Monthly Archives: dicembre 2019
Le Sardine sarde di Cagliari si organizzano. Appuntamento (previa prenotazione) il 21 dicembre al TSE
[Dal sito ufficiale 6000sardine Sardegna] Dopo la piazza del 7 Dicembre gli organizzatori dell’evento hanno sentito molte sardine dire che c’era bisogno di parlare di tanti temi, di discuterli, di affrontarli. [segue]
Oggi lunedì 16 dicembre 2019
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Mirasola, quale energia per quale sviluppo?
16 Dicembre 2019 su Democraziaoggi.
Roberto Mirasola a domanda risponde
- Caro Roberto, com’è andato il dibattito sull’energia di mercoledì?
- Dibattito di grande interesse. Si affronta il tema dell’energia in maniera chiara, priva di qualsivoglia ideologia, formulando proposte.
- Su questa questione si sentono spesso slogans, senza alcun aapprofondimento…
- Proprio così. Non è un caso che si è voluto affrontare il tema […]
Io accolgo
“Io accolgo” è una campagna di civiltà e umanità che nasce su iniziativa di un ampio fronte di organizzazioni della società civile, enti e sindacati, per dare una risposta forte e unitaria alle politiche sempre più restrittive adottate nei confronti delle persone migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo che violano i principi affermati dalla nostra Costituzione e dalle Convenzioni internazionali e producono conseguenze negative sull’intera società.
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Aladinpensiero associazione socio-culturale è aladinpensiero online aderiscono, appoggiano, diffondono.
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Sardine su il manifesto: “E’ come se il popolo democratico si fosse destato da un torpore, da un senso di impotenza e di depressione. Lasciando come regalo di Natale una carica di positività“
Sardine, una sonora sveglia per la sinistra
Sarde subito. E’ come se il popolo democratico si fosse destato da un torpore, da un senso di impotenza e di depressione. Lasciando come regalo di Natale una carica di positività
di Norma Rangeri
il manifesto, EDIZIONE DEL 15.12.2019
PUBBLICATO il 14.12.2019, 23:59
Una piazza popolare, non populista. Una piazza contro i fascioleghisti e con il cuore a sinistra. Una mescolanza politica, culturale, sociale che oggi si fa sardina perché non sa più che pesci pigliare avendo maturato un disincanto profondo verso tutti i partiti, grandi, medi, minuscoli. Una piazza enorme a Roma, ma anche un appuntamento nazionale che simbolicamente ha riunito tutto il paese.
La voglia contagiosa di ritrovarsi esprime un desiderio altrettanto contagioso di liberazione contro l’asfissiante propaganda di una destra carica di odio e di menzogne. A un mese dalla prima manifestazione di Bologna “6000 sardine contro Salvini”, la multipolitico-partitica S.Giovanni di ieri chiude un’onda lunga di mobilitazioni contro chi «per troppo tempo ha tirato la corda dei nostri sentimenti», come hanno scritto nel loro bel manifesto le ragazze e i ragazzi di Bologna.
In modo semplice e diretto hanno spiegato la necessità di dare voce a una appassionata ribellione contro chi «per anni ha rovesciato bugie e odio su di noi approfittando della nostra buona fede, delle nostre paure e difficoltà, per rapire la nostra attenzione», mettendo così a nudo le debolezze e i sentimenti di impotenza dell’area democratica e di sinistra, che hanno permesso alle destre nazionaliste di stendere sul paese una spessa cappa di minacciosi messaggi, xenofobi e sessisti, contro ogni voce diversa.
Così è successo che le sardine di un giorno contro Salvini, si sono poi moltiplicate innescando un processo a catena, poderoso e inedito, che ha contrastato e sopraffatto la propaganda violenta del ridicolo uomo solo al comando.
Non era per niente facile vincere la sfida della comunicazione, oggi terreno principe della battaglia politica e ovunque nel mondo arma vincente delle destre.
