Ciao David

52d7d1ee-2841-4d87-b86c-167ab1d4eadcluttoUna voce fuori dal coro*

Farsi spazio nel muro di cordoglio che circonda la salma di David Sassoli, non è facile. La scomparsa del presidente del Parlamento europeo riempie le aule delle istituzioni. Una folla di sopravvissuti ricorda, ciascuno con il proprio stile, quel signore, quel giornalista che inaspettatamente, neppure tanto tempo fa, ha deposto la penna e il microfono ed ha incominciato a frequentare il Parlamento europeo sino a diventarne presidente.
Lo spazio è interamente occupato da uomini e donne di Stato, leader politici, personalità che ricordano, con commozione e dolore, una persona che abbandona la scena, discretamente, lasciando un bel ricordo di sé. Anche da qualche intruso, ovviamente, visto che il galateo istituzionale comporta doveri ai quali nessuno può sottrarsi.
Ciascuno a modo suo. Mi ha colpito, tra i tanti, il ricordo della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha voluto rendergli omaggio salutandolo nella sua lingua, in italiano.
Uomini di Stato, re e regine, come si diceva un tempo, siedono sui banchi della cattedrale per l’ultimo saluto ad un uomo che “ha sempre lavorato per una società più solidale e attenta ai bisogni dei giovani e degli ultimi”. Così, a nome della Chiesa, l’ha ricordato il cardinal Bassetti. A volte bastano poche parole per dire tutto!
Già gli ultimi! Non è stato facile incontrarli. Degli ultimi si parla spesso; ma a parlarne sono per lo più i signori e le signore che occupano quasi tutti i banchi della cattedrale. Sono essi a ricordare, con ammirazione, quel signore che vagheggiava un’Europa più accogliente nei confronti dei migranti e impegnata nella difesa dei più deboli, quel signore che aveva subito aderito all’appello di Papa Francesco per la distribuzione dei vaccini ai paesi poveri.
Ma gli ultimi, proprio perché sono “ultimi”, stanno per lo più in disparte. Eppure, in quest’occasione, erano presenti. Erano all’ultimo banco, nel rispetto della liturgia; se ne stavano silenzio. Nessun cronista di è accorto di loro. Erano rom, sinti e caminanti che provenivano dal Kosovo, dall’Italia, dalla Serbia, dall’Ungheria, dalla Macedonia, dalla Bulgaria, dalla Slovacchia, dalla Romania.
Erano li, discreti e silenziosi, per ricordare, con voce sommessa, un amico. Tra tutte le manifestazioni di cordoglio che si sono udite, la loro, almeno per me, è stata una delle più sincere e commoventi. Si sono rivolti così a chi “credeva che le istituzioni dovessero essere più vicine ai cittadini”: “Hai aperto, per la prima volta, la porta della presidenza del parlamento europeo al popolo più discriminato d’Europa, lo hai fatto con naturalezza e convinzione, senza troppi riti e cerimonie, chiedendo cosa possiamo fare insieme.
Italia ed Europa sono più povere; oggi abbiamo perso un grande uomo politico che ha saputo praticare la politica come servizio pubblico, ma anche una persona buona e sensibile, curiosa e coraggiosa che sapeva ascoltare la voce anche di chi voce non ha. Per questo siamo affranti
”. Le associazioni di rom e sinti di mezza Europa lo salutano chiamandolo per nome: “David, rimarrai nella nostra memoria e nei nostri cuori come una delle persone migliori che abbiamo incontrato nella nostra strada, la cui missione era di far crescere sempre più coraggiosa e saggia la forza politica progressista per il cambiamento”.

Gianni Loy
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David Sassoli, il videomessaggio prima di Natale
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David Sassoli, il videomessaggio prima di Natale: “Abbiamo ascoltato il silenzio del pianeta e abbiamo avuto paura, ma abbiamo reagito
Su Il fatto quotidiano.
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- Su Avvenire 12 gen 2022.
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fa7d86cf-275a-489f-8764-7ad875371a25 Per chi volesse firmare, il libro di condoglianze per David Maria Sassoli è anche online.
https://opinio.europarl.europa.eu/s?s=4941
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* – Intervento pubblicato anche su il manifesto sardo.
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cost-terra-logouna Terra
un popolo
una Costituzione
una scuola

Newsletter n. 59 del 12 gennaio 2021
IN RICORDO DI DAVID SASSOLI
Cari amici,
“un uomo mite, particolarmente attento agli ultimi, alle vittime dell’ingiustizia e della violenza”: così ricorda David Sassoli un suo amico, Flavio Lotti, promotore della Marcia per la pace Perugia Assisi, alla quale Sassoli aveva rivolto un intenso messaggio in occasione della sua ultima edizione l’11 ottobre scorso. Anche noi ci uniamo al dolore per la sua morte, avvenuta per una brutta malattia l’11 gennaio a Bruxelles, dove ora viveva essendo presidente del Parlamento europeo. Sassoli era conosciuto come un “cattolico democratico”, avendo militato nella “Rosa Bianca” e nella “Lega Democratica”; era stato giornalista, membro per tre mandati del Parlamento europeo, candidato per il Partito Democratico alle elezioni comunali di Roma quando poi fu eletto Marino.
Nel sito pubblichiamo i discorsi tenuti nella commemorazione che nello stesso giorno ne è stata fatta alla Camera dei Deputati, dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dal segretario del Partito Democratico Enrico Letta.
Oltre al ricordo di David Sassoli pubblichiamo nel sito il discorso che il papa Francesco ha fatto al corpo diplomatico il 10 gennaio scorso, nel quale ha ripreso tutti i temi della sua sollecitudine per la situazione del mondo, invocandone l’unità e prendendo posizione contro le armi, per i migranti, per i vaccini liberati dai brevetti e disponibili a tutti, per lo Stato palestinese e contro la cosiddetta “cancel culture”, la cultura che manda al macero la storia giudicandola con l’”ermeneutica” di oggi, cosa che gli ha valso perfino l’encomio del Corriere della Sera.
Con i più cordiali saluti

www.costituenteterra.it

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