Monthly Archives: agosto 2021
Insistiamo: rimuoveteli!
INSISTIAMO: RIMUOVETELI!
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Aderiamo alla raccolta firme.
https://click.e.change.org/f/a/K0YTNFUPzUOjEyQd-5R5iQ~~/AANj1QA~/RgRjDg-lP4QPAWh0dHBzOi8vd3d3LmNoYW5nZS5vcmcvcC9wYW9sby10cnV6enUtcmltdW92ZXRlLWktbWFuaWZlc3RpLW5vdmF4P2NzX3RrPUFvZ1NSeWZFc3ZUSEFpWEZOR0VBQVhpY3l5dk55UUVBQkY4QnZIdjVWc0RMeDVhc3pDMlJnQTJfQkNFJTNEJnV0bV9jYW1wYWlnbj05MzMzYzJhMjI2NTU0NThjYmMzODUxZDY0NzE3YWNkNCZ1dG1fY29udGVudD1pbml0aWFsX3YwXzNfMCZ1dG1fbWVkaXVtPWVtYWlsJnV0bV9zb3VyY2U9cGV0aXRpb25fc2lnbmVyX3JlY2VpcHQmdXRtX3Rlcm09Y3NXA3NwY0IKYSaliithg6tMg1IRbWVsb25pZkBnbWFpbC5jb21YBAAAAAI~
Ok. Siamo a oltre 1020 firme [31 agosto sera]. Bene proseguiamo, a maggior ragione dopo la vergognosa fake news su una presunta morte di una ragazza in seguito al vaccino. Speriamo che il responsabile venga perseguito per il reato commesso, che purtroppo ha causato danni di grande rilievo. E che il sindaco di Cagliari rimuova i manifesti dei no vax contenenti menzogne plateali. Abbiamo firmato, continuiamo nella campagna di informazione.
Università della Sardegna
Nel pubblicare la “Lettera aperta alla Sardegna” del Rettore dell’Università di Cagliari, Francesco Mola, recentemente insediatosi alla guida dello stesso Ateneo, ci piace rilanciare una tesi che ci è stata sempre cara: quella della costituzione formale dell’Università della Sardegna, attraverso una vera federazione dei due Atenei storici, di Cagliari e di Sassari. Lo facciamo ripubblicando un articolo del 13 settembre 2016, che, mutatis mutandis, crediamo mantenga immutata validità e percorribilità (per noi neccessaria) della proposta.
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Cosa si aspetta a costituire l’Università della Sardegna? Atenei sardi osate! E la Regione non stia a guardare!
di Franco Meloni su Aladinpensiero online del 13 settembre 2016.
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Oggi martedì 31 agosto 2021
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Concorrenza e “rivoluzione liberale”
31 Agosto 2021, su Democraziaoggi.
Care lettrici e cari lettori,
con questo articolo, chiudiamo la pubblicazione agostana di post di Gianfranco Sabattini per Democraziaoggi [ripubblicati anche su Aladinpensiero]. Come potete vedere, ci siamo fermati al novembre del 2014, ma Gianfranco ne ha scritto più di uno al mese fino alla sua morte, avvenuta nel dicembre del 2020. Una miniera di cultura, posto che i […]
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IL DOPO KABUL: LA PROVA DELL’OCCIDENTE
