Monthly Archives: settembre 2022

Elezioni. Un commento a caldo. Vince il centro destra trainato da una destra egemone. Il Pd paga le sue scelte isolazioniste di rinuncia a vincere con una robusta coalizione costituzionale che avrebbe sbarrato l’avanzata della destra.

elezionidisperazioneVince il Partito dell’astensione (oltre il 35% sul totale degli aventi diritto al voto) che guadagna 10 punti rispetto alle precedenti elezioni politiche (2018).
È un dato che preoccupa molti, ma non certo i Partiti (con qualche eccezione), considerato che tra le cause principali dell’aumento dell’astensionismo stanno le pessime leggi elettorali (regionali e nazionale) volute da tutti (o quasi) i Partiti. Ne sia esempio la pessima e anticostituzionale legge elettorale vigente, il Rosatellum, della quale porta la maggiore responsabilità il Pd! In argomento noi in Sardegna abbiamo la legge elettorale regionale peggiore tra tutte le leggi elettorali delle Regioni italiane, che nonostante i dichiarati impegni di sua modifica da parte di tutti i Partiti resta immutata a combinare guai.
Ma parliamo dei dati elettorali: stravince la coalizione di centro destra, con lo strepitoso successo dei Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e con il deludente risultato della Lega e di Forza Italia.
Deludente anche il risultato del Pd nella riduttiva coalizione del centro sinistra, nella quale è giusto evidenziare il buon risultato dell’alleanza Verdi-Sinistra e anche di +Europa. Nelle previsioni la modesta cifra di Unione popolare, purtroppo. Ottimo il risultato del Movimento 5 Stelle, di grande rilievo al Sud, che frena la decadenza e si avvia alla costruzione di un vero partito. Quasi tutto torna rispetto alle previsioni, compreso il dato che una coalizione costituzionale (Pd, movimenti 5 stelle, verdi-sinistra, terzo polo, altri) avrebbe avuto la maggioranza dei voti e dei parlamentari. La destra vince e di diritto governerà il Paese, con un programma inquietante per gli interessi del paese, soprattutto dei ceti meno abbienti. Pensiamo alle politiche dell’ambiente, del sostegno all’occupazione, degli investimenti sociali (istruzione e salute in primis). Pensiamo alle politiche fiscali. Pensiamo ai diritti civili. Pensiamo poi alle politiche internazionali e al nostro ruolo in Europa, nel pieno di una gravissima crisi economica e di “terza guerra mondiale a pezzi” (come dice Papa Francesco) diffusa nel mondo, non solo quindi in Ucraina, che rischia di diventare guerra totale. Nel nuovo parlamento, ridimensionato per numerosità dei suoi componenti e conseguentemente nella capacità di rappresentanza territoriale, si rende indispensabile una seria, coesa ed efficace opposizione, che tale sarà solo se collegata ai sindacati, all’associazionismo e ai movimenti della democrazia di base. Siamo consapevoli che la destra è maggioritaria in parlamento, ma non nel paese.
Attendiamo ora i risultati elettorali effettivi e le prime decisioni delle forze politiche.
C’è molto da lavorare con necessità di nuovo protagonismo politico, soprattutto dei giovani, nella pratica di una coinvolgente alleanza intergenerazionale.
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Oggi lunedì 26 settembre 2022

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Democrazia vo cercando…

0c233ea4-b17f-4b9f-9eb6-64f402d5f7b0Democrazia illiberali e Unione Europea
24 Settembre 2022 by Giampiero Forcesi | Su C3dem.

Quanto ancora deve imparare Giorgia Meloni su quello che è la democrazia! Altrimenti non direbbe che il regime di Orbàn è del tutto democratico solo perché ha vinto le elezioni… L’autrice prova a spiegarlo, rinviando anche ad alcuni testi dell’Unione europea

