Monthly Archives: maggio 2016
Altri 15 milioni per Is Mirrionis? No, sono sempre gli stessi che da un anno Pigliaru, Paci e Zedda sventolano sfacciatamente
Altri 15 milioni per Is Mirrionis!
Dal sito web della Regione: “Le altre delibere di Giunta. Approvato l’accordo di programma che recepisce il protocollo d’intesa sottoscritto con il Comune di Cagliari. Prevede interventi da 15 milioni di euro per il recupero urbanistico e sociale nel quartiere di Is Mirrionis grazie agli Investimenti territoriali”. Ci fa venire alla mente la storia dei carri armati che Benito Mussolini spostava da un punto all’altro dell’Italia per far credere a Hitler che ne possedeva in gran quantità. Si trattava in realtà dei soliti carri armati, di scarsa qualità, che venivano mostrati in certe occasioni di sfilate militari quando sul palco d’onore c’erano gerarchi nazisti. Così Francesco Pigliaru con i soldi per Is Mirrionis: si tratta sempre degli stessi denari che da circa un anno ci sventolano sotto gli occhi.
- Ecco il penultimo annuncio (8 giugno 2015).
- Ecco l’annuncio odierno (31 maggio 2016)
Dal sito web della Regione (31 maggio 2016). Is Mirrionis e San Michele, 15 milioni dall’Iti per recupero urbano e sociale. Paci: partiamo dalla scuola per favorire sviluppo e occupazione. “La scelta di firmare in una scuola del quartiere interessato agli interventi ha un forte valore simbolico, perché senza istruzione non ci può essere in alcun modo futuro né sviluppo” – dice il vicepresidente Paci, che ha portato i saluti del presidente Francesco Pigliaru impegnato all’estero -.
CAGLIARI, 31 MAGGIO – Un forte recupero urbano e un deciso intervento sul sociale per creare condizioni di sviluppo e rilancio economico nei quartieri Is Mirrionis e San Michele a Cagliari. Ci sono 15 milioni di euro (fondi Fesr e Fse) per riqualificare una delle zone in cui si registrano situazioni di esclusione economico-sociale e culturale. L’Iti (Intervento Territoriale Integrato) per dare il via agli interventi è stato firmato dal vicepresidente e assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci e dal sindaco Massimo Zedda, alla presenza dell’assessore del Lavoro Virginia Mura e di numerosi assessori del Comune di Cagliari nell’Istituto comprensivo Ciusa di via Meilogu, con la dirigente Giuseppina Miceli. – segue –
Avanti con il popolo forte: come vuole la Costituzione!
La Conferenza stampa di oggi.
- Il video servizio di Cagliari Pad.
- Referendum costituzionale, Comitato No attacca: “Addio autonomia sarda”.Su Sardinia Post.
- Referendum: comitato No pronto a sfida. Via a raccolta firme. Pubusa, “così peggio di Berlusconi”Ansa Sardegna.
L’ alato paradigma
Fiammate di futurismo al palazzaccio di Trastevere. Desse per caso ebbrezza aver finestre sopra cupole romane?
di Gigi Monello
Il fatto: lo scorso Dicembre, finite le spossanti nottate della 107, il capo-segreteria tecnica della ministra, emette seguente cogitativo, “Stiamo facendo una follia, una lucida follia (…). Il momento per fare il cambio di paradigma è questo: ora o mai più. Non si parte mai quando si è pronti al 100%, perché altrimenti non si fa mai nulla”. Pare D’Annunzio in partenza per Vienna. È invece Luccisano, 33 anni, laurea in Scienze internazionali e diplomatiche, specialista in “innovazione”, esperienze al Ministero degli esteri, ENEL e Confindustria. Insomma, un predestinato. Sta parlando di uno dei pilastri della “buona scuola”, la cosiddetta alternanza scuola-lavoro. La macchina è pronta, indietro non si torna; i risultati arriveranno; in Campania, ad esempio, dove 13 istituti superiori – mille alunni – si apposteranno attorno all’area archeologica di Pompei: quelli dell’Agrario cureranno il verde; i liceali compileranno cataloghi digitali e assisteranno turisti.