30 Agosto 2021 by Giampiero Forcesi | su C3dem.
Marco Conti, “L’affondo di Mattarella: ‘Sconcertante in Europa chi nega l’accoglienza’” (Messaggero). Eppure il pericolo c’è, come spiega Carlo Bastasin: “La tentazione di alzare un muro intorno all’Europa” (Repubblica). Dopo Kabul le nazioni europee si debbono interrogare, spiega Ezio Mauro: “Le democrazie nell’interregno” (Repubblica). Angelo Panebianco scava sulle contraddizioni europee: “Il perfezionismo democratico e la difesa comune europea” (Corriere della sera). Josep Borrell, intervistato da F. Fubini: “Europa, serve una forza di intervento e sicurezza” (Corriere della sera). SULL’ACCOGLIENZA: Sulle decine di studentesse afghane iscritte alla Sapienza di Roma e che non sono riuscite a partire da Kabul, scrive Luca Monticelli: “Il sogno infranto delle studentesse” (La Stampa), e c’è un appello di Nishin: “La ‘Sapienza’ salvi noi giovani afghane”. Liana Milella a colloquio con la ministra: “Cartabia: ‘Farò di tutto per salvare giuriste e magistrate afghane” (Repubblica). E Chiara Saraceno avverte: “No ai due pesi sui rifugiati” (Repubblica). CRONACA AFGHANA: Andrea Nicastro, “Kabul, anno zero: divieti e incubi” (Corriere). L’ONU E L’INIZIATIVA FRANCESE: Stefano Montefiori, “Macron chiama l’Onu: una ‘zona sicura’ per uscire da Kabul dopo il 31 agosto” (Corriere). Anais Ginori, “Così Macron torna leader” (Repubblica). DIBATTITO: Vladimiro Zagrebelsky, “Come trattare con i talebani” (La Stampa). Francis Fukuyama, “Gli Stati Uniti non recupereranno la propria egemonia perduta” (Foglio). Neill Ferguson, “La lezione di Churchill per l’impero americano entrato in un rapido declino” (Foglio).
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Che succede?
LA LEZIONE AFGHANA
29 Agosto 2021 su C3dem.
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SUI DIRITTI CIVILI, I CATTOLICI E LA SINISTRA. SULL’EUTANASIA. SU GINO STRADA. SULLA PROTESTA EBRAICA COL PAPA. E ALTRO
29 Agosto 2021 by Giampiero Forcesi |C3dem.
Vaccinare tutti: l’argine più efficace alla pandemia
Certificato verde e libertà individuali
…la libertà del singolo, come ci insegnano in famiglia e a Scuola sin dalla tenera età, termina dove comincia la libertà degli altri.
di Silvio Trudu
Non vorrei con questa mia breve riflessione alimentare ulteriormente lo scontro che contrappone i vaccinati ai non vaccinati. Tuttavia, mi sia consentita qualche considerazione personale, in qualità di Cittadino Italiano con un ruolo di educatore (svolgo la professione di docente in una scuola superiore), conseguente alle tante discussioni estrapolate dall’agora per antonomasia del terzo millennio: i social.
Leggo con rammarico, in rete, tanti post che vorrebbero avere la pretesa di veicolare il messaggio che essere vaccinati o no sia esattamente la stessa cosa, perché i vaccinati contagiano e vengono contagiati allo stesso modo dei non vaccinati. I post sono frequentemente supportati dalla denuncia di un atteggiamento prevaricatore dello Stato, atto a limitare le libertà individuali.
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Afghanistan.
Kabul come Saigon, un paragone che non sta in piedi
di Marino de Medici*
Come già nel 1975, quando Saigon passò nelle mani dell’esercito nordvietnamita, i catastrofisti americani ed europei sputano fuoco e fiamme per il tragico abbandono dell’Afghanistan. Kabul come Saigon, dunque. Una sconfitta “epica” che cancella ogni credibilità dell’America, proclamano i catastrofisti tra i quali si distingue il Corriere della Sera con uno sfogo occultamente anti-americano. Gli storici seri sanno invece che il Vietnam non segnò la fine della credibilità degli Stati Uniti e avvertono che il disastro afghano avra’ uno svolgimento simile. Vero è che come per l’Afghanistan, molti in America chiedevano a gran voce maggiori stanziamenti per difendere il Vietnam, a cominciare da Henry Kissinger che nel Marzo 1975 dichiarava: “Non possiamo abbandonare gli amici in una parte del mondo senza mettere a repentaglio la sicurezza degli amici dappertutto”. Ma quanta e quale credibilità persero in realtà gli Stati Uniti? I nemici dell’America gongolavano e Mosca in particolare si apprestava a raccogliere i frutti della ritirata americana dal Sud-est asiatico. Di fatto, però, gli interessi strategici americani non subivano un crollo, mentre era l’Unione Sovietica ad accusare un colpo micidiale, quello della disfatta in Afghanistan nel 1979.
