Monthly Archives: luglio 2020
Che succede?
SEI PAROLE PER IL DOMANI La risposta è un’ecologia integrale
06 Luglio 2020
di THIERRY MAGNIN, teologo e fisico, segretario generale della Conferenza episcopale francese. Su MEIC.
[segue]
Oggi domenica 12 luglio 2020
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—————————Opinioni, Commenti e Riflessioni, Appuntamenti————–————————-—–
Carbonia. Massicce fin da subito le adesioni al Sindacato
12 Luglio 2020
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Nuovo post domenicale sulla storia di Carbonia. L’inizio il 1° settembre 2019.
Massicce fin da subito le adesioni al sindacato a Carbonia, ricreare il sindacato libero significa abituare, rieducare i lavoratori ‘alla partecipazione democratica, dopo il sonno forzato imposto dal fascismo, e cominciare a costruire nell’attività quotidiana quadri e dirigenti in grado di rispondere […]
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Un umanesimo sociale integrale, a prova di virus
8 Luglio 2020 by Ettore Bucci | Su C3dem.
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“Per l’Europa ora si deve guardare a Sud”
Rachele Gonnelli
Sbilanciamoci, 8 Luglio 2020 | Sezione: Politica, primo piano
“Quanto più il Nord abbandona il Sud, tanto più l’Italia si smarrisce”. Secondo Adriano Giannola, presidente di Svimez, il Sud va anzitutto ricostruito, con un progetto che consenta all’Italia di recuperare nel Mediterraneo il ruolo di cervello logistico del Sud Europa.
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Covid & povertà. Alla (ri)conquista del lavoro: sfida decisiva,
come le alleanze
Leonardo Becchetti su Avvenire.
sabato 11 luglio 2020
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Ch’e’ successo, che succede, che succederà?
SECONDO ME
A proposito delle Cronache di una pandemia raccontate da Francesca Mulas.
di Gianni Loy
In attesa di scoprire se e come il coronavirus avrà trasformato il nostro mondo, fragile eppure infrangibile, già sappiamo di non sapere quasi nulla della pandemia. Non sappiamo se ci sarà una seconda fase, se gli asintomatici possano tramettere il virus. Non sappiamo se la presenza di anticorpi garantisca l’immunità, né quale sia la sia la distanza di sicurezza, tantomeno se i guanti siano utili o fattore di rischio. Non sappiamo se i farmaci di cui si parla siano efficaci, né siamo certi sulla causa delle morti sospette registrate nel dicembre del 2019. Non sappiamo quando sarà davvero disponibile un vaccino, né perché la mortalità delle donne sia inferiore a quella degli uomini. Tantomeno sappiamo perché il tasso di mortalità sia elevato in Italia e assai più basso in Germania e non è ancora ben chiaro cosa sia davvero accaduto in Cina. Insomma, non sappiamo quasi niente. Conosciamo il numero dei morti, è vero, seppure approssimato per difetto, e una certa predilezione del virus per le persone anziane.
Tutto ciò ha prodotto un singolare effetto, quello di esaltare la soggettività di voglia cimentarsi nella valutazione di quanto è accaduto e continua ad accadere. Sempre più spesso, di conseguenza, ogni ragionamento sulla pandemia viene introdotto dalla formula magica: “secondo me….”. Si tratta di un diritto, quello della libertà di espressione, che trova fondamento nella Costituzione. Una libertà suscettibile di limitazioni, come tutte, ma stabilire quali esse siano non è facile. Così, in attesa che un sovranismo in salsa ungherese riesca a imbavagliare le opinioni, la libertà di critica è salva. Non sono tutte rose, per dirla tutta, perché alcuni dettagli della pandemia continuano a essere trattati, anche da noi, alla stregua del segreto di Stato. L’informazione sulla diffusione del virus è affidata scarni bollettini ufficiali, del tutto privi di dettagli. L’appuntamento delle sei forniva numeri in formato non facilmente decifrabile; gli esperti, dopo aver frettolosamente impilato il numero dei morti, ci tranquillizzavano spiegando che a morire erano solo le persone anziane con patologie pregresse, poi si esaltavano nel fornirci dettagli di scarso interesse, come il numero delle tende piantate nel peristilio dei pronto soccorso, i reparti realizzati in pochi giorni nelle fiere, il numero delle ambulanze a disposizione e quello dei pazienti traferiti da una regione all’altra. Tale overdose di informazioni, come spesso capita, ha generato, in realtà, un deficit di informazione e, quindi, una certa confusione. Il genio italico ha fatto il resto, ciascuno ha potuto dire la sua, seppur con cautela, mettendo le mani avanti: Secondo me…
Così in qualche momento, proprio durante la pandemia, il numero degli esperti – che include dilettanti, amatori, naif e complottisti –ha superato il numero dei contagiati.
