Raccontìni. Elogio dell’economia domestica
Supermarket Farmacia
di Franco Meloni
[Raccontino] Mia sorella Giuseppina è una brava padrona di casa, un’esperta di ”economia domestica”. Molto oculata nelle spese quotidiane. Ad esempio al supermercato prima di fare qualsiasi acquisto controlla i prezzi dei prodotti comparandoli con gli stessi o analoghi di altri punti vendita. [segue] Ha inoltre ben presente le “offerte speciali” che rileva dai foglietti pubblicitari che ogni giorno ci inseriscono nelle nostre cassette postali: per me una grande rottura. Tutto valutato, compresa la fatica degli spostamenti (a piedi e in bus), procede agli acquisti. Così si deve o dovrebbe fare, anche perché il caro vita assottiglia sempre più il valore di stipendi e pensioni. Io (un po’ meno mia moglie) al contrario di mia sorella (e di tanti amici virtuosi), non bado a tutto ciò, e faccio male, anche perché oltre ad essere distratto sono alquanto abitudinario e così perdo soldi, peccato mortale in questi tempi di crisi.
Ho parlato finora di spesa quotidiana, quella che in genere si effettua al supermercato, ma qui voglio aggiungere le spese che effettuiamo in farmacia, per farmaci essenziali per la nostra sopravvivenza o per altri prodotti spesso inutili, a volte perfino dannosi, in ogni caso costosi, legati alla ricerca di un presunto benessere o a diffusa ipocondria. Introduco il tema perché in argomento voglio narrarvi di un fatterello che mi è accaduto ieri. Ultimamente ho preso l’abitudine di misurarmi la glicemia. Per fortuna non sono diabetico, ma il mio medico (una bravissima dottoressa) mi dice che rischio di diventarlo e io anziché seguire i suoi consigli modificando il mio ”stile di vita” (attività fisica, dieta mirata, etc) passo molto tempo a misurarmi la glicemia. Per questo adoperando un rilevatore che il farmacista mi ha addirittura regalato! Ho scoperto che si trattava di un regalo interessato. Sì, perché le striscioline che si infilano nella macchinetta per le misurazioni costano un sacco di soldi, in una elegante quanto esagerata/inutile confezione ce ne stanno 25, quasi un euro l’una, o anche di più se la farmacia ti facesse pagare il prezzo massimo suggerito dalla Casa fornitrice (€ 33,33). Ma, si sa, i farmacisti sono persone corrette e nella generalità applicano sconti addirittura del 50%! Non tutte le farmacie; quella di mio riferimento fa pagare 17 euro, qualsiasi sia la Ditta che fornisce le strisce. Le farmacie più “oneste” hanno fissato il prezzo a 16,50 euro. Vengo al fatterello: ignorando (illudendomi) che le farmacie sono ormai veri e propri supermercati, trovandomi a passare davanti a una farmacia qualunque, contrariamente alle mie abitudini ho deciso di acquistarvi la confezione di strisce. Il prezzo? 19 euro, che ho subito pagato in sovrappensiero. Uscito dalla farmacia ho controllato lo scontrino: 19 euro! Ben 2 euro in più della mia farmacia di riferimento e 2,50 euro in più rispetto ad altre farmacie di mia conoscenza. Sono subito rientrato in farmacia e ho chiesto spiegazioni. “Caro signore: questo è il mercato! Noi siamo come una Conad”, la risposta del farmacista titolare. Ho capito, prendo atto, ma certo non mi servirò di questa farmacia per l’avvenire. Conclusione: fate come mia sorella al supermercato: assicuratevi sui prezzi praticati e scegliete quelli più convenienti, anche in farmacia. Saludos!
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