Monthly Archives: dicembre 2018
Che succede?
IL MERAVIGLIOSO MONDO GIALLO-VERDE
21 dicembre 2018 by Forcesi | su C3dem.
MANOVRA, ACCORDO ITALIA-UE: Enzo Marro, “Gli errori dai quali imparare” (Corriere della sera). Leonardo Becchetti, “Cosa dice l’esame superato per il rotto della cuffia” (Avvenire). Francesco Daveri, “Il buio oltre la manovra” (Corriere della sera). Paolo Pombeni, “Meraviglioso mondo giallo-verde” (Alto Adige). OLTRE L’ACCORDO: Romano Prodi, “Il miraggio della crescita” (Messaggero). Sabino Cassese, “Si rivede l’autarchia” (Corriere della sera). Mario Draghi, “Manifesto della prosperità europea” (Foglio). Michele Salvati, “Il declino del Paese non è ineluttabile” (Corriere della sera). Giuseppe De Rita, “Dalla piazza agli spiazzi per tornare al confronto” (Corriere della sera). NOTE SUL GOVERNO: Marco Tarquinio (replica agli attacchi di Salvini alla stampa, cattolica e non), “Il punto vero è la libertà” (Avvenire). Vincenzo Vita, “Fondo per il pluralismo, finale di partita” (Manifesto). Paolo Berdini, “La manona che cancella tutte le tutele” (Manifesto). Ugo Magri, “Braccio di ferro nel governo sull’autonomia delle regioni” (La Stampa). Gianfranco Viesti, “La secessione del Nord, colpo mortale alla ripresa” (Mattino). Massimo Villone, “Autonomia. La riforma che nasconde chi ci perde” (Manifesto). Serena Chiodo, Lorenzo De Blasio, “Approvato il Global Compact on Migration. Ecco le posizioni dei paesi” (openmigration.com).
Oggi sabato 22 dicembre 2018
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W la “Costituzione ad alta tensione. Chi la tocca muore”!
22 Dicembre 2018
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Ieri si è svolto nella sede di Terra battuta un allegro incontro di compagni ed amici del Costat e dell’ANPI. Tra un pasticcino, una fetta di panettone e un bicchiere di moscatino o spumante, abbiamo festeggiato i due anni dalla vittoria referendaria. Alessandro Calledda ci ha deliziato con la sua chitarra e le sue canzoni, le donne hanno ballato il ballo sardo e il twist; poi ci siamo scambiati gli auguri per le feste e per il 2019 in arrivo. Non c’è stato spazio per la politica e così io che mi ero abbozzato un discorso tra il serio e il faceto, ora svelo i pensieri che mi frullano in mente quando penso alla nostra storica vittoria al referendum e alle dinamiche che ha impresso alla politica nazionale e – vedrete a febbrario – regionale.
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Cattolici e Politica: il Dibattito è aperto e vivace!
di Raniero La Valle*
noi non abbiamo bisogno di un partito cattolico. Noi abbiamo bisogno di un’umanità convertita. Non: “già” convertita, bensì capace di convertirsi e che, coi suoi tempi, si converta. Perché la scure è già posta alla radice dell’albero. Non ce lo dicono i profeti di sventura che annunciano eventi sempre infausti. Essi hanno torto, grandissimo torto, la vita e la storia sono piene di felicissimi eventi, per questo ci teniamo, le vorremmo salvare, tutte e due, la nostra e quella di tutti. Ma lo dicono gli scienziati, che rischiamo la fine, lo stanno dicendo da decenni, da quando nessuno ancora ci credeva e pubblicarono, su incarico del Club di Roma, un rapporto intitolato “I limiti dello sviluppo”. Adesso tutti lo sanno, l’idea di un precipizio incontrollato è entrata nel senso comune, benché oscuramente e benché, per non morirne, sia in gran parte rimossa; ma non oscuramente e senza sconti se ne è fatto eco il papa in una lettera insolitamente indirizzata a tutti gli abitanti del pianeta. E lo sanno anche coloro che sono considerati i governanti delle nazioni e i capi che le opprimono; e se non fanno niente per fermare la scure non è perché non sia vero, tant’è che fanno summit su summit per discuterne, ma perché a provvedervi non ci vedono un tornaconto e vogliono sfruttare l’albero finché sta in piedi.