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Ferrovia e Trasporti. Che fare in Sardegna?
Quando è stata resa pubblica la ripartizione fra le regioni dei primi fondi destinati a trasporti e mobilità, del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (Pnrr), il presidente Solinas e il suo mega staff hanno capito che alla Sardegna sarebbero spettate soltanto le briciole del finanziamento e, come da consolidata tradizione, hanno cominciato a protestare contro il governo che non concedeva all’isola finanziamenti adeguati ai bisogni e alle necessità. Sulla stessa lunghezza d’onda si sono levate le proteste, stavolta unitarie, dei parlamentari sardi, anch’essi convinti della discriminazione subita dalla Sardegna nella ripartizione dei fondi europei.
Le nuove ferrovie italiane che saranno ristrutturate con i fondi del Pnrr vedranno ridursi il tempo medio di viaggio in treno del 17%, aumentare il passaggio dal trasporto su gomma a quello ferroviario, aumentare i passeggeri trasportati dal 6 al 10% e le merci dall’11 al 16%.
Tutto ciò però non riguarderà per niente la Sardegna. Nell’isola arriveranno soltanto 300 milioni per due vecchi progetti appena avviati e assimilati ai progetti Pnrr: un primo step del raddoppio della Decimomannu-Villamassargia e il collegamento dell’aeroporto di Olbia con la rete ferroviaria. La Sardegna si è fatta cogliere ancora una volta impreparata, non aveva progetti pronti da far finanziare con gli investimenti europei.
Soltanto nel 2015 ha cominciato a circolare nell’isola l’ipotesi di predisporre alcuni interventi per connettere aeroporti e stazioni con la rete ferroviaria. Idee, soltanto idee che non si sono mai concretizzate in progetti.
Il presidente Solinas si è reso conto di quel che stava per accadere quando i tempi per intervenire erano ormai ridotti al minimo. Ha tentato di rimediare inventandosi la penosa bugia dei 305 progetti inviati al Governo per inserirli nel piano nazionale del Pnrr accompagnati da una richiesta di finanziamenti per circa 7 miliardi. Progetti che, per la cronaca, nessuno ha mai visto e dei quali non risultava traccia neppure presso l’ufficio di protocollo della regione Sardegna e nelle segreterie dei ministeri. Probabilmente una raccolta di idee e proponimenti, ben altro rispetto ai progetti concreti e realizzabili che sarebbero stati utili e necessari.
Appare evidente quindi che alla base di quanto accade relativamente al sistema trasporti, sta l’inadeguatezza programmatoria delle giunte regionali del passato e di quella in carica che hanno condannato l’Isola alla non partecipazione alle azioni del Pnrr.
Non ci sono stati finanziamenti del Pnrr perché non c’erano e non ci sono adeguati progetti. Con le sole idee, generiche e senza un’ipotesi strategica di sviluppo, non si ”canta messa” e ci si lega sempre più al sottosviluppo, alla marginalizzazione e all’assistenzialismo degli eventuali interventi statali.
Nessun complotto quindi, nessuna discriminazione contro l’Isola. La regione Sardegna, negli ultimi 25 anni non ha mostrato la ben che minima capacità di progettazione di opere e progetti infrastrutturali che potessero rientrare nelle indicazioni specifiche predisposte dall’Unione Europea per la presentazione dei progetti e l’erogazione dei fondi.
Certamente il problema dei trasporti è e resta strategico per lo sviluppo della Sardegna ma il Pnrr non può rappresentare la risoluzione dei problemi in assenza di una progettualità e di strategie di sviluppo in sintonia con le indicazioni del Recovery Plein e delle altre politiche di sviluppo nazionali e comunitarie.
