Monthly Archives: agosto 2020
Referendum
La logica aziendale non si addice al Parlamento
26/08/2020 – Camilla Buzzacchi su Volerelaluna.
La riduzione dei parlamentari non è certo un tabù, ma avrebbe senso in un contesto che salvaguardi le finalità del Parlamento. Invece si è preferito un taglio secco che assomiglia ai “tagli lineari” in sanità: con una logica aziendalistica del tutto inidonea in un’attività parlamentare che richiede soprattutto dibattito e confronto.
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Referendum: perché No
24/08/2020 – Andrea Fabozzi su Volerelaluna.
Le ragioni del taglio dei parlamentari si rivelano sempre più infondate: il risparmio economico è in realtà esiguo, il sistema istituzionale ne risulta squilibrato, la maggior funzionalità del Parlamento è tutta da dimostrare. Ma soprattutto viene drasticamente ridotta la rappresentanza: dei territori e delle minoranze.
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Referendum. Campagna per il NO.
Meno parlamentari vuol dire più efficienza democratica?
di Nino Labate*
Pensiamola come vogliamo: votiamo SI o votiamo NO, avviciniamoci con disquisizioni costituzionali o di schieramento, rimaniamo in attesa di una legge elettorale variabile di volta in volta a seconda delle convenienze; ma nel fondo del bicchiere rimane solo una questione di ragionevole buon senso. Che è anche un elementare principio depositato nelle radici della democrazia e nella sua stessa etimologia. Un principio in un certo senso intuitivo, praticato dunque sin dall’antica Grecia: la democrazia cresce e s’irrobustisce, diventa più rappresentativa, più seria e rispettosa delle diversità, solo quando il numero dei rappresentanti presenti in Assemblea cresce, e non quando diminuisce! E diventa più veritiera e difende il pluralismo, solo quando viene permessa una costruttiva, anche se lunga e noiosa, discussione. Con tante grazie all’efficienza.
Ci stiamo ubriacando dell’efficienza. Della velocità. Della rapidità. Un fordismo neofuturista anche con l’essere intransigenti sulla data referendaria, che con il concorso della tragedia pandemica e benché in concomitanza con alcune elezioni regionali, vedrà una presenza al voto ridotta ai minimi termini. E stiamo assimilando il Parlamento italiano a una catena di montaggio che produce birilli e robot, orientata da un taylorismo d’antan.
L’idea di democrazia nascosta dietro la vittoria del SI è un’idea elitaria, modello “meno siamo meglio stiamo”, con l’aggiunta che in pochi si governa meglio senza essere disturbati. Perché ancora una volta stiamo semplificando la complessità e la funzione di un’istituzione centrale riducendola solo ai numeri e alle quantità. Quando sappiamo bene che i numeri e le quantità, presi da soli e se sono proprio questi i colpevoli, si possono governare e gestire con nuove regole e procedure.
Quando si dice che i deputati del nostro Parlamento passeranno da 945 a 600, nessuno ha il coraggio di aggiungere che così votando avremo 1 deputato ogni 150 mila abitanti circa, e un senatore ogni 302 mila. Sarà una democrazia di lontananza e non una democrazia di prossimità. Sarà una democrazia di sconosciuti e di ignoti, dal momento che i nostri rappresentanti saranno lontani dai nostri territori e dalle nostre città, e i cui nomi conosceremo soltanto sulla scheda elettorale al momento del voto. E, se e quando andremo a votare, li voteremo senza neanche sapere chi sono. Caso mai aiutati dalla Rete virtuale della piattaforma Rousseau, con il vago sospetto che la proposta sia stata fatta proprio con queste intenzioni.
Non penso che sia un peccato approcciare ragionevolmente i numeri della rappresentanza, rivedendo il bicameralismo paritario, con nuovi regolamenti e quant’altro. Diventa “peccato” quando, come sta succedendo, questo approccio critico si fa al buio, e con un secco colpo di mannaia, senza collocare questo brusco taglio di parlamentari all’interno di una riforma organica e di sistema, di nuove regole, di nuovi equilibri fra Centro e Periferia, scommettendo per i necessari aggiustamenti solo su prossimi anni.
Mi auguro di sbagliare, ma se sembra scontato che andrà a votare come in tutti i referendum – Covid permettendo e Regionali che addirittura potrebbero aiutare – una netta minoranza degli aventi diritto, e il SI vincerà con netta maggioranza percentuale di questa minoranza, alla fine la riforma sarà approvata da molto meno, del 30/40% di cittadini italiani. Auguri. Io voterò NO!