Non abbiamo bisogno di un partito cattolico e abbiamo bisogno invece di un ritorno della politica, di un ritorno alla politica. Lo ha detto anche il cardinale Bassetti, da una Chiesa italiana che da tempo era in sonno, e ora forse si sveglia.
Non che qualcuno non ci pensi e non ci provi. Hanno provato a rifare la Democrazia Cristiana, hanno ottenuto dal giudice la pronuncia che la DC non era mai stata sciolta, che giuridicamente ne potevano disporre quelli che vi erano iscritti nel 1992, ne hanno recuperato il simbolo completo di scudo crociato e perfino la storica sede di piazza del Gesù, hanno convocato un congresso e ristampato le tessere. Ma non c’è niente da fare, lasciate che i morti seppelliscano i morti. Il principale promotore, Gianni Fontana, si è accorto che tra questi fantasmi prevalevano quelli che ne volevano fare la componente cristiana della destra, per contrastare i “populismi” (loro, gli ex “popolari”), e si è autosospeso dalla carica, ha dichiarato il fallimento.
Avvertiti da questa sconfitta, altri esponenti, preti e laici, tuttora ci provano, vogliono fare un partito che si chiama “Insieme”: insieme agli altri cattolici, “democratici” però. Essi pensano a una “convergenza cristiana” numero 3 (dopo la prima, che fu l’Opera dei Congressi del patto Gentiloni, dopo la seconda, che fu il Partito Popolare intransigente e la Democrazia Cristiana interclassista, questa sarebbe la terza, che dovrebbe rimediare ai guasti della seconda Repubblica, mettersi sotto il manto azzurro della Vergine Maria, restaurare la dottrina sociale cristiana e il diritto naturale e, se non oggi, vincere domani). Ma la dottrina sociale cristiana mai fu al governo, se in essa si include non solo il blando interclassismo di Leone XIII, ma la feroce critica al capitalismo finanziario che ai tempi del fascismo fece Pio XI nella “Quadragesimo Anno”.
Si capisce però che ci provino. Hanno provato i comunisti a rifare il partito comunista e, mai superando la linea del loro orizzonte, hanno fallito e falliscono. Ci provano a fare una ex DC, una Democrazia cristiana emerita, e falliscono. Provano a fare un nuovo partito “a forte ispirazione cristiana, un partito di centro protagonista della rinascita italiana ma nella discontinuità dal triste ed opaco passato ventennio”, e falliscono perché la DC, comunque rivangata non ha e non può più avere quella cosa che imparò dai comunisti ed esercitò per quarant’anni nella vita politica italiana: l’egemonia. La quale vuol dire anzitutto accorgersi degli altri, mediare con le culture e le ragioni degli altri.
Ma soprattutto non può darsi un partito cattolico, residuo della vecchia Cristianità, perché prima che l’albero caschi occorre affrontare problemi sconosciuti ad altre età, riguardo a cui un partito cattolico non ha alcun precedente, alcuna esperienza, alcun know how nei vecchi magazzini. Se i problemi di oggi, come instancabilmente avverte papa Francesco, sono i popoli frantumati, la guerra mondiale nascosta, artificialmente tenuta in piedi dalla produzione e dal commercio delle armi, se i problemi sono la società dell’esclusione, l’economia che uccide, la globalizzazione dell’indifferenza, l’ideologia dello scarto di esuberi, disoccupati, anziani, profughi, migranti, la persistente disparità tra uomo e donna e quella tra cittadino e straniero, allora ci vuole ben altro che un partito cattolico. Ci vogliono soggetti politici nuovi, non identitari, non separati, non confessionali, internazionalisti e a vocazione universale, però credenti che un mondo è possibile. Non solo che un altro mondo è possibile, ma che questo mondo è possibile, lo si può raddrizzare.
Se tutta la predicazione di papa Francesco andasse a finire nell’imbuto di un partito a ispirazione cristiana, sarebbe il suo punto di caduta più arretrato. Invano egli avrebbe parlato ai movimenti popolari esortandoli a lottare contro l’ingiustizia, per la terra la casa e il lavoro, invano avrebbe chiesto di attivare processi, non occupare spazi, invano avrebbe invitato a preferire l’unità al conflitto, il tutto alla parte, invano avrebbe esortato a stare attaccati alla realtà, non al mito, invano avrebbe chiesto conto all’Europa non delle sue radici ma del servizio da rendere nell’incontro con altri popoli e culture, invano avrebbe detto amate lo straniero, aprite le porte e i porti ai naufraghi e ai migranti, salvate la Siria, ossia ogni terra a cominciare dalla più povera e violentata. Che è poi quello che abbiamo chiamato “fare il tagliando” al nuovo millennio appena iniziato, su cui si intratterrà la prossima assemblea di “Chiesa di tutti Chiesa dei poveri”.
