Monthly Archives: luglio 2021
ccede C3dem aladinpensiero onlineChe succede?
L’ANIMA DEL’EUROPA. IL NEO-POPULISMO. I MAGISTRATI CONTRO
26 Luglio 2021 su C3dem.
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PNRR: digitalizzazione va cercando, ch’è sì cara…
IN PRIMO PIANO
Digitalizzazione e innovazione: cosa dice il Piano di ripresa e resilienza?
26-07-2021 – di: Luciano Paccagnella, su Volerelaluna
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), di cui tanto si parla in questi mesi, prevede un ruolo particolare per i processi di digitalizzazione e innovazione del Paese. Oltre a rappresentare una delle sei missioni del piano (le altre riguardano la transizione ecologica, la mobilità, l’istruzione e cultura, l’equità sociale e infine la salute), digitalizzazione e innovazione costituiscono anche uno dei tre “assi strategici” che attraversano l’intero documento.
Questi temi fanno da sfondo, quindi, in ognuna delle quasi 300 pagine del piano. Tuttavia un paio di pagine in particolare, in un paragrafo dal titolo “la transizione digitale”, offrono una sintesi dell’orientamento complessivo del Governo italiano in materia.
Anzitutto, l’obiettivo dichiarato è quello di «creare una società completamente digitale» (PNRR p. 16), facendo recuperare all’Italia il terreno perduto finora nei confronti degli altri paesi europei per quanto riguarda l’indice DESI (Digital Economy and Society Index). In cosa consiste una società “completamente digitale”? Il piano non lo chiarisce, ma è facile immaginare uno scenario in cui ciò che è avvenuto durante la pandemia, ovvero la massiccia migrazione delle attività quotidiane in rete, non solo prosegue ma viene sostenuto e incentivato anche nel ritorno alla “normalità”. La gigantesca portata di questo cambiamento non può quindi essere sottovalutata: gli orientamenti e le scelte apparentemente tecniche costituiranno l’impalcatura digitale di un mondo in cui ci troveremo a vivere come cittadini, consumatori, lavoratori, ci piaccia o no.
Trave portante di questa impalcatura è la «connettività omogenea ad alta velocità in tutto il paese per residenti, aziende, scuole e ospedali». Disporre di una connessione veloce e (soprattutto, ma questo viene detto più raramente) affidabile è ovviamente una condizione indispensabile per accedere al mondo digitale, ma attenzione al rischio di voler affrontare questa sfida a colpi di Gigabit. Nell’indice DESI citato prima, la connettività è solo una delle componenti accanto ad altre, per esempio il capitale umano: cosa sono in grado di fare le persone con la tanto agognata connessione a 1 Gbps? Vi è qui il tema delle competenze digitali, tra le quali non vi sono solo competenze strettamente tecniche (per esempio, come impostare una tabella in un foglio elettronico) ma anche e soprattutto competenze cognitive critiche (per esempio: come stimare rapidamente l’affidabilità del sito internet che stiamo consultando?). A questo proposito il piano parla di rafforzare la «cittadinanza digitale attraverso iniziative dedicate volte a migliorare le competenze digitali di base» (PNRR p. 17). Rimane però ambiguo circa la natura di tali competenze, parlando infatti di «promuovere un diffuso miglioramento delle competenze della forza lavoro». Attenzione a non confondere i due aspetti: il “lavoratore competente digitale” (per esempio in possesso di Ecdl, la cosiddetta “patente europea del computer”) non è necessariamente anche un “cittadino competente digitale” (in grado di valutare e scegliere).
