Monthly Archives: gennaio 2022

L’Europa alla sfida dell’innovazione.

90b27abe-3a2a-4f5e-ad59-3a402f6bebb4Invitiamo la Conferenza sul futuro dell’Europa a discutere e approfondire nei prossimi mesi le tematiche di ricerca e innovazione, in modo da porre la R&I al centro del dibattito sulle future sfide e priorità dell’Unione europea”.

È questo il messaggio principale dell’Appello-Manifesto Research and Innovation for the Future of Europe, lanciato lo scorso novembre e già firmato da 94 organizzazioni e associazioni dell’intera comunità europea di ricerca e innovazione.

I firmatari rappresentano oltre 600 università, più di 400 centri di ricerca e RTO, 140 associazioni di categoria del mondo industriale e della piccola e media impresa, oltre 150 organizzazioni regionali e locali. Tra gli aderenti italiani figurano APRE, Confindustria, CRUI, Unioncamere, Confartigianato, CNR, ENEA, INFN, INGV e altri maggiori centri di ricerca, oltre alle principali università.

Il testo integrale del Manifesto e la lista completa degli aderenti sono disponibili qui R&I for Europe_Manifesto_v2.0.pdf e sul sito researchforeurope.eu
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Oggi giovedì 20 gennaio 2022

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Indizi per sapere chi sarà il Presidente!
20 Gennaio 2022
Amsicora su Democraziaoggi.

Ecco un contributo imperdibile alla discussione sull’elezione del presidente della Repubblica. Leggendo bene fra le righe si scopre il profilo.
Bibbidi-bobbidi-bu
Salagadula megicabula bibbidi-bobbidi-bu
Se le pronunci che avviene laggiù?
Bibbidi-bobbidi-bu
Salagadula megicabula bibbidi-bobbidi-bu
Fa la magia tutto quel che vuoi tu
Bibbidi-bobbidi-bu
Salagadula dà
megicabula fa
ma la formula inver che val di più
è bibbidi-bobbidi-bu
Salagadula megicabula bibbidi-bobbidi-bu
Fa la magia tutto quel che vuoi tu
Bibbidi-bobbidi-bu
Salagadula […]
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Si discute di … LIFE Skills ovvero tempo perso
20 Gennaio 2022
Caterina Gammaldi su Democraziaoggi.
Spesso mi chiedo se sia il caso di riproporre alla politica la lettura della Recherce per discutere delle istituzioni democratiche, in un tempo che solleva molte questioni irrisolte. Ho letto con attenzione la proposta di legge n. 2372 approvata alla Camera qualche giorno fa – primo firmatario Lupi peraltro in buona compagnia – sull’introduzione […]
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Che succede?

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ROSE BIANCHE PER DAVID. IL LAVORO SOSTENIBILE
18 Gennaio 2022 su C3dem.
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IL QUIRINALE E POI
18 Gennaio 2022 su C3dem
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Oggi mercoledì 19 gennaio 2022

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——————-Opinioni, Commenti e Riflessioni———
Berlusconi non deve diventare Presidente della Repubblica. Il destino prossimo della democrazia italiana
19 Gennaio 2022
Alfiero Grandi su Democraziaoggi.

Desta sconcerto il solo fatto che se ne discuta. Se la destra italiana non sa proporre di meglio vuol dire che ha subìto un grave processo di involuzione politica che ricorda la deriva trumpiana dei repubblicani negli Usa, e tenta di trovare nella frattura politica del paese (noi e voi) il fondamento della sua […]
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Quale presidente della Repubblica

e2887a56-9856-4786-a2e8-4ffcf164aad8Berlusconi non deve diventare Presidente della Repubblica. Il destino prossimo della democrazia italiana

di Alfiero Grandi su https://www.jobsnews.it .

Desta sconcerto il solo fatto che se ne discuta. Se la destra italiana non sa proporre di meglio vuol dire che ha subìto un grave processo di involuzione politica che ricorda la deriva trumpiana dei repubblicani negli Usa, e tenta di trovare nella frattura politica del paese (noi e voi) il fondamento della sua unità, visto che al suo interno in realtà concorrenza e sgambetti sono all’ordine del giorno. La questione in campo è la democrazia. Lo è negli Usa come ha chiarito Biden a quanti sottovalutano tuttora l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Lo potrebbe diventare anche in Italia. In più, la credibilità dell’Italia nel mondo prenderebbe un grave colpo, sia dagli autocrati che ne sarebbero contenti, sia per lo sconcerto che susciterebbe in chi crede nelle istituzioni democratiche, perché la democrazia non è, o non dovrebbe essere, un gioco riservato ai super ricchi e potenti, anche se negli ultimi tempi si sono moltiplicati i casi. Per questo è bene non sottovalutare i rischi, non fare finta di nulla, non sminuire i problemi, non abbozzare.
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CHE FARE?

