Monthly Archives: dicembre 2018
Europa, Europa
L’EUROPA DEI GILET, DELLA BREXIT, DEL PASSO INDIETRO DI ANGELA
11 dicembre 2018 by Forcesi | su C3dem
Sergio Fabbrini, “Occorre capire che l’Europa non è un nemico” (Sole 24 ore). Julia Kristeva, “La mia Europa senza più padri” (Corriere della sera). Andrea Bonanni, “La grande alleanza anti-Europa” (Repubblica). Thomas Piketty, “Una Ue sovrana e più giusta” (Repubblica). Joseph Stiglitz, “Occorrono regole che mettano i profitti a servizio della società” (Avvenire). Frans Timmermans, “Sinistra, accendi la luce” (Espresso). Sabino Cassese, “Cosa insegna la Brexit” (Foglio). Hanifi Kureischi, “Londra. Il sistema ha fallito su tutto. Non riesce più a dare speranze” (La Stampa). Marco Gervasoni, “L’Europa senza sintesi tra elite e popolo” (Il Gazzettino). Jerome Fourquet, “Macron, un primo passo ma potrebbe non bastare” (Repubblica). Alessandro Campi, “I seguaci italiani dell’assalto alla Bastiglia” (Messaggero). Mauro Calise, “Dal partito personale alla protesta senza leader” (Mattino). Angelo Bolaffi, “Il messaggio di Angela” (Repubblica).
Oggi mercoledì 12 dicembre 2018
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Essere o non essere Natzione? Non c’è bisogno di battagliare, basta un clic. Parola di Paolo e Franciscu
12 Dicembre 2018
Amsicora su Democraziaoggi.
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Oggi martedì 11 dicembre 2018
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IL DIBATTITO SI ACCENDE!
Una critica integralista del Reddito di cittadinanza
11 Dicembre 2018
Gianfranco Sabattini su Democraziaoggi.
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Iniziative
GULP CINEMATOGRAFICA. Oggi, martedì 11 dicembre, alle ore 17, nella sala della Cineteca Sarda, in Viale Trieste, 126, Cagliari.
La Gulp cinematografia, è lieta di comunicare che in occasione del cinquantenario dalla fondazione, in collaborazione con la Cineteca Sarda, ha restaurato l’intero archivio. Tutti i film saranno disponibili in formato digitale (Mp4).
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Anpi
Ci associamo
[Anpi] Il Comitato provinciale dell’ANPI di Roma esprime il suo più profondo sdegno per l’ennesimo gesto vigliacco perpetrato dalla feccia fascista. Questa volta hanno divelto e trafugato le pietre d’inciampo dedicate alla famiglia Di Consiglio e localizzate nel rione Monti. La famiglia fu sterminata dai nazisti nei campi di sterminio. Con tale gesto i fascisti nostrani una volta di più rivendicano l’orrenda politica razzista nazifascista che portò ai campi di sterminio milioni di vittime innocenti e nel contempo vorrebbero cancellarne la memoria. Ma possono mettersi l’anima in pace. Non dimenticheremo, anzi la nostra memoria è più che mai viva e ricordiamo uno ad uno i nostri caduti e i loro carnefici. Il comitato provinciale dell’ANPI di Roma si stringe alla comunità ebraica romana e chiede alle autorità e alle Istituzioni che una volta per tutte si agisca secondo le leggi vigenti nei confronti degli autori di questi misfatti, nei confronti di tutte le organizzazioni di stampo fascista e razzista e che si rimuova la abusiva memoria di coloro che agirono fiancheggiando i nazisti nell’abominio del razzismo e che alcuni vorrebbero essere a nome di vie e di piazze, come ad esempio tal vile Giorgio Almirante, razzista mai pentito della prim’ora.
