Monthly Archives: aprile 2022
Oggi
Il Movimento Nonviolento (gruppo territoriale sardo) informa che il giorno sabato 23 aprile, alle ore 17, si svolgerà alla Biblioteca “Emilio Lussu”, Parco di Monte Claro, Cagliari, la presentazione del libro “DISARMARE IL VIRUS DELLA VIOLENZA”, di Pasquale Pugliese – GoWare. Sarà presente l’autore.
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Oggi sabato 23 aprile 2022
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Quel “giornalismo di guerra” che non aiuta a comprendere il conflitto
23 Aprile 2022
Lorenzo Guadagnucci – Altraeconomia. Ripreso su Democraziaoggi.
La logica dello schieramento ha prevalso sull’analisi e sulla riflessione. Sarà difficile recuperare credibilità. La rubrica di Lorenzo Guadagnucci
Tratto da Altreconomia 247 — Aprile 2022
L’invasione russa dell’Ucraina, lo scorso 24 febbraio, ha messo alla prova il giornalismo di tutto il mondo, […]
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Un 25 aprile di pace
Giulio Marcon su Sbilanciamoci!
23 Aprile 2022 | Sezione: Editoriale, Italie.
In ogni guerra chi la pensa diversamente viene messo all’indice anche se pensavamo che questa abitudine fosse stata superata dopo 70 anni di democrazia. Dopo la perfida Albione ora c’è la perfida Anpi. Piuttosto si dovrebbe vergognare chi in questi anni – nel mondo delle imprese che controllano giornali importanti in questo paese – ha […]
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Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità
Oggi venerdì 22 aprile 2022 – Giornata mondiale della Terra
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Giornata mondiale della Terra.
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Isteria. Attacco concentrico all’ANPI, che però gode buona salute e largo consenso
22 Aprile 2022
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Che molti abbiano perso il lume della ragione risulta evidente dai tanti attacchi all’Anpi, conditi di richiami moraleggianti, di sperticate lodi della libertà, di biasimo per l’asserito tradimento della Resistenza e chi più ne ha più ne metta. Non è più acconcio per persone che si pretendono intellettuali, e cioé lavoratori dell’intelletto, muovere una […]
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È online Rocca numero nove duemilaventidue
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L’editoriale di Maurizio Landini e Tonino dell’Olio.
Lavorare per la pace
Il lavoro è un fattore indispensabile per costruire e preservare la pace.
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Iniziative per la Pace e la salvaguardia del Pianeta
Appello
RIDIAMO LA PAROLA AI CITTADINI ITALIANI da il manifesto.
Ridiamo la parola ai cittadini italiani
APPELLO. Da oltre un mese l’Italia è sotto assedio. Il popolo ucraino, cui va tutta la nostra incondizionata solidarietà, è martoriato dalle bombe russe, noi dalla propaganda di un sistema informativo […]
*** 21/04/2022
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Pace in Ucraina e nel Mondo
Siate realisti: chiedete l’impossibile.
Albert Camus
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«Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile»
San Francesco d’Assisi
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È possibile una prospettiva di pace in Ucraina?
di Sandro Antoniazzi
20 Aprile 2022 by c3dem_admin | su C3dem.
La pace non può venire dalla vittoria dell’uno o dell’altro. Può solo scaturire da una mediazione in cui ognuno rinuncia a qualcosa. Ed è l’Unione europea che è la più interessata a prendere un’iniziativa in questo senso. O almeno lo facciano i paesi trainanti, Germania, Francia, Italia, Spagna
La guerra in Ucraina continua con i suoi quotidiani annunci di bombardamenti, uccisioni di civili (quelle dei militari sono segrete oppure i dati hanno un carattere prevalentemente propagandistico), atrocità, esodi e sofferenze infinite.
Ascoltando i resoconti televisivi si parla di armi, di sanzioni, di truppe in movimento, di discorsi di condanna dell’aggressione: l’unica parola che si sente poco pronunciare è la parola pace.
I russi sembrano oggi decisi a continuare la guerra almeno sino alla conquista dell’intero Donbass, per annetterlo definitivamente. D’altra parte, Zelensky afferma che gli ucraini combattono per la vittoria e che non si può trattare con un aggressore criminale.