Tutte le forze politiche presenti in regione sembrano concordare sull’importanza di realizzare nuove ferrovie. Il problema è che a tutt’oggi nessuno si sta preoccupando di progettarle e poco e niente è stato fatto per rafforzare la capacità progettuale e di spesa della regione. La conseguenza fin troppo facilmente prevedibile è che i miliardi del Pnrr che saranno indirizzati verso le altre regioni non faranno altro che allargare il divario esistente tra la rete ferroviaria sarda e quella nazionale.
Occorre un radicale cambio di mentalità, violare radicati tabù, battere la rassegnazione e il pessimismo cronico. E’ assolutamente necessario, direi imprescindibile, ricostruire la rete ferroviaria sarda secondo criteri e modalità adeguati ai tempi e alle necessità, con buona pace del compianto ing Benjamin Piercy che nell’ottocento realizzò l’attuale rete ferroviaria isolana, un’opera apprezzabile per quei tempi e per larga parte ancora non modificata. Lo stesso ingegnere Piercy, se fosse ancora tra noi, sarebbe il primo a dirci che il binario unico, i tratti ferroviari a scartamento ridotto, i percorsi inadeguati per incrementare la velocità dei nuovi treni, la mancata elettrificazione delle linee ferroviarie, non sono più compatibili con le necessità attuali della regione. Ci si deve convincere che la riforma dei trasporti è assolutamente necessaria e che la si può e la si deve realizzare. Purtroppo non la si potrà realizzare con la prima quota di finanziamenti europei erogati in queste settimane che , come è noto, dovranno avere attuazione entro il 2026. Abbiamo perso “il treno” e altri ne perderemo se non cambierà la capacità propositiva dell’attuale Giunta.
Occorre osare di più, fare un investimento strutturale per rifare la rete ferroviaria come intervento prioritario per avviare un nuovo sviluppo del sistema Sardegna.
Vediamo intanto che si può fare dopo aver preso atto che non si potrà fare affidamento sulla prima quota di finanziamenti del Pnrr. Il Governo Draghi, per bocca del ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, assicura che altre consistenti risorse saranno disponibili per finanziare progetti in Sardegna. Il Pnrr e il Fondo complementare non sono l’unica fonte finanziaria disponibile. Ci sono anche il Fondo Sviluppo e Coesione, gli 80 miliardi dei fondi europei 2021-2027 destinati all’Italia e i fondi pluriennali per gli investimenti. Il tema, quindi, non è ciò che al momento non si potrà fare il Pnrr, ma come si può usare al meglio il quadro finanziario complessivo disponibile.
Per tale motivo il governo proporrà ai presidenti di regione l’apertura di tavoli territoriali e regionali per affrontare in modo sistemico la programmazione delle infrastrutture e dei trasporti dei prossimi anni. Naturalmente una parte dei fondi sarà decisa dalle Regioni, una parte dallo Stato ma resta di vitale importanza che ci sia una progettualità coordinata e complementare in modo da rafforzare gli interventi.
Sarà pure necessario avviare una seria riflessione sugli indirizzi programmatici da privilegiare compiendo scelte oculate. Per esempio, ha ancora senso pensare alla elettrificazione delle linee ferroviarie se, dietro l’angolo, si affaccia la prospettiva dei treni alimentati a idrogeno? Non c’è il rischio di spendere quasi inutilmente delle risorse per l’elettrificazione pur sapendo che tale pratica sarà presto desueta per l’arrivo dei treni alimentati con l’idrogeno? Per questo il presidente Draghi, nel colloquio dei giorni scorsi col presidente Solinas, ha posto l’accento sull’attenzione che il governo riserverà per la Sardegna.
Il tema delle ferrovie è certamente rilevante, ma lo è anche quello della manutenzione delle strade. Per questo entro settembre si procederà al commissariamento di 10 interventi sulla rete stradale della Sardegna per complessivi 1,8 miliardi di euro. Il commissario straordinario sarà probabilmente lo stesso presidente Solinas. Personalmente considererei tale eventualità abbastanza discutibile. Non si può mettere la volpe a fare la guardia al pollaio.
