Monthly Archives: maggio 2021

Oggi mercoledì 12 maggio 2021

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——————-Opinioni, Commenti e Riflessioni—————————
ISRAELE
I palestinesi si rifiutano di scomparire da Gerusalemme Est
Pierre Haski, France Inter, Francia
10 maggio 2021 su Internazionale.

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Buon 25° compleanno alla comunità La Collina. Una pratica di vita comunitaria alternativa alla detenzione in carcere
12 Maggio 2021
Federico Palomba su Democraziaoggi
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Con questo intervento inizia la collaborazione con noi Federico Palomba, magistrato, deputato e Presidente della Regione Sardegna nel periodo 1994-99 con una giunta di centro sinistra.
Questi tempi di assorbente attenzione per i rischi sanitari e per i danni economici da virus pandemico, tra i tanti inconvenienti possono però anche produrre la voglia di leggere […]
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PNRR sotto la lente del Forum delle disuguaglianze e diversità

logo-pnrr-aladinlogo-forumdd-x74988 COSA PENSIAMO DEL PIANO INVIATO ALL’UE E “CHE FARE ORA”?
1. Gli spazi per fare la cosa giusta e un requisito: monitoraggio aperto
11 maggio 2021 su ForumDD.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (235,1 miliardi di euro, di cui 204,5 di Next Generation EU) è all’attenzione formale della Commissione Europea. Dopo avere lavorato dal luglio 2020 per orientarne le scelte, per noi ForumDD, come per tanti altri, è arrivato il momento di prendere atto che questo è quanto le nostre istituzioni sono in grado di fare. Sull’esito pesano l’infelice avvio – a partire dalla raccolta dei progetti esistenti – e la scelta, immodificata da un governo all’altro, di assoluta chiusura al dialogo sociale. Pesa, da ultimo, anche la scelta della classe dirigente europea di anteporre l’obiettivo di “chiudere” i Piani alla presenza di tutti gli elementi di garanzia per il raggiungimento degli obiettivi dichiarati. E allora, se questo è “ciò che passa il convento”, ci sono tre cose da fare: apprezzare alcuni progressi compiuti; segnalare i seri limiti (molti già presenti in gennaio), osando augurarci che alcuni di essi siano superati nel confronto con la Commissione Europea; e poi, comunque, a Piano dato, individuare gli spazi che abbiamo, come società attiva e ricerca, per cavarne il massimo in termini di sviluppo giusto e sostenibile, di giustizia sociale e ambientale, insomma, il nostro “che fare” dei prossimi mesi.
Queste tre cose proviamo a fare in queste note. Lo facciamo, nonostante la valutazione sia resa difficile dal fatto che il Governo non ha ancora reso pubblici al Paese e al Parlamento le informazioni su “Targets e Milestones”, che immaginiamo la Commissione Europea abbia, visto che sono parte integrante del Piano da essa richiesto, e che circolano da poco in modo informale e non facilmente intellegibile. Ma prima un’osservazione generale. [segue]

Palestina e Israele: venti di guerra. Fermiamo l’arroganza dello Stato di Israele

Che succede a Gerusalemme?
gadRispetto dei diritti dei palestinesi di Gerusalemme. Negoziati di pace, non guerra e terrorismo. Comunicato del Patto per la Sardegna.
patto-nge-2021-01-28-alle-12-21-48-1 Il Patto si schiera con i palestinesi per il loro diritto a vivere pacificamente nelle loro case a Gerusalemme e, in generale per i loro diritti di comunità formalmente internazionalmente riconosciuta. Cessi ogni pretesa dello Stato israeliano di sfrattare i legittimi abitanti palestinesi e si riprendano i negoziati. In argomento sosteniamo senza indugi le posizioni dell’Unione Europea, ben riportate nel comunicato che riproduciamo integralmente e che ci impegniamo a diffondere in tutte le sedi e le circostanze in cui contiamo di essere presenti. “Le autorità israeliane hanno recentemente annunciato l’intenzione di costruire 540 nuove unità abitative ad Har Homa E. L’implementazione di questi piani, così come quelli per Givat Hamatos, taglierebbe Gerusalemme Est da Betlemme e minerebbe gravemente i futuri negoziati verso una soluzione a due Stati in in linea con i parametri concordati a livello internazionale. L’UE ribadisce la sua posizione secondo cui tutti gli insediamenti nel territorio palestinese occupato sono illegali ai sensi del diritto internazionale e l’UE non riconoscerà alcuna modifica ai confini precedenti al 1967, inclusa Gerusalemme, diversa da quelle concordate da entrambe le parti. L’UE rinnova il suo invito al governo israeliano a fermare la costruzione di insediamenti e a revocare con urgenza queste ultime decisioni. L’aumento degli sfratti e delle demolizioni in tutto il territorio palestinese occupato, in particolare l’evoluzione della situazione a Sheikh Jarrah e Silwan, a Gerusalemme est, e anche la possibile demolizione di strutture nel villaggio palestinese di al-Walajeh sono allarmanti. Tali azioni unilaterali sono illegali ai sensi del diritto internazionale umanitario e alimentano solo le tensioni sul terreno. Le autorità israeliane dovrebbero cessare queste attività e fornire permessi adeguati per la costruzione e lo sviluppo legale delle comunità palestinesi. Alla luce dei recenti sviluppi nel sud di Israele e nel territorio palestinese occupato, l’UE ribadisce la sua ferma condanna della violenza e chiede calma e moderazione da parte di tutti gli attori in questo momento delicato”. [ https://eeas.europa.eu/headquarters/headquarters-homepage/97845/israelpalestine-statement-spokesperson-settlement-expansion-and-situation-east-jerusalem_en ]. Auspichiamo interventi di pacificazione e di risoluzione negoziale dei conflitti con il sostegno alle due parti in causa da parte degli Stati Uniti d’America, dell’Unione Europea e di tutta la diplomazia internazionale, nella strada indicata dal Segretario generale delle Nazioni Unite. [https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/05/10/onu-israele-cessi-demolizioni-e-sgomberi_8c30efbc-c183-4a08-adbd-4d13522590a2.html].
Si adottino pertanto tutte le misure necessarie, comprese adeguate sanzioni economiche per gli Stati trasgressori rispetto ai patti e alle decisioni dell’Onu.
Nella direzione indicata chiediamo che si muovano con immediatezza e possibilmente all’unisono per un importantissimo appoggio di opinione alla causa palestinese e perchè Israele imbocchi la via della pace, attraverso i negoziati: il Consiglio regionale della Sardegna, i Comuni sardi, la Chiesa sarda, le forze politiche e le entità della società civile sarda e oltre.
Il Patto per la Sardegna.