Com’è noto, dopo il voto del Parlamento europeo che ha condannato l’Ungheria retta da Vicktor Orban per i suoi interventi sistematici contro i valori dell’Unione, la coalizione di centro destra si è spaccata. Lega e Fratelli d’Italia hanno infatti votato a sostegno del regime ungherese contro il documento proposto dall’organo dell’Unione mentre Forza Italia lo ha approvato in modo coerente con la posizione assunta dal Partito Popolare Europeo.
Quello che desta più interesse, nella vicenda, è la motivazione addotta dalla leader di Fratelli d’Italia sul suo sostegno al governo Ungherese. Interrogata infatti sulle ragioni del suo dissenso sul documento del Parlamento europeo, Giorgia Meloni ha asserito: «Orbán ha vinto le elezioni, più volte anche con ampio margine, con tutto il resto dell’arco costituzionale schierato contro di lui: è un sistema democratico». Per il Parlamento europeo, viceversa, la prolungata inazione dell’Unione contro il deterioramento dei valori europei prodotta dal regime di Orban, ha progressivamente dato vita ad un ibrido rappresentato da un’autocrazia elettorale
Dunque per la leader di Fratelli d’Italia la democrazia si esaurisce nel perimetro dell’esercizio del diritto di voto e non vi sono altri indicatori per decretarne la vitalità e la sussistenza. Per l’Unione invece la vitalità della democrazia si nutre e salda con il rispetto dei diritti fondamentali di cui all’art. 2 del Trattato UE e la fedeltà alle tradizioni costituzionali comuni dei Paesi europei.
Per comprendere quanto poco sia condivisibile l’identificazione assoluta ed esclusiva della forma democratica con il momento elettorale è utile partire dai precedenti della posizione assunta di recente dal Parlamento europeo. Già nel 2018, infatti, l’organo aveva adottato una relazione per delineare 12 aree di preoccupazione sulla tenuta democratica del regime ungherese e avviare la procedura di attivazione dell’articolo 7 del Trattato sull’Unione europea. Si trattava infatti di determinare l’esistenza o meno di un chiaro rischio di grave violazione dei valori dell’UE in Ungheria.
L’inazione del Consiglio d’Europa ha prodotto in quattro anni un ulteriore deterioramento degli standard democratici del governo ungherese e molti segnali di violazione dello Stato di diritto destano forte preoccupazione: il funzionamento del sistema costituzionale ed elettorale, l’indipendenza della magistratura, la corruzione e i conflitti di interesse e la libertà di espressione, compreso il pluralismo dei media. Altri ambiti che suscitano allarme sono la libertà accademica, la libertà di religione, la libertà di associazione, il diritto alla parità di trattamento, i diritti delle persone LGBTIQ, i diritti delle minoranze, dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati.
La relatrice del documento Gwendoline Delbos-Corfield (Verdi/ALE, Fr) ha asserito che «le conclusioni di questa relazione sono chiare e irrevocabili: l’Ungheria non è una democrazia». La posizione del Parlamento europeo è stata dunque salda nel collocare l’autenticità della democrazia nel fondamento e nel rispetto delle tradizioni costituzionali comuni dei Paesi europei.
L’elevata percentuale di voti con cui tale posizione è stata assunta dovrebbe inoltre costituire un serio campanello d’allarme per il Consiglio e la Commissione nel determinarli ad avviare la procedura di cui all’art. 7 del Trattato ed escludere l’Ungheria dall’erogazione dei finanziamenti del Recovery Found fino a che non abbia ottemperato alle Raccomandazioni contenute nel documento del Parlamento.
Anche il nostro Paese dovrebbe restare saldo nell’alleanza con il nucleo dei Paesi fondatori della Comunità europea e coeso nel decretare una ferma condanna dei regimi che violino i valori fondamentali dello Stato di diritto e si allontanino dalle tradizioni
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Un commento
Rodolfo Vialba
25 Settembre 2022 at 09:34
Oggi, per noi italiani, è il giorno in cui si vota (…). E’ un momento importante per il nostro Paese, ci ricorda che siamo in una democrazia vera, che la partecipazione delle cittadine e dei cittadini è essenziale per custodirla e per evitare derive rischiose in un’Europa e in un mondo che sembra tornino a perdere equilibrio come cent’anni fa.
In questo mondo sempre più piccolo, nel quale la contrapposizione tra le democrazie e le autocrazie è da molti considerata la linea di frattura fondamentale dei prossimi anni, i governi democratici sono chiamati a mostrare quella saggezza che dicono di incarnare, affermando, nella realtà, il principio che la democrazia si diffonde per contagio e per attrazione, non per intimazione e presunzione.
Questa idea della “contagiosità” della democrazia, di cui ne parla anche Mauro Magatti nel suo editoriale su Avvenire di oggi, non contraddice la decisione assunta dal Parlamento europeo di condanna dell’Ungheria di Vicktor Orban per le continue violazioni dei valori e dei principi dello stato di diritto e la sistematica contrapposizione alle regole dell’Unione Europea.
Il fatto che Fratelli d’Italia della Meloni e la Lega di Salvini, abbiano votato contro il documento di condanna dell’Unione Europea e che la Meloni ritenga “democratico” il sistema di Orban, rende evidente e preoccupante la divaricazione che esiste, e che investe pesantemente la politica italiana, sul principio di “democrazia”.
Vero è che la democrazia è sicuramente un sistema politico estremamente complesso che si afferma solo in presenza di ben precise basi culturali (partecipazione, libertà di espressione, libertà di voto, separazione dei poteri, ecc.), ma è anche vero che, nonostante i molti suoi limiti resta ancora il miglior sistema di governo: “È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora.” (Winston Churchill),
Convenire che la democrazia “si diffonde per contagio e per attrazione, non per intimazione e presunzione”, significa certo guardare a ciò che avviene fuori dal nostro Paese, ma anzitutto ad avere grande attenzione a ciò che avviene al suo interno e rischia di metterla in discussione.
E’ questo il compito fondamentale a cui sono chiamate tutte le forze politiche e sociali che si richiamano alla democrazia indicata dalla nostra Costituzione.

