Monthly Archives: luglio 2023

Stefano Asili

img_3807img_3808 A due anni dalla prematura scomparsa di Stefano Asili, l’Università degli Studi di Cagliari intitola al designer di fama internazionale, l’aula scherma del complesso Santa Croce di Architettura. Venerdì 14 luglio alle 11.30, verrà scoperta la targa commemorativa che darà il nome all’aula di architettura, dedicata alla memoria del grafico cagliaritano, autore, tra le altre cose, dell’immagine grafica realizzata per i 400 anni dell’ateneo. A seguire l’inaugurazione della mostra “Forme analoghe. Stefano Asili Design” con le migliori opere realizzate da Asili. L’esposizione sarà aperta al pubblico e visitabile fino al 21 luglio dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19:45 e il martedì e giovedì dalle 10 alle 12.

Oggi giovedì 13 luglio 2023

img_3099 CESSATE-IL-FUOCO: LA PAROLA ALLA DIPLOMAZIA
13 Luglio 2023 su Democraziaoggi.
Questo documento sottoscritto da diplomatici, generali, giornalisti, intellettuali, Coordinamento per la Dermocrazia Costituzionale viene reso pubblico il 7 luglio 2023, raccoglie le conclusioni del convegno del 30 giugno organizzato in una sala del Senato, e si rivolge alle associazioni, alle organizzazioni della società civile e ai parlamentari della Camera e del Senato per chiedere la […]
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Che succede nel Pianeta?

b8d4f079-0a9d-4306-b131-9b630a570a4ecostituente-terra-logo Costituente Terra Newsletter n. 125 del 12 luglio 2023 – Chiesadituttichiesadeipoveri Newsletter n. 305 del 12 luglio 2023
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IL SONNO DELLA RAGIONE