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La sinistra immaginaria
17-01-2022 – di: Vincenzo Vita
su Volerelaluna*
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La discussione sulle soggettività della sinistra è ormai segnata dal correre inesorabile del tempo. Pur sorrette da argomenti seri e passioni mai dome, le riflessioni pubbliche sulla vexata quaestio sono diventate retoriche ripetitive, utili soprattutto per chi si cimenta sull’argomento e per i suoi dubbi interiori. Certamente, trattare il tema della crisi e delle difficoltà di ciò che si muove – per semplificare – sul lato mancino del Partito democratico rischia ogni volta di subire l’attrazione fatale del tatticismo, se non del desiderio – magari mascherato – di trovare una ennesima sigla elettorale.

Tuttavia, è forse utile interrogarci sul perché la discussione sia tanto stantia e la base di partenza reale così misera. Verosimilmente, va capovolto l’ordine degli addendi. Prima del soggetto, andrebbero indagati l’oggetto e il suo contesto di riferimento.

Si tratta, se questo è giusto, di rifare l’analisi della società, della situazione di classe, per utilizzare un linguaggio antico e pur sempre attualissimo. Già, in quale età del Capitale siamo? L’universo delle piattaforme guidato dagli algoritmi e dall’intelligenza artificiale non è esattamente la prosecuzione con altri mezzi delle ere precedenti del dominio. La potenza intellettuale della produzione (si rilegga il famoso frammento sulle macchine dei Grundrisse) ha nettamente superato la fase dell’espansione quantitativa, per determinare uno sconfinamento verso una stagione che potremmo definire post-umana. Si tratta di un corpo a corpo tra esseri viventi ed esseri che copiano e rideterminano le stesse modalità della vita. In precedenza fu il nostro immaginario ad essere occupato attraverso ideologie e diffusione mediatica. Ora è l’intero corpo a venire sussunto e condizionato da migliaia di sensori e di rilevamenti del nostro essere.

Ciò significa che non esistono più le persone fisiche con le loro pulsioni e la loro coscienza? No. Significa, però, che convive con noi il nostro gemello digitale. Non è una novità, si potrebbe osservare. Già Norbert Wiener, uno dei padri fondatori della cibernetica, mise in guardia sui pericoli insiti nello sfruttamento massivo delle macchine, per rendere più efficiente «l’uso umano degli esseri umani». Lo sottolineano Luciano Floridi, Federico Cabitza (2021). E l’acume di Alan Turing sottolineò che la macchina si può comportare assomigliando ad un essere umano. Insomma, il tema esiste ed è enorme. Intendiamo rimuoverlo, come se non condizionasse ogni narrazione?

Ora siamo, probabilmente, al punto di catastrofe, né transitorio né eludibile. Ovviamente, un approfondimento di maggiore organicità si renderebbe necessario, per evitare suggestioni improprie o approssimative. Ma l’evocazione del problema è indispensabile, per lanciare un allarme sulla vecchiezza dei riferimenti cui generalmente ricorriamo. Anzi. Sarebbe doveroso ripartire dall’analisi puntuale delle parole chiave che utilizziamo: libertà, democrazia, mercato, solidarietà, uguaglianza, stato, pubblico, privato. Intendiamoci, non si deve riscrivere il vocabolario. Il significato manifesto dei termini non è in questione. Il punto, invece, è che spesso ci si trova di fronte a significanti vuoti. Riempire i vuoti è il primo compito di una ri-costruzione della sinistra. Insomma, è necessario mettere in causa le fondamenta del discorso consueto, troppo legato a una mera vulgata marxiana. Marx, in verità, è un autore versatile e non uniforme, assai diverso nella sua complessità dal racconto banalizzato che è scaturito dai versetti della Terza internazionale che fu.

Per essere legittimati ad urlare “sinistra”, dunque, è bene chiarire di cosa stiamo parlando. Sinistra non è un contenitore, come con stucchevole reiterazione si tende a sostenere. Sinistra è una cultura, una forma identitaria, un’etica, una passione civile. Se non ci chiariamo a partire da qui, non si ritroverà la retta via.