Questo vuol dire che l’umanità si converta. Dal più piccolo al più grande, ognuno mettendo fuori le sue risorse, le sue cassette degli attrezzi, ognuno facendo, con gli altri, la politica del mondo. Non per ricavarne un potere. La politica non è solo il potere o fatta mediante il potere. Possono esservi partiti della società, non dello Stato, che anche se maggioritari non esercitino il potere, che decidano temporanee o permanenti astensioni dal potere, per meglio ispirare e vigilare e guidare il cambiamento. Possono esservi strumenti di nuova invenzione o, come dice il cardinale Bassetti, scuole, luoghi di confronto che nascano dal basso, come ad esempio una rete di associazioni civiche in cui scambiare “buone pratiche” e valorizzare i talenti inutilizzati; insomma, assicura Bassetti rievocando precedenti infelici tentativi, nessuna “Todi 3 o 4 all’orizzonte né tanto meno il progetto di un partito di cattolici sponsorizzato dalla CEI”.
E dove andrebbe, se no, la laicità? La strada è un’altra: partire dall’agenda delle cose da fare, e vedere poi con chi si possono fare e come farle.
Non sappiamo dunque che cosa potrà esserci, nessuno lo sa quando veramente in terra ignota ci si mette in cammino, seguendo una stella. Ma occorre mettersi in cammino.
Nel sito “Chiesa di tutti Chiesa dei poveri” è pubblicato l’appello del cardinale Bassetti pubblicato sull’ “Avvenire” dell’8 dicembre scorso e l’intervista resa il 17 dicembre al “Fatto quotidiano”.
*Raniero La Valle
www.chiesadituttichiesadeipoveri.it
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Cattolici: pasta o lievito?
di Romolo Menighetti su Rocca
Si torna a parlare di un rinnovato impegno dei cattolici nella politica italiana (La Repubblica 2/12/18). È quanto afferma Gastone Simoni, Vescovo di Prato, supportato da «pezzi da novanta» del Vaticano, quali Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione dei santi, e Pietro Parolin, segretario di Stato.
I motivi di questa riproposizione sarebbero la necessità, a fronte della solitudine entro cui vive l’uomo d’oggi, di offrirgli una rete di solidarietà concreta, che tocchi il quotidiano, a partire da principi e ideali forti, l’urgenza di «rammendare» l’organiz- zazione sociale del Paese, strappato sia moralmente sia socialmente, e il contrasto alla leadership esagerata e imperante di Lega e Cinque Stelle. Più terra terra si può ipotizzare che, considerato essere la legge elettorale con la quale si andrà al voto alle prossime elezioni politiche quasi certamente di natura proporzionale, ci sarà la possibilità per diversi partiti di recuperare elettoralmente la propria autonomia e affermare la propria identità, evitando la dispersione dei voti in liste di centro, destra e sinistra. Può perciò tornare attuale l’ipotesi della costruzione in Italia di un partito popolare d’ispirazione cristiana, che dovrebbe accogliere i cattolici ormai dispersi in tanti rivoli, tra cui l’astensione. Simoni intende ispirarsi al Partito Popolare di Luigi Sturzo, nel centenario del famoso appello «Ai liberi e forti» (18 gennaio 1919), che fu il suo atto di nascita. Giova ricordare che questo partito, per espressa volontà del suo fondatore, era interclassista, partito di cattolici ma non cattolico, ispirantesi alla dottrina sociale della Chiesa ma senza dipendere dalla gerarchia. Sturzo, infatti, diceva che i due termini, partito e cattolico, sono antitetici, perché il cattolicesimo esprime universalità, mentre il partito è per sua natura di parte. Circa la nuova e futura formazione politica finora siamo solo alle dichiarazioni d’intenti. Stiamo a vedere. Anche se alcune perplessità affiorano.
