Monthly Archives: novembre 2022
Oggi venerdì 25 novembre 2022
Eventi, Opinioni, Commenti e Riflessioni—————————————
Giornata mondiale contro la violenza sulle donne
25 Novembre 2022
Red Democraziaoggi
Alcuni dati per riflettere e combattere la violenza sulle donne.
Il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricordiamo i dati drammatici di un fenomeno che affligge tutti i paesi del mondo, Italia compresa. E ribadiamo la necessità di intervenire in maniera concreta contro questa piaga. Moltissime le iniziative virtuose e i […]
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L’offensiva della Chiesa sui diritti dei migranti “Subito lo Ius Culturae”
di Francesco Moscatelli
in “La Stampa” del 24 novembre 2022 [segue]
Oggi giovedì 24 novembre 2022
Eventi, Opinioni, Commenti e Riflessioni—————————————
Schirischiri, un romanzo di Sandro Mantega: oggi presentazione a Cagliari
24 Novembre 2022
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Schirischiri, è il nome di un cane, titolo del romanzo di Sandro Mantega, ispirato da una storia vera. Viene presentato oggi alle 18 nella libreria Mondadori di via Farina n. 16 a Cagliari. Dialoga con l’autore Gianna Lai, che per l’occasione ha scritto la rencensione del libro, che di seguito pubblichiamo.
Il luogo è ben […]
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Navigando in rete giovedì 24 novembre 2022
Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale propone un OdG che potrebbe essere sottoposto all’approvazione dei Consigli Comunali. Ci facciamo carico di promuovere tale iniziativa nei confronti di tutti i Comuni della Sardegna,
Ricordiamo che per firmare il DDL di iniziativa popolare per la modifica degli artt. 116 e 117 Cost., lanciato dal CDC nazionale, si può andare al sito del CDC:
http://www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it/ra
ccolta-firme-proposta-di-legge/
oppure direttamente al link:
https://raccoltafirme.cloud/app/user.html?codice=CDC
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Ordine del Giorno sull’Autonomia Differenziata (AD) ex art.116, c.3, cost. proposto dal CDC-ER e CDC nazionale
Il Consiglio Comunale di ______________________________________________
premesso che
> da parte delle Regioni Lombardia Veneto ed Emilia Romagna è stata richiesta nelle pre intese del 2019 la devoluzione ex art. 116, c.3, cost. rispettivamente di 20,23 e 16 materie tra quelle indicate nell’art. 117 cost. tutte di interesse anche nazionale;
> è vero che l’art.116, c.3, Cost. ammette il trasferimento a singole regioni che lo richiedano di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie indicate nell’art.117 Cost…” ma è altresì vero che la richiesta, estremistica e non conforme ad una lettura corretta dell’art.116 Cost di devolvere alle regioni tutte o quasi tutte le materie indicate stravolge in modo inammissibile lo stesso art.117 Cost. e viola i principi degli artt. 5 e 119 Cost;
> nel mese di novembre 2022 è stato presentato dal ministro Calderoli un disegno di legge sull’attuazione dell’AD che presenta/va i seguenti caratteri: a) al parlamento è riservato un ruolo solo notarile senza possibilità di intervenire nel processo di formazione delle intese. Ciò dato che la commissione bicamerale per le questioni regionali esprime un parere non vincolante e solo eventuale, mentre l’aula è chiamata a una “mera approvazione”, non potendo entrare nel merito dell’intesa; b) vengono sottratte alla Stato le competenze legislative e le relative funzioni amministrative per le materie richieste nelle pre-intese del 2019. Viene tolta potestà legislativa allo Stato persino sulla legislazione che disciplina i principi generali regolanti le singole materie, così alterando in modo inammissibile l’intero impianto dell’art. 117 Cost. Norma quest’ultima che prevede o materie di esclusiva competenza statale o materie di competenza concorrente tra Stato e Regione ma non certo materie di esclusiva competenza regionale; c) le intese sarebbero modificabili solamente se la Regione fosse d’accordo. In caso contrario diventerebbero immodificabili; d) le intese tra Regioni e Stato sarebbero approvate anche senza la preventiva definizione legislativa di LEP, costi e fabbisogni standard, perequazione strutturale; e) il finanziamento dell’AD avverrebbe all’inizio utilizzando il criterio della spesa storica (la stessa che perpetua le attuali diseguaglianze tra territori) , nell’ambito di un regime transitorio che non si sa come e quando avrà fine; f) con la clausola di invarianza per la finanza pubblica (art. 7 DDL Calderoli) se una regione avrà più risorse per le maggiori funzioni assunte, appare certo che altre regioni ne avranno di meno; d) risultano devolvibili anche materie di primario rilievo nazionale – scuola, sanità, infrastrutture strategiche, ambiente, lavoro, beni culturali, norme generali sull’istruzione, produzione e distribuzione nazionale dell’energia, e molto altro .
