Lunedì 3 aprile 2023. Commenti Opinioni Riflessioni Eventi
Evento venerdì 21 aprile 2023.
L’incontro, dal titolo “Laicità e laicismo: una questione aperta”, si terrà venerdì 21 aprile 2023, alle ore 17.30, nell’Aula magna della Facoltà Teologica della Sardegna. Dopo i saluti del Preside della Facoltà, Mario Farci, interverrà Luca Diotallevi, docente ordinario di Sociologia all’Università Roma Tre. Modererà il giornalista Franco Siddi. L’evento è organizzato dalla Facoltà Teologica della Sardegna e dall’Associazione Suor Giuseppina Nicoli, con la collaborazione degli Amici del Cammino sinodale.
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La Russa sa quel che dice e vuole sollevare Via Rasella per attaccare la Resistenza
3 Aprile 2023
A.P. su Democraziaoggi.
Non credo che La Russa ignori che l’attentato di via Rasella non fosse diretto contro un gruppo di pacifici musicisti altoatesini in pensione in visita a Roma, ma contro un reparto delle forze di occupazione tedesche, composto da reclute altoatesine. E lo fa con uno scopo preciso: sollevare la discussione su un fatto della Resistenza […]
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Gesù e la politica.
Paolo Maninchedda su Sardegna e Libertà: https://www.sardegnaeliberta.it/gesu-e-la-politica/
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Dibattito Cattolici e Politica.
L’intervento di Paolo Maninchedda sul suo blog (Gesù e la politica) suscita riflessioni, anche emozioni). Dei suoi richiami evangelici un credente non può prescindere. Tuttavia in linea pratica, comportamentale, sono d’accordo con Tonino Secchi. E se penso all’esperienza politica di Paolo anche lui dovrebbe esserlo. Non senza contraddizioni, peraltro inevitabili. C’è da fare una necessaria considerazione: il credente cattolico fa parte della Chiesa. Ed è tenuto a seguirne le indicazioni: le encicliche, la dottrina sociale della Chiesa… Anche San Francesco che praticava il “Vangelo sine glossa” si atteneva agli indirizzi della Chiesa. Personalmente mi dichiaro cattolico, anche se non sempre seguo le direttive della Chiesa. In diversi campi sono decisamente in opposizione di disubbidienza: penso al divorzio, all’aborto, alla contraccezione… laddove i cattolici non possono imporre loro posizioni alla società civile. A mio parere. In politica per un cattolico vale prima di tutto la coscienza, esercitando il discernimento, certo dopo un confronto con i suoi correligionari. E questo manca e qualcosa deve cambiare. Il tempo per farlo è questo: nel
cammino sinodale.
Forse c’entra poco, ma per irriverente connessione mi sono ricordato di una frequente citazione del mio amico Gianni Loy riferita al famoso Gruppo musicale I Gufi che “ironizzano sulle piccole e grandi ipocrisie, sulla devozione alla forma, motivata però da ciascuno con meschini scopi personali”: “È la domenica il giorno del Signore/ è la domenica il giorno dell’amore/ tutti ben rasati/ con su gli abiti belli/ è d’obbligo sentirsi tutti un po’ fratelli./ E poi andiamo in chiesa a pregare Dio/ ma tu ti preghi il tuo/ ed io mi prego il mio” (da: È la domenica il giorno del Signore)
Il commento di Tonino Secchi sulla chat del Patto in cammino Sinodale (cui fa riferimento l’intervento del direttore di Aladinpensiero)
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Paolo è un caro amico e ha pagato il suo prezzo alla politica ma sul tema cattolici e politica non è al massimo dei suoi studi di filologia. Con l’aiutino della storia scoprirebbe che i cattolici non sono passati in questo nostro Paese con alibi di nessun genere ma pagando di persona l’impegno per la città dell’uomo. Se oggi si ripropone l’enigma del binomio cattolici-politica è perché si sente un gran bisogno di una politica cha attinga valori da una sana spiritualità e che quella cristiana ha ancora molte cose da dire all’uomo post-moderno. A Paolo consiglio di riflettere sulla teologia di Sant’Agostino (autore della Città di Dio): Agostino diceva che la politica puo’ aiutare a non fare il male. Poi è venuto San Tommaso che ha rovesciato l’assioma: la politica serve per costruire il bene. Molti cattolici sono ancora fermi ad Agostino e pensano che la politica e’ cosa ambigua e sporca. Giorgio La Pira ha scelto Tommaso e in qualita’ di terziario domenicano ha detto che con la politica si può rispondere al grido della povera gente. Oggi i cattolici dove si trovano?: si deve sempre rispondere “ai piedi della croce di Cristo” ma non è sufficiente perché devono trovare il coraggio di scendere nella piazza della città dell’uomo, senza alibi e senza rosari in mano!