America, America
QUANDO L’ECCEZIONALISMO AMERICANO E’ UN BOOMERANG
di Marino de Medici*
La commedia dell’assurdo impersonata da Donald Trump ha raggiunto un nuovo apice con la campagna di pressioni esercitate daL presidente per ottenere che le scuole pubbliche e private riaprano ad Agosto nel bel mezzo dell’epidemia che sta tuttora falcidiando vari stati e grossi centri urbani. La frenesia di Trump di riaprire le scuole ha poco a che fare con l’educazione dei giovani e molto di più con l’economia e la disperata campagna di rielezione. Il calcolo di Trump e dei suoi tirapiedi è presto detto: con i ragazzi fuori casa nei banchi di scuola, i genitori potranno tornare al lavoro e ridare fiato all’economia. Un altro filo di speranza per Trump è che le donne e gli elettori suburbani accoglieranno con favore il ritorno imposto alla scuola e voteranno per il rinnovo della presidenza Trump. Tra il dire e il fare ci sono peraltro vari ostacoli, il più alto dei quali è la resistenza di una maggioranza di genitori, dei sindacati degli insegnanti e di numerosi esperti del settore educativo che temono per la salute degli scolari e dei loro insegnanti. “Qualcuno evidentemente conta su una migliore statistica della forza lavorativa”, ha commentato con sarcasmo il presidente dell’associazione degli insegnanti. Un altro educatore ha osservato che rischio a parte, non è realistico attendersi che un bambino di sei anni accetti di portare
costantemente una mascherina.
Ancora una volta, il presidente è ricorso alle minacce per ottenere il risultato voluto. Ha infatti minacciato di tagliare i finanziamenti federali alle scuole se queste non riapriranno nei tempi voluti dall’amministrazione.
Il fatto è però che i fondi per le scuole provengono dagli stati e dalle municipalità e non dal governo federale. Per sopperire a questa irrilevanza l’amministrazione minaccia di collegare l’esborso dei finanziamenti straordinari per la crisi economica alla riapertura delle scuole. Non vi è limite insomma all’impudenza del ricatto trumpiano. A questa sconcia operazione partecipa anche il vice presidente Pence quando dichiara: “Non vogliamo che la guida della CDC sia troppo severa”. La CDC (Centers for Disease Control) emaneraà nuove istruzioni nei prossimi giorni, ha annunciato Pence, ma la risposta dei governatori non si è fatta attendere. Il governatore di New York, Andrew Cuomo, ha sparato a zero sull’amministrazione: “Le decisioni per le scuole spettano agli stati. Fine del discorso. Il presidente non c’entra”.
Da parte sua, la Federazione Americana degli Insegnanti ha messo a fuoco il problema di fondo: “Non possiamo riaprire l’economia senza riaprire le scuole, e non possiamo riaprire le scuole senza le risorse per poterlo fare in sicurezza”. In California, il governatore Newsom ha fatto sapere che la riapertura delle scuole sarà dettata da criteri di sicurezza e non dal presidente.
Lo stato fornirà gratuitamente mascherine, guanti ed altri supporti sanitari e permetterà ai distretti scolastici di decidere la riapertura in base alla situazione locale.
