Autonomia differenziata: l’associazionismo cattolico sardo promuove il confronto e s’impegna per il NO

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di Mario Girau
Una raffica di “no” al disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata è arrivato nei giorni scorsi dal convegno regionale organizzato sul tema dal Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale). Una serie di motivati pareri negativi che non potranno essere ignorati dai partiti sardi. No pesanti formulati da due ex presidenti della Regione – Pietrino Soddu e Francesco Pigliaru – da un politico di lungo corso ed esperienza come Tore Cherchi; il rettore emerito dell’Università di Cagliari, Maria del Zompo, da Maria Agostina Cabiddu docente di Diritto Pubblico al Politecnico di Milano. L’arcivescovo di Oristano e vescovo di Ales Roberto Carboni ha chiesto ai politici quantità industriali di attenzione e prudenza nell’esame di un documento che dovrà prioritariamente garantire alla Sardegna e all’Italia la certezza della pari dignità giuridica ed economica dei cittadini.
Il timore di trovarsi davanti a un “Robin Hood alla rovescia’’ sostanzia il rinvio al mittente del ddl del Ministro per gli affari regionali e rilancia la voglia dei sardi di mobilitarsi per una nuova autonomia regionale. Purchè predisposta nell’isola, dopo un grande coinvolgimento popolare e istituzionale, battezzata dal Parlamento e riconosciuta in Europa come il “volto nuovo della Sardegna”. Una sorta di grande “concilio”, tutti dentro”. «Si tratta non solo di riunire ecumenicamente le forze sarde, nessuna esclusa – ha detto Pietrino Soddu, da almeno 30 anni sostenitore di un cambiamento/aggiornamento dello statuto e delle forme di autogoverno – ma anche di conciliare e fare sintesi di posizioni a volte decisamente contrapposte».
Bocciatura secca da Tore Cherchi. «Da respingere interamente non il principio dell’autonomia differenziata, ma l’oggetto concreto del ddl – ha detto l’ex parlamentare PD – il suo contenuto legislativo, i principi incarnati, le incoerenze costituzionali. Calderoli propone uno scambio tra autonomia differenziata e insularità». Maria Del Zompo (rettore emerito Università di Cagliari) definisce «deleterio per la Sardegna e per la Repubblica il testo Calderoli». Per Francesco Pigliaru (ex Presidente della Regione) si è davanti a «Un tentativo di fuga da parte delle regioni più forti del CentroNord» con una riforma di cui il Paese non sente la necessità. Il problema vero è interno all’isola: dal 1992 non cresce economicamente e ha un indice di qualità istituzionale basso: 177mo su 208 regioni europee.
Mons. Roberto Carboni (arcivescovo di Oristano e vescovo di Ales-Terralba) mette sul tavolo un interrogativo discriminante: «La differenziazione porterà benessere alla mia gente o favorirà soltanto le regioni già ricche?» Dalla risposta il sì o no all’autonomia differenziata.
Maria Agostina Cabiddu (Docente di Diritto Pubblico del Politecnico Milano): «Un disegno di legge come questo, che si propone di incidere significativamente sull’ordinario regime delle competenze, sul riparto delle risorse umane e finanziarie e, alla fine, sull’eguale godimento dei diritti su tutto il territorio nazionale, non può seguire il procedimento legislativo ordinario né tantomeno quello blindato dei collegati alla finanziaria, che lo sottrarrebbe financo all’eventuale giudizio popolare».
L’iniziativa Meic segna la discesa in campo – richiesta da molti e ben vista anche dall’episcopato sardo – dell’associazionismo cattolico sui problemi politici e sociali. Aprire processi e non occupare spazi è l’orientamento di quella minoranza che ormai frequenta la messa domenicale e non diserta le urne. « Ci vogliamo chiedere – ha detto Luisanna Usai (delegata regionale del Movimento d’impegno culturale) aprendo, dopo il saluto di Pietro Arca sindaco di Sorradile, i lavori del convegno coordinato da Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti – se questa legge produrrà il perseguimento del bene comune, se uguali diritti saranno garantiti, come recita la nostra Costituzione, se l’Italia sarà capace di mantenere la sua unità, se non si rischi l’ingiustizia di “fare parti uguali tra disuguali”». Il ddl apre una nuova stagione per la Sardegna che, ha detto Franco Siddi presidente editori radio-televisivi, «richiede unità del popolo sardo sui grandi temi sanità, scuola, trasporti, riforme». La concretezza delle risposte per una vera autonomia si sostanzia di valori: partecipazione e solidarietà per Daniela Masia Urgu (Acli Oristano), coesione sociale e cultura secondo Luigi Pintori.
(Mario Girau)
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b8d4f079-0a9d-4306-b131-9b630a570a4ecostituente-terra-logo Costituente Terra Newsletter n. 122 del 21 giugno 2023 – Chiesadituttichiesadeipoveri Newsletter n. 302 del 21 giugno 2023
LA PACE DAL SUD?

Cari amici,
si svolgerà il 22 agosto in Sudafrica un vertice dei cosiddetti Paesi del BRICS, che sono il Brasile, la Russia, l’India, la Cina e il Sudafrica, aggregazione geopolitica alla quale molti altri Paesi del sud del mondo vorrebbero aderire. Ci sono infatti più Paesi e realtà umane e politiche nel mondo che non solo gli Stati Uniti, la NATO e l’Ucraina. La speranza è che questa volta la pace venga dal Sud e finalmente l’Ucraina possa uscire dalla tragedia in cui è stata gettata. In vista di questo vertice e in occasione della visita a Roma del presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva vi segnaliamo un’intervista che gli è stata fatta dal Corriere della Sera, che pubblichiamo nel nostro sito.
Con i più cordiali saluti,

Costituente Terra e Chiesadituttichiesadeipoveri (Raniero La Valle)

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