Monthly Archives: gennaio 2021

L’appello fase due

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- Su Aladinpensiero online: https://www.aladinpensiero.it/?p=117602.
- Su Giornalia: https://www.giornalia.com/articoli/rinasci-sardegna-un-nuovo-inizio-patto-per-tutti-i-sardi/
- Su il manifesto sardo: https://www.manifestosardo.org/rinasci-sardegna/

Oggi sabato 16 gennaio 2021

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————–Opinioni, Commenti e Riflessioni—————
C’è un re speciale, il re del vaffa, e sai chi è?
16 Gennaio 2021
Amsicora su Democraziaoggi.
Ricordate da bambini a scuola? C’erano compagni di tutte le specie. Quelli generosi, magari talvolta svogliati e quelli sempre in gara con tutti. Io legavo, ed ho un affettuoso ricordo dei primi. […]
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Caso Trump. Social network: libertà di manifestazione del pensiero e reponsabilità penale dell’Internet Service Provider
16 Gennaio 2021
Giorgio da Cagliari, su Democraziaoggi.
Il rapido e tumultuoso sviluppo di internet e, in particolare, dei social network (SN) pone nuovi e importanti problemi […]
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Appello dei cattolici: Pietrino Soddu apprezza e sostiene

schermata-2020-11-26-alle-13-33-31lampada aladin micromicroPietrino Soddu, classe 1929, pertanto 91enne, mantiene tuttora una grande lucidità e una straordinaria capacità di discernimento dei tempi che viviamo: qualità che gli consentono tra l’altro di esprimere fondati giudizi politici, spesso sferzanti, ma sempre utili per affrontare i problemi attuali. Ben le dimostra anche nel rispondere agli auguri per le feste natalizie e di fine anno a lui rivolti dall’amico Antonio Secchi, che nella circostanza gli ha fatto pervenire l’Appello dei cattolici, noto ai nostri lettori. Proprio a questo appello si riferisce l’on. Soddu nel pietrino-soddu-e-il-suo-sguardo-poetico-e-profetico-sulla-sardegna-che-verra-un-intervento-di-nicolo-migheli-e1610740913574formulare le sue valutazioni che sinteticamente definiamo pessimistiche, ma che non ripiegano nella rassegnata accettazione del peggio. I cattolici se risvegliati dal sonno colpevole, possono avere un ruolo fondamentale per una inversione di tendenza, a certe condizioni che descrive nella parte finale del suo messaggio. A suscitare questo “risveglio” vuole contribuire l’iniziativa dei cattolici dell’Appello, a cui va l’apprezzamento che Soddu trasmette per il tramite dell’amico Secchi. Autorizzato dall’on. Soddu, Antonio Secchi ci trasmette lo scambio di mail intercorso che crediamo di grande interesse e anche un autorevole sostegno per i promotori dell’Appello. [segue]

Rinasci Sardegna! Un Nuovo Inizio. Patto per Tutti i Sardi

lampadadialadmicromicro133Riceviamo e volentieri pubblichiamo. La lettera è indirizzata ai firmatari dell’Appello del “Patto di sardi”, pubblicato nella nostra news, come invito al dibattito per proseguire nel percorso intrapreso. Crediamo che abbia una valenza che interessa e coinvolge tutti i sardi e non solo, per questa ragione riteniamo meriti la più ampia diffusione.
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filippo-figari-sardegna-industre-2Rinasci Sardegna! Un Nuovo Inizio. Patto per Tutti i Sardi

Alcuni di noi, tra i promotori dell’Appello del “Patto di Sardi”, hanno preso l’iniziativa di scrivere la lettera-messaggio che sotto si riporta, nella quale sono presentate alcune proposte per proseguire, non più solo come cattolici, ma come donne e uomini sardi di buona volontà, nel percorso di assunzione di responsabilità e partecipazione attiva alla costruzione di un nuovo futuro per la Sardegna. La nostra funzione di piccolo gruppo di servizio è terminata: ora andiamo in mare aperto con il coinvolgimento attivo di tutti, i 207 firmatari attuali e altri che si aggiungeranno. Avanti con convinzione e impegno!
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Lettera indirizzata ai firmatari del Manifesto-Appello alle istituzioni sarde

