Monthly Archives: giugno 2024

Oggi domenica 23 giugno 2024

img_3099 La destra usa il premio di maggioranza per stravolgere la Costituzione
23 Giugno 2024 su Democraziaoggi.
Alfiero Grandi
Le destre hanno imposto l’approvazione definitiva alla Camera dell’autonomia regionale differenziata, che quindi ora è legge, e l’elezione diretta del Presidente del Consiglio è stata approvata dal Senato nella prima delle 4 letture richieste per le modifiche della Costituzione. Siamo ad una svolta.
Ora è chiaro a tutti, salvo chi non vuole capire che le […]
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NELLA CARTA TUTTI E CIASCUNO
di Bruno Forte
Riguardo alle recenti votazioni parlamentari che hanno aperto la strada alla cosiddetta “autonomia differenziata” e al “premierato” deve far riflettere il fatto che centottanta costituzionalisti di peso abbiano lanciato un appello tanto rigoroso, quanto documentato, in cui tra l’altro si legge: «La creazione di un sistema ibrido, né parlamentare né presidenziale, mai sperimentato nelle altre democrazie, introdurrebbe contraddizioni insanabili nella nostra Costituzione. Una minoranza anche limitata, attraverso un premio, potrebbe assumere il controllo di tutte le istituzioni, senza più contrappesi e controlli. Il Parlamento correrebbe il pericolo di non rappresentare più il Paese e di diventare una mera struttura di servizio del Governo, distruggendo così la separazione dei poteri. Il Presidente della Repubblica sarebbe ridotto ad un ruolo notarile e rischierebbe di perdere la funzione di arbitro e garante».

Morti e feriti sul lavoro e di lavoro: non è cambiato niente

PRESIDIO DAVANTI AL COMUNE PER LE VITTIME DELL'ESPLOSIONE ALLA EURECOUna lettera di Gianni Loy, già ordinario di Diritto del lavoro dell’Università di Cagliari.

Carissimi,
non ho il tempo per riscrivere un altro articolo sulle morti sul lavoro. Anche a cambiare il nome del morto, le considerazioni sarebbero le stesse. Non ho il tempo – anche se lo potrei recuperare – ma soprattutto non ne ho la voglia e, ahimè, la forza.
Quest’articolo, l’avevo inviato ad un quotidiano il mese scorso, dopo la morte, tragica, dei 5 di Palermo. Non è stato pubblicato, né ho ricevuto una risposta di cortesia. E’ per la delusione che non ve l’ho neppure inviato.
Il rituale è sempre lo stesso: ogni tanto riempiono le prime pagine per la morte brutale di una vittima dello sfruttamento, poi, nei giorni successivi, si giustificano le “piccole evasioni” che, se punite, metterebbero in ginocchio l’imprenditore inadempiente e metterebbero a rischio posti di lavoro!
Vi invio il vecchio articolo, senza modificare il nome dell’ucciso di stavolta. Cambierebbe poco. Ma se volete saperlo, anche quest’ultima storia era già stata scritta, sin quasi ai dettagli, in un cortometraggio di Peter Marcias. Era intitolato – è intitolato – : “Benvenuto Khalid”. L’unica differenza rispetto alla storia di oggi, è che il cadavere del lavoratore in nero, morto nel lavoro, era stata gettato sotto il ponte del Scaffa, anziché dinanzi alla casa. Il cortometraggio è di 15 anni fa. È cambiata qualcosa?
Buona giornata.

