Monthly Archives: dicembre 2018
Oggi domenica 16 dicembre 2018
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Reddito di cittadinanza, anche Bertrand Russell ci aiuta a capire
16 Dicembre 2018
Red su Democraziaoggi.
Bertrand Russell nel 1935 ha scritto questo articolo intitolato “elogio dell’ozio”, come il libro del genero di Marx, Paul Lafargue (1872). Il filosofo inglese, riprendendo le suggestioni lanciate da John Maynard Keynes pochi anni prima, ci aiuta a capire come il dividendo sociale o reddito di cittadinanza è una misura universale di una società più […]
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Da domani la Novena di Natale. In lingua sarda a Cagliari nella chiesa di S. Agostino
SA NOVENA DE PASCH’E NADALE 2018
Domani, domenica 16 dicembre, inizia la Novena di Natale, che verrà celebrata tutti i giorni, alle ore 18, fino a lunedì 24 dicembre.
Anche quest’anno nella chiesa di S.AGOSTINO, in Via Baylle (con ingresso anche dal Largo Carlo Felice) la Novena viene celebrata interamente con il RITO GREGORIANO ed in LINGUA SARDA.
Sino a sabato sarà officiata da mons. Antioco Piseddu, già vescovo d’Ogliastra, successivamente da mons. Gianfranco Zuncheddu.
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UmaniSopraTutto, manifestazione a Cagliari
Oggi sabato 15 dicembre la rete sarda UmaniSopraTutto promuove una manifestazione pacifica e nonviolenta per il rispetto dei diritti umani e per il superamento di ogni forma di discriminazione che partirà alle 17:00 in Piazza Garibaldi a Cagliari. Le oltre 70 associazioni sarde che fanno parte della rete scendono in piazza per contrastare il clima d’odio e la de-umanizzazione della società. [segue]
Oggi sabato 15 dicembre 2018
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La politica sarda? Vediamola con gli occhi di un marziano
15 Dicembre 2018
Amsicora su Democraziaoggi.
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Addio Jesús
Addio a Jesús Timoteo Álvarez Fernández. Ci giunge ora da Madrid una tristissima notizia: è morto questa mattina il nostro carissimo amico Jesús Timoteo Álvarez Fernández, per complicazioni insorte dopo un’operazione chirurgica a cui era stato sottoposto. Jesús, professore ordinario di Giornalismo presso l’Università Complutense di Madrid e professore straordinario presso la Scuola Superiore di Comunicazione Sociale del Politecnico di Lisbona, collaborava da molto tempo con la nostra news, che ha ospitato suoi scritti caratterizzati da originalità, arguzia e profondità di pensiero che sapeva proporre con leggerezza anche per un pubblico di non specialisti. Noi lo ricordiamo sia come illustre studioso accademico, esperto di relazioni con i media, gestione della comunicazione e marketing politico, di lunga carriera e prestigio internazionale, sia come un vero amico, orgoglioso spagnolo-galiziano ma anche cagliaritano di adozione, marito amato di Rita, nostra concittadina. A Cagliari, all’amata città, lui contava di tornare più spesso e di soggiornarvi per più lunghi periodi, rispetto ai mesi estivi e alle brevi permanenze delle Feste natalizie e pasquali, che il pensionamento da professore gli avrebbe consentito. Quasi a suggellare tale proponimento aveva preso la tessera dell’UCSI, organizzazione dei giornalisti cattolici della Sardegna e contava di inserirsi con entusiastico impegno nella vita culturale della città. Che tristezza che non lo possa fare! Anche se il suo pensiero gli sopravvive. E tutto ciò è un po’ consolatorio. Porgiamo le più sentite condoglianze con sentimenti di affettuosa vicinanza alla moglie Rita, alle figlie e ai figli, alla nipote e ai nipoti, alle sorelle e a tutta la famiglia. Condividendo questi sentimenti con tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato. Ciao Jesús.
