Murgia, Andrea Murgia. Ma chi è quello lì?
Ma cosa vuole questo Murgia, questo Andrea Murgia? E’ un tecnocrate europeo che farebbe (e forse fa) impazzire i giovani frustrati del master and back, solo master e niente back, perlomeno in terra sarda. Sì, proprio quei giovani che s’illudevano di contare qualcosa solo per essersi fatti il culo a studiare e ad acquisire competenze che valgono solo sulla carta, ma che dalle parti nostre non servono perchè c’è la crisi e comunque davanti ti trovi sempre uno che ha più conoscenze (personali) di te! No, bisogna che qualcuno glielo dica: mission impossible! Com’è che si è messo in testa di sconfiggere prima i big del suo (ora o per ora ex) partito, il PD, e poi addiritura quelli dell’altro partito alleato a Roma, il Pdl di Cappellacci (il peggior presidente della storia dell’Autonomia). Ma come può un tecnocrate uscire dal suo ruolo professionale per assurgere a quello politico, dichiarandosi di essere – udite bene – all’opposizione del governo romano delle larghe intese? Ma chi si crede di essere per affermare che lui i soldi europei li saprebbe spendere tutti e bene. E per lui bene significa creare lavoro, restituire alla Sardegna quei 54000 posti che ha perso in un solo anno. Murgia, Andrea Murgia, parla pacato ma dice cose pesanti. Per esempio che i politici devono accontentarsi di un dignitoso stipendio dirigenziale e stop, senza prebende e gettoni presenza, o ancora, che ci sono troppi sprechi nelle spese sanitarie e che in questo campo non si tratta di risparmiare ma di razionalizzare, che bisogna fare una seria politica dei trasporti esattamente opposta a quella della giunta di centro destra (regali alla Tirrenia, sprechi di milioni di euro nella fantomatica Flotta sarda, incapacità di garantire la continuità territoriale, …), che bisogna valorizzare l’agricoltura sarda, garantendo una giusta remunerazione dei prodotti e liberandola da una burocrazia che non ha saputo cogliere le opportunità dei finanziamenti europei. Punto centrale è l’investimento in cultura e istruzione e l’impegno per la lingua sarda (al riguardo ha invitato i suoi competitor a un dibattito tutto in lingua sarda). E così via nell’illustrazione di un programma che prende corpo nella valorizzazione di quanto di buono già si fa in Sardegna, ma che non trova spazio, rappresentazione e rappresentanza nelle istituzioni. Lui, Murgia, Andrea Murgia, questa rappresentanza vuole garantirla. E per questo si propone ai sardi, privilegiando come interlocutori i giovani e le donne. E’ un’impresa difficile, ma non più disperata, dimostrata dal crescente interesse alla sua proposta, di cui fanno fede le 5500 firme per la candidatura alle primarie del centro sinistra, depositate ieri nella sede del Pd di via Emilia, solo un parte delle oltre 8000 firme che si sono raccolte e si vanno ancora raccogliendo. Se pensiamo che alcuni attenti osservatori davano per problematico il raggiungimento di questo obbiettivo (5000 firme), possiamo riconoscere che l’impresa di Murgia, Andrea Murgia, comincia a convincere. Ma a convincersi della bontà della sua proposta non devono essere solo i giovani intellettuali e i giovani imprenditori che vogliono impegnarsi in terra sarda, ma tanti altri sardi che per rimarcare la sfiducia verso l’attuale classe politica preferiscono disertare le urne, anche quelle delle primarie! (f.m.)
Da Sardinia Post Articolo pubblicato il 31 agosto 2013
Primarie, Andrea Murgia si presenta: “Sul lavoro dati tragici, ripartire da qui”
“I dati sulla disoccupazione in Sardegna sono tragici. Per dirla con un numero, è come se fossero spariti nel nulla ben 54 impianti come Alcoa. A livello nazionale, l’economia sarda vale il 2%, ma nel frattempo abbiamo perso il 10% della forza lavoro. Questa è la prima emergenza”. Lo ha detto oggi a Cagliari, durante un incontro con elettori e simpatizzanti, Andrea Murgia, candidato indipendente alle primarie del centrosinistra in vista delle elezioni regionali.