Anche l’America e la Nato sembrano sulla stessa linea, parlando anche loro di guerra per la vittoria e che la guerra sarà lunga; la recente decisione della Finlandia e della Svezia di chiedere l’adesione alla Nato ha l’ulteriore effetto di gettare benzina sul fuoco del conflitto ( e forse poteva essere evitata, almeno temporaneamente).
Nel caso dell’America è chiaro l’interesse e la volontà che la guerra si trasformi in una sconfitta della Russia, non tanto e non solo sul piano militare, quanto sul piano di un ridimensionamento in quanto potenza.
Da qui anche le ripetute posizioni di Zelensky che tendono a coinvolgere il più possibile il mondo occidentale in una guerra che, a suo parere, non riguarda solo l’Ucraina ma l’intero mondo democratico. Se l’Occidente non partecipasse decisamente e domani l’Ucraina fosse sconfitta, sarebbero enormi i problemi che si creerebbero per l’Europa e l’Occidente stesso. In base a queste convinzioni, Zelensky spinge i suoi discorsi al limite della provocazione chiedendo cose che lui stesso sa bene che sono impossibili e forse tendono a creare almeno un senso di colpa per avere di più e subito: così la non-fly zone, la richiesta di una rinuncia totale al gas russo, l’inutilità dell’ONU, la richiesta di tagliare ogni rapporto coi russi anche sul piano culturale e umano (impressionante a questo riguardo l’intervento relativo alla partecipazione di una donna ucraina e di una russa alla Via crucis di Roma: nemmeno la preghiera può essere fatta insieme).
Se le cose stanno così e ognuno combatte sino al raggiungimento della vittoria, ogni discorso di pace è chiaramente inutile.
E infatti al di là degli appelli inascoltati del Papa, solo il turco Erdogan ha preso un’iniziativa in proposito. Macron, senza poteri, aveva cercato di prendere un contatto, ma poi è stato assorbito dalle elezioni presidenziali.
Ora certamente la pace non può venire dalla vittoria dell’uno o dell’altro; può solo scaturire da una mediazione in cui ognuno rinuncia a qualcosa.
Sembra che sulla neutralità internazionale dell’Ucraina si siano fatti seri passi avanti (e mi si lasci dire che se si fosse dichiarata subito questa disponibilità, le cose avrebbero potuto andare diversamente), mentre le difficoltà maggiori provengono dalle questioni territoriali.
La Crimea è da tempo nelle mani dei russi (e infatti non è un territorio in cui sono in corso combattimenti) e forse questa situazione di fatto potrebbe essere accettata anche da parte ucraina. L’alternativa è che la Crimea rimanga ai russi senza un riconoscimento e quindi materia di contesa anche per il futuro. Ne vale la pena?
Per il Donbass, realtà molto complessa e problematica, si potrebbe individuare una soluzione provvisoria e rinviare quella definitiva a un referendum entro alcuni anni: sia la transizione che le elezioni potrebbero avvenire sotto la regia e la gestione dell’ONU, che in questo caso sarebbe chiamato a svolgere un ruolo effettivo determinante.
Naturalmente è solo un’opinione e non certo da esperto, ma che serve a sostenere che una soluzione può essere trovata.
Ciò che mi preme sostenere – nel confermare il nostro pieno appoggio all’Ucraina – è che si dovrebbe non solo e non tanto parlare di armi e sanzioni, ma decisamente di più di come sia possibile fermare la guerra e arrivare alla pace.
A riguardo sono necessari uno o più soggetti che si assumano questo obiettivo. Data per scontata l’impossibilità di un intervento dell’ONU, il cui Consiglio di Sicurezza è evidentemente bloccato, e data la posizione di neutralità della Cina, il soggetto più interessato è chiaramente l’Europa.
Se l’Unione Europea non ritenesse di assumere questo compito, potrebbero essere alcuni stati significativi (Francia, Germania, Italia, Spagna) a prendere l’iniziativa, con la chiara intenzione di realizzare una trattativa decisiva che porti alla soluzione.
E’ questo l’impegno più significativo e più urgente da affrontare oggi, anche per evitare uno squilibrio che va estendendosi a livello mondiale e non certo a favore dell’Occidente.
Sandro Antoniazzi
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Che succede?