E’ scontro aperto tra il presidente repubblicano e gli stati a conduzione democratica. Si deve giungere insomma alla conclusione che dopo le mascherine e le divergenze sul “testing” Trump abbia deliberatamente politicizzato la riapertura delle scuole, con la sperimentata strategia di aprire una nuova spaccatura nella massa degli americani. La mossa di Trump per la riapertura ad ogni costo delle scuole è tanto più sintomo di disperazione alla Casa Bianca in una fase di forte recrudescenza della pandemia e di modelli epidemiologici che pronosticano 200.000 morti entro il giorno dell’elezione presidenziale. I dati inducono al pessimismo: nell’arco di quattro settimane, le infezioni sono passate da due a tre milioni di casi. Non ci vorrà molto per arrivare a quattro milioni. Quello che è successo a Tulsa, nell’Oklahoma, dovrebbe servire come drammatico monito ai fanatici repubblicani che sfidano il virus per ascoltare la voce del padrone. Le autorità sanitarie della contea di Tulsa, dove Trump tenne un comizio, hanno registrato un picco di infezioni con più di 500 casi in due giorni, a due settimane dall’assembramento. Nelle convulsioni politiche della pandemia negli Stati Uniti (è superfluo notare che nulla del genere è avvenuto nelle democrazie europee ed in altri Paesi avanzati) si registrano episodi sconcertanti, come l’improvvisa conversione del leader repubblicano del Senato, Mitch McConnell, all’imperativo uso della mascherina. Mentre Trump si vanta di non portare la mascherina, il suo procuratore senatoriale l’indossa e si esibisce con essa davanti ai fotografi. McConnell dimostra di aver capito che la resistenza alla mascherina à una scommessa perdente per i repubblicani e che il messaggio ardentemente propagato dal dottor Fauci (“mettetevi la mascherina!”) è condiviso da una maggioranza degli americani. Di fatto, la prestazione del leader mascherato dinanzi ai fotografi ha un chiaro intento politico, quello di sorreggere la ripresa economica con misure di sicurezza sanitaria.
Il sen. McConnell pensa di introdurre una nuova legge di sovvenzioni straordinarie anti-virus dal valore di un trilione (mille miliardi) di dollari per far fronte alle impellenti necessità sanitarie ed alla crisi economica. I democratici insistono che lo stanziamento straordinario dovrebbe essere di tre trilioni e propongono cento miliardi di sovvenzioni agli affitti e 75 miliardi di contributi alle ipoteche. Ma da questo orecchio i repubblicani non ci sentono. Al posto della estensione del programma di assegni per la disoccupazione, che è al centro delle richieste dei democratici, McConnell vuole un programma quinquennale di assicurazione contro i rischi di responsabilità di aziende, scuole ed ospedali danneggiati dalle riaperture.
Aldila’ degli stanziamenti stratosferici del Congresso, resta il quesito fondamentale: come è possibile che il Paese più ricco del mondo, sede di istituzioni di fama internazionale come i CDC e gli Istituti Nazionali di Sanità abbia prodotto l’epidemia più micidiale al mondo? Nazioni di livello economico inferiore, come la Corea Del Sud, hanno raggiunto un livello ben più alto di contenimento del virus ed hanno sofferto un minor danno economico. La risposta che molti politologi danno è che gli Stati Uniti hanno chiuso gli occhi dinanzi alle lezioni ed esperienze di altri Paesi. In poche parole, il tanto vantato “exceptionalism” dell’America si è rivelato in fin dei conti un boomerang. Lo storico Eric Foner ha osservato a tale proposito: “Visto che gli Stati Uniti sono eccezionali, non c’è bisogno di apprendere alcunchè da altre società”. Questa è la mentalità che è costata tante vite nella pandemia del coronavirus. Questo spiega perchè a Gennaio e Febbraio i responsabili dell’amministrazione Trump ripetevano da beati incoscienti che il virus presentava un “basso rischio” per gli Stati Uniti. Purtroppo, la “insularità” della politica e cultura americane è un fenomeno storicamente complesso che non si limita alla retorica nazionalista di Donald Trump ma abbraccia il Congresso e la stessa struttura giudiziaria.
C’è bisogno di un cambio strutturale e intellettuale in America. Con un nuovo presidente portato alla fede nella scienza, allo spirito di compromesso e anche all’umiltà c’è da sperare che l’America acquisti un ruolo di leader equilibrato più confacente ad un mondo che è profondamente cambiato. Agli americani l’ardua sentenza.
