Monthly Archives: giugno 2023

Solidarietà all’ASARP

La cacciata dell’ASARP: la nudità oscena del potere
6 Giugno 2023 su il manifesto sardo: https://www.manifestosardo.org/la-cacciata-dellasarp-la-nudita-oscena-del-potere/#more-35416 .
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Tristezza per la morte di Silvio Berlusconi. Nessun odio è ammissibile, ma nessuna santificazione ipocrita.

commenti-01Basta ipocrisie! Né santificazione né bandiera a mezz’asta per Berlusconi
Condividiamo e doverosamente a sostegno pubblichiamo il comunicato controcorrente di Tomaso Montanari che sta già facendo fra le testate e siti online un vorticoso giro sul web. Su Pressenza: https://www.pressenza.com/it/2023/06/basta-ipocrisie-ne-santificazione-ne-bandiera-a-mezzasta-per-berlusconi/
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Lutto nazionale per Berlusconi, Rosy Bindi si smarca: «Inopportuno». E Crisanti alza il tiro: «Non merita neppure i funerali di Stato»
https://www.open.online/2023/06/13/silvio-berlusconi-funerali-stato-lutto-nazionale-fronte-no/
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Suonano i tamburi e le fanfare
13 Giugno 2023
A.P. su Democraziaoggi.
“Le fanfare e i tamburi suonano per Berlusconi osannando il suo presunto successo, dimenticando che lo stesso è lastricato di opacità, conflitti d’interesse, leggi ad personam. Domani funerali di stato: ma de ché? Per quali meriti? Per quale moralità pubblica e privata?
Per quale impegno pubblico se tutte le sue energie erano solo rivolte a tutelare […]
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Peggio dì Berlusconi, che passa, il berlusconismo, che permane.
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Oggi martedì 13 giugno 2023

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Scuola.Trame del tempo: un manuale “copernicano” per lo studio della storia
13 Giugno 2023 su Democraziaoggi.
Lorella Villa – Pres. CIDI Cagliari
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Il piccolo gregge e la cittadella
La Repubblica – 12 Giugno 2023

di Enzo Bianchi sul suo blog

È morto Silvio Berlusconi

img_3473 All’età di 86 anni è morto oggi Silvio Berlusconi. Una prece. Condoglianze ai familiari e ai suoi estimatori e sostenitori. Nel bene e nel male un protagonista della storia italiana degli ultimi 30 anni.
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La notizia dell’Ansa: https://www.ansa.it/amp/lombardia/notizie/2023/06/12/silvio-berlusconi-e-morto_6f48ba2d-2fbb-4297-8024-61a0af6ca756.html

Verso le Elezioni sarde

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Oggi lunedì 12 giugno 2023

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Elezioni regionali: l’opposizione è in alto mare.
12 Giugno 2023. A.P. Su Democraziaoggi
Per ora, a quanto si capisce, nell’opposizione a Solinas, si delineano due schieramenti: il centrosinistra e un raggruppamento di sinistra. Il primo s’impernia sul PD e il M5S, il secondo su Rifondazione comunista e i Rossomori. Sul primo convergono molte associazioni sorte e molto attive negli ultimi tempi come, Sinistra futura, Orizzonte Sinistra, Demos e […]
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Il Cagliari in Serie A anche per la Sardegna intera

img_3463E ce lo meritiamo!
W il Cagliari con Claudio Ranieri img_3467

Oggi domenica 11 giugno 2023

img_3099 Carbonia. Il presidente Contu convoca il Consiglio regionale, in seguito ai gravi fatti di Carbonia”. Asquer: “E’ stata una vera e propria spedizione punitiva”. Zucca: “Un sentimento di disprezzo verso la Sardegna, il movente del comportamento bestiale delle forze dell’ordine a Carbonia”. Il prefetto: “a Carbonia non si terranno più pubblici comizi dopo le dieci del mattino”.
11 Giugno 2023
Gianna Lai su Democraziaoggi
Dopo l’approvazione dell’Ordine del giorno presentato dal consigliere “Melis e più sui fatti avvenuti […]
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Rapporto Italia 2023
06-06-2023 – di Eurispes, su Volerelaluna.
Il “Rapporto Italia 2023” dell’Eurispes offre, come sempre, un’interessante fotografia della situazione del Paese e della sua percezione da parte dei cittadini. Di seguito alcuni flash.
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Prove di alleanze a sinistra