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PD, ANALISI DI UNA RINCORSA. ANGELA E IL LUPO.
24 Settembre 2022 su C3dem.
Gianfranco Brunelli, “I cattolici ripartano da Dio” (intervista all’Avvenire). RUSSIA/UCRAINA: Il consigliere di Putin, Suslov: “Preparatevi al 2023. Altre armi dall’Ovest dopo i referendum e sarà guerra mondiale” (intervista al Corriere della sera). Francesco Battistini, “I soldati alle spalle, la scheda aperta, le lavatrici in premio: l’imbroglio del voto per divenire ‘russi’” (Corriere). Rosalba Castelletti, “Putin sempre più solo, il suo vicerè gli dice no, silenzio ostile dal premier” (Repubblica). “Il dossier dell’Onu sulle atrocità del conflitto” (Messaggero). Ferdinando Nelli Feroci, “Né a Kiev né a Mosca conviene più trattare” (intervista a Il Riformista). ELEZIONI: Antonio Polito, “La forza del partito o il carisma del capo” (Corriere). Francesco Verderami, “La campagna elettorale e i tanti errori da matita blu” (Corriere). Giovanni Orsina, “L’Italia apatica che non voterà” (La Stampa). Claudio Cerasa, “Il guaio di un’Italia guidata dai complottasti” (Foglio). Emanuele Felice, “Lo stile Orban delle destre minaccia la democrazia” (Domani). Andrea Bonanni, “Ursula e il lupo” (Repubblica). Marcello Sorgi, “Pd, analisi di una rincorsa” (La Stampa). Federico Geremicca, “La fine del campo largo e l’identità da ritrovare” (La Stampa). Carlo Carbone, “Capire meglio l’astensionismo per cercare di ridurlo” (Sole 24 ore). INOLTRE: Marco Bentivogli, “Che pena vedere la povertà ridotta a bacino elettorale” (intervista a Il Dubbio). Francesco Giavazzi, “Quali modifiche per il Pnrr” (Repubblica). Aurelio Miracolo, “Dov’è finita la democrazia nei partiti?” (Rivista il Mulino).
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ELEZIONI, LA CEI: “IMPEGNO DI CIASCUNO”. LE SCELTE DI PUTIN
22 Settembre 2022 su C3dem
Il messaggio della Cei per il voto, “L’impegno di ciascuno per il Paese” (Avvenire). LE SCELTE DI PUTIN: Stefano Silvestri, “Lo Zar le prova tutte. Combatte la battaglia della sua vita” (intervista a Il Riformista). Vittorio E. Parsi, “Non cedere al ricatto può fermarlo prima del baratro” (Messaggero). Nathalie Tocci, “L’ultimo azzardo di un dittatore” (La Stampa). Ugo Tramballi, “Il mondo a un passo dal conflitto nucleare” (Sole 24 ore). Monica Guerzoni, “Draghi e l’intesa con il leader: ‘Russia indebolirà, faticherà a reagire’” (Corriere della sera). David Carretta, “La calma della Ue” (Foglio). Francis Fukuyama intervistato da Federico Fubini: “E’ la rivincita delle democrazie liberali. Con Putin perde il modello autoritario” (Corriere). Danilo Taino, “Come si fa sentire l’influenza della Cina” (Corriere). Guido Santevecchi, “L’appello di Pechino: serve una tregua e il ritorno al dialogo” (Corriere). Giuliano Ferrara, “In difesa del miracolo ucraino contro l’autocrate borioso di Mosca” (Foglio). Ampi stralci del discorso di Putin del 21 settembre: “Il mondo capovolto di Putin” (Foglio). Ampi stralci del discorso di Biden del 21 settembre: “Abbiamo scelto la libertà” (Foglio). Mario Giro, “Non basta dire ‘Non lo fare’. Dobbiamo fermare la guerra” (Domani). Francesco Vignarca, “Regna la guerra e la società civile traccia strade di pace” (Manifesto). ELEZIONI: Marcello Sorgi, “Se il Cremlino manda in crisi i nostri partiti” (La Stampa). Stefano Folli, “Dipende dal Sud il destino di Pd e 5s” (Repubblica). Fabrizio Mastrofini, “Meloni cerca sponde nella Santa Sede ma citofona all’indirizzo sbagliato” (Il Riformista). “Mezzogiorno. Pro memoria per il governo che verrà” (Fondazione Merita). ——————-
PUTIN IN TRINCEA. LEGA E FDI ALZANO IL TIRO. CATTOLICI E POLITICA
21 Settembre 2022 su C3dem.
Rosalba Castelletti, “Mosca prepara l’annessione: referendum in quattro regioni” (Repubblica). Gianluca De Feo, “Lo Zar sotto scacco e lo spettro nucleare” (Repubblica). Lorenzo Cremonesi, “Russificazione e minaccia nucleare. Cosa può succedere” (Corriere della sera). La lucida analisi di Stefano Stefanini, “Il Cremlino in trincea” (La Stampa). Il discorso di Mario Draghi all’Assemblea generale dell’Onu: “Da Putin un’altra violazione del diritto internazionale. Restiamo uniti al fianco dell’Ucraina” (La Stampa). Giuseppe Sarcina, “La condanna di Onu, Usa e Ue: Referendum farsa, non lo riconosceremo” (Corriere). David Carretta, “L’iniziativa europea all’Onu” (Foglio). L’analisi di Diego Fabbri, intervistato dall’Osservatore Romano: “Equilibri destinati a cambiare“. Ivan Yakovina, “Lo Zar è più isolato e teme di perdere sul campo. Adesso prova a chiudere” (intervista al Corriere). Giovanni Pigni, “E in Russia ora i giovani cercano di fuggire” (La Stampa). Intanto Stefano Zamagni prova a ragionare di pace: “Sette passi per una pace giusta e duratura (non solo) in Ucraina” (Avvenire). AVERE “VISIONE”: Henry Kissinger, “Il mondo ha bisogno di leader con la visione del premier italiano” (Repubblica). ELEZIONI: Roberto D’Alimonte, “M5S al Sud, la variabile che potrebbe frenare la corsa del centrodestra” (Sole 24 ore). Enrico Letta, “Governa chi vince, anche se è la Meloni” (intervista a Il Giornale). Francesco Bei, “Due estremismi in competizione” (Repubblica). Gianfranco Pasquino, “Il modello Orbàn sarà la bussola del futuro governo di centrodestra” (Domani). Salvatore Bragantini, “Sull’Europa Giorgia Meloni non può dare rassicurazioni” (Domani). Luca Ricolfi, “La posta in gioco per il Pd” (Repubblica). Mattia Feltri, “Generazione di fenomeni” (Domani). Claudio Cerasa, “I consigli elettorali di Draghi” (Foglio). Ignazio Cipolletta, “L’elettore povero che vota a destra va contro i suoi interessi” (Domani). CATTOLICI E POLITICA: Angelo Picariello, “Cattolici irrilevanti? La lunga marcia inizia dopo il 25 settembre” (Avvenire). Renato Balduzzi, “Cattolicesimo democratico. Il ‘documento dei 50’ base di un nuovo impegno” (lettera a Avvenire).
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Chiunque governi pensi ai giovani
La Repubblica – 26 Settembre 2022 – Blog di Enzo Bianchi.
di Enzo Bianchi
Mentre scrivo queste righe molti italiani si recano a votare, ma quando si leggeranno questi pensieri si conosceranno già i risultati elettorali mai tanto temuti in questi ultimi decenni della storia italiana. Non sappiamo dunque che cosa le urne indicheranno: se non succederà nulla che crei una reale discontinuità con il passato oppure ci sarà uno storico mutamento con l’assunzione del governo da parte delle forze identificate come destra. In ogni caso, siamo un paese che vuole vivere delle regole della democrazia e occorrerà accogliere i risultati delle urne.
Per me e per tanti altri che come me si confrontano sui mali e sulle speranza del nostro paese, il timore è soprattutto che non ci sia nessun reale cambiamento e si continuerà a “fare politica” senza nutrirsi di visioni, di speranze, di cantieri aperti per giungere a orizzonti condivisi. Continuerebbe la delusione e la frustrazione in quei cittadini che si sentono lontani ed estranei dalla politica, sovente anche pronti a maledirla. Sarebbe invece urgente che per le nuove generazioni si aprisse la possibilità di valorizzare le proprie potenzialità, l’occasione di poter progettare ed essere protagonisti, cercando di realizzare i propri desideri nella costruzione della polis.
La generazione degli attuali ventenni, spesso indicata come generazione Z, è quella nata nel XXI secolo, è quella che ha conosciuto durante il percorso così delicato e fragile dell’adolescenza l’esperienza della pandemia ed è quella che per prima, dopo settant’anni, deve guardare con intelligenza e responsabilità ad una guerra che non sta ai confini dell’Europa ma che si è rivelata una guerra tra la Russia e l’Occidente degli USA, della Nato, l’Occidente di cui facciamo parte! Una guerra che in realtà è anche uno scontro di civiltà. Quella che Samuel P. Huntington profetizzò come probabile e vicina tra Islam e cristianità si è rivelata concreta realtà in uno confronto tra Est e Ovest, tra cristiani addirittura e per ragioni prima politiche e poi miscelate con la religione e con l’etica di vita dei due mondi.
Lo attestano le inchieste sociologiche, ma per me è esperienza diretta di ascolto e di scambio con i giovani, questa nuova generazione che conosce disagio e fatiche per gli eventi che abbiamo evocato ma anche per tutte le contraddizioni presenti nella nostra società complessa, competitiva e individualista che noi abbiamo creato.
C’è in loro molto senso di inadeguatezza, sentimento di non farcela, difficoltà a vedere prospettive per il futuro perché la generazione precedente non ha saputo trasmettere fiducia e tantomeno aiutarli ad assumere una postura di saldezza. Siamo noi adulti, che li abbiamo preceduti, a renderli passivi, a non dare loro in eredità strumenti contro il panico, i disturbi del comportamento, la fuga dalla fatica e dal dolore. Siamo noi che non siamo stati presenti nella loro crescita, eccoli o in fuga da noi non più capaci di essere presenti.
Se c’è una responsabilità urgente che dovranno assumersi i nuovi governanti è accorgersi di questa nuova generazione e operare efficacemente per essa, a cominciare dai percorsi educativi sempre meno capaci di indicare il senso e il valore da dare al lavoro, lontani dalle vita civile che sa indicare orizzonti condivisi per la polis, aiutando i giovani a sentirsi pensati, riconosciuti e convocati dalla politica. Poiché solo così si costruisce una convivenza buona, una società nella quale ci sia posto per chi vuole essere mosso dalle speranze condivise con gli altri cittadini. Lo affermo da vecchio: è urgente che la politica, prima di tutto il resto, pensi alle nuove generazioni.
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Oggi domenica 25 settembre 2022 – Andiamo tutte e tutti a votare. E votiamo bene per il bene della nostra Repubblica democratica e antifascista!