Reddito di cittadinanza
Lo chiamano “reddito di cittadinanza” ma è un “reddito di inclusione sociale”, auspicabilmente migliorativo di quello esistente, del quale abbiamo urgente bisogno!
di Franco Meloni*
Il “reddito di cittadinanza” che ha fatto la fortuna elettorale del Movimento 5 stelle, non è di certo quel “reddito universale e incondizionato” che molti economisti a partire dal XVIII secolo ritenevano ineludibile addirittura nel breve periodo. Tra questi ricordiamo uno dei più grandi, John Maynard Keynes, che nel 1928 tenne su queste questioni agli studenti di Cambridge una memorabile lezione dal titolo “Possibilità economiche per i nostri nipoti“. Secondo Keynes ed altri, l’aumento progressivo della produttività delle attività economiche con l’inesorabile sostituzione del lavoro umano con le macchine, avrebbe comportato insieme alla diminuzione dell’orario di lavoro la necessità di garantire un reddito per i disoccupati involontari, vecchi e nuovi. Nessun problema per il relativo finanziamento che sarebbe stato assicurato dallo sviluppo stesso dell’economia. Keynes azzardò perfino che tutto si sarebbe verificato nel giro di 100 anni! E ci stiamo appunto arrivando, senza però che la previsione si sia finora avverata, se non parzialmente, richiedendosi pertanto un’ulteriore proiezione nei tempi a venire sulla base dello sviluppo sempre più impetuoso delle tecnologie. Il problema n. uno rimane quello del “finanziamento del reddito di cittadinanza”, per il quale si dovrebbe attingere in grande misura dalla fiscalità generale e in altra parte dalle risorse liberate dalla riforma del welfare. Insomma l’incertezza permane e i tempi non sembrano ancora maturi!
Più modestamente il “reddito di cittadinanza” inserito dai 5 Stelle nel “contratto di governo”, è ascrivibile alla categoria del “reddito di inclusione sociale”, che ha la finalità precipua di contrastare la povertà estrema, nella quale in Italia versano otre 5 milioni di persone, a cui si aggiungono gli oltre 9 milioni di cittadini in condizione di povertà relativa, pari al 12,3% della popolazione italiana (il 17,3% con riferimento alla popolazione sarda). L’Unione Europea ha da molto tempo invitato i paesi aderenti ad adottare forme di sostegno al reddito dei meno abbienti, nell’ottobre scorso anche attraverso una apposita risoluzione del Parlamento Europeo. In verità l’Italia si era già adeguata con un provvedimento del settembre 2017 (Governo Gentiloni), in concreta operatività dal 1° gennaio 2018. Si tratta del ReI, beneficiarie fino ad oggi 110.000 famiglie e 317.000 persone, che risultano in condizione di povertà assoluta, con un importo medio del sussidio mensile pari a poco meno di 300 euro per la generalità della platea, e a 430 euro per le famiglie con minori.
A questo punto non si capisce quale scandalo possano destare in sede nazionale ed europea gli annunciati provvedimenti del Governo, peraltro allo stato ancora sulla carta, che avrebbero come novità rispetto al ReI esistente oltre che l’adeguamento del quantum (780 euro), l’estensione della platea dei beneficiari (tutta la fascia della povertà assoluta) e uno stretto collegamento alle politiche attive sul lavoro. Per ora il Documento economico-finanziario governativo ha stabilito che le risorse dedicate ammontano a 9 miliardi + 1 per la riforma dei centri d’impiego, rinviando a una successiva legge i dettagli operativi: il reddito sarà erogato attraverso un bancomat? Saranno consentite solo alcune categorie di spese? Il reddito sarà differenziato per ogni regione o su base nazionale? E, ancora: chi ne avrà precisamente diritto? Il reddito effettivamente posseduto dovrà essere certificato dall’ISEE e un’eventuale proprietà della casa di abitazione sarà motivo di esclusione dai benefici? Varrà la precedenza per anzianità di disoccupazione? E a quanti lavori si potrà rinunciare prima di perderlo? Lavori vicini o quanto lontani da casa? Realisticamente detta legge collegata potrebbe essere approvata nei primi mesi del 2019 ma, considerata la complessità dei provvedimenti da assumere, non sarà facile trovare un accordo in sede politica. In ogni caso, per ovvie ragioni, si dovrà decidere prima delle prossime elezioni europee. Teniamoci aggiornati, ad horas!
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*Franco Meloni. Articolo pubblicato su Nuovo Cammino, dicembre 2018, periodico della Diocesi di Ales-Terralba.
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Oggi lunedì 10 dicembre 2018
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Oggi alle 17 dibattito sulla legge Salvini: incostituzionale perché?