34bc8cee-37b8-474e-ad9e-30ff86e4fbc9img_3442[Dalla pag. Fb di Francesca Ghirra, deputata] Bella e partecipata assemblea ieri sera al Caesar’s hotel di Cagliari per ragionare insieme delle prospettive per la Sardegna.
Un primo importante passo per rafforzare la coalizione democratica e progressista e costruire il programma di governo in vista delle elezioni regionali e amministrative del prossimo anno.
Grazie a tutte e tutti!
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Sardegna

Elezioni sarde. La campagna elettorale è già iniziata. Contribuiamo al dibattito
Nel mese di febbraio 2024 (la data deve essere ancora fissata precisamente) si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale sardo e del Presidente della Regione. Con Aladin vogliamo contribuire al dibattito, dando spazio a tutte le formazioni che si richiamano ai valori democratici e costituzionali. Cominciamo con l’intervento apripista di Giacomo Meloni, segretario generale nazionale della Confederazione Sindacale Sarda (CSS).
———————————img_3442La mia prima riflessione
di Giacomo Meloni
10 Giugno 2023
C’è un grande fermento in giro per la Sardegna e non manca un venerdì o un sabato che non ci sia una iniziativa di assemblea-dibattito, promossa dalle Forze politiche. A sinistra vedo molto impegnato il neo segretario reg. le del PD on. le Piero Comandini, onnipresente nelle varie vertenze sindacali, ma anche nelle occasioni di comune socialità. E’ certamente un bene, anche se talvolta potrebbe sembrare una presenza acritica. Lo dico da sindacalista, Suggerirei ad alcuni vecchi amici /compagni maggiori cautele. Non sempre è positivo schierarsi comunque e a prescindere con tutte le vertenze delle poche industrie che ci son rimaste nell’isola, senza chiedersi se ci sono prospettive serie di lavoro, se c’è ancora mercato per alcune di queste produzioni, se il rapporto con l’ambiente viene salvaguardato, etc. E soprattutto occorre entrare nel merito del lavoro, della sua qualità e modernità. Un lavoro che fa cose utili, che da’ vita, che costruisce benessere e non distrugge l’ambiente ed il territorio e non stermina persone e popoli, come costruire bombe in una Fabbrica che in Sardegna non dovrebbe mai esitere.
Molto attivi in questo periodo sono i consiglieri regionali del Gruppo “Progressisti”, che vanno costruendo alleanze anche in campi da loro prima inesplorati come il mondo indipendentista.
Sono stato all’assemblea presso Casa Olla di Quartu S.Elena proprio giovedì 8 giugno c.a. organizzata dal Partito indipendentista LIBERU presente la neo segretaria avv. Giulia Lai.

Oggi sabato 10 giugno 2023

img_3099 Verso le elezioni regionali. Dove va il centrosinistra?⁸
10 Giugno 2023
A.P. su Democraziaoggi
Oramai il traguardo delle elezioni regionali si avvicina. Nel centro sinistra la prospettiva non è chiara. Anzitutto non esiste un leader riconosciuto. Tant’è che si affaccia o viene ripescata una vecchia e controversa figura come Soru. Il personaggio, dopo l’ampio consenso iniziale, è divenuto così divisivo da essere battuto malamente da un concorrente modesto come […]
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Vaticano. Parolin: il mondo ha bisogno di speranza e fraternità
Il Meeting Mondiale sulla Fraternità Umana si è aperto con la riunione di 5 gruppi di lavoro: Premi Nobel, ambiente, scuole, fragili, e associazioni. Parlando a margine di questo evento il segretario di Stato ha anche affermato che Papa Francesco sta bene e ha già manifestato il desiderio di riprendere il lavoro
https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2023-06/not-alone-premi-nobel-vaticano-parolin-fraternita.html
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Oggi venerdì 9 giugno 2023