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Votiamo contro la guerra, l’invio di armi, contro le sanzioni autolesioniste, contro la politica antipopolare del governo Draghi e della UE, battiamo il bellicismo atlantista. Trattativa subito!
25 Settembre 2022

Votiamo la pace. No Armi – Trattativa subito
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Carbonia. I 72 giorni. Dicono gli storici, Giannarita Mele, Antonello Mattone, Maria Luisa Di Felice, Ignazio Delogu, Claudio Natoli. Coscienza di classe e funzione dirigente.
25 Settembre 2022
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Come ogni domenica, oggi nuovo post sulla storia Carbonia, dal 1° settembre 2019.
La professoressa Giannarita Mele, Storia della Camera del lavoro di Cagliari nel Novecento, descrive le ragioni e i modi di quella mobilitazione, esprimendo un giudizio ben preciso sulle responsabilità della SMCS di fronte alle proteste del movimento operaio sulcitano: […]
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Domenica 25 settembre 2022 – Andiamo tutte e tutti a votare. E votiamo bene per il bene della nostra Repubblica democratica e antifascista!Tutto

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elezioniMi sembra doveroso e giusto dare ai nostri lettori un resoconto di come Aladinpensiero si è comportato in questa campagna elettorale. Prima che le candidature fossero presentate abbiamo testardamente richiesto che tutto lo schieramento costituzionale si unisse in una sola coalizione per contrastare la destra, che in Italia rappresenta la reazione ed è trainata da un partito (FdI) fortemente connotato di neofascismo.
Fallito questo tentativo abbiamo dato spazio a tutte le formazioni politiche che con i loro programmi e candidati sono impegnate in politiche in favore delle masse popolari. Lo abbiamo fatto per quanti ce lo hanno chiesto e per talune formazioni soprattutto attraverso la diffusione degli articoli tratti dal quotidiano online Democraziaoggi. In questo caso si è trattato di un servizio a favore specialmente di Unione Popolare e del Movimento 5 stelle. Abbiamo poi esplicitato all’interno dell’area costituzionale una personale preferenza del direttore nei confronti dell’Alleanza 65f4873e-6a68-43d3-8b10-211d13380d12Verdi-Sinistra, anche ospitando due interviste a candidate della stessa, precisamente alla capolista del plurinominale del Collegio Sardegna Francesca Ghirra e alla candidata Giulia Andreozzi, da noi personalmente conosciute e stimate. Ci piace far notare come la preferenza per l’alleanza Verdi-Sinistra sia stata condivisa anche dal nostro collega e compagno di lotte politiche Roberto Loddo, direttore de il manifesto sardo. Abbiamo poi in diverse occasioni manifestato il nostro apprezzamento per Maria Del Zompo, candidata f515005d-d0b0-49d0-889c-3cb67d7ca1baal Senato per l’uninominale del Collegio Sardegna Sud per la coalizione del centro sinistra nonché nel collegio plurinominale della Sardegna per il Pd. Tutto qui? Si e a parer nostro non è poco, anche ammettendo qualche contraddizione rispetto a un’impostazione radicale, come da più parti ci era richiesto. Concludendo: come Aladinpensiero ufficialmente invitiamo tutte e tutti a non astenersi e a votare per i candidati delle formazioni costituzionali che sono esplicitamente “contro la guerra e per la trattativa subito” e per il popolo sardo, a partire dalla difesa dei diritti delle persone e al sostegno delle masse popolari. Qui tralasciamo l’elenco dei punti qualificanti delle politiche, costantemente richiamati nelle pagine di Aladinpensiero, che noi rivendichiamo e per la cui attuazione siamo ostinatamente impegnati. Votate, votate, votate e votate bene per il bene della nostra Repubblica democratica e antifascista. (Franco Meloni)

