Monthly Archives: agosto 2024

Lina e Marco

img_8422Evviva! Auguri a Lina Guida e Marco Meloni, nostro editorialista, che si sono sposati ieri a Is Paulis di Serdiana. Alla bellissima cerimonia hanno partecipato alcune centinaia di parenti e amici, tra questi ultimi oltre 60 giovani stranieri (in prevalenza spagnoli e argentini), prova del tessuto di relazioni internazionali della coppia. Felicitazioni e buon proseguimento nella vita insieme.img_8402img_8421img_8457img_8442
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Oggi sabato 31 agosto 2024 ultimo giorno del mese di agosto – Per la Chiesa Sant’Aristide*

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C’è chi fa propaganda e cerca lo scontro interno. La giunta deve tenere la barra dritta.
31 Agosto 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Ieri si è svolta la preannunciata manifestazione davanti al Consiglio regionale. Duemila partecipanti venuti da ogni parte dell’isola e molti slogan contro Alessandra Todde, alcuni per la proposta di legge popolare c.d. Pratobello 24, L’Unione, accanto alla cronaca della manifestazione, dà risalto all’adesione di FI, che chiede l’immediato passaggio in aula della proposta di legge […]
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Bene la mobilitazione, ma occorre percorrere la via giusta
30 Agosto 2024
Andrea Pubusa su Democrazioggi
C’è un grande fermento in Sardegna contro l’invasione energetica. Sono da appoggiare tutte le iniziative volte a salvare ambiente e paesaggio. C’è diffusa consapevolezza che è in atto un assalto che ricorda vecchi e più recenti attacchi alla nostra isola. Bene dunque il vasto movimento che si sviluppa un pò dappertutto. Bisogna però non solo manifestare l’istintiva rabbia contro l’ennesimo tentativo di colonizzazione della Sardegna a fini di profitto. Occorre capire la fase attuale della vicenda e individuare correttamente che fare.

DIBATTITO Energie rinnovabili: Bachisio Bandinu propone un incontro di tutti i protagonisti della Vertenza Sardegna

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo e diffondiamo. Auspichiamo che all’appello di Bachisio Bandinu rispondano tutti i protagonisti di quella che è diventata una Vertenza del popolo sardo nei confronti del governo nazionale. Parliamo della presidente Alessandra Todde, della sua giunta, di tutto il Consiglio regionale, dei comitati contro l’assalto sconsiderato all’ambiente e al paesaggio sardo, con il loro coordinamento, dei parlamentari sardi, dei parlamentari europei rappresentanti della cicoscrizione Sicilia-Sardegna, delle parti sociali sarde (Sindacati dei lavoratori in primis), dell’associazionismo e di tutte le organizzazioni democratiche che sono schierate per la salvaguardia della Sardegna in questa vicenda così decisiva per il futuro della nostra Isola. Anticipiamo in questa sede l’adesione all’iniziativa di Bandinu del MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), segnalataci dal presidente Mario Girau.

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Proposta di un incontro-dibattito
di Bachisio Bandinu