Le leggi ci sono
di Gianni Loy

Piangiamo altri morti sul lavoro, altri 5, a Palermo. Ci fermiamo a riflettere, come è giusto che sia, di fronte al dramma, senza rimedio, della morte.
Un dramma, quello della vita spezzata di altri lavoratori, che riporta alla luce una ben conosciuta tragedia quotidiana, quello dello sfruttamento, della disperazione, spesso del lavoro nero. Per poco, perché dopo il cordoglio delle autorità, una volta spenti i riflettori, sfogati la rabbia ed il dolore, la macina riprenderà a girare come se niente fosse accaduto. Come tante altre volte, dopo i tanti altri funerali che hanno accompagnato al camposanto i corpi di lavoratori e lavoratrici schiacciati dalla violazione delle leggi del lavoro, dal mancato rispetto delle misure di protezione contro i rischi. Piangiamo, anche se siamo tutti complici, in un certo senso, perché con i nostri comportamenti contribuiamo, o non ci opponiamo, alle quotidiane evasioni, o elusioni – ma che differenza fa? – di queste norme.
Probabilmente, come spesso avviene in simili occasioni, si leverà, ancora una volta, il coro di chi invoca l’inasprimento delle pene.
Ma Raffaele Guariniello, un ex magistrato, simbolo storico dell’impegno per il rispetto delle leggi sulla sicurezza nel lavoro, ha subito messo in chiaro che “le leggi ci sono”. Semplicemente in pochi si curano di farle applicare. Lo ha ricordato ieri, ma lo predicava anche 30 anni fa. Non di rado, gli ispettori del lavoro – in numero gravemente insufficiente al bisogno – sono persino umiliati, ed esposti al pubblico ludibrio, perché nello svolgere il loro compito sarebbero colpevoli di ostacolare il “regolare” funzionamento di un’economia che pretende di camminare a briglia sciolta, con il solo obiettivo di onorare il suo solo Dio: il profitto.
Anche per questo milioni di giovani e meno giovani, donne, immigrati, dovranno continuare a guadagnarsi un tozzo di pane, a pochi euri l’ora, mettendo in conto di dover esporre a repentaglio la propria sicurezza.
Storia vecchia, quasi antica. Prima ancora che ce lo ripetesse Guariniello, lo aveva urlato a gran voce un prete, don Milani, oltre mezzo secolo fa, dopo aver assistito ai funerali di altri ragazzi, Maria, Matilde, Giovanna, Antonella, Tina, che più non ricordiamo chi fossero, erano ragazzi.
“Si, le leggi ci sono. – denunciava il priore di Barbiana – La società ci ha pensato. Eppure queste quattro leggi (sulla protezione della salute nei luoghi di lavoro) e molte altre sono violate ogni giorno, in 1200 stanzoni e 4500 telai, sotto gli occhi dei tutori dell’ordine. E non c’è neanche da dire che il telaio sia una macchina che si possa nascondere. Si sente di lontano. Pare impossibile che i tutori dell’ordine non sentano quel canto disperato delle macchine che chiamano, che urlano, che accusano”.
A oltre mezzo secolo da quella verità scomoda, pare davvero impossibile che quel fenomeno non sia stato neppure scalfito, che tutto si sia modificato senza che niente, o quasi, sia cambiato.
Oggi piangiamo. Da domani, si continuerà a parlare dell’eccessiva rigidità della norme, a chiedere tolleranza.
Chi continuerà a parlare del valore del lavoro rimarrà voce clamante, forse emarginato dai luoghi sacri del sapere, perché il Diritto del lavoro, se si continua di questo passo, finirà per ritornare ad essere una dottrina sovversiva. Proprio come già accaduto – anche questo tanti anni fa – ad un altro curato di campagna, Georges Bernanos, che per aver osato proclamare dal pulpito la semplice idea, “secondo la quale il lavoro non è una merce, sottomessa alla legge della domanda e dell’offerta, che non si può speculare sui salari, sulla vita degli uomini, come sul grano lo zucchero o il caffè – come lui stesso racconta – mi hanno fatto passare per un socialista e i benpensanti mi hanno fatto cadere in disgrazia a Montreuil”.
Amen e così sia!
Gianni Loy
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img_7678Su Avvenire