Care amiche e cari amici,
L’appello, firmato al momento da 207 sardi, cattolici e laici, ha raggiunto tutte le istituzioni sarde – comprese le forze sociali, sindacali, imprenditoriali – e la Conferenza Episcopale della Sardegna, che ha pubblicamente apprezzato l’iniziativa.
Numerose voci di vari orientamenti politico-culturali chiedono insistentemente di proseguire in un impegno finalizzato a ricercare – attraverso la mobilitazione di laici “responsabili e sensibili” – percorsi di speranza e di giustizia per le popolazioni sarde.
L’adesione suscitata dall’appello ci ha spinto a cercare di non disperdere questo patrimonio umano che incarna valori importanti capaci di incidere significativamente sul futuro della nostra società. Siamo convinti che in questo momento storico la Sardegna ha bisogno di tutti e che il bene dell’isola è interesse non solo dei partiti, delle forze economiche e delle lobby di ogni tipo e natura, ma dell’intero popolo sardo.
Da questo momento perciò, ci siamo proposti di aprire una riflessione tra quanti ritengono che si debba proseguire nel cammino iniziato con l’appello, chiarendo a noi stessi chi siamo, chi vogliamo rappresentare e cosa vogliamo fare nell’interesse della nostra gente sarda e in particolare di quella più colpita dalla crisi.

Chi siamo?
E’ stato scritto che inizialmente l’Appello era opera di un gruppo di cattolici sardi. Ma la nostra non vuole essere un’iniziativa confessionale. Siamo stati solamente i “propulsori” di un’iniziativa sottoscritta da 207 persone, e condivisa da tantissimi. Ma come proseguire e il da farsi è “consegnato” a tutte le donne e uomini di buona volontà. Noi cattolici ne siamo parte attiva, senza pretese di primogenitura, insieme con tutti.
La decisa e convinta adesione di numerose persone di vario orientamento ideale e culturale impone – per il bene dei sardi – la collaborazione tra quanti, come noi, credono nei fondamentali valori della centralità della dignità della persona umana, della solidarietà, della ricerca del dialogo sociale e della pace, della vicinanza alle “pietre scartate”.
Non abbiamo idea, al momento, se si sarà capaci di costruire questa prospettiva né si è riflettuto in maniera sufficiente su cosa potrà diventare questa aggregazione. Ciò che ci pare importante è che non possiamo rimanere silenti e non impegnarci perché le cose cambino. Siamo persone di provenienze le più diverse che si sono ritrovati in un documento che chiede un cambiamento radicale incisivo, considerando che fino a questo momento le condizioni delle popolazioni sono decisamente peggiorate e non solo a causa della pandemia.
Ciò che stiamo cercando di fare è svegliare le coscienze, rompere questo torpore che sembra avvolgere tutto, stimolare in maniera forte istituzioni, politica, forze sociali a non pensare esclusivamente agli interessi di parte ma alla ricerca del bene comune.

Ricostruire la Sardegna
Il programma di ricostruzione generale della Sardegna sul fronte socio economico è vastissimo perché richiama numerose problematiche di comparto, di settore e metodologie e strumenti d’attuazione sicuramente plurali. Ma due sono secondo noi i principi ispiratori di ogni scelta politica: 1) assicurare ai cittadini qualità della vita; 2) dignità della persona. Da questi principi ispiratori derivano alcune priorità, che elenchiamo senza pretesa di essere esaurienti:
- Diritto all’istruzione e alla formazione in tutte le forme e le articolazioni che il progresso scientifico e tecnologico oggi richiede per evitare qualsiasi forma di emarginazione.
- Cultura e rispetto dell’ambiente come bene da tutelare e risorsa da utilizzare
- Diritto al lavoro, strumento fondamentale perché la vita sia dignitosa
- Sussidiarietà tra diversi livelli istituzionali nel governo dei territori e nel rapporto tra istituzioni e le entità di partecipazione dei cittadini
- Diritto all’assistenza e alla cura per proteggere e promuovere, in tutte le età della vita, la dignità della persona

Impegno socio-politico dei cattolici
La ritirata della cultura sociale cattolica dalla scena politica non ha fatto bene alla nostra democrazia. Il suo ritorno, in una rinnovata prospettiva di apertura e inclusione, può contribuire a portare nuove idee, a ricostruire una politica che sembra orientata a raggiungere obiettivi di gruppi e/o di singoli piuttosto che avere l’idea che è necessario lavorare per tutti. San Paolo VI affermava che lo sviluppo o è per tutti o non è sviluppo. Anche i non cattolici sono in tutta evidenza fortemente interessati a un rinnovato impegno politico dei cattolici, con cui intraprendere comuni percorsi.