*Nino Labate
25 Agosto 2020 by Giampiero Forcesi | su C3dem.
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Considerazioni semplici.
di Franco Meloni.
Dopo i giorni terribili del lockdown riprendiamo a incontrarci tra amici in qualche serata conviviale. Vietate le effusioni, mantenendo le distanze, tuttavia, almeno tra pochi, liberi dalle mascherine. Con cautela e con un certo riaffacciarsi dell’angoscia per l’aumento dei contagi, sperando che non siano necessarie nuove chiusure e soprattutto che il vaccino, quello buono perché scientificamente validato, arrivi presto. Questo è il tema principe delle conversazioni, intramezzato dallo scambio di notizie belle o brutte che siano, in primis la salute: hai saputo del tale? come sta talaltra? Tra i maschi, soprattutto, un po’ di sport. E così via. Di politica niente o poco. Per esempio: di referendum? Qualcosa. Ecco parliamone. In uno di questi incontri ho provato a inserire, seppur con molta cautela, l’argomento. Senza però mascherature: io voto NO, perché, perché… E tu? L’interlocutore, nel mio caso l’interlocutrice – chiamiamola Tommasa – (mi limiterò a due soli attori dell’incontro: bastano per il mio ragionamento) con mia meraviglia rispetto a quanto la conosco (o credevo di conoscerla) dichiara: “Non ho ancora deciso se andare a votare, ma nel caso decidessi di andare voterei SI. Si, senza esitazioni, perché è un’occasione per dare una mazzata a questa classe politica, di cui ho profonda disistima” . Ma così, dico io, riprendendo il discorso d’esordio, favorisci le oligarchie di partito, diminuisci le rappresentanze, magari impedendo l’elezione di qualche persona onesta e competente. “Ma scusa – fa Tommasa – questi che oggi ci rappresentano cosa fanno di buono per noi? Intendo noi cittadini. A proposito, tu li conosci? Dico personalmente. E soprattutto ti hanno mai coinvolto individualmente o come esponente delle organizzazioni in cui sei impegnato, quelle che tu chiami della ‘società civile’?”. Beh! Devo dire che con questa domanda Tommasa mi ha proprio steso. Pensate che sono riuscito a ricordarmi solo due dei nostri parlamentari sardi; precisamente i due che ho votato: Gianni Marilotti, senatore di 5 Stelle e Andrea Frailis, deputato del Pd. E gli altri chi c… sono? Vabbè, è anche colpa mia non essere informato dell’attività dei nostri parlamentari. Ora che mi ricordo Marilotti ha organizzato al Senato la presentazione del libro di Francesco Casula contro Carlo Felice e i Savoia E poi ha anche partecipato a iniziative del CoStat. Di Frailis poco so, salvo qualche dichiarazione, ma lasciamo perdere. Ripeto in parte è colpa mia. “Si? – incalza Tommasa – Ma tu non hai mai smesso di fare attività culturale e, ultimamente, animazione di quartiere. Li hai incontrati i politici, questi o altri che siano, nelle tue iniziative?”. La conversazione è andata per le lunghe e non vi voglio annoiare ulteriormente. Tutti siamo rimasti nelle opinioni di partenza, rispettosamente. Traggo solo alcune semplici conclusioni: 1) resto convinto che tagliare il numero dei parlamentari sia sbagliato, fondamentalmente antidemocratico; 2) non possiamo però accettare lo status quo, urge una reimpostazione delle forme della rappresentanza politica a partire dalla democratizzazione dei partiti e dalla riforma dei sistemi elettorali in chiave proporzionale. È un discorso complesso ma va continuato, come facciamo nel CoStat. E anche nel nostro piccolo della nostra News continueremo a farlo. Per il referendum niente è ancora perduto, nel senso che, nonostante le previsioni contrarie, il NO può ancora vincere, magari se tanti progressisti e di sinistra lo sosterranno. Noi del NO ci siamo oggi e ci saremo comunque le cose vadano.
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Oggi mercoledì 26 agosto 2020
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—————————Opinioni, Commenti e Riflessioni, Appuntamenti————–——–
Ai virusvacanzieri “continentali” che c’infettano sapete cosa farei?
26 Agosto 2020
Amsicora su Democraziaoggi.
