Monthly Archives: agosto 2018

oggi domenica 12 agosto 2018

lampada aladin micromicrodemocraziaoggisardegnaeuropa-bomeluzo3-300x211Sardegna-bomeluzo22sedia-van-goghGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413filippo-figari-sardegna-industre-2img_4633Anpi logo nazcostat-logo-stef-p-c_2-2serpi-2ape-innovativa
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80° della morte di Gramsci, Francesco Cocco ricorda
12 Agosto 2018
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1 Febbraio 2017
Francesco Cocco al caminetto parla con Andrea Pubusa di Gramsci
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Europa & Mondo

a4a5e583-4f07-4537-9d22-32d2c5b12bc7La “grandeur” fa della Francia la potenza “più immateriale del pianeta”

di Gianfranco Sabattini*

“Per esistere la Francia deve apparire più di quel che è”; cosi inizia l’Editoriale di “Limes”, n. 3/2918. Non si può certo dire che l’incipit non colga nel segno. Il Paese a noi vicino è vittima delle sindrome della “Grandeur”; questa – afferma Pascal Gauchon, direttore delle rivista “Conflits”, in “Non c’è Francia senza grandeur” (“Limes” n. 3/2018) – “non è ovviamente solo questione di taglia”, dato che la Repubblica transalpina ha una “storia che nutre abbondantemente i fantasmi dei francesi, i quali hanno controllato il continente europeo in tre momenti decisivi” (Segue)

Contus stampaxinus: San Luigi Gonzaga decollato

f96cdd23-d561-42fe-9846-d73b9e8e6f35e9781fa2-97b1-4e03-bfcb-b1a3ca52ded5ape-innovativaChe i chierichetti siano per definizione dei bravi bambini è una credenza popolare non sempre verificata nella realtà. Perlomeno non tutti lo sono. Come infatti si dimostrò quella sera di una stagione imprecisata (l’anno 1958, forse), quando alcuni chierichetti si introdussero nel saloncino parrocchiale dove stava esposto un tabellone che riportava un resoconto, quotidianamente aggiornato, delle presenze di ciascun chierichetto alle funzioni religiose (messa, rosario, benedizione, e così via). Nel tabellone erano elencati i nomi di tutti i chierichetti, con affianco a ciascuno una sequenza di pallini bianchi, che venivano riempiti, colorandoli con un lapis rosso (di esclusiva dotazione del prete) con un certo criterio (a metà o totalmente) sulla base dei servizi liturgici prestati. (Segue)

Oggi sabato 11 agosto 2018

lampada aladin micromicrodemocraziaoggisardegnaeuropa-bomeluzo3-300x211Sardegna-bomeluzo22sedia-van-goghGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413filippo-figari-sardegna-industre-2img_4633Anpi logo nazcostat-logo-stef-p-c_2-2serpi-2ape-innovativa
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Legge elettorale e sovversivismo parlamentare
11 Agosto 2018
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24 Aprile 2015
Francesco Cocco su Democraziaoggi.
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Bando periferie: “Sbagliato e controproducente il blocco dei finanziamenti deciso dal Governo

periferie
NO AL BLOCCO DEI FINANZIAMENTI PER LE PERIFERIE.
Gli investimenti per le periferie sono attuativi delle linee politiche assunte unanimemente dal precedente Parlamento. Assurdo che i coerenti interventi vengano ora ridimensionati. Ecco il documento: https://www.aladinpensiero.it/?p=81435.
- La valutazione dell’assessora all’Urbanistica del Comune di Cagliari, su fb.
Renzo Piano: “Tornate indietro, pronti a organizzare un Periferia Pride”
09 AGOSTO 2018
Il senatore a vita: “Nella legge che Lega e Cinque stelle hanno bocciato ci sono anche i loro valori. È stato un tradimento soprattutto verso loro stessi”
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- Le penalizzazioni in Sardegna (La Nuova Sardegna online).
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Blocco “bando periferie”: la protesta dei sindaci e di alcune Regioni
[segue]