L’identità sarda
Il tema della sardità non può essere ignorato anche se le articolazioni di questo argomento sono tante e spesso divisive, e non da oggi. Il nostro obbiettivo è costruire un’autonomia vera, capace di autodeterminare bisogni, interessi, obiettivi sia di carattere sociale che di carattere economico. Da questo punto di vista l’interesse principale riguarda la rottura della dipendenza e assistenza che giova soltanto alle aree più ricche del paese, dalle quali provengono le merci che importiamo e che paghiamo grazie al contributo del cosi detto residuo fiscale. Non vogliamo essere un popolo di assistiti e dipendenti.

Nuovo Inizio per la Sardegna – Rinasci Sardegna! – Un Patto che unisca tutti i sardi. Forza Paris nei due significati di Insieme e Uguali.
Vogliamo essere soltanto un movimento popolare di opinione e di animazione – forte e incisivo – perché siamo a un cambiamento d’epoca che in Sardegna, se noi resteremo in silenzio e alla finestra, altri sicuramente hanno cominciato a scrivere.
Riflettiamo insieme anche sul nome, breve come uno slogan, ma emblematico e programmatico, per indicare il nuovo corso che economia, scienza, tecnologia, ambiente, anche pandemia hanno imposto, dentro il quale dobbiamo immettere valori ed etica. E decidiamo insieme.
Il vecchio approccio riformista non funziona più, l’economia liberista non sa più dove portare il mondo, l’ecologia integrale è la nuova salvezza. Certo anche la scienza giocherà un grande ruolo, lo dimostra la vicenda dei vaccini anti Covid-19. Ma non sarà sufficiente da sola, perché ci sarà bisogno di ridare senso a quasi tutti gli aspetti della nostra vita al punto che gli studiosi hanno coniato un termine che indica nuovo approccio a tutte le scienze sociali, quello “trasformazionale”.
La Sardegna ha urgente bisogno di un nuovo inizio per riprogettare la propria autonomia, riagganciarsi all’Europa (l’Europa dei popoli, solidale, unita e integrata nella valorizzazione delle diversità), uscire dall’arretratezza e dall’isolamento, per risalire le classifiche che ci vedono primi, tra i Paesi del Mediterraneo simili al nostro, per denatalità e abbandono scolastico, ultimi per occupazione giovanile, imprenditorialità, trasporti, speranza di futuro. Lo ribadiamo: dobbiamo dar vita ad una nuova cultura incentrata sull’ecologia integrale e un nuovo umanesimo. Lo dobbiamo ai giovani, alle donne e a tutti gli uomini di buona volontà, alla nostra gente sarda. Chi crede si ricordi delle parole “Io faccio nuove tutte le cose” e rimetta la speranza al centro dei nostri sogni e delle nostre sfide.

Gli strumenti per continuare a dialogare
Tutti sappiamo delle difficoltà di incontrarci personalmente e poiché siamo molto attenti al rispetto delle regole in tempo di pandemia , pensiamo che l’utilizzo dei nuovi media sia al momento l’opzione prevalente. Per questa ragione, ma anche perché questi strumenti sono efficaci, poco costosi e molto coinvolgenti pensiamo di attivare i social media più diffusi dal rafforzamento della esistente chat su whatsapp, alla realizzazione di una pagina fb e di un sito web dedicato. Dovremo anche prendere in considerazione l’opportunità di aprire un conto corrente bancario per fornirci di un agile strumento di autofinanziamento
Ciò ci potrebbe consentire di ampliare la partecipazione, di comunicare con efficacia, di raccogliere suggerimenti, idee da sviluppare insieme. Si tratta insomma di creare una rete la più ampia possibile sia rispetto alle organizzazioni sociali, professionali, ma anche di coinvolgere i territori della Sardegna.
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I promotori dell’Appello
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“Non ci si salva da soli”. Per battere il Covid in Sardegna è urgente la “buona politica; non quella asservita alle ambizioni individuali o alla prepotenza di fazioni o centri di interessi”.

Appello di cattolici sardi

Premessa.
Noi cittadini sardi, cattolici ispirati dai valori del Vangelo, fedeli agli insegnamenti del Concilio Vaticano II e della dottrina sociale della Chiesa, convintamente riproposti dalle ultime illuminanti encicliche di Papa Francesco, ci dichiariamo preoccupati e angosciati per il precipitare della situazione economica della Sardegna, con il portato di sofferenze materiali e psicologiche per un numero crescente di persone appartenenti a tutti gli strati della società sarda, specie dei meno abbienti. Chiediamo pertanto a tutti, a partire da quanti hanno responsabilità pubbliche, nelle Istituzioni e nelle altre organizzazioni della Società, e a tutti gli uomini e a tutte le donne di buona volontà, un impegno corale che, nel rispetto delle differenze delle diverse appartenenze politiche e culturali, ci renda solidali e attivi per uscire dalla situazione di crisi e difficoltà antiche e attuali della nostra regione.

