Un appello che facciamo nostro
FINO ALL’ULTIMO VOTO!
Le immagini e i reportage delle assemblee di Alessandra Todde in giro per la campagna elettorale, confermano di volta in volta, nelle ultime settimane, come a sinistra stiano rinascendo entusiasmo, passione politica e partecipazione al progetto di cambiamento della Sardegna che il centrosinistra ha messo in campo dall’autunno scorso ad oggi.
E’ sempre bello ed emozionante osservare le curiosità di questa partecipazione, le sale piene, la gente in piedi, i sorrisi compiaciuti di militanti che quel sorriso lo avevano smarrito, in qualcuno lo stupore per una passione che sembrava perduta irrimediabilmente, e ancora la volenterosa partecipazione di molti giovani e di quanti anelano un futuro migliore per sé o, magari, per i propri figli.
Da anni la sinistra non viveva queste emozioni, in gran parte merito dell’azione di una donna fortemente motivata, emotivamente coinvolgente, in grado di evocare sentimenti di vittoria e di cambiamento.
Eppure la razionalità ci riporta ad una riflessione meno dolce, nella quale il dubbio di non farcela resta vivo, angosciosamente presente. Perché tutti noi sappiamo che la lacerazione del campo progressista e identitario reca con sé il rischio della sconfitta, della tragedia sociale e della retrocessione della democrazia. Come potrebbe la nostra terra sopportare ancora anni di devastazione economica, sociale, civile, infine etica e morale? Come potremmo giustificare ai nostri figli una tale onta, sapendo che ci rinfaccerebbero, con ragione, di non aver fatto abbastanza? Eccolo il nostro vero dilemma: abbiamo fatto abbastanza per evitare la sciagura di un nuovo/vecchio governo di centrodestra alla Sardegna ed ai Sardi?
Io non so dirlo, ad oggi.
E comunque credo sia meglio dirci, dire a noi, che occorre fare di più, occorre un po’ di impegno aggiuntivo, bisogna essere un po’ più determinati. O come diceva stamani un vecchio compagno, “ci manca ancora un voto”, ripetendolo ad ogni persona che incontrava nella speranza di conquistarne uno di più.
Ecco perché occorre fare oggi un appello forte, accorato, con sentimento ma con raziocinio insieme, a tutti i sardi di buona volontà, affinché decidano di stare dalla parte del progresso, dei diritti, della comunità, della condivisione, della partecipazione attiva, della cittadinanza civile, di una cultura di popolo e di una Sardegna moderna e democratica, considerando quel voto che ancora ci manca come fosse il loro, quello che ancora possa farci vincere.
Ecco perché ci rivolgiamo ai compagni della sinistra ed a tutti i democratici che sono oggi fuori dal campo largo: quell’unità perduta può essere ritrovata nel voto ad Alessandra Todde, in quella finale possibilità che la storia può consegnarci per sconfiggere questo centro destra che è il vero nemico della Sardegna e del suo futuro nel mondo.
Non abbiamo oggi altro modo per dirlo ai compagni e democratici nostri concorrenti in questa campagna elettorale, ai quali sommessamente ci rivolgiamo.
Non ci sono ragioni accettabili che giustifichino questa divisione. Come non ci sono ragionevoli questioni di governo che ci separino irrimediabilmente. Quando avremo vinto ci sarà tempo e modo per affrontare insieme il governo della rinascita sarda e dello sviluppo partecipato della Sardegna. Ma prima bisogna vincere, bisogna battere la destra, bisogna risvegliare l’orgoglio democratico dei sardi e proiettare la Sardegna negli scenari nazionali e internazionali che tutti noi meritiamo.
Per questo serve che anche “quel voto ultimo che manca”, sia dato ad Alessandra Todde.
Per vincere. E far vincere tutti i sardi.
Senza troppo rumore, umilmente. Ma con la determinazione necessaria.
E i Sardi ne saranno riconoscenti.
Forse resta ancora qualche differenza di vedute. Ma una cosa ci unisce di sicuro. La volontà di battere questa destra becera. Buon voto a tutti noi.
Sinistra Futura
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