Le sardine di Bologna ci sono riuscite e speriamo che continuando a nuotare nelle fredde acque dell’Emilia Romagna riescano a regalare a Salvini una sonora batosta. Perché se questo è un sommovimento che suona la sveglia a sinistra, non c’è dubbio che mette in difficoltà anche la funerea predicazione della destra.
Questo movimento non somiglia a nessun altro, è nato dal basso (e per questa ragione molto vulnerabile), e grazie ai quattro amici al bar che hanno fatto da detonatore, ha dato una salutare scossa al paese. E a chi chiede dove sono i contenuti bisognerebbe rispondere che le piazze sono politica, nuova politica come quelle dei ragazzi di Greta, delle donne, tutte in pacifica sintonia, dai giovanissimi del clima alle femministe contro la violenza alle sardine che riuniscono tutte le generazioni dai nonni ai nipoti.
L’inaspettata e sorprendente epidemia che ha riacceso le cento città della penisola senza l’ombra di una struttura organizzata, non si sovrappone ma si aggiunge ai contenuti e alle lotte dell’associazionismo, del volontariato, del mondo culturale. Ieri in piazza, il volto nazionale delle sardine, Mattia Santori, da un microfono improvvisato e un palco invisibile, ha detto che la funzione principale di questo movimento di opinione è fare da tramite tra il mondo politico e l’impegno civico. E ha chiesto ai politici e al governo di fare bene il loro lavoro, di svolgerlo non sui social ma nelle istituzioni, cominciando con il cancellare i decreti sicurezza, perché la parola d’ordine delle sardine è inclusione.
Di sicuro non si tratta di un partito nonostante i maniaci dei sondaggi già pretendano di pesarne la forza al borsino elettorale. E, a ben vedere, neppure ancora di un movimento se non nel senso fisico di muovere le piazze e riempirle con quelli che gli organizzatori chiamano flash-mob, mobilitazioni spontanee, intermittenti, estemporanee. E’ come se il popolo democratico si fosse destato da un torpore, da un senso di impotenza e di depressione. Lasciando come regalo di Natale una carica di positività.
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- L’immagine e l’articolo sono tratte da il manifesto di domenica 15 dicembre 2019.
Oggi domenica 15 dicembre 2019
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Carbonia. Grisù e allagamento dei pozzi, i nemici dei minatori
15 Dicembre 2019
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Anche oggi appuntamento domenicale con la storia di Carbonia. Il primo post il 1° settembre.
‘L’opinione comune in passato, che il lavoro in miniera è pericoloso e di abbrutimento è oggi superata, per la sicurezza bastano gli indici delle statistiche a dimostrare che i sistemi di prevenzione adottati hanno raggiunto il loro effetto e che […]
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“Care sardine, i partigiani e le partigiane sono con voi”
Il saluto della Presidente nazionale ANPI alle sardine dal palco della manifestazione in Piazza San Giovanni a Roma
Roma, Piazza San Giovanni – 14 dicembre 2019
“Grazie ragazze e ragazzi della vostra passione, del coraggio e dell’allegria. È venuta da voi una grande ventata di speranza e di vigore democratico. Lo voglio dire forte: l’Anpi è con voi, le partigiane e i partigiani sono con voi. Grazie a loro è nata la Costituzione. Agli immemori: la Costituzione non è afascista, è antifascista. Teniamoci per mano generazioni diverse e ce la faremo a cambiare questo Paese”
Carla Nespolo – Presidente nazionale ANPI
Grande manifestazione delle Sardine a Sassari
Grande manifestazione delle Sardine a Sassari. Timida e patetica dimostrazione di Casa Pound che espone uno striscione in una casa. Pronto l’intervento della polizia che lo rimuove. Una piazza molto unita e disciplinata risponde cantando “Bella Ciao” . (V.T.)
E’ l’attuazione della Costituzione della Repubblica il Programma delle Sardine
Migliaia di Sardine nel mare di San Giovanni: “Obiettivo raggiunto, la piazza è piena” Tv
Tra urla “Roma non si lega” e ‘Bella ciao’. L’Anpi: “Siete presente di lotta e speranza”
video di FRANCESCO GIOVANNETTI e CRISTINA PANTALEONI su La Repubblica online.