1. Il momento della Sardegna.
La Sardegna nel momento in cui ha bisogno della più grande ricostruzione morale sociale ed economica della sua storia contemporanea – che può iniziare proprio dalla lotta al Coronavirus e ai suoi devastanti effetti – risulta paralizzata da un insieme di contraddizioni che si scaricano soprattutto sui più deboli.

La pandemia da Coronavirus ha ulteriormente aggravato le già precarie condizioni economiche e sociali della Regione. L’aggiornamento congiunturale dell’economia della Sardegna del novembre 2020, pubblicato dalla Banca d’Italia, sottolinea la forte negatività di tutte le variabili ( molto peggio di quanto accaduto a livello nazionale) dal PIL ai consumi, dalle esportazioni all’occupazione, dal fatturato agli ordinativi di tutti i settori dall’agricoltura all’industria, dal commercio, all’edilizia dal turismo ai servizi. Gli effetti di questa crisi strutturale avranno pesanti conseguenze oltrechè sul piano sociale anche su specifiche situazioni come l’emigrazione dei giovani istruiti, l’ulteriore spopolamento dei piccoli comuni, l’incremento dei livelli di povertà.

2. Principali emergenze
In diversi settori fondamentali le situazioni di crisi si sono aggravate negli anni.

– Nella scuola, nella formazione, nell’Università e nella Ricerca, comparti in cui si ampliano i divari tra i partecipanti a tutti i livelli – con esclusioni dettate in grande misura dalle condizioni economiche di partenza delle famiglie – oggi anche acuiti dalla formazione a distanza.

– Nei trasporti perennemente incerti al punto di togliere ai sardi il diritto costituzionale alla mobilità. E’ dei giorni scorsi la dichiarazione relativa all’interruzione dal 1° dicembre di tutti i collegamenti navali in convenzione.

– Nella sanità, con i tagli sistematici agli organici, l’annuncio di riforme penalizzanti nei confronti dei territori, l’intasamento degli ospedali; il taglio delle borse di studio per le specializzazioni mediche. Questioni ben rappresentate in questo periodo dal malessere dei sindaci di fronte all’enormità dell’emergenza sanitaria disperatamente affrontata dai medici, dal personale sanitario, dagli operatori delle cooperative sociali e del volontariato a cui va la nostra solidarietà

– Nelle pubbliche amministrazioni, in tutte le diverse articolazioni, dove si aggrava la farraginosità burocratica al punto da compromettere i diritti dei cittadini, ma anche delle imprese, ostacolate anzichè sostenute nella funzione di creare lavoro per uno sviluppo economico eco-sostenibile.

Nella politica, segnata dal crollo della partecipazione dei cittadini sardi agli eventi elettorali e, spesso , da carenze programmatiche e attuative che rischiano di mettere a repentaglio i diritti della persona e perfino del rispetto della dignità umana. Nell’emergenza attuale, che riguarda tutti, ad essere maggiormente colpite sono, come sempre, le fasce sociali più deboli della popolazione: giovani, donne, anziani, poveri di ogni tipologia e, tra essi, ammalati, persone con basso livello culturale, analfabeti digitali, i residenti nei piccoli centri dell’interno, disoccupati.

Le famiglie che già vivevano in situazioni di disagio prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria, versano oggi in situazioni di gravissima difficoltà, come testimoniano anche i recenti dati della Caritas sull’aumento della povertà assoluta e relativa.

La Sardegna ha bisogno, dunque, di interventi concreti sulle politiche per la famiglia, i giovani, il lavoro e le imprese, la questione ambientale, la sanità, la scuola, le infrastrutture, l’Università, la ricerca, le nuove tecnologie, la lotta alla corruzione.
[segue]

Che succede?

c3dem_banner_04LA GRAMMATICA DELLA CRISI
15 Gennaio 2021 su C3dem.
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LA VOLPE E LO SCORPIONE (E I NODI CHE VENGONO AL PETTINE)
14 Gennaio 2021 su C3dem. [segue]