> se questa scelta di devoluzione si realizzasse sarebbe colpita a morte l’unità giuridica ed economica della Repubblica (art.2, 3 e 5 Cost.) con enormi complicazioni nel governo delle singole materie, in danno dell’uguaglianza dei cittadini, delle imprese e delle pubbliche amministrazioni locali e nazionali;
>Nessuna delle tre regioni richiedenti ha mai spiegato – né tantomeno dimostrato la fondatezza de – le ragioni per le quali sarebbe utile e giusto trasferire quelle materie alla competenza regionale;
>esiste una relazione e interdipendenza tra tutte le Regioni e i territori italiani tali per cui il sistema paese cresce o arretra assieme;
> il riordino istituzionale di cui ha bisogno il paese non riguarda soprattutto le Regioni quanto invece il rafforzamento delle autonomie locali;
> molte Regioni e moltissimi Sindaci, tra cui quelli di Bari, Napoli e Bologna, hanno manifestato contrarietà alle richieste ex art.116 Cost. da parte delle tre regioni
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questo premesso si chiede al Governo che
> qualunque futuro disegno di legge attuativo dell’autonomia differenziata ex art. 116, comma, 3, Cost., sia inviato alle Camere come DDL ordinario, al fine di permettere un approfondito e indispensabile dibattito pubblico nel paese su scelte che determineranno importanti e potenzialmente irreversibili conseguenze istituzionali, economiche e sociali. Coinvolgendo in tale dibattito sindacati, associazionismo, studiosi, autonomie locali e soprattutto il Parlamento a cui va riservato un ruolo centrale anche nella valutazione di merito delle eventuali intese;
> vengano obbligatoriamente definiti – prima di eventuali intese con singole regioni – LEP, costi fabbisogni standard e fondi perequativi, senza i quali non è possibile stabilire le risorse necessarie a finanziare le prestazioni sulla base del principio di uguaglianza. Vietando in particolare regimi transitori governati da fantomatiche “commissioni paritetiche” prive di qualsiasi legittimazione politica;
> ogni trasferimento di materie avvenga nel rispetto dei principi di solidarietà e unità nazionale, garantendo maggiori risorse a quei territori in cui permangono gap infrastrutturali, economici e sociali col resto dell’Italia;
> il processo di eventuale devoluzione di cui all’art.116, c.3. Cost. avvenga nel rispetto del principio di sussidiarietà nell’esercizio delle funzioni amministrative e non si traduca in un accentramento regionale in danno delle autonomie locali;
> il riconoscimento di ulteriori e particolari forme di autonomia ex art.116, c.3, cost trovi fondamento in specifiche e dimostrate esigenze della Regione richiedente, compatibili con l’unità della Repubblica e col principio di uguaglianza. Caratteri che non risultano presenti nelle richieste di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna;
> sia portato rapidamente alla discussione in Senato il DDL di iniziativa popolare per la modifica degli artt. 116 e 117 Cost., lanciato dal CDC nazionale, non appena completata la raccolta firme nell’aprile 2023.
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RASSEGNA STAMPA 23.11.2022.