Ma il punto cruciale del piano è quello che riguarda la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, dove la parola d’ordine è “cloud first”. In informatica, la parola cloud indica un insieme di risorse remote messe a disposizione da un fornitore a un cliente per l’erogazione di determinati servizi. Per esempio, quando utilizziamo una cartella di Google Drive per archiviare o condividere con amici o colleghi i nostri file, stiamo utilizzando un servizio in cloud: non c’è nulla fisicamente sul nostro pc, ma tutto è delocalizzato da qualche parte sotto il controllo di Google. Negli ultimi anni i servizi in cloud stanno prendendo piede molto rapidamente a tutti i livelli (individui, aziende, istituzioni) perché sono in genere efficienti, comodi ed economici per l’utente finale. Per esempio, alcuni anni fa l’università di Torino ha dismesso il proprio servizio di gestione della posta elettronica per docenti e studenti, sostituendolo con il servizio in cloud Gmail offerto da Google. Si è trattato di una decisione razionale sul breve periodo: il servizio funziona relativamente bene e permette di risparmiare decine di migliaia di euro all’anno rispetto allo stesso servizio gestito in autonomia. Inoltre (ma questo non si dice), permette anche un efficace scarico di responsabilità: quando qualcosa non funziona, semplicemente “è colpa di Google”. Tuttavia, sul lungo periodo e in un’ottica di interesse pubblico, si tratta di una scelta spaventosamente rischiosa: una volta dismessa la propria infrastruttura e abbandonate le competenze tecniche interne, diventa molto difficile e troppo costoso tornare indietro, qualora le condizioni dell’offerta dovessero cambiare. Si parla a questo proposito di lock-in tecnologico: scelte apparentemente convenienti oggi, potrebbero non esserlo più in futuro, ma a quel punto non potremo più scegliere (per esempio perché tutti i nostri dati sono registrati in un formato proprietario non esportabile, oppure perché non avremo più personale tecnicamente preparato per gestire quel servizio, oppure perché non ci saranno nemmeno più servizi alternativi concorrenti).
Oltre a questo, il cloud pone nell’immediato questioni di privacy e di sicurezza: dove sono collocati fisicamente i miei dati? Sotto quale giurisdizione? Chi li può leggere? Quale uso ne può fare? È chiaro che i rischi e i potenziali costi di questa corsa al cloud crescono esponenzialmente quando si passa dalle scelte di un privato cittadino a quelle di un’azienda, un’istituzione pubblica o addirittura, come in questo caso, un’intera Pubblica Amministrazione. Non è il cloud in sé a essere problematico (anzi, a un certo livello di complessità rappresenta la formula tecnologica più efficiente), quanto il fatto che attualmente nel mondo l’offerta di servizi in cloud è sostanzialmente monopolizzata da sole tre grandi aziende statunitensi: Amazon, Google e Microsoft.
Il PNRR, dando per acquisita la strategia cloud first e quindi la migrazione di tutta la Pubblica Amministrazione su servizi in cloud, delinea due diverse possibilità di scelta «a seconda della sensibilità dei dati e dei servizi coinvolti». Il piano recita testualmente: «le Amministrazioni possono scegliere se migrare verso una nuova infrastruttura cloud nazionale all’avanguardia (“Polo Strategico Nazionale”, PSN) o verso un cloud “pubblico” sicuro» (PNRR p. 16). Partiamo dalla seconda: cos’è il cloud “pubblico” (attenzione alle virgolette presenti nel testo originale) sicuro di cui si parla? Viene sommariamente spiegato nella relativa nota a piè di pagina: si tratta di (testuale anche qui) «soluzioni cloud commerciali acquistabili sul mercato». Ovvero: Amazon, Google e Microsoft! Cos’hanno di “pubblico” questi servizi?
Ma passiamo alla prima alternativa: la “nuova infrastruttura cloud nazionale all’avanguardia”. Il Polo Strategico Nazionale (PSN), che a questo punto si dovrebbe comprendere come sia davvero qualcosa di importanza strategica. Forse qualcuno ha previsto di destinare una parte della montagna di soldi in arrivo a un’operazione di radicale affrancamento dagli operatori privati d’oltreoceano? Alla posa delle fondamenta di un’infrastruttura digitale realmente pubblica (senza virgolette) in grado di garantire sicurezza, trasparenza e indipendenza alla “società completamente digitale” italiana dei prossimi decenni?