Chiude il Circolo Acli di Is Mirrionis

lampadadialadmicromicroRiceviamo e riteniamo utile pubblicare.
Una lettera di Giorgio Seguro al Comitato Casa del quartiere di Is Mirrionis e oltre.
sede-acli-is-mirrionisCarissimi, presa visione, ieri [mercoledì 8 agosto 2018} sull’Unione Sarda, a firma di Giuseppina Piras, che la sede Acli di is Mirrionis chiude dopo oltre 50 anni di attività, non vi nascondo lo sconcerto e la rabbia provata a fronte di un autentico pezzo di storia del quartiere che muore nel silenzio dei cittadini. Telefonando a Maurizio [presidente del Circolo], sono stato ragguagliato del perchè della chiusura per causa imputabile alla necessità di cronici costi di manutenzione strutturale molto elevati (e dopo le ultime piogge, non procrastinabili) e di difficoltà di accordi con Area, proprietaria dell’immobile, sia per l’attuale affitto sia per un’eventuale acquisizione. [segue]

Oggi venerdì 10 agosto San Lorenzo

sal-lorenzo2018 Oggi 10 agosto San Lorenzo 2018. La Festa a Cagliari.
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- Il programma.
10 agosto
La mattina sarà celebrata la Messa nella chiesa alle ore 9:00. La sera le funzioni inizieranno nella chiesa dei Santi Lorenzo e Pancrazio alle ore 18:00, proseguiranno con la processione verso la Cattedrale – ove verrà celebrata la Santa Messa alle ore 19:00 – e termineranno con il rientro in chiesa al Buoncammino e con la Benedizione Eucaristica.
.
San Lorenzo
di Giovanni Pascoli

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de’ suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.
(segue)

Il LAVORO nel XXI Secolo. Domenico De Masi venerdì 5 ottobre a Cagliari

de-masi-jpgIl sociologo Domenico De Masi sarà a Cagliari venerdì 5 ottobre, invitato dal Comitato CoStat e da altre Entità culturali per la presentazione del suo ultimo libro “Il lavoro nel XXI secolo”. Nell’occasione sarà anche presentato il libro che raccoglie gli interventi al Convegno sul Lavoro, organizzato da CoStat e da Sardegna Europa Direct, tenutosi a Cagliari nei giorni 4-5 ottobre 2017, a cui partecipò lo stesso prof. De Masi.
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- Approfondimenti nei prossimi giorni.

Oggi 10 agosto 2018

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Democrazia in Italia: pessimismo dell’intelligenza, ottimismo…
10 Agosto 2018

20 Dicembre 2015
Francesco Cocco su Democraziaoggi.
Sono molto molto pessimista sul futuro della democrazia italiana. Ad indurmi ad un tale stato d’animo non è la sciagurata riforma delle nostre istituzioni, pesantemente orientata ad una concentrazione di potere. Contrastarla è innanzitutto un dovere morale, ancor prima che politico, e il referendum costituzionale sarà l’occasione per […]
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Cacciari, l’appello agli intellettuali per salvare l’Europa: “Siamo diversi da Saviano, vogliamo essere pragmatici” [di Fabrizio d’Esposito]
su La Repubblica, ripreso da SardegnaSoprattutto.
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Oggi giovedì 9 agosto 2018

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lampada aladin micromicrogenio della lampada bomeluzo- Gli Editoriali di Aladinews.
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Morte o attualità del comunismo
9 Agosto 2018
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15 Maggio 2016

Francesco Cocco su Democraziaoggi.

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74acef04-078a-430b-96e7-147cb60a65aeMigranti-Nave Asso 28: il Coordinamento per la democrazia costituzionale presenta un esposto alla Procura di Napoli
9 Agosto 2018

COORDINAMENTO PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE, su Democraziaoggi.
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“Cattive” informazioni e rischi per la democrazia

10f6f602-1f3d-4da4-ba7a-8a303afab397Se i cittadini non sono correttamente informati sul come vengono governati e come funzionano realmente le strutture istituzionali economiche e politiche, è inevitabile che i “poteri forti”, spesso occulti, si approprino della direzione dello Stato e della società; corrispondentemente, la stampa e in generale il sistema mass-mediatico, in luogo di costituire la stella polare dell’”ethos comunitario”, degradino, svalutando la loro funzione, per svolgere solo il ruolo di “cane da guardia” degli interessi di chi detiene posizioni di potere fuori controllo in seno alla società.
“Cattive” informazioni e rischi per la democrazia