23 Novembre 2022 by Giampiero Forcesi | su C3dem
La Rassegna stampa del 23 novembre 2022 (fonte S. Ceccanti e altro). Si segnalano: GOVERNO: Sabino Cassese sul governo Meloni: “Un bilancio a due facce” (Corriere della sera). Federico Fubini, “Il filo rosso della cautela, Ma ora serve un’idea per rafforzare il welfare e le imprese” (Corriere). Elsa Fornero, “La destra si piega alla linea europea” (La Stampa). Giuseppe Provenzano, “Questa manovra è da caccia ai poveri. E’ iniqua e pericolosa” (intervista a Repubblica). Linda Laura Sabbadini, “Non si risparmia su chi non ce la fa” (La Stampa). Chiara Saraceno, “Tagliano il reddito perché disprezzano i poveri” (intervista al manifesto). Ugo Magri, “Autonomia, la diga Mattarella: ‘Stessi diritti da Nord a Sud‘” (La Stampa). Lina Palmerini, “La prudenza di Giorgetti e la caccia al consenso di Salvini” (Sole 24 ore). PD: Stefano Folli, “Tre voci pessimiste sul futuro del Pd” (Repubblica). Stefano Ceccanti, “Lo scontro sulle primarie come quello tra bolscevichi e menscevichi” (intervista a Il Riformista). Daniela Preziosi, “Pd e M5s separati contro la manovra. Conte replica lo schema pacifista” (Domani). INOLTRE: Claudio Cerasa, “Il Mose, una diga anticialtroneria” (Foglio). Lettera al Foglio sul futuro del Terzo polo (Foglio). Stefano Feltri, “Ormai il caso Aboubakar è un problema per la sinistra” (Domani). Daniele Raineri, “La grande fuga da Kherson dei civili appena liberati e sotto bombe e gelo” (Repubblica). Caterina Soffici, “Tehran, stupro di Stato” (La Stampa).
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Domenica.
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Giovedì 1 dicembre 2022
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Prossimamente a dicembre
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Chiara Saraceno: “Tagliano il reddito di Cittadinanza perché disprezzano i poveri”
Su il manifesto.
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Oggi mercoledì 23 novembre 2022
—————————————-—Eventi, Opinioni, Commenti e Riflessioni————————————— Oggi a Cagliari dibattito sul decreto anti-rave
23 Novembre 2022
Ufficio Studi G.M. Angioy
Incontro – dibattito
Libertà di manifestazione e decreto anti – rave
Mercoledì 23 novembre via Marche n. 9
Sala CSS
Andrea Pubusa – Il quadro costituzionale
Efisio Pilleri – Tra diritti e sicurezza
Dibattito
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Il decreto antirave contro la lettera e lo spirito della Costituzione. Oggi dibattito a Cagliari
23 Novembre 2022
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Oggi alle 17,30, in via Marche 9 – Cagliari, presso la sala della CSS, dibattito sul decreto anti-rave. Ecco alcune notazioni di ordine costituzionale sul testo approvato dal governo.
Le Costituzioni moderne hanno una superba pretesa: quella di vincolare il legislatore e l’interprete, quella, con la loro rigidità, di vincolare le generazioni future. […]
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Mercoledì 23 novembre 2022 navigando in rete
Mercoledì.
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RASSEGNA STAMPA 22.11.2022
22 Novembre 2022 by Giampiero Forcesi | su C3dem.
La Rassegna stampa del 22 novembre 2022 (fonte: S. Ceccanti e altro). Si segnala: PD: Luca Diotallevi, “I nemici del Pd che indossano la casacca del Pd” (Messaggero). Luigi Zanda, “Il congresso costituente non ci sarà. Senza strategia il declino del Pd è sicuro” (intervista al Domani). Franco Monaco, “Moratti e il Pd senza identità” (Il Fatto). GOVERNO: Luigi Manconi, “Le sei bugie sulle Ong” (Repubblica). Claudio Tito, “Toni più bassi sulle Ong. La virata del governo dopo il monito della chiesa” (Repubblica). Andrea Marrone, “I problemi del regionalismo differenziato” (Domani). Veronica De Romanis, “Il Patto di Stabilità va cambiato con giudizio” (La Stampa). INOLTRE: Guido Crainz, “Solo il perdono salverà l’Europa” (intervista a La Stampa).