Non esattamente. In realtà il Polo Strategico Nazionale non esiste ancora, ma l’importanza prevista per esso dal PNRR ha dato nuovo impulso alla sua costruzione, di cui si parla già da anni. Tra le varie soluzioni, in prima linea a offrirsi come possibili candidati spiccano tre grandi aziende italiane: Tim, Leonardo e Fincantieri. Non esattamente qualcosa di pubblico, ma quantomeno nazionale. Non fosse che, sull’onda dell’entusiasmo, le tre aziende hanno da poco annunciato l’avvio di importanti accordi di partenariato: rispettivamente Tim con Google, Leonardo con Microsoft, Fincantieri con Amazon.
Quella che sembra quasi una barzelletta è in realtà la drammatica dimostrazione del fatto che potrebbe essere già troppo tardi: è estremamente difficile oggi offrire servizi competitivi senza appoggiarsi in qualche misura alle infrastrutture e al know-how delle tre grandi piattaforme americane. Difficile ma non ancora impossibile: le possibilità residue dipendono dall’importanza politica che come collettività decideremo di attribuire alla questione. Lasciare questo genere di decisioni esclusivamente ai “tecnici” comporta come si è visto l’applicazione di razionalità che non coincidono con l’interesse collettivo sul lungo periodo.
America, America. Novità per Cuba?
CINISMO E SPERANZE PER CUBA
di Marino de Medici
Le recenti manifestazioni di protesta all’Avana ed altri centri di Cuba giustificano un quesito che per mezzo secolo appariva
irrealistico: è possibile che a Cuba sia nella fase di incubazione un movimento verso un sistema politico più inclusivo, basato su una nuova base economica che non sia vittima delle imposizioni esterne, dallo sfruttamento di Cuba nel quadro geopolitico mondiale ed in modo particolare dell’embargo americano che continua a gravare sull’isola?
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Oggi Martedì 27 luglio 2021
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Rilanciamo il disarmo nucleare
Maurizio Simoncelli
Sbilanciamoci! 25 Luglio 2021 | Sezione: Apertura, Mondo
Il summit a Madrid dell’Iniziativa di Stoccolma ha rilanciato a luglio l’obiettivo mondiale del disarmo nucleare e rilanciato il Trattato di non proliferazione, ma il processo nei fatti langue. E ci sono segnali in controtendenza da Londra, da Pechino, mentre viene rimandata la ripresa del negoziato Usa-Iran.
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Gigi Concas, giurista vero perché uomo libero
27 Luglio 2021
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Con Luigi Concas davvero si chiude una fase della storia recente dell’avvocatura. Scompare la figura del principe del Foro. Ci sono, per fortuna, ottimi professionisti, ma manca chi ha la palma d’essere il primo, il migliore. Anche con Concas si sono cimentati colleghi non inferiori a lui per abilità, dottrina ed efficacia, ma non […]
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Come cambiare il capitalismo?
27 Luglio 2021
Rosamaria Maggio su Democraziaoggi.
Seguo da anni Mariana Mazzucato, giovane economista italiana, formatasi negli States, che ci propone un pensiero nuovo per questi tempi, diretto a trovare all’interno di un sistema capitalistico i modi per soddisfare i nostri bisogni contemporanei e futuri.
Si tratta ovviamente di ridefinire bisogni ed esigenze: lotta alle diseguaglianze, ai cambiamenti climatici, alle epidemie. Li considera […]
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LA SARDEGNA BRUCIA: LA FRAGILITÀ DELLE AUTONOMIE
di Antonio Secchi.
Su PoliticaInsieme. Lug 27, 2021 – 07:13:53 – CEST
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Riceviamo e volentieri diffondiamo.
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Sardegna Terra Nostra
Editoriale del 25 e 26 luglio 2021 su Aladinpensiero online.
