Monthly Archives: marzo 2023
Eventi Opinioni Commenti Riflessioni
Eletta Schlein, tutta l’opposizione deve misurarsi con i problemi. Ad esempio sul presidenzialismo la destra ha idee chiare, mentre l’opposizione ne sottovaluta l’importanza.
Lunedì 6 Marzo 2023
Alfiero Grandi su Democraziaoggi
Giorgia Meloni vuole il Presidenzialismo per affermare la sua leadership e per dimostrare che otterrà con questa maggioranza quello che altri non hanno ottenuto, cambiando a fondo l’assetto costituzionale antifascista del 1948, andando oltre Fini.
E’ antica la suggestione della destra per cambiare la Costituzione introducendo il Presidenzialismo. Questo obiettivo, dopo 75 anni di Costituzione, è […]
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E’ online Rocca n.6 del 15 marzo 2023
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Ta mundu leggiu!
Editoriale della prima settimana di marzo 2023: https://www.aladinpensiero.it/?p=141281
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Ta mundu leggiu!
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Ta mundu leggiu seus vivendi! Che mondo brutto stiamo vivendo! Ripeteva spesso mia mamma, non facendo differenze tra i tempi terribili di distruzione e morte della guerra (che aveva attraversato con la sua numerosa famiglia pesantemente sulle sue spalle) e i tempi oggettivamente migliori del dopoguerra. Come segno di speranza addiritura mise al mondo altri tre figli che si aggiunsero agli otto precedenti. Viveva con ottimismo sorretta da una fede incrollabile. Eppure continuava a ripetere “Ta mundu leggiu…” pensando non tanto alla sua situazione, quanto a ciò che continuava ad accadere di brutto nel mondo: povertà, violenze, guerre diffuse (quantunque lontane dall’Europa)… Dunque di che ci meravigliamo. Anzi statisticamente il mondo sta complessivamente meglio del passato, nonostante i rallentamenti e in diversi ambiti i peggioramenti dovuti in prevalenza alla pandemia e alle guerre in corso, in primis quella Russo-Ucraina. Per questa osservazione ci aiutano i 17 parametri/obbiettivi dell’Agenda Onu 2030 sullo sviluppo sostenibile. Ma intanto dobbiamo dire che la rilevazione statistica di carattere generale non dà conto di situazioni specifiche, come il sostanziale squilibrio tra ricchi e poveri del mondo con l’aumento vertiginoso delle povertà (al plurale), un po’ più precisamente rileva il rischio di precipitazioni delle condizioni ambientali con il verificarsi considerevole dei disastri ambientali. A questi eventi nel corso della sua storia l’Umanità ha cercato sempre di far fronte. Lo fa tuttora? Sicuramente in qualche misura, non certo in modo convinto e sufficiente, anzi. E non certamente in modo coinvolgente tutta l’Umanità, prevalendo diseguaglianze, sfruttamento, fame e caduta delle democrazie. La caduta peggiore è la caduta della Speranza, che comporta un regresso irreversibile. Anche la situazione italiana sta tutta dentro questa lettura, come ben argomenta Alessandro Portelli nel suo efficace intervento su il manifesto (che di seguito riportiamo). Una lettura pessimistica, certo, ma, come dice Alessandro, tutto potrà andare diversamente se crediamo e ci impegniamo perché “… è arrivato il momento di scrollarci di dosso il torpore interiorizzato di chi si sente sconfitto, e di ritrovare le nostre convinzioni, le nostre passioni, la nostra intensità. Forse non è troppo tardi per provare a rimettere il mondo in sesto”.
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Mondo alla rovescia. Rimettiamolo in sesto, ribellarsi è giusto.
[COMMENTI su il manifesto]. Solo in un tempo scardinato è possibile rispondere a un’aggressione fascista minacciando di sanzioni un’insegnante antifascista, o dare la colpa di una strage in mare a genitori snaturati che, chissà perché, hanno portato con sé i figli su una barca clandestina e precaria
Pubblicato un giorno fa
il manifesto Edizione del 4 marzo 2023
di Alessandro Portelli
I tempi sono fuori sesto, diceva Amleto, e mi fa rabbia che tocchi a me rimetterli a posto. Solo in un tempo scardinato è possibile rispondere a un’aggressione fascista minacciando di sanzioni un’insegnante antifascista, o dare la colpa di una strage in mare a genitori snaturati che, chissà perché, hanno portato con sé i figli su una barca clandestina e precaria. Per questo tocca a noi, con rabbia serena, rimetterli a posto scendendo in strada come antifascisti a Firenze e come antirazzisti a Milano. Che poi è la stessa cosa.