Cari compagni ed amici, vi ricordate, quando nella nostra isola calarono in massa i virusvacanzieri la primavera scorsa? Scappavano dalle loro città infette del Nord e venivano nell’isola felice, nelle loro seconde case, a cercare scampo. Allegri e felici, sopratutto furbi. A noi poveri indigeni nenche un pensiero. Li infetteremo, porteremo fra loro un virus […]
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C’è tanto da lavorare
di Mauro Magatti
in “Avvenire” del 25 agosto 2020
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Che succede?
IL REFERENDUM E L’ASINO
24 Agosto 2020 su C3dem.
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LA “SVOLTA NECESSARIA” SECONDO PRODI. E IL POSSIBILE DEBUTTO DI “POLITICA INSIEME”
23 Agosto 2020 su C3dem.
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Oggi martedì 25 agosto 2020
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—————————Opinioni, Commenti e Riflessioni, Appuntamenti————–——–
Le ragioni sostanziali per opporsi alla disuguaglianza distributiva
25 Agosto 2020
Gianfranco Sabattini su Democraziaoggi.
La disuguaglianza economica che caratterizza oggi il mondo è esposta a una serie di obiezioni di tipo morale e sostanziale; secondo Thomas Scanlon (già docente presso il Dipartimento di filosofia dell’Università di Harvard e autore di “Perché opporsi alla disuguaglianza” (Il Mulino, n. 5/2019), non è stato sinora possibile ridurre o rimuovere la disuguaglianza […]
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1. Messaggio della Caritas e dell’Ufficio Migrantes dell’Arcidiocesi di Palermo sull’ordinanza del presidente della Regione Sicilia del 22/8/2020
La Caritas Diocesana di Palermo con l’Ufficio Migrantes esprimono forte preoccupazione e fermo dissenso nei confronti dell’Ordinanza n. 33 del 22 agosto 2020 emanata dal Presidente della Regione Sicilia On. Nello Musumeci. Ciò che preoccupa nel testo del provvedimento, e nelle dichiarazioni rese alla stampa per presentarlo, è l’argomentazione solo in apparenza logica ma in realtà deficitaria sul piano razionale, nonché su quello umano ed evangelico.
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Referendum. Appello di 183 costituzionalisti per il NO.
Ecco l’appello integrale e i 183 firmatari.
Le ragioni del nostro NO al referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari In risposta all’appello del Direttore della testata online Huffington Post Mattia Feltri, pubblicato lo scorso 8 agosto, le sottoscritte e i sottoscritti, docenti, studiose e studiosi di diritto costituzionale, intendono spiegare le ragioni tecniche per le quali si oppongono alla riforma sulla riduzione del numero dei parlamentari, illustrando i rischi per i principi fondamentali della
Costituzione che la revisione comporta.
Si precisa che il presente documento scaturisce da un’iniziativa autonoma e totalmente indipendente sia dal Coordinamento per la democrazia costituzionale (CDC), sia dal Comitato nazionale per il No al taglio del Parlamento, così come da ogni altro ente, organismo e associazione, esprimendo considerazioni frutto esclusivamente dell’elaborazione collettiva dei sottoscrittori. [segue]
Referendum. Vincere o perdere: tutto è possibile
Considerazioni semplici.
di Franco Meloni.