Forse per la prima volta, nella storia della Sardegna, si sta
formando una presa di coscienza a forte diffusione popolare
contro quella che può essere definita la più grave servitù che la
nostra Terra si appresta a subire. Da qualche anno a questa parte
si assiste infatti a una crescente mobilitazione popolare contro la
speculazione sulle fonti rinnovabili, che minaccia l’identità
ambientale e l’auspicabile prospettiva di un autonomo modello di
sviluppo economico e sociale che generi salute e benessere diffusi.
In questo quadro positivo di coscienza, intenti e proposte (tutte
utili e valide) si stanno insinuando e si stanno diffondendo motivi
di conflittualità e di lacerazione tra gruppi, tra comitati, tra
associazioni. È un fenomeno estremamente pericoloso, e
purtroppo è anche un retaggio storico, che divide, crea sospetti,
lancia accuse, inventa complotti. Produce le tifoserie. L’energia
positiva si scarica a massa, si disperde e si consuma in
contrapposizioni laceranti.
Occorre sanare il conflitto. In questa prospettiva può essere utile
un incontro di tutte le componenti, per fortuna numerose e
appassionate, per svelenire le polemiche, ma soprattutto
ricomporre l’unità di intenti verso l’obiettivo comune.
Si tratta di consolidare, rinforzare e arricchire attraverso un
momento di dibattito che valuti tutte le risposte, le proposte, gli
interventi, gli obiettivi, che ci permettano di contrapporre allo
Stato le ragioni, i diritti e le necessità vitali del Popolo sardo.
Ciascun gruppo, ciascuna associazione, ciascun comitato, ciascuna
singola persona, mette sul tavolo tutte le carte da giocare, per
impostare un piano di difesa e di attacco delle ragioni più valide a
profitto del Popolo sardo. Così si definisce il quadro di saperi
giuridici, politici, sociali, culturali che si rifanno ad articoli della Costituzione italiana e dello Statuto sardo, alla legge urbanistica, all’estensione del Piano paesaggistico, e altro.
Fondamentale il ruolo dell’Anci che rappresenta più ampiamente
le comunità locali. Del tutto necessaria la presenza della Giunta
regionale, per chiarire le decisioni prese e da prendere, ma
soprattutto per intendere, in senso più decisamente politico, la
volontà del Popolo sardo.
Nessuna primogenitura e nessun atteggiamento da verità in tasca:
questa è una battaglia che si può vincere soltanto uniti, con un
complesso di strumenti e un inedito esercizio dell’intelligenza
collettiva. Pertanto l’incontro-dibattito che si propone, proprio
perché è in gioco il futuro della Sardegna, acquista il valore e il
significato di una embrionale Assemblea Costituente: un incontro
di conoscenze e di passione per fare comunità e scrivere il nostro
futuro, come poche volte nella Storia abbiamo fatto.
La battaglia giuridica e politica con Roma non è affatto facile, anzi
incontrerà difficoltà enormi, perché nel contenzioso tra Stato e
Regione, la Consulta dà quasi sempre ragione allo Stato.
Un motivo in più per essere uniti.
Se c’è un consenso diffuso, l’incontro-dibattito si può mettere in atto, se si ritiene superfluo e inutile, valga almeno il proposito di
conciliazione: disarmati tra di noi, armati contro il comune nemico.
Grazie
Bachisio Bandinu

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Biografia di Bachisio Bandinu

Nel 1967 consegue la laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università di Cagliari con una tesi dal titolo “Antonio Fogazzaro e il modernismo”. Nel 1971 si diploma in Giornalismo con un elaborato dal titolo “Montale giornalista” presso la Scuola Superiore delle Comunicazioni Sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nello stesso istituto, nel 1973 si diploma in Radio e Televisione. Nel 1972 si iscrive all’Ordine dei giornalisti della Lombardia, nel 1987 all’Ordine dei giornalisti della Sardegna.
Esponente non accademico della Scuola antropologica di Cagliari,[1] allievo di Ernesto de Martino e di Alberto Mario Cirese al pari dei suoi coetanei Giulio Angioni e Placido Cherchi, è studioso di cultura tradizionale della Sardegna interna in trasformazione repentina negli ultimi decenni, e si occupa in particolare di questioni d’identità culturale e politica. Fra il 1965 e il 1987 insegna Lettere presso l’istituto tecnico industriale di Varese[2]. Poi, fino al 1997, è docente dell’istituto tecnico “Pertini” di Cagliari. Dal 1973 al 1985 collabora con il Corriere della Sera[3].
Nel 1976 ha scritto, con Gaspare Barbiellini Amidei il saggio Il re è un feticcio, nel quale analizza il rapporto tra il mondo tradizionale della pastorizia e la civiltà dei consumi in Sardegna. Nel 1980 ha pubblicato Costa Smeralda, contributo all’analisi del rapporto tradizione/innovazione. Nel 1993 ha vinto il Premio Funtana Elighes e nel 1999 è stato nominato direttore de L’Unione Sarda[4], ruolo ricoperto fino al 2001.
È presidente della “Fondazione Sardinia” e da anni risiede a Olbia.
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andrea-pubusaBene la mobilitazione, ma occorre percorrere la via giusta