Nel 1939, una nave chiamata Saint Louis attraversò l’Atlantico cercando di portare in salvo 937 ebrei rifugiati dalla Germania nazista. Le autorità del nuovo mondo – a Cuba, negli Stati Uniti, in Canada – furono tutte concordi nel rifiutargli il permesso di sbarcare.
La nave dovette riattraversare l’oceano e tornarsene in Europa, dove almeno un terzo di quelle persone furono assassinate dei campi di sterminio nazisti.
Nel 2023, i rifugiati delle guerre, delle catastrofi climatiche, della povertà e della mancanza di futuro non hanno nemmeno una nave che provi a portarli in salvo. Devono attraversare il mare come possono, ma ancora una volta trovano i porti chiusi e se muoiono è colpa loro.
In questi tempi fuori sesto i criminali sotto processo sono Mimmo Lucano che aveva provato ad accoglierli, o il contadino francese Cédric Herrou. Colpevole di solidarietà verso i migranti attraverso le Alpi.
Ha proprio ragione l’improbabile ministro Valditara: non c’è pericolo di un ritorno del fascismo. Da un lato, è improbabile che torni il fascismo del folklore, coi gagliardetti, gli slogan, i gerarchi in camicia nera che saltano nel cerchio di fuoco, il fez con la nappa. Dall’altro, non “tornerà”, perché non se n’è mai andato, il fascismo che chiudeva i porti ai rifugiati ebrei del 1939 e che adesso li chiude ai rifugiati africani e mediorientali col colore sbagliato e la pelle sbagliata. Per questo le due manifestazioni di oggi a Firenze e Milano sono la stessa cosa: è lo stesso fascismo quello che aggredisce chi non è d’accordo e quello che lascia morire chi non è uguale. L’ipocrita «prima gli italiani» di Salvini e complici e successori significa solo gli «italiani»: sono non-italiani e non hanno diritti i “clandestini” fuori dei confini; e dentro i confini sono «antitaliani» (questi sì proprio come nel ventennio) quelli che non si accodano disciplinatamente al consenso verso chi comanda.
Nel 1984 immaginato da George Orwell, il senso delle parole si rovesciava: «La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza». Nel 2023 in cui viviamo noi, abbiamo fatto molti passi avanti su quella strada. Antifascismo e solidarietà sono reati, le vittime sono colpevoli, i carnefici buoni samaritani, lasciar morire la gente è pietà. Nei suoi discorsi, Giorgia Meloni – madre, cristiana, ma soprattutto italiana – ci insiste ripetutamente. «Siamo umani, noi», proclama, «noi siamo quelli umani che si pongono il problema del destino di persone che stanno in difficoltà e per evitare che muoiano in mare con nostro grande dolore gli diciamo di non partire, vantando una politica di respingimento come un atto umanità e di buoni sentimenti.
In quanto madre, Giorgia Meloni non ha una parola umana per i ragazzi massacrati di botte dai fascisti a Firenze; in quanto cristiana, non ha niente di umano da dire sugli esseri umani morti per mancanza di soccorsi nel mare della Calabria. D’altra parte, è in nome di umani sentimenti paterni che il suo accolito Piantedosi dà ai loro stessi genitori la colpa della morte di bambini che sarebbe stato suo compito salvare. E non ci dimentichiamo che il suo alleato Matteo Salvini schedava i rom perché «non come ministro, ma come papà» voleva «salvare quei bambini che crescono nella schifezza» di campi che sarebbe stato suo dovere rendere vivibili.
Ma sarebbe stato, ed è, anche dovere nostro. Abbiamo senz’altro il cuore dalla parte giusta, ma non basta. Anche una solidarietà rassegnata rischia di risolversi in inerzia, che è una forma attenuata di indifferenza. Ho cominciato con Amleto, finirei con Yeats: le cose vanno in pezzi, scriveva, perché «ai migliori manca ogni convinzione, mentre i peggiori sono pieni di intensità appassionata». Basta ascoltare i comizi di Giorgia Meloni per capire di che cosa parlava. Ebbene, è arrivato il momento di scrollarci di dosso il torpore interiorizzato di chi si sente sconfitto, e di ritrovare le nostre convinzioni , le nostre passioni, la nostra intensità. Forse non è troppo tardi per provare a rimettere il mondo in sesto.
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Che succede? Rassegna stampa in Editoriali
In Editoriali aladinpensiero online. Rassegna stampa C3dem aggiornata al 1 marzo 2023.
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Cattolici e Politica
Su L’Unione Sarda sono apparsi due editoriali sull’impegno dei cattolici in politica. Precisamente:
- giovedì 2 marzo a firma di Antonello Menne (https://www.unionesarda.it/opinioni/i-cattolici-e-la-politica-ei7ji6hq?fbclid=IwAR3oIGqJajSjnHdUtOe5TGBiV2zsmXeQ3gfWF9zaTqQ6z3l3oglZVqBlibs),
- ripreso domenica 4 marzo da Sergio Nuvoli (https://www.unionesarda.it/opinioni/limpegno-dei-cattolici-pruf9ga0?amp=1&fbclid=IwAR3rN-vJ5qV5Cc33Rcufsn39IoKiBBNOtSoO6GVep122zAk7Oc3xkgou9cE).