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Da Il Fatto quotidiano
Migliaia di Sardine fanno il pieno anche a Roma. Le proposte ai politici: “Basta con la violenza verbale. E chi fa il ministro comunichi nelle sedi istituzionali”
Un mese dopo il primo raduno spontaneo a Bologna e dopo che in 30 giorni sono state organizzate 113 piazze, il movimento ha riempito San Giovanni nella Capitale. Oltre 100mila i presenti secondo gli organizzatori (35mila per la questura a inizio evento). La prima ad aprire la manifestazione è stata la presidente dell’Anpi Carla Nespolo. Tra gli ospiti anche l’eurodeputato Pietro Bartolo e la portavoce di SeaWatch Giorgia Linardi. Gli organizzatori hanno anche letto le loro richieste per i rappresentanti delle istituzioni
di F. Q. | 14 DICEMBRE 2019 [segue]
Oggi sabato 14 dicembre 2019
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Com’è nata la Brigata Sassari? Ciò che la storia non dice
14 Dicembre 2019
Giovanni Urracci – Presidente de su circulu Sardu Amsicora Birr in Svizzera, su Democraziaoggi.
Non sempre la storia è quella raccontata nei libri o registrata negli archivi. La storia infatti cammina anche seguendo percorsi che restano oscuri, dei quali si conoscono magari gli effetti e le conseguenze, ma non […]
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Boris Johnson, la vittoria del populista autoritario
Bruno Montesano
13 Dicembre 2019 | Sbilanciamoci. Sezione: Apertura, Europa
Dal Canada Plus al modello australiano a punti: cosa succederà al Regno Unito dopo la vittoria di BoJo, che incarna una visione incattivita del populismo autoritario anni ’80, più i dettami dell’alta finanza: infatti i mercati festeggiano. E l’elenco di meriti e colpe del “corsaro” Corbyn. [...]
Sardine
Erri De Luca: “Finalmente si torna in piazza. Viva le sardine!”
Su Micromega
Per lo scrittore con le innumerevoli manifestazioni di questi giorni si sta affermando il protagonismo di una nuova generazione che “si sta scrollando di dosso la catasta ammuffita delle gerarchie dei partiti”. E a chi accusa le sardine di avere un programma vago, replica: “Questa gioventù ha deciso di manifestarsi prima di tutto a se stessa. Usa la valorosa parola inclusione, la più efficiente risposta alla politica delle separazioni e delle esclusioni”.
intervista a Erri De Luca di Giacomo Russo Spena
“Il tonno come specie è destinata a ridursi, le sardine no”. Erri de Luca è un grande conoscitore del mare e, da scrittore, ama dilettarsi con le allegorie letterarie. L’immagine delle sardine gli è congeniale perché “si uniscono sulla superficie dell’acqua per dare le sembianze di un unico grande pesce e spaventare così il tonno”. I pesci, in effetti, stanno crescendo. Da Nord a Sud si riempiono le piazze. Il movimento chiama a sé persone non strettamente politicizzate, che però partecipano mossi da sentimenti di umanità e repulsione verso una propaganda cattiva e inquinatrice del vivere collettivo. Come già affermato su Il Fatto, Erri De Luca si sofferma sull’incredibile spontaneità e sul dato generazionale di questo movimento: “Giro per il mondo esiste una gioventù che si è messa di traverso e scende per le strade. Succede – con drammaticità diversa – da Teheran a Hong Kong al Cile. Si è diffusa una febbre civile”
Qualcuno, a sinistra, guarda con sospetto al movimento delle sardine. Qual è invece il suo giudizio? E come replica agli scettici?