di Andrea Pubusa su Democrazioggi

C’è un grande fermento in Sardegna contro l’invasione energetica. Sono da appoggiare tutte le iniziative volte a salvare ambiente e paesaggio. C’è diffusa consapevolezza che è in atto un assalto che ricorda vecchi e più recenti attacchi alla nostra isola. Bene dunque il vasto movimento che si sviluppa un pò dappertutto. Bisogna però non solo manifestare l’istintiva rabbia contro l’ennesimo tentativo di colonizzazione della Sardegna a fini di profitto. Occorre capire la fase attuale della vicenda e individuare correttamente che fare. Sotto questo profilo alcune posizioni, pur decise, appaiono controproducenti. Ora siamo nel tempo in cui la Regione deve indicare formalmente al governo quali sono le aree idonee e quelle non idonee alle installazioni. La Regione ha coinvolto i Comuni, che meglio di ogni altro conoscono i territori. Anche questi si devono pronunciare con atti formali. E qui c’è il primo problema. Non si può dire che tutte le aree sono inidonee. I provvedimenti vanno motivati sulla base di una istruttoria completa. Non farlo significa rendere la manifestazione di volontà inutile, anzi dannosa, perché il governo può esercitare i propri poteri sostitutivi e fare come meglio crede. Quindi i sindaci devono mettersi subito all’opera, lasciando da parte gli slogan estremisti del tipo: “non ci sono aree idonee, son tutte inidonee”. C’è un’occasione per partecipare ad una decisione importante. Bisogna coglierla con responsabilità.
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C’è chi fa propaganda e cerca lo scontro interno. La giunta deve tenere la barra dritta
Ieri si è svolta la preannunciata manifestazione davanti al Consiglio regionale. Duemila partecipanti venuti da ogni parte dell’isola e molti slogan contro la presidente Alessandra Todde, alcuni per la proposta di legge popolare c.d. Pratobello 24. L’Unione, accanto alla cronaca della manifestazione, dà risalto all’adesione di FI, che chiede l’immediato passaggio in aula della proposta di legge popolare, saltando la commissione. Una posizione chiaramente propagandistica per molte ragioni. Anzitutto, perché si tratta di un testo che, non essendo nato in Consiglio, a maggior ragione richiede un esame tecnico e politico nell’organismo consiliare competente composto da tutte le forze rappresentate. In secondo luogo, si sa che l’Assemblea sarà impegnata ad esaminare il testo in cui verrano individuate le aree idonee e non idonee, un percorso imposto dalla legge con tempi strettissimi, diverso da quello d’iniziativa popolare e quindi non sovrapponibile. Fra l’altro l’iter per la definizione del testo della giunta vede il coinvolgimento dei sindaci e delle associazioni degli enti locali e dunque è molto laborioso e complesso, le decisioni non possono essere generiche, ma devono fondarsi su una istruttoria completa e su una adeguata motivazione. Non c’è spazio dunque per slogan o affermazioni generiche. Si capisce che qualcuno vuole andare allo scontro con finalità esulanti dalla questione energetica. La giunta deve sentire tutti, raccogliere il grido diffuso dei sardi, ma deve tenere la barra dritta.
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DIBATTITO Energie rinnovabili: intervento di Bachisio Bandinu

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Su vitobiochini.it: href=”https://www.vitobiolchini.it/2024/08/30/rinnovabili-in-sardegna-proposta-di-un-incontro-dibattito-per-sanare-il-conflitto-di-bachisio-bandinu/”>https://www.vitobiolchini.it/2024/08/30/rinnovabili-in-sardegna-proposta-di-un-incontro-dibattito-per-sanare-il-conflitto-di-bachisio-bandinu/

La manifestazione di questa mattina

img_8366img_8384 Su L’Unione Sarda online: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/cagliari/cagliari-in-migliaia-da-tutta-lisola-per-dire-no-alla-speculazione-energetica-la-moratoria-non-serve-la-nostra-terra-non-si-tocca-ufelxmv6
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Su Casteddu online: https://www.castedduonline.it/cagliari-in-duemila-da-tutta-lisola-contro-le-rinnovabili-non-ci-sono-aree-idonee-la-todde-blocchi-tutti-i-progetti/
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Su Cagliari Pad: https://www.cagliaripad.it/624769/cagliari-migliaia-in-corteo-contro-gli-impianti-eolici/
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Oggi venerdì 30 agosto 2024

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Sbotto.
Eh, no.

