Don Primo Mazzolari
IL 12 APRILE 1959 MORIVA DON PRIMO MAZZOLARI. Ha lasciato “una traccia scomoda ma luminosa” per preti e laici, come disse papa Francesco il 20 giugno 2017 a Bozzolo in pellegrinaggio sulla tomba del prete dei lontani e dei poveri, vero anticipatore della “chiesa in uscita”.
Chi è impegnato nel sociale e cerca nuove vie e modi per rendere sempre più attuale, visibile e credibile la propria fede ha bisogno di questi punti di riferimento.
Ciascuno, come me e più di me, conosce la vita, le lotte, gli scritti e i dispiaceri di don Primo per le censure subite (ben 11) dal S.Ufficio. “È il destino dei profeti” cercò di spiegare una volta Paolo Vl ai pellegrini di Bozzolo “lui camminava avanti con passo troppo lungo e noi non gli si poteva tener dietro”. Ma Montini lo amava e stimava, infatti lo ha UFFICIALMENTE ANNOVERATO TRA I PROFETI.
Rispondendo al suo Vescovo che gli chiedeva conto per iscritto della sua presa di posizione contro il Concordato del 1929 e perché non avesse cantato il Te Deum nella sua parrocchia come richiesto dai gerarchi fascisti rispose: “Agendo in tal modo ho creduto di seguire un dettame chiaro e preciso della mia coscienza e di interpretare un pensiero di dignità e di libertà che nella chiesa è SACRO ED ETERNO!”. [Armando Mura].
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