Palestina e Israele: venti di guerra. Fermiamo l’arroganza dello Stato di Israele
Che succede a Gerusalemme?
Rispetto dei diritti dei palestinesi di Gerusalemme. Negoziati di pace, non guerra e terrorismo. Comunicato del Patto per la Sardegna.
Il Patto si schiera con i palestinesi per il loro diritto a vivere pacificamente nelle loro case a Gerusalemme e, in generale per i loro diritti di comunità formalmente internazionalmente riconosciuta. Cessi ogni pretesa dello Stato israeliano di sfrattare i legittimi abitanti palestinesi e si riprendano i negoziati. In argomento sosteniamo senza indugi le posizioni dell’Unione Europea, ben riportate nel comunicato che riproduciamo integralmente e che ci impegniamo a diffondere in tutte le sedi e le circostanze in cui contiamo di essere presenti. “Le autorità israeliane hanno recentemente annunciato l’intenzione di costruire 540 nuove unità abitative ad Har Homa E. L’implementazione di questi piani, così come quelli per Givat Hamatos, taglierebbe Gerusalemme Est da Betlemme e minerebbe gravemente i futuri negoziati verso una soluzione a due Stati in in linea con i parametri concordati a livello internazionale. L’UE ribadisce la sua posizione secondo cui tutti gli insediamenti nel territorio palestinese occupato sono illegali ai sensi del diritto internazionale e l’UE non riconoscerà alcuna modifica ai confini precedenti al 1967, inclusa Gerusalemme, diversa da quelle concordate da entrambe le parti. L’UE rinnova il suo invito al governo israeliano a fermare la costruzione di insediamenti e a revocare con urgenza queste ultime decisioni. L’aumento degli sfratti e delle demolizioni in tutto il territorio palestinese occupato, in particolare l’evoluzione della situazione a Sheikh Jarrah e Silwan, a Gerusalemme est, e anche la possibile demolizione di strutture nel villaggio palestinese di al-Walajeh sono allarmanti. Tali azioni unilaterali sono illegali ai sensi del diritto internazionale umanitario e alimentano solo le tensioni sul terreno. Le autorità israeliane dovrebbero cessare queste attività e fornire permessi adeguati per la costruzione e lo sviluppo legale delle comunità palestinesi. Alla luce dei recenti sviluppi nel sud di Israele e nel territorio palestinese occupato, l’UE ribadisce la sua ferma condanna della violenza e chiede calma e moderazione da parte di tutti gli attori in questo momento delicato”. [ https://eeas.europa.eu/headquarters/headquarters-homepage/97845/israelpalestine-statement-spokesperson-settlement-expansion-and-situation-east-jerusalem_en ]. Auspichiamo interventi di pacificazione e di risoluzione negoziale dei conflitti con il sostegno alle due parti in causa da parte degli Stati Uniti d’America, dell’Unione Europea e di tutta la diplomazia internazionale, nella strada indicata dal Segretario generale delle Nazioni Unite. [https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/05/10/onu-israele-cessi-demolizioni-e-sgomberi_8c30efbc-c183-4a08-adbd-4d13522590a2.html].
Si adottino pertanto tutte le misure necessarie, comprese adeguate sanzioni economiche per gli Stati trasgressori rispetto ai patti e alle decisioni dell’Onu.
Nella direzione indicata chiediamo che si muovano con immediatezza e possibilmente all’unisono per un importantissimo appoggio di opinione alla causa palestinese e perchè Israele imbocchi la via della pace, attraverso i negoziati: il Consiglio regionale della Sardegna, i Comuni sardi, la Chiesa sarda, le forze politiche e le entità della società civile sarda e oltre.
Il Patto per la Sardegna.
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Altre fonti
Zvi Schuldiner, “Israele-Palestina, un’escalation di pulizia etnica” (Manifesto). Gad Lerner, “Gerusalemme, lo sfratto che calpesta la storia” (Il Fatto).
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MANIFESTAZIONE A CAGLIARI
Venerdì 14 maggio 2021
Moni Ovadia. https://kmetro0.it/2021/05/11/moni-ovadia-politica-israele-infame-e-senza-pari-strumentalizza-shoah/
[…] Lettera aperta alle massime Istituzioni per chiedere un intervento dell’Italia per fermare l’escalation di violenza tra Israele e Palestina. Di seguito il comunicato stampa della Rete Pace e Disarmo. “In Palestina serve azione diplomatica, di pace e di rispetto del Diritto Internazionale. Occorre fermare la violenza, rimuovendone le cause, e riconoscere lo Stato di Palestina” Diverse organizzazioni, associazioni, sindacati della società civile italiana hanno inviato oggi una lettera aperta al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, al Presidente della Commissione Esteri Senato, al Presidente della Commissione Esteri della camera per esprimere la profonda preoccupazione per quanto sta accadendo nella martoriata terra di Palestina e per chiedere che l’Italia si faccia promotrice di una forte azione diplomatica affinché cessi il conflitto tra israeliani e palestinesi. Nella lettera si sottolinea come sia ormai necessaria e non più rimandabile un’azione diplomatica, di pace e di rispetto del Diritto Internazionale che possa fermare la violenza, rimuovendone le cause, e nel contempo riconoscere lo Stato di Palestina. Le richieste inviate alle istituzioni italiane sono le seguenti: – fermare questa nuova ondata di violenza, intimando ad Hamas di fermare il lancio dei razzi ed al governo israeliano di rimuovere l’assedio di Gaza e di fermare qualsiasi tipo di ritorsione contro la popolazione della Striscia di Gaza; – impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di diritto internazionale per fermare l’espropriazione e la demolizione delle case a Gerusalemme Est; – esigere dal governo israeliano la rimozione di tutti gli ostacoli che impediscono le