Elezioni. Intervista alla candidata Giulia Andreozzi

Giulia Andreozzi (*) – esponente di Possibile, candidata alla Camera dei deputati nel Collegio sardo plurinominale, per l’Alleanza Verdi-Sinistra nell’ambito della Coalizione di centro-sinistra – a domanda risponde.
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logo-possibile-con-vsD. Nella competizione elettorale Possibile partecipa all’interno dell’alleanza Verdi-Sinistra alla coalizione di centro sinistra. Quale è il “valore aggiunto” che porta il tuo partito?
R. Possibile ha deciso di partecipare all’alleanza Verdi-Sinistra portando i temi che in questi anni sono stati centrali nelle nostre campagne. Clima e progressività intesi come una battaglia che sia capace di tenere insieme l’emergenza climatica moltiplicando gli sforzi per investire sulle energie rinnovabili e contemporaneamente affronti il gigantesco tema della distribuzione della ricchezza redistribuendo verso chi oggi è meno fortunato. Su questi temi abbiamo coinvolto tanti giovani che con entusiasmo si sono spesi nelle manifestazioni sul clima e nella raccolta firme per garantire a tutti un salario minimo orario. Il loro entusiasmo e la loro partecipazione ritengo sia il principale valore aggiunto che oggi Possibile rappresenta.
[segue]
D. Le previsioni elettorali danno per certa la prevalenza del centro destra, determinato dalla sua capacità di unirsi per sfruttare al massimo la (pessima) legge elettorale, nonostante le profonde divisioni che lo segnano e il traino di una destra neo fascista. Come mai il centro sinistra non ha avuto questa capacità di unità, quand’anche strumentale, ma utile per il risultato? Nonostante questo handicap del centro sinistra ai nastri di partenza, davvero questo esito è scontato? La campagna elettorale che sta per concludersi ha forse mutato le previsioni prevalenti?
R. Abbiamo più volte in questi anni contestato una legge elettorale di cui oggi tutti parlano malissimo. Questa legge premia chi è capace di stare insieme e penalizza chi mosso da motivi di visibilità o di opportunismo elettorale decide di correre in solitaria. E’ il motivo per cui come Possibile abbiamo deciso di stare dentro la coalizione di centrosinistra. Detto questo gli ultimi anni hanno spesso dimostrato che l’orientamento di voto cambia repentinamente e che tanti decidono solo nelle ultime ore cosa votare. E’ nostra precisa responsabilità continuare a spiegare le nostre idee per il Paese fino all’ultimo momento utile perché ancora ci sono tantissimi indecisi

D. Quanto pesa sull’esito elettorale l’astensionismo, che taluni danno in probabile aumento, oppure in qualche modo si è riuscito a contenerlo? Per quanto riguarda la componente giovanile, che dell’astensionismo è parte rilevante, Possibile – partito in prevalenza formato da giovani – ha un ruolo per contrastarlo, ovviamente per orientare i giovani verso scelte dì sinistra?
R. Purtroppo l’astensionismo, soprattutto da parte delle fasce più giovani della popolazione, ormai disincantate, avrà un impatto indubbio sull’esito delle elezioni. Il cd “partito dell’astensionismo” sarà sicuramente al primo posto. La nostra ricetta per contrastarlo è coinvolgere i giovani con temi che li riguardano direttamente, come la lotta ai cambiamenti climatici che rischiano di pregiudicare le loro future condizioni di vita, l’attenzione per il diritto a un lavoro e a una retribuzione dignitosi (le giovani generazioni hanno prospettive lavorative e economiche peggiori di quelle dei loro genitori e occorre invertire questo fenomeno) e maggiore coraggio nell’affrontare il tema dei diritti, rispetto ai quali la società si sta dimostrando avanti anni luce rispetto a chi ci ha governato negli ultimi anni.

D. Rinviando gli approfondimenti al vostro programma elettorale [qui], puoi indicare alcuni punti dello stesso a cui ritieni dare particolare evidenza?
R. Insieme con i punti di cui ho parlato in sintesi nella prima domanda, nel cuore del programma del partito sono senz’altro da mettere in evidenza la tutela contro ogni forma di discriminazione e la promozione dei diritti (alla parità, all’inclusione, all’aborto, all’eutanasia). Senza dimenticare la scuola: Possibile ha uno dei programmi più ricchi e ambiziosi in materia di diritto all’istruzione, intitolato La scuola salva il mondo per una scuola democratica, laica e inclusiva.

D. Parliamo infine di “partecipazione”: è possibile arrestarne il declino sia per quanto riguarda quella istituzionale (per esempio con la modifica delle leggi elettorali) sia nell’allargamento degli spazi di “cittadinanza attiva”?
R. Sicuramente è necessario agire su più fronti. Occorre coinvolgere maggiormente i cittadini nelle scelte che li riguardano, attraverso percorsi reali di partecipazione democratica; occorre una maggiore trasparenza dei processi attraversi cui si arriva alle decisioni; occorre ricostruire il rapporto di fiducia tra cittadini e politica, da troppi anni logorato e infine ridare ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti con una modifica sostanziale della legge elettorale.
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Fermiamoci qui, anche se avremo molto altro da dirci. Prima delle elezioni e dopo, perchè Giulia è presente con il suo partito in tutte le lotte sociali per i cittadini sardi, nelle istituzioni e nel territorio. Insomma non sparirà certo dopo le elezioni e l’auspicabile ottimo esito elettorale, come purtroppo fanno molti, troppi politici. Grazie Giulia e buon lavoro, ovviamente anche con il nostro convinto sostegno (fm).

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Un’autopresentazione.
Sono nata nel 1983 a Cagliari, città in cui ho sempre vissuto, salvo una breve parentesi di studio negli Stati Uniti durante gli anni dell’università. Mi sono diplomata al Liceo classico “Dettori” di Cagliari nel 2002 e laureata in giurisprudenza nel 2007 all’Università di Cagliari; per diversi anni ho collaborato come cultrice di materia e tutor didattica con le cattedre di diritto internazionale e dell’Unione europea nelle facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche dell’Università di Cagliari. Ho frequentato un corso di Alta Formazione in diritto dell’Unione europea presso l’Università La Sapienza di Roma. Nel 2010 ho conseguito il titolo di avvocata, professione che svolgo tutt’ora, prevalentemente nei settori del diritto amministrativo, del diritto del lavoro (pubblico e privato), del diritto scolastico e del diritto antidiscriminatorio. Sono stata docente in corsi di formazione sul tema dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. Sono appassionata di sport e di politica e impegnata sui temi dei diritti e della parità di genere. Consigliere del Comune di Cagliari, presidente della commissione regolamenti, appartenente alla minoranza nel gruppo Progressisti, milita nel partito Possibile, che aderisce all’Alleanza Verdi-Sinistra, nell’ambito della Coalizione di centro sinistra, candidata nel collegio sardo per la Camera dei deputati. Sposata, madre di due bambini.
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One Response to Elezioni. Intervista alla candidata Giulia Andreozzi

  1. […] stessa, precisamente alla capolista del plurinominale del Collegio Sardegna Francesca Ghirra e alla candidata Giulia Andreozzi, da noi personalmente conosciute e stimate. Abbiamo poi in diverse occasioni manifestato il nostro […]

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