Quanto all’economia, i numeri non parlano a favore del presidente. Alla fine di Luglio scadranno I termini per la concessione degli assegni di disoccupazione che si aggirano sui 600 dollari per lavoratore. La Pennsylvania, la Florida ed il Michigan, tre stati in cui Trump conquistò per il rotto della cuffia il quoziente di voti del Collegio Elettorale, accusano il maggior numero di disoccupati nella nazione. I disoccupati accuseranno in media un calo del 50 per cento nei loro assegni di disoccupazione ma in alcuni stati perderanno una quota maggiore, dal 64 al 72 per cento. Di fatto, gli stati con i più alti indici di disoccupazione sono quelli che decideranno la consultazione presidenziale.
Oggi sabato 11 luglio 2020
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—————————Opinioni, Commenti e Riflessioni, Appuntamenti————–——–
Contro una nuova devastazione del territorio sardo, occorre ricostruire un vasto movimento ambientalista nell’Isola
11 Luglio 2020 su Democraziaoggi.
Tonino Dessì, già Assessore regionale della difesa dell’ambiente.
Dopo l’approvazione della proroga del piano-casa della precedente Giunta Pigliaru (nella continuità con quelli della Giunta Cappellacci), la maggioranza sardoleghista e la Giunta Solinas hanno fatto l’ein plein, nella tarda serata di giovedì 9 luglio, con l’approvazione in Consiglio regionale di una norma che […]
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Che succede?
PASTICCIO AUTOSTRADE. SMONTATO UN DECRETO SALVINI. Più servizio civile.
10 Luglio 2020 Su C3dem.
Massimo Giannini, “Autostrade, un pasticcio pubblico e privato” (La Stampa). Stefano Cappellini, “Un ritardo colpevole e senza alibi” (Repubblica). Matteo Renzi, “Cacciare i Benetton è impossibile” (intervista a La Stampa). Marcello Sorgi, “I Benetton e la revoca impossibile” (La Stampa). Filareto d’Agostino, “L’unica soluzione giusta è la revoca” (il Fatto). Paolo Mieli, “Il principio di realtà rifiutato” (Corriere della sera). Giuseppe Tesauro, “Il Morandi e i paradossi che frenano gli stranieri” (Mattino). INOLTRE: Giovanni Bianconi, “L’iniquità del decreto Salvini acclarata dalla Consulta” (Corriere). Carlo Verdelli interviene a favore del Terzo settore: “Il sostegno dovuto a chi aiuta” (Corriere). Leonardo Becchetti, “Più servizio civile adesso. E’ l’occasione giusta” (Avvenire). Dossier della rivista Mondo Operaio sul servizio civile: “Organizzare la generosità dei giovani”. Gianluca Schimaia, “Ecologia e equità sociale, il binomio del futuro possibile” (Avvenire). Fabrizio Barca, “Bene comune oggi è la ricerca pubblica” (intervista a Il Fatto). Aldo Buonaiuto, “Subito corridoi umanitari dalla Libia” (Avvenire). Fabio Martini, “’Noi e Berlinguer gli stessi valori’. Salvini provoca gli eredi del Pci” (La Stampa).
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LA SOVRANITÀ BELLA (QUELLA EUROPEA). IL MES E GLI EQUILIBRI DI GOVERNO
Oggi venerdì 10 luglio 2020
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Per la Costituzione fare vincere il NO nel prossimo referendum costituzionale
10 Luglio 2020
Comitato per il NO. Su Democraziaoggi e Aladinpensiero.
Il “Comitato nazionale per la democrazia costituzionale” ci invia questa nota, che volentieri pubblichiamo.
Il governo ha costretto la maggioranza parlamentare a imporre il voto in un unico appuntamento elettorale per le regioni, per i comuni, per le supplettive dei parlamentari e per il referendum costituzionale, date probabili il 20 e 21 settembre.
Contrasteremo […]
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Rapporto Giovani 2020: dopo un decennio di delusioni le nuove generazioni tornano alla carica
Esce la nuova edizione della ricerca curata dall’Istituto Toniolo
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I progressi europei verso gli SDGs e l’impatto del Covid a livello globale
In questi cinque anni l’Europa ha fatto molti passi avanti, riferisce Eurostat, ma restano ritardi per ambiente, consumi e clima. E il rapporto dell’Onu in vista dell’Hlpf segnala le minacce derivanti dalla pandemia. 9/7/20, su ASviS.
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Che succede?