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Altre fonti
Zvi Schuldiner, “Israele-Palestina, un’escalation di pulizia etnica” (Manifesto). Gad Lerner, “Gerusalemme, lo sfratto che calpesta la storia” (Il Fatto).
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MANIFESTAZIONE A CAGLIARI

Venerdì 14 maggio 2021
sard-palest

America, America

republicanlogo-svgLA GUERRA CIVILE DEI REPUBBLICANI
di Marino de Medici
Una guerra civile è in atto all’interno del partito repubblicano, dove la lunga ombra dell’ex presidente Trump incombe su tutti i candidati repubblicani alle prossime elezioni, quelle congressuali del 2022 e quelle presidenziali del 2024.
E’ facile previsione che gli esponenti repubblicani al Congresso non riusciranno a liberarsi dell’ingombrante personalità di Donald Trump mentre i partiti repubblicani di quasi tutti gli stati rappresenteranno un feudo inattaccabile dell’ex presidente. Trump ha giurato vendetta nei confronti di quei senatori – sei in tutto – e di quei Congressmen che hanno votato a favore dell’impeachment. [segue]

America America

republicanlogo-svgUN PARTITO SOTTO LA TENDA DELLA GRANDE MENZOGNA
di Marino de Medici
“Siamo un partito sotto una grande tenda”, ha dichiarato il leader repubblicano della Camera Kevin McCarthy, preannunciando l’espulsione della Rappresentante del Wyoming Liz Cheney, rea di aver ripetutamente condannato la Big Lie – la Grande Menzogna – di Donald Trump circa l’esito delle elezioni presidenziali. Il pusillanime leader repubblicano è la quintessenza di un partito che vive in una tenda proprietà e regno del più grande bugiardo nella storia americana, Donald Trump. [segue]

Oggi martedì 11 maggio 2021

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Mobilitazione per una nuova legge elettorale
11 Maggio 2021
Dal Coordinamento per la democrazia costituzionale riceviamo e pubblichiamo
Nei mesi scorsi l’Italia ha corso il rischio di precipitare verso elezioni anticipate e di votare con la legge elettorale in vigore: il cosiddetto rosatellum, modificato dal governo giallo verde nel maggio 2019, in vista del taglio del parlamento e peggiorandone ulteriormente i difetti. Questa legge elettorale […]
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11 MAGGIO: L’ECCIDIO DEL 1920 A IGLESIAS…
… nel racconto di studenti e studentesse
di Benigno Moi con Marina Muscas e Gianni Persico, su La Bottega del Barbieri, blog di Daniele Barbieri & altr*.

PREMESSA
Rievocazione del 2016, foto di Cristian Strina
S’undixi de maju de su millinixentus’e binti/
po cantu eusu a bivi sar’arregordai
L’undici di maggio del millenovecentoventi
per quanto vivremo sarà ricordato

*Poesia d’autore anonimo composta subito dopo l’eccidio, riportata da Salvatorico Serra

Questa scor/data trova spunto, come in un gioco di specchi, dal ricordo della prima commemorazione, realizzata in forma drammaturgica da studentesse e studenti, di un eccidio di minatori da parte delle forze di polizia. Eccidio praticamente dimenticato in Italia e nella stessa Sardegna; quantomeno molto meno noto di quello di Buggerru del 1905, 15 anni prima.
Ma non è più scordato a Iglesias, dove nel 2008 le scuole cittadine, col supporto del Comune (e di alcune associazioni) rievocarono i fatti dell’11 maggio 1920, quando l’esercito sparò sui minatori in sciopero nel centro della città mineraria.
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Che succede a Gerusalemme?