Per dieci opere di particolare importanza e urgenza per i trasporti stradale è previsto un percorso istruttorio super rapido che passa dal Consiglio superiore dei lavori pubblici in cui siederanno i rappresentanti dei vari ministeri per dare tutte le autorizzazioni richieste. La velocizzazione riguarderà tutte le fasi della realizzazione e tra queste la capacità delle Regioni e dei Comuni di procedere, ad esempio, alla preparazione dei bandi. Ciò che è accaduto finora nella predisposizione dei progetti non dovrà ripetersi in futuro.
La carenza di risorse umane competenti è spesso indicata come una delle cause dei ritardi. Negli accordi sottoscritti a luglio e agosto, in sede di conferenza Stato-Regioni sono stati già ripartiti 9 miliardi del Pnrr e soprattutto del fondo complementare. Ad agosto sono stati firmati i vari decreti e ora il concreto utilizzo delle risorse spetta di competenza alle Regioni e ai Comuni. Il governo monitorerà il processo e curerà, con concorsi già banditi, l’assunzione di personale qualificato da assegnare alle amministrazioni territoriali. Questo modo innovativo di procedere rappresenta una rivoluzione rispetto al passato che non riguarda solo il Governo, ma dovrà estendersi tutte le pubbliche amministrazioni.
Ma il problema principale, giova ripeterlo, resta comunque la capacità di progettazione della Regione che finora ha clamorosamente mancato gli obiettivi in termini di visione prospettica dello sviluppo e in termini di progettazione. Ora serve un’azione politica ben definita e immediata. Lo Stato deve riconoscere subito il gap infrastrutturale della Sardegna e deve fare diventare una priorità la progettazione di una nuova rete ferroviaria per l’isola. L’esempio del ponte Morandi ha dimostrato che anche l’Italia, quando si creano le condizioni necessarie sa essere efficiente e rapida nella progettazione ed esecuzione delle grandi opere. L’emergenza trasporti della Sardegna non è inferiore a quella della ricostruzione del ponte Morandi. Perché senza una rete moderna ed ecologica di trasporti l’isola è destinata a rimanere ai margini dei programmi di sviluppo.
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Per correlazione.
Nel riportare il quadro fosco della situazione dei trasporti in Sardegna, con particolare riferimento alle Ferrovie, confermando il vuoto di progettualità che marca il governo regionale, particolarmente grave nella circostanza dell’opportunità dei finanziamenti PNRR (inesorabilmente perduta?), ci sembra importante dare rilievo a una significativa eccezione costituita dal progetto del “Comitato spontaneo Trenitalia nuorese”, supportato dal docente universitario Gianfranco Fancello, ben sintetizzato nell’articolo de La Nuova Sardegna del 14 agosto 2021, che sotto segnaliamo. Sconsolatamente constatiamo che nel Pnrr non c’è nemmeno un euro stanziato neppure per questo progetto rivoluzionario. Con una buona dose di pessimismo lasciamo tuttavia uno spazietto all’ottimismo del prof. Gianfranco Fancello: «Siamo ancora in tempo. Serve una forte mobilitazione di natura politica e delle parti sociali. Questo è un progetto che va sostenuto perché rilancia globalmente il sistema sardo e mette le coste occidentale e orientale in collegamento tra loro, ed entra nelle zone interne dando una possibilità di sviluppo».
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Nuoro-Olbia: la scheda c’è, i soldi no.
Su La Nuova Sardegna del 14 agosto 2021.
Oggi lunedì 30 agosto 2021
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L’invidia non spiega il fallimento della Rinascita sarda
30 Agosto 2021
23 Ottobre 2014
Gianfranco Sabattini su Democraziaoggi.
Il secondo volume di “Buongiorno Sardegna” – intitolato “Dove siamo” – tratta delle cause che, secondo Giuseppi Dei Nur, hanno determinato il fallimento della politica di Rinascita dell’Isola attuata nel dopoguerra. Lo fa alla sua maniera, con largo impiego di metafore e di uno stile narrativo che, se […]
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Afghanistan, il fallimento della guerra
Giulio Marcon su Sbilanciamoci!