Non sarà un caso se, davanti alle contorsioni moderate del Partito democratico e alla discesa vorticosa dell’appeal del Mov5Stelle, a sinistra la desertificazione continua senza tregua. Persino un’intemerata in un brindisi augurale da parte di Massimo D’Alema sull’eventuale rientro nella casa madre di “Articolo Uno-Mdp” è sembrata una sferzata. Eppure, per chiunque segua un po’ simili cose fu chiaro da quando si ruppe il gruppo di “Liberi e Uguali” che la componente sopra accennata stava preparando l’appuntamento pacificatore dopo il divorzio. Sarà pure fondata la proposta di D’Alema e Bersani di ripartire da zero, rifacendo l’edificio: una sorta di neo-partito talvolta dipinto come un Ulivo aggiornato o una riedizione della famiglia socialdemocratica. Siamo, però, sempre fermi alla “dittatura” del contenitore. Non dissimile, mutatis mutandis, è il percorso della sinistra-sinistra. Che senso ha la disseminazione di sigle, alcune – purtroppo per loro – davvero insignificanti? E, dopo la scelta coraggiosa di “Sinistra italiana” di rimanere fuori dal perimetro della maggioranza che sostiene il governo presieduto da Mario Draghi, è comprensibile che non un passo si sia fatto per una riunificazione almeno con “Rifondazione comunista”?

Senza rovesciare paradigmi e modelli non se ne esce. Per avviarsi su una strada meno infelice servono scelte pacificamente “eversive”. Vi sono contraddizioni enormi, irriducibili se non si rivolta il tavolo. Lavoro e ambiente, tutela della salute e riguardo alla privacy, corsa tecnologica e difesa dell’umanesimo sono coppie dialettiche che non possono trovare alcuna sintesi evolutiva se non si squarciano le compatibilità di un Capitale forgiato dagli anni dell’egemonia liberista e ora dominato dalle piattaforme. Far dialogare, connettere le varie parzialità secondo gli insegnamenti delle pratiche femministe, ingaggiare ricerche sulle culture che possono farsi politiche è l’ulteriore passaggio. Siamo ai prolegomeni, ma senza tornare alle caselle iniziali il giro non va avanti.

Negli ultimi anni, eravamo nel giugno del 2017, vi fu un tentativo interessante, che sarebbe anche oggi il criterio cui ispirarsi. Si rammenterà l’assemblea tenutasi al teatro Brancaccio di Roma. Si provò ad intrecciare il livello strettamente politico con le esperienze di movimento, immaginando un’ibridazione in grado di creare un partito-non partito, vale a dire un soggetto variabile regolato da uno statuto minimo e da assetti dirigenti democratici e partecipativi. Ecco, quello spirito fuori dai cori classici va considerato morto. Sarebbe, invece, il potenziale collante di luoghi oggi frammentati e non comunicanti.

Un ruolo cruciale di stimolo e di coordinamento spetta ai centri di cultura politica (il Crs e l’Ars ne sono un esempio), senza esclusive o custodie conservative dei patrimoni (teorici) accumulati.

Una doppia proposta. Da un lato, con il prezioso contributo del “Forum Disuguaglianze e Diversità”, è urgente avviare una capillare inchiesta sul campo. La società italiana, al netto della sociologia del Censis, si è profondamente trasformata. L’analisi della trama che anima città, periferie e territori è persino più difficile della lettura degli algoritmi. Senza una chiara fotografia del contesto e delle sue faglie non si riparte e non si trovano i protagonisti potenziali, i “becchini” di un blocco di forze alternative. Inoltre, è da concepire una Conferenza nazionale sul significato delle parole, per introdurre nel dibattito – finalmente – un tentativo di mutare linguaggio e sintassi del cambiamento. Il resto, se mai, seguirà.
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*L’articolo è stato pubblicato il 12 gennaio sul sito del CRS
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VINCENZO VITA
Vincenzo Vita, giornalista, già parlamentare, scrive per “il manifesto”. È stato docente all’Università di Sassari nel corso di laurea in Scienza della comunicazione e giornalismo. È presidente della Fondazione Archivio audiovisivo del Movimento operaio e democratico.