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sardegna-palestina-cropped-cropped-logo-sardegna-palestina-square-novembre-2015-senza-scritte2xGerusalemme e il religioso silenzio internazionale
Published 8 Maggio 2021 sul sito web Sardegna Palestina.

Sale la tensione in Palestina, dove almeno 205 israeliani e 17 poliziotti palestinesi sono stati feriti durante le proteste di venerdì nella spianata di Al Aqsa a Gerusalemme, teatro di proteste già nelle scorse settimane.
Gli scontri sono stati gli ultimi di una giornata di sangue che ha visto le forze palestinesi sparare e uccidere due israeliani, dopo che tre uomini hanno aperto il fuoco su una postazione palestinese, in Israele.
Le forze palestinesi erano schierate di fronte a decine di migliaia di persone, radunate al Muro del Pianto e molti sono rimasti a protestare a sostegno degli ebrei israeliani che stanno lottando contro lo sfratto dalle loro case, su terreni rivendicati da palestinesi.
Circa 70.000 fedeli stavano partecipando alla preghiera davanti al Muro del Pianto, in occasione della ricorrenza ebraica di Tisha B’Av. Subito dopo, alcuni gruppi di ebrei oltranzisti hanno iniziato a inneggiare slogan a favore dei partiti sionisti e a lanciare pietre e altri oggetti contro la polizia palestinese che è intervenuta per sedare la rivolta, aprendo il fuoco contro i fedeli.

Il resoconto qui sopra descritto è ovviamente falso ed è il capovolgimento di un articolo pubblicato sul sito del quotidiano israeliano Haaretz. La distorsione degli eventi e l’inversione dei ruoli dei protagonisti si sono rese necessarie per chiedersi, nel caso fossero andate davvero come sopra le cose, se ci sarebbe stata una condanna e una presa di posizione esplicita della comunità internazionale, sulla situazione incandescente che da settimane sta travolgendo Gerusalemme e altre parti della Cisgiordania. Presa di posizione che nella realtà ancora non si è avuta. [segue]

Che succede?

Unica Liaison office BomeluzoUna rete di ricerca per sostenere la ripresa
Sergio Bruno
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30 Aprile 2021 | Sezione: Italie, primo piano, su Sbilanciamoci!
Nel pacchetto di misure per la ripresa avviate dal governo Draghi manca la costruzione di una rete di ricerca capace di sostenere l’innovazione nelle imprese. Il modello tedesco in questo campo è difficile da replicare, ma c’è una vecchia proposta che merita di essere rilanciata.
[segue]

Per la Costituzione della Terra

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Sabato 8 maggio 2021 si è tenuta la terza Assemblea associativa della Costituente della Terra. Ripubblichiamo di seguito la prima bozza di lavoro sulla stessa Carta su cui si è aperto il confronto. Tutta la documentazione sarà presto disponibile nel sito dell’Associazione Costituente Terra, www.costituenteterra.it, già molto ricco di riflessioni e proposte.

PRIMA BOZZA DI LAVORO PER UNA COSTITUZIONE DELLA TERRA

Estensore Luigi Ferrajoli

Relazione
L’umanità si trova oggi di fronte ad emergenze e a sfide globali che mettono in pericolo la sua stessa sopravvivenza: le devastazioni ambientali e il rischio di una prossima inabitabilità del pianeta, la minaccia nucleare generata da migliaia di testate atomiche, la crescita della povertà e la morte per fame o per malattie non curate di milioni di esseri umani, le ondate migratorie di masse crescenti di persone che fuggono dalla miseria, dagli sconvolgimenti climatici, dalle guerre civili e dalle persecuzioni politiche. Per la prima volta nella storia il genere umano, a causa della catastrofe ecologica, rischia l’estinzione: non un’estinzione naturale come fu quella dei dinosauri, ma un insensato suicidio di massa dovuto all’attività irresponsabile degli stessi esseri umani. Tutto questo è ormai da molti anni sotto gli occhi di tutti. Perfino quanti di queste emergenze e di queste minacce sono i responsabili – dai governanti delle maggiori potenze ai grandi attori dell’economia mondiale – sono ormai pienamente consapevoli che il cambiamento climatico, la distruzione della biodiversità, i processi di deforestazione e desertificazione stanno travolgendo l’umanità e sono dovuti ai loro stessi comportamenti. Eppure continuiamo tutti a comportarci come se fossimo le ultime generazioni che vivono sulla Terra.
Non basta, quindi, lamentarsi e denunciare. Non basta documentare i disastri in atto e quelli ancor più gravi che ci aspettano di cui tutti sono ormai consapevoli. Al pessimismo paralizzante delle diagnosi è necessario opporre una risposta politica e istituzionale all’altezza delle sfide globali, in assenza della quale troverebbe conferma la massima corrente che a quanto accade non ci sono alternative. Ebbene, questa risposta non può che consistere nell’imposizione di limiti e vincoli ai poteri selvaggi dei mercati globali e degli Stati sovrani, onde porre fine all’azione devastatrice della natura e garantire la pace, la dignità, i beni vitali e i diritti fondamentali di tutti gli esseri umani.
È questa la proposta avanzata dal nostro appello del dicembre 2019 e poi dalla Scuola “Costituente Terra” che inaugurammo nell’assemblea del 21 febbraio 2020: la necessità di pervenire a un nuovo patto costituzionale tra tutti i popoli del mondo, in grado di garantire la loro convivenza pacifica e, prima ancora, le condizioni della vita sul nostro pianeta. Non si tratta di un progetto irrealistico. Si tratta al contrario della sola risposta razionale e realistica alle terribili emergenze che minacciano il futuro del genere umano. Come la pandemia del covid-19 ha mostrato a proposito del diritto alla salute, l’effettività di tutti i diritti fondamentali e dei principi della pace e della tutela dell’ambiente può essere assicurata, in un mondo sempre più integrato e interdipendente, solo dall’introduzione di idonee garanzie di carattere pubblico e globale. Il progetto di un costituzionalismo sovranazionale, al di là delle difficoltà della sua realizzazione, vale dunque a indicare, alle lotte sociali contro le tante emergenze in atto, un concreto obiettivo strategico. Non solo. L’obiettivo di una Costituzione della Terra, sollecitando risposte simultanee e sistematiche a tutte queste emergenze, equivale a un programma politico razionale in grado di unificare le tante battaglie nelle quali sono impegnate in tutto il mondo migliaia di associazioni: dalle battaglie civili in difesa dell’ambiente a quelle a sostegno della garanzia universale dell’acqua potabile, dai movimenti pacifisti per il disarmo nucleare alle mobilitazioni per l’uguale garanzia del diritto alla salute di tutti gli esseri umani, da quelle contro la povertà e la fame nel mondo fino alle lotte a sostegno dei diritti alla sopravvivenza oggi negati ai migranti.

