Monthly Archives: maggio 2019
Elezioni a Cagliari. Dove cercare voti
A Cagliari per le Elezioni europee non hanno votato ben 72.200 elettori dei 129.089 aventi diritto. L’astensione è stata pertanto del 55,93%. Ecco un bel bacino nel quale ricuperare voti!
CAGLIARI. Elettori: 129.089 | Votanti: 56.889 (44,07%) Schede nulle: 587 Schede bianche: 185 Schede contestate: 3 | Dato aggiornato al: 27/05/2019 – 05:16
Fonte: https://elezioni.interno.gov.it/europee/scrutini/20190526/scrutiniEI5200170090
Cagliari verso il voto con tre candidati Sindaci
Elezioni Comunali a Cagliari, riammessa la lista “Verdes per Cagliari Pulita”, candidato Sindaco Angelo Cremone.
Oggi il Tar (Tribunale amministrativo regionale sardo) ha riammesso la lista “Verdes per Cagliari Pulita” di Angelo Cremone. Saranno pertanto tre i candidati sindaci a Cagliari. Angelo Cremone è stato patrocinato dall’avv. Andrea Pubusa.
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Malta 315,6 km², 436.947 abitanti 6 parlamentari europei. Sardegna 24.100,02 km², 1.640.717 abitanti 0 parlamentari europei.
I sardi esclusi dal Parlamento Europeo Malta 315,6 km², 436.947 abitanti 6 parlamentari europei.
Sardegna 24.100,02 km², 1.640.717 abitanti 0 parlamentari europei (salvo rinuncia di qualche parlamentare siciliano).
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Malta
ufficialmente Repubblica di Malta (in maltese Repubblika ta’ Malta, in inglese Republic of Malta), è uno stato insulare dell’Europa meridionale, membro dell’Unione europea. È un arcipelago situato nel Mediterraneo, nel canale di Malta, a 80 km dalla Sicilia, a 284 km dalla Tunisia e a 333 km dalla Libia, compreso nella regione geografica italiana. Con un’estensione di 315,6 km² è uno degli stati più piccoli e densamente popolati al mondo. La sua capitale è La Valletta e la città più abitata è Birchircara. L’isola principale è caratterizzata da un grande numero di cittadine che, insieme con la capitale, formano una conurbazione di 368.250 abitanti.
La Sardegna
(AFI: /sarˈdeɲɲa/[5]; Sardìgna o Sardìnnia in sardo[6], Sardhigna in sassarese, Saldigna in gallurese, Sardenya in algherese), la cui denominazione completa utilizzata nella comunicazione ufficiale è Regione autonoma della Sardegna/Regione autònoma de Sardigna[7], è una regione italiana a statuto speciale, con capoluogo Cagliari. Amministrativamente è divisa in quattro province, una città metropolitana e 377 comuni; è parte dell’Italia insulare ed è la terza regione per superficie [24 100,02 km²] e undicesima per popolazione [1.640.717 abitanti].
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A Cagliari il Pd con le altre liste di centrosinistra/sinistra/ambientalisti in netto vantaggio. Con l’auspicabile appoggio degli elettori del M5S Francesca Ghirra Sindaca
Europee: Cagliari definitivo, Pd 30,99% segue Lega 22,71%, M5S 18,95 …
Da Redazione Cagliaripad – 27 Maggio 2019
Affermazione del Pd a Cagliari città alle Europee.
Alle ore 8,30 sul sito del Comune di Cagliari (fonte Viminale)
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PARTITO DEMOCRATICO 17.389 30,99%
LEGA SALVINI PREMIER 12.741 22,71%
MOVIMENTO 5 STELLE 10.632 18,95%
FORZA ITALIA 5.047 8,99%
FRATELLI D’ITALIA 4.155 7,40
+EUROPA – ITALIA IN COMUNE – PDE ITALIA 1.798 3,20%
LA SINISTRA 1.792 3,19%
EUROPA VERDE 1.185 2,11%
PARTITO COMUNISTA 362 0,65%
POPOLO DELLA FAMIGLIA – ALTERNATIVA POPOLARE 298 0,53%
PARTITO ANIMALISTA 242 0,43%
CASAPOUND ITALIA – DESTRE UNITE 198 0,35%
PARTITO PIRATA 131 0,23%
POPOLARI PER L’ITALIA 114 0,20%
FORZA NUOVA 30 0,05%
TOTALE LISTE 56.114 100%
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Elettori: 129.089 | Votanti: 56.889 (44,07%) Schede nulle: 587 Schede bianche: 185 Schede contestate: 3 | Dato aggiornato al: 27/05/2019 – 05:16
Fonte: https://elezioni.interno.gov.it/europee/scrutini/20190526/scrutiniEI5200170090
Oggi lunedì 27 maggio 2019
———————Commenti e Riflessioni———————————
Elezioni europee. Esito disastroso: Lega primo partito, crollo 5 stelle, al Pd le città