LA PACE DEL PAPA. LA RESISTENZA UCRAINA. L’UCRAINA NELLA UE. CRISI GLOBALE
20 Aprile 2022 by Giampiero Forcesi | su C3dem
La proposta di Enrico Letta: “Una Confederazione europea, il percorso per l’adesione di Kiev” (Corriere della sera). La tesi di Romano Prodi: “Avanti con le sanzioni sul gas. Macron unico leader europeo” (intervista a Qn). I timori, però, per il voto francese in David Carretta, “Quanto rischia l’Ue con Le Pen” (Foglio) e Bernard Guetta, “Una destra da vergognarsi” (Repubblica). L’industriale Riccardo Illy spiega le difficoltà economiche per l’Italia: “Noi e la Germania siamo i più fragili, e la crisi durerà anche dopo la guerra” (intervista a La Stampa). I CRISTIANI, IL PAPA E LA GUERRA: Antonio Spadaro, “La pace del papa cuce e non taglia. Il sacro non è puntello del potere” (La Stampa). Riflettono su vangelo e guerra anche Fabrizio Mandreoli, Giorgio Marcello, “Rileggere oggi Pio Parisi. Note su guerra e cristiani” (Settimana news). Un articolo di Franco Monaco, “Che la guerra non prevalga dentro di noi” (Settimana news). Il presidente delle Acli, Emiliano Manfredonia, dice la sua su Il Fatto: “Non si può parlare di pace senza essere tacciati di putinismo” (inviare armi, dice, è come mettere benzina sul fuoco). Sulla stessa linea Vannino Chiti su Il Riformista: “Non ampliare la Nato. Non è saggio buttare benzina sul fuoco”. La critica di Angelo Panebianco, “Antiamericanismo. Quando i tic ritornano” (Corriere della sera). L’ANPI E LA RESISTENZA UCRAINA: Salvatore Vassallo, “Senza i partigiani l’Anpi è il feudo di una sinistra senza voti” (Domani). Gianfranco Pasquino, “I partigiani non avrebbero avuto dubbi sull’Ucraina” (Domani). Albertina Soliani (cattolica, già parlamentare Pd e vicepresidente critica dell’Anpi): “Errori sull’Ucraina. L’Anpi cambi rotta” (intervista a Repubblica). Gian Antonio Stella, “Quegli ossequi tutti per Putin” (Corriere della sera). La voce anche di Noam Chomsky, “I resistenti ucraini, come i partigiani, sono eroici” (Corriere della sera). SULLA GLOBALIZZAZIONE: Carlo Bastasin, “La Russia non autosufficiente” (Repubblica). Sabino Cassese, “Ma il mondo ora non è meno globale” (Corriere della sera). Mauro Calise, “Le alleanze variabili nel disordine mondiale” (Mattino). Amedeo Lepore, “L’economia da mondiale a selettiva” (Mattino).
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PACE E DIRITTO ALLA DIFESA. SE I PAESI NEUTRALI TEMONO MOSCA
21 Aprile 2022 by Giampiero Forcesi | su C3dem.
La rivista “Il Regno” dei dehoniani di Bologna pubblica alcuni interessanti contributi sulla Chiesa e la guerra: Gianfranco Brunelli, “La scelta” (“il male minore è aiutare gli ucraini a difendersi”); il cardinale Pietro Parolin, intervistato dal settimanale Vida Nueva e qui tradotto: ”C’è anche un diritto alla difesa”; Fabio Ruggiero, “Tra cielo e terra” (sul pensiero dei Padri della Chiesa sulla guerra); Daniele Menozzi, “Artigiani di pace” (un’analisi del pensiero dei papi sulla guerra); Maurizio Ambrosini, “Dal cuore alla mente” (sulla positiva svolta nelle politiche migratorie aperta con l’Ucraina, ma che non riguarda tutti gli altri rifugiati). Un bell’intervento di Luigi Manconi su La Stampa: “Perché il papa non deve andare a Kiev”. Don Luigi Ciotti, intervistato dal Manifesto: “Ci accusano di pacifismo? Bene. La vittoria in Ucraina è nelle mani dell’industria delle armi”. L’UCRAINA, L’EUROPA, IL MONDO: Vittorio E. Parsi spiega, sul Mattino, “Perché anche i Paesi neutrali hanno paura” di Putin e dell’allineamento sempre più marcato tra Pechino e Mosca, “nella loro crociata contro le liberaldemocrazie” (vista con favore da “gran parte dei Paesi del cosiddetto Sud del mondo”). Sulla stessa linea lo storico russo Andrey Zubov, intervistato da Repubblica: “Se Putin vince la guerra nessuno sarà più al sicuro”. Di segno opposto il pensiero di Raniero La Valle: “La Nato sogna un mondo senza Russia. E’ una follia” (Il Fatto). Andrea Bonanni mette in luce la posizione sempre più agguerrita dell’Unione europea: “Escalation in Europa” (Repubblica). Lo conferma Marco Bresolin: “La missione di Michel a Kiev: ‘Vi daremo più armi’” (La Stampa). Ma è anche vero che “Scholz frena anche sulle armi. Polemica sui tedeschi riluttanti” (Tonia Mastrobuoni, Repubblica). Quanto all’Italia, il ministro Roberto Cingolani dichiara: “A breve lo stop al metano russo. L’embargo è anche un dovere etico. Italia indipendente in diciotto mesi” (intervista a La Stampa). Stefano Ceccanti replica a Donatella Di Cesare: “Traditori per aver aiutato Kiev? Questa accusa è una medaglia” (intervista a Il Riformista). Gaetano Azzariti, “La Costituzione non legittima il nostro invio di armi all’Ucraina” (intervista ad Avvenire).