img_3099 Cagliari. I pacifisti difendono la Costituzione, Prefetto e Questore la forzano
9 Giugno 2023
Andrea Pubusa, già Prof. di Diritto amministrativo Università Cagliari
Sentite questa bella storia. In una lettera al Prefetto di Cagliari i pacifisti cagliaritani raccontano com’è andata la manfestazione del 2 giugno, festa della Repubblica, per la pace e contro le basi e le esercitazioni militari .
“Le sotto indicate Associazioni aderenti alla Manifestazione del 2 giugno 2023 […]
—————————Prove di regionali———-
34bc8cee-37b8-474e-ad9e-30ff86e4fbc9 Oggi alle 18 al Caesar’s hotel, in via Darwin 2 a Cagliari. L’iniziativa sarà trasmessa sulla pagina facebook Sardegna Progressista: https://www.facebook.com/SardegnaProgressista.
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Oggi giovedì 8 giugno 2023

img_3099 Il mondo dei pacifisti si riunisce a Vienna
8 Giugno 2023 (ripreso su Democraziaoggi).
Sergio Bassoli – Sbilanciamoci
Il 10 e 11 giugno a Vienna le reti dei pacifisti collegate con Europe for Peace organizzano una grande conferenza per riaffermare la necessità di un percorso di trattativa per la pace in Ucraina. Ci saranno otto gruppi di lavoro e ospiti importanti tra cui anche Maurizio Landini.
La Conferenza Internazionale di Vienna […]
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——————Oggi a Nuoro IsReal———-
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Ha che punto la guerra: “(…) In ogni caso siamo all’avvelenamento dei pozzi, al “muoia Sansone con tutti i Filistei”, ai pozzi di petrolio incendiati dagli iracheni sconfitti nell’abbandonare il Kuwait nel 1991 (…)”.

b8d4f079-0a9d-4306-b131-9b630a570a4ecostituente-terra-logo Costituente Terra Newsletter n. 119 del 7 giugno 2023 – Chiesadituttichiesadeipoveri Newsletter n. 300 del 7 giugno 2023
L’ALGORITMO