Gianfranco Sabattini*

Gli attacchi all’”informazione vera” e la diffusione di “cattive o false informazioni” stanno ponendo “fine alla competenza”, intesa quest’ultima, non come scomparsa della conoscenza di argomenti specifici acquisita con l’impiego degli strumenti gnoseologici pro-tempre disponibili, ma come rifiuto della “razionalità obiettiva” e di ogni forma di autorità consapevole, spesso sulla base di pregiudizi e di superstizioni.
Sembra di assistere alla chiusura di un ciclo, afferma Tom Nichols, docente alla U.S. Naval War College alla Harvard Extension School, in “La conoscenza e i suoi nemici. L’era dell’incompetenza e i rischi per la democrazia”; un ciclo, iniziato nell’età pre-moderna, in cui la saggezza popolare colmava “inevitabili lacune nella conoscenza umana, attraverso un periodo di rapido sviluppo fortemente basato sulla specializzazione e la competenza, fino a un mondo postindustriale e orientato all’informazione, dove tutti i cittadini si ritengono esperti di qualsiasi cosa”; con l’accusa rivolta alla conoscenza esperta d’essere l’esito di un elitarismo, con cui “viene soffocato il necessario dialogo richiesto da una democrazia ‘reale’”.
Nel suo volume, l’autore affronta il tema del prevalere dell’incompetenza, approfondendo, in particolare, il rapporto tra esperti e cittadini in un sistema retto da istituzioni democratiche, chiedendosi perché questa relazione si sia pericolosamente affievolita. Gli attacchi al “sapere consolidato”, a suo parere, hanno una lunga storia dietro di sé; essi si affermano e si diffondono con il consolidarsi dei moderni sistemi di informazione. A parità di condizioni, secondo Nichols, in passato prevaleva un “minore attrito tra esperti e profani, ma solo perché, semplicemente, i cittadini non erano in grado di sfidare gli esperti in modo sostanziale” ed anche perché “nell’era precedente erano pochi i luoghi pubblici in cui lanciare simili sfide”. Fino all’inizio del Novecento, la partecipazione alla vita intellettuale e politica era molto limitata, per cui i dibattiti sulla conoscenza e sulla politica che veniva attuata erano tutti condotti da una piccola “cerchia” di istruiti.
Solo a partire dall’inizio della seconda metà del secolo scorso, i cambiamenti sociali indotti dal rapido diffondersi del benessere economico, sono state infrante le vecchie distinzioni di classe, allargando il confronto tra le élite degli esperti e i cittadini; così che, uno “spazio di dibattito più ampio ha significato più conoscenza, ma anche più attriti sociali”. Ciò perché, un’informazione più diffusa è divenuta il fattore che ha messo “in contatto diretto una minoranza di esperti e la maggioranza dei cittadini, dopo quasi due secoli in cui raramente le due categorie hanno dovuto interagire tra loro”.
Il risultato di questa accresciuta interazione non è stato un “maggior rispetto” per un “sapere vero”, ma la diffusione e il radicamento della convinzione secondo cui tutti sono informati quanto gli esperti; in tal modo, l’esito finale è stato l’opposto di quello che ragionevolmente si sarebbe dovuto avere, ovvero l’apprendimento da parte del pubblico di un sapere inteso come “punto di arrivo” dell’informazione acquisita e non come fase iniziale, aperta perciò a un suo ulteriore e continuo miglioramento. Si è trattato, a parere di Nichols, di un risultato “pericoloso” per il corretto svolgersi del processo decisionale nelle democrazie.
Il miglioramento dell’informazione, acquisita attraverso i sistemi dell’istruzione e dei mass-media, avrebbe dovuto consentire il superamento delle lacune presenti nella conoscenza dei cittadini; è accaduto invece il contrario, in quanto il sistema della formazione, e in particolare quello mass-mediatico, ha considerato e trattato la formazione e l’informazione alla stregua di una “generica merce”, trasformandola, secondo Nichols, in una parte integrante del problema del deteriorarsi del rapporto tra esperti e cittadini.
La moderna era della tecnologia, pur avendo ampliato la possibilità della diffusione dell’informazione razionale, ha contribuito all’affermazione della disinformazione. Nelle società democratiche, caratterizzate dalla libera circolazione dell’informazione, i mass-media avrebbero dovuto essere “i maggiori arbitri nella grande mischia tra ignoranza e cultura”; i cittadini avrebbero dovuto potersi affidare ai media per essere correttamente informati, consentendo loro di separare i fatti da una loro presentazione di convenienza, prospettandoli nel modo più semplice e intelligibile possibile. Per converso, gli operatori dei media avrebbero dovuto coltivare l’interesse ad approfondire le proprie conoscenze, per diventare competenti nella presentazione dei fatti. Tutto ciò non è avvenuto, per cui l’aspetto più negativi della fine della mediazione da parte dei media tra “informazione e ignoranza” è divenuto oggi uno degli ostacoli al corretto funzionamento delle istituzioni democratiche.