10 Dicembre 2018
Red su Democraziaoggi.
Oggi, alle 17 dibatteremo della legge Salvini. Come abbiamo già detto, il Csm ha bocciato il decreto, ora legge Sicurezza, perché presenta numerose “criticità” e non rispetta “obblighi” e “garanzie” previsti dalla Costituzione. Ecco, in estrema sintesi, i principali punti critici e i rilievi mossi alla Legge Salvini dal CSM.
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Conferenza nazionale per la Salute Mentale
Domani lunedì 10 dicembre a Cagliari, presso l’Aula Magna della Corte d’Appello di Cagliari, dalle ore 9 alle 18 si terrà la Conferenza nazionale per la Salute Mentale convocata dalle Associazioni che hanno dato vita all’assemblea nazionale di Roma “Salute Mentale: Libertà, Diritti, Servizi” (Roma 11 – 12 maggio 2018) nel 40esimo della legge 180. Il percorso che si apre a Cagliari nei prossimi mesi attraversa l’Italia, per arrivare alla Conferenza nazionale a giugno 2019. Approfondimenti su il manifesto sardo.
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Oggi domenica 9 dicembre 2018
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Legge Salvini: no ai motivi umanitari. Una previsione infame, ma inutile alla luce della Costituzione
9 Dicembre 2018
Red su Democraziaoggi.
Domani, su iniziativa del CoStat e dell’ANPI, alle 17, nella Sala della Fondazione di Sardegna in via S. Salvatore d’Horta n. 2, si terrà un importante incontro, con relazioni di esperti, per l’illustrazione e la discussione della legge Salvini. Per favorire la riflessione ecco la sintesi di un parere del CSM sulla legge appena entrata in vigore […]
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AladinpensieroNews: comunicazione di servizio
Le illustrazioni (foto, disegni, grafici, etc.) e tutti i materiali che vengono pubblicati sulla nostra News sono in grande parte originali, cioè prodotti in proprio. Una piccola parte dei materiali pubblicati sono prodotti da terzi estranei alla Redazione e alla rete dei collaboratori, e comunque non coperti da copyright o nel caso espressamente autorizzati. Potrebbe capitare che la News pubblichi materiali catturati dal web. In tal caso sempre è segnalata la fonte con il relativo link. Nel caso davvero raro e comunque possibile, anche se involontario e sicuramente in buona fede, di pubblicazione di materiali coperti da copyright, invitiamo gli interessati o comunque chiunque ne venga a conoscenza di segnalarci il presunto “abuso”. Provvederemo immediatamente a rimuovere il materiale in questione, con le dovute scuse per i proprietari. Ricordiamo comunque che la News Aladinpensiero non ha alcuno scopo di lucro, non vende spazi pubblicitari, non paga alcun collaboratore. L’Editore sopporta le spese senza alcun tornaconto e senza alcun corrispettivo per l’attività editoriale di cui è titolare, nel rispetto della pertinente normativa vigente. In ogni caso per qualsiasi possibile vertenza di carattere giudiziario il Foro competente è quello di Cagliari (Sardegna, Italia). AladiNews.
