Che sia la volta buona?
Nasce la coalizione di centrosinistra in previsione delle elezioni regionali sarde del 2024.
(a cura di Tonino Secchi*)
Aria delle grandi occasioni quella che si respira questa mattina, 7 luglio 2023, nel salone del Parco delle Saline del Molentargius a Cagliari, dove si è riunita alle 10.00 la coalizione politica del centrosinistra sardo in preparazione delle elezioni regionali del 2024.
Saluta i convenuti Paolo Maninchedda, già assessore regionale nella Giunta Pigliaru, ispiratore l’anno passato del primo tentativo di aggregazione dell’area politica del centrosinistra e oggi ancora più convinto dell’importanza di questo passaggio a pochi mesi dalla conclusione della legislatura. Non è infatti un caso che accanto ai partiti presenti in Consiglio regionale siedono, al tavolo della riunione, numerose associazioni culturali e politiche presenti nel tessuto della società civile isolana ormai da diversi anni. Maninchedda assume il ruolo di moderatore della riunione precisando che a parlare saranno i portavoce di tutte le parti presenti che avranno il compito di delineare il perimetro e il carattere della nuova coalizione alternativa al centrodestra, attualmente in carica alla guida della Regione.
Il segretario regionale del PD, Piero Comandini, apre la serie degli interventi con un linguaggio insolito ripetendo più volte la parola “rivoluzionari”, volendo intendere che la crisi della Sardegna, certificata da CRENoS ma anche dalla Banca d’Italia, deve essere affrontata con la consapevolezza che senza cambiamenti radicali non si recupera la sfiducia dilagante dei sardi nei confronti della politica. Molto positivo il giudizio sul tavolo di coalizione allargato alle associazioni culturali e politiche della società civile senza però negare l’importanza di essere uniti sui valori e su un programma innovativo. Iniziare un percorso nuovo significa anche mettersi in ascolto delle comunità e di coloro che per stanchezza non vanno più a votare. Eugenio Lai di Europa Verde propone di costruire l’unità partendo dai programmi e non dai nomi dei presidenti, dando priorità ad alcuni temi critici: la sanità al collasso, le diseguaglianze, l’etica e la morale alla base del fare politica. Massimo Zedda dei Progressisti ha messo in guardia l’uditorio che nel 2024 ci saranno diversi appuntamenti politici: elezioni regionali ma anche amministrative e poi elezioni europee. Bisogna – ha detto – evitare le divisioni nella sinistra e mettere particolare attenzione al fenomeno dell’astensionismo che sta mettendo in crisi il modello democratico consegnando spesso le leve del potere a mondi esterni alla politica. Clamorosa si è rivelata l’incapacità a spendere da parte della Regione che detiene in cassa una cifra che si aggira sui 3 miliardi di Euro correndo il rischio di dover restituire ingenti risorse finanziarie all’Europa. Franco Cuccureddu, ha presentato le credenziali di Orizzonte Comune costruito sulle fondamenta delle numerose liste civiche nate in Sardegna negli ultimi anni. A suo parere bisogna evitare di omologarsi ai venti politici nazionali e puntare invece ad affermare la centralità della Sardegna nel Mediterraneo anche in una nuova ottica di macro regione insulare collegata alla Corsica e alle Baleari. Orizzonte Comune si riconosce inoltre – ha precisato Cuccureddu – nell’ambito del coordinamento delle associazioni ormai in fase avanzata di costituzione. Mario Arca di DEMOS ha esaltato il valore della pluralità presente nel centrosinistra sardo e la novità rappresentata dal coordinamento delle associazioni culturali e politiche che intende facilitare la convergenza e la sintesi programmatica. Il 2024 – ha sottolineato Arca – è anno di svolta per la società sarda che non può perdere il treno della transizione verso la modernità. Forse questa consapevolezza non è molto diffusa tra la nostra gente ed è per questo che la coalizione deve essere la più ampia possibile ma coerente e attrattiva nell’ottica di una società aperta e solidale. Anche la scelta di un candidato presidente credibile si presenta come occasione propizia per recuperare voti al centrosinistra.
Sinistra Futura, il Partito indipendentista sardo e INNANTIS hanno assicurato la loro adesione alla coalizione richiamando il valore della sardità intesa come Nazione sarda. Federico Orgiana per Forza Paris ha spiegato il passaggio dal centro destra verso la nuova coalizione di centrosinistra e Riccardo Lo Monaco di +Europa ha motivato l’adesione convinta alla nuova alleanza autonomista e progressista.
Il senatore Antonio Licheri del Mov.5Stelle ha chiuso gli interventi convinto che il centrosinistra dovrà entusiasmare gli elettori per ridurre il rischio dell’astensionismo in una fase storica dove prevale il vento di destra. Sta cambiando tutto – ha detto Licheri – e la gente è combattuta tra la paura e la speranza. Bisogna scommettere sulla speranza presentando un progetto di trasformazione e di innovazione, convincente e coerente, finalizzato a definire una vocazione vincente per la Sardegna.
Paolo Maninchedda ha tirato le seguenti conclusioni: 1. La coalizione sarà coerente ma non rigida, 2. Il PD faciliterà organizzazione e connessione tra le diverse parti, 3. Verrano definite a breve le modalità programmatiche e si svolgeranno le necessarie consultazioni politiche tra tutti gli aderenti alla coalizione.
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* Tonino Secchi ha partecipato all’incontro in rappresentanza dell’organizzazione politica INSIEME, all’interno della Delegazione DEMOS. Lo ringraziamo per averci fatto pervenire una sintesi degli interventi, che riteniamo molto utile come servizio di informazione sulla coalizione di centrosinistra che si sta costruendo con giusti tempi, posto che si continui con questo ritmo e soprattutto con l’unità d’intenti che sembra prevalere.
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Il servizio de L’Unione Sarda.
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