Dopo i giorni terribili del lockdown riprendiamo a incontrarci tra amici in qualche serata conviviale. Vietate le effusioni, mantenendo le distanze, tuttavia, almeno tra pochi, liberi dalle mascherine. Con cautela e con un certo riaffacciarsi dell’angoscia per l’aumento dei contagi, sperando che non siano necessarie nuove chiusure e soprattutto che il vaccino, quello buono perché scientificamente validato, arrivi presto. Questo è il tema principe delle conversazioni, intramezzato dallo scambio di notizie belle o brutte che siano, in primis la salute: hai saputo del tale? come sta talaltra? Tra i maschi, soprattutto, un po’ di sport. E così via. Di politica niente o poco. Per esempio: di referendum? Qualcosa. Ecco parliamone. In uno di questi incontri ho provato a inserire, seppur con molta cautela, l’argomento. Senza però mascherature: io voto NO, perché, perché… E tu? L’interlocutore, nel mio caso l’interlocutrice – chiamiamola Tommasa – (mi limiterò a due soli attori dell’incontro: bastano per il mio ragionamento) con mia meraviglia rispetto a quanto la conosco (o credevo di conoscerla) dichiara: “Non ho ancora deciso se andare a votare, ma nel caso decidessi di andare voterei SI. Si, senza esitazioni, perché è un’occasione per dare una mazzata a questa classe politica, di cui ho profonda disistima” . Ma così, dico io, riprendendo il discorso d’esordio, favorisci le oligarchie di partito, diminuisci le rappresentanze, magari impedendo l’elezione di qualche persona onesta e competente. “Ma scusa – fa Tommasa – questi che oggi ci rappresentano cosa fanno di buono per noi? Intendo noi cittadini. A proposito, tu li conosci? Dico personalmente. E soprattutto ti hanno mai coinvolto individualmente o come esponente delle organizzazioni in cui sei impegnato, quelle che tu chiami della ‘società civile’?”. Beh! Devo dire che con questa domanda Tommasa mi ha proprio steso. Pensate che sono riuscito a ricordarmi solo due dei nostri parlamentari sardi; precisamente i due che ho votato: Gianni Marilotti, senatore di 5 Stelle e Andrea Frailis, deputato del Pd. E gli altri chi c… sono? Vabbè, è anche colpa mia non essere informato dell’attività dei nostri parlamentari. Ora che mi ricordo Marilotti ha organizzato al Senato la presentazione del libro di Francesco Casula contro Carlo Felice e i Savoia E poi ha anche partecipato a iniziative del CoStat. Di Frailis poco so, salvo qualche dichiarazione, ma lasciamo perdere. Ripeto in parte è colpa mia. “Si? – incalza Tommasa – Ma tu non hai mai smesso di fare attività culturale e, ultimamente, animazione di quartiere. Li hai incontrati i politici, questi o altri che siano, nelle tue iniziative?”. La conversazione è andata per le lunghe e non vi voglio annoiare ulteriormente. Tutti siamo rimasti nelle opinioni di partenza, rispettosamente. Traggo solo alcune semplici conclusioni: 1) resto convinto che tagliare il numero dei parlamentari sia sbagliato, fondamentalmente antidemocratico; 2) non possiamo però accettare lo status quo, urge una reimpostazione delle forme della rappresentanza politica a partire dalla democratizzazione dei partiti e dalla riforma dei sistemi elettorali in chiave proporzionale. È un discorso complesso ma va continuato, come facciamo nel CoStat. E anche nel nostro piccolo della nostra News continueremo a farlo. Per il referendum niente è ancora perduto, nel senso che, nonostante le previsioni contrarie, il NO può ancora vincere, magari se tanti progressisti e di sinistra lo sosterranno. Noi del NO ci siamo oggi e ci saremo comunque le cose vadano.
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Campagna per il NO nel Referendum
La posta in gioco nel referendum
Volerelaluna, 21-08-2020 – di Domenico Gallo
Manca meno di un mese: il 20 e 21 settembre saremo chiamati alle urne per approvare o respingere la riforma che modifica gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione al fine di ridurre il numero dei parlamentari: da 630 a 400 alla Camera dei Deputati, da 315 a 200 al Senato.
Non dimentichiamo che nell’ultima votazione alla Camera l’8 ottobre 2019 la riforma fu approvata quasi all’unanimità in quanto tutti i partiti si espressero a favore, salvo dissensi individuali. Il giorno dell’approvazione dinanzi alla Camera fu inscenata una manifestazione durante la quale il capo politico dei 5Stelle, con delle forbici enormi tagliò platealmente una striscia di poltrone di cartone fra il tripudio generale, com’era avvenuto un anno prima quando lo stesso personaggio aveva annunciato l’abolizione della povertà.
Non v’è dubbio che all’epoca la riforma godeva di una grande popolarità poiché dava l’impressione al cittadino comune di aver messo a segno un risultato importante tagliando le poltrone alla casta. Una popolarità che i partiti, che pure nelle precedenti votazioni avevano votato contro, non avevano voluto sfidare, al punto che la stessa richiesta di sottoporre la riforma al referendum popolare appariva come una sfida al buon senso. Il referendum fu fissato dal governo a tambur battente per il 29 marzo 2020 per evitare che il passare del tempo potesse smorzare l’onda del consenso che aveva cominciato ad affievolirsi, sennonché l’emergenza generata dalla pandemia ha scombinato questi piani.
