Monthly Archives: agosto 2023

Il pensiero di Adriano Olivetti per il superamento della crisi della Sardegna

img_3144Adriano Olivetti 1 Nel mese di ottobre prossimo si terrà a Cagliari un importante Convegno sulla figura di Adriano Olivetti, specificamente su “teorie e pratiche di comunità” e tematiche connesse, che caratterizzano il suo pensiero e informarono la sua prassi politica, purtroppo interrottasi con la sua morte improvvisa e prematura, impedendone una diffusione nel paese. Olivetti trovò felice corrispondenza del suo pensiero anche in Sardegna, dove strinse fecondi rapporti di collaborazione culturale e politica con il Partito Sardo d’Azione e con diversi esponenti della cultura operanti in Sardegna, come appunto Antonio Cossu, sul quale è incentrato il saggio del prof. Duilio Caocci (pubblicato integrale nel sito web della Fondazione Sardinia). In particolare l’esperienza di Olivetti in Sardegna sarà approfondita nella ricerca degli elementi utili per proporre oggi una possibile alternativa all’attuale modello sociale, politico, culturale, nonché istituzionale, o, perlomeno, migliorare la situazione di crisi che attraversa in particolare la nostra Regione. Oltre l’autonomia verso un federalismo solidale? Il Convegno è organizzato dalla Fondazione Sardinia, dall’Università di Cagliari, dalla Facoltà Teologica della Sardegna, in collaborazione con altre Entità culturali. Nell’intento di pubblicizzare al massimo la meritoria iniziativa rilanciamo qui (e rilanceremo nei prossimi giorni/mesi) materiali di approfondimento a cura della Fondazione Sardinia e degli altri organizzatori del Convegno (fm).
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Di seguito i riferimenti con una premessa della stessa Fondazione:
Antonio Cossu, uno scrittore olivettiano in Sardegna
di Duilio Caocci su Fondazione Sardinia.

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“Il primo contatto tra Antonio Cossu e Adriano Olivetti è decisivo”. Questo importante saggio di Duilio Caocci – professore ordinario di letteratura italiana presso l’Università di Cagliari – sull’intellettuale lussurgese Antonio Cossu (nella foto) rappresenta la ripresa delle tematiche “comunitarie” poste dal pensiero e dall’azione di Adriano Olivetti ed il loro importante passaggio in Sardegna a partire dagli anni Cinquanta dello scorso secolo. Un discorso che continueremo. […]
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Antonio Gramsci

gramsciGramsci e la Rivoluzione d’ottobre
18 Agosto 2023 su Democraziaoggi

Nel ripercorrere la vita di Gramsci, invitiamo alla lettura dei riflessi della Rivoluzione d’Ottobre in Italia. In particolare, l’iniziativa di Gramsci di creazione dell’Ordine nuovo.
Il Palazzo d’Inverno, 26 ottobre 1917
Affamata, con un esercito in sfacelo, ondate di scioperi, sommovimenti popolari spontanei o guidati dal protagonismo dei Soviet, mentre la sorte dei sovrani era […]
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Aiuto!

politica-internazionale-correttto-copiaEUROPA TERRA METICCIA
di Raniero La Valle (Costituente Terra – Chiesadituttichiesadeipoveri)
Negli ultimi giorni si sono moltiplicati i naufragi e gli approdi dell’ormai immenso popolo dei migranti, vittima del nostro genocidio. In un naufragio a Lampedusa ci sono stati 41 morti, al largo di Marettimo 2 morti e due “dispersi”, cioè annegati, nei pressi della Tunisia, a Sidi Mansour, 18 morti, altri 12 al largo di Sfax e un naufragio anche nella Manica, con 6 vittime che i francesi hanno sepolto a Calais. Il cimitero del mare: ma un cimitero ancora più grande, ha detto papa Francesco tornando da Lisbona, è il Nordafrica, dove prima dei naufragi, i profughi finiscono nei lager. Ormai flottiglie intere attraversano il Mediterraneo, perfino la Guardia costiera, nonostante Salvini, è costretta a chiedere aiuto alle navi umanitarie altrimenti sequestrate o mandate dal governo in porti lontani.

Antonio Gramsci

gramsciGramsci e gli incendi. Menti inferme
17 Agosto 2023 su Democraziaoggi

Volete un esempio dell attualità di Gramsci? Leggete questo scritto del 19 febbrio 1917, dal titolo “Menti inferme”. Sopratutto sugli incendi sembra pubblicato oggi.