Petizione per il trasporto pubblico

trasportiUn trasporto pubblico adeguato per rientrare in sicurezza nelle scuole sarde a febbraio
Gian Luigi Pittau ha lanciato questa petizione e l’ha diretta a Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas e a 2 altri/altre
Il 1 febbraio è previsto il rientro a scuola per migliaia di studenti sardi delle scuole superiori. Dopo tre mesi trascorsi a casa, come genitori, come insegnanti, come studenti, come nonni, come personale della scuola e come componenti della società civile ci chiediamo se, dopo tante promesse, si potrà rientrare a scuola in sicurezza con mezzi di trasporto pubblico adeguato viste le criticità che si sono già manifestate nei mesi di settembre e ottobre. [segue]

Oggi venerdì 15 gennaio 2021

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————–Opinioni, Commenti e Riflessioni—————
Renzi il guastatore, come al solito, si fa male da sè, Conte, il temporeggiatore, lo snobba e lo rimpiazza. Grave perdita per il Paese: la Bellanova lascia
15 Gennaio 2021
Amsicora su Democraziaoggi.
Credetemi, è dura, durissima, ma ogni tanto buttar l’occhio sulla crisi di governo mi tocca.
Che dire? ll guastatore perde il pelo ma non il vizio. E siccome il suo vizietto è scassare, lui lo ha fatto, ha dato una picconata al governo, come nel 2016 quando voleva demolire la Cosituzione. Non sembra, ma anche Conte [...]
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Big Tech, bisogna regolare il loro potere di censura
15 Gennaio 2021 su Democraziaoggi.
Pietro Casula presidenza@movimentoperlasardegna.com
L’attacco al Congresso USA e la reazione dei Big Tech pone molti quesiti su questioni di grande delicatezza.
Ritengo problematico e pericoloso che sia stato bloccato, cancellato completamente l’account Twitter di Donald Trump. E questo non perché sono un fan di Trump, ma i giganti americani del web […]
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Bonas noas a Is Mirrionis

spismcasa-ismSi è svolto oggi un incontro tra il Comitato Casa del quartiere Is Mirrionis e l’Azienda regionale Area (ex Iacp) sul ricupero e la riqualificazione dell’edificio ex asilo/centro sociale, che ospitò la Scuola Popolare dei lavoratori negli anni 70. Presenti per il Comitato il presidente Terenzio Calledda e Maurizio Fanzecco; per l’Azienda il commissario straordinario Adamo Pili e Gianvalerio Sanna. L’incontro, improntato alla massima cordialità, è stato positivo e produttivo rispetto alle richieste del Comitato. A breve un ampio resoconto con i contenuti dell’incontro e le ulteriori interlocuzioni con gli altri Enti coinvolti (Comune di Cagliari in primis).

Petizione per via Cinquini – Condividiamo e invitiamo ad aderire

via-cinquini-is-m lampadadialadmicromicro1Sosteniamo le richieste degli abitanti di Is Mirrionis, sottoscriviamo e invitiamo a sottoscrivere la petizione di seguito riportata.

I cittadini firmatari della presente Petizione
CHIEDONO
che l’intera area, una volta terminati i lavori di demolizione e bonifica, venga riqualificata rispettando la destinazione d’uso, realizzando cioè impianti pubblici di carattere sportivo, ricreativo, culturale e sociale.

CHIEDONO INOLTRE
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Oggi giovedì 14 gennaio 2021

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————–Opinioni, Commenti e Riflessioni—————
La crisi di governo più insensata dalla comparsa della terra? Sembra proprio di sì e anche dagli esiti incerti
14 Gennaio 2021
A.P. su Democraziaoggi.
Sarà la più incomprensibile di sempre ma la crisi di governo è realtà. La sanzione? Le dimissioni delle ministre di Italia Viva e Matteo Renzi che non giudica sufficienti le aperture di questi giorni. Che cosa succede ora non si sa, si naviga a vista, senza bussola e le soluzioni possibili sono varie. Ora bisogna […]
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Oltre Pd e 5Stelle alla sinistra servono valori non negoziabili
14 Gennaio 2021
Alfiero Grandi su Democraziaoggi.
Mentre il centrosinistra mostra le sue contraddizioni, c’è chi riflette per una auspicabile ripresa della sinistra.
La ricerca sulla sinistra sembra finalmente avviata. Le destre hanno avviato da tempo la loro ricostruzione. I rischi per la democrazia dipendono anche da questo squilibrio, perché è viva quando la dialettica culturale, politica e sociale è forte. C’è chi […]
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Il Recovery Plan del governo Conte bis
Roberto Romano
Su Sbilanciamoci! – 13 Gennaio 2021 | Sezione: Apertura, Economia e finanza
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Recovery Plan, arriva nella notte. Abbiamo 222 miliardi di euro che attengono precisamente ai fondi Next generation Eu, in totale 310 miliardi che computano anche le risorse legate alla riprogrammazione dei fondi strutturali (20 miliardi) e quelle in legge di bilancio.
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Oggi mercoledì 13 gennaio 2021