[su Aladinews 14 dicembre 2018]
Addio Antonio. Hai rappresentato e rappresenti l’Europa che vogliamo
La morte di Antonio Megalizzi. E’ molto triste morire in questo modo con l’unica colpa di essersi trovato casualmente in un determinato luogo nel quale un essere umano ha programmato l’uccisione di altri individui con l’unico obiettivo di ucciderne il maggior numero possibile. Al di là della follia dell’omicida e delle pseudo ragioni politico-religiose dei criminali, ci troviamo di fronte al solito attacco alle libertà degli altri solitamente considerate da alcuni “il male assoluto” da eliminare in qualunque modo e a qualunque costo e chiamando a testimone del proprio operato il Dio di riferimento. Non si riesce a far maturare l’idea del rispetto di scelte e opinioni differenti dalle proprie dalla quale nasce il concetto del nemico da annientare per difendere le proprie scelte e opinioni, considerate in pericolo. Pensateci bene, è cosi anche nella vita di tutti i giorni pure nel mondo cosiddetto evoluto. Chi è contrario all’aborto può rinunciare a praticarlo e basta ma si sente maggiormente realizzato se fa di tutto perché chi ritiene utile tale pratica smetta di farci ricorso. Anche a costo di uccidere i medici pro aborto. Le libertà di costumi, soprattutto delle donne occidentali, non costringono nessun ad adeguarsi forzatamente a tali comportamenti. Non basta, le donne emancipate rappresentano il male per una parte consistente di popolazioni e per sistemi sociali , retrogradi, sono il diavolo. E sono un pericolo anche i giovani delle nuove generazioni che ignorano i confini e si sentono cittadini del mondo. Una interminabile guerra in difesa della libertà e della democrazia che, purtroppo, sta mietendo molte, troppe vittime innocenti. (V.T.)
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- La foto di Antonio Megalizzi è tratta da fb, ripresa da L’Unione Sarda di oggi.
Oggi a Bolotana
- In occasione della manifestazione verrà presentato il Libro “Lavorare meno Lavorare meglio Lavorare tutti” a cura del Gal e del CoStat, con Sergio Sulas, Fernando Codonesu e Franco Meloni.
Oggi venerdì 14 dicembre 2018
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Intervista a Mirasola: in Sardegna dove va Leu e dove SI?
14 Dicembre 2018
Roberto Mirasola a domanda di Andrea Pubusa risponde.
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Cattolici e Politica
SI RIAFFACCIA IL FANTASMA DEL PARTITO CATTOLICO
11 dicembre 2018 by Forcesi | su C3dem
Ultimamente ha fatto discutere un appello sottoscritto da Acli, Aci, Comunità di S. Egidio e altri “La nostra Europa” (30 novembre); ne era seguito un convegno a Roma (qui il programma, qui la cronaca con le parole del card. Bassetti, e un’intervista a Matteo Truffelli, pubblicate dall’Avvenire). Ne è seguito un articolo che ha destato qualche clamore: Paolo Rodari, “E’ tempo di un partito dei cattolici. Così nella chiesa si prepara la svolta” (Repubblica); e pochi altri commenti: Matteo Matzuzzi, “Il partito dei vescovi” (Foglio); Antonio Socci, “Crociata dei vescovi per dare vita a un partito che sfidi il Carroccio” (Libero); Carlo Tecce, “Il progetto Bassetti. Così la chiesa prepara il ritorno in politica” (Il Fatto). Poi arriva un’ampia intervista al card. Gualtiero Bassetti sull’Avvenire che stempera la situazione: “Una grande rete per l’Italia”. L’Avvenire pubblica anche un’intervista a Alessandro Rosina, “Basta shopping tra i cattolici. E’ arrivato il tempo di mobilitarci” (Avvenire); Domenico Delle Foglie commenta: “Cattolici, più impegno. Ma il partito può attendere” (Gazzetta del Mezzogiorno). Si può considerare anche un appello di non molto tempo fa firmato da A. Rosina, M. Magatti, L. Becchetti e M. Bentivogli intitolato “Un’alleanza per guidare l’Italia”, apparso su Repubblica: vago, ma al tempo stesso evocativo.