Chissà a cosa mai potrà servire ad un futuro ingegnere, avvocato o urologo, aver catalogato antichità e accompagnato turisti. Mistero. Ma son dubbi da semplicioni. Ciò che importa è innovare.
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No nel referendum costituzionale! Oggi conferenza stampa a Cagliari
Oggi, alle ore 10.30 si svolgerà la Conferenza Stampa del Comitato di Cagliari per il NO nel Referendum costituzionale, presso la saletta-stampa del Consiglio regionale della Sardegna, in via Roma, Cagliari.
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La CGIL critica la schiforma Renzi-Boschi-Verdini
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Chiediamo ai candidati di esprimersi con chiarezza sui referendum sulle modifiche della Costituzione e per l’abrogazione delle norme peggiori dell’Italicum, dichiarando il loro appoggio alle iniziative referendarie per respingere questi provvedimenti e sostenendo la raccolta delle firme per preparare un chiaro pronunciamento a partire dal No nel prossimo referendum costituzionale
Lettera ai candidati alle prossime elezioni amministrative
Le candidature per le elezioni amministrative ormai sono state presentate (Sindaci, consiglieri, ecc.), per questo ci rivolgiamo a quanti chiedono il voto alle elettrici e agli elettori per porre una domanda precisa. Chiediamo di sapere quale sarà il loro atteggiamento sulle modifiche negative della Costituzione che il governo ha voluto fare approvare ad ogni costo dal parlamento e di informarne pubblicamente le elettrici e gli elettori.
Il governo ha sottoposto i Comuni a vincoli di bilancio sempre più stringenti che ne restringono l’autonomia reale e ora con la norma inserita in questa pessima modifica della Costituzione viene riservato al governo nazionale il diritto di decidere comunque sull’effettuazione di grandi opere dichiarate di interesse nazionale, anche di fronte alla contrarieta’ delle popolazioni locali e dei Comuni. L’accentramento è evidente. Queste pessime modifiche della Costituzione portano alla sottrazione di poteri alle Regioni e anche ai Comuni.
Chi si candida ad amministrare Città e Comuni ha il dovere di scegliere fin da ora la sua collocazione rispetto alle modifiche negative della Costituzione volute dal governo Renzi e all’approvazione dell’Italicum, legge elettorale che ripercorre le orme del Porcellum, la pessima legge che la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima. La nuova legge elettorale, che e’ in stretto rapporto con le modifiche della Costituzione, serve essenzialmente a garantire che il governo abbia un premio di maggioranza tale da garantirgli ad ogni costo la possibilità di fare approvare i suoi provvedimenti tenendo anche conto che i deputati sarebbero in gran parte nominati. Il risultato di queste modifiche porta al passaggio da una repubblica parlamentare ad un altro sistema istituzionale e decisionale centrato sul potere del governo e in particolare del suo capo.
Per questo chiediamo ai candidati di esprimersi con chiarezza sui referendum sulle modifiche della Costituzione e per l’abrogazione delle norme peggiori dell’Italicum, dichiarando il loro appoggio alle iniziative referendarie per respingere questi provvedimenti e sostenendo la raccolta delle firme per preparare un chiaro pronunciamento a partire dal No nel prossimo referendum costituzionale.
Conferenza Stampa del Comitato di Cagliari per il NO nel Referendum costituzionale
Martedì 31 maggio, alle ore 10.30 si svolgerà la Conferenza Stampa del Comitato di Cagliari per il NO nel Referendum costituzionale, presso la saletta-stampa del Consiglio regionale della Sardegna, in via Roma, Cagliari.
La conferenza stampa è convocata per informare la cittadinanza sulle iniziative della campagna referendaria per il No e per coinvolgere tutte le cittadine e tutti i cittadini, al di là di ogni appartenenza politica o culturale, recuperando il valore della costante presenza nei quartieri e nelle piazze per una capillare opera di informazione, per far nascere i comitati per il “No” in tutte le città e in tutti i paesi.
Elezioni
Riflessioni sulle elezioni amministrative di Cagliari
di Tonino Dessì, su Democraziaoggi
Le elezioni amministrative giungono in prossimità della loro scadenza in modo sonnolento, in Sardegna. A Cagliari massimamente, più che in passato.