Oggi sabato 24 settembre 2022

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Bisogna votare le liste che sono chiaramente contro l’invio di armi e per la trattativa subito
24 Settembre 2022
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Bisogna andare al seggio e votare per la pace contro la guerra e l’invio di armi che la alimenta. Bisogna votare contro l’atlantismo e il bellicismo che Draghi è andato a confermare negli USA, ricevendo addirittura e accettando il premio che Kissinger diede a Pinochet dopo il golpe e la morte del legittimo Presidente […]
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costituente-terra-logoCostituente Terra Newsletter n. 93 del 23 settembre 2022
IL VOTO
Cari Amici, [segue]

DISIMPARARE L’ARTE DELLA GUERRA

PACE DELITTI CASTALI E RIPUDIO DELLA GUERRA
23 SETTEMBRE 2022 / RANIERO LA VALLE / DISIMPARARE L’ARTE DELLA GUERRA / su Costituente Terra
Raniero La Valle a conclusione di una fiaccolata a Castel S. Angelo promossa da Unione Popolare.
Grazie a voi che siete qui e a chi ha promosso questa fiaccolata al termine di una campagna elettorale così povera di parole di speranza e di vita.
[segue]

Riflessioni

Giocare a scacchi con la morte
di Domenico Gallo ​23.9.2022

Il discorso di Putin la mattina del 21 settembre ha evocato scenari apocalittici facendo comprendere all’opinione pubblica mondiale quanto sia concreto il rischio di un’ulteriore escalation del conflitto, in fondo alla quale c’è il ricorso alle armi nucleari.
[segue]

Sciopero Globale per il Clima per chiedere ai politici e ai leader mondiali di dare priorità alle persone, non al profitto!

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#AgendaClimatica
Oggi scioperiamo! [segue]

Oggi venerdì 23 settembre 2022

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Elezioni. Intervista alla candidata Giulia Andreozzi

Giulia Andreozzi (*) – esponente di Possibile, candidata alla Camera dei deputati nel Collegio sardo plurinominale, per l’Alleanza Verdi-Sinistra nell’ambito della Coalizione di centro-sinistra – a domanda risponde.
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logo-possibile-con-vsD. Nella competizione elettorale Possibile partecipa all’interno dell’alleanza Verdi-Sinistra alla coalizione di centro sinistra. Quale è il “valore aggiunto” che porta il tuo partito?
R. Possibile ha deciso di partecipare all’alleanza Verdi-Sinistra portando i temi che in questi anni sono stati centrali nelle nostre campagne. Clima e progressività intesi come una battaglia che sia capace di tenere insieme l’emergenza climatica moltiplicando gli sforzi per investire sulle energie rinnovabili e contemporaneamente affronti il gigantesco tema della distribuzione della ricchezza redistribuendo verso chi oggi è meno fortunato. Su questi temi abbiamo coinvolto tanti giovani che con entusiasmo si sono spesi nelle manifestazioni sul clima e nella raccolta firme per garantire a tutti un salario minimo orario. Il loro entusiasmo e la loro partecipazione ritengo sia il principale valore aggiunto che oggi Possibile rappresenta.
[segue]

Che succede? Elezioni e oltre.