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T’arregordas? S’Ollastu de Sa Tanca Manna di Cuglieri.
S’Ollastu de Sa Tanca Manna di Cuglieri stava lì da oltre mille anni.
di Andrea Murgia, su fb.
Se ne sbatteva francamente delle polemiche su sardi sempre cattivi, incendiari, piromani o dei soliti richiami alla Carta De Logu (che probabilmente neppure allora funzionava a dovere).
Il rapporto fra uomo e territorio determina la qualità del paesaggio e ne definisce il suo valore. [segue]
Emergenza incendio Montiferru.
Riceviamo e volentieri diffondiamo.
Ufficio per le Comunicazioni Sociali
Diocesi Alghero-Bosa
Redazione Dialogo e Sito Web diocesano
Spett.li Redazioni e gent.mi Colleghi,
in allegato un comunicato stampa relativo all’istituzione del Fondo di solidarietà diocesano denominato “Emergenza incendio Montiferru” per aiutare le popolazioni in difficoltà.
Si chiede di rendere pubblica la notizia così da garantire l’accessibilità al sistema di donazioni ed alimentare la necessaria generosità.
Cordiali saluti e grazie per la preziosa collaborazione
Giuseppe Manunta
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Emergenza incendio Montiferru
Fondo di solidarietà attivato dalla Diocesi
Migliaia di sfollati e oltre ventimila ettari di territorio sono andati perduti nell’incendio che ha devastato il Montiferru, colpendo gravemente le comunità di Santu Lussurgiu, Cuglieri, Tresnuraghes, Sennariolo e Scano di Montiferro. Tante le famiglie che hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni per mettersi in salvo dall’avanzare delle fiamme che, in alcuni casi, hanno completamente distrutto i sacrifici di tutta una vita. Stessa situazione per le aziende agricole e per gli allevamenti di bestiame, inceneriti dal fuoco.
Da subito si è messa in moto la macchina degli aiuti volontari che ha contribuito, nell’emergenza, ad offrire sicurezza soprattutto alle persone che si trovavano in situazione di estrema necessità.
L’intera Diocesi di Alghero-Bosa, addolorata per quanto accaduto, intende offrire un mezzo per poter aiutare quanti in questo momento stanno soffrendo, predisponendo un apposito “Fondo” per raccogliere le offerte da destinare alla causa.
Il fondo, denominato “Emergenza Incendio Montiferru”, partirà con un contributo di € 50.000 della Diocesi, predisposto dal Vescovo Mauro Maria Morfino.
Le coordinate bancarie per devolvere le proprie donazioni sono le seguenti:
IBAN IT 57 D 01015 84890 000070770491
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Stampace: festa patronale di Sant’Anna.
Festa Patronale Stampacina di Sant’Anna
FESTA PATRONALE S.ANNA 2021
Anche quest’anno, per le note disposizioni atte a prevenire il contagio e la diffusione del virus Covid19, i festeggiamenti per la Patrona saranno “limitati” alle celebrazioni liturgiche. Tra queste segnaliamo la Messa delle ore 17 e il successivo frugale amichevole “momento di accoglienza” a cura della Società di Sant’Anna. Come ogni anno ce lo segnala, con apposita nota, invitandoci, il presidente Giancarlo Luzzu, che ringraziamo. Volentieri la pubblichiamo e diffondiamo, anche per la nostra affettuosa simpatia per il quartiere Stampace e per le storiche associazioni cattoliche, tra cui appunto la Soc. Sant’Anna, tuttora attiva e la “Giuseppe Toniolo, Ass. Giac”* che vi operò e che continua a vivere nei suoi ex soci [* di cui Aladinpensiero è media partner]. [segue]
Oggi 26 luglio 2021, lunedì.
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Incendi in Sardegna. Il sistema regionale di prevenzione e protezione sta entrando in crisi
26 Luglio 2021 su Democraziaoggi.
Tonino Dessì, già assessore regionale all’Ambiente
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Sardegna Terra Nostra
Terra (nostra)
di Gianfranco Fancello
Brucia.