“SALVO INTESE”. E I NODI DELLA (PROSSIMA) RIFORMA ELETTORALE
8 Luglio 2020 by Forcesi | su C3dem.
Oggi giovedì 9 luglio 2020
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C’è spinta alle mani libere. Verso cosa?
9 Luglio 2020
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
In Italia spesso cambia il vento. Raramente spira vento di moralizzazione e rigore, spesso tira aria di lassismo. Che zeffiri spirano ora? Il decreto semplificazioni approvato dal CDM, con la formula “salvo intese”, ha modificato l’art. 323 del codice penale sull’abuso d’ufficio e intende eliminare le gare per appalti d’importo sotto i 150.000 […]
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Oggi giovedì 9 luglio 2020. Presso la nuova sede di via Marche 9, Cagliari, Direttivo allargato della Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco.
Oggi mercoledì 8 luglio 2020
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—————————Opinioni, Commenti e “Riflessioni, Appuntamenti————–——–
Riapertura scuole e linee guida
8 Luglio 2020
Rosamaria Maggio su Democraziaoggi.
Il Ministro ha emanato, con decreto n. 39 del 26.6.2020, le Linee guida per la riapertura dell’anno scolastico dopo l‘emergenza Covid-19. Le decisioni da assumere sono molto impegnative da tutti punti di vista, sia perché i pareri della Comitato Tecnico Scientifico invitano alla massima prudenza per il prossimo autunno per via di una possibile ripresa […]
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Che succede?
MEDITERRANEO. GOVERNO. MINORANZA PD. OMOFOBIA. PARITARIE
7 Luglio 2020 By Forcesi su C3dem.
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Per Maria Cristina Mocci
Per un’amica carissima, morta oggi a sessant’anni.
Cristina,
hai fatto quasi tutta la tua carriera professionale in ambiti di frontiera dell’impegno nella struttura universitaria: formazione, organizzazione, innovazione. Che ancora in questi ultimi anni proseguivi nonostante la malattia anzi per meglio combatterla. Per molti anni di questo percorso (perlomeno 20) sei stata mia diretta collaboratrice, la “decana” come amavi definirti. Sei stata sempre molto bella, da sempre e negli anni, anche quando provata dalla malattia. Sei stata preziosa nel lavoro, che hai svolto con crescente competenza, ironica, allegra e con una straordinaria sensibilità nei rapporti con le persone. Quasi istantanea nei giudizi, senza pregiudizi e misurati anche quando severi. La mia consulente speciale. Nella nostra lunga comune esperienza lavorativa abbiamo sperimentato, con tante colleghe e tanti colleghi, la soddisfazione e la gioia di stare insieme, per raggiungere obbiettivi condivisi dell’organizzazione e personali. Sempre legati da un affetto che mai si è sbiadito. Forse è stata una fase “magica”, che abbiamo costruito e vissuto comunque meritatamente. E questo resta, per sempre, anche oltre la morte. [segue]
Agenda Onu 2030 e Sardegna: ecco come si sta organizzando la Regione Sarda.
Gentile Franco Meloni,
abbiamo ricevuto la sua richiesta di informazioni, che, unitamente ai colleghi che leggono in CC, riscontro volentieri.
La Regione Sardegna, attraverso la Direzione generale della difesa dell’ambiente, è impegnata nel coordinamento del processo di elaborazione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSvS).
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Agenda Onu 2030 e Sardegna. Vorremmo saperne di più…
Nota inviata ieri alla RAS. Vi saremo grati se vorrete farci conoscere le iniziative in corso e in programmazione per l’applicazione in Sardegna dell’Agenda Onu 2030, eventualmente segnalandoci documentazione e link di riferimento. Dell’argomento ci occupiamo da tempo nella News Aladinpensiero online: https://www.aladinpensiero.it. Grazie e cordiali saluti.
[dal sito web della Ras dicembre 2019] È aperta la partecipazione al progetto “UN 2030 Agenda SDGs Assessment”
E’ aperta a soggetti pubblici o privati senza fini di lucro la partecipazione al progetto “UN 2030 Agenda SDGs Assessment”, per realizzare obiettivi comuni di sviluppo sostenibile collegati all’Agenda ONU 2030.
Che succede?
PIANI DI RIFORMA E GOVERNO IN DISCUSSIONE
6 Luglio 2020 by Forcesi | su C3dem.