Intanto c’è il timore che nasca l’ennesimo raggruppamento con percentuale bassissima. E poi che prospettiva ha un nuovo partito quando quelli strutturati come il Pd e FI sono in profonda crisi? Inoltre qual è la figura, nel contesto di leader carismatici come l’attuale, capace di fare da contraltare a Salvini, Grillo, Renzi, Berlusconi?
Ma c’è anche e soprattutto una perplessità di fondo, che tocca il tema della laicità. Il futuro partito, anche se viene esclusa ogni ingerenza da parte dei Vescovi, vuole pur sempre essere «presenza identitaria dei cattolici in politica» (Bassetti), «qualcosa di nostro» (Simoni). Cioè si ripropone un partito a forte identità cattolica. Ora, non vorrei che, sulla base di questi input, si ritornasse alla vecchia idea del recinto «sacro», in contrapposizione al «laico». In proposito giova ricordare che con l’Incarnazione del Verbo il recinto sacro/profano è stato abbattuto, e che i cattolici impegnati in politica non sono coloro che propongono alla società civile un progetto celestialmente preconfezionato. Essi, al contrario, esercitano le loro responsabilità nella storia senza determinismi, senza pretese di onnipotenza, senza leggi immutabili. Entro questa prospettiva l’ispirazione cristiana, lungi dall’essere il braccio rasserenante che assicura comunque voti, diventa il più esigente dei parametri di giudizio. Ciò comporta un radicale cambiamento nel modo di pensare e di vivere l’impegno nella storia. Nel senso che obbliga alla ricerca di una laicità vissuta nella fede e nel confronto, escludendo ogni integralismo.
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Il Dibattito ripreso da C3dem
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LA STELLA POLARE RESTA LA COSTITUZIONE
Domani
È Natale, il Vescovo incontra gli immigrati.
Sabato 22 dicembre 2018, ore 9, Seminario arcivescovile di Cagliari-
Sabato 22 dicembre 2018 alle ore 9 nell’aula magna del Seminario arcivescovile di Cagliari (via Mons. Cogoni 9), l’arcivescovo di Cagliari mons. Arrigo Miglio incontrerà gli immigrati presenti nel territorio diocesano, nell’ambito dell’iniziativa È Natale, il Vescovo incontra gli immigrati.
L’incontro, finalizzato a promuovere un momento di confronto e conoscenza reciproca tra le varie comunità, è organizzato dalla Caritas diocesana di Cagliari, in collaborazione con l’Ufficio diocesano Migrantes e con il CSV Sardegna Solidale. [segue]
I Cattolici e la Politica
L’IMPEGNO POLITICO SECONDO FRANCESCO E SECONDO BASSETTI
19 dicembre 2018 by Forcesi su C3dem.
Il testo del Messaggio di Francesco per la Giornata della pace del 1° gennaio 2019: “La buona politica è a servizio della pace”; Maria Antonietta Calabrò, “Il manifesto antisovranista di papa Francesco” (Huffington post); Gian Guido Vecchi, “Il no del papa ai nazionalismi” (Corriere della sera). Due giorni fa Carlo Tecce, su Il Fatto, ha intervistato il card. Gualtiero Bassetti: “La Chiesa non vuole un partito sponsor, ma cerca la politica”; sempre sul quotidiano Ettore Boffano fa il punto sul tema del cosiddetto partito cattolico: “Dall’onnipotenza all’irrilevanza, si cerca un’altra via”. Raniero La Valle, sul sito chiesa dei poveri chiesa di tutti, scrive sul tema: “Non abbiamo bisogno” (di un partito cattolico…).
UNA RETE PER UNIRE I CATTOLICI, NON UN PARTITO
16 dicembre 2018 by Forcesi su C3dem.
Pierluigi Castagnetti, “Una rete per unire i cattolici, non un partito” (intervista all’Avvenire). Lorenzo Dellai, Donatella Porzi, Giorgio Merlo, “Cattolici e politica. Dibattito” (Avvenire). Roberto Rossini, “Sui cattolici in politica” (blog di Paolo Rodari).
UN FORUM CIVICO POST SOVRANISTA. L’APPELLO DI BECCHETTI, BENTIVOGLI, MAGATTI E ROSINA
16 dicembre 2018 by Forcesi | su C3dem.