27 Maggio 2019 su Democraziaoggi.
L’Italia butta malamente a destra. Salvini ha i numeri, in proiezione interna, per diventare presidente del Conaiglio dei ministri. Questa la prima considerazione che emerge dai dati elettorali: […]
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Dati dell’affluenza Elezioni europee. In Sardegna il dato definitivo dei votanti è del 36,26% (nel 2014 la percentuale era del 42,01%, quasi il 6% in meno). Dettagli: nella Città metropolitana di Cagliari (39,10%), nella provincia di Sassari (36,09%), nella provincia di Oristano (35,10%), nella provincia del Sud Sardegna (34,73%), nella provincia di Nuoro (34,36%). Dato nazionale (provvisorio): 56,09% (57,22% nel 2014).
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Aggiornamento sui risultati su Il fatto quotidiano online: https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/27/elezioni-europee-2019-trionfo-lega-34-bene-pd-22-e-choc-m5s-17-salvini-si-prende-nord-e-centro-di-maio-regge-solo-al-sud/5210406/.
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Europee: Cagliari definitivo, Pd 30,99% segue Lega 22,71%, Fdi 7,40, M5S 18,95
Da Redazione Cagliaripad – 27 Maggio 2019
Affermazione del Pd a Cagliari città alle Europee.
Alle ore 8,30 sul sito del Comune di Cagliari (fonte Viminale)
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PARTITO DEMOCRATICO 17.389 30,99%
LEGA SALVINI PREMIER 12.741 22,71%
MOVIMENTO 5 STELLE 10.632 18,95%
FORZA ITALIA 5.047 8,99%
FRATELLI D’ITALIA 4.155 7,40
+EUROPA – ITALIA IN COMUNE – PDE ITALIA 1.798 3,20%
LA SINISTRA 1.792 3,19%
EUROPA VERDE 1.185 2,11%
PARTITO COMUNISTA 362 0,65%
POPOLO DELLA FAMIGLIA – ALTERNATIVA POPOLARE 298 0,53%
PARTITO ANIMALISTA 242 0,43%
CASAPOUND ITALIA – DESTRE UNITE 198 0,35%
PARTITO PIRATA 131 0,23%
POPOLARI PER L’ITALIA 114 0,20%
FORZA NUOVA 30 0,05%
TOTALE LISTE 56.114 100%
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Elettori: 129.089 | Votanti: 56.889 (44,07%) Schede nulle: 587 Schede bianche: 185 Schede contestate: 3 | Dato aggiornato al: 27/05/2019 – 05:16
Fonte: https://elezioni.interno.gov.it/europee/scrutini/20190526/scrutiniEI5200170090
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Europee
Europee. Exit poll su Il fatto quotidiano:
- Italia https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/26/elezioni-europee-2019-exit-poll-proiezioni-e-risultati-in-diretta-lega-265-29-pd-21-24-m5s-20-23/5208966/;
- Resto d’Europa https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/26/europee-exit-poll-germania-cdu-275-verdi-secondi-al-205-francia-il-partito-della-le-pen-e-primo-davanti-a-macron/5208813/
“Genti de Pauly” – Arréxinas. Contus de is antigus e de genti passada in Pauly
E’ uscito il libro di Marco Sini “Genti de Pauly” – Arréxinas. Contus de is antigus e de genti passada in Pauly (Radici. Storie di antenati e di persone passate a Pauli) – dal 1560 al 1660 e poco oltre. La prima presentazione avrà luogo a Monserrato giovedì 6 Giugno, alle ore 18, presso la Casa della Cultura in Via Giulio Cesare 37. Coordina Pietro Picciau (giornalista e scrittore), relatore Nicolò Migheli (sociologo e scrittore), interviene Anna Maria Baldussi (Docente Universitaria – AIPSA Edizioni).