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Domenica.
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Giovedì 1 dicembre 2022
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Oggi a Cagliari dibattito sul decreto anti-rave
23 Novembre 2022
Ufficio Studi G.M. Angioy
Incontro – dibattito
Libertà di manifestazione e decreto anti – rave
Mercoledì 23 novembre via Marche n. 9
Sala CSS
Andrea Pubusa – Il quadro costituzionale
Efisio Pilleri – Tra diritti e sicurezza
Dibattito
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Il decreto antirave contro la lettera e lo spirito della Costituzione. Oggi dibattito a Cagliari
23 Novembre 2022
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Oggi alle 17,30, in via Marche 9 – Cagliari, presso la sala della CSS, dibattito sul decreto anti-rave. Ecco alcune notazioni di ordine costituzionale sul testo approvato dal governo.
Le Costituzioni moderne hanno una superba pretesa: quella di vincolare il legislatore e l’interprete, quella, con la loro rigidità, di vincolare le generazioni future. […]
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Prossimamente a dicembre
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In giro sulla rete martedì 22 novembre 2022
————————Dalla rete—————
Come sfamare tutti
di Carlo Petrini
[ripreso dal blog di Enzo Bianchi]
Undici anni fa il mondo tagliava il traguardo dei sette miliardi di abitanti, oggi siamo arrivati a otto.
E così, presto o tardi, si tornerà a discutere della presunta necessità di aumentare la produzione alimentare per poter sfamare l’intera popolazione della Terra. Di cibo, in verità, ce n’è in abbondanza: già oggi, quasi un terzo di quello che viene prodotto a livello globale va sprecato, buttato via senza essere stato consumato: dal campo alla pattumiera, potremmo dire. A volte scartato semplicemente perché in eccesso rispetto alle necessità; altre volte perché mal conservato lungo le rotte infinite sulle quali viaggia da una parte all’altra del mondo; spesso sprecato da noi consumatori dei Paesi ricchi, che non diamo valore al cibo.
Oggi se ne produce per 12 miliardi di persone. Il cibo c’è, eppure 800 milioni di persone ogni anno soffrono la fame.
Secondo la Fao, nel 2030 la percentuale di persone che ne patiranno sarà la stessa del 2015: l’8%.
Significa che, nonostante i discorsi, le tante parole pronunciate e le promesse, in quindici anni non sarà cambiato nulla. Un altro dato penso debba far riflettere: il 13% degli adulti che vivono nel mondo è obeso. Da una parte c’è chi muore di fame, dall’altra chi convive con malattie dovute alla sovralimentazione e alla cattiva alimentazione. La dolorosa constatazione è che si soffre di malnutrizione non per scarsità di cibo, ma per povertà.
Credo che il fallimento delle attuali politiche alimentari sia sotto gli occhi di tutti: il cibo, oggi, non è per tutti; non è pulito, considerato che un terzo delle emissioni di gas serra è legato alla filiera alimentare; e spesso non è nemmeno particolarmente buono.
Ma io sono convinto che otto miliardi di persone possano vivere e alimentarsi in modo sostenibile.
Dico sostenibile, intendendo di questo aggettivo il significato più autentico: utilizzando cioè le risorse in modo che possano continuare a essere disponibili in futuro. Alimentarsi in modo sostenibile (meglio in modo duraturo) significa allora far sì che ciò che noi sfruttiamo oggi possa continuare a essere sfruttato dai nostri figli, a partire dal suolo che è l’origine di tutto il cibo che mangiamo. Per essere sostenibile, ad esempio, l’agricoltura deve abbandonare i pesticidi: veleni che uccidono la fertilità dei terreni, oltre a far male alla salute.