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————–Opinioni, Commenti e Riflessioni—————
Trump, censura e libertà di manifestazione del pensiero
13 Gennaio 2021
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
L’attacco al Congresso USA pone molti quesiti giuridici su questioni di grande delicatezza. Per esempio, possono delle aziende private che gestiscono mezzi di comunicazione (twitter, facebook, ecc.) silenziare o cancellare un utente, addirittura il Presidente degli States? La risposta ragionevole, a primo acchito, è negativa. Si tratta pur sempre di una censura […]
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Che succede?

c3dem_banner_04CRISI AL BUIO. SCUOLA DIMEZZATA
12 Gennaio 2021 by Vittorio Sammarco | su C3dem
Salvatore Vassallo, “Sta nascendo il governo Mattarella, altro che Conte 3” (Domani). Paolo Pombeni, “Una crisi pilotata, rapida e duratura che garantisca stabilità” (Il Quotidiano). Federico Geremicca, “Conte e Renzi nel buco nero” (La Stampa). Franco Monaco, “Barabba è in Italia viva e il Pd fa Ponzio Pilato” (Il Fatto). Daniela Preziosi, “Renzi o Conte. Ne resterà uno solo. Il giorno della verità” (Domani). Goffredo Bettini, “E i leader entrino nel governo” (intervista al Corriere). Roberto Napoletano, “Ma dov’è finita la società civile?” neu-schermata-2021-01-13-alle-08-32-35(Il Quotidiano). Renato Mannheimer, “Se si torna a votare il successo del centrodestra non è scontato” (Il Riformista). RECOVERY PLAN: Il testo provvisorio del PNRR dell’Italia. Claudio De Vincenti e Stefano Micossi, “Manca ancora una visione unitaria del Paese” (Sole 24 ore). Federico Fubini, “Lavoro, giustizia e burocrazia: i nodi politici del Recovery plan” (Corriere della sera). Carlo Cottarelli, “Investire per renderci tutti immuni: l’unica strada per far ripartire l’Italia” (La Stampa). SCUOLA: Carlo Verdelli, “Chi pensa ai nostri ragazzi?” (Repubblica). Paolo Ferrario, “Scuola dimezzata” (Avvenire). Gianna Fregonara, “La didattica a distanza ritarda l’apprendimento in matematica e lettura” (La Stampa). Maria Carla Gatto, “Senza scuola, sport e amici è una generazione dimenticata” (La Stampa). Cesare Mirabelli, “Scuola, divari accentuati. Violata la Costituzione”(intervista al Sole 24 ore). Francesco Manacorda, “Scuola, quando lo Stato non funziona” (Repubblica). Francesco Grillo, “L’importanza della scuola per colmare le disparità” (Messaggero).