L’incredibile mondo delle fake news. Uno degli strumenti più potenti della propaganda politica
Quello delle notizie false è un problema che esiste da sempre e che nessuno può ignorare, come dimostra il ricorso sempre più frequente alle bufale nel confronto politico e in tanti altri ambiti. Una dichiarazione rilasciata da un personaggio autorevole nel momento opportuno, può provocare danni incalcolabili, il crollo di un titolo in borsa, la minaccia di una crisi di governo, l’avvio di indagini della magistratura, la crisi o la rovina di una carriera professionale o artistica alla quale nessuna successiva rettifica potrà mai porre rimedio. Il meccanismo che genera la diffusione di notizie false, se vogliamo, è abbastanza semplice pur nella sua pericolosa potenziale gravità. In fondo richiama il percorso mentale dalla famosa “calunnia che è un venticello”, di Rossiniana memoria. Come nasce una fake news. Una volta individuato l’obiettivo, una proposta da diffondere, un avversario da colpire, si tratta “semplicemente” di costruire un racconto che sia innanzi tutto verosimile. Vediamo alcuni esempi. Diffondere la notizia che il Presidente Mattarella ha incontrato Berlusconi per esprimere il desiderio di conoscere Ruby Rubacuori sarebbe praticamente inutile. Tutti capirebbero che si tratta di una bufala. Affermare invece che ci sarebbe stato un incontro tra Berlusconi e Mattarella durante il quale il Presidente avrebbe manifestato all’ex cavaliere la sua intenzione di affidare il mandato di costituire un nuovo governo alla destra, nel caso di una crisi del Governo in carica, è più verosimile. È un messaggio che arriva alla gente e al quale molti, con superficialità, potrebbero dare immediatamente credito. Soltanto con una maggiore riflessione una parte dei destinatari della fake news potrebbero cominciare a maturare alcune perplessità. È in atto una crisi di governo? No. Sono in corso trattative del Presidente con i principali esponenti delle forze politiche per individuare un nuovo presidente incaricato e una nuova maggioranza? No. Il Presidente Mattarella, l’impersonificazione della prudenza e della riservatezza istituzionale, può essersi lasciato andare a considerazioni di questo tipo con un suo occasionale interlocutore? Certamente no. Allora per quale motivo Berlusconi e il suo staff diffondono una notizia del genere? Molto più probabilmente la sostanza del comunicato esprime soltanto una speranza, un desiderio neppure tanto segreto, un suggerimento di Silvio Berlusconi al Presidente (naturalmente non richiesto) con l’obiettivo di buttare giù il governo Salvini-Di Maio per dare vita a un governo di destra. Certamente il Presidente potrà smentire la notizia dell’incontro e le affermazioni che gli vengono attribuite ma, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questo non farà altro che rafforzare la fake news stessa perché tanti penseranno che, smentita o no, qualche cosa quei due, in merito al governo in carica, devono pure essersela detta e quindi Berlusconi potrebbe anche aver dichiarato il vero. Intanto il messaggio, quello vero, è arrivato ai destinatari. Berlusconi rivendica il diritto a sostituire il governo in carica con un governo di destra e lo ha mandato a dire con forza a Salvini, al Presidente della Repubblica, ai partiti e agli italiani. Come si vede, tutto sommato, utilizzare il meccanismo delle fake news è relativamente semplice. Se poi si considera che, soprattutto in ambito politico e finanziario, operano dei veri e propri professionisti della notizia falsa, degli staff altamente qualificati nell’utilizzare tutte le strategie per influenzare e condizionare le convinzioni delle masse, ci si rende conto che il problema delle bufale non è cosa di poco conto. Panico e rassegnazione di fronte all’inevitabile forza di persuasione e penetrazione delle fake news? Assolutamente no. In realtà qualcosa si può fare. È importante imparare e “insegnare” alle persone a riconoscere e individuare le fonti di informazione per valutare con senso critico la fondatezza delle notizie diffuse dai media o, quanto meno, per interpretarle col ragionevole dubbio che una informazione apparentemente verosimile non è necessariamente vera. Sarebbe già un bel passo avanti.
Natale
Gli amici sono angeli, non solo a Natale
di Raffaele Deidda
Si avvicina il Natale, la festa più sentita e attesa dell’anno non solo dai credenti. Che si è però trasformata in uno stress che impone regali da comprare, auguri da inviare, parenti da andare a trovare o ricevere, cenoni da organizzare. Tanto da sembrare un lavoro più che una festa, un impegno che occupa energie fisiche e mentali fin dall’apparire in TV dei primi spot di panettoni e pandori. È anche il periodo in cui le Associazioni umanitarie e del volontariato lanciano appelli perché lo spirito del Natale raggiunga, con donazioni in danaro e in beni di prima necessità, i più bisognosi. A fronte di milioni di persone che spendono i loro soldi nell’irrazionale paradosso del regalo perfetto e spesso poco utile.