Cari amici,
Si è tenuto a Vilnius il vertice della NATO, che ha accolto la Finlandia e dato il benvenuto alla Svezia nell’Alleanza. Alla Russia sono state dettate condizioni di resa, fin sulla soglia, che si è stati però ben attenti a non oltrepassare, di una dichiarazione di guerra. All’Ucraina, cui si assegna il compito di sconfiggere la Russia, sono stati promessi ponti d’oro per la completa integrazione nella NATO, giunta peraltro già alla conclamata “interoperabillità” tra le relative Forze Armate, inclusa una perenne fornitura di armi, beffardamente definite “non letali”. Tutto ciò con la spensierata idea che non si rischi in tal modo la guerra mondiale.
Come interpretazione autentica di queste decisioni vale ciò che, andando a Vilnius, il presidente Biden ha detto In un’intervista alla CNN , in cui ha fornito un quadro di come concepisca la NATO, così contraddittorio da renderla assurda.
Biden ha detto che, finché c’è la guerra, l’Ucraina non può entrare nella NATO, perché ciò significherebbe entrare tutti in guerra con la Russia, e anzi, con l’Ucraina nella NATO “se la guerra è in corso, allora siamo tutti in guerra con la Russia”.
Questa è una cosa che tutti sapevano, ma che nessuno aveva osato dire in modo così perentorio, e ora dopo un anno e mezzo di guerra dà clamorosamente ragione a Putin che proprio per questo l’ha fatta, per non trovarsi in guerra con gli Stati Uniti e tutto “l’Occidente allargato” una volta che la NATO fosse giunta ad inglobare l’Ucraina. È chiaro infatti che una guerra di tale natura avrebbe segnato la fine della Russia, e messo a rischio l’America. Dunque Putin ha fatto un favore anche a Biden, che ricambia, come fosse anche lui un “putiniano”, dicendo che l’Ucraina “non è pronta” a questo ingresso, “perché ci sono altri requisiti che devono essere soddisfatti inclusa la democratizzazione” (Putin più brutalmente l’ha chiamata “denazificazione”), che è l’altra ragione dell’invasione. Da qui l’ira di Zelensky, lasciato da solo ad officiare il sacrificio.
Nello stesso tempo Biden , ribadendo che, finita la guerra, le porte della NATO saranno “aperte” all’Ucraina, ha istituito la condizione per la quale questa guerra non deve finire mai, perché se la guerra venisse meno la Russia di nuovo rischierebbe la fine, e dunque finché la NATO è NATO, e l’Ucraina confina con la Russia, mai più potrà esserci pace in Europa. Se questa è la pena inflitta all’Ucraina, il fine pena non arriverà mai.
Il fatto è che Biden, mentre vuole la guerra in Ucraina senza fine, tant’è che ora le manda perfino le bombe a grappolo ed intende continuare a fornirle “armi e sicurezza come gli USA insieme agli alleati fanno per Israele” non vuole affatto entrare in guerra con la Russia perché sa benissimo che questa sarebbe la fine anche per gli Stati Uniti; e se c’è una costante della politica dell’America attraverso tutti i suoi presidenti e nel passaggio da un’epoca all’altra, dalle guerre mondiali del Novecento alla guerra fredda alla guerra “a pezzi” di oggi, è che la guerra contro la Russia in nessun modo si deve fare, Cuba docet. E tuttavia l’attuale programmazione americana, espressa nei documenti scritti della Casa Bianca e del Pentagono dell’ottobre scorso, contempla che entro il decennio la Russia deve essere messa fuori gioco per poi passare alla sfida finale con la Cina.
Mettendo insieme tutti i postulati di questo teorema, ne viene fuori il seguente risultato: la Russia deve essere debellata ma non con la guerra a campo largo, l’Ucraina deve continuare a combattere a questo scopo in nome e per conto altrui, perché non fa problema la sua fine: sempre del resto il sacrificio della vittima è stato considerato salvifico (per gli altri); la NATO, è fatta per la guerra e a tal fine armata fino ai denti e fonte di spese militari e profitti infiniti distolti da altri necessari e nobili scopi, ma l’unica cosa che non può fare è la guerra; e se con la Russia gli Stati Uniti non possono né vogliono fare la guerra, tanto meno la faranno entro il decennio contro la Cina, nonostante la “sfida culminante” annunciata oggi a tutte lettere contro di lei . E il mondo, e noi? Noi e il mondo dovremmo stare a guardare tranne che questo meccano fatto di contraddizioni, perversità e algoritmi non imploda, per imprevedibili e perciò incontrollabili eventi, e tutto finisca nell’Armageddon.
Per questa ragione glielo dobbiamo dire all’America, che la sua politica è completamente sbagliata. Glielo dobbiamo dire se le siamo alleati, se siamo la civiltà e perfino la religione che l’abbiamo data alla luce. Possiamo anche ammettere che il suo movente non sia quello di voler dominare il mondo come un unico Impero, ma sia l’ossessione della sua sicurezza in un mondo giudicato come pericoloso e cattivo, da dover tenere perciò sotto scacco, nella memoria storica manichea dei Padri pellegrini e del West. Ma dobbiamo dire all’America che ci sono più cose in cielo e in terra che non nell’”American heritage”, che ci sono altri modi di stare al mondo che armarsi fino ai denti e schierarsi nella lotta tra il Bene e il Male. Dobbiamo dire all’America: “no, non così”, se le siamo amici, o se siamo addirittura disposti ad accettarne la leadership, ma per fare migliore il mondo, non per distruggerlo.
Nel sito pubblichiamo un discorso di Robert Kennedy Jr., in cui ha ammonito il suo Paese che ogni Impero si dissolve se sparge il suo esercito in mezzo mondo, un’analisi sul “sonno della ragione” dell’ex ambasciatore Carnelos, e una poesia di Erri De Luca sul pasto dei pesci nel Mediterraneo.
Con i più cordiali saluti,

Costituente Terra (Raniero La Valle)
Costituente Terra
Chiesadituttichiesadeipoveri
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PER I PESCI DEL MEDITERRANEO Prendete e mangiatene tutti
di Erri De Luca
PER I PESCI DEL MEDITERRANEO
12 LUGLIO 2023 / EDITORE / DICONO LA LORO / Costituente Terra/Chiesadituttichiesadeipoveri.

Prendete e mangiatene tutti,

Questi sono i corpi planati

A braccia aperte sul fondale.

In terra sono stati crocefissi,

ora sono del mare e di voi pesci.

Prendete e mangiatene tutti,

che non avanzi niente,

nessuna delle corde vocali

che hanno gridato al vento.

Fate questo in memoria di noi

Che rimaniamo a riva.