Legge “Sicurezza”. Coraggio, inizia ora la Resistenza civile!
Un lungo cammino xenofobo
Alex Zanotelli | 5 dicembre 2018 | su Comune.Info
L’approvazione del Decreto sicurezza è l’ultimo passaggio di un percorso cominciato con la Turco-Napolitano, seguito dalla Bossi-Fini, dai decreti Maroni e più recentemente dall’accordo firmato dal signor Minniti con la Libia, arrivando alla guerra contro le ONG e alla chiusura dei porti. “È grave che ora anche il presidente della Repubblica abbia firmato questo Decreto – scrive Alex Zanotelli – Non possiamo più tacere. Dobbiamo reagire, organizzare la resistenza per salvare la nostra comune umanità”. Come? Sperimentando forme di disobbedienza civile ovunque, sostenendo la possibile disobbedienza immediata dei responsabili degli Sprar e dei Cas, appoggiando istituti missionari e parrocchie disponibili a offrire asilo nelle chiese, collaborando con giuristi nelle battaglia alla Corte Europea di Strasburgo… “Coraggio, inizia ora la Resistenza civile!”
Il 27 novembre 2018 sarà ricordato come il Martedì Nero della Repubblica italiana perché il Parlamento ha trasformato in legge il Decreto Sicurezza che è in netta contraddizione con i principi della nostra Costituzione. E questo è avvenuto senza una discussione parlamentare e senza la possibilità di inserire emendamenti. Altro che centralità del Parlamento! È un brutto segnale per la nostra democrazia. Il Decreto Sicurezza è una legge repressiva anche nei confronti degli italiani. Rende reato, per esempio, il blocco delle strade o delle ferrovie (strategia nonviolenta attiva), proibisce l’assembramento di persone (elemento costitutivo della stessa democrazia), impone il daspo e gli sgomberi. È forse l’inizio di un sistema poliziesco guidato dall’uomo forte?
Ma la gravità di questo Decreto sta nel fatto che nega i principi di solidarietà e di uguaglianza che sono alla base della nostra Costituzione. Il Decreto prevede per i migranti l’abolizione della protezione umanitaria, il raddoppio dei tempi di trattenimento nei Centri per il Rimpatrio(CPR), lo smantellamento dei centri SPRAR (Sistema per i richiedenti asilo e rifugiati) affidati ai Comuni (un’esperienza ammirata a livello internazionale, per non parlare di Riace), la soppressione dell’iscrizione anagrafica con pesanti e concrete conseguenze, l’esclusione all’iscrizione del servizio sanitario nazionale e la revoca di cittadinanza per reati gravi. Trovo particolarmente grave il diniego del diritto d’asilo per i migranti, un diritto riconosciuto in tutte le democrazie occidentali, menzionato ben due volte nella nostra Costituzione. Questa è una legge che trasuda la ‘barbarie’ leghista e rappresenta un veleno micidiale per la nostra democrazia. Di fatto il decreto è profondamente ingiusto perché degrada la persona dei migranti e crea due classi di cittadini, rendendo lo ‘straniero’ una minaccia, un nemico e sancendo così la nascita del ‘tribalismo’ italiano, come lo definisce Gustavo Zagrebelsky. Anzi crea l’apartheid giuridica e reale…
Per di più questo Decreto si chiama “sicurezza”, ma sicurezza non offre, perché moltiplicherà il numero dei “clandestini” e degli irregolari che verranno sbattuti per strada. L’effetto è già sotto i nostri occhi: tre migranti su quattro si sono visti negare l’asilo, migliaia di titolari di un permesso di soggiorno sono stati messi alla porta, circa quarantamila usciranno dagli Sprar. E sono spesso donne con bambini che hanno attraversato l’inferno per arrivare da noi! Così entro il 2020 si prevedono oltre 130.000 irregolari per strada. E gli irregolari verranno rinchiusi nei nuovi lager, i CPR. A questi verrà ingiunto, entro sette giorni, di ritornare nei loro paesi. Ma né i migranti né il governo hanno i mezzi per farlo. Così rimarranno in Italia mano d’opera a basso prezzo per il capolarato del nord e del sud.