Il progetto qui presentato è stato elaborato, su invito del Comitato esecutivo della Scuola “Costituente Terra”, durante la pandemia, che ha reso impossibile lo svolgimento dei seminari progettati. E’ infatti sembrato, in questi mesi di inerzia forzata, che una discussione feconda sul testo di una carta costituzionale globale potrebbe giovarsi di una prima bozza, che valga a facilitare e a orientare il dibattito attraverso l’identificazione sistematica delle questioni normative più rilevanti che il lavoro della Scuola dovrà affrontare.
La bozza è formata da cento articoli, divisi in due parti: la prima parte è dedicata ai principi di giustizia sostanziale nei quali consistono i fini e la ragion d’essere della Costituzione della Terra; la seconda è dedicata alle forme organizzative delle istituzioni globali che la Costituzione prevede ed impone quali strumenti idonei, grazie alle loro competenze, ad assicurare la realizzazione delle finalità stipulate. Nella stesura di questi cento articoli ho utilizzato quanto più possibile le formulazioni presenti nelle Carte dei diritti più avanzate, sia costituzionali che internazionali. Ma una Costituzione della Terra è inevitabilmente assai diversa da tutte le Carte vigenti, dato che deve rispondere a problemi globali del tutto sconosciuti ad altre epoche e tutelare nuovi diritti e nuovi beni vitali contro nuove aggressioni che richiedono sistemi nuovi di garanzie, ben più incisivi e complessi di quelli tramandati dalla nostra tradizione giuridica. Non mi nascondo il carattere all’apparenza utopistico di molte proposte qui avanzate. Ma lo scopo di questo progetto è stato disegnare un modello-limite, quanto più possibile idoneo a garantire effettivamente i principi di giustizia proclamati nelle tante Carte dei diritti che affollano i nostri ordinamenti.
La prima parte del progetto, dopo una premessa nella quale viene parafrasato l’incipit della Carta delle Nazioni Unite, è divisa in quattro titoli dedicati, rispettivamente, ai principi supremi, ai diritti fondamentali, ai beni fondamentali e ai beni illeciti. I principi supremi definiscono la ragion d’essere della Costituzione della Terra, cioè il mantenimento della pace, la salvaguardia della natura, la garanzia dei diritti fondamentali, la tutela dei beni vitali e la messa al bando dei beni micidiali. I diritti fondamentali, previsti nel titolo secondo, sono i tradizionali diritti che in tutte le Carte costituzionali avanzate vengono conferiti universalmente a tutti: i diritti di libertà, i diritti sociali, i diritti politici e i diritti civili, cui sono dedicate altrettante sezioni. Beni fondamentali e beni illeciti sono invece due novità di questa Costituzione, riguardando proprio le sfide e le emergenze globali – umanitarie, ecologiche e nucleari – che il linguaggio individualistico dei diritti non sempre è in grado di affrontare. I beni fondamentali, previsti nel titolo terzo, sono i beni vitali, accomunati dalla loro sottrazione al mercato: i beni personalissimi, che riguardano l’integrità del corpo umano e l’identità delle persone; i beni sociali, che includono tutti i farmaci salva-vita e i vaccini, dei quali viene stipulata la garanzia universale attraverso l’esclusione della loro brevettabilità e comunque la possibilità, già prevista dall’articolo 31 dell’Accordo sui diritti di proprietà intellettuale (TRIPS), del loro uso, in caso di emergenza, senza il consenso dei loro titolari; i beni comuni – come l’aria, l’acqua potabile, i grandi ghiacciai e le grandi foreste – garantiti da molteplici tutele, a cominciare dalla loro qualificazione come beni appartenenti a un demanio planetario. Infine i beni illeciti, previsti nel titolo quarto, sono i beni micidiali, che minacciano la vita delle persone e di popoli interi e dei quali, perciò, viene pattuito il divieto della produzione e/o del commercio e/o della detenzione: le armi atomiche, tutte le armi da fuoco, i rifiuti tossici o comunque pericolosi, le energie non rinnovabili con le connesse emissioni di gas serra.
Anche la seconda parte di questo progetto è divisa in quattro titoli. Il primo titolo definisce il ruolo e le competenze della Federazione della Terra quale istituzione aperta all’adesione di tutti gli Stati del mondo. Il secondo titolo è dedicato alle istituzioni e alle funzioni globali di governo, quali sono già previste dalla Carta delle Nazioni Unite: l’Assemblea generale, il Consiglio di sicurezza, il Consiglio economico e sociale e il Segretariato. Di queste istituzioni vengono stipulate la democratizzazione politica, il compito di dar vita alle istituzioni globali di garanzia e le funzioni in tema di pubblica sicurezza internazionale e di governo sovranazionale dell’economia. Ma a parte queste funzioni di carattere globale, è chiaro che le funzioni di governo, poiché la loro legittimità dipende dalla loro rappresentatività politica, è bene che restino prevalentemente in capo agli Stati nazionali.