Riteniamo sia un dibattito importante, a cui intendiamo partecipare e sollecitare la partecipazione di tanti altri, cattolici e no, che crediamo interessati. Rimandiamo pertanto agli auspicati contributi in tutte le sedi essi vengano riportati (quotidiani e periodici cartacei e online, social, etc.). Sebbene i due articolisti non ne parlino, per nostro conto intendiamo connettere almeno una parte dei contenuti del dibattito, per quanto possibile e pertinente, ai cammini sinodali della Chiesa italiana (specificamente) e della Chiesa universale.
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Raccontìni. Elogio dell’economia domestica
Supermarket Farmacia
di Franco Meloni
[Raccontino] Mia sorella Giuseppina è una brava padrona di casa, un’esperta di ”economia domestica”. Molto oculata nelle spese quotidiane. Ad esempio al supermercato prima di fare qualsiasi acquisto controlla i prezzi dei prodotti comparandoli con gli stessi o analoghi di altri punti vendita. [segue]
Eventi Opinioni Commenti Riflessioni
Autonomia differenziata. Assemblea molto partecipata a Nuoro
4 Marzo 2023
A.P. su Democraziaoggi
Non si sa mai come va quando si affronta un tema nuovo. L’assemblea organizzata a Nuoro dai Rossomori, guidati da Lucia Chessa, ha dato una risposta chiara: sala ampia e piena.
Introduce Lucia Chessa. No alla proposta Calderoli, ma passando contestualmente alla battaglia per l’autogoverno. Quindi risorse adeguate perché le autonomie sono effettive se ci sono i mezzi. […]
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RWM
[Riceviamo e volentieri pubblichiamo] Nota stampa 03/03/2023
AVVIO DEL PROCESSO CONTRO RWM E FUNZIONARI DEI COMUNI DI IGLESIAS E DOMUSNOVAS
È iniziato stamattina il processo penale contro 9 persone accusate di falso ideologico (artt. 479 e 483 del Codice Penale), anche in concorso fra loro (art. 110), nell’ambito di alcuni procedimenti edilizi relativi a nuovi reparti integrati, realizzati dalla ditta RWM Italia s.p.a. e destinati alla produzione di bombe da guerra, nei comuni di Iglesias e Domusnovas. [segue]
Opinioni Commenti Riflessioni
Volerelaluna. CONTROCANTO
Ultima chiamata
01-03-2023 – di: Marco Revelli
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Eventi Opinioni Commenti Riflessioni
Autonomia, il Sud si faccia sentire
3 Marzo 2023
Massimo Villone su Democraziaoggi
Nel consueto show del venerdì De Luca ha di nuovo
attaccato il governo anche sul tema dell’autonomia
differenziata. Accade che ogni tanto qualche verità la dica.
Si sta alzando nel Mezzogiorno un’onda di protesta, che in
varie regioni vede consigli comunali che approvano
mozioni e ordini del giorno come quello adottato a Napoli,
sindaci che si mobilitano, iniziative politiche, sindacali, […]
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Elly Schlein e la realtà del Partito democratico
03/03/2023 – Fabrizio Tonello su Volerelaluna.
Elly Schlein è il meglio del ceto politico italiano e, in ogni caso, del Pd, ma basterà? Il problema aperto non sta tanto nelle sue capacità, nelle sue buone intenzioni, nei valori progressisti che porta con sé: il tema è piuttosto la sua probabilità di successo nel riformare il Partito democratico. L’impresa è, a dir poco, ardua e quelle probabilità sono molto basse. Ovviamente una smentita sarebbe gradita
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Eventi Opinioni Commenti Riflessioni
Carbonia. La Sardegna alla vigilia elettorale del ‘49. Disoccupazione dapertutto, licenziamenti di massa alla SMCS: Spinoglio e Corsi, massimi dirigenti, “tutto rientra nella normale attività dell’azienda, ormai già da tempo in grave passivo”
5 Marzo 2023
Gianna Lai su Democraziaoggi
Dal 1° settembre 2019 ogni domenica pubblichiamo un post sulla storia di Carbonia. Eccolo.
E’ un rimando continuo da un monopolio all’altro l’Italia del tempo che, in termini di colonizzazione economica, condiziona fortemente la Sardegna, prime vittime innocenti le popolazioni isolane: non così le sue classi dirigenti che stanno al gioco e non aprono battaglie […]
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