Nelle democrazie, è gioco forza che i rappresentanti eletti non potendo padroneggiare tutti gli aspetti dei fatti e delle situazioni su cui assumere decisioni per conto dei cittadini che li hanno espressi, si affidino all’aiuto di esperti e professionisti; ma, se manca un “intermediario” che controlli il rapporto tra decisori politici ed esperti viene meno la fiducia dei cittadini nella democrazia. Quando gli esperti danno pareri ai politici, i cittadini, dal canto loro, per poter giudicare i “servizi” degli esperti e le conseguenti decisioni, devono essere correttamente informati sulle problematiche oggetto delle decisioni. Se ciò non avviene, il rischio che insorge è quello di un possibile “dirottamento”, operato da demagoghi o da “poteri forti” presenti in ogni contesto sociale, della democrazia, fino a trasformarla in una “tecnocrazia autoritaria”.
La complessità delle problematiche delle democrazie moderne ha fatto sì che competenza e governo diventassero interdipendenti e che il rapporto di reciproca dipendenza fosse facilitato dal progresso tecnologico e dalla divisione del lavoro, con un corrispondente approfondimento delle professioni. Questo processo ha riguardato anche il comparto dell’informazione; oggi, i cittadini dispongono di una quantità di informazioni come mai è avvenuto nel passato, ma una “quantità maggiore di ogni cosa – afferma Nichols – non significa maggiore qualità di ogni cosa”. Il fatto che i cittadini dispongono oggi di molte più fonti di informazione rispetto a qualsiasi altro momento del passato equivale ad un notevole ampliamento della scelta sul come informarsi; ciò è vero, ma non significa che essi abbiano anche acquisito la possibilità di accedere ad una migliore informazione.
Il progresso economico e tecnologico ha favorito l’espansione del comparto dei media e il moltiplicarsi delle imprese giornalistiche; ma l’aumento delle “testate”, pur significando una maggior concorrenza fra le imprese giornalistiche, ha portato alla divisione del pubblico in “nicchie politiche” particolari, mentre è cresciuto spropositatamente il numero dei giornalisti impegnati a “confezionare” l’informazione per il pubblico, a prescindere dalla loro competenza ad informare obiettivamente il pubblico sulle questioni politiche oggetto delle decisioni politiche.
E’ questo, secondo Nichols, l’aspetto più negativo cui è andato incontro il sistema dell’informazione; l’aver preferito “confezionare” notizie e informazioni gradite al pubblico, o l’essersi “messo a disposizione” di gruppi sociali specifici per la cura del loro interessi “particulari”, lo hanno allontanato dalla funzione che esso avrebbe dovrebbe svolgere preminentemente all’interno dei moderni sistemi sociali avanzati. Ciò è avvenuto in modo progressivo, come osserva l’Editoriale di MicroMega (n. 3/2018), prima con i giornali, poi con gli altri media (radio, televisione, web).
Quale dovrebbe essere il ruolo del sistema mass-mediatico, dei giornalisti che lo alimentano e delle imprese che lo gestiscono? Questo ruolo dovrebbe consistere nel “criticare nel modo più radicale e intransigente [...] gli atti del potere”. Tutta l’attività che concorre ad alimentare l’offerta di un’informazione razionale e autonoma al pubblico è invece venuta meno alla sua ragion d’essere; in altri termini, è venuta meno all’etica con cui il sistema mass-mediatico dovrebbe orientare l’informazione diretta alla formazione dell’opinione pubblica.
Lo smarrimento della moralità propria dei media, a parere di Marco D’Eramo (“Invenzione, ascesa e declino del giornale”, MicroMega n 3/2018), deve ricondursi al fatto che l’informazione mass-mediatica è divenuta una “merce bizzarra”, nel senso che ha acquisito la caratteristica di un “prodotto di massa” e non quella di un “bene di lusso”, con costi di produzione sempre più alti; cosicché, l’editore, ovvero colui che ne gestisce il processo produttivo dei media, ha dovuto aprirsi all’accoglimento di finanziamenti “non-disinteressati”. In tal modo, l’editore, mentre “vende” l’informazione ai lettori dei suoi giornali, nello stesso tempo egli “vende” i lettori ai suoi finanziatori.
Così, secondo D’Eramo, l’editore ha trasformato il lettore in “prodotto da vendere”, riuscendo ad “innescare” una spirale perversa: una maggiore “tiratura” delle copie del giornale da vendere richiede maggiori costi, per la cui copertura sono necessari crescenti finanziamenti, che si possono ottenere solo garantendo ai finanziatori non-disiteressati la legittimazione delle loro pretese da parte del maggior numero possibile di lettori. Tutto ciò è valso a radicare il convincimento, errato, che le democrazie possano funzionare senza il supporto dell’opinione pubblica.
Si può pertanto concludere, condividendo Nichols, con l’affermazione che, se non contrastato, il crollo dell’informazione razionale ed autonoma è destinato ad alimentare un circolo vizioso negativo per la democrazia, a causa del disimpegno nel controllo dell’attività di governo da parte della comunità.
Se i cittadini non sono correttamente informati sul come vengono governati e come funzionano realmente le strutture istituzionali economiche e politiche, è inevitabile che i “poteri forti”, spesso occulti, si approprino della direzione dello Stato e della società; corrispondentemente, la stampa e in generale il sistema mass-mediatico, in luogo di costituire la stella polare dell’”ethos comunitario”, degradino, svalutando la loro funzione, per svolgere solo il ruolo di “cane da guardia” degli interessi di chi detiene posizioni di potere fuori controllo in seno alla società.
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* Anche su Avanti! online