Lasciatevi afferrare dalle reti

Per essere venduti sul banco del mercato,

dove i sopravvissuti furono venduti.

Sarete sulle nostre tavole imbandite.

Di voi, sazi di loro, mangeremo tutto.

Conservate una spina per le nostre gole,

toglietela dalla corona dei perduti.

(da Madrugada, n. 130, dalla Stampa 15/03/2023)

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Filosofia. Guglielmo di Ockham e “Il nome della rosa”

img_3789img_3788di Lucio Garofalo
Alla grande figura di Guglielmo di Ockham si è dichiaratamente ispirato Umberto Eco per creare il protagonista del suo romanzo “Il nome della rosa”, ovvero Guglielmo da Baskerville, interpretato da Sean Connery nell’omonimo film uscito nel 1986 per la regia di Jean-Jacques Annaud. Per alcune caratteristiche, quali l’aspetto fisico, il metodo investigativo, le doti inferenziali e la ricerca della verità, Guglielmo da Baskerville rievoca molto più il celebre Sherlock Holmes, il protagonista dei gialli di Sir Arthur Conan Doyle. Tale nesso è reso ancor più evidente dallo stesso Umberto Eco, che ammicca a “Il mastino di Baskerville”, uno dei romanzi più noti di Sir Arthur Conan Doyle. A me preme sottolineare il parallelismo con il grande filosofo e monaco medievale, Guglielmo di Ockham: anch’egli era provvisto di notevoli capacità logiche abduttive e polemizzava con la Chiesa del XIV secolo, come si evince dal suo “Dialogo sul papa eretico”, riferito a papa Giovanni XXII.

Oggi mercoledì 12 luglio 2023

img_3099 img_3442Centrosinistra e sinistra, quante sigle! Un’armata Brancaleone. Perchè non unire tutti?
12 Luglio 2023
A.P. Su Democraziaoggi.
Il 7 si è riunito il tavolo del centro sinistra, il 24 si riunirà quello della sinistra. Quanto affollamento! Più o meno ci sono 60/80 soggetti che pretendono di rappresentare i sardi. Bene l’abbondanza, ma il troppo – come suol dirsi – storpia. A me sembrano troppe. Forse molte farebbero bene a svolgere un’azione politico-culturale […]
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Ambulanti Ambulantando

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Onore e merito alla CSS (Sindacato sardo) che tutela questa categoria di lavoratori, che dopo il dramma del covid stanno cercando di risollevarsi. Chissà se sanno che anche Papa Francesco si preoccupa per loro. Ecco un riferimento: “I mali che affliggono tutti vi colpiscono doppiamente. Molti di voi vivono giorno per giorno senza alcuna garanzia legale che li protegga: venditori ambulanti, raccoglitori, giostrai, piccoli contadini, muratori, sarti, quanti svolgono diversi compiti assistenziali”
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Aggiornamento sullo stato della vertenza [a cura della CSS]
Oggi martedì mattina 11 luglio 2023 Manifestazione SIT-IN degli ambulanti itineranti faderenti all’Associazione Ambulantando/CSS per chiedere la modifica degli artt.17 e 18 della Legge Reg.le n.5/2006, fortemente punitiva di questa categoria di lavoratori, che, pur essendo classificati come Ditte individuali del Settore Commercio, hanno redditi medio bassi, eppure, se sbagliano, sono soggetti a multe di 5 mila euro – considerata congrua dalle Autoritàj – perché
la forbice inscritta nella citata legge reg.le va da un minimo di 2.500 euro ad un massimo di 15 mila euro. Quanti panini deve vendere l’ambulante multato e quanti palloncini e quante bibite?