Oggi, la nostra terra brucia.
Oggi a Santu Lussurgiu, Seneghe, Porto Alabe, il fuoco invade e distrugge i nostri luoghi, le nostre vite.
Come un anno fa a Bono, nel Goceano.
Come nel 2015 a San Teodoro e Budoni.
Come nel 1989 a San Pantaleo, in Gallura.
Come nel 1983 nella collina di Curraggia, vicino Tempio.
Come nel 1971, nel monte Ortobene, a Nuoro.
Da cinquant’anni stesso copione, ormai noto: giornata afosa, calda più del solito, vento forte da sud….. “poi è girato il vento…. E chi se lo aspettava?”
Da cinquant’anni piangiamo la devastazione totale, il fumo, la cenere, gli scheletri degli alberi fumanti, le pietre annerite, il deserto.
Da cinquant’anni asciughiamo le nostre lacrime giurando che questa volta sarà l’ultima, che le pene saranno esemplari, che stavolta nessuno la farà franca.
Da cinquant’anni, però, a settembre dimentichiamo ogni cosa e solo l’anno dopo, sull’altare dell’ennesimo incendio e dell’ennesima tragedia, siamo di nuovo pronti a indignarci ed a spendere nuove lacrime.
Il fuoco non distrugge semplicemente un territorio, ma fa di più: lo annienta, lo cancella, lo annulla. Il fuoco rende tutto tragicamente uguale, perché semplicemente tutto cancella.
E’ una ferita immane, folle, violenta, che conserva le cicatrici per anni e per decenni.
Distrugge vite, case, luoghi, piante, animali. Ogni anno, appunto, la stessa storia.
Ma chi può voler tutto questo?
Per piacere, non parliamo di vento.
Per secoli siamo stati abituati a vedere le devastazioni della nostra terra associata ad un invasore straniero: fosse esso romano, vandalo, bizantino, spagnolo, piemontese, era il nemico che veniva ad invaderci. Abbiamo difeso il nostro territorio da quelle violenze, da quei soprusi, da quelle violazioni, perché ad esso ci legava un profondo rapporto: la terra, Madre non a caso, era la base della nostra sussistenza, del nostro futuro, della nostra vita. Da essa germogliava la vita e pertanto andava preservata.
Ora, purtroppo, no:, non c’è nessuno straniero che minaccia. Non c’ è nessun re sabaudo da cacciare o imperatore romano da respingere. Nessun istranzu.
I responsabili delle violenze sulla nostra Madre siamo noi, solo noi sardi.
Siamo noi sardi che la violiamo sistematicamente, che la violentiamo, nella forma peggiore possibile: non parlo però solo dei criminali ed assassini (perché tali sono) che volontariamente appiccano gli incendi, per i quali dovrebbero essere riservate pene esemplari pari a quelle degli stragisti (perché di strage si tratta): parlo anche di tutti coloro che, a vario titolo, hanno responsabilità in questa sistematica violazione.
Parlo di chi dovrebbe fare prevenzione e non la fa, di chi dovrebbe pianificare gli interventi per tempo e non lo fa, ma parlo anche di chi non mette in condizioni le persone e gli enti di poterlo fare. Parlo di chi dovrete garantire per tempo uomini, mezzi, apparecchiature, attrezzature, come se fossimo in guerra (o non lo siamo?), di chi dovrebbe pulire i boschi, fare azione di monitoraggio, controllo, prevenzione. Ma parlo anche di chi il territorio lo violenta anche in altro modo: di chi abbandona rifiuti e scarti dietro il primo viottolo di campagna, di chi autorizza piani regolatori e lottizzazioni laddove non dovrebbero sorgere, di chi consente deroghe e condoni per gli abusi che sistematicamente spuntano come funghi laddove non potrebbero. E la lista sarebbe ancora molto lunga.