Durante il suo intervento, seguito da oltre 300 persone, Murgia ha posto l’accento su diversi temi, dal bisogno impellente di rinnovamento della classe dirigente del centrosinistra all’attenzione che intende dedicare agli oltre “200 comitati spontanei che sono nati in Sardegna negli ultimi tempi, segno evidente che la politica non ascolta i cittadini”. Su Abbanoa, Murgia ha detto che “la politica che l’ha infestata deve uscirne”.
Prima del discorso di Andrea Murgia sono saliti sul palco quattro rappresentanti della ‘società civile’ che hanno raccontato la propria esperienza di vita e lavoro: Alessandra Napoleone, di Medici senza frontiere, Rosaria Asara, operatrice del sociale, Gianfranca Cugusi, responsabile di una cooperativa composta da ex detenuti e componente della direzione regionale Pd e la danzatrice Ornella D’Agostino.
Da L’Unione Sarda di domenica 1 settembre 2013
Le primarie del centrosinistra Il candidato Murgia
si presenta: «Sono fuori dagli schemi»
Rinnovamento, competenza e riduzione dei costi: tre punti cardine della campagna elettorale di Andrea Murgia, candidato alle primarie del centrosinistra per le prossime elezioni regionali. Ieri sera, a Cagliari, è iniziato il percorso di avvicinamento alla data del 29 settembre con la convinzione che «i tempi siano maturi per dare spazio a due generazioni che non hanno mai amministrato la Sardegna e che possono farlo con competenza».
SOSTEGNO GIOVANE Murgia si definisce una persona «fuori dagli schemi», che ha deciso di intraprendere questa avventura perché «il gruppo di giovani che mi sostiene non avrebbe potuto avere le proprie istanze rappresentate dagli altri candidati». I giovani del Pd sono quelli del circolo Copernico: età media bassa, voglia di politica rinnovata e facce nuove. E su questo aspetto si sofferma Andrea Murgia convinto che «una mia eventuale giunta debba nascere sulla competenza e non dalle correnti di partito, ma soprattutto debba essere composta da giovani e donne». L’ottimismo non manca e Murgia sostiene che «le cose possono cambiare, così come la politica, e che ci sia la possibilità di vincere le primarie. C’è una generazione che ha governato la Sardegna per 30 anni facendo gravi disastri».
IL PROGRAMMA Le primarie si giocano in casa e, spesso, lasciano strascichi peggiori di una normale competizione elettorale: «Se dovessi vincere le primarie lavorerei con gli altri candidati e se le perdessi non farei mancare il mio supporto, ma riprenderei a fare il mio lavoro». La situazione è difficile e promettere miracoli è impossibile, anche se «si potrebbe cominciare spendendo bene i fondi europei e diminuendo l’indennità dei consiglieri regionali», sottolinea Murgia. Ci sono alcuni settori cardine come l’agricoltura, «in rovina a causa del continuo cambio di assessori per equilibri politici», dice il candidato. Poi la cultura e il turismo per cui «è necessario fare rete e mettere a sistema il patrimonio dell’Isola». Andrea Murgia viaggerà nei territori per «scrivere il programma con tutti coloro che ci daranno un supporto».
Matteo Sau
Visto che non ho il piacere di conoscerlo, potrei sapere quali siano le competenze professionali di Murgia ed il suo attuale incarico?
Di Murgia una cosa cosa mi ha subito “impressionato”.
Suo punto centrale è l’investimento in cultura ed istruzione(sosia maschietto di Michela?), e queto passi, e poi, l’impegno(cioè?) per la lingua sarda.
Non l’economia come punto centrale!
Siamo proprio messi bene!
Mi sembra di sentire un giovane italiano, con un nome tipo Ferragina, presutuosissimo ed arrogante, sempre fuori tema, molto presente, ultimamente, su alcune trasmissioni di chiara parte, che, pare, almeno per il momento, stia all’università di Oxfordf.
Spero che Murgia non sia come lui.
Io canto. Scusate il fuori tema.
[…] un esito migliore, come sicuramente Andrea Murgia e AutodetermiNatzione ampiamente meritano. Murgia, Andrea Murgia. Ma chi è quello lì? Ma cosa vuole questo Murgia, questo Andrea Murgia? [segue] E’ un tecnocrate europeo che […]