Il bracciante Satnam è morto di disumanità
Poteva essere salvato, Satnam Singh? Se fosse stato portato subito all’ospedale e non invece caricato su un furgone e abbandonato davanti alla sua baracca, forse oggi potrebbe essere ancora accanto a sua moglie. Mutilato, senza un braccio, ma vivo.
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Su Avvenire
Caporalato. Nei campi dell’Agro Pontino c’è un esercito di lavoratori fantasma
Antonio Maria Mira giovedì 20 giugno 2024
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Tutto questo lo dovranno accertare le indagini, ma resta un fatto: il modo in cui è morto il bracciante indiano impiegato in nero nell’Agro Pontino è davvero quanto di più disumano si possa immaginare. La politica si indigna e si interroga, la Chiesa chiede dignità per gli immigrati, i sindacati proclamano uno sciopero… Ma secondo un esperto interpellato dal nostro Antonio Maria Mira, nella provincia di Latina, dove vivono circa 30mila immigrati asiatici, i morti di lavoro sono almeno 15 ogni anno. Anche noi consumatori qualche domanda ce la dobbiamo porre: quando acquistiamo pomodori o bottiglie di conserva a prezzi bassissimi, ci chiediamo quale sofferenza e sfruttamento potrebbero nascondersi dietro quella “convenienza”? Su Avvenire del 22/6/2024 la riflessione di Pietro Saccò
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Rocca 13/2024 e’ online
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Padre Agostino del Movimento Studenti

img_7666img_7665img_7664Partecipazione e pathos per la Messa – a Santa Rosalia – Santuario San Salvatore da Horta – in suffragio del nostro amato amico padre Agostino Pirri ad un anno dalla sua morte, presenti anche suoi famigliari più stretti. Grazie a tutte e tutti e tra questi ai celebranti padre Simone Farci, custode, e padre Pietro Marini.
Si rammenta che il prossimo venerdì, 28 giugno, ricorderemo Agostino con una manifestazione laica, di cui pubblichiamo il programma in progress.
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img_7630. ……………………………….[in progress]………….………
Quattordici voti sicuri”
di Gianni Loy
con: …
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“Ricordando Padre Agostino”
a cura di Franco Meloni

con: Padre Salvatore Morittu
Suor Assunta Corona, FdC
Paolo Zedda, primo delegato diocesano del Mov.Studenti
Gabriella Marras, medico di padre Agostino
Gli Amici di padre Agostino.
Interventi liberi

Cagliari – Venerdì 28 giugno 2024 – ore 17,30
Fondazione di Sardegna
Via San Salvatore da Horta, 1
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Oggi sabato 22 giugno 2024

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22 Giugno 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Credo che nessuno di noi possa non essere d’accordo con la necessità della transizione ecologica. Siamo tutti d’accordo in area progressista con l’urgenza di eliminare le energie fossili inquinanti per far prevalere sole e vento. Non è difficile condividere questo assunto di Rosamaria Maggio nel suo post di ieri su questo sito. Mi paiono invece […]
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Oggi venerdì 21 giugno 2034

img_3099La transizione ecologica ai tempi dell’autonomia differenziata e del nazionalismo regionale
21 Giugno 2024
Rosamaria Maggio su Democraziaoggi
Il giorno dell’approvazione della legge sull’autonomia differenziata, non possono mancare riflessioni su quanto avviene in Sardegna a proposito di transizione ecologica.
Vito Biolchini qualche giorno fa nel suo blog affronta il tema della transizione ecologica, sottolineando quanto questa venga vissuta tra isteria ribellista e ruolo della Sardegna.
Questa sua riflessione è lo spunto per affrontare un […]
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Venerdì a Santa Rosalia – Santuario di San Salvatore da Horta