Oggi martedì 11 luglio 2023

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L’ALLEANZA PROGRESSISTA E IL CONTRIBUTO DEL COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI, DELLE ORGANIZZAZIONE E DEI MOVIMENTI POLITICI E CULTURALI
11 Luglio 2023 su Democraziaoggi.
Pietro Pani
Presidente di Orizzonte Sinistra, Associazione di cultura politica
Per comprendere le prospettive del centrosinistra sardo in vista delle elezioni regionali, abbiamo chiesto una valutazione a un protagonista dell’incontro del 7 u.s., Pietro Panì. Eccola.
Ho partecipato venerdì scorso, invitato in qualità di presidente dell’Associazione “Orizzonte Sinistra” alla riunione delle forze […]
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Oggi San Benedetto 11 luglio

img_3786[da fb] Il dipinto mostra il santo celebrato oggi: San Benedetto da Norcia - fondatore dell’ordine benedettino, con i suoi classici attributi iconografici. Si noti come il pittore lo vesta con la classica cocolla bianca, caratterizzata da lunghe pieghe verticali scanalate, le quali si accartocciano morbidamente a terra. Anche gli oggetti che accompagnano la figura sono classici della sua iconografia, come il pastorale abbaziale e il libro della regola. Osservando il paesaggio che lo circonda, notiamo un brullo terreno con rovi, alludente alle insidie del peccato e alla penitenza cui è chiamato il monaco per raggiungere lo stato di perfezione cristiano.

Oggi lunedì 10 luglio 2023

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Verso le elezioni regionali. Rifondazione: costruire un Fronte popolare di giustizia sociale, di reddito e di pace
10 Luglio 2023 su Democraziaoggi.
Enrico Lai – Segr. Reg. Rifondazione comunista
Fra pochi mesi si svolgeranno le elezioni regionali sarde e “grande è la confusione sotto il cielo”. È indispensabile e necessario tracciare un bilancio di questa esperienza governativa a guida Solinas. È imprescindibile richiamare la sua continuità amministrativa rispetto al governo Meloni intriso di attacchi al mondo del lavoro, […]
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PoliticaInsieme

img_3122logo-politicainsieme di Stefano Zamagni.
1.Svolgo qui una breve riflessione sul mondo di oggi, percorso da venti di guerra, e sul tema specifico della pace. Prendo le mosse da due frasi che servono a definire i contorni del mio pensiero. La prima è nel Vangelo di Matteo e dice: “Beati i costruttori di pace”. E’ un’espressione densa di significato per tanti aspetti. Ma soprattutto ci ricorda che la pace è possibile ma deve essere costruita. Ogni giorno. La pace inoltre è un dono non una donazione. La seconda frase viene dalla Populorum progressio di Paolo VI e suona: “Lo sviluppo è il nuovo nome della pace”. Quando papa Montini, nel 1967, scrive questa enciclica siamo nel bel mezzo della guerra fredda. Cosa ha voluto significare Paolo VI? Che la pace ha un nome nuovo ed è lo sviluppo, lo sviluppo di tutti i popoli. Dobbiamo intenderci su che cosa significhi la parola sviluppo. Lo sviluppo è diverso dalla crescita. La crescita non è un attributo solo umano, anche animali o piante crescono. Lo sviluppo invece è caratteristica specifica dell’essere umano. Dalla lingua latina ne capiamo il significato, perché la s davanti a una parola svolge la stessa funzione della a privativa iniziale nella lingua greca. Sviluppo vuol dire togliere i viluppi. E i viluppi sono le catene, i lacci, che impediscono la dilatazione degli spazi di libertà delle persone. Il concetto di sviluppo è dunque legato a doppio filo al concetto di libertà o se preferite di liberazione. Tutto questo per dire che il messaggio importante è che se vogliamo la pace dobbiamo adoperarci per allargare gli spazi di libertà delle persone. Non basta invocare la pace, per ottenerla.

Oggi nel mondo si combattono 169 guerre, anche se la nostra attenzione è tutta fissata sulla guerra in Ucraina, perché ci coinvolge da vicino. Ecco, a partire da queste due considerazioni sulla pace, la tesi che intendo sostenere è questa: con l’Ucraina ci troviamo di fronte alla prima guerra globale della storia. Secondo me non è corretto parlare di terza guerra mondiale, ma di guerra globale. La guerra si definisce globale quando gli effetti della stessa gravano anche su Paesi innocenti che non hanno avuto alcun ruolo, né diretto né indiretto, nello scatenamento della guerra stessa e soprattutto quando la causa profonda della stessa non risiede unicamente nei paesi belligeranti.