Di seguito dove potete acquistarlo.
Che succede?
PERCHÉ NON SI DEVE PRECIPITARE INDIETRO
26 Maggio 2019 by Forcesi | su c3dem
EUROPA: Romano Prodi, “Cosa insegna all’Europa la parabola della Brexit” (Messaggero). J.A Robinson e D. Acemoglu, “La vera colpa delle elites” (Repubblica). Sergio Fabbrini, “Ue, nemici esteri, avversari interni” (Sole 24 ore). Fulvio Lanchester, “Attenti alla notte della democrazia” (intervista a Repubblica). Antonio Polito, “Due rischi seri per l’Italia” (Corriere della sera). ELEZIONI COMUNALI: Istituto Cattaneo, “Guida alle elezioni amministrative”. Francesco Grignetti, “Assalto ai feudi rossi” (La Stampa). Franco Monaco, “Pd-M5s, Un dialogo per disarmare Salvini” (Il Fatto). Daniela Preziosi, “Pd, la scommessa è sul flop dei 5stelle” (Manifesto). Paolo Favilli, “Revisionismi elettorali. Piombino” (Manifesto). RADIO RADICALE: Marco Tarquinio, “A proposito di Radio Radicale e libertà: perché non si deve precipitare indietro” (Avvenire).
Piove, governo ladro!
Ci scrive il nostro amico Ninni Murru e subito volentieri pubblichiamo
I nostri governanti sono proprio dei malandrini. Le trattenute sulla pensione ci appaiono con la rata del prossimo mese che ci sarà pagata il giorno 3 giugno dopo il voto alle europee. Le maggior parte delle persone andra a votare inconsapevole della doppia trattenuta – quella del mese (ci sarà applicata per 5 anni) – più il rateo per il recupero della riduzione non applicata nei primi mesi dell’anno. Hanno applicato le trattenute solo adesso perché, essendo molto alte, temevano di perdere consensi prima del voto alle europee. Sono stati però sbugiardati dall’INPS che ha pubblicato sul suo sito i cedolini. Purtroppo sono pochi i pensionati che vanno sul sito a controllare e quindi andranno a votare inconsapevoli del furto sulla loro pensione. Io credo che dobbiamo inviare questo messaggio a tutti i pensionati che conosciamo cosi quando andranno alle urne voteranno informati
Oggi domenica 26 maggio 2019
———————Commenti e Riflessioni——————————
L’Europa secondo uno dei suoi padri: Altiero Spinelli
26 Maggio 2019
Red su Democraziaoggi.
Oggi si vota per il parlamento europeo. Ci pare utile ricordare il pensiero e la vita di un padre dell’Europa, Altiero Spinelli, nobile figura di antifascista e di combattente per la libertà. Il suo impegno ci mostra quanto lontana sia l’UE dal disegno e dallo spirito dei suoi migliori artefici. Combattere la politica antipopolare dell’UE, l’austerità […]
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L’Unità, meglio ritirarla, dissi fin da quando la comprò Soru
25 Maggio 2019
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Belpietro direttore de l’Unità per un giorno. Il quotidiano torna in edicola solo oggi, il Cdr insorge
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Alla giurista sarda Maria Agostina Cabiddu la prima edizione del Premio «Benemeriti della lingua italiana» ******** La sua pagina fb.
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Europa, Europa
Europee. Andiamo a votare. Votiamo a sinistra, per l’Europa del progresso, dei popoli, dei lavoratori! Contro i fascismi sotto qualsiasi faccia si presentino!
Riportiamo il testo di un’intervista fatta da Mario Girau per la rivista Nuovo Cammino (periodico della Diocesi di Ales-Terralba) al direttore di Aladinpensiero online. Per lo stesso servizio sono stati anche intervistati Franco Manca, Andrea Murgia e Andrea Pubusa.