È online il manifesto sardo trecentoquarantadue

pintor il manifesto sardoIl numero 342

Oggi martedì 18 gennaio 2022

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Eric Gobetti “E allora le foibe”?
18 Gennaio 2022
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Verso la giornata della memoria

Oggi, ore 18.00 martedì 18 gen 2022, l’ANPI provinciale di Cagliari presenta via zoom il libro di Gobetti Erik sulle foibe. Presente l’autore.
Entra nella riunione in Zoom

https://us02web.zoom.us/j/81732427128?pwd=RDFIVUdYUXhXb3VhMUhlbUJxdFZ3QT09

La storia dei territori di confine, “il confine orientale” e le sue popolazioni durante e dopo il secondo conflitto mondiale. “E allora […]
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Lunedì 17 gennaio 2022

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——————-Opinioni, Commenti e Riflessioni———
Berlusconi, un ficodindia a mo’ di supposta?
17 Gennaio 2022
Amsicora su Democraziaoggi.
La potrei buttare in mafia, frodi al fisco, truffe ai danni della giustizia, bunga bunga, bagasce, ma non lo faccio. Mi piange il cuore parlare di queste volgarità con voi, gente impegnata e di pensiero. Non ne parlano del resto neppure i politici e gli intellettuali nei grandi giornali, in TV e nei talk show. […]
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17 gennaio: Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo religioso ebraico-cristiano.
Su Aladinpensiero online.
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di Brunetto Salvarani, su Rocca 1/2022.

Che succede e succederà!

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16 Gennaio 2022 by Giampiero Forcesi | su C3dem.

LA NOSTRA ELITE POLITICA VUOL SUICIDARSI?

16 Gennaio 2022 by Giampiero Forcesi | C3dem

Editoriale impegnativo di Romano Prodi sul Messaggero: “La piaga della povertà dilatata dal virus”. Luca Diotallevi, “Sarà un anno di sfide per l’occidente democratico” (Messaggero). Andrea Monda, “Da Moro a Moro: esempi di una politica ispirata cristianamente” (Osservatore Romano). QUIRINALE: Sergio Fabbrini, “Elite politica e Quirinale. Una soluzione di continuità per governo e Ue” (Sole 24 ore). Marcello Sorgi, “Silvio alla prova del voto” (La Stampa). Giovanni Orsina, “Il Cavaliere resta padrone del gioco a destra” (La Stampa).  Maurizio Molinari, “Quirinale, il pericolo del tribalismo politico” (Repubblica). Alberto Gentili, “Patto su Colle e governo, offerta del Pd al centrodestra” (Mattino). Daniela Preziosi, “No a Berlusconi e niente Draghi. Sul Quirinale il Pd si ferma ai veti” (Domani). Stefano Folli, “Il regista che manca nel gioco del Colle” (Repubblica). Annalisa Cuzzocrea, “Alleanza per Draghi” (la Stampa). Fabio Martini, “Le trame di Gianni Letta” (La Stampa). Tommaso Ciriaco, “Berlusconi ha già deciso i trucchi per contare i voti, ma spunta Tremonti” (Repubblica). Michele Ainis, “Draghi ha già più potere dell’Aula, è un presidenzialismo di fatto” (intervista a La Verità). GOVERNO: Leonardo Becchetti, “La transizione è la soluzione” (Avvenire). Marco Girardo, “Ritorno dell’inflazione. Demagogia? No grazie” (Avvenire). FINE VITA: Carlo Casalone, “La discussione parlamentare sul suicidio assistito” (La Civiltà Cattolica). Francesco Antonio Grana, “Suicidio assistito, i gesuiti prendono posizione e aprono il dibattito dentro la Chiesa: ‘La legge non sia affossata’” (Il Fatto). INOLTRE: Lucia Capuzzi, “L’Italia rompa il fronte Nato. ‘Firmi lo stop all’atomica” (l’appello delle associazioni cattoliche – Avvenire). Francesca Mannocchi, “Ritorno a Kabul che muore di fame” (La Stampa).

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David Sassoli. Dalla parte delle persone.
Gennaio 2022 by Giampiero Forcesi | su C3dem.