[Dalla pagina fb di Tonino Dessì]
Qualche mese fa un Sindaco suggeriva a tutti i suoi colleghi di darsi da fare per mappare tutti i luoghi nei territori dei rispettivi comuni sardi aventi documentabile valore paesaggistico-culturale, al fine di sottrarre i rispettivi siti alla “speculazione energetica”.
Era intuibile che si intendeva attivare una procedura mediante la quale Soprintendenze e Regione avrebbero potuto applicare a quelle aree i vincoli previsti dal Codice Urbani.
Nel successivo approfondimento della normativa statale connessa al dlgs 199/2021, compresa quella precedente in quanto da esso richiamata e alla luce del decreto interministeriale del 21 giugno 2024, recante la “Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili”, è emersa la necessità per le Regioni di mappare tutto il territorio al fine di indicare le aree idonee nelle quali si applica la procedura semplificata di valutazione, distinguendole dalle aree in cui si applicherebbe la più complessa procedura ordinaria, fino effettivamente a dettagliare le aree del tutto non idonee per motivi oggettivi, tra questi quelli idrogeologici, quelli forestali, quelli ambientali, recentemente anche quelli agricoli per il fotovoltaico “a terra”, oltre a quelli culturali, monumentali, archeologici.

Tutti uniti! Tutti insieme! Ma scusa quello non e’ il padrone?

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Tutti uniti! Tutti insieme! Ma scusa quello non e’ il padrone?

Energie rinnovabili in Sardegna: il dibattito s’infiamma

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Sul sito vitobiolchini.it: https://www.vitobiolchini.it/2024/08/29/rinnovabili-in-sardegna-giunta-todde-in-difficolta-e-comitati-in-un-vicolo-cieco/
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L’acqua a Cagliari arriva con il progresso

img_8365[Giancarlo Morgante] Il 3 marzo del 1867, 156 anni fa, la piazza Yenne a Cagliari vide per la prima volta zampillare l’acqua proveniente dal bacino di Corongiu, all’epoca, capace di assicurare una disponibilità giornaliera minima di 4.000 metri cubi di acqua; da quel preciso momento la diga e l’invaso diventarono ufficialmente esecutivi.
Gli abitanti dei quartieri di Castello, Stampace e Marina da quel giorno si attivarono per portare con recipienti capienti l’acqua a casa loro (alcuni decenni dopo si cominciarono i lavori per portare l’acqua nei quartieri più in alto e per pochi privilegiati direttamente nelle case).

Oggi giovedì 29 agosto 2024

img_8249L’Unione sarda condanna la Regione perché coinvolge i sindaci nelle decisioni sull’installazione di pale eoliche e di pannelli fotovoltaici
27 Agosto 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Abbiamo sempre auspicato un coinvolgimento dei Comuni nella formazìone delle decisioni regìonali più rilevanti. È un antico convincimento che fa parte della cultura democratica di questo paese, e in Sardegna ha avuto illustri sostenitori, primo fra tutti Emilio Lussu, che metteva le comunità locali a base dell’autogoverno. Ora, la giunta regionale invita i Comuni […]
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Oggi mercoledì 28 agosto 2024 – La Chiesa festeggia S.Agostino

365c5d08-0c0c-4f21-843f-04b3a2539c05 Sant’Agostino.
Celebrazioni a Cagliari:
https://www.aladinpensiero.it/?p=156812
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Celebrazioni ad Abbasanta:
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[L’Unione Sarda 14 febbraio 2020] A Pavia un gemellaggio nel nome di Sant’Agostino
Siglato tra le città di Cagliari, Pavia e Abbasanta. Il sindaco Truzzu “Un’iniziativa che rinsalda legami di amicizia e contribuisce alla crescita culturale”: https://www.comune.cagliari.it/portale/page/it/a_pavia_un_gemellaggio_nel_nome_di_santagostino?contentId=NVT22860
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img_8363https://www.google.com/url?q=https://www.youtube.com/watch%3Fv%3D4FxxWIq5Ooc&sa=U&sqi=2&ved=2ahUKEwirqLbclpiIAxWMk_0HHYkqNB0QtqQMegQIQBAB&usg=AOvVaw1WcEZ8_kLv3Rfb6i_X-sGg