Oggi giovedì 21 aprile 2022
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La resistenza, il pacifismo (e l’ipocrisia dei commentatori repubblichini)
21 Aprile 2022
Marco Pitzalis – Università di Cagliari. Su Democraziaoggi.
È con orgoglio che ci possiamo considerare partigiani e pacifisti.
Lo storico De Luna (UniBo) ci “spiega” sulle pagine del giornale atlantista radicale e interventista “La Repubblica” che la Resistenza non è stata pacifista.
Il problema non sono tanto le parole di De Luna, che appaiono sensate e non di tipo scandalistico. Ma il quadro nel quale sono inserite, a partire dal […]
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Venerdì 22 Giornata Mondiale della Terra 2022
Pace in Ucraina, in Europa, nel Mondo. Petizione: “ (…) cessate il fuoco immediato e apertura di una conferenza di pace allargata per la sicurezza europea, intendendo per Europa la UE, le altre nazioni continentali neutrali, la Repubblica Ucraina, la Federazione Russa”.
La Scuola di cultura politica “Francesco Cocco” di Cagliari invita quanti hanno a cuore la pace a sottoscrivere un appello rivolto a Putin, a Zelensky e a quanti altri Capi di Stato e autorità convolte e interessate, per il cessate il fuoco immediato, per la composizione pacifica della controversia internazionale e per la costruzione di un sistema di accordi e garanzie internazionali per la pace e la sicurezza. [segue Appello e modalità di sua sottoscrizione]
Oggi mercoledì 20 aprile 2022
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Due domande ai “pacifisti” sostenitori dell’invio di armi
20 Aprile 2022
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Ormai tutti vediamo che siamo giunti molto vicini alla linea rossa che separa la guerra Russia/Ucraina da conflitto fra Usa/Russia. Questa drammatica estensione ha degli automatismi. Se interviene la Nato, entra in guerra anche l’Italia. Certo, la guerra va deliberata dal Parlamento e dichiarata dal Presidente della Repubblica. Ma c’e’ il trattato Nato ed […]
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La pace si allontana in Ucraina, reagire rilanciando l’iniziativa di pace
20 Aprile 2022
Alfiero Grandi su Democraziaoggi
Le tragedie umane e materiali in Ucraina sono conseguenze della guerra innescata dall’invasione russa. Sulle tragedie, conseguenze della guerra, è in corso una campagna di propaganda, con scarico di responsabilità reciproco tra Russia e Ucraina, ma è del tutto evidente che gli scontri avvengono in Ucraina e quindi sono i civili e le strutture […]
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Costituente Terra – ChiesadituttiChiesadeipoveri
Oggi martedì 19 aprile 2022
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ANPI. Prima riunione nazionale dopo il congresso all’insegna dell’unità e dell’impegno per la pace
19 Aprile 2022
Gianna Lai su Democraziaoggi.
La bandiera dell’Anpi e quelle della pace alle finestre, rendono da lontano immediatamente visibile la sede, un giardino intorno, numero 270 di via Degli Scipioni, a un tiro di schioppo da Piazza del Popolo, sol che si attraversi il ponte sul Tevere poco lontano. Stato d’animo della prima volta, curiosità e apprensione, compagne e […]
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