Il disastro sanitario, economico, politico e sociale provocato dalla pandemia ci ha posto di fronte a problemi drammatici rispetto ai quali emerge tutta la vacuità di una politica che, invece di affrontare i problemi e i bisogni reali della gente, ha cavalcato il disagio sociale per costruirsi un consenso fondato sulle illusioni dell’antipolitica. Questa politica ha creato l’illusione che il disagio sociale sia frutto dei privilegi della casta, che dimezzare le pensioni dei parlamentari sia stato un grande successo popolare, che la nostra vita si possa migliorare discriminando gli immigrati o altre categorie di soggetti deboli, che il disagio politico che nasce dal vuoto della rappresentanza sia colpa delle istituzioni politiche rappresentative, che quindi devono essere ridimensionate, a cominciare dal Parlamento.
La riforma costituzionale che riduce il numero dei parlamentari è il frutto più significativo di questa politica di diseducazione di massa. Quando le illusioni guidano la politica non c’è salvezza: basti pensare al disastro creato un secolo fa dal mito della “vittoria mutilata”, che provocò l’avvento del fascismo.
Adesso è giunto il tempo delle scelte, il tempo di fare i conti con la realtà. Dobbiamo chiederci: avere meno rappresentanti ci consentirà di far sentire meglio la nostra voce quando chiederemo giustizia sociale, investimenti, distribuzione equa delle risorse, un lavoro e una vita decente per tutti?
È vero che è profondamente radicato un sentimento antipolitico, certamente non ingiustificato, ma è una grande menzogna che col taglio del Parlamento si punisca la casta. Rimpicciolendo il Parlamento la casta diventerà ancora più oligarchica e per i cittadini sarà ancora più difficile essere rappresentati. Il taglio dei parlamentari sommato alle norme elettorali in vigore apre una ferita nella capacità di rappresentare i cittadini, i territori, le posizioni politiche esistenti nel paese. Soprattutto al Senato, dove verrà eletto un senatore ogni 302.420 abitanti, ma per i 74 collegi uninominali (a fronte degli attuali 116), il rapporto sarà di un senatore ogni 803.158 abitanti (per fare un esempio in una Regione come la Calabria con una popolazione di 1.959.000 abitanti sono previsti solo 2 collegi uninominali, a fronte dei 4 attuali). Che vantaggio ne trarranno i cittadini italiani?
Il referendum è il momento della verità, abbiamo l’occasione con il nostro voto di far crollare questo castello di illusioni e di costringere la politica a confrontarsi con la realtà dei nostri bisogni. A differenza delle votazioni politiche nelle quali milioni di voti possono andare perduti, nel referendum costituzionale, ogni voto vale, ogni voto può fare la differenza e ogni voto è importante perché il cittadino elettore con il suo voto diviene legislatore costituzionale: scrive la Costituzione. Occorre un impegno di tutti perché venga scritta una pagina di verità.
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Domenico Gallo, magistrato è presidente di sezione della Corte di cassazione. Da sempre impegnato nel mondo dell’associazionismo e del movimento per la pace, è stato senatore della Repubblica per una legislatura ed è componente del comitato esecutivo del Coordinamento per la democrazia costituzionale. Tra i suoi ultimi libri “Da sudditi a cittadini. Il percorso della democrazia” (Edizioni Gruppo Abele, 2013) e “Ventisei Madonne Nere” (Edizioni Delta tre, 2019).
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Oggi lunedì 24 agosto 2020
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Referendum costituzionale di settembre: un po’ di ripasso e qualche conto
24 Agosto 2020
Tonino Dessì su Democraziaoggi.
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Save the date. Punta de billete. Ricordati
Quest’anno LibrAmare, oltreché Libri al mare
diventa anche Amare il libro e Un mare di libri ,intraprendendo un viaggio letterario che, dopo i tre primi eventi che avranno luogo da l’Agorà di Golfo1 al Poetto,
arriverà al Caffè Novecento, al Polo bibliotecario Falzarego 35 e infine a Sa bresca dorada, a Castiadas, presso l’ormai storica azienda produttrice di liquori, in primis il famoso mirto, e di eventi culturali. [segue]
Connessioni per condividere e salvaguardare la casa comune
Gruppo Regionale di Educazione alla Pace e alla Mondialità (GREM)
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Connessioni per condividere e salvaguardare la casa comune
“Dalla Enciclica della Laudato Si, al Sinodo sulla Amazzonia e all’Incontro di Bari ‘Mediterraneo frontiera di pace’ ”
Casa di Esercizi Spirituali “Il Pozzo di Sichar”, Località Is Meris – Quartu Sant’Elena , Ca
(dal 24 al 27 agosto 2020)
“I gemiti di sorella terra, che si uniscono ai gemiti degli abbandonati del mondo, con un lamento che reclama da noi un altra rota. Mai abbiamo maltrattato e offeso la nostra casa comune come negli ultimi due secoli. Siamo invece chiamati a diventare gli strumenti di Dio Padre perché il nostro pianeta sia quello che Egli ha sognato nel crearlo e risponda al suo progetto di pace, bellezza e pienezza.”