elezioni libere e regolari in Cisgiordania, Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza, come previsto dagli accordi di Oslo, firmati dalle parti; – sostenere e assistere l’Autorità Nazionale Palestinese per l’organizzazione e la realizzazione del processo elettorale, evitando ulteriori rinvii; – inviare osservatori internazionali neutrali per monitorare il processo elettorale, i giorni del voto e il conteggio dei voti, che si svolga secondo gli standard internazionali di trasparenza e con pieno diritto di voto per tutta la popolazione residente in Cisgiordania, nel distretto di Gerusalemme e nella Striscia di Gaza; – agire in sede ONU per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere ai due Stati di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità. —————– La lettera è stata sottoscritta da: CGIL, CISL, UIL, ACLI, Accademia Apuana della Pace, AOI – Associazione delle Organizzazioni Italiane di cooperazione e solidarietà internazionale, Arci, ARCS – Arci Culture Solidali, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Associazione per la Pace, Associazione per la Pace di Modena, Associazione per la Pace di Padova, AssoPacePalestina, AUSER, Beati i costruttori di pace, Campagna Ponti e non Muri, Casa per la Pace Modena, Centro Studi Sereno Regis, CGIL di Padova, Emmaus Italia Onlus, Fiom, Fondazione Giorgio La Pira, Fondazione Lisli e Lelio Basso, Gruppo Abele, Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo, Legambiente, LIBERA contro le mafie, Link – Coordinamento Universitario, Movimento Internazionale della Riconciliazione (MIR), Movimento Nonviolento, NEXUS Emilia Romagna, Noi Siamo Chiesa, OPAL Brescia, Pax Christi Italia, Pro Civitate Christiana, Progetto Sud, Rete della Conoscenza, Rete italiana Pace e Disarmo, Segreteria della Piattaforma ONG Italiane Mediterraneo e Medio Oriente, TAM-TAM di Pace Modena (Tavolo Associazioni Modena), Un Ponte Per, Unione degli Studenti, Usacli, Aladinpensiero, Patto per la Sardegna. […]
[…] Lettera aperta alle massime Istituzioni per chiedere un intervento dell’Italia per fermare l’escalation di violenza tra Israele e Palestina.Di seguito il comunicato stampa della Rete Pace e Disarmo.“In Palestina serve azione diplomatica, di pace e di rispetto del Diritto Internazionale. Occorre fermare la violenza, rimuovendone le cause, e riconoscere lo Stato di Palestina”Diverse organizzazioni, associazioni, sindacati della società civile italiana hanno inviato oggi una lettera aperta al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, al Presidente della Commissione Esteri Senato, al Presidente della Commissione Esteri della camera per esprimere la profonda preoccupazione per quanto sta accadendo nella martoriata terra di Palestina e per chiedere che l’Italia si faccia promotrice di una forte azione diplomatica affinché cessi il conflitto tra israeliani e palestinesi.Nella lettera si sottolinea come sia ormai necessaria e non più rimandabile un’azione diplomatica, di pace e di rispetto del Diritto Internazionale che possa fermare la violenza, rimuovendone le cause, e nel contempo riconoscere lo Stato di Palestina.Le richieste inviate alle istituzioni italiane sono le seguenti:– fermare questa nuova ondata di violenza, intimando ad Hamas di fermare il lancio dei razzi ed al governo israeliano di rimuovere l’assedio di Gaza e di fermare qualsiasi tipo di ritorsione contro la popolazione della Striscia di Gaza;– impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di diritto internazionale per fermare l’espropriazione e la demolizione delle case a Gerusalemme Est;– esigere dal governo israeliano la rimozione di tutti gli ostacoli che impediscono le elezioni libere e regolari in Cisgiordania, Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza, come previsto dagli accordi di Oslo, firmati dalle parti;– sostenere e assistere l’Autorità Nazionale Palestinese per l’organizzazione e la realizzazione del processo elettorale, evitando ulteriori rinvii;– inviare osservatori internazionali neutrali per monitorare il processo elettorale, i giorni del voto e il conteggio dei voti, che si svolga secondo gli standard internazionali di trasparenza e con pieno diritto di voto per tutta la popolazione residente in Cisgiordania, nel distretto di Gerusalemme e nella Striscia di Gaza;– agire in sede ONU per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere ai due Stati di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità.—————–La lettera è stata sottoscritta da: CGIL, CISL, UIL, ACLI, Accademia Apuana della Pace, AOI – Associazione delle Organizzazioni Italiane di cooperazione e solidarietà internazionale, Arci, ARCS – Arci Culture Solidali, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Associazione per la Pace, Associazione per la Pace di Modena, Associazione per la Pace di Padova, AssoPacePalestina, AUSER, Beati i costruttori di pace, Campagna Ponti e non Muri, Casa per la Pace Modena, Centro Studi Sereno Regis, CGIL di Padova, Emmaus Italia Onlus, Fiom, Fondazione Giorgio La Pira, Fondazione Lisli e Lelio Basso, Gruppo Abele, Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo, Legambiente, LIBERA contro le mafie, Link – Coordinamento Universitario, Movimento Internazionale della Riconciliazione (MIR), Movimento Nonviolento, NEXUS Emilia Romagna, Noi Siamo Chiesa, OPAL Brescia, Pax Christi Italia, Pro Civitate Christiana, Progetto Sud, Rete della Conoscenza, Rete italiana Pace e Disarmo, Segreteria della Piattaforma ONG Italiane Mediterraneo e Medio Oriente, TAM-TAM di Pace Modena (Tavolo Associazioni Modena), Un Ponte Per, Unione degli Studenti, Usacli, Aladinpensiero, Patto per la Sardegna. […]