Nel mondo esistono tante realtà virtuose: pensate che oltre la metà della popolazione viene alimentata da 500 milioni di produttori di piccola scala, imprese familiari oppure piccole cooperative. Un tessuto enormemente prezioso, da salvaguardare e tutelare, da difendere e promuovere, da sostenere, ma che invece si trova sempre più spesso strozzato in un sistema che privilegia le multinazionali, l’agroindustria, i big della chimica applicata al cibo, chi possiede i brevetti e i semi ibridi, gli stessi che incassano una grande fetta dei fondi stanziati a livello internazionale. Per sfamare otto miliardi di persone la strada è tanto chiara quanto rivoluzionaria: smettere di inseguire la produttività e cominciare a difendere la produzione alimentare. Il cibo dev’essere un diritto, non un bene da scambiare in Borsa, non una commodity grazie alla quale arricchirsi a discapito di qualcuno, della salute del pianeta e del futuro stesso dell’umanità.
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Ai figli si vuol garantire tutto tranne la fede la nuova religione adulti è la giovinezza
Un teologo fra i più attenti nello studiare l’epocale crisi nel rapporto tra giovani e il cristianesimo individua la causa principale nella rottura della catena generazionale nella trasmissione del credo. E scongiura la chiesa di creare le condizioni per permettere ai ragazzi di ritornare a Messa.
La Stampa – Tuttolibri – 19 Novembre 2022
di Enzo Bianchi [sul suo blog]
Mai come in questi ultimi anni i giovani sono al centro di studi sociologici, di ricerche antropologiche e di riflessioni filosofiche che concordi gettano un grido di allarme sulle condizioni del mondo giovanile, mostrando inquietudine per la complessità e drammaticità di problematiche che questa generazione manifesta. Anche la chiesa cattolica in questi ultimi tempi ha prestato molta attenzione all’universo giovanile, mentre constata l’estraneità dei giovani nei confronti del messaggio cristiano e il tracollo della loro presenza all’interno della sua vita. Gli oceanici raduni di giovani cattolici che dal 1986 hanno caratterizzato le “Giornate mondiali della gioventù” volute da Giovanni Paolo II e proseguite dai suoi successori si sono rivelate un miraggio: milioni di giovani che hanno riempito gli stadi ma che disertano in massa le chiese. Un fallimento? Di certo qualcosa di decisivo non ha funzionato. Neppure il Sinodo dei vescovi del 2018 interamente dedicato ai giovani sembra aver invertito la tendenza.
Ed è dai risultati di questo Sinodo che muove l’ultima di una nutrita serie di pubblicazioni che da anni Armando Matteo dedica alla condizione del mondo giovanile cattolico, mostrandosi come il teologo italiano che con maggiore lucidità riflette sulla epocale crisi nel rapporto tra i giovani e la fede. Nel suo ultimo saggio Riportare i giovani a Messa. La trasmissione della fede in una società senza adulti, Matteo formula l’ipotesi che la persistente fatica dei giovani nei confronti della fede sia essenzialmente da individuare nel fatto che il Sinodo sui giovani non abbia riflettuto fino in fondo sulla rottura della catena generazionale della trasmissione fede. Da qui il chiarissimo grido d’allarme: “Fatto il Sinodo, la trasmissione della fede ai giovani non rappresenta più, per i credenti e i loro pastori, un problema, un’urgenza, un tema cui dedicare altra attenzione e altra energia”.
Con questo volume Armando Matteo, teologo e segretario del Dicastero per la dottrina della fede, conclude la “triologia di Pete Pan”, cioè la riflessione da lui avviata con i saggi Pastorale 4.0 e Convertire Peter Pan sul fenomeno dell’ateismo giovanile e il suo strettissimo legame con la crisi degli adulti nell’attuale società occidentale, definita “società dell’eterna giovinezza”. La rimozione compiuta dal Sinodo sui giovani consiste essenzialmente per Matteo nella mancata cognizione della grande responsabilità che gli adulti hanno nei confronti dei giovani. Più esattamente l’incapacità di “pensare la crisi dell’iniziazione cristiana delle nuove generazioni in piena continuità con l’evoluzione della crisi di adultità specifica delle nostre società”. La nostra è con tutta evidenza una società senza adulti incapace di educare e che alimenta un solo mito: la giovinezza. Agli occhi dei cosiddetti “adulti” i giovani avendo la giovinezza hanno già tutto ciò che serve nella vita e non hanno bisogno di essere educati, e tanto meno necessitano di una iniziazione alla vita religiosa. La società dell’eterna giovinezza abbandona i giovani a una povertà umana e spirituale.