Cari amici,
è saltata la diga sul Dnepr. La rovina che ne è derivata da un lato potrebbe ostacolare la controffensiva ucraina nella zona di Kherson, dall’altro potrà togliere l’acqua potabile alla Crimea russa, assetandola. Non si può dire perciò a chi giovi questa catastrofe, mentre essa colpisce tutti e due, come nel giudizio di Salomone fare a pezzi il bambino voleva dire toglierlo a tutte e due le madri. In ogni caso siamo all’avvelenamento dei pozzi, al “muoia Sansone con tutti i Filistei”, ai pozzi di petrolio incendiati dagli iracheni sconfitti nell’abbandonare il Kuwait nel 1991. Chi è stato? Zelensky, la Nato, quasi tutto l’Occidente dicono che sono stati i russi, i cui soldati peraltro sono stati i primi ad essere travolti sulla riva orientale del fiume; la Russia dice che sono stati gli ucraini; il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e il segretario generale dell’ONU, Gutierrez, dicono che non si sa, che bisogna indagare.
Tutti concordano però nel dire che è stato un atto di terrorismo. Pertanto, se mancano le notizie, per capire che cosa è successo bisogna interrogare la storia e la ragione. Esse dicono che il terrorismo è l’arma dei deboli e degli sconfitti, non dei vincitori e dei potenti che non ne hanno bisogno, essi dispongono del terrore istituzionalizzato, hanno le armi e fanno la guerra. A Hiroshima e Nagasaki fu terrore, non terrorismo, nella guerra fredda le grandi Potenze giocarono terrore contro terrore, ma sconfessarono il terrorismo. Non è nemmeno detto che tutti i terroristi siano dei criminali e dei folli, vi ricorrono anche uomini illustri; alla fine del mandato britannico in Palestina Menachem Begin, che diverrà poi primo ministro d’Israele, si mise a capo dell’organizzazione terroristica dell’Irgum, e fece saltare in aria l’ambasciata inglese a Roma e l’albergo King David a Gerusalemme. Poi furono i palestinesi, per disperazione, a ricorrere al terrorismo dirottando gli aerei e le navi da turismo, poi con quattro temperini sugli aerei di linea gli arabi per sfidare gli Stati Uniti distrussero le Due Torri di New York; e in questa guerra c’è già stato il sabotaggio agli oleodotti del Mar Baltico, che secondo il “Washington Post”, avvalsosi di fonti dell’ “Intelligence”, è stato organizzato dagli ucraini per bloccare l’esportazione del petrolio russo in Europa, già insidiata dalle sanzioni, mentre già dentro il territorio della Russia, a conferma del pericolo di avere la NATO ai confini, si esercita un terrorismo antirusso con armi della NATO a beneficio dell’Ucraina. In questo finale della guerra russo-ucraina è l’Ucraina la parte più debole, nonostante la retorica della vittoria che le sarebbe stata procurata dalle armi inviatele da mezzo mondo, ed è l’Ucraina che sente l’imminenza della sconfitta, a meno che non si passi alla guerra generale.
Ma è appunto la guerra, in ogni caso, la vera matrice di questo atto di terrorismo. Sicché la colpa è di chi la guerra l’ha iniziata, ed è stato Putin, e di chi non ha voluto che finisse, e sono stati molti, a cominciare dalla NATO, quando già nei primi giorni si era avviato un promettente negoziato ad Ankara. Ed è responsabilità di chi ancora non vuole che finisca. Al G7 di Hiroshima il Giappone aveva invitato il Brasile, l’India e l’Indonesia che si erano illusi di poter discutere piani di pace per l’Ucraina, e invece i Grandi non fecero che rilanciare sanzioni e guerra; poi alla conferenza sulla sicurezza dell’Indo Pacifico a Singapore, il ministro indonesiano della Difesa ha proposto un piano assai ragionevole di ritiro dei due eserciti di 15 chilometri per parte, di un cessate il fuoco, di un intervento delle forze di pace dell’ONU nella zona così smilitarizzata, e poi di un referendum indetto dalle stesse Nazioni Unite per far decidere alle popolazioni dei territori contesi con chi vogliono restare. L’ autodeterminazione dei popoli! Ma subito gli hanno detto di no, a cominciare dall’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell’Unione Europea, secondo il quale non è questa “la pace che l’Europa vuole”. Ma che pace vuole l’Europa, e con quale diritto lo ha detto, senza un mandato della Commissione, del Parlamento europeo, dei governi di tutta l’Europa? E dunque chi rappresenta il Rappresentante?
Poi Zelensky ha detto che non è il momento di trattare, ma è quello della controffensiva, grazie a cui saranno liberati i territori perduti, anche se ciò vorrà dire che molti soldati ucraini saranno uccisi. Territori invece della vita. Poi è arrivato il cardinale Zuppi; glielo ha mandato papa Francesco prima di andare all’ospedale per una rischiosa operazione, nonostante il rifiuto già ricevuto a Roma; glielo ha mandato per tentare l’impossibile, e mostrare che un cristiano non chiede la pace solo a parole, ma ci mette tutto se stesso, fino al dono della vita. E Zelensky ha risposto di nuovo di non aver bisogno di mediatori, e che l’Ucraina decide della sua guerra, e che “può essere solo ucraino l’algoritmo per farla finire”. Il problema è che l’algoritmo dà la sua risposta scegliendo tra una infinita quantità di varianti, mentre Zelensky ne considera una sola, la vittoria. Solo che da questo algoritmo non dipende solo la sorte di un governante, ma di tutto un popolo, il suo, di molti altri popoli, e forse del mondo intero.
Nel sito troverete un testo che viene dall’America su “