Tutti in piazza venerdì 30 agosto: po sa Sardinia

css-pale-e-dintLa Confederazione Sindacale Sarda-CSS aderisce alla Manifestazione del 30 Agosto 2024 contro la speculazione energetica per una transizione energetica/ecologica nel rispetto della Sardegna e dei Sardi.
Giacomo Meloni/Segr.CSS

Oggi martedì 27 agosto 2024

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Oggi lunedì 26 agosto 2024

img_8327L’Unione sarda sarda e le pale
25 Agosto 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
L’Unione sarda continua la sua campagna contro le pale eoliche nella nostra isola, ma la fa non per unire il fronte bensì per attaccare la Todde e la sua giunta. Alcuni osservatori criticano questa impostazione, non la giudicano deontologicamente corretta. Sinistra futura ha scritto addirittura una lunga lettera di protesta al presidente del Consiglio […]
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Il signor Roberto

luttoimg_8340Il 23 agosto scorso, all’età di 64 anni, è morto nella sua casa di Domusdemaria stroncato da un tumore Roberto Carta, operaio forestale in pensione. Di seguito un suo ricordo scritto da Franco Meloni, che ha conosciuto Roberto per aver trascorso con lui una degenza ospedaliera, nel mese di febbraio ultimo scorso, nella stessa stanza dell’Ospedale Brotzu di Cagliari. Una brava persona, un onesto e capace operaio, orgoglioso di essere sardo, attaccato con amore al suo paese di nascita e residenza, Domusdemaria.

Signor Roberto, così io chiamavo Roberto Carta da quando lo conobbi nel Reparto di Gastroenterologia dell’Ospedale Brotzu di Cagliari, entrambi ricoverati, con patologie diverse, nella stessa stanza. Io vi rimasi per un mese e mezzo, meno Roberto, che arrivo’ più tardi. Negli stessi giorni furono ricoverati altri due pazienti, Gigi e Lucio, con i quali si completò la stanza: un quartetto di persone tra cui si stabilì un rapporto se non di amicizia, sicuramente di solidarietà e di fiducia, tale da non avere remore nel raccontare ciascuno il proprio vissuto, con le ansie e le preoccupazioni per la propria e altrui salute e anche con le gioie delle cose belle della vita. Tra le terapie, i pasti, i consulti medici, le visite dei familiari e degli amici ristrette in poche ore al giorno e la quiete dei riposi spesso interrotta da scampanellii e lamenti di vario tipo, si animavano discussioni sulle più svariate questioni. Roberto era il maggior chiacchierone, intervenendo per dire la sua su tutto. Era informatissimo perché un infaticabile lettore e navigatore in Internet. Nessuno poi lo batteva in fatto di notizie sugli sport, soprattutto sul calcio e sulla sua (e nostra) squadra del cuore: il Cagliari, ovviamente. Aveva come tutti i sardi una venerazione per Gigi Riva, che il 22 del mese di gennaio era morto proprio in un reparto ospedaliero del Brotzu, vicino al nostro. Come non essere in questo in perfetta sintonia con Roberto! Un’altra tra le sue passioni (o, forse, meglio, debolezze)? La sigaretta. Fumava molto fin da ragazzo. Non certo in Ospedale, perché rispettava rigorosamente i divieti al riguardo, ma la sigaretta gli faceva compagnia anche da spenta. Su tutto interveniva, certo. E lo faceva sempre con rispetto, dandoci del “lei”, rivolgendosi a noi, compagni di stanza, facendo precedere “signor” al nome di ciascuno: signor Gigi, signor Lucio, signor Franco. Non c’era verso di invitarlo a dare del tu, come facevamo tutti tra di noi. Io decisi allora di rivolgermi a lui con il tu, tuttavia chiamandolo signor Roberto.