Oggi mercoledì 20 novembre 2019
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————————————————–Opinioni,Commenti e Riflessioni——————————————————-
Sardegna. Di energia e di annessi e connessi
20 Novembre 2019
Tonino Dessì su Democraziaoggi. – Vedasi anche la pagina fb.
Dopo l’intervento di Fernando Codonesu ecco un’altra riflessione di “persona informata sui fatti”, essendo stato Tonino Dessì assessore regionale all’Ambiente nella prima fase della Giunta Soru.
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La questione della dorsale metanifera sarda sta prendendo una piega per un verso inevitabile, per l’altro inquietante.
Per di più si sta zavorrando di bufale, anche istituzionali.
Sgombriamo il campo da […]
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“Di per se l’opera non comporterebbe nessuno squasso territoriale o idrogeologico o paesaggistico o ambientale”.
Caro Antonio, solo la dorsale attraversa 2 zone umide, 5 aree SIC, 3 ZPS, senza contare IBA, fiumi, boschi e aree di pregio paesaggistico; un tubo da 60 cm. che per metterlo in opera, ha bisogno di 60 metri (30+30) di area di lavorazione lungo tutto il tracciato, con disboscamenti, spianamenti, aperture di nuove strade di servizio aree di stoccaggio tubi, materiali e quant’altro.
Certo infrastrutture, necessarie se servono a risolvere i problemi, solo che questo tubo non li risolve, ma li aggrava, vista la posizione di ARERA che stabilisce che i costi non saranno spalmati nelle bollette degli italiani, in quanto la Sardegna è un bacino a se stante.
Il problema è che tutti, e dico tutti, osteggiano in tutti i modi le rinnovabili; la Sardegna ha la possibilità, come nessun’altra regione, di diventare 100% rinnovabili in brevissimo tempo; la Sardegna può mettere in campo un mix energetico basato sulle rinnovabili e parlo non solo dei vari utilizzi del fotovoltaico ed eolico, ma anche del termodinamico, dell’idroelettrico, dell’energia dal mare, accompagnate con le varie forme di accumulo, non solo batterie che per ora hanno costi troppo alti, parlo dei bacini con i pompaggi, dell’accumulo a gravità, dell’inerziale, dell’aria liquida, dell’idrogeno etc. che risolverebbero non solo la produzione di energia elettrica, ma anche quella termica, per l’industria, per l’agricoltura, per i trasporti, per teleriscaldamento e teleraffrescamento di residenze e servizi, tutte soluzioni già proposte e ripeto,non ignorate, osteggiate da tutti e quando dico tutti dico, amministrazioni comunali, provinciali, regionali e Governi, tra l’altro contravvenendo alle loro stesse leggi che regolano la matteria; sono state contrarie le associazioni ambientaliste, nessuna esclusa, associazioni di categoria, comitati del NO, compresi i sindacati rimasti silenti nonostante il potenziale lavoro e occupazione che avrebbe risolto tutte le situazioni di crisi industriali e disoccupazione.
A dimostrazione di quanto detto, nel 1999 Rubbia, che allora era presidente di ENEA e CRS4, presentò un progetto per rendere la Sardegna indipendente dalle fonti fossili, attraverso il Solare Termodinamico e l’Idrogeno, progetto ripresentato nel 2004 senza esito.
Dal 2013 al 2018 in Sardegna sono stati presentati 7 progetti di Solare Termodinamico, nessuno di quei progetti è andato in porto.
Nel 2006 Rubbia, cacciato dal CRS4 e da ENEA, se lo sono preso gli spagnoli che in 5 anni hanno realizzato oltre 50 centrali Termodinamiche (https://www.dropbox.com/s/8lenlf9jkhf2rli/Spagna%20solare%20termodinamico.kmz?dl=0), per un totale di 2.300 MWe, ha realizzato una filiera di 24.000 addetti, oggi la Spagna, pur avendo una tecnologia meno efficiente di quella italiana, costruisce le centrali Termodinamiche in tutto il mondo; in questo articolo di una rivista internazionale che si occupa di rinnovabili, l’ultima gara vinta dalle società spagnole e una nota di cosa avrebbe potuto fare la Sardegna:
https://www.dropbox.com/s/234gyjleu8qcxed/00%20MENA%20New%20Energy%202019%20rev..pdf?dl=0
La risposta di Tonino Dessì.
Tonino Dessì su Democraziaoggi ( http://www.democraziaoggi.it/?p=6355#comments )
22 Novembre 2019 – 00:41
Luciano, non voglio sottovalutare l’impatto ambientale. Però a quel fine esiste una VIA. Come sai, anche in caso di valutazione favorevole, la procedura prevede le opportune prescrizioni cautelari e mitigative, in osservanza delle normative di conservazione esistenti. Su tutto il resto, come puoi intuire, concordo.