Appello: Uniamoci per salvare l’Italia

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Un’iniziativa dell’ANPI, a cui aderiamo convintamente.
anpi-logo
Uniamoci per salvare l’Italia. Per sconfiggere la pandemia, ricostruire il Paese, promuovere una democrazia più ampia e più forte, urge l’impegno delle forze migliori della società. Occorre una nuova visione per il nostro Paese. Cambiare per rinascere, ricomporre ciò che è disperso, unire ciò che è diviso, donare vicinanza dove c’è solitudine, vincere la paura costruendo fiducia.
Lanciamo un appello per una grande alleanza democratica e antifascista per la persona, il lavoro e la socialità, mettendo a valore ogni energia disponibile dell’associazionismo, del volontariato, del Terzo settore, del movimento sindacale, della cooperazione, delle giovani generazioni, del mondo della cultura, dell’informazione, delle arti e della scienza, della società civile, della buona economia, col sostegno delle istituzioni e dei partiti democratici.
Un’alleanza che guardi al dramma presente attraverso i valori della solidarietà e della prossimità promuovendo una nuova cultura politica dell’ascolto e dell’incontro, ma guardi anche al futuro, affinché l’Italia del dopo Covid non sia la restaurazione dei vecchi e fallimentari modelli economici e valoriali, ma si avvii verso il cambiamento sulla strada tracciata dalla Costituzione.
Un’alleanza che contrasti l’insopportabile crescere delle diseguaglianze, combatta l’avanzare incessante delle mafie e della corruzione, sostenga il valore della vita e la dignità della persona umana e il lavoro come fondamento della Repubblica, assuma il valore e la cultura della differenza di genere, rivendichi la tutela della salute come diritto fondamentale, la centralità della scuola e della formazione, la piena e reale libertà di informazione oggi insidiata da vere e proprie intimidazioni.
Un’alleanza che unisca giovani e anziani, donne e uomini, laici e religiosi, persone di diverse opinioni, ma unite sui principi dell’antifascismo, per un Paese che torni a progredire pienamente, su basi nuove, sulla strada della democrazia e della partecipazione e dove l’economia sia finalmente al servizio della società e della persona, come più volte ricordato anche da Papa Francesco.
Un’alleanza che abbia a base i valori non negoziabili della pace e dei diritti umani, che si opponga all’insensata corsa alla produzione di armamenti, che abbia nell’agenda e nel cuore l’impegno per la difesa dell’ambiente e contro il riscaldamento globale, che guardi all’Europa davvero dei popoli, un’Europa come una risorsa e non come un nemico, che si opponga ad ogni violazione della legalità democratica, che consegni al nostro popolo e alle giovani generazioni l’insegnamento del passato e la speranza del futuro.
Un’alleanza che dia nuova vitalità alla partecipazione democratica in un parlamento del quale sia assicurata la centralità nei processi politici e decisionali.
Questo è il messaggio che intendiamo portare ovunque sul territorio, affinché si trasformi in una inedita, pacifica e potente mobilitazione nazionale.
Abbiamo alle spalle una straordinaria esperienza di valori chiamata Resistenza, sulla cui base è nata la Repubblica e la Costituzione, cioè la nuova Italia. Sono i valori della giustizia sociale, della libertà, della democrazia, della solidarietà, della pace. È giunto il momento di promuovere con lo sguardo di oggi un impegno democratico e antifascista che viene da lontano: uniamoci per salvare l’Italia, uniamoci per cambiare l’Italia
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Ufficio stampa: Andreina Albano – andreinaalbano@gmail.com – 3483419402

Piena adesione del Coordinamento per la democrazia costituzionale all’appello dell’Anpi
Dichiarazione di Alfiero Grandi, vicepresidente vicario del CDC

Il Coordinamento per la democrazia costituzionale (CDC) esprime piena adesione e un impegnato sostegno all’iniziativa promossa dall’Anpi con l’appello che punta ad unire le forze sociali e politiche che si riconoscono nella Costituzione.
Unire le forze è indispensabile di fronte alle minacce che investono le stesse conquiste democratiche.
Per troppo tempo si è pensato che queste conquiste non potessero essere messe in discussione, mentre oggi assistiamo a tentativi eversivi negli stessi Stati Uniti, a derive autoritarie in diversi paesi, anche europei, senza sottovalutare le serie preoccupazioni per il futuro della democrazia anche nel nostro paese.
Attuazione piena dei principi costituzionali, restituire credibilità alle istituzioni democratiche, a partire dalla centralità del parlamento, sono condizioni indispensabili per realizzare gli obiettivi contenuti nell’ appello.
Il Coordinamento per la democrazia costituzionale condivide pienamente l’obiettivo di dare vita nei territori del nostro paese ad iniziative comuni che, confermando l’unità nazionale, contrastino vecchie e nuove ingiustizie, aggravate dalla pandemia e dalla crisi sociale ed economica che ne è seguita.
Il CDC darà fin d’ora notizia ai comitati territoriali dell’appello con l’indicazione di partecipare attivamente alla costruzione delle iniziative comuni.
Per la Presidenza del CDC
Alfiero Grandi