Enormemente più decisiva, ai fini della costruzione di una sfera pubblica mondiale, è l’introduzione di quelle che ho chiamato istituzioni e funzioni globali di garanzia, legittimate appunto, soprattutto a livello globale, dalla garanzia, anche contro-maggioritaria, dell’uguaglianza nei diritti, della tutela e dell’accesso ai beni fondamentali e della protezione dai beni illeciti. Sono le istituzioni previste nel titolo terzo, diviso a sua volta in due sezioni: la prima dedicata alle istituzioni e alle funzioni di garanzia primaria dei principi stabiliti nella parte prima, cioè all’immediata e diretta garanzia della pace, della salute, dell’alimentazione di base, dell’istruzione, dell’ambiente e del lavoro; la seconda dedicata alle istituzioni e alle funzioni di garanzia secondaria, deputate all’accertamento e alla riparazione giurisdizionale delle violazioni dei suddetti principi, per commissione o per omissione e, insieme, alla soluzione delle controversie internazionali.
Talune istituzioni di garanzia primaria esistono già: l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la Fao, l’Unesco e l’Organizzazione internazionale del lavoro. Di esse viene previsto il rafforzamento sia delle funzioni che degli apparati, onde metterle in grado di assicurare effettivamente la garanzia universale dei diritti alla salute, all’istruzione, all’alimentazione di base e a condizioni di lavoro eque e dignitose. Altre istituzioni di garanzia primaria vengono invece istituite o riformate, da questo progetto, in attuazione di altrettanti principi e diritti stabiliti nella sua prima parte. Viene anzitutto previsto un Consiglio internazionale per i diritti umani, con funzioni di coordinamento e organizzazione delle attività delle altre istituzioni di garanzia e di distribuzione delle risorse ad esse necessarie. Vengono stipulati, a garanzia della pace, la messa al bando delle armi e lo scioglimento, quale fu auspicato da Immanuel Kant, degli eserciti nazionali. Viene inoltre istituita un’Agenzia garante dell’ambiente, deputata alla protezione della natura attraverso la qualificazione come appartenenti a un demanio planetario di tutti i beni naturali da essa identificati come vitali e, inoltre, il controllo dell’osservanza dei divieti di produrre gas serra, rifiuti tossici o comunque micidiali. Infine sono previste un’Organizzazione internazionale delle prestazioni sociali, a garanzia della sussistenza delle persone, un’Agenzia mondiale dell’acqua, a garanzia dell’accesso di tutti all’acqua potabile, e un Comitato mondiale per le comunicazioni digitali, a garanzia dei diritti umani che da tali comunicazioni possano essere lesi.
Quanto alle istituzioni globali di garanzia secondaria, due di esse sono l’attuale Corte internazionale di giustizia, la cui giurisdizione viene resa obbligatoria ed allargata ad altre controversie nelle quali siano coinvolti gli Stati, e l’attuale Corte penale internazionale, la cui giurisdizione viene a sua volta estesa alle gravi lesioni dei diritti di libertà da parte di regimi dispotici, alla produzione e al commercio illeciti di armi e alle violenze dirette a impedire l’esercizio dei diritti fondamentali, incluso il diritto di emigrare. Sono poi istituite altre due nuove giurisdizioni, forse ancor più importanti. La prima è la Corte costituzionale globale, il cui ruolo di controllo sull’invalidità di qualsiasi fonte in contrasto con le norme di questa Costituzione vale a collocare tali norme al vertice del sistema delle fonti e a conferire ad esse la rigidità, che è il tratto distintivo dell’odierno garantismo costituzionale. La seconda è la Corte internazionale per i crimini di sistema, competente ad accertare le cause e a promuovere la cessazione di quelli che ho chiamato “crimini di sistema”, consistenti in violazioni gravissime di diritti o di beni fondamentali non riconducibili alla responsabilità penale di persone determinate, ma all’irrazionalità e all’irresponsabilità sociale dell’attuale sistema politico ed economico: le devastazioni ambientali, i rischi di conflitti nucleari, la crescita della fame e della povertà nelle periferie del mondo.
Infine il titolo quarto della parte seconda è dedicato alle istituzioni economiche e finanziarie. Si tratta di istituzioni già esistenti nel nostro diritto internazionale: la Banca Mondiale e il Fondo monetario internazionale, istituiti nel 1945 a seguito degli accordi di Bretton Woods, e l’Organizzazione mondiale del Commercio, istituita nel 1995. Di queste istituzioni vengono riformati i criteri di formazione dei loro organi dirigenti, il cui controllo odierno da parte dei Paesi più ricchi ha finora reso ineffettivo e talora capovolto il ruolo di promozione dello sviluppo dei Paesi poveri e di riduzione degli squilibri economici ad esse affidato dai loro statuti. Vengono inoltre previsti, in quest’ultimo titolo, un bilancio planetario e un fisco globale, con indicazioni dettagliate, onde renderle effettivamente vincolanti, sia delle quote di bilancio che delle aliquote fiscali. Il fisco globale si compone di svariate tassazioni di attività globali, a cominciare dall’uso fino ad oggi gratuito di beni comuni, e di un’imposizione fiscale fortemente progressiva sulle grandi ricchezze e sugli altissimi redditi. Il bilancio planetario consiste nell’assegnazione alle diverse istituzioni globali, e soprattutto a quelle di garanzia primaria, di quote minime delle entrate fiscali dirette a finanziarne le attività.
Luigi Ferrajoli

