Gli OCCHIALI di PIERO

BARZEL/LETTA
Gli artigiani annunciano che a dicembre avremo 400mila disoccupati in più.
L’ccupazione è ai livelli minimi, La Cassa Integrazione ai livelli massimi.
Lui dice che adesso siamo “a un passo dalla terra promessa”. Forse si crede Mosè.
O forse voleva dire che siamo a un passo dall’essere a terra.

EMILIO SALGARI
Il 21 agosto 1862 nasce a Verona (non era piemontese) Emilio Salgàri (e non Sàlgari). Autore di uno sterminato numero di romanzi e racconti, inventore di personaggi come Sandokan e il Corsaro Nero, forse l’autore più utilizzato sullo schermo cinematografico e televisivo, conosciuto in tutto il mondo (si dice che fosse l’autore preferito di Che Guevara), ebbe una vita solo a tratti felice.
Non era mai uscito dall’Italia e tuttavia i suoi romanzi esotici sono tutti ben documentati dalla sue ricerche in biblioteca.
Il padre morì suicida, la moglie fini in un manicomio, egli stesso morì suicida, come un personaggio da romanzo, facendo harakiri con un rasoio in un bosco di Torino, il 25 aprile 1911.
Era distrutto dal lavoro, quotidiano e frenetico, cui lo costringevano i debiti. Lasciò scritto:
“A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria, o anche di più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna”.

LETTONIA
La Lettonia diviene indipendente dall’Unione Sovietica il 21 agosto 1991.
Dal 1° maggio 2004 aderisce all’Unione Europea.
Con poco più di 2milioni di abitanti conta 9 deputati al Parlamento Europeo
(verranno ridotti a 8 alle prossime elezioni del 2014).
La Sardegna, con 1milione 600mila abitanti, non ne avrà neppure uno.
Ricordo qui che il 16 settembre prossimo ore 17,30 a Cagliari, Ostello della Gioventù, si terrà un Convegno sul problema della rappresentanza europea della Sardegna e sulla necessità di modificare l’attuale legge elettorale italiana che penalizza i sardi.

PRAGA 21 AGOSTO
La notte tra il 20 e il 21 agosto 1968 carri armati sovietici entrano a Praga.
Finisce la Primavera di Praga ed è subito inverno.
Stalin, nonostante il congresso del ’56, fa ancora scuola.
Il 21 agosto, curiosità della storia, è lo stesso giorno della morte di Trotsky

LEONE TROTSKY
21 agosto 1940: Lev Davidovic Bronstejn (alias Trotsky) muore assassinato a Coyoacàn (Messico) da un agente sovietico per ordine di Stalin.
Era nato a Janovka (Ucraina) il 7 novembre 1879 (la stessa data della Rivoluzione del 1917). Da studente universitario si avvicinò al marxismo. Arrestato dalla polizia zarista nel 1898 fu deportato in Siberia.
Fuggì 4 anni dopo prendendo il nome Trotskij di un carceriere di Odessa e andò a Londra, dove collaborò con Lenin al giornale Iskra (Scintilla).
Rientrato in Russia nel 1905 per partecipare ai moti di quell’anno fu di nuovo arrestato e spedito in Siberia. Fuggì di nuovo, di nuovo a Londra e poi a Vienna. Crea il foglio politico Pravda (Verità), teorizza la rivoluzione come fatto permanente. Va in Svizzera, poi a Parigi, poi a New York. (segue)
Torna in Russia nel ’17 ed è coi bolscevichi. Grande organizzatore:
“… i piani di Lenin, non importa quanto attentamente preparati, non avrebbero trovato realizzazione senza il solido appoggio delle baionette di Trotsky” (Thomas Seltzer).
Ministro delle Ferrovie, oltre che Ministro della Guerra, viaggia per tutta la Russia. Dopo la morte di Lenin entra in contrasto con la trojka (Stalin, Kamenev e Zinoviev). Quando Stalin diviene padrone assoluto del partito, Trotsky gli si oppone criticando la teoria del “socialismo in un solo paese”.
Espulso dal Partito nel 1927, è prima confinato in Khazakistan poi esiliato a vita. Ripara a Costantinopoli, scrive qui le sue opere maggiori: La rivoluzione permanente, La mia vita, Storia della rivoluzione russa.
Nel 1936 ai processi di Mosca viene condannato a morte in contumacia.
Scrive, in Norvegia nel 1937, La rivoluzione tradita.
Infine, su invito del pittore Diego Rivera, va in Messico, dove fonda la Quarta Internazionale.
Nonostante vivesse in una villa trasformata in fortezza, dove nel maggio del ’40 resistette a un attacco di sicari stalinisti capitanati dal pittore Siqueiros, il 20 agosto, nel suo studio, fu colpito alla testa con una piccozza da Ramon Mercader, suo collaboratore, in realtà al soldo di Stalin.
Muore il giorno dopo. Lasciò scritto:
“La vita è bella. Possano le generazioni future liberarla da ogni male, oppressione e violenza e goderla in tutto il suo splendore”.

One Response to Gli OCCHIALI di PIERO

  1. […] ANNIVERSARI. Un anno fa su Aladinpensiero. […]

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