Oggi domenica 9 luglio 2023

img_3099Carbonia. Tra gli accusatori al Processone, dirigenti dei “sindacati liberi”, del Psli e attivisti dell’Azione cattolica. Il cronista, “davanti ai giudici uomini e donne che hanno una sola colpa, quella di essere comunisti”. I Piani k del maresciallo Dessì, l’ex commissario Pirrone: “i comunisti si precipitarono in piazza come cani latranti”.
9 Luglio 2023
Gianna Lai su Democraziaoggi
Nei giorni successivi tocca a Sebastiano Pomata, definito dal cronista “ufficiale della Repubblica di Salò”. Così lo svolgimento: “vidi passare in Corso Iglesias un corteo di due-tremila persone che si fermò di fronte alla sede n. 2 del Msi, la prima era presso il magazzino di Multineddu: sparai in aria per paura”. […]
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Appello. Cessate-il-fuoco: la parola alla diplomazia

68a03d5c-9979-4d4d-9e31-58c2528238f9APPELLO. Cessate-il-fuoco: la parola alla diplomazia.
CRISI UCRAINA. Alla vigilia del vertice Nato di Vilnius, appello di ex ambasciatori, giornalisti, giuristi, parlamentari uniti in un documento per sostenere il cammino verso la pace
Pubblicato su il manifesto. Edizione del 8 luglio 2023
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1. Dal convegno “Guerra o pace?”, svoltosi in una sala del Senato il 30 giugno scorso, sono emerse le conclusioni riflesse in questo documento, con il quale si intende contribuire a dare rappresentanza sociale e politica ai sentimenti di pace che percorrono l’opinione pubblica e raccogliere le adesioni di coloro che ne condividano il contenuto.

Oggi sabato 8 luglio 2023

img_3099 L’IN-UTILITA’ dello studio
8 Luglio 2023
Rosamaria Maggio su Democraziaoggi
Nel rovente dibattito estivo, sicuramente molto italiano, si è inserita la polemica suscitata dalle dichiarazioni di Flavio Briatore, che suggerisce ai figli dei falegnami di fare i falegnami, ai figli degli idraulici di fare gli idraulici, ecc., perché a suo dire il nostro paese ne è carente e questa è la necessità per lo […]
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————È online Rocca n.15/2023——-
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img_3763img_3766 il manifesto.

Che sia la volta buona?

img_3442Nasce la coalizione di centrosinistra in previsione delle elezioni regionali sarde del 2024.
(a cura di Tonino Secchi*)
Aria delle grandi occasioni quella che si respira questa mattina, 7 luglio 2023, nel salone del Parco delle Saline del Molentargius a Cagliari, dove si è riunita alle 10.00 la coalizione politica del centrosinistra sardo in preparazione delle elezioni regionali del 2024.
Saluta i convenuti Paolo Maninchedda, già assessore regionale nella Giunta Pigliaru, ispiratore l’anno passato del primo tentativo di aggregazione dell’area politica del centrosinistra e oggi ancora più convinto dell’importanza di questo passaggio a pochi mesi dalla conclusione della legislatura. Non è infatti un caso che accanto ai partiti presenti in Consiglio regionale siedono, al tavolo della riunione, numerose associazioni culturali e politiche presenti nel tessuto della società civile isolana ormai da diversi anni. Maninchedda assume il ruolo di moderatore della riunione precisando che a parlare saranno i portavoce di tutte le parti presenti che avranno il compito di delineare il perimetro e il carattere della nuova coalizione alternativa al centrodestra, attualmente in carica alla guida della Regione.

Palestina

a6e89a40-ed21-4a31-a2d5-6d37fbdc81e0La popolazione cacciata da Jenin torna nelle case per constatare i danni enormi causati dalla furia militare

06.07.23 – ANBAMED su Pressenza.

Ieri in tutta la Cisgiordania, Gerusalemme est e Gaza è stato osservato un giorno di sciopero generale di protesta contro l’invasione israeliana su Jenin. Nella città “martire ed eroica”, le famiglie hanno cominciato a far ritorno per valutare lo stato dii distruzione causato dall’attacco militare di Tel Aviv. “Caccia, elicotteri, droni, carri armati e ruspe hanno distrutto tutte le infrastrutture oltre alle migliaia di abitazioni. Il sistema idrico, la rete elettrica e le strade sono state messe fuori uso.”, ha detto un membro del consiglio comunale. (Vedi il reportage fotografico di Al-Jazeera arabic).