Il mondo che chiede la pace

”, un articolo di Léo Matarasso sul diritto dei popoli e il racconto di un incontro tra Agnese Moro e il terrorista Bonisoli “Quale giustizia?”
Con i più cordiali saluti,

Chiesa di Tutti Chiesa dei Poveri
Costituente Terra
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È online Rocca
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La Costituzione afferma che la salute è un fondamentale diritto delle persone. In questi decenni la riduzione dei finanziamenti, i contesti regionali, le politiche sanitarie differenti, le diseguaglianze sociali, gli squilibri territoriali hanno minato questo diritto.
Questa mutazione inaccettabile è conseguenza della crescente privatizzazione della sanità pubblica.
Il diritto alla salute ha bisogno di un servizio sanitario nazionale pubblico che garantisca assistenza e cura gratuite, finanziate dallo Stato, uniformi in tutta l’Italia, per tutte e tutti, senza alcuna distinzione.
Dopo la pandemia il SSN è drammaticamente peggiorato a causa di privatizzazioni, aumento dei costi per i cittadini, chiusura di strutture ospedaliere e territoriali, fuga verso il privato del personale pubblico, tempi di attesa inaccettabili per prestazioni diagnostiche e terapeutiche, pesante ritardo delle strategie di prevenzione.
Questo governo punta a definanziare il SSN (DEF), mentre ne andrebbero sviluppate tutte le potenzialità.
I tagli lineari, i tetti alla spesa, le politiche fiscali che non garantiscono finanziamenti certi e adeguati per incrementare il Fondo Sanitario Nazionale rendono difficile perfino mantenere il livello attuale dei servizi.
Per questo occorrono:
- piano di assunzioni del personale socio-sanitario, che abolisca la precarietà;
- piano per bloccare la “fuga” di medici, dirigenti sanitari e personale del comparto e una rapida conclusione dei contratti nazionali, con adeguamento economico e riconoscimento del ruolo degli operatori;
- adeguamento dell’assistenza socio-sanitaria territoriale e realizzazione di una rete uniforme di servizi decentrati;
- potenziamento della Medicina di emergenza e di quella generale attraverso assunzioni, qualificazione ed incentivazione dei medici;
- gestione pubblica dell’assistenza domiciliare e dei servizi per i non autosufficienti.
Per un finanziamento adeguato della sanità pubblica occorre superare la spesa storica puntando al superamento dei costi del privato a carico dello Stato, superando incongruenze tra servizi e lo stato di crisi in cui lavorano i pronto soccorsi.
La valorizzazione delle professionalità è il capitale della sanità pubblica su cui investire.
Rivendichiamo un sostanzioso rifinanziamento del SSN, superando storture e scelte politiche sbagliate del passato.
L’autonomia regionale differenziata, oltre a minare l’unità e l’indivisibilità della Repubblica (art.5), porterebbe a negare il diritto universale alla salute e alla costituzione di 21 servizi sanitari regionali, accentuando il divario tra regioni ricche e regioni povere, favorendo la migrazione sanitaria sud/nord arrivata a 800.000 persone/anno.
La legge delega fiscale in contrasto con i principi di equità e progressività fiscale (art 53) rischia di ridurre ulteriormente il finanziamento del SSN.
La manifestazione del 24 giugno deve essere l’inizio di una mobilitazione per riaffermare la centralità pubblica nel rilancio del Servizio Sanitario Nazionale.

​​​​​La Presidenza del Coordinamento per
​​​​​Democrazia Costituzionale

8 giugno 2023
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Oggi mercoledì 7 giugno 2023

img_3099 Elezioni Regionali. Si riafaccia Soru
7 Giugno 2023
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
democraziaoggiCi siamo. Ormai le elezioni regionali son dietro l’angolo. Ognuno, partiti e singoli, fanno il loro gioco. Siccome, salvo rari casi, non ci sono dichiarazioni o situazioni consolidate, si cercano elementi, per ipotizzare candidature e/o coalizioni. Anche un convegno può dare qualche indizio. Ad esempio, Soru è il relatore più importante del dibattito dal […]
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