La crisi della fede nei giovani è in realtà per Armando Matteo la crisi dell’adultità degli credenti e della loro incapacità di educare i figli alla fede e di esserne testimoni credibili. L’effetto è sotto gli occhi di tutti: il grembo della chiesa è sterile e incapace di generare nuovi cristiani, e fino a quando non si avrà di nuovo la capacità di riavviare legami credibili e significativi con le nuove generazioni la chiesa in occidente diventerà, utilizzando parole di papa Francesco, “una chiesa da museo, bella ma muta, con tanto passato e poco avvenire”. Senza giovani la chiesa è destinata a morire dissanguata.
Armando Matteo invita, anzi scongiura la chiesa e i credenti a creare le condizioni attraverso le quali permettere ai giovani di diventare cristiani, intersecando la loro reale difficoltà a diventare adulti: “Riportare i giovani a Messa implica dunque l’onerosa fatica di aiutarli a diventare adulti, nel tempo in cui i loro genitori e adulti di riferimento vogliono unicamente essere e fare i giovani per sempre”.
Questo libro indica con estrema lucidità l’urgenza che si aprano nuovi modi di pastorale, di presenza in mezzo ai giovani, di vicinanza. Perché se manca quello e se manca anche la voglia generativa della chiesa verso la fede allora non ci sarà una generazione cristiana futura. Sì, non si diventa cristiani se non si diventa adulti.
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——————————————-Da Aladinpensiero———
In libreria
«Giovanni XXIII. Il Vaticano II un Concilio per il mondo», di Marco Roncalli ed Ettore Malnati, collega l’assise avviatasi l’11 ottobre 1962 al percorso sinodale: prefazione di Papa Francesco.
Dal Dossier Caritas 2022 (in allestimento)
(…) . Scegliamo, infine, di riprendere in sintesi la prefazione di Papa Francesco al libro “Il Vaticano II un Concilio per il mondo”, uscito di recente (8) nel quale definisce il Concilio un «evento di grazia per la Chiesa e per il mondo», «i cui frutti non si sono esauriti» e che «non è stato ancora interamente compreso, vissuto e applicato». E così lo collega al Sinodo: «Siamo in cammino, e una tappa fondamentale di questo cammino è quella che stiamo vivendo con il Sinodo e che ci chiede di uscire dalla logica del “si è sempre fatto così”, dall’applicazione dei soliti vecchi schemi, dal riduzionismo che finisce per voler inquadrare sempre tutto in ciò che è già risaputo e praticato». «Dal Concilio Ecumenico Vaticano II abbiamo ricevuto molto. Abbiamo approfondito, ad esempio, l’importanza del popolo di Dio, categoria centrale nei testi conciliari, richiamata ben centottantaquattro volte, che ci aiuta a comprendere il fatto che la Chiesa non è un’élite di sacerdoti e consacrati e che ciascun battezzato è un soggetto attivo di evangelizzazione. Non si comprenderebbe il Concilio e nemmeno l’attuale percorso sinodale, se non si mettesse al centro di tutto l’evangelizzazione». E continua, lodando il libro in questione: «[dobbiamo] riscoprire l’ispirazione del Concilio e come passo dopo passo questo evento abbia trasformato la vita della Chiesa, è l’occasione per affrontare meglio il percorso sinodale, che è fatto innanzitutto di ascolto, di coinvolgimento, di capacità di far spazio al soffio dello Spirito, lasciando a Lui la possibilità di guidarci».
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Che succede? Rassegna stampa C3dem.
RASSEGNA 21.11.2022. FERMENTI E TRAVAGLI DEL PD
22 Novembre 2022 by Giampiero Forcesi | su C3dem.
Oggi martedì 22 novembre 2022
—————————————-—Eventi, Opinioni, Commenti e Riflessioni—————————————
Piccola storia di un ignobile tentativo di riabilitare un manipolo di massacratori fascisti
22 Novembre 2022
Carlo Dore jr. su Democraziaoggi.