Lascia che aggrottino le ciglia e si grattino perplessi la pelata. A me riguarda che questa gioventù si stia scrollando di dosso la catasta ammuffita delle gerarchie dei partiti. La società cambia quando fermentano le piazze, ossigeno nascente delle parole nuove. L’immagine di una gioventù chiusa nell’isolamento delle relazioni in rete, è stata capovolta in poche settimane. La loro convocazione fisica stabilisce la dichiarazione della loro cittadinanza.
Ma le sardine esprimono ancora un programma vago: si limitano a schierarsi contro il salvinismo e a sottolineare genericamente i limiti del centrosinistra, eppure riempiono le piazze ovunque nel Paese. A cosa è dovuto il loro successo?
Il programma sembra vago a chi è affezionato al formato classico: punto uno, punto due… Questa gioventù ha deciso di manifestarsi prima di tutto a se stessa. Usa la valorosa parola inclusione, la più efficiente risposta alla politica delle separazioni e delle esclusioni. Includere è un programma vago? Può esserlo in un dibattito televisivo, non lo è in piazza.
Come vede la decisione delle sardine di non far intervenire nessun partito o organizzazione dal palco finale del 14 dicembre?
Dove esiste un movimento allo stato nascente non esistono partiti, ma persone. Non è antagonismo, è pura estraneità. Sarebbe come invitare sul palco un rettore universitario o un rappresentante dell’ordine dei farmacisti.
Tra le parole d’ordine delle sardine c’è la difesa della Costituzione, ma non sembrano reclamare una discontinuità sul tema immigrazione rispetto all’era di Salvini al Viminale: ad esempio, perché non pretendere l’abrogazione dei decreti sicurezza?
Perché non cadono nel gioco dei dettagli di leggi e normative. La loro parola inclusione basta e avanza per sapere cosa pensano e sentano dei porti chiusi e dei naufragi procurati.
In piazza a Roma sono previste migliaia di persone in piazza, il problema è capire cosa succederà il giorno dopo. Secondo lei come si struttureranno? Hanno la possibilità di diventare un partito?
Non lo desiderano. Il passaggio alla forma partito è la fase mortale di un movimento. Il partito irreggimenta. Credo che la loro forma decisionale resterà l’assemblea.
Secondo lei, le sardine non verranno sussunte dal Pd? Gli stessi quattro organizzatori del Pd non fanno mistero di sostenere Bonaccini in Emilia Romagna…
Non credo che si appiattiranno su una indicazione di voto né si pronunceranno sulla modesta contingenza di un voto regionale.
Ha dichiarato che “il tonno se ne deve andare”. Ma come si sconfigge politicamente Salvini? Veramente sono sufficienti le sardine?
Il tonno va confuso e messo in condizione di non nuocere, suscitandogli contro una massa critica portatrice di sentimenti e parole opposte, come, insisto, inclusione.
(10 dicembre 2019)
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Aggiornamento di sabato 14 dicembre 2019 ore 19
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Le sei proposte delle sardine ai politici – Se nei giorni scorsi era circolata il manifesto delle 6mila sardine, oggi il fondatore Santori dal palco ha annunciato le sei proposte che fanno ai politici:
“Uno. Pretendiamo che chi è stato eletto vada nelle sedi politiche invece di fare campagna elettorale permanentemente.
Due. Pretendiamo che chiunque ricopre la carica di ministro comunichi solamente nei canali istituzionali.
Tre. Pretendiamo trasparenza nell’uso che la politica fa dei social network, sia economica che comunicativa.
Quattro. Pretendiamo che il mondo dell’informazione traduca lo sforzo” che facciamo “in messaggi fedeli ai fatti.
Cinque. Pretendiamo che la violenza venga esclusa dai toni e dai contenuti della politica in ogni sua forma. E’ il momento che la violenza verbale venga equiparata alla violenza fisica.
Sei. Chiediamo di ripensare il decreto Sicurezza: c’è bisogno di leggi che non mettano al centro la paura, ma il desiderio di costruire una società inclusiva. Ci auguriamo che la politica possa migliorarsi, la politica è partecipazione. Oggi state facendo politica”.
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