1. Stare in Europa è uno svantaggio o un vantaggio per la Sardegna?
Supponendo che la Sardegna fosse uno Stato indipendente, sicuramente farebbe parte, come tale, dell’Unione Europea, perché per definizione ciò comporterebbe vantaggi di natura economica. Lo dimostra la repubblica di Malta, anch’essa formata da isole e isolette (con un’estensione kilometrica di poco più del 13% di quella sarda e con circa il 27% della popolazione sarda), che fa parte dal 2004 dell’Unione Europea e dal 2008 dell’Eurozona e gode di un PIL pro capite superiore del 19% di quello sardo, che ha visto incrementandosi in relazione alla scelta europeista. I vantaggi non solo economici derivano dall’essere parte di un vasto contesto integrato che sviluppa sinergie sistemiche e insieme valorizza identità nazionali e le specificità, per esempio della lingua e della cultura locali, favorendo gli scambi culturali di cui fruiscono tutti e specialmente i giovani (Erasmus). La Sardegna non è uno stato indipendente, ma come Regione gode di similari opportunità, che ovviamente si colgono tanto più esiste una consapevolezza delle stesse. Questo è il punto: la Sardegna al riguardo non è attrezzata.
2. Si ha l’impressione che le enormi risorse europee arrivate in Sardegna negli ultimi 30 anni non abbiano fatto il miracolo. Perchè?
Gli studiosi delle discipline più pertinenti (economisti e sociologi) concordano sul fatto che le risorse europee abbiano apportato vantaggi all’economia regionale, tuttavia decisamente inferiori alle aspettative e agli obbiettivi programmati. Quantitativamente insufficienti sia perché la Sardegna è stata incapace di spendere (e spendere bene) tutti i finanziamenti accordati, sia perché lo Stato si è mano mano disimpegnato talchè i fondi strutturali europei sono diventati da addizionali a sostitutivi di quelli statali. Qualitativamente si soffre di una programmazione in perenne ritardo e inadeguata a comprendere le esigenze dell’economia regionale e a farvi fronte. La situazione permane di grave difficoltà, come dimostrano gli indicatori sociali ed economici negativi: continua il fenomeno migratorio, specie dei giovani di alta scolarità, si aggrava lo spopolamento delle zone interne, l’industria è ridotta ai minimi termini, l’agricoltura (comprendendovi allevamento e pastorizia) strutturalmente in crisi, il terzo settore incredibilmente sottovalutato, i trasporti inadeguati (collegamenti aerei e navali) quando non disastrati (ferrovie), permane elevato l’abbandono scolastico e insufficiente il numero dei laureati, lascia molto a desiderare la qualità del governo della cosa pubblica (dal livello politico a quello amministrativo), mentre i cittadini sono pochissimo coinvolti nelle scelte politiche. Le negatività dovrebbero essere volte in positivo: in obbiettivi di governo da praticare. Ma, nonostante quanto scritto nei documenti, non accade nella realtà, che il più delle volte nelle scelte dei politici prescinde dal perseguimento degli obbiettivi virtuosi, quasi costituissero ostacolo alla gestione effettiva, caratterizzata invece da “navigazione a vista” senza obbligo di “resa del conto”.
3. Quali sono i comportamenti politico-burocratico-programmatci/progettuali che la Sardegna deve avere per “sfruttare” la risorsa europa?.
Ci vorrebbe maggiore serietà nell’amministrare, da parte di tutta la classe dirigente, non solo quindi di quella politica, a partire dalla conoscenza dell’ordinamento europeo e degli strumenti di programmazione, rendicontazione e valutazione. E’ possibile che oggi si parli dell’Europa sostanzialmente come vincolo per la nostra economia, come purtroppo per certi versi è, e non come formidabile opportunità? O, ancora, che l’Europa venga considerata quasi solo come bancomat per prelevare tutte le risorse finanziarie possibili? Importante ma terribilmente riduttivo. E’ possibile che si parli d’Europa senza impegnarsi a superare l’attuale discriminazione politica dei sardi, privi della sicurezza di propri rappresentanti nel parlamento europeo? Le stesse nostre difficoltà di utilizzare pienamente e con efficacia i fondi europei non sono riconducibili solo a problemi organizzativi e di preparazione del personale tecnico, amministrativo e politico. Come pur è vero (anche se è onesto registrare qualche miglioramento), ma sono del parere che questo come tanti altri problemi non possano essere disgiunti da uno, più pesante di tutti: l’incapacità della Regione di esercitare un ruolo politico nel quadro europeo, sia nei confronti dell’interposizione statale italiana, sia direttamente nei confronti delle istituzioni europee, laddove ciò è possibile, per esempio per incidere – modificandole o integrandole – sulle politiche europee. Ma il maggiore impegno deve consistere nell’operare uniti e convinti per un’Europa popolare, democratica e solidale che ci salva dalla barbarie (riproposta da partiti e movimenti xenofobi e illiberali) da cui pensavamo, a torto, di essere definitivamente usciti dopo due sanguinose guerre mondiali. Le elezioni europee del 26 maggio non possono essere disertate. Bisogna partecipare e votare a sinistra, per l’Europa del progresso, dei popoli, dei lavoratori! Contro i fascismi sotto qualsiasi faccia si presentino!