Ci sono molte menti inferme in Italia. Torino ne ha la sua buona parte, ed esse trovano naturalmente nella Gazzetta del Popolo il più sostanzioso pascolo di ghiande. Il signor Sebastiano Lissone, […]

Giacomo Matteotti

img_4048L’ANPI ricorda l’assassinio di Giacomo Matteotti
16 Agosto 2023 su Democraziaoggi.
Il 16 agosto 1924 fu ritrovato a Riano, a pochi chilometri da Roma, il cadavere di #GiacomoMatteotti. Il deputato socialista era stato ucciso da una squadraccia fascista su mandato di Benito Mussolini. #ilfascismoeuncrimine #laMemorianonmuore
https://www.instagram.com/p/CwARYK0NJ37/?igshid=NjZiM2M3MzIxNA==
Scheda

Biografia
Giacomo Matteotti nacque a Fratta, un piccolo comune del Polesine posto tra l’Adige e il Po, a una quindicina di chilometri […]
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EUROPA TERRA METICCIA Newsletter Costituente Terra e Chiesadituttichiesadeipoveri

b8d4f079-0a9d-4306-b131-9b630a570a4ecostituente-terra-logo Costituente Terra Newsletter n. 128 del 16 agosto 2023 – Chiesadituttichiesadeipoveri Newsletter n. 309 del 16 agosto 2023

EUROPA TERRA METICCIA

Cari amici,
negli ultimi giorni si sono moltiplicati i naufragi e gli approdi dell’ormai immenso popolo dei migranti, vittima del nostro genocidio. In un naufragio a Lampedusa ci sono stati 41 morti, al largo di Marettimo 2 morti e due “dispersi”, cioè annegati, nei pressi della Tunisia, a Sidi Mansour, 18 morti, altri 12 al largo di Sfax e un naufragio anche nella Manica, con 6 vittime che i francesi hanno sepolto a Calais. Il cimitero del mare: ma un cimitero ancora più grande, ha detto papa Francesco tornando da Lisbona, è il Nordafrica, dove prima dei naufragi, i profughi finiscono nei lager. Ormai flottiglie intere attraversano il Mediterraneo, perfino la Guardia costiera, nonostante Salvini, è costretta a chiedere aiuto alle navi umanitarie altrimenti sequestrate o mandate dal governo in porti lontani.
Sempre più si avvicina una situazione per la quale saranno possibili solo due scelte: una, la più facile e perversa, mandare la flotta , secondo la prima idea di Giorgia Meloni, per difendere i confini marittimi sul “Mare nostrum” come diceva il fascismo ora tornato di moda; e la seconda, la più difficile ma virtuosa e aperta alle speranze del domani, è quella di far mancare il mare sotto i piedi ai trafficanti, e aprire i porti e i confini, e riconoscere il diritto universale di migrare (lo ius migrandi per la prima volta teorizzato da Francisco de Vitoria una volta “scoperta” l’America). La scelta politica di domani dovrà essere dunque di fare arrivare i profughi, i richiedenti asilo, i fuggiaschi per le guerre la fame ed il clima, o anche semplicemente i migranti in cerca di un nuovo mondo, con le navi di linea, gli aerei di ogni compagnia, i bus, le macchine e ogni altro vettore palese e legale.
Allora sì, che si dovrà organizzare l’accoglienza, e dovranno cambiare molte cose, nei nostri stessi modi di vita, nell’incontro con gli altri. Ma, come diceva De Gaulle, che pure si può considerare un cultore della nazione, “l’avvenire è nel meticciato”; come ricordava Senghor “tutte le grandi civiltà sono state civiltà di meticciato” e, come scriveva già nel 1999 il teologo francese Jacques Audinet nel suo libro “Le temps du métissage” (in italiano Ed. Queriniana), “Guardare in faccia il meticciato promette all’Europa di intraprendere un immenso mutamento di mentalità: la fine della sua egemonia politica ma ancor più intellettuale e culturale. In positivo, dire la novità di quanto sta accadendo sul suo suolo, la trasformazione delle identità, delle relazioni. Insomma il proseguimento di ciò che l’Europa ha sempre fatto e di ciò che ha fatto l’Europa, ma che curiosamente gli ultimi secoli hanno occultato. L’Europa terra meticcia. Il tema comincia a imporsi. Terra di mescolanze, sicuramente. La Francia in particolare si è costituita attraverso un apporto costante e un’interpenetrazione di vari popoli. Ma allora, perché mascherarlo, o cercare di dimenticarlo?”
Nel sito pubblichiamo “Naufragi e lager” di don Mattia Ferrari, che opera con “Mediterranea”, un rinnovato appello per l’Africa di Alex Zanotelli [anche di seguito] e “La Terra non ci appartiene”, di John Scales Avery, della Danish Peace Academy.