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Oggi giovedì 20 giugno 2024

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Semi-federalismo competitivo: bloccarlo si può
20 Giugno 2024 su Democraziaoggi
Massimo Villone
Fu provocazione dell’aggredito e non aggressione squadrista. Così Meloni rilegge in chiave tipicamente fascista i gravissimi fatti della Camera. Bene la risposta democratica delle opposizioni in piazza oggi. Quanto accade si spiega anche con i nervi scoperti nella maggioranza dopo lo scossone dato dalle urne europee, in specie per i dati del Sud e dei voti assoluti piuttosto che delle percentuali. […]
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La rivoluzione fallita. Una riflessione sulla crisi del Movimento 5 Stelle

di Lucio Garofalo
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Il Movimento 5 Stelle non sembra reggere alla prova di alcuni fatti. Vediamo il perché. A pochi giorni dal risultato elettorale, non positivo, il movimento di Grillo (e di Conte) si sta avviando, molto probabilmente, verso un’implosione auto-distruttiva. L’idea di sostituire la politica con una “critica di costume” collassa di fronte al fatto che gli eletti del M5S non sono certo degli asceti, bensì persone emerse dalle corpo delle odierne masse popolari, che mantengono uno status di bisogno materiale. Verrebbe la voglia di chiedere al comico miliardario se conosce il prezzo corrente del pane. Grillo (e così Conte, suo malgrado) deve attestarsi “ob torto collo” su questa linea di moralismo ottuso e non può fare altrimenti, poiché oltre il moralismo emergono la condizione e la natura sociale dei suoi stessi eletti e del suo elettorato (sempre più ridimensionato ed esiguo), che sottintende un’istanza di classe che Grillo e Conte tentano di rimuovere dal contesto delle vicende politiche. L’idea che basti una politica moralizzatrice per rimettere in sesto il Paese ha rivelato tutti i suoi limiti oggettivi e le sue insufficienze e non convince più coloro che, spinti da sentimenti di indignazione e di rabbia verso una “casta politica” arrogante e corrotta, ed asservita ad altri poteri (sovranazionali) hanno iniziato ad accorgersi che il male non consiste solo e semplicemente nell’uso autoreferenziale di un potere politico degenere, bensì nella natura stessa della politica nel quadro statale borghese. È una politica sterile che, anche laddove fosse in teoria ricondotta in un ambito di decoro, continuerebbe ad operare contro le masse proletarie. Grillo e Conte non si accorgono, ovvero fingono di non accorgersi che sono altre e ben più profonde le pulsioni e le istanze sociali che vanno germinando nella pancia e nella coscienza del loro elettorato. Emerge prima di tutto un’idea forte di giustizia sociale, che non può essere soddisfatta dal moralismo, né dal giustizialismo deteriore. Ed affiora un rigetto del proprio status sociale di subalterni rispetto ad una economia decisa altrove e che funziona come una vera e propria “macelleria sociale”. Infine, emerge una visione alternativa del modo di determinare il cambiamento della realtà sociale di milioni di persone e ciò genera un senso di inquietudine e di insofferenza verso le prediche del “capo”, un fastidio nei confronti di una linea politica che si dimostra sempre più una dissimulazione delle reali ragioni e cause all’origine delle sofferenze materiali e dei disagi di milioni di lavoratori e proletari. Ed infine, più di tutto Grillo e Conte non comprendono che l’operazione politica di demoralizzazione delle masse popolari, causata dall’inutilità del voto, non è per nulla riuscita. Le recenti elezioni europee hanno denunciato proprio la fragilità e l’attaccabilità dell’ordinamento politico borghese. L’aver messo in moto un processo che ha coinvolto diversi milioni di proletari fornisce una testimonianza palese di come la politica di origine borghese non sia affatto onnipotente, ma possa essere disarticolata dall’iniziativa cosciente dell’odierno proletariato.

Oggi mercoledì 19 giugno 2024

img_3099 Pratobello, una rivolta non violenta vittoriosa, esempio per una lotta di massa contro il colonialismo energetico e le basi militari
19 Giugno 2024 su Democraziaoggi.
Nella manifestazione di sabato a Saccargia è stata evocata la rivolta di Pratobello del 1969. Una mobilitazione di massa ad Orgosolo, conclusasi vittoriosamente, che viene presa ad esempio di una lotta popolare dei sardi contro la nuova colonizzazione con pale eoliche e impianti fotovoltaici ad opera di multinazionali assetate di profitti, senza rispetto per il […]
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Guido e Antonello Floris

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I fratelli Guido e Antonello Floris, due delle colonne portanti dell’Associazione Giac Giuseppe Toniolo di Cagliari
(Stampace – Parrocchia di Sant’Anna). Anni ‘50 – ‘60.