Noi sardi diventiamo tutti strenui difensori del territorio due volte l’anno: a luglio-agosto quando, come oggi, gli incendi lo cancellano e ad ottobre-novembre quando gli acquazzoni autunnali lo ribaltano devastandolo.
Poi stop. Fine delle trasmissioni. Il territorio riprende ad essere per tanti la vacca da latte, da mungere, da spremere, sempre pronta ad essere generosa ed a portar profitto, fino, ahimè, a farla collassare: eppure è l’unica risorsa che abbiamo, l’unica dal quale traiamo nutrimento e vita, l’unica che può realmente garantirci uno sviluppo futuro degno di questo nome, l’unica sulla quale impostare una seria politica di sviluppo che la smetta di inseguire false chimere di falsi miti esterofili e guardi realmente a ciò che abbiamo, per valorizzarlo al meglio.
Perciò, al prossimo incendio, smettiamo di maledire il vento, quando inaspettatamente gira (perché tanto lo fa) e guardiamo dentro casa nostra.
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Tutto era previsto
Ripresa da fb.
Di fronte ai fatti drammatici che stanno ancora segnando la Sardegna, il tema è la caccia ai piromani e l’educazione delle comunità al valore dei beni comuni.
Ma è davvero questo il problema centrale?
Al di la delle follie dei singoli o dei gruppi malavitosi, sono le comunità che conoscono meglio di tutti il valore del proprio territorio. L’attività dei comitati lo dimostra con sempre più forza.
Per questo, bisogna ristabilire un patto tra territori e comunità, dando voce e rendendo più operative le forme organizzate della società civile, oltre che dando maggiore capacità di azione alle amministrazioni e alle comunità locali per la cura ordinaria del territorio che, è bene sottolinearlo, non sempre sono messe in condizione di farlo.
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Il comitato spontaneo del Montiferru aveva previsto tutto. Lettera del 7 Giugno inascoltata fonte (http://www.ornews.it/).
25 Luglio 2021
Un appello accorato al Sindaco di Cuglieri, all’Assessorato regionale per la difesa dell’ambiente, ai comandanti dei vigili del fuoco e della Forestale del distaccamento di Cuglieri. Il comitato spontaneo del Montiferru chiedeva misure urgenti per mettere in sicurezza le centinaia di ettari di bosco, diventato “un deposito di combustibile”. Così definivano quei boschi, andati interamente bruciati tra ieri e stamattina. Chiedevano nuove fasce tagliafuoco, pulizia delle strade serrate, tagli controllati. Ecco la lettera fonte http://www.ornews.it/:
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Riceviamo e volentieri diffondiamo.
Ufficio per le Comunicazioni Sociali
Diocesi Alghero-Bosa
Redazione Dialogo e Sito Web diocesano
Spett.li Redazioni e gent.mi Colleghi,
in allegato un comunicato stampa relativo all’istituzione del Fondo di solidarietà diocesano denominato “Emergenza incendio Montiferru” per aiutare le popolazioni in difficoltà.
Si chiede di rendere pubblica la notizia così da garantire l’accessibilità al sistema di donazioni ed alimentare la necessaria generosità.
Cordiali saluti e grazie per la preziosa collaborazione
Giuseppe Manunta
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Emergenza incendi Montiferru
Fondo di solidarietà attivato dalla Diocesi
Migliaia di sfollati e oltre ventimila ettari di territorio sono andati perduti nell’incendio che ha devastato il Montiferru, colpendo gravemente le comunità di Santu Lussurgiu, Cuglieri, Tresnuraghes, Sennariolo e Scano di Montiferro. Tante le famiglie che hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni per mettersi in salvo dall’avanzare delle fiamme che, in alcuni casi, hanno completamente distrutto i sacrifici di tutta una vita. Stessa situazione per le aziende agricole e per gli allevamenti di bestiame, inceneriti dal fuoco.