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PD, ANALISI DI UNA RINCORSA. ANGELA E IL LUPO.
24 Settembre 2022 su C3dem.
Gianfranco Brunelli, “I cattolici ripartano da Dio” (intervista all’Avvenire). RUSSIA/UCRAINA: Il consigliere di Putin, Suslov: “Preparatevi al 2023. Altre armi dall’Ovest dopo i referendum e sarà guerra mondiale” (intervista al Corriere della sera). Francesco Battistini, “I soldati alle spalle, la scheda aperta, le lavatrici in premio: l’imbroglio del voto per divenire ‘russi’” (Corriere). Rosalba Castelletti, “Putin sempre più solo, il suo vicerè gli dice no, silenzio ostile dal premier” (Repubblica). “Il dossier dell’Onu sulle atrocità del conflitto” (Messaggero). Ferdinando Nelli Feroci, “Né a Kiev né a Mosca conviene più trattare” (intervista a Il Riformista). ELEZIONI: Antonio Polito, “La forza del partito o il carisma del capo” (Corriere). Francesco Verderami, “La campagna elettorale e i tanti errori da matita blu” (Corriere). Giovanni Orsina, “L’Italia apatica che non voterà” (La Stampa). Claudio Cerasa, “Il guaio di un’Italia guidata dai complottasti” (Foglio). Emanuele Felice, “Lo stile Orban delle destre minaccia la democrazia” (Domani). Andrea Bonanni, “Ursula e il lupo” (Repubblica). Marcello Sorgi, “Pd, analisi di una rincorsa” (La Stampa). Federico Geremicca, “La fine del campo largo e l’identità da ritrovare” (La Stampa). Carlo Carbone, “Capire meglio l’astensionismo per cercare di ridurlo” (Sole 24 ore). INOLTRE: Marco Bentivogli, “Che pena vedere la povertà ridotta a bacino elettorale” (intervista a Il Dubbio). Francesco Giavazzi, “Quali modifiche per il Pnrr” (Repubblica). Aurelio Miracolo, “Dov’è finita la democrazia nei partiti?” (Rivista il Mulino).
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ELEZIONI, LA CEI: “IMPEGNO DI CIASCUNO”. LE SCELTE DI PUTIN
22 Settembre 2022 su C3dem
Il messaggio della Cei per il voto, “L’impegno di ciascuno per il Paese” (Avvenire). LE SCELTE DI PUTIN: Stefano Silvestri, “Lo Zar le prova tutte. Combatte la battaglia della sua vita” (intervista a Il Riformista). Vittorio E. Parsi, “Non cedere al ricatto può fermarlo prima del baratro” (Messaggero). Nathalie Tocci, “L’ultimo azzardo di un dittatore” (La Stampa). Ugo Tramballi, “Il mondo a un passo dal conflitto nucleare” (Sole 24 ore). Monica Guerzoni, “Draghi e l’intesa con il leader: ‘Russia indebolirà, faticherà a reagire’” (Corriere della sera). David Carretta, “La calma della Ue” (Foglio). Francis Fukuyama intervistato da Federico Fubini: “E’ la rivincita delle democrazie liberali. Con Putin perde il modello autoritario” (Corriere). Danilo Taino, “Come si fa sentire l’influenza della Cina” (Corriere). Guido Santevecchi, “L’appello di Pechino: serve una tregua e il ritorno al dialogo” (Corriere). Giuliano Ferrara, “In difesa del miracolo ucraino contro l’autocrate borioso di Mosca” (Foglio). Ampi stralci del discorso di Putin del 21 settembre: “Il mondo capovolto di Putin” (Foglio). Ampi stralci del discorso di Biden del 21 settembre: “Abbiamo scelto la libertà” (Foglio). Mario Giro, “Non basta dire ‘Non lo fare’. Dobbiamo fermare la guerra” (Domani). Francesco Vignarca, “Regna la guerra e la società civile traccia strade di pace” (Manifesto). ELEZIONI: Marcello Sorgi, “Se il Cremlino manda in crisi i nostri partiti” (La Stampa). Stefano Folli, “Dipende dal Sud il destino di Pd e 5s” (Repubblica). Fabrizio Mastrofini, “Meloni cerca sponde nella Santa Sede ma citofona all’indirizzo sbagliato” (Il Riformista). “Mezzogiorno. Pro memoria per il governo che verrà” (Fondazione Merita). ——————-
PUTIN IN TRINCEA. LEGA E FDI ALZANO IL TIRO. CATTOLICI E POLITICA
21 Settembre 2022 su C3dem.
Rosalba Castelletti, “Mosca prepara l’annessione: referendum in quattro regioni” (Repubblica). Gianluca De Feo, “Lo Zar sotto scacco e lo spettro nucleare” (Repubblica). Lorenzo Cremonesi, “Russificazione e minaccia nucleare. Cosa può succedere” (Corriere della sera). La lucida analisi di Stefano Stefanini, “Il Cremlino in trincea” (La Stampa). Il discorso di Mario Draghi all’Assemblea generale dell’Onu: “Da Putin un’altra violazione del diritto internazionale. Restiamo uniti al fianco dell’Ucraina” (La Stampa). Giuseppe Sarcina, “La condanna di Onu, Usa e Ue: Referendum farsa, non lo riconosceremo” (Corriere). David Carretta, “L’iniziativa europea all’Onu” (Foglio). L’analisi di Diego Fabbri, intervistato dall’Osservatore Romano: “Equilibri destinati a cambiare“. Ivan Yakovina, “Lo Zar è più isolato e teme di perdere sul campo. Adesso prova a chiudere” (intervista al Corriere). Giovanni Pigni, “E in Russia ora i giovani cercano di fuggire” (La Stampa). Intanto Stefano Zamagni prova a ragionare di pace: “Sette passi per una pace giusta e duratura (non solo) in Ucraina” (Avvenire). AVERE “VISIONE”: Henry Kissinger, “Il mondo ha bisogno di leader con la visione del premier italiano” (Repubblica). ELEZIONI: Roberto D’Alimonte, “M5S al Sud, la variabile che potrebbe frenare la corsa del centrodestra” (Sole 24 ore). Enrico Letta, “Governa chi vince, anche se è la Meloni” (intervista a Il Giornale). Francesco Bei, “Due estremismi in competizione” (Repubblica). Gianfranco Pasquino, “Il modello Orbàn sarà la bussola del futuro governo di centrodestra” (Domani). Salvatore Bragantini, “Sull’Europa Giorgia Meloni non può dare rassicurazioni” (Domani). Luca Ricolfi, “La posta in gioco per il Pd” (Repubblica). Mattia Feltri, “Generazione di fenomeni” (Domani). Claudio Cerasa, “I consigli elettorali di Draghi” (Foglio). Ignazio Cipolletta, “L’elettore povero che vota a destra va contro i suoi interessi” (Domani). CATTOLICI E POLITICA: Angelo Picariello, “Cattolici irrilevanti? La lunga marcia inizia dopo il 25 settembre” (Avvenire). Renato Balduzzi, “Cattolicesimo democratico. Il ‘documento dei 50’ base di un nuovo impegno” (lettera a Avvenire).
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EVAPORAZIONE DELLA POLITICA E BISOGNO DI RICOSTRUIRE I LEGAMI SOCIALI
20 Settembre 2022 su C3dem.
Matteo Zuppi, “Seguiamo l’esempio dei padri costituenti, distanti ma uniti nel ricostruire il Paese” (La Stampa). Andrea Riccardi, “I cattolici e la politica: la che ‘crea cultura’” (Corriere della sera). Gennaro Di Biase, “Dal vescovo di Napoli, Battaglia, monito ai politici: ’Umiltà al servizio di tutti’” (Mattino). Massimo Recalcati, “L’evaporazione della politica” (Repubblica). Marco Damilano, “I cinquant’anni in cui si è svuotata l’Italia” (Domani). Marco Tarchi, “L’onda nera non è solo il frutto di nostalgie autoritarie” (Domani). Piero Ignazi, “La vera sfida resta quella tra il rosso e il nero” (Domani). Gaetano Azzariti, “Presidenzialismo, è in pericolo il futuro della Costituzione” (Manifesto). Maurizio Ferrera, “Il valore della via europea” (Corriere della sera). Francesco M. Cataluccio, “Le parole dei nazionalisti” (Foglio). INOLTRE: Giuliano Ferrara, “I funerali della regina, l’esclusione di Putin e la potenza di un gesto” (Foglio). Michele Salvati, “Premesse per una riforma del sistema politico italiano” (rivista il Mulino). Stefano Allievi, Guido Barbujanni, Silvia Ferrari, “La lunga marcia dell’umanità. Con le migrazioni spiegano chi siamo diventati” (La Stampa).
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L’ORRORE DI IZYUM. NOTE DI GEOPOLITICA
20 Settembre 2022 su C3dem.