Oggi martedì 18 giugno 2024

img_3099 EUROPEE, I NUMERI DALL’ITALIA
18 Giugno 2024 su Democraziaoggi
Franco Astengo
Una parziale ricostruzione statistica del voto europeo dedicata all’Italia, in un quadro complessivo di forte movimentazione del voto in ispecie in Francia e in Germania con un rilevante spostamento a destra dovuto soprattutto al tema della guerra europea.
In Italia invece il voto ha sicuramente assunto una dimensione periferica arrestando il trend della forte volatilità […]
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La Rete di Mamme da Nord a Sud – intessuta di numerosi comitati e associazioni in cui tante donne difendono i propri territori dall’inquinamento che affligge l’Italia – nasce nel 2019 con lo scopo di proteggere i propri figli e le generazioni future dai disastri ambientali dovuti a scelte dissennate operate dai Governi. La Rete è partita unendo le forze da Taranto a Vicenza per poi accrescersi, coinvolgendo molte altre realtà italiane, da Nord a Sud.

Oggi lunedì 17 giugno 2024

img_3099 La manifestazione di Saccargia è solo l’inizio
17 Giugno 2024
A.P. Su Democraziaoggi
La grande mobilitazione di Saccargia non è che un momento del risveglio dei sardi contro una nuova forma di colonizzazione, quella energetica con le pale eoliche e i panelli solari. Importante anche la composizione della manifestazione. Tanto popolo, comitati, associazionj, aministrazioni locali, esperti, artisti. Le forze portanti di un movimento progressista e liberatorio.
La transizione energetica, […]
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“Diario di un maestro” e Mamma Rai

img_7626di Lucio Garofalo
“Diario di un maestro” fu prodotto nel 1972 da Mamma Rai, che all’epoca assolveva ad un’inestimabile funzione pedagogica e culturale. Trasmesso in TV l’anno seguente, lo sceneggiato fu girato dal regista Vittorio De Seta ed interpretato dal compianto Bruno Cirino (fratello maggiore di Paolo Cirino Pomicino, politico democristiano ed esponente della corrente andreottiana), un attore versatile ed impegnato, che lavorò anche con Eduardo De Filippo. Cirino veste i panni di un giovane maestro che si trova ad affrontare un’esperienza didattica, umana ed esistenziale con i ragazzi e gli abitanti di una delle borgate romane di Pietralata, Tiburtino 3° e La Torraccia. Lo sceneggiato è liberamente ispirato al romanzo scritto dal maestro Albino Bernardini, “Un anno a Pietralata”, che racconta un’esperienza di carattere autobiografico. Al centro della narrazione si staglia la contraddizione tra una scuola conservatrice e retriva, gestita da ottusi burocrati, ed una scuola più viva, aderente alla realtà e all’ambiente sociale dei ragazzi. Per tale motivo ritengo che il documentario, benché “datato”, sia attuale più che mai.

Oggi domenica 16 giugno 2024

img_3099 Quadro desolante, il futuro non è promettente
16 Giugno 2024
A.P. Su Democraziaoggi.
Il quadro internazionale è desolante. Abbiamo assistito ad un G7 in cui si è parlato prevalentemente di riarmo e ognuno dei partecipanti ha mostrato un pò di muscoli (mollicci, a dire il vero) in nome dei “valori” occidentali. Difesa dei profitti e delĺe disuguaglianze a seguito della crescita delle spese militari a danno del sociale. […]
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Oggi sabato 15 giugno 2024

img_3099 80° ANPI. Dalla parte della Costituzione, della pace, del lavoro
15 Giugno 2024
Gianna Lai su Democraziaoggi
Nasce il 6 giugno 1944 l’Associazione nazionale partigiani d’Italia, Roma appena liberata in un’Italia divisa in due e sotto occupazione straniera. Da […]
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