Michele Nicoletti, “Dalla parte delle persone” (Espresso). Gianni Riotta, “Il prodigioso Sassoli che vince lo spirito del tempo” (Huffpost) e “Quel dolore composto come ai tempi del suo Kennedy” (La Stampa). Angela Mauro, “Sassoli non era un ecumenico, sapeva dire no ai sovranisti” (Huffpost). Daniela Preziosi, “La cerimonia funebre per un uomo mite ma non bipartisan” (Domani). Vincenzo Vita, “Addio a David Sassoli, un’altra politica è davvero possibile” (Manifesto). Walter Vecellio, “L’Europa è il suo lascito più autentico” (Il Dubbio). Tommaso Rodano, “L’addio a Sassoli: ‘una guida per il Colle’” (Il Fatto). Matteo Marcelli, “’Sassoli uomo di parte e di tutti. Amava l’Unione come i fondatori” (Avvenire). Francesco Alberoni, “L’esempio di Sassoli e l’Europa a misura d’uomo” (Il Giornale). Fabrizio Rizzi, “Dignità, passione e amore: le tre mission che fanno parte del testamento di Sassoli” (Domani). Maria Berlinguer, “David, l’ultimo abbraccio” (La Stampa). L’omelia di Matteo Zuppi ai funerali (Osservatore romano). Paolo Brera, “Caro papà, grazie a te non alzeremo più muri” (Repubblica). Fabrizio Caccia, “Il saluto a Sassoli, ‘un uomo di tutti’” e “’Ci dicevi che nulla è impossibile. Grazie, papà. Buona strada!’” (Corriere della sera). Maria Corbi, “’Fino in fondo ci hai dato speranza. Il potere non ti ha cambiato’” (La Stampa).
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DRAGHI AL QUIRINALE E IL RISCHIO UN SALTO NEL BUIO. UN ARTICOLO DI GUIDO FORMIGONI
17 Gennaio 2022 by Giampiero Forcesi | su C3dem.
L’elezione di Draghi al Quirinale? “Un salto nel vuoto piuttosto rischioso”, così, in sostanza, si conclude l’articolo che Guido Formigoni ha scritto per il Mulino, in cui ha analizzato l’attuale scenario politico (“Contro il semipresidenzialismo”). “Nella nostra Repubblica – sostiene Formigoni – l’interdipendenza dei poteri ha funzionato da meccanismo di assorbimento di crisi e incertezze. Oggi sta maturando una condizione nuova, che rischia di porre le premesse di un possibile scossone”.
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Per una Repubblica libera dalla guerra e dalle armi nucleari

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Per una Repubblica libera dalla guerra e dalle armi nucleari.
Diffuso oggi un documento delle Presidenze nazionali di Azione cattolica, Acli, Movimento dei Focolari, Comunità papa Giovanni XXIII e Pax Christi.
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OGGI domenica 16 gennaio 2022

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Carbonia. Assidua presenza dei dirigenti e dei parlamentari comunisti in città. Sulla difesa di Carbonia, Velio Spano al Senato, Renzo Laconi alla Camera
16 Gennaio 2022
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Domenica ergo post sulla storia di Carbonia, dal 1° settembre 2019.
Più intensa la presenza cittadina di deputati, senatori e dirigenti del Fronte Popolare per rendere conto della loro attività, nel partito e in parlamento, a sostegno della lotta dei minatori, da Renzo Laconi, Velio e Nadia Spano a Luigi Polano, Giovanni Lay […]
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Per una Repubblica libera dalla guerra e dalle armi nucleari.
Diffuso oggi un documento delle Presidenze nazionali di Azione cattolica, Acli, Movimento dei Focolari, Comunità papa Giovanni XXIII e Pax Christi.
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Quirinale. È ancora Draghi il favorito. Ma tutto può succedere.

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14 Gennaio 2022 su C3dem.
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QUIRINALE: Francesco Bei, “Un presidente modello Sassoli” (Repubblica). Gianfranco Pasquino, “Per una presidenza di qualità” (Paradoxaforum). Tommaso Ciriaco, “Renzi esclude il bis di Mattarella. ‘Il 27 gennaio avremo un eletto’” (Repubblica). L. Giarelli, “Castagnetti: su Mattarella lusinghe moleste” (Il Fatto). Marcello Sorgi, “Le incognite del ballottaggio al quarto voto” (La Stampa). Gianni Cuperlo, “Se Draghi va al Colle serve un governo politico” (The post internazionale). Marianna Rizzini, “Appello del sindaco pd Matteo Ricci per Draghi al Colle” (Foglio). Michele Ainis, “Draghi al Colle? Così si rischia uno strappo” (intervista a Il Giornale). Antonio Polito, “Il fantaColle – Le chance di Casini” (Corriere della sera).
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America America

ec1fd554-4f59-4a41-96c9-d6cdf3bb8db6L’AMERICA VERSO UNA QUASI DEMOCRAZIA
di Marino de Medici
L’argomento principe in questa America spaccata a metà
è se ci sarà una nuova guerra civile o quanto meno uno scontro intenso e perverso tra le due metà, impegnate a combattersi senza quartiere – come i loro predecessori nel tragico decennio dell’ottocento – senza riguardo alla conseguente distruzione dell’architettura costituzionale e dell’identità stessa dell’America. E’ triste ammetterlo ma gli Stati Uniti sono avviati su un sentiero che farà dell’America una quasi – democrazia. E dire che il mondo civile riconosceva all’America il titolo di più vecchia ininterrotta democrazia. La stato in cui versa l’America contemporanea giustifica una nuova definizione per l’America, quella di “anocrazia”, cioè di una nazione sospesa tra democrazia e autocrazia. [segue]