Sabato Angeri, “Nell’orrore a cielo aperto di Izyum” (Manifesto). Antonella Scott, “La Russia prepara il ritorno a un’economia primitiva” (Sole 24 ore). Marta Ottaviani, “Il post che fa tremare il Cremlino” (Avvenire). Greta Previtera, “Noi 70 deputati contro lo Zar. Vogliamo le sue dimissioni” (Corriere). Vittorio E. Parsi, “Le mosse di Putin e il momento della fermezza” (Messaggero). Tommaso Ciriaco, “La bussola di Draghi: sostegno all’Ucraina fino al ritiro dei Russi” (Repubblica). GEOPOLITICA: Rosalba Castelletti, “Separatismi e scontri sui confini. L’ex URSS è di nuovo una polveriera” (Repubblica). Stefano Stefanini, “A Samarcanda vince la Cina” (La Stampa). Romano Prodi, “La sponda cinese che manca alla Russia” (Messaggero). Francesca Sforza, “L’avvertimento di Modi a Putin: troppe crisi, stop alla guerra” (La Stampa) Alessandro Penati, “Stati Uniti, Europa, Cina: tre spettri aleggiano sull’economia del mondo” (Domani). Rita Fatiguso, “Cina alla conquista dell’America latina” (Sole 24 ore). L’ONU: Luca Sebastiani, “Il ruolo dell’Onu nei teatri di crisi negli ultimi trent’anni” (Scenari). Pasquale Annicchino, “L’Anticristo al Palazzo di vetro e l’Apocalisse dei diritti umani” (Scenari). Marco Pedrazzi, “Tutti i peccati originali del Consiglio di sicurezza” (Scenari).
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PRODI: SE L’ITALIA SEGUIRA’ ORBAN, L’EUROPA CI EMARGINERA’
19 Settembre 2022 su C3dem.
Mauro Magatti, “Amore, famiglia, sesso: sfide anche per la politica” (Corriere). Paolo Di Paolo, “Come parlare di politica tra i banchi di scuola” (La Stampa). Mario Delpini, arcivescovo di Milano, “Cittadini, non clienti. Contro la crisi è inutile la beneficienza” (intervista a Il Giornale). ELEZIONI: Romano Prodi, “Se l’Italia seguirà Orban l’Europa ci emarginerà” (intervista a Repubblica). Vladimiro Zagrebelsky, “L’Ungheria di Orban: voto, democrazia e diritti violati” (La Stampa). Carmelo Caruso, “Letta: ‘E’ la nostra Brexit. Vinciamo noi’” (Foglio). Ezio Mauro, “Cosa ci aspetta se vince la destra” (Repubblica). Roberto Gressi, “La corsa dei leader. I punti di forza e di debolezza” (Corriere della sera). Cesare Zapperi, “Il patto in sei punti firmato dalla Lega a Pontida” (Corriere). Stefano Folli, “La rissa Conte-Renzi è un segnale al Pd” (Repubblica). Raffaella Marino, “Dodici domande (e risposte) a Carlo Calenda” (Qn). Roberto Napoletano, “La grande coalizione che può salvare l’Italia” (Il Quotidiano). Paolo Griseri, “Meglio morire democristiani” (Repubblica). ELEZIONI E MEZZOGIORNO: Dario Di Vico, “Toh, le autonomie e le alleanze ballano” (Corriere della sera). Mauro Calise, “Tre modelli di leadership al Sud” (Mattino). Enrico Letta, “Lavoro al Mezzogiorno. Basta assistenzialismo” (intervista al Mattino). DOPO L’INTERVISTA DEL PAPA AL “MATTINO” (vedi qui): Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli: “Da Francesco un monito: serve la politica dei fatti” (intervista al Mattino). Massimo Adinolfi, “Il senso da recuperare della ‘misura umana’” (Mattino). QUESTIONI: Daniele Checchi, “Se i partiti nascondono la loro idea di scuola” (lavoce.info). Tommaso Monacelli, “Abbiamo proprio bisogno della flat tax?” (lavoce.info).
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ITALIA, RISCHIO AUTORITARISMO.
18 Settembre 2022
Francesco, intervistato dal Mattino di Napoli: “Sud e Napoli: qui la storia può cambiare rotta”. Marzio Breda, “Mattarella: un patto nazionale per la scuola” (Corriere). Sabino Cassese, “Governo e Camere, l’equilibrio perduto dei poteri” (Corriere della sera). MARCHE: Luca Mercalli, “La tragedia marchigiana è solo l’inizio di una fase” (Il Fatto). Enzo Pranzini, “Viviamo in pianure alluvionate, dobbiamo arretrare” (Manifesto). Giovanni Legnini, “L’Italia è paralizzata, serve un vero piano contro i rischi” (intervista a Repubblica). IL PERICOLO DELLE AUTOCRAZIE: Rino Formica, “Autoritarismo: la bolletta più cara per l’Italia del dopo voto” (Domani). Sergio Fabbrini, “Centrodestra al test della lotta alle autocrazie” (Sole 24 ore). Massimo Giannini, “Le strane idee dei ‘patrioti’ sulle democrazie occidentali” (La Stampa). Andrea Bonanni, “La Ue e le bugie di Meloni” (Repubblica). Marta Dassù, “Il vero interesse nazionale” (Repubblica). MARIO DRAGHI E IL VOTO: Lina Palmerini, “Le sfide che Draghi lascia ai prossimi vincitori” (Sole 24 ore). Marcello Sorgi, “L’ultimo affondo di Supermario” (La Stampa). Giovanna Faggionato, “Draghi mette in sicurezza l’autunno di Giorgia Meloni” (Domani). Simone Canettieri, “Il premier e il voto” (Foglio). Stefano Feltri, “L’agenda Draghi è limitare i danni di Salvini e la Lega” (Domani). Federico Capurso, “La destra all’attacco di Draghi” (La Stampa). Marco Travaglio, “Draghi non esiste” (Il Fatto). PD-M5S: Daniela Preziosi, “Il film sul divorzio Pd-M5s, tratto da una storia tragicamente vera” (Domani). Andrea Orlando, “Il campo largo tornerà” (intervista al Corriere del Mezzogiorno). PD: Carlo Trigilia, “La lezione della Svezia che il Pd non ha capito” (Domani). MELONI, LA CHIESA E LA 194: Iacopo Scaramuzzi, “Meloni incontra il card. Sarah, e cerca sponda tra i tradizionalisti” (Repubblica). Eugenia Roccella, “C’è una benevola aspettativa della chiesa per Giorgia” (intervista a Repubblica). Maria Novella De Luca, “FdI all’attacco della 194, ma in Italia aborti crollati” (Repubblica). Luigi Manconi, “Orban, Meloni e la democrazia dei sensi di colpa” (La Stampa).
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coordinamento-dcostCondividiamo il documento dell’Anpi, occorre convincere a partecipare al voto, come del resto chiedono anche altri appelli. Non votare è un errore che consegna a chi partecipa un potere maggiore. Questo non va dimenticato ora che le destre si sentono forti, puntano a vincere e cercheranno in ogni modo di mobilitare i loro elettori.
Queste elezioni decideranno della qualità futura della democrazia del nostro paese.
Purtroppo la pessima legge elettorale in vigore non è stata cambiata, malgrado sia stata giudicata la peggiore.
Chi dichiara di avere come primo obiettivo il contrastare le destre, a partire dal PD, non è riuscito o non ha voluto utilizzare al meglio i meccanismi elettorali in vigore per evitare di fare regali alle destre. Al punto che un fronte compatto delle destre, che punta a conquistare il potere per decidere sul futuro dell’Italia, si confronta con una divaricazione tra i soggetti politici che dovrebbero contrastarlo.
A nulla sono serviti gli appelli a contrastare le destre.
Dopo il 25 settembre le destre punteranno a modificare la Costituzione cambiando la sostanza della democrazia italiana. Presidenzialismo, autonomia regionale differenziata, minacce all’indipendenza della magistratura dalla politica sono i punti essenziali di questo attacco all’assetto istituzionale definito dalla nostra Costituzione, nata dalla Resistenza.
Preoccupa in particolare che i grandi problemi sociali e del lavoro, aggravati dalle conseguenze della crisi energetica e dell’ambiente, della guerra in corso e in peggioramento, dai rischi per il futuro dell’occupazione e della qualità del lavoro e delle retribuzioni, dalla crescita della povertà, anziché essere affrontati e risolti possano precipitare per politiche del tutto sbagliate e socialmente divaricanti, che finirebbero con lo spaccare ancora di più il paese tra settori sociali, tra aree territoriali, tra generazioni.
Tutto questo è aggravato dai rischi di un serio pericolo per la pace nel mondo, provocato dalla crisi Ucraina, e da una ripresa della rincorsa agli armamenti, mentre la crisi climatica è relegata in secondo piano malgrado tutto ne confermi la sua drammaticità, a partire dall’alluvione nelle Marche. Il risultato elettorale deciderà le scelte politiche future e questo nell’immediato richiede di contribuire a fermare le destre.
Dopo il voto sarà necessario prendere nuove iniziative forti e unitarie per una legge elettorale, scegliendo una rappresentanza su base proporzionale e consegnando agli elettori la decisione reale su chi deve essere eletto, per cambiare il titolo V della Costituzione contro la rottura dell’unità nazionale, per garantire l’indipendenza della magistratura dai nuovi attacchi alla sua autonomia, per attuare pienamente la Costituzione sul piano sociale e dei diritti delle persone, per garantire il rispetto dell’articolo 11 della Costituzione costruendo un movimento unitario per fermare la guerra in Ucraina puntando ad una conferenza internazionale per la pace e scongiurare l’olocausto nucleare.
La Presidenza nazionale del Cdc