Non so ancora se confermare un mio pregresso indirizzo elettorale astensionista. Per il referendum sulle trivelle ho votato SI; per il referendum costituzionale voterò NO. Ma si tratta di questioni capitali: non definirei tali anche le elezioni comunali. Comunque rifiuterei nettamente il richiamo al voto utile per scongiurare la prevalenza di uno schieramento sull’altro: per troppo tempo quel richiamo si è rivelato un inganno e metà del corpo elettorale, tra cui il sottoscritto, ha smesso ormai di crederci.
Piuttosto, si pone un problema. Il Presidente del Consiglio Renzi ha fatto coincidere la sua apertura della campagna elettorale per un referendum ancora non indetto con quella, in corso, per le elezioni amministrative, praticamente sovrapponendole. È un evidente indicatore dell’intreccio politico generale esistente tra le due scadenze, una delle quali è diventata giocoforza la premessa dell’altra.
È la ragione dirimente per ritenere, da parte mia, non votabili il PD e qualunque coalizione vi si sia raccolta intorno ovunque, anche localmente, almeno nelle città.
Già questo troncherebbe un prosieguo di ragionamento. Tuttavia, già che ci siamo, completiamolo, con un focus su Cagliari.
Qui il centrodestra si è pienamente compattato, a mio avviso in una versione che, per la leadership espressa nella candidatura di Piergiorgio Massidda, si preannuncia più spregiudicata, nella prospettiva che vinca, della precedente, sonnacchiosa esperienza Floris. Superfluo aggiungere motivi in questa sede per sostenere che la considero invotabile.
Ma nella competizione in corso, anche al di là della preminente ragione politica generale che ho prima premesso, dare un indirizzo di voto per la coalizione di centrosinistra (e “sovranista”, omologamente a quella che governa la Regione), vien male. Al netto di una brillante politica dei lavori pubblici e dell’arredo urbano, cui aggiungerei un’apprezzabile gestione dei problemi della circolazione stradale, con un saldo negativo, tuttavia, nel continuismo della gestione dei rifiuti, un’anima e una proiezione progressista adeguate alla dimensione metropolitana del capoluogo regionale la Giunta Zedda non l’ha espressa.
Le problematiche del rilancio di attività economiche, commerciali e non, quella della situazione sociale nella concentrazione forse più intensa, in Sardegna, di disoccupazione, di povertà e di disagio, il problema degli alloggi e della condizione delle giovani coppie in un municipio anagraficamente in via di rarefazione demografica se non di spopolamento, il tema dell’accoglienza dell’ondata di profughi in transito, gestita da un sistema al cui indirizzo il Comune è rimasto sostanzialmente estraneo, le questioni della partecipazione e della trasparenza, mi son parse dimensioni assenti dall’orizzonte della giunta Zedda e più ancora della sua maggioranza politica. Non si tratta di cose da poco. - segue –
Elezioni
Ma che campagna elettorale è questa?
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di Lucio Garofalo, su Democraziaoggi
Parto da una mia impressione. Una comunità che non riesce a sviluppare una normale dialettica democratica, in nessun luogo o piazza, reale o virtuale, temo sia avvilente. Nelle sedi più istituzionali i processi sono molto convenzionali e standardizzati, ma la libertà del confronto pluralista dovrebbe svolgersi altrove, invece si censurano persino i post su Facebook. Tutto ciò è assai triste. Temo che chiunque preferisca la censura commette solo un errore in termini di immagine e strategia propagandistica. La verità è che, ormai, la partecipazione ad iniziative pubbliche locali è talmente circoscritta ad una cerchia minoritaria composta da tecnici, affaristi, faccendieri e traffichini, da rasentare percentuali prossime allo zero virgola uno per cento. A malapena vi prendono parte i soliti mestieranti, quei politicanti da strapazzo che si sono avidamente impossessati della “cosa pubblica” rendendola “cosa nostra”. La gente è altrove, nei centri commerciali, non per fare la spesa, visto l’impoverimento generale del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni. È sconfortante assistere alla “nobile arte” della Politica, che dovrebbe promuovere la più elevata forma di socialità e di aggregazione democratica nella Polis, ridotta ad un miserabile esercizio esclusivo per gli “addetti ai lavori”: furbetti, professionisti corrotti, carrieristi, arrivisti, opportunisti che fanno i loro comodi in maniera rivoltante, amplificando il sentimento di disaffezione e nausea che la società civile nutre verso un’oscena privatizzazione affaristica della vita pubblica.
