Monthly Archives: luglio 2021
Che succede? Nella Chiesa, nei suoi dintorni e oltre.
IL GREGGE SMARRITO, LE CHIESE VUOTE
13 Luglio 2021 by Giampiero Forcesi | su C3dem.
Luigi Accattoli, “Cattolici alla ricerca del gregge smarrito della Chiesa” (Corriere della sera). Enzo Bianchi, “Una grave crisi aleggia nella Chiesa” (Jesus). Erio Castellucci, Marco Marzano e altri, “Verso una chiesa senza preti?” (colloquio su Jesus). Brunetto Salvarani, “Sinodo Italia: se non ora, quando?” (Settimana news). Fabrizio Mandreoli, “Lo strappo evangelico” (Settimana news). Un articolo di Pier Giorgio Gawronsky uscito in febbraio sull’Osservatore romano, cui è seguito un ampio dibattito: “Le chiese vuote e l’umanesimo integrale”. Andrea Grillo, “Benedizioni di unioni omoaffettive. Un piccolo libro”. Cristina Simonelli, “Ci siamo riempiti di stereotipi perché non abbiamo capito Eva” (Domani). Antonio Spadaro sj, “Disarmo, Gesù non è mai garanzia di vittoria, bisogna saperlo ascoltare” (Il Fatto). Enrico Peyretti, “Nella Bibbia c’è violenza e c’è salvezza” (finesettimana). Alberto Melloni, “Il potere in Vaticano al tempo della malattia” (Repubblica).
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Una Chiesa tra la notte e l’aurora.
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Che succede ancora?
DUELLI: DDL ZAN E GIUSTIZIA. DRAGHI E L’ARTE DI MEDIARE
13 Luglio 2021 by Giampiero Forcesi | su C3dem
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Oggi mercoledì 14 luglio 2021
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Vittoria europea, pandemia, governanti e dintorni
14 Luglio 2021
A.P. Su Democraziaoggi.
La passione sportiva – si sa – porta spesso ad eccessi e mette in movimento soggetti e masse solitamente statiche o passive. L’esplosione di gioia per la vittoria dell’Italia ha anche altre motivazioni, prima fra tutte la voglia di tornare alla normalità dopo due anni pesanti. Non pare, ma le restrizioni, anche per chi le […]
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Presto disponibile.
Il libro è stato registrato sulla Home Isbn, sul sito della casa editrice: www.artemianovaeditrice.it (che vi invitiamo a visionare) sulla pagina fb di Artemia Nova Editrice e tra qualche giorno sarà acquistabile (su prenotazione fino al 28 luglio data di arrivo del libro fisicamente) su tutti i siti online e Amazon. All’arrivo del libro sarà pubblicato un post su fb e sul sito di tutti i link dove il libro si potrà acquistare.
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14 luglio 1789 – 14 luglio 2021
LA PRESA DELLA BASTIGLIA
Il 14 luglio 1789 il popolo di Parigi… ma lo sapete.
- La presa della Bastiglia di Bomeluzo… e altro.
Oggi martedì 13 luglio 2021
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Ma in quale mondo viviamo? Note sparse sulla politica nostrana
13 Luglio 2021
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Ma in quale mondo viviamo? Possibile che occorra una legge per il rispetto delle opzioni sessuali delle persone? In un ordinamento con una Carta che pone la persona al centro delle garanzie e dei diritti, non dovrebbe essere ovvio che la tutela riguarda qualunque essere umano senza alcuna distinzione di sorta, uomo, donna, bianco, […]
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Nino Garau ci ha lasciato un anno fa, ma i suoi valori non muoiono
13 Luglio 2021
Nino Garau, il Comandante Geppe, ci ha lasciato un anno fa. Il vuoto è innegabile. Nonostante l’età rappresentava un punto di riferimento democratico saldo, sicuro. E oggi è forte il ricordo della sua bella persona. Così parlava di lui nel giorno del decesso la presidente dell’ANPI di Cagliari su Democraziaoggi.
Nino Garau, Comandante Geppe […]
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Recovery Plan e Sud
Il PNRR e il Fondo complementare nel Mezzogiorno
di Gianfranco Viesti
Sbilanciamoci! 7 Luglio 2021 | Sezione: Economia e finanza. Nella rete.