Quella che stiamo per raccontare è la classica piccola storia, resa ignobile dal contesto che attanaglia l’Italia ai tempi del “soy una mujer, soy una madre, soy cristiana”.
Una storia piccola, si diceva: la storia di un attempato uomo di spettacolo che, dopo essersi proposto come capofila dello sgangherato movimento no-mask all’amatriciana nella […]
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La carne artificiale questa sconosciuta.
Le politiche del Governo della destra. I primi passi dei ministri tra confusione e fantasie. Una sostanziale conferma di posizioni negazioniste in merito alle scoperte scientifiche. Il caso della carne artificiale.
di Vanni Tola
L’ideologia negazionista e antiscientifica pervade le scelte programmatiche dei ministri del Governo Meloni ed evidenzia una sostanziale impreparazione diffusa della “cabina di regia” governativa che ha esordito con interventi legislativi che si sono rivelati consistenti flop del governo. Le polemiche diffuse dai non vax contro la politica sanitaria realizzata dal governo precedente per arginare il Covid, saranno poca cosa al confronto con le discussioni violente e faziose che si avvieranno sull’importante evento scientifico che sta catalizzando l’interesse della comunità scientifica internazionale, relativo alla possibilità di realizzare la carne artificiale per risolvere alcuni dei più grandi problemi del pianeta, riducendo drasticamente le produzioni di CO2 e la mancanza di cibo di molti paesi.
Cos’è la carne artificiale? [segue]
Oggi lunedì 21 novembre 2022
—————————————-—Eventi, Opinioni, Commenti e Riflessioni——————————
Contraddizioni inaccettabili dell’occidente: Assange-Mohamed bin Salman
21 Novembre 2022
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Quanto sia acritico l’isterismo filoatlantico di molti è dimostrato dalla semplice osservazione dei fatti. Si mettono in rilievo i valori dell’occidente, democratici e progressivi. E certo non si può negare che qui sono nati i diritti e molte conquiste democratiche. E neanche si può contestare che qui sia rimasto un deposito di questi diritti, […]
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Che succede?
RASSEGNA STAMPA 20.11.2022.
20 Novembre 2022 su C3dem
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RASSEGNA STAMPA 19.11.2022. NOTE SUL PD, IL CONGRESSO, IL CATTOLICESIMO DEMOCRATICO
19 Novembre 2022 su C3dem
Autonomia differenziata? Per come la di vuole realizzare: NO Grazie!
Avviata la raccolta firme per contrastare la regionalizzazione del sistema pubblico di istruzione
Una iniziativa sostenuta dalle organizzazioni sindacali del settore dell’istruzione per scongiurare gli effetti più pericolosi dell’autonomia differenziata. Si potrà firmare anche online tramite SPID.
Dopo la conferenza stampa unitaria di mercoledì 9 novembre, organizzata insieme al Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, è partita ufficialmente la raccolta di firme per la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare “Modifica dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione, concernente il riconoscimento alle Regioni di forme e condizioni particolari di autonomia, e dell’art. 117, commi 1, 2 e 3, con l’introduzione di una clausola di supremazia della legge statale, e lo spostamento di alcune materie di potestà legislativa concorrente alla potestà legislativa esclusiva dello Stato”.
[segue]
Oggi domenica 20 novembre 2022
—————————————-—Eventi, Opinioni, Commenti e Riflessioni——————————
Carbonia. Nei 72 giorni c’è anche un importante movimento dei giovani, la testimonianza dell’operaio comunista Antonio Saba. Enrico Berlinguer dirigente nazionale del Movimento giovanile comunista. I giovani sardisti e socialisti in Sardegna
20 Novembre 2022
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Oggi, domenica, nuova puntata della storia di Carbonia dal 1° settembre 2019.
E se la prima formazione avviene in miniera e nei cantieri esterni, continuo il turnover delle maestranze, l’orientamento preciso di tanti giovani verso il sindacato e verso i partiti deriva dall’impegno certosino degli operai, quelli comunisti, in particolare. Così racconta Antonio Saba, giovanissimo […]
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