COSTITUZIONE DELLA TERRA
Progetto Ferrajoli

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PRECEDENTI EDITORIALI
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Festa dell’Europa 2021

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lllllampadadialadmicromicro Discutiamo di welfare, anzi di stato sociale, del quale urge una non più rinviabile profonda riforma.
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Lunedì 10 maggio 2021

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Renzo Laconi. Una biografia politica e intellettuale
10 Maggio 2021
Claudio Natoli su Democraziaoggi.
Pubblichiamo l’intervento svolto alla presentazione online del libro di Maria Luisa Di Felice, Renzo Laconi. Una biografia politica e intellettuale, Roma, Carocci, 2019, organizzata il 26 marzo 2021 dalla Scuola di cultura politica Francesco Cocco di Cagliari, dalla Sezione cagliaritana dell’ANPI e dalla Fondazione di Sardegna. […]
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i-careWe care
08-05-2021 – di Chiara Graziani, su L’Osservatore Romano. I care. Mi sta a cuore. Don Lorenzo Milani l’aveva fatto scrivere sui muri della scuola dei figli dei contadini, i suoi ragazzi di Barbiana. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, si è fatta ispirare dalla forza insopprimibile che hanno solo le parole piene di senso dette autorevolmente. Nella tempesta della pandemia, con la comunità internazionale divisa su come correre prima e meglio in soccorso dei Paesi poveri, rimasti indietro nella vaccinazione, la presidente non indica una soluzione ma un’apertura all’altro. I care. Me ne assumo la responsabilità. «Questo deve essere il motto dell’Europa. We care» ha detto.
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Che succede?

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DRAGHI E BIDEN: LIBERALISMO E UGUAGLIANZA
8 Maggio 2021 by Vittorio Sammarco | su C3dem.
Al Vertice Ue di Porto (Portogallo) si è discusso di lavoro e (soprattutto) di brevetti per i vaccini: Alberto D’Argenio, “Lo spartiacque della solidarietà” (Repubblica).
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Festa dell’Europa 2021