Personalmente, nutro un’avversione profonda verso ogni forma di settarismo e di ottuso integralismo, verso gli impostori che all’inizio predicano bene (taluni male), ma alla prima occasione tentatrice razzolano peggio di coloro contro cui avevano inveito o lanciato anatemi. Ciò non deve impedire di prendere atto di un sistema talmente marcio che non so se sia possibile non “gettare via il bambino con l’acqua sporca”. Intendo dire che il sistema, così com’è, non è emendabile, ma va abolito in toto. È un cancro da estirpare alla radice, altrimenti si corre il rischio di far rigenerare la metastasi. Come è accaduto dopo Tangentopoli: in pratica, si è innescato un meccanismo di “selezione naturale” del ceto politico dirigente (o, meglio, “digerente”) in base al quale emergono o prevalgono gli esemplari più corrotti, cinici e spregiudicati. Si persegue una nozione contorta e meschina della “coerenza”, piegata a logiche utilitariste di convenienza personale. Si fiuta dove soffia il vento e si sale sul “carro del vincitore”. È vero che trattasi di consultazioni amministrative, ma è altrettanto vero che sono almeno trent’anni che le candidature alla carica di sindaco o di consigliere, in molti Comuni, vengono decise a tavolino. È un dato storicamente noto ed acclarato. O vogliamo negare l’evidenza più elementare? Sarebbe un’offesa alla nostra intelligenza. Sarebbe il tempo che i cittadini prendano finalmente coscienza del pericolo che incombe sulle loro teste. – segue –
I candidati Sindaci dicano come si schierano per il Referendum costituzionale
Intervento di Vito Biolchini, su Vitobiolchini.it
Una settimana al voto cagliaritano. La campagna elettorale è tutta qui, di Renzi e Boschi (più volte annunciati per spaventare gli avversari) nemmeno l’ombra. La ministra però oggi è ad Olbia (a Cagliari dunque non è conveniente venire), mentre si scopre che il presidente del Consiglio arriverà in Sardegna addirittura dopo i ballottaggi del 19 giugno. Se tutto questo qualcosa vuol dire, non dice bene per il centrosinistra cittadino.
La città è sparita da tutti i radar dell’opinione pubblica italiana. Un anno fa i siti specializzati in sondaggi preelettorali monitoravano Cagliari, stavolta no: neanche l’emozione di una “corsa clandestina”, niente di niente.
La lettura del mondo attraverso il pensiero critico (ci aiuta Zygmunt Bauman). USA. La «classe ansiosa» che crede ai «trucchi da impostore» dell’«uomo forte» Donald Trump. Ma la vera alternativa è «il popolo forte»
L’America e il caso Trump. L’uomo forte e le democrazie
di Zygmunt Bauman
(Da: Il Corriere.it 27/05/2016 – Articolo ripreso da SardegnaSoprattutto). Perché le società in declino puntano sui nazionalisti che vogliono chiudere le porte. Uno spettro si aggira nella terra della democrazia: lo spettro di un Uomo (o Donna) forte. Come suggerisce Robert Reich, nel suo «Donald Trump e la rivolta della classe ansiosa», quello spettro (che nel caso in questione indossa le vesti di Donald Trump, benché non disdegni di indossare molti e variegati costumi, sia popolari che nazionali) nasce (proprio come Afrodite emerse dalle onde spumeggianti del Mar Egeo) dall’ansia che di questi tempi sta attanagliando «la grande classe media americana», oggi impaurita dalle «elevatissime probabilità di finire in miseria». Due terzi dei cittadini americani oggi vivono con i soldi contati e la stragrande maggioranza rischia di perdere il posto di lavoro da un momento all’altro.
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