È questa la conclusione amara di un lungo cammino xenofobo di questo paese, iniziato con la Turco-Napolitano (i CIE!), seguito dalla Bossi-Fini, dai decreti Maroni e dalla legge Orlando-Minniti, oltre che al criminale accordo di Minniti con la Libia. Questo Razzismo di Stato è poi sfociato in una guerra contro le ONG presenti nel Mediterraneo, per salvare vite umane, e alla chiusura dei porti, in barba a leggi nazionali e internazionali! Non c’è più Legge che tenga, la legge la fa la maggioranza di turno al governo! È in ballo il diritto, la legge, la nostra stessa democrazia. È grave che ora anche il Presidente della Repubblica abbia firmato questo Decreto. Non possiamo più tacere. Dobbiamo reagire, organizzare la resistenza per salvare la nostra comune umanità.
Per questo ci appelliamo a:
– Corte Costituzionale, perché dichiari il Decreto sicurezza incostituzionale;
– Giuristi, perché portino queste violazioni dei diritti umani alla Corte Europea di Strasburgo;
– Conferenza Episcopale Italiana perché abbia il coraggio di bollare questo Decreto e la politica razzista di questo governo come antitetici al Vangelo;
– Istituti missionari, perché facciano udire con forza la loro voce, mettendo a disposizione le loro case per ‘clandestini’ come tante famiglie in Italia stanno facendo;
– Parroci, perché abbiano il coraggio di offrire l’asilo nelle chiese ai profughi destinati alla deportazione, attuando il Sanctuary Movement, praticato negli USA e in Germania;
– Responsabili degli SPRAR, CAS e altro, perché disobbediscano, trattenendo nelle strutture i migranti, soprattutto donne con bambini;
– Medici, perché continuino a offrire gratuitamente servizi sanitari ai clandestini;
– Cittadinanza attiva, perché in un momento così difficile e buio, si oppongano con coraggio a questa deriva anti-democratica, xenofoba e razzista anche con la ‘disobbedienza civile’ così ben utilizzata da Martin Luther King che affermava:
”L’individuo, che infrange una legge perché la sua coscienza la ritiene ingiusta ed è disposto ad accettare la pena del carcere per risvegliare la coscienza della comunità riguardo alla sua ingiustizia, manifesta in realtà il massimo rispetto per la legge!”
Coraggio, inizia ora la Resistenza civile!
*Missionario comboniano
In movimento per i diritti. La rete Umani Sopra-Tutto scende in piazza
Sabato 15 dicembre la rete sarda UmaniSopraTutto promuove una manifestazione pacifica e nonviolenta per il rispetto dei diritti umani e per il superamento di ogni forma di discriminazione che partirà alle 17:00 in Piazza Garibaldi a Cagliari. Le oltre 70 associazioni sarde che fanno parte della rete scendono in piazza per contrastare il clima d’odio e la de-umanizzazione della società. Durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione che vuole diventare un corteo gioioso e aperto a tutte le persone, i rappresentanti del coordinamento di Umani Sopra-Tutto hanno evidenziato il carattere apartitico della rete e per tale ragione non saranno ammessi simboli di partito durante la manifestazione, né nessun atto di intolleranza o linguaggi di insulto, attacchi personali o violenti. Sarà inoltre promossa la libera agibilità della stampa.
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Oggi giovedì 13 dicembre 2018
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La vergogna delle leggi razziali: oggi dibattito
13 Dicembre 2018
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Oggi dibattito sulle infami leggi razziali fasciste. Ecco una riflessione di Gianna Lai.
Noi che abbiamo una Costituzione democratica, vogliamo oggi parlare delle leggi razziali per ribadire il legame forte tra presente e passato, attraverso gli articoli della Carta, che proprio da quella battaglia contro il nazifascismo nascono e si radicano nella nostra coscienza. Dalla Resistenza, […]
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