PROGRAMMA
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Che succede? Guarire il mondo.
GUARIRE IL MONDO
23 Agosto 2020 by Giampiero Forcesi | Su C3dem.
Per la ripresa post-Covid papa Francesco invita a combattere ingiustizie sociali e degrado ambientale. Continuando il nuovo ciclo di catechesi sul tema “Guarire il mondo”, ha incentrato la sua meditazione sull’argomento “L’opzione preferenziale per i poveri e la virtù della carità” (“Il vaccino anti-Covid sia per tutti”, Avvenire 20 agosto). [segue]
Che succede?
Sondaggio apparso su Il Sole24ore del 23 agosto 2020
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Perché per la Sardegna la vittoria del sì sarebbe un vero guaio.
di Tonino Dessì, su fb.
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DAR RETTA A DRAGHI. BETTINI PROMUOVE RENZI CAPO DEI MODERATI. E ALTRO
21 Agosto 2020 su C3dem
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REFERENDUM, CI SI SCHIERA. DRAGHI, TUTTO OVVIO? PD-M5S: MA CHE ALLEANZA È?
20 Agosto 2020 su C3dem
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Oggi domenica 23 agosto 2020
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—————————Opinioni, Commenti e Riflessioni, Appuntamenti————–——–
Referendum: siamo per il NO!
[Da fb] Quando è iniziata la campagna referendaria il No era dato per spacciato con numeri plebiscitari per il Sì, dato ad oltre il 90%. Ma piano piano, grazie alo sforzo di tutti noi, sui social ma anche fuori, il No sta crescendo e adesso è dato al 30 per cento dagli ultimi sondaggi. I promotori del Sì cominciano ad essere nervosi e incerti sull’esito finale. E’ possibile una rimonta che porti il no a prevalere come è accaduto nel 2016. Impegniamoci tutti e vinceremo questa battaglia!
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Carbonia. Mentre al Nord la guerra diventa di Liberazione, verso una nuova presa di coscienza nella miniera
23 Agosto 2020
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Nuovo appuntamento domenicale con la storia di Carbonia. L’inizio domenica 1° settembre 2019.
A caratterizzare la linea d’azione dei nuovi organismi operai dentro i cantieri, fu l’aver avviato, insieme alle leghe dei minatori, il confronto sui temi del salario e dello sfruttamento, che diede nuovo spessore anche alla protesta cittadina di quei mesi, intrecciandosi[…]
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Il manifesto per il NO
Oggi sabato 22 agosto 2020
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—————————Opinioni, Commenti e Riflessioni, Appuntamenti————–——–
Il TAR sentenzia: produrre ordigni alla RWM è legittimo
22 Agosto 2020
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Il Tar Sardegna ha rigettato il ricorso di tante associazioni, di Italia Nostra, del Comitato per la riconversione della RWM di Domus Novas. E’ il primo tempo di una partita, il cui finale sarà giocato a Roma davanti al Consiglio di Stato. Anche se è probabile che – come spesso accade – l’Aula di […]
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Referendum: siamo per il NO!
[Da fb] Quando è iniziata la campagna referendaria il No era dato per spacciato con numeri plebiscitari per il Sì, dato ad oltre il 90%. Ma piano piano, grazie alo sforzo di tutti noi, sui social ma anche fuori, il No sta crescendo e adesso è dato al 30 per cento dagli ultimi sondaggi. I promotori del Sì cominciano ad essere nervosi e incerti sull’esito finale. E’ possibile una rimonta che porti il no a prevalere come è accaduto nel 2016. Impegniamoci tutti e vinceremo questa battaglia!
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Crisi pandemica e scelte responsabili. Overshoot day: prove di svolta
Francesco Gesualdi sabato 22 agosto 2020 su Avvenire.
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