Il Governo vuole investire non meno del 40% delle risorse del PNRR al Sud, 82 miliardi. Ma solo 35 miliardi sono effettivamente allocati nel Mezzogiorno. Il resto verrà ripartito attraverso bandi. Non una buona notizia per il Sud, dove le amministrazioni sono le meno attrezzate. Da ForumDD.
Che succede?
“LA VISPA CARTABIA”, OVVERO “IL NULLA MISCHIATO CON NIENTE” (TRAVAGLIO DIXIT)
11 Luglio 2021 su C3dem.
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IL G20 NEL SEGNO DI DRAGHI. GIUSTIZIA, IL PASSO INDIETRO DEL M5S
9 Luglio 2021 su C3dem.
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“FERMARE LA STRAGE NEL MEDITERRANEO”: ROMA-TRIPOLI, IL PATTO CONTESTATO. M5S VS CARTABIA
8 Luglio 2021 su C3dem.
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DDL ZAN: LO STRAPPO DI CASTAGNETTI, I DUBBI DI ZAMAGNI…
8 Luglio 2021 su C3dem.
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Oggi lunedì 12 luglio 2021
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L’Europa di Ponzio Pilato? Una fraterna lettera al Presidente Sassoli a proposito di una stravagante esternazione di un anonimo burocrate del Parlamento europeo
12 Luglio 2021 ripreso su Democraziaoggi.
“Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo
Egregio Presidente del Parlamento Europeo on. David Sassoli,
come molte altre persone che le hanno scritto nei giorni scorsi per sollecitare un impegno suo, del Parlamento Europeo e dell’Unione Europea per la liberazione di Leonard Peltier, da oltre quarant’anni detenuto innocente […]
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Il PNRR e il Fondo complementare nel Mezzogiorno
di Gianfranco Viesti
Sbilanciamoci! 7 Luglio 2021 | Sezione: Economia e finanza. Nella rete.
Il Governo vuole investire non meno del 40% delle risorse del PNRR al Sud, 82 miliardi. Ma solo 35 miliardi sono effettivamente allocati nel Mezzogiorno. Il resto verrà ripartito attraverso bandi. Non una buona notizia per il Sud, dove le amministrazioni sono le meno attrezzate. Da ForumDD.
Oggi domenica 11 luglio 2021
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Carbonia. Non si fermano gli scioperi anche dopo la repressione
11 Luglio 2021
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Oggi, domenica, nuovo post sulla storia del movimento operaio di Carbonia dal 1° settembre 2019.
In “Difendere il popolo dalla miseria e dalla fame”, il dirigente comunista sardo Giuseppe Borghero ritorna sui provvedimenti del Governo che, proposti dai ministri comunisti, prevedono “il tesseramento differenziato, il prezzo politico del pane e il ribasso del cinque per […]
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Pausa per pensare
Mai da soli, sempre insieme
11 luglio 2021
XV domenica del tempo Ordinario
Mc 6,7-13
⁷Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. ⁸E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ⁹ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. ¹⁰E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. ¹¹Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». ¹²Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, ¹³scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Quando un profeta è rifiutato a casa sua, dai suoi, dalla sua gente (cf. Mc 6,4), può solo andarsene e cercare altri uditori. Hanno fatto così i profeti dell’Antico Testamento, andando addirittura a soggiornare tra i gojim, le genti non ebree, e rivolgendo loro la parola e l’azione portatrice di bene (si pensi solo a Elia e ad Eliseo; cf., rispettivamente, 1Re 17 e 2Re 5). Lo stesso Gesù non può fare altro, perché comunque la sua missione di “essere voce” della parola di Dio deve essere adempiuta puntualmente, secondo la vocazione ricevuta.
Rifiutato e contestato dai suoi a Nazaret, Gesù percorre i villaggi d’intorno per predicare la buona notizia (cf. Mc 6,6) in modo instancabile, ma a un certo momento decide di allargare questo suo “servizio della parola” anche ai Dodici, alla sua comunità. Per quali motivi? Certamente per coinvolgerli nella sua missione, in modo che siano capaci un giorno di proseguirla da soli; ma anche per prendersi un po’ di tempo in cui non operare, restare in disparte e così poter pensare e rileggere ciò che egli desta con il suo parlare e il suo operare. Per questo li invia in missione nei villaggi della Galilea, con il compito di annunciare il messaggio da lui inaugurato: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete alla buona notizia” (Mc 1,15). Li manda “a due a due”, perché neppure la missione può essere individuale, ma deve sempre essere svolta all’insegna della condivisione, della corresponsabilità, dell’aiuto e della vigilanza reciproca. In particolare, per gli inviati essere in due significa affidarsi alla dimensione della condivisione di tutto ciò che si fa e si ha, perché si condivide tutto ciò che si è in riferimento all’unico mandante, il Signore Gesù Cristo.