Roma, 8 gennaio 2021
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Questo è il clima che vorremo si creasse in Italia per affrontare la crisi sanitaria, economica e sociale che imperversa e che non si risolverà in tempi brevi
Pillole di Storia. schermata-2021-01-12-alle-11-06-39
- Discorso di Alcide De Gasperi alla Conferenza di pace di Parigi (10 agosto 1946)Il video (IstitutoLuceCinecittà)
«Prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me: è soprattutto la mia qualifica di ex nemico, che mi fa ritenere un imputato, l’essere arrivato qui dopo che i più influenti di voi hanno già formulato le loro conclusioni in una lunga e faticosa elaborazione.
[...] Ho il dovere innanzi alla coscienza del mio paese e per difendere la vitalità del mio popolo di parlare come italiano, ma sento la responsabilità e il diritto di parlare anche come democratico antifascista, come rappresentante della nuova Repubblica che, armonizzando in sé le sue aspirazioni umanitarie di Giuseppe Mazzini, le concezioni universalistiche del cristianesimo e le speranze internazionalistiche dei lavoratori, è tutta rivolta verso quella pace duratura e ricostruttiva che voi cercate e verso quella cooperazione fra i popoli che avete il compito di stabilire.
[...] Signori Delegati, grava su voi la responsabilità di dare al mondo una pace che corrisponda ai conclamati fini della guerra, cioè all’indipendenza e alla fraterna collaborazione dei popoli liberi. Come italiano non vi chiedo nessuna concessione particolare, vi chiedo solo di inquadrare la nostra pace nella pace che ansiosamente attendono gli uomini e le donne di ogni Paese che nella guerra hanno combattuto e sofferto per una mèta ideale. Non sostate sui labili espedienti, non illudetevi con una tregua momentanea o con compromessi instabili: guardate a quella mèta ideale, fate uno sforzo tenace e generoso per raggiungerla.
È in questo quadro di una pace generale e stabile, Signori Delegati, che vi chiedo di dare respiro e credito alla Repubblica d’Italia: un popolo lavoratore di 47 milioni è pronto ad associare la sua opera alla vostra per creare un mondo più giusto e più umano.[Il discorso integrale]»
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OPINIONI – PAOLO FADDA
Paolo Fadda su L’Unione Sarda.
12 Gennaio 2021. L’intervento
Verrà il tempo di ricostruire
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Questo è il clima che vorremo si creasse in Italia per affrontare la crisi sanitaria, economica e sociale che imperversa e che non si risolverà in tempi brevi

Pillole di Storia. schermata-2021-01-12-alle-11-06-39
- Discorso di Alcide De Gasperi alla Conferenza di pace di Parigi (10 agosto 1946)Il video (IstitutoLuceCinecittà)
«Prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me: è soprattutto la mia qualifica di ex nemico, che mi fa ritenere un imputato, l’essere arrivato qui dopo che i più influenti di voi hanno già formulato le loro conclusioni in una lunga e faticosa elaborazione.
[...] Ho il dovere innanzi alla coscienza del mio paese e per difendere la vitalità del mio popolo di parlare come italiano, ma sento la responsabilità e il diritto di parlare anche come democratico antifascista, come rappresentante della nuova Repubblica che, armonizzando in sé le sue aspirazioni umanitarie di Giuseppe Mazzini, le concezioni universalistiche del cristianesimo e le speranze internazionalistiche dei lavoratori, è tutta rivolta verso quella pace duratura e ricostruttiva che voi cercate e verso quella cooperazione fra i popoli che avete il compito di stabilire.
[...] Signori Delegati, grava su voi la responsabilità di dare al mondo una pace che corrisponda ai conclamati fini della guerra, cioè all’indipendenza e alla fraterna collaborazione dei popoli liberi. Come italiano non vi chiedo nessuna concessione particolare, vi chiedo solo di inquadrare la nostra pace nella pace che ansiosamente attendono gli uomini e le donne di ogni Paese che nella guerra hanno combattuto e sofferto per una mèta ideale. Non sostate sui labili espedienti, non illudetevi con una tregua momentanea o con compromessi instabili: guardate a quella mèta ideale, fate uno sforzo tenace e generoso per raggiungerla.
È in questo quadro di una pace generale e stabile, Signori Delegati, che vi chiedo di dare respiro e credito alla Repubblica d’Italia: un popolo lavoratore di 47 milioni è pronto ad associare la sua opera alla vostra per creare un mondo più giusto e più umano.[Il discorso integrale]»

Oggi martedì 12 gennaio 2021

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————–Opinioni, Commenti e Riflessioni—————
Scuola. Il Consiglio superiore della pubblica istruzione si congeda. Definitivamente?
12 Gennaio 2021
Caterina Gammaldi su Democraziaoggi.
Il 30 dicembre 2020, a conclusione del suo mandato, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione si congeda con una lettera al ministro e un documento che sintetizza le attività svolte nell’ultimo quinquennio.
Desta preoccupazione la scelta di non procedere a una proroga dall’organismo collegiale, organo di garanzia dell’unitarietà del sistema nazionale dell’istruzione, in un momento […]
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