Con i più cordiali saluti,

Costituente Terra (Raniero La Valle)

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Un appello di padre Alex Zanotelli
ROMPIAMO IL SILENZIO SULL’AFRICA
16 AGOSTO 2023 / EDITORE / DICONO I DISCEPOLI / Costituente Terra

Le tante e ignorate guerre che imperversano in Africa: un appello ai giornalisti italiani, ma più ancora un’informazione per tutti. Dal “mare nostrum” al cimitero del Mediterraneo

Alex Zanotelli

Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo

Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo, come missionario e giornalista, uso la penna per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani, come in quelli di tutto il mondo del resto.

Trovo infatti la maggior parte dei nostri media, sia cartacei che televisivi, così provinciali, così superficiali, così ben integrati nel mercato globale.

So che i mass-media , purtroppo, sono nelle mani dei potenti gruppi economico-finanziari, per cui ognuno di voi ha ben poche possibilità di scrivere quello che veramente sta accadendo in Africa.

Mi appello a voi giornalisti/e perché abbiate il coraggio di rompere l’omertà del silenzio mediatico che grava soprattutto sull’Africa.

È inaccettabile per me il silenzio sulla drammatica situazione nel Sud Sudan (il più giovane stato dell’Africa) ingarbugliato in una paurosa guerra civile che ha già causato almeno trecentomila morti e milioni di persone in fuga.

È inaccettabile il silenzio sul Sudan, retto da un regime dittatoriale in guerra contro il popolo sui monti del Kordofan, i Nuba, il popolo martire dell’Africa e contro le etnie del Darfur.

È inaccettabile il silenzio sulla Somalia in guerra civile da oltre trent’anni con milioni di rifugiati interni ed esterni.

È inaccettabile il silenzio sull’Eritrea, retta da uno dei regimi più oppressivi al mondo, con centinaia di migliaia di giovani in fuga verso l’Europa.

È inaccettabile il silenzio sul Centrafrica che continua ad essere dilaniato da una guerra civile che non sembra finire mai.

È inaccettabile il silenzio sulla grave situazione della zona saheliana dal Ciad al Mali dove i potenti gruppi jihadisti potrebbero costituirsi in un nuovo Califfato dell’Africa nera.

È inaccettabile il silenzio sulla situazione caotica in Libia dove è in atto uno scontro di tutti contro tutti, causato da quella nostra maledetta guerra contro Gheddafi.

È inaccettabile il silenzio su quanto avviene nel cuore dell’Africa , soprattutto in Congo, da dove arrivano i nostri minerali più preziosi.

È inaccettabile il silenzio su trenta milioni di persone a rischio fame in Etiopia, Somalia , Sud Sudan, nord del Kenya e attorno al Lago Ciad, la peggior crisi alimentare degli ultimi 50 anni secondo l’ONU.

È inaccettabile il silenzio sui cambiamenti climatici in Africa che rischia a fine secolo di avere tre quarti del suo territorio non abitabile.

È inaccettabile il silenzio sulla vendita italiana di armi pesanti e leggere a questi paesi che non fanno che incrementare guerre sempre più feroci da cui sono costretti a fuggire milioni di profughi. (Lo scorso anno l’Italia ha esportato armi per un valore di 14 miliardi di euro!).

Non conoscendo tutto questo è chiaro che il popolo italiano non può capire perché così tanta gente stia fuggendo dalle loro terre rischiando la propria vita per arrivare da noi.

Questo crea la paranoia dell’“invasione”, furbescamente alimentata anche da partiti xenofobi.

Questo forza i governi europei a tentare di bloccare i migranti provenienti dal continente nero con l’Africa Compact , contratti fatti con i governi africani per bloccare i migranti.

Ma i disperati della storia nessuno li fermerà.

Questa non è una questione emergenziale, ma strutturale al sistema economico-finanziario. L’ONU si aspetta già entro il 2050 circa cinquanta milioni di profughi climatici solo dall’Africa. Ed ora i nostri politici gridano: «Aiutiamoli a casa loro», dopo che per secoli li abbiamo saccheggiati e continuiamo a farlo con una politica economica che va a beneficio delle nostre banche e delle nostre imprese, dall’ENI a Finmeccanica.

