Dibattito Cattolici e Politica. Omaggio a I Gufi
A proposito del dibattito Cattolici e Politica. Forse c’entra poco, ma per irriverente connessione mi sono ricordato di una frequente citazione del mio amico Gianni Loy riferita al famoso Gruppo musicale I Gufi che “ironizzano sulle piccole e grandi ipocrisie, sulla devozione alla forma, motivata però da ciascuno con meschini scopi personali”: “È la domenica il giorno del Signore/ è la domenica il giorno dell’amore/ tutti ben rasati/ con su gli abiti belli/ è d’obbligo sentirsi tutti un po’ fratelli./ E poi andiamo in chiesa a pregare Dio/ ma tu ti preghi il tuo/ ed io mi prego il mio” (da: È la domenica il giorno del Signore) [fm]
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Non maledire questo nostro tempo
non invidiare chi nascerà domani
chi potrà vivere in un mondo felice
senza sporcarsi l’anima e le mani.
Noi siam vissuti come abbiam potuto
negli anni oscuri senza libertà,
siamo passati tra le forche ed i cannoni
chiudendo gli occhi ed il cuore alla pietà.
Ma anche dopo il più freddo degli inverni
ritorna sempre la dolce primavera,
la nuova vita che comincia stamattina
in queste mani sporche ha una bandiera.
Non siamo più né carne da cannone,
né voci vuote che gridano di sì:
a chi è caduto per la strada noi giuriamo,
pei loro figli non sarà più così.
Vogliamo un mondo fatto per la gente
di cui ciascuno possa dire “È mio”,
dove sia bello lavorare e far l’amore,
dove il morire sia volontà di Dio.
Vogliamo un mondo senza patrie in armi,
senza confini tracciati coi coltelli,
l’uomo ha due patrie: una è la sua casa,
e l’altra è il mondo, e tutti siam fratelli.
Vogliamo un mondo senza ingiusti sprechi,
quando c’è ancora chi di fame muore;
vogliamo un mondo in cui chi ruba va in galera
anche se ruba in nome del Signore.
Fonte
I Gufi, Non so non ho visto se c’ero dormivo, Emi-Columbia CPSQ 535,1967
Autori testo
Luigi Lunari, Lino Patruno
1967