Come già avevano fatto qualche settimana fa, su Repubblica (“Un’alleanza per guidare l’Italia”), quattro intellettuali di area cattolica – Leonardo Becchetti, Marco Bentivogli, Mauro Magatti e Alessandro Rosina – sostengono, con un intervento sull’Espresso, l’esigenza di dar vita una iniziativa di taglio politico-culturale che contribuisca a far uscire il Paese dal disorientamento in cui si trova (“Un Forum civico per il post sovranismo”). Lo spunto questa volta è dato dalla recente intervista del card. Bassetti, presidente della Cei, il quale ha detto di vedere con favore “una grande rete per l’Italia”. I quattro affermano di ritenere che sia giunto il tempo di iniziare “una missione culturale e di comunicazione” dei migliori contenuti che emergono dalla tante esperienze di cui è ricca la società civile, in una prospettiva che è lontana dal sovranismo ma anche dall’accettazione acritica del globalismo. “E’ il momento – scrivono – di un Forum civile che metta insieme tutto l’impegno sociale e civile”.
Oggi venerdì 21 dicembre 2018
————— Avvenimenti&Dibattiti&Commenti————————————
Diritti umani: attacco al diritto alla salute ad Ozieri e dintorni
21 Dicembre 2018
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Volete conoscere una delle tante malefatte di questa Giunta regionale sulla sanità? Sentite cosa hanno combinato a Ozieri.
La Giunta regionale nell’ottobre scorso ha adottato una delibera (n. 51/21 del 16/10/2018) che contrasta e viola l’impostazione del Consiglio regionale (la delibera deldel 25.10.2017). Tale contrasto riguarda non una quisquiglia, ma un punto fondamentale. […]
————————–Il dibattito elettorale———————
Sardegna, Sardegna
Verso le elezioni sarde.
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Elezioni
M5S. Caschili escluso, ma probabilmente verrà riammesso
20 Dicembre 2018
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Ci si chiederà come mai il M5S non si è rivolto al Tar per far annullare l’esclusione del loro candidato alla Camera alle suppletive di Cagliari, ma, come ha annunciato in una nota stampa, ha presentato reclamo all’Ufficio Elettorale Centrale Nazionale, costituito presso la Corte di Cassazione? Non esiste un giudice in questi casi? […]
Forum per l’attuazione della Strategia nazionale e dell’Agenda 2030 in Italia
Nasce il Forum per un dialogo tra istituzioni e società sullo sviluppo sostenibile
Nella prima Conferenza nazionale per lo sviluppo sostenibile, il ministero dell’Ambiente ha presentato il funzionamento del Forum per l’attuazione della Strategia nazionale e dell’Agenda 2030 in Italia. 20/12/2018, vedi informazione Asvis.
La prima Conferenza nazionale per lo sviluppo sostenibile, fortemente voluta e organizzata dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (Mattm), si è svolta a Napoli il 18 dicembre nella suggestiva cornice del Maschio Angioino nell’ambito del progetto comunitario Creiamo Pa, “Competenze e reti per l’integrazione ambientale e per il miglioramento delle organizzazioni della Pubblica amministrazione”. La conferenza ha avuto anche lo scopo di illustrare finalità e modalità di costituzione e funzionamento del Forum nazionale per lo sviluppo sostenibile quale spazio di confronto fra istituzioni ed esponenti della società civile per una corretta ed efficace attuazione della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS).
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Oggi alla Mem
CONFERENZA STAMPA
Presentazione Dossier 2018 Caritas diocesana
“Opportunità, formazione e lavoro”
20 dicembre 2018 h. 10, MEM, Cagliari
Giovedì 20 dicembre 2018 alle ore 10, nella Sala conferenze della MEM – Mediateca del Mediterraneo (via Mameli 164), a Cagliari, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione del Dossier 2018 della Caritas diocesana di Cagliari “Opportunità, formazione e lavoro. Tra esperienze di volontariato e impresa sociale”. [segue]
Oggi giovedì 20 dicembre 2018
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Mi sono rotto! Identitari, pocos, locos e malunidos, al diavolo!
20 Dicembre 2018
Amsicora su Democraziaoggi.
Mi son rotto! Basta buonismo, diciamo pane al pane e vino al vino! Il mite Codonesu indora la pillola e pazientemente insegue una xedda (gruppo) di malandrini. Ora ve la dico io la verità sull’area identitaria e sulle sue divisioni.
Sardi liberi. Liberi da cosa? Dagli elettori, dai sardi, dai doveri, dalla responsabilità. Caro Mauro, hai […]
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