E così ci troviamo con un Mare Nostrum che è diventato Cimiterium Nostrum dove sono naufragati decine di migliaia di profughi e con loro sta naufragando anche l’Europa come patria dei diritti. Davanti a tutto questo non possiamo rimanere in silenzio. (I nostri nipoti non diranno forse quello che noi oggi diciamo dei nazisti?).

Per questo vi prego di rompere questo silenzio-stampa sull’Africa, forzando i vostri media a parlarne. Per realizzare questo, non sarebbe possibile una lettera firmata da migliaia di voi da inviare alla Commissione di Sorveglianza della RAI e alla grandi testate nazionali? E se fosse proprio la Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) a fare questo gesto? Non potrebbe essere questo un’Africa Compact giornalistico, molto più utile al Continente che non i vari Trattati firmati dai governi per bloccare i migranti?

Non possiamo rimanere in silenzio davanti a un’altra Shoah che si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Diamoci tutti/e da fare perché si rompa questo maledetto silenzio sull’Africa.

Alex Zanotelli*

*Alex Zanotelli è missionario italiano della comunità dei Comboniani, conoscitore dell’Africa e direttore della rivista Mosaico di Pace
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Antonio Gramsci

gramsciGramsci e l’interventismo
16 Agosto 2023
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Tasca, Terracini, Togliatti come la quasi totalità dei compagni di università e di partito sono al fronte o nelle retrovie, e si sono liberati posti di lavoro. Così Gramsci può sciogliere il suo dilemma, università sì-università no, e diventa redattore nel giornale del partito socialista. Dopo il catasto dei tempi della fanciullezza a Ghilarza, […]

Costituzione Via Maestra. Il 7 ottobre 2023 Manifestazione nazionale a Roma

img_4024Costituzione Via Maestra.
DIFENDERE LA COSTITUZIONE IL 7 OTTOBRE 2023 A ROMA.
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Martedì 15 agosto 2023 Buon Ferragosto !

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Che succede?

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13 Agosto 2023 by Fabio | su C3dem.
Patrizia Caiffa, Niger. Padre Armanino da Niamey “Un intervento armato sarebbe una follia” (Agensir). Niger “Si faccia il possibile per evitare una “seconda Libia” i Vescovi di Niger, Burkina Faso e Nigeria contro l’intervento militare (Agenzia Fides). Domenico Quirico, Niger Le sanzioni, un inutile rito propiziatorio così l’Occidente si lava la coscienza (La Stampa)
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Buon ferragosto a tutte e a tutti

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In difesa della Costituzione repubblicana

img_3099Adesioni all’esposto sulla violazione da parte del governo dell’art. 11 Cost.
14 Agosto 2023 su Democraziaoggi.
Beppe Sini – Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo
DA VARIE PARTI D’ITALIA ADESIONI E SOSTEGNO ALL’ESPOSTO SULLA VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 11 DELLA COSTITUZIONE DA PARTE DEL GOVERNO ITALIANO
Da varie parti d’Italia singole persone, associazioni e movimenti democratici hanno espresso adesione e sostegno all’esposto alla magistratura presentato […]
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Dedicato a Claudio

img_4040Ti rivedrò nei miei sogni *

La strada è lunga e sembra senza fine
I giorni continuano ti ricordo amico mio
E anche se tu non ci sei più e il mio cuore è vuoto sembra
Ti vedrò nei miei sogni
Ho la tua chitarra qui vicino al letto
Tutti i tuoi dischi preferiti e tutti i libri che leggi
E anche se la mia anima si sente come se fosse stata spaccata alle cuciture
Ti vedrò nei miei sogni
Ti vedrò nei miei sogni quando tutte le nostre estati saranno finite
Ti vedrò nei miei sogni, ci incontreremo, vivremo e rideremo ancora
Ti vedrò nei miei sogni, si, dietro la curva del fiume
Perché la morte non è la fine
E ti vedrò nei miei sogni
Ci vediamo nei miei sogni quando tutte le nostre estati saranno finite
Ti vedrò nei miei sogni, ci incontreremo, vivremo e rideremo ancora
Ti vedrò nei miei sogni, sì intorno alla curva del fiume
Perché la morte non è la fine
E ti vedrò nei miei sogni
Ci vediamo nei miei sogni
Ci vediamo nei miei sogni
Go!
E ti vedrò nei miei sogni

Ti vedrò nei miei sogni (Bruce Springsteen)