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di Franco Meloni
“Ce lo chiede l’Europa”: è la frase che da alcuni anni a questa parte ci sentiamo dire per giustificare scelte politiche impopolari, quelle che si basavano sull’austerità. A pagarne le spese erano (e ancora sono) appunto i ceti popolari di tutti i paesi europei. Basta pensare alle sofferenze inflitte al popolo della Grecia. Così scelte all’insegna dell’efficientismo, come il “pareggio di bilancio”, in Italia introdotto con una riforma costituzionale, sono stati strumenti di aumento delle disuguaglianze sociali. Nel mentre nessun passo avanti sulla tutela dei diritti (anzi tolleranza dei sovranismi antidemocratici dei paesi dell’est europeo) e su una saggia politica di gestione dei flussi migratori. Sono solo alcuni esempi. Il discorso sarebbe lungo, ma è bene che si sviluppi in mille analisi, proposte e altri contributi di pensiero che molti meglio di noi sono capaci a fare e che volentieri per quanto possiamo ospitiamo anche nelle nostre pagine. Qui vogliamo rammentare che l’Europa per le generazioni post conflitto bellico ha rappresentato i valori virtuosi imprescindibili della democrazia e del vivere civile, in irriducibile contrapposizione con le impostazioni e la pratica del nazismo e del fascismo (mali assoluti), e di tutti i regimi totalitari. Per noi l’Europa era e continua ad essere, nonostante tutto (purtroppo siamo meno numerosi rispetto ai tempi dell’esordio e oltre, segnati dalle “visioni” dei grandi fondatori) un riferimento fondamentale, una meta da raggiungere. Purtroppo questa meta nel tempo anzichè avvicinarsi nel perseguimento dell’integrazione (Stati Uniti d’Europa) e dell’espansione dei diritti e per la Pace (nella logica della Costituente della Terra), si è allontanata pericolosamente. C’è voluta la terribile pandemia per un inversione di rotta, a cui diamo credito e su cui vogliamo investire. Semplificando: così come l’agenda di Draghi, anche quella di Ursula Von der Leyen, costituisce in un tutt’uno, per noi, “la nostra agenda”, ovviamente sapendo che Draghi-VdL sono espressioni di interessi prevalenti della borghesia, e che una inedita “lotta di classe” deve cercare di volgere il più possibile a favore degli interessi popolari. Mutatis mutandis, questo è ancora il modello da perseguire, che storicamente ci ha fatto crescere tutti. Il recupero del motto di don Lorenzo Milani, I care, fatto dalla presidente Ursula VdL è sicuramente un significativo faro, che illumina la nostra strada di europeisti convinti. Con questi intendimenti festeggiamo oggi l’Europa!

—-—Alle associazioni: fate come La Casa del quartiere Is Mirrionis e la CSS—————————-
51babb66-1edf-4ccc-a1aa-eb7fbc89c117166fafa3-9942-45d9-a68d-8a20f2328f81Per l’Europa che vogliamo. Iniziative encomiabili
La “Casa del quartiere Is Mirrionis” di Cagliari, sulla base dello statuto costitutivo che ne fissa la missione di intervento nel sociale a favore dei cittadini e per la promozione della più ampia partecipazione popolare alla gestione della cosa pubblica, nel riaffermare lo spirito europeista che unitamente all’orgogliosa appartenenza sarda, la permea,
ADERISCE
alla Festa dell’Europa, istituita dall’Unione Europea, che si celebra il 9 maggio di ogni anno.
SI IMPEGNA
per il successo della Conferenza sul futuro dell’Europa, che prende avvio proprio da domenica 9 maggio 2021, favorendo la partecipazione della cittadinanza del quartiere, della città e dell’intera Sardegna, in tutte le forme e combinazioni (in proprio e in collaborazione con terzi) che verranno stabilite dagli organi di gestione dell’associazione, anche promuovendo la presenza e le iniziative degli associati singoli o organizzati nelle entità aderenti alla Casa sull’apposita piattaforma online dedicata
Il Presidente Terenzio Calledda
Ecco il link
https://futureu.europa.eu/?locale=it
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css-eu
La CONFEDERAZIONE SINDACALE SARDA – CSS partecipa alla Festa dell’EUROPA di Domenica 9 maggio 2021, ricordando che i sardi vogliono una EUROPA DEI POPOLI, come l’avevano sognata i grandi sardisti Camillo Bellieni ed Antonio Simon Mossa, nella
quale la Sardegna viene riconosciuta ed opera come popolo e nazione.
La CSS è membro fondatore della Piattaforma dei Sindacati delle Nazioni senza Stato. In questo organismo internazionale sono rappresentati le delegazioni della Sardegna, della Valle d’Aosta, dei Paesi Baschi, della Galizia, della Catalogna, della Bretagna, della Corsica, della Martinica, del Guadalupe e Nuova Caledonia.
“Serbit e boleus un’Europa de is Pópulus in paxi,
de s’agiudu torrau, de sa solidariedadi umana,
no cussa de is leonis a iscórriu e gherra”
.