Ci si ripete che i regali sono soprattutto ciò che va oltre il pacchetto e il suo contenuto, che il vero scambio di doni attiene alla cortesia, all’affetto, all’attenzione reciproca. Non si riesce però a sfuggire all’idea che il regalo di Natale sia un dovere, un oggetto attraverso cui ci sente misurati e valutati. Da qui lo stress, che trasforma la valenza di gradevolezza del dono in una fonte di ansia. Basta recarsi già in questi giorni in un centro commerciale o camminare nelle strade del centro città per poter osservare l’ansia collettiva, compulsiva, da acquisto del regalo di Natale. Tornano allora alla mente storie “piccole” ma grandi nel loro significato e nel messaggio che trasmettono. Come quella, spagnola, del bambino e della bambola. Si, un bambino e non una bambina, che non aveva i soldi per comprare una bambola.
Una signora, per l’appunto in preda all’ansia da regalo, era entrata in un centro commerciale per acquistare i “pensierini” natalizi. Intorno a lei tantissime persone, una folla, in preda alla stessa ansia. La signora pensava con fastidio al tempo che gli acquisti le avrebbero portato via e quasi avrebbe voluto addormentarsi e svegliarsi direttamente dopo le feste. Entrò comunque nel reparto giocattoli e subito si stupì dei prezzi incredibilmente alti di questi. Si chiese anche se i suoi nipotini avrebbero davvero giocato con quei pupazzi e con quelle macchinine se lei glieli avesse regalati. Di fronte ad uno scaffale vide un bambino di circa 5 anni che teneva in mano una bambola e le accarezzava i capelli con tenerezza. Avrebbe voluto chiedere al bambino a chi intendesse regalare quella bambola ma arrivò una donna che il bambino chiamò “zia”. Ascoltò la loro conversazione. Il bambino chiese: “Zia, sei sicura che non mi bastino i soldi per comprare questa bambola?” La donna rispose, un po’ rude: “Lo sai benissimo che non hai i soldi sufficienti”. Poi la donna disse al bambino di aspettarla lì dove stava mentre lei avrebbe proseguito gli acquisti.
Il bambino, con l’espressione rattristata, continuò a tenere in braccio la bambola. La signora gli si avvicinò e gli chiese a chi avrebbe voluto regalarla. Rispose: “E’ la bambola che mia sorellina avrebbe tanto voluto che Babbo Natale le portasse”. La signora per rasserenarlo gli disse che, allora, sicuramente, Babbo Natale gliel’avrebbe portata. Rispose il bambino: “No, no, Babbo Natale non può andare dov’è mia sorellina. Io devo dare la bambola a mia madre perché gliela porti”. La signora gli chiese dove si trovasse la sorellina e il bambino rispose. ”E’ andata da Gesù. Mio padre dice che mia madre la raggiungerà”.
Il cuore della signora quasi smise di battere. Il bambino prese alcune foto che aveva in un astuccio, scattate nella macchina automatica del centro commerciale, e le disse: “Ho detto a papà di portare a mamma queste foto perché non si dimentichi di me. Voglio molto bene a mia mamma e vorrei che non se ne andasse, ma papà dice che deve andare da mia sorellina”. La signora allora aprì la borsa e tolse alcune banconote che diede al bambino che si rallegrò: adesso il denaro era sufficiente per pagare la bambola. Anzi, avanzava qualcosa per comprare anche una rosa per la mamma. “A mia mamma piacciono molto le rose, specialmente quelle bianche”, disse.
In quel momento tornò la zia e la signora si allontanò. Mentre completava i suoi acquisti non poteva smettere di pensare a quel bambino. Si ricordò di aver letto in un quotidiano di qualche giorno prima di un incidente causato da un ubriaco dove era morta una bambina e la madre, incinta, era rimasta gravemente ferita. Realizzò che quel bambino faceva parte di quella famiglia. Due giorni dopo lesse che la donna dell’incidente era morta. Andò allora a comprare un mazzo di rose bianche e le portò nella camera ardente. Vide la donna, con una rosa bianca in mano, sul petto una bella bambola e la foto del bambino. Andò via in lacrime, pensando come l’amore di quel bambino per sua madre fosse enorme, incommensurabile. Pensando che quella vicenda avrebbe cambiato per sempre la sua vita, che si sarebbe presa cura di quel bambino.
Perché, come dicono gli spagnoli, “Los amigos son ángeles que nos ayudan a ponernos de pie otra vez cuando nuestras alas no saben como volar”. Non solo a Natale.