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* [La canzone/poesia di Bruce Springsteen è contenuta nel post che Rita Podda ha scritto, sulla sua pagina fb, per il suo figlio amatissimo Claudio, morto ieri in giovane età. Ci permettiamo riprenderla nel nostro sito, facendo le nostre condoglianze ed esprimendo vicinanza ai carissimi genitori di Claudio Argiolas, Rita Podda e Mario Argiolas. Un forte abbraccio, amici carissimi.]
Scrive Rita:
“Dedicato al mio amatissimo figlio Claudio che dopo un anno di sofferenze da ieri non c’è più, che mi lascia con addosso un dolore incontenibile e che oggi accompagnerò al cimitero dove domani verrà cremato e che poi potrà, liberato d’ogni peso, nuotare libero nelle amate acque del mare di Cagliari”.
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IL MESSAGGIO DEL CARD. MATTEO ZUPPI PER I FUNERALI DI MICHELA MURGIA

img_3977 Affidiamo a Dio Michela. Il libro della sua vita non è finito e le sue pagine continuano a essere scritte con lettere di amore in quella lingua universale dello Spirito che rivela la grandezza di ogni persona e l’eterno che è nascosto in tutti noi. Ed è un libro che Michela ha scritto con passione e esigente ricerca di assoluto, vissuta per davvero (…)

Desidero unirmi a voi in questa Liturgia di saluto, quando sperimentiamo dolorosamente il limite della vita ma anche dove siamo aiutati a guardare oltre. Affidiamo a Dio Michela. Il libro della sua vita non è finito e le sue pagine continuano a essere scritte con lettere di amore in quella lingua universale dello Spirito che rivela la grandezza di ogni persona e l’eterno che è nascosto in tutti noi. Ed è un libro che Michela ha scritto con passione e esigente ricerca di assoluto, vissuta per davvero non per compiacimento di sé o perché aveva tempo da perdere. Non lo aveva e non lo ha avuto tempo da perdere. “Ti ho pensato tanto in questi giorni delicati, pregando per la tua missione di pace e ringraziando che in questo tempo difficile cercate strade possibili per salvare vite. Prego per te e per chi anche stanotte avrà paura in un rifugio, con i suoi bambini. Fai il meglio che sai”. E come risposta alla mia domanda sulla sua condizione aggiunse: “La qualità di vita è alta, non ho dolori e sono amata. Il resto è il lavoro del sorcio: rosicchiare ogni giorno un giorno in più”. Mi aveva colpito che si preoccupava degli altri in un momento così difficile per lei. Ma questo è il segreto dell’amore, che poi è il segreto di Dio. E Dio è libertà proprio perché ama e vuole essere amato non da servi, ma da amici, perché l’amore vero unisce, genera legami strettissimi possibili solo se è libero, gratuito. Anche quando non eravamo d’accordo Michela con la sua ricerca appassionata ci aiutava a trovare i veri motivi e a non essere scontati né supponenti. Oggi mi e ci sembra impossibile che tanta forza di vita, più forte di quella malattia che era sua (hai ragione, Michela, la fragilità è nostra, sempre dentro di noi, non è un alieno che ci ruba il benessere) sia finita. Marta e Maria avevano accolto e amato quel maestro che entrava a fare parte della loro casa e la rendeva una circolarità di amore che include tutti e tutti valorizza. Gesù le visita non come ospite ma come familiare, fratello d’anima che ci fa credere ai legami d’anima, perché siamo generati non dal sangue ma dallo Spirito. E per questo la Chiesa è famiglia di Dio, con i legami di amore che Lui per primo viene a creare, pensandosi in relazione con noi e chiedendoci di viverli tra di noi e con il prossimo, cioè l’altro. Chiunque. “Se tu fossi stato qui non sarebbe morto”, dicono a Gesù Marta e Maria. Gesù piange con loro e con noi di fronte alla morte. Michela alla fine, che è il suo inizio, “capirà” pienamente quello che cercava con tutta se stessa e troverà tutte le risposte.

Utopie e rivoluzioni. Ritorna il Contemporary 2023, Festival di arte e avanguardia

img_4015Da giovedì 17 agosto a sabato 19 agosto ritorna Contemporary, Festival di arte e avanguardia, tra i più innovativi e vivaci festival del panorama nazionale. L’edizione corrente che si svolgerà nel piccolo paese di Donori è anche quella che celebra il decimo anniversario della sua fondazione insieme agli artisti e le artiste in residenza Panayiotis Andreou, Satya Forte, Gianmaria Marcaccini, Davide Mariani, Miriam Montani, Fabrizio Segaricci, Tekla Vály, le cui opere saranno visibili per tutta la durata del festival. La troupe del documentario è composta da Camilla Deidda e Marlon Sartore. Le tre serate saranno presentate da Giorgio Manca.