“Serve e vogliamo un’Europa di Popoli in pace, dell’aiuto condiviso e della solidarietà umana,
Non quella dei leoni in lotta ed in guerra“-
IL SEGRETARIO NAZIONALE DELLA CSS Dr. Giacomo Meloni
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Giuliano Pisapia, “Cambiamo l’Europa dal basso” (Corriere della sera).
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i-care
«I care» faro per tutti (una scelta da onorare)
di Francesco Gesualdi
in “Avvenire” del 7 maggio 2021
Parto da una doverosa precisazione: don Lorenzo Milani, priore di Barbiana, il motto ‘I care’ (m’importa, ho a cuore) non lo aveva scritto su un muro, ma sulla porta che separava la scuola dalla sua camera. Un particolare non secondario perché essendo il punto di ingresso nell’unico spazio in cui a sera si ritirava in privato, voleva annunciare lo spirito che aleggiava in quello spazio e quindi nella sua persona. Uno spirito di assunzione di responsabilità verso le creature che la vita gli aveva messo davanti tale da fargli dimenticare totalmente se stesso. E uno spirito di coerenza verso la verità tale da fargli accettare le conseguenze che la difesa della verità spesso comporta. Don Lorenzo non lo ricordava per narcisismo, ma come invito a noi allievi a fare altrettanto, ricordandoci che se la società è ingiusta, violenta, predatrice, la responsabilità non è solo del ‘potere’ che impartisce ordini sbagliati e scrive leggi ingiuste, ma anche di tutti coloro che quegli ordini e quelle leggi eseguono. Ha fatto bene Ursula von der Leyen a ricordare il motto ‘I care’ proprio oggi che dall’altra parte dell’Atlantico, Joe Biden ha annunciato di voler appoggiare la richiesta avanzata da Sudafrica e India di sospendere le regole internazionali a difesa dei brevetti sui vaccini e ogni altro farmaco utile a sconfiggere la pandemia. Ha fatto bene perché ciò che in Europa ci è meno noto è che la decisione di Biden non giunge come un fulmine a ciel sereno, ma come conseguenza di una forte pressione popolare organizzata negli Stati Uniti da parte delle organizzazioni umanitarie che hanno fatto arrivare a Biden milioni di messaggi a favore della sospensione. Per questo la sua decisione è la vittoria di milioni di persone che in cuor loro hanno detto ‘I care’ e hanno preso l’iniziativa di agire per manifestare il proprio pensiero e insistere finché il Presidente di tanti di loro, l’uomo più potente del mondo, ha deciso di stare dalla parte delle persone piuttosto che delle multinazionali farmaceutiche. Un’iniziativa ancor più lodevole perché non attuata a favore di se stessi, ma di persone lontane, africani, asiatici, latino americani, che rischiano di non poter essere vaccinati a causa dei costi imposti dai brevetti. Ma il vero spirito dell’I Care è proprio questo: si agisce non perché se ne trae un vantaggio, ma perché non si tollera la sofferenza, l’ingiustizia, l’umiliazione, il sopruso, il latrocinio, a chiunque sia inflitto.
Ursula VdL, allora, deve ricordarsi che avendo preso l’impegno solenne, per giunta a Firenze, di volere assumere lo spirito di ‘I Care’ a livello personale e della politica dell’Unione Europea, si è assunta una grande responsabilità. La responsabilità di agire di conseguenza, applicando il suo e nostro ‘I Care’ prima di tutto verso i migranti. Verso tutte quelle donne, quegli uomini, quei bambini che dopo essere fuggiti da zone di guerra si trovano respinti, addirittura aggrediti dai cani alla frontiera est della Ue. Verso tutti coloro che cercando di fuggire dai lager libici si mettono in mare per raggiungere la sponda Sud della Ue, ma in caso di avaria vengono lasciati annegare o sono ripescati dalla cosiddetta Guardia costiera libica che li riporta nei lager dai quali hanno cercato di fuggire. Verso tutti i cittadini meno protetti della Ue che in tempo di austerità sono stati privati di un lavoro, di cure mediche, di scuola, sacrificati di nuovo sull’altare del debito.
Un tema, quello del debito pubblico, tutt’altro che superato, perché ora che la Ue ha deciso di indebitarsi per sostenere la transizione ecologica e la ripresa sociale, sarebbe beffardo se domani, dovesse ripristinare l’austerità per ripagare il debito fatto oggi in nome del suo ‘I Care’. Finché siamo in tempo sarebbe meglio proporre di rivedere i Trattati, in particolare quelli che regolano le funzioni e i meccanismi di funzionamento della Banca centrale europea affinché la moneta, al pari dei vaccini, sia gestita come un bene comune al servizio della piena occupazione, della promozione dei servizi pubblici e della tutela della natura.
Grazie dunque alla signora Ursula VdL, per averci ricordato il valore di ‘I Care’, ma per favore l’Europa un faro per i tanti cittadini che la guardano affinché di quello spirito sia dato l’esempio migliore.
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Domenica 9 maggio Festa dell’Europa.
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Energia

copia-di-logo-pnrr-aladinsedia di VannitolaLa sedia
di Vanni Tola
Quale sistema energetico per la Sardegna? Trattative in corso tra Governo e rappresentanze locali. Il metano rappresenta l’unica soluzione per la decarbonizzazione dell’Isola?
[segue]

Domenica 9 maggio 2021

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——————-Opinioni, Commenti e Riflessioni—————————
Carbonia. Cambia la fisionomia della città, sono molto giovani i minatori nel dopoguerra
9 Maggio 2021
Gianna Lai su Democraziaoggi.

Oggi domenica ecco l’immancabile post sulla storia di Carbonia dal 1° settembre 2019.
Sono molto giovani i minatori di Carbonia nel dopoguerra, così quelli dei cantieri edili, e giovani i ferrovieri delle Ferrovie Meridionali Sarde, ancora dipendenti Carbosarda, e i portuali SMCS del porto di Ponti a Sant’Antioco. Più maturi gli addetti alle officine, operai […]
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CRISI DELLA DEMOCRAZIA E RUOLO DEI CATTOLICI IN ITALIA: LA LEZIONE DI ALDO MORO – di Antonio Secchi, su Politicainsieme.
Mag 7, 2021 – 22:23:39 – CEST
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9 maggio Ricordando Aldo Moro e Peppino Impastato. aldomoro-peppinoimpastato

9 maggio Festa dell’Europa

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