18 Agosto 2021 | Sezione: Editoriale, Politica
In questi giorni molti parlano del fallimento in Afghanistan. 20 anni in cui sono morti 170mila civili (a cui vanno aggiunti le migliaia di militari e combattenti uccisi) e sono stati spesi 5,4 mila miliardi di euro che, se utilizzati a fin di bene, avrebbero potuto debellare la povertà più estrema nel mondo.
RIMUOVETELI!
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Aderiamo alla raccolta firme.
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Messaggio al Sindaco di Cagliari.
Signor Sindaco, questa non è una contesa accademica sulla libertà, magari per confrontarsi sul giudizio sulle ideologie totalitarie che la negano. Questa è una questione di emergenza sanitaria che sta provocando morti e malattie direttamente e indirettamente (direttamente per COVID o a causa della situazione sanitaria dovuta al COVID). L’argine più efficace per combatterla è la vaccinazione di massa, come sostengono la stragrande maggioranza dei componenti della comunità scientifica e l’OMS. Gli Ospedali sono al collasso, medici e personale sanitario in trincea alla disperazione… e Lei che si balocca con tenzoni ideologiche. La smetta e faccia il suo dovere di amministratore pubblico a difesa della popolazione. La risposta n. 1 è oggi: vaccini, vaccini, vaccini… per tutti. Quindi contrastando chi si pone come ostacolo, come questi signori del novax. Per favore s’impegni, insieme con tutti coloro che perseguono il bene comune! Al riguardo una legge che preveda l’obbligatorietà delle vaccinazioni è sempre più urgente e necessaria.
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Approfondimenti
[Matteo Lecis Cocco Ortu su fb] Speriamo non sia ricordato come il “sindaco dei manifesti”. Ma dopo la campagna shock promossa dal primo cittadino durante il primo lockdown oggi Cagliari torna a essere invasa di manifesti che hanno l’obiettivo di fare parlare di sé.
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Oggi domenica 29 agosto 2021
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Carbonia. “Il Consiglio di gestione alla Carbosarda, una grande conquista dei lavoratori”
29 Agosto 2021
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Nuova domenica, nuovo post su Carbonia dal 1° settembre 2019.
“Una grande conquista dei lavoratori, il Consiglio di gestione alla Carbosarda garantirà la vita a 18 mila famiglie”, così titolava L’Unità, 31 agosto 1947, l’intervista del dottor Marco Giardina, segretario della Camera del lavoro, che poneva al centro i temi della crisi sulcitana. “L’industria carbonifera garantirà la vita a 18 mila famiglie” […]
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Lo Stato è innovatore… e in Italia?
29 Agosto 2021
25 Settembre 2014
Gianfranco Sabattini su Democraziaoggi.
Il recente libro di Mariana Mazzucato “Lo Stato innovatore” è al centro del dibattito politico ed economico, soprattutto all’interno di quei Paesi, come l’Italia, che hanno subito i maggiori effetti negativi della crisi scoppiata nel 2007/2008. Secondo alcuni, si tratta “di uno dei libri più importanti pubblicati nel […]
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Sabato 4 settembre Manifestazione per le donne afghane.
Riceviamo la seguente comunicazione per un’iniziativa a cui volentieri aderiamo.
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Ci fa piacere condividere con voi, questa iniziativa che piano piano sta prendendo forma.
In Sardegna, per quanto ne sappiamo, non si è ancora fatto nulla di visibile per le donne afghane.
A Cagliari, come sapete, sono un centinaio le donne accolte.
L’idea sarebbe quella di fare una manifestazione silenziosa, di breve durata, sabato 4 settembre, dalle 18 alle 20.
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Che succede?
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A KABUL IL RITORNO DEL TERRORE. GLI ERRORI DEL PRESIDENTE USA (E NON SOLO)
27 Agosto 2021 su C3dem.
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DRAGHI E IL QUIRINALE. INCUBO ISIS A KABUL. LAVORO E MULTINAZIONALI
26 Agosto 2021 su C3dem.
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