Ma se la regola della missione è la condivisione, la comunione visibile, da sperimentarsi e manifestare nel quotidiano, lo stile della missione è molto esigente. Il messaggio, infatti, non è isolato da chi lo dona e dal suo modo di vivere. Come d’altronde sarebbe possibile trasmettere un messaggio, una parola che non è vissuta da chi la pronuncia? Quale autorevolezza avrebbe una parola detta e predicata, anche con abile arte oratoria, se non trovasse coerenza di vita in chi la proclama? L’autorevolezza di un profeta – riconosciuta a Gesù fin dagli inizi della sua vita pubblica (cf. Mc 1,22.27) – dipende dalla sua coerenza tra ciò che dice e ciò che vive: solo così è affidabile, altrimenti proprio chi predica diventa un inciampo, uno scandalo per l’ascoltatore. In questo caso sarebbe meglio tacere e di-missionare, cioè dimettersi dalla missione!
Per queste ragioni Gesù non si attarda sul contenuto del messaggio da predicare, mentre entra addirittura nei dettagli sul “come” devono mostrarsi gli inviati e gli annunciatori. Povertà, precarietà, mitezza e sobrietà devono essere lo stile dell’inviato, perché la missione non è conquistare anime ma essere segno eloquente del regno di Dio che viene, entrando in una relazione con quelli che sono i primi destinatari del Vangelo: poveri, bisognosi, scartati, ultimi, peccatori… Per Gesù la testimonianza della vita è più decisiva della testimonianza della parola, anche se questo non l’abbiamo ancora capito. In questi ultimi trent’anni, poi, abbiamo parlato e parlato di evangelizzazione, di nuova evangelizzazione, di missione – e non c’è convegno ecclesiale che non tratti di queste tematiche! –, mentre abbiamo dedicato poca attenzione al “come” si vive ciò che si predica. Sempre impegnati a cercare come si predica, fermandoci allo stile, al linguaggio, a elementi di comunicazione (quanti libri, articoli e riviste “pastorali” moltiplicati inutilmente!), sempre impegnati a cercare nuovi contenuti della parola, abbiamo trascurato la testimonianza della vita: e i risultati sono leggibili, sotto il segno della sterilità!
Attenzione però: Gesù non dà delle direttive perché le riproduciamo tali e quali. Prova ne sia il fatto che nei vangeli sinottici queste direttive mutano a seconda del luogo geografico, del clima e della cultura in cui i missionari sono immersi. Nessun idealismo romantico, nessun pauperismo leggendario, già troppo applicato al “somigliantissimo a Cristo” Francesco d’Assisi, ma uno stile che permetta di guardare non tanto a se stessi come a modelli che devono sfilare e attirare l’attenzione, bensì che facciano segno all’unico Signore, Gesù. È uno stile che deve esprimere innanzitutto decentramento: non dà testimonianza sul missionario, sulla sua vita, sul suo operare, sulla sua comunità, sul suo movimento, ma testimonia la gratuità del Vangelo, a gloria di Cristo. Uno stile che non si fida dei mezzi che possiede, ma anzi li riduce al minimo, affinché questi, con la loro forza, non oscurino la forza della parola del “Vangelo, potenza di Dio” (Rm 1,16). Uno stile che fa intravedere la volontà di spogliazione, di una missione alleggerita di troppi pesi e bagagli inutili, che vive di povertà come capacità di condivisione di ciò che si ha e di ciò che viene donato, in modo che non appaia come accumulo, riserva previdente, sicurezza. Uno stile che non confida nella propria parola seducente, che attrae e meraviglia ma non converte nessuno, perché soddisfa gli orecchi ma non penetra fino al cuore. Uno stile che accetta quella che forse è la prova più grande per il missionario: il fallimento. Tanta fatica, tanti sforzi, tanta dedizione, tanta convinzione,… e alla fine il fallimento. È ciò che Gesù ha provato nell’ora della passione: solo, abbandonato, senza più i discepoli e senza nessuno che si prendesse cura di lui. E se la Parola di Dio venuta nel mondo ha conosciuto rifiuto, opposizione e anche fallimento (cf. Gv 1,11), la parola del missionario predicatore potrebbe avere un esito diverso?
