“Preparare il futuro, non prepararsi per il futuro”*
Non so quanti lettori perderemo (in tale eventualità: dispiace, ma pazienza), ma quanto sostiene Beppe Grillo nel post pubblicato ieri sul suo blog, che qui riprendiamo integralmente, mi trova nella sostanza pienamente d’accordo!
Franco Meloni, direttore di aladinpensiero online,
—————————————————–
Condivido quanto scrive Beppe Grillo nel post che ha pubblicato sul suo blog. Penso che lo condividiamo in tanti a prescindere dalle appartenenze politiche. Per me un buon programma politico sulle cose da fare deve perseguire la realizzazione degli obbiettivi dell’Agenda Onu 2030. Il Next Generation Eu (Recovery Plan) è modellato sull’Agenda Onu 2030 e i Piani nazionali e regionali di attuazione delle linee stabilite a livello comunitario devono esserne conformi. Ecco: quanto sostiene/auspica Grillo è sostanzialmente coerente rispetto a quanto prevede l’Agenda Onu 2030 e la sua declinazione europea. Così penso. Ovviamente discutiamone.
———————————————-
Un Super-Ministero per la Transizione Ecologica
Febbraio 10, 2021
di Beppe Grillo sul suo blog.
Un Super-Ministero per la transizione ecologica lo hanno Francia, Spagna, Svizzera, Costarica e altri paesi. Presto lo dovranno avere tutti. Non lo dico io. Ce lo gridano la natura, l’economia, la società. E anche Papa Francesco. Siamo francescani, fondati il 4 ottobre, giorno di San Francesco.
Un Super-Ministero per la transizione ecologica fonde le competenze per lo sviluppo economico, l’energia e l’ambiente. Capiamolo, una volta per tutte: è l’economia che rovina l’ambiente, non il contrario. Lo dico da vent’anni negli spettacoli: “Il vero ministero dell’ambiente è quello dell’economia, dell’energia, delle finanze”.
Un Super-Ministero per la transizione ecologica è la coordinazione per trasformare la società – non solo dell’economia. E’ uno strumento fondamentale, come ci sembrarono fondamentali i primi ministeri dell’ambiente negli anni ’70. Qualcuno allora faceva ironie. Ma oggi il ministero dell’ambiente lo hanno tutti gli Stati.
Dopo mezzo secolo abbiamo capito però che per curare il cancro non bastano i cerotti. I ministeri dell’ambiente sono obsoleti. Da cinquant’anni abbiamo il motore economico-ecologico in folle. Perché il motore è in banca. Non è nel bosco. Ora che lo abbiamo capito dobbiamo finalmente mettere la marcia avanti. La quarta, non la prima.
Solo un Super-Ministero per la transizione ecologica può affrontare le crisi che in cinquant’anni di economia patogena abbiamo fatto diventare emergenze: il clima, la biodiversità, le disuguaglianze, il lavoro, le migrazioni. Questa è una pand-economia micidiale. In mezzo secolo, ha fatto più morti che il Covid in un anno.
Fra poco avremo nei mari più plastica che pesce. Nei cieli, più satelliti che rondini. Nei parchi, più display che lucciole. Occorre un cambiamento di civiltà, non solo di governo. Sì, ma non adesso, ci dicono da cinquant’anni. Attenzione. Velo lo dico da Genova: questo ritardo ci costerà tantissimo. Me lo diceva mio padre, saldatore: costa meno un estintore che un autobotte dei pompieri.
Lo sconvolgimento climatico è ora il problema economico, ripeto,
e c o n o m i c o,
più grave. Lo sconvolgimento climatico sta minacciando l’economia, la crescita, la finanza. Fa crescere povertà, disoccupazione, migrazioni. E’ questo il succo del “Rapporto Stern – Economia del cambiamento climatico” dell’economista britannico Sir Nicholas Stern, che il Presidente incaricato di sicuro conosce. Stern lo calcolò nel 2006: agire sul clima subito ci costa 10 volte meno che non agire. Son passati quindici anni. Al 4% per cento all’anno, di quante migliaia di miliardi di euro è aumentato il nostro deficit economico-climatico?
L’Italia deve chiedere al Presidente Macron di gemellarci nel One Planet Summit, ideato nel 2017 dal Presidente francese, ex- banchiere ed ex-ministro delle finanze. Il One Planet Summit riunisce ogni anno a Parigi i maggiori attori privati e pubblici della finanza mondiale che si impegnano per la transizione ecologica. Perché non fare il nuovo One Planet Summit a Roma? E i successivi in altre capitali europee, coinvolgendo così l’intera Europa?
Dopo mezzo secolo di inedia ecologico-economica, dobbiamo darci una mossa. Siamo da cinquant’anni nel comma 22. I banchieri hanno la leva principale per cambiare ma non hanno capito che bisogna cambiare. E quelli che hanno capito che bisogna cambiare non hanno la leva principale. Anche un banchiere e finanziere lo capisce, ma non può dire: “Sì, ma non adesso!”
Mettiamo dei fiori nei nostri bazooka!
——————————————–
* La frase del titolo è di Papa Francesco.
————-
- Approfondimenti su Agenda Onu 2030 e Laudato si’
In argomento. Interessante e attualissima intervista a Stefano Zamagni: https://m.youtube.com/watch?v=r7sPJS1EvkU&feature=youtu.be