Il punto

valutazione microdi Tonino Dessì, su fb.
La morte dei quattordici braccianti agricoli impiegati nella raccolta di pomodori (stavolta immigrati: ma è uno stillicidio quotidiano, che non riguarda solo loro e che costituisce una delle realtà di un mondo del lavoro salariato sempre più precario non solo per forme contrattuali, ma anche per condizioni di sicurezza) ha destato scalpore, ma riflessioni e reazioni a mio avviso inadeguate.
Ieri il Ministro dell’Interno ha fatto per qualche ora a Foggia il Ministro dell’Interno e ha assicurato un impegno straordinario nella lotta contro il caporalato (poi ha ripreso nella sua attività lavorativa principale, quella di instancabile autore di post e di tweet contro profughi e migranti di colore).
Il suo pari grado Ministro del Lavoro ha assicurato a tal fine un incremento degli organici degli Ispettorati del lavoro (ma intanto nella conversione in legge del “decreto dignità” tornano i voucher in agricoltura). (Segue)

Oggi mercoledì 8 agosto 2018

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Il Gramsci di Ingrao nel ricordo di Francesco Cocco
8 Agosto 2018

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2 Febbraio 2017
Francesco Cocco parla al caminetto di Gramsci con Andrea Pubusa
(2)
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NewsLetter

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Chiesa di tutti Chiesa dei poveri
Newsletter n. 106 del 7 agosto 2018
ARRIVA IL VANGELO
Care amiche ed amici,

Umani sopra tutto

no al razzismo 11 lugNo al razzismo!

[La Nuova Sardegna]
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CAGLIARI. La Sardegna si mobilita contro la deumanizzazione della società. Trentacinque organizzazioni, tra cui, Amnesty International, ARCI, Banca Etica, Emergency, Mani Tese, Action Aid, Anpi, lanciano “Umani sopra-tutto”, la rete sarda contro l’esclusione sociale, il razzismo, l’omofobia e i linguaggi dell’odio.
(Segue)