Da subito si è messa in moto la macchina degli aiuti volontari che ha contribuito, nell’emergenza, ad offrire sicurezza soprattutto alle persone che si trovavano in situazione di estrema necessità.
L’intera Diocesi di Alghero-Bosa, addolorata per quanto accaduto, intende offrire un mezzo per poter aiutare quanti in questo momento stanno soffrendo, predisponendo un apposito “Fondo” per raccogliere le offerte da destinare alla causa.
Il fondo, denominato “Emergenza Incendio Montiferru”, partirà con un contributo di € 50.000 della Diocesi, predisposto dal Vescovo Mauro Maria Morfino.
Le coordinate bancarie per devolvere le proprie donazioni sono le seguenti:
IBAN IT 57 D 01015 84890 000070770491
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Dr. Giuseppe Manunta
Ufficio per le Comunicazioni Sociali
Diocesi Alghero-Bosa
Redazione Dialogo e Sito Web diocesano
Via Principe Umberto nr. 7
07041 – Alghero
Tel. 079.9731863 | Fax 079.9731862 | Cell. 3486108226
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Ottimismo della volontà (dei sardi).
Nicolò Migheli
su fb. . Giustamente anche su CagliariPad!
Mi è capitato di leggere articoli e post che nell’occasione di questo gigantesco incendio sottolineavano lo scarso senso civico dei sardi, di tutti i sardi. Non mi sottraggo neanch’io, in altre occasioni l’ho fatto, ho messo il dito sulle piaghe nazionali. Mi sono chiesto se tutto questo oggi ha un senso. Quarant’anni di professione sociologica svolta in gran parte in Sardegna, mi hanno duramente insegnato che questo insistere alla fine non serva a nulla. Serve a capire sì, ma non cambia gli atteggiamenti di certe persone. Scritti utili ad alimentare il pessimismo degli autori e quello delle comunità racchiuso nell’espressione: “siamo fatti così”, prigionieri e incapaci di mutamento. Vi racconto l’altro lato della medaglia. San Leonardo, alcuni allevatori invece di aspettare gli “stipendiati” dell’antincendio con i loro trattori realizzano una imponente fascia frangi fuoco. Il critico direbbe: “l’hanno fatto per salvare i loro beni”, quindi lo stereotipo del sardo che pensa ai fatti propri viene confermato. Però quella fascia ha salvato il bosco e la frazione di San Leonardo tra cui una pregevole chiesa romanica.
Pabarile di Frumigas, ai confini tra i comunali di Seneghe e Santu Lussurgiu, 100 -avete letto bene- volontari provenienti da Santu Lussurgiu e Seneghe, mi dicono anche da Milis e Narbolia, caricano i loro Pick Up di botti piene d’acqua, si recano sul limitare dell’incendio e, favoriti dal vento, impediscono che questo raggiunga il bosco comunitario di Seneghe. Quindi smettiamola di farci del male, abbiamo le risorse umane per poter reagire. Crediamoci.
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Riceviamo e volentieri diffondiamo
Incendi. La Css richiede interventi straordinari e la convocazione urgente del Consiglio regionale.
Caro Presidente,
una parte importante della nostra terra è ridotta in cenere ed il caldo torrido anche di domani 26 luglio potrebbe peggiorare la situazione.
È emergenza ed occorre una mobilitazione generale.
I mezzi aerei sono insufficienti per cui ne sono necessari altri con urgenza.
Chiedi una convocazione straordinaria del Consiglio Regionale per la predisposizione di interventi finanziari adeguati per le popolazioni dei Comuni colpiti così pesantemente.
Serve la tua presenza sul posto per una ricognizione de visu.
I sardi hanno bisogno di sentire la Regione vicina.
La CSS c’è.
Giacomo Meloni segr. CSS
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- https://www.sardiniapost.it/cronaca/brucia-il-montiferru-e-il-fuoco-corre-fiamme-nel-nuorese-famiglie-sfollate/
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- https://www.unionesarda.it/news-sardegna/oristano-provincia/emergenza-incendi-chiesti-aerei-ai-paesi-ue-gelmini-solidarieta-ai-sardi-ba5r6wxp
Che succede in Sardegna? Contrasto agli incendi: quasi tutto da ripensare.
