“se me lo dicevi prima”

ilpuntodi Vanni Tola
sedia-van-gogh-4-150x150-bis1Sono rimasto profondamente colpito dalla disperata vicenda di Michela e Sara, due donne, due artiste che hanno pianificato e messo in pratica un gesto drammatico con il quale intendevano rinunciare a vivere la loro vita, questa vita, in questo mondo. Un mondo dove, pare sia una loro definizione, regnano sovrane violenza, ipocrisia e falsità. Sara è deceduta, Michela sopravvive ma è facile immaginare quale sia e quale sarà, in futuro, il suo stato d’animo. Non erano certamente due persone isolate, annoiate, estranee alle problematiche del loro mondo, della situazione nella quale vivevano e intessevano i loro rapporti sociali. Due donne impegnate ad analizzare le problematiche del mondo contemporaneo e in particolare la condizione femminile caratterizzata oggi, come non mai, dalla violenza sulle donne. “Donne a pezzi” il titolo del lavoro teatrale che rappresentavano insieme. Un manicchino di donna divisa in tanti pezzi, con tanti fiocchetti rossi a simboleggiare gli omicidi di donne di questi anni. Due lettere, il loro ultimo messaggio, che pare fosse destinato al loro pubblico nella rappresentazione teatrale di Cagliari poi annullata per maltempo. Un disperato e drammatico messaggio col quale probabilmente intendevano comunicare, esplicitamente o tra le righe, la loro determinazione a compiere quello che, con la retorica consunta del giorno dopo, è definito “un gesto disperato”. Un ultimo estremo tentativo di scuotere quel mondo di violenza, ipocrisia e falsità che andavano denunciando. Facile capire il riferimento alla violenza tragica e vigliacca sulle donne ma il riferimento all’ipocrisia e alla falsità della nostra società, del nostro vivere insieme a che cosa fa riferimento? Forse alla difficoltà di comunicazione reale con le persone che ci circondano, spesso limitata a frasi fatte, attenta a non invadere neppure minimamente la sfera degli affetti e dei sentimenti altrui parlando dei propri problemi, delle proprie ansie, della propria sofferenza, del disagio di vivere? E la falsità? Quale falsità? Quella degli amici che sono tali soltanto se sei o fingi di essere sereno e felice in qualunque circostanza, se ti metti addosso la maschera del clown per nascondere i tuoi drammi personali e non turbare la loro apparente tranquillità? Quegli amici che poi, dopo tragici gesti, esclamano candidamente di non essersi mai accorti di nulla, che eri una persona serena e solare, che mai avrebbero immaginato un tuo gesto disperato? Quante Michela e Sara abbiamo intorno e quanti amici e amiche vivono tragedie e drammi che preferiamo fingere di non vedere per non turbare le nostre coscienze, per evitare che la nostra presunta serenità e gioia di vivere possa venir meno nel confrontarsi con tristi realtà? La vita però non è una giostra di un parco divertimenti, è data dall’insieme di tante esistenze, deve fare i conti con la complessità di vivere. Ignorarlo è codardia, viltà, malvagità, ipocrisia e tante altre cose che ci fanno morire un po’ per volta insieme a chi ci lascia con scelte che sono anche di coraggio e denuncia oltre che di tragica disperazione. Enzo Jannacci, in una sua nota canzone, ripeteva un tragico verso: “se me lo dicevi prima”. Per quanto tempo continueremo a nasconderci dietro la nostra ipocrisia? Non dimentichiamo Sara e non lasciamo solo Michela.

3 Responses to “se me lo dicevi prima”

  1. admin scrive:

    INTERVENTI SULLA PAG FB DI VANNI
    Enza Chironi Ma quello che mi e’ difficile capire e’ il contemporaneo suicidio.Il suicida ,volutamente,nasconde la sua scelta al punto di prepararlo nel tempo.Questo non pare un suicidio d’impeto.L’ipocrisia degli altri che non vogliono vedere?Con certezza dico che si nasconde tutto,non si vuole chiedere elemosine ma non perche’ gli altri elemosinerebbero ma perche’ e’ in te che non trovi le ragioni della vita e non vuoi esprimere il malessere.Il vuoto,la solitudine pur fra altri.Mi fa impressione pensare che due donne unite da molti ,non mi piace chiamarli interessi,legami della vita,quindi non ipocriti,non vuoti,consapevoli l’una della comprensione dell’altra, abbiano fatto una tale scelta che quasi porterebbe a vedere tra loro un inconsistente rapporto.Ben altro penso.” se me lo dicevi prima”,se lo sono dette prima e a nulla e’ valso.Forse tutto s’e’ amplificato.Ed e’ qui il problema occorreva un’altra persona, forse mai cercata.Magari era molta vicina.La rabbia e’ molta :ad aprile a Milano,mi pare,due uomini,amici,hanno fatto altrettanto.
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    Paola Fiori Sì, forse tutto si è amplificato. Se lo son dette prima…poi hanno trovato il coraggio

  2. […] Ma che mondo é un un mondo nel quale due giovani donne, due artiste, si tolgono la vita col gas, in riva al mare, in una bella mattina di settembre. Un mondo triste che non da spazio alla fantasia ed alla speranza. […]

Rispondi a La SEDIA di VANNI. Ma in che mondo viviamo? | Aladin Pensiero Annulla risposta

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