Proprio per questa consapevolezza, l’inviato sa che qua e là non sarà accettato ma respinto, così come altrove potrà avere successo. Non c’è da temere; rifiutati ci si rivolge ad altri, si va altrove e si scuote la polvere dai piedi per dire: “Ce ne andiamo, ma non vogliamo neanche portarci via la polvere che si è attaccata ai nostri piedi. Non vogliamo proprio nulla!”. E così si continua a predicare qua e là, fino ai confini del mondo, facendo sì che la chiesa nasca e rinasca sempre. E questo avviene se i cristiani sanno vivere, non se sanno soltanto annunciare il Vangelo con le parole… Ciò che è determinante, oggi più che mai, non è un discorso, anche ben fatto, su Dio; non è la costruzione di una dottrina raffinata ed espressa ragionevolmente; non è uno sforzarsi di rendere cristiana la cultura, come molti si sono illusi.
No, ciò che è determinante è vivere, semplicemente vivere con lo stile di Gesù, come lui ha vissuto: semplicemente essere uomini come Gesù è stato uomo tra di noi, dando fiducia e mettendo speranza, aiutando gli uomini e le donne a camminare, a rialzarsi, a guarire dai loro mali, chiedendo a tutti di comprendere che solo l’amore salva e che la morte non è più l’ultima parola. Così Gesù toglieva terreno al demonio (“cacciava i demoni”) e faceva regnare Dio su uomini e donne che grazie a lui conoscevano la straordinaria forza del ricominciare, del vivere, dello sperare, dell’amare e dunque vivere ancora… L’invio in missione da parte di Gesù non crea militanti e neppure propagandisti, ma forgia testimoni del Vangelo, uomini e donne capaci di far regnare il Vangelo su loro stessi a tal punto da essere presenza e narrazione di colui che li ha inviati. Attesta uno scritto cristiano delle origini, la Didaché: “L’inviato del Signore non è tanto colui che dice parole ispirate ma colui che ha i modi del Signore” (11,8).
Noi cristiani dobbiamo sempre interrogarci: viviamo il Vangelo oppure lo proclamiamo a parole senza renderci conto della nostra schizofrenia tra parola e vita? La vita cristiana è una vita umana conforme alla vita di Gesù, non innanzitutto una dottrina, non un’idea, non una spiritualità terapeutica, non una religione finalizzata alla cura del proprio io!
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RIFLESSIONI ESSENZIALI: «La differenza più importante non è tra chi crede e chi non crede, ma tra chi pensa e chi non pensa ai grandi interrogativi dell’esistenza»
Una riflessione condivisa dal filosofo Norberto Bobbio e dal cardinale Carlo Maria Martini. «La differenza più importante non è tra chi crede e chi non crede, ma tra chi pensa e chi non pensa ai grandi interrogativi dell’esistenza»
Una riflessione condivisa dal filosofo Norberto Bobbio e dal cardinale Carlo Maria Martini.
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Quale Ene(l)rgia per la Sardegna?
Starace chiude il gas in Sardegna: “Non ha futuro, qui avete sole e vento”
L’amministratore delegato dell’Enel, Francesco Starace [nella foto] delinea gli scenari per l’isola: “Un sistema di accumulatori e 5 gigawatt di rinnovabili”. – Su La Nuova Sardegna di venerdì 9 luglio 2021.
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Nei prossimi giorni un articolo di Vanni Tola.
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Ricordate il convegno organizzato dal manifesto sardo l’11 novembre 2019? Utile leggere al riguardo il nostro “non resoconto”. “A volte può succedere”: ci verrebbe da commentare oggi dopo l’intervista rilasciata da Starace, riferendoci in particolare all’intervento nel Convegno dell’amico ambientalista Stefano Deliperi, che così riportammo. “(…) Ecumenico quanto non mai nei suoi due interventi Stefano Deliperi, che ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo: “ma perché insistere sul già visto? Vabbè siamo l’unica regione d’Europa a non avere il metano, ma questo oggi paradossalmente può essere un vantaggio, Investiamo tutto sulle rinnovabili”. Inutile dire: sarà ignorato dai decisori (…)”. E invece no! Staremo a vedere.
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