Tonino Dessì su fb.
Stanno scorrendo sulla mia home le immagini dei fuochi che continuano a imperversare in tutta l’Isola.
Persino da casa dei miei a Nuoro (città questo weekend risparmiata) mi dicono che se ne avvertono da lontano i fumi.
Sono molto combattuto: mi pare che tutto quello che ho maturato come esperienza personale, che ho cercato di fare e che successivamente ho scritto negli anni successivi non sia servito e non serva a nulla.
Tornano in campo persino nuove illazioni sui complotti esterni o vagheggiamenti circa un presunto business degli spegnimenti.
Ho a lungo condiviso le opinioni più accreditate degli esperti, che hanno sempre considerato devianti queste suggestioni.
Certo, poi lo argomenterò un po’ meglio, qualcosa non sta funzionando in un sistema regionale che pure ha dimostrato e tuttora mantiene una certa efficienza almeno emergenziale.
Che stia però mostrando una palpabile vetustà e forme di obsolescenza strutturale mi pare innegabile.
Ma partiamo da una considerazione di fondo. [segue]
ENERGIA, Che succede in Consiglio regionale?
Il Consiglio regionale è convocato per martedì 27 luglio 2021, alle ore 11.00, col seguente ordine del giorno:
(omissis)
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I lavori proseguiranno mercoledì 28 alle ore 10.00 con all’ordine del giorno:
TESTO UNIFICATO DL105-PL100/A. Disposizioni in materia di energia e modifiche alla legge regionale n. 9 del 2006.
Relatore di maggioranza: MAIELI Piero
Relatore di minoranza: SATTA Gian Franco
(omissis)
I lavori proseguiranno nei giorni successivi.
(Convocazione n. 5556 del 22/07/2021)
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Oggi domenica 25 luglio 2021
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La chiesa può parlare ancora con autorevolezza se ritorna al vangelo
Vita Pastorale – luglio 2021
di Enzo Bianchi
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Carbonia. Per la difesa delle miniere, contro la disoccupazione e contro il caro vita. Nel Sulcis i salari restano molto bassi
25 Luglio 2021
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Buona domenica e buona lettura del nuovo post sulla storia di Carbonia, dal 1° settembre 2019.
Su L’Unità dell’8 agosto 1947, a firma Marco Giardina, Segretario della Camera del lavoro di Carbonia, ancora un allarme: “Nessuna influenza straniera, le miniere devono restare patrimonio degli italiani. Il compagno Togliatti nel suo discorso alla Costituente, per la […]
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Renato Monticolo, una grande persona, ci ha lasciato
25 Luglio 2021
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Renato Monticolo ci ha lasciato dopo lunghe sofferenze. Il suo nome fuori da Carbonia e dal Sulcis non dice molto, se non a chi si occupa di archeolgia, ma Renato è stato un uomo fuori dal comune. E lo è stato proprio per la naturalezza, la modestia, con cui ha professato la sua straordinaria […]
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Che succede qui e altrove?
Tonino Dessì su fb.
Che conclusione di giornata di pessimo umore.
Mezza Sardegna brucia ancora a quest’ora.
Il fatto che qualche Comune si sia deciso a chiamare i cittadini a supportare stanotte le attività di spegnimento testimonia della gravità della situazione localmente percepita. [segue]
CSS, fondi per la nuova sede: la Css ringrazia e la raccolta continua!
Aladinpensiero ha pubblicato e diffuso l’appello della CSS per una raccolta straordinaria di fondi per il completamento della nuova sede sociale di via Marche 9. Il segretario generale ci comunica dell’ottima accoglienza di detto appello e pertanto, lo diciamo noi: continuiamo tutti a dare una mano! [segue]