21 /9 /2022
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Elezioni

coordinamento-dcostCondividiamo il documento dell’Anpi, occorre convincere a partecipare al voto, come del resto chiedono anche altri appelli. Non votare è un errore che consegna a chi partecipa un potere maggiore. Questo non va dimenticato ora che le destre si sentono forti, puntano a vincere e cercheranno in ogni modo di mobilitare i loro elettori.
Queste elezioni decideranno della qualità futura della democrazia del nostro paese.
Purtroppo la pessima legge elettorale in vigore non è stata cambiata, malgrado sia stata giudicata la peggiore. [segue]

Ecco perché con il Rosatellum il voto non è libero né diretto

elezioni5acb9428-5e92-47f6-9c08-1107f83dda68[a TPI parla l’avvocato Felice Besostri]
Ex senatore dei Ds, Felice Besostri ha coordinato i ricorsi che hanno portato all’abrogazione parziale delle due leggi elettorali precedenti, Porcellum e Italicum. A TPI spiega perché secondo lui anche il Rosatellum contiene principi di incostituzionalità(Federica Colli Vignarelli​ su Tpi). 22 Sett. 2022.
[segue]

Oggi giovedì 22 settembre 2022

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——————–——Opinioni, Commenti e Riflessioni————————————————————
Torna la Lega secessionista
22 Settembre 2022
di Massimo Villone su Democraziaoggi
Cosa è successo sul prato di Pontida? Per qualcuno, poco più che un momento di folklore. Non è così. Abbiamo assistito a un evento politico, con almeno tre piani di lettura. Uno interno alla Lega, uno ell’alleanza elettorale della destra, uno nella politica generale del paese. Anzitutto, vediamo la Lega tornare alle origini […]
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Dopo il 25 settembre
Giulio Marcon
Sbilanciamoci! 15 Settembre 2022 | Sezione: Editoriale, Politica
La campagna elettorale è deludente, a partire dai programmi. Il nuovo governo si troverà ad affrontare una grave emergenza economica e sociale e speriamo che non si aggiunga anche un’emergenza democratica. Vedremo. Intanto molte associazioni aderenti a Sbilanciamoci saranno presenti al corteo indetto dalla Cgil a Roma il prossimo 8 ottobre.
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