Oggi sabato 15 gennaio 2022

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America America. Verso una quasi democrazia. Marino de Medici su aladinpensiero online.
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Per la defossilizzazione dei processi produttivi e dei consumi nel pianeta. Per un modello energetico sardo totalmente rinnovabile
15 Gennaio 2022
Fernando Codonesu su Democraziaoggi.
La Scuola di cultura politica “Francesco Cocco” di Cagliari ha in programma il lancio di una “Manfesto per lo Sviluppo della Sardegna”, da costruire con contributi, seminari e dibattiti. Fra gli altri, verranno trattati la questione energetica e la mobilità, protese verso il tema unificante del lavoro […]
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CARO DAVID… QUALE PRESIDENTE? FINE VITA: UNA SVOLTA. L’UCRAINA E NOI
14 Gennaio 2022 su C3dem.
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Roberto Di Giovan Paolo, “Caro David, coltivo la rosa bianca …”. Pierluigi Bersani, “Addio David” (The Post internazionale). Luca Nitiffi (suo consigliere politico a Strasburgo), “Era gentile, ma fermo. Sapeva fare politica” (intervista al Corriere della sera). Il video del TG1 del funerale di David Sassoli (il video inizia dalle 11.30, ma la messa inizia alle 12 e si conclude circa alle 13.40). Il tweet con cui, alla vigilia dello scorso Natale, David Sassoli, nella sua qualità di presidente del Parlamento europeo, ha rivolto il suo augurio per il nuovo anno (e letto dalla figlia Livia al termine della messa). QUIRINALE: Francesco Bei, “Un presidente modello Sassoli” (Repubblica). Gianfranco Pasquino, “Per una presidenza di qualità” (Paradoxaforum). Tommaso Ciriaco, “Renzi esclude il bis di Mattarella. ‘Il 27 gennaio avremo un eletto’” (Repubblica). L. Giarelli, “Castagnetti: su Mattarella lusinghe moleste” (Il Fatto). Marcello Sorgi, “Le incognite del ballottaggio al quarto voto” (La Stampa). Gianni Cuperlo, “Se Draghi va al Colle serve un governo politico” (The post internazionale). Marianna Rizzini, “Appello del sindaco pd Matteo Ricci per Draghi al Colle” (Foglio). Michele Ainis, “Draghi al Colle? Così si rischia uno strappo” (intervista a Il Giornale). Antonio Polito, “Il fantaColle – Le chance di Casini” (Corriere della sera). GOVERNO: Roberto D’Alimonte, “Se Salvini vuole sedersi al tavolo della legge elettorale” (Sole 24 ore). Vladimiro Zagrebelsky, “La scelta politica di aprire la scuola” (La Stampa). Mario Deaglio, “Così può esplodere il debito pubblico” (La Stampa). La critica alla legge di bilancio di “Sbilanciamoci”: “Contro l’insostenibile leggerezza della legge di bilancio”. SINISTRA: Vincenzo Vita, “La sinistra immaginaria” (Centro Riforma dello Stato). FINE VITA: Fabrizio Mastrofini, “La svolta della Chiesa: sì alla legge sul suicidio assistito” (Il Riformista – a proposito di un articolo di Carlo Casalone sj su La Civiltà Cattolica). Giovanni Maria Flick, “Sì a una legge saggia sul suicidio assistito” (Avvenire). UCRAINA: Jens Stoltenberg, “Putin vuole dominare. La Nato reagirà” (intervista a Repubblica). Non così la pensa Franco Cardini, “Se il virus oscura la guerra alle porte” (Mattino). Angelo Panebianco, “Cosa vogliono Cina e Russia?” (Corriere della sera). Kurt Volker, “Il ritorno dell’impero russo” (Repubblica). INOLTRE: Monica Perosino, “Il confine dimenticato” (quello tra Bielorussia e Polonia – La Stampa) e intervista a Kyle McNally, “L’Europa si volta dall’altra parte”. Daniele Raineri, “L’Occidente ancora sveglio” (sulla sentenza del Tribunale di Coblenza su un criminale di guerra siriano – Foglio).
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