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Europa, Europa. Su Nuovo Cammino: nuovo-cammino19maggio2019def
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AladinpensieroEditoriali
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Rassegna stampa etica
- L’enciclica «Laudato si’» compie quattro anni. Rivoluzione culturale (di Vincenzo Conso)
- Il grido della Terra e quello degli ultimi (di Giuseppe Buffon)
- Poche condotte responsabili da parte di ogni individuo sono sufficienti per cambiare rotta. Segnali di collasso dal pianeta (di Grammenos Mastrojeni).
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PRENDERE LA PAROLA
Di fronte al riemergere di pulsioni che partono dal populismo per arrivare all’autoritarismo, “è il tempo di uscire dall’astensione, dal prendere cautamente le distanze, dalla litania dei distinguo. Questo è il tempo del coraggio”. Sono le parole del direttore di Repubblica Carlo Verdelli nell’editoriale di presentazione del restyling del quotidiano. “In questo giornale”, conclude, “abbiamo già deciso: alzeremo la voce”. Dagli striscioni contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini esposti sui balconi (Valigia Blu) alla risposta del direttore del Tg di La7, Enrico Mentana, alle critiche sui contenuti dei telegiornali italiani (La7), emerge sempre più l’esigenza di “alzare la voce” e “prendere la parola”. E spesso sono figure femminili a farlo, inserendosi in un percorso di manifestazione del dissenso che molte donne in Italia hanno espresso, finendo in alcuni casi per essere oggetto di critiche e attacchi.
La vocazione a dissentire – In questo contesto, appare cruciale allora il ruolo degli intellettuali, in particolare quelli “eterodossi”, che con il loro pensiero non allineato rendono possibile la dinamica del mutamento. Oggi chi fa ricerca, chi produce e promuove cultura deve avere il coraggio di esserci. Non per somministrare ricette salvifiche, ma per offrire un argine alla lettura propagandistica dei fatti, per non arrendersi al monologo piatto del “non c’è alternativa”, per allentare – con il potere del racconto e della condivisione di informazioni ed esperienze – la diffidenza che oggi sfilaccia il legame sociale. Di questi tempi serve restare e rimboccarsi le maniche.
La “Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco” comincia dall’eredtità di tre anni di attività del CoStat
Relazione sulle attività già svolte.
Da tempo siamo già presenti nella realtà cagliaritana e sarda con una serie di iniziative che hanno visto la partecipazione di differenti settori della cittadinanza, del volontariato, dell’associazionismo, dei giovani a partire dalla scuola e del mondo produttivo.
Le iniziative già svolte negli ultimi tre anni sono state portate avanti dagli attuali soci fondatori della “Scuola di cultura politica Francesco Cocco” mediante l’associazione CoStat (Comitato di iniziativa costituzionale e statutaria), con sede a Cagliari, in Via Roma 72.
Tra le iniziative già svolte vogliamo qui ricordare (elenco a partire dalle iniziative più recenti). [segue]
Oggi sabato 25 maggio 2019
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Domani si vota. Che fare contro Salvini?
25 Maggio 2019
Amsicora su Democraziaoggi.
O gente! Che fate per le europee? Ditemi con franchezza, tanto nulla più mi scuote o mi sorprende. Dopo quanto ho visto e sentito negli ultimi 30 anni, nulla mi scandalizza o mi fa girare i cabasisi. So che non siete per la destra, anzi siete tutti animati dalla volontà di dare una botta a […]
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Tre passi verso l’Europa sociale [di Marco Leonardi]
By sardegnasoprattutto / 24 maggio 2019/ Economia & Lavoro/
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