Monthly Archives: maggio 2015
La recessione alle spalle?
1. «Nel primo trimestre del 2015 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed è risultato invariato rispetto al primo trimestre del 2014». È quanto risulta dalla “Stima preliminare del Pil” che l’ISTAT ha reso nota il 13 maggio scorso. In nessuna parte si parla di «recessione alle spalle» o di «Italia fuori da recessione» come hanno fatto i pifferai di regime dalle colonne dei giornali cartacei o dagli schermi televisivi o di qualsivoglia marchingegno digitale.
Leggendo gli articoli si scopre che i roboanti titoli “che impressionano” si basano più sull’opinione di qualche esperto dell’ambiente ISTAT che sui dati forniti dallo stesso Istituto. La Stampa [«La ripresa c’è, la recessione è alle spalle», 13 maggio 2015; il titolo è virgolettato, ma nel testo non si trova l’autore di tale affermazione] ha scritto: «“È una chiara inversione di tendenza”, commentano all’Istat, anche se secondo gli esperti tecnicamente è necessario che si susseguano due trimestri di crescita per decretare la fine della recessione (il Pil del quarto trimestre 2014 è risultato invariato su base congiunturale e -0,5% su base tendenziale)».
Ma l’unica cosa “chiara” che viene fuori dalla chiacchierata con gli esperti è proprio che LA RECESSIONE NON È ALLE SPALLE! Anzi non si può neppure parlare di una “ripresa tecnica”, perché «tecnicamente è necessario che si susseguano due trimestri di crescita per decretare la fine della recessione». E poi, come si fa a vedere “chiaramente” una inversione di tendenza avendo a disposizione un solo dato congiunturale? Un altro dato congiunturale positivo si era avuto per il terzo trimestre 2013 (Pil con +0,1%), ma allora si preferiva parlare prudentemente di una luce che si intravedeva alla fine del tunnel. Forse che una rondine piccola non fa primavera e una un po’ più grande (+0,3%) invece sì?
Dopo aver “impressionato” il lettore o lo spettatore, dopo aver fatto passare il “messaggio memorabile” – «l’ISTAT certifica la svolta», «l’Italia è fuori da recessione» – si può anche lasciare spazio a qualche argomentazione più prudente. Così La Stampa “rimanda” a un’analisi [Il Pil non basta, ora serve uno sforzo comune, Francesco Manacorda, 13 maggio 2015] nella quale si avverte che «altri elementi, a partire da una disoccupazione giovanile che ha pochi uguali in Europa, ci avvertono invece che non è il caso di essere troppo ottimisti. Il problema è che la ripresa italiana è una ripresa troppo fragile». In effetti assumere il Pil come unico indicatore dell’andamento positivo o negativo dell’economia è molto riduttivo. Occorre tener conto anche del livello di disoccupazione, di quello della produzione industriale e di quello delle vendite dei beni sul mercato.
In ogni caso quella «ripresa troppo fragile» non è ancora neppure una “ripresa tecnica” (almeno due trimestri consecutivi con Pil in crescita).
2. In altra occasione [Democrazia Oggi, 24 settembre 2014], ragionando sulle previsioni (2014-2016) del Fondo Monetario internazionale (FMI) avevo concluso che, qualora si avviasse una ripresa, ci si poteva aspettare solo “un incerto e lento ricupero”. Un ragionamento analogo sulla base delle recenti previsioni (2015-2017) dell’ISTAT conferma tale conclusione.
Se facciamo uguale a 100 le unità di Pil nel 2011, il quadro è il seguente:
Nel 2012 con un calo del -2,40% si sono perse -2,40 unità di Pil che è regredito a 97,60.
Nel 2013 con un calo del -1,90% si sono perse -1,85 unità di Pil che è ulteriormente regredito a 95,75.
Nel 2014 con un calo del -0,40% si sono perse -0,38 unità di Pil che è ulteriormente regredito a 95,37.
Nel 2015 con una crescita prevista del +0,70% si ricupererebbero +0,67 unità di Pil che aumenterebbe fino a 96,04.
Nel 2016 con una crescita prevista del +1,20% si ricupererebbero +1,15 unità di Pil che aumenterebbe fino a 97,19.
Nel 2017 con una crescita prevista del +1,30% si ricupererebbero +1,26 unità di Pil che aumenterebbe fino a 98,45.
Ciò vuol dire che, oltre la scadenza dei miracolosi “mille giorni” di M. Renzi e all’avvicinarsi delle elezioni del 2018 (se non fatte prima), la crescita prevista dall’ISTAT non riagguanterebbe le 100 unità del Pil 2011 preso come riferimento (e non le riagguanterebbe neppure una crescita secondo le previsioni più favorevoli del DEF_2015 con +1,40% per il 2016 e +1,50% per il 2017).
La fase di ripresa sarà finita solo quando il Pil sarà cresciuto fino a toccare il valore di picco raggiunto prima che cominciasse la recessione e solo allora si potrà parlare non di una generica “crescita”, ma di una nuova fase di espansione.
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anche su Democraziaoggi
Una legge regionale per i Centri di aggregazione sociale.
Con preciso riferimento alla “vertenza della Scuola Popolare di Is Mirrionis”, per contribuire a rispondere alle esigenze di democrazia partecipativa, rispolveriamo una “Proposta di legge regionale” formulata negli anni 80 (probabilmente nell’anno 1984) da Democrazia Proletaria Sarda, presentata su Cittàquartiere, periodico dei Comitati e Circoli di Quartiere di Cagliari (Nuova serie anno I n.4/5 giugno 1986, del quale riproduciamo al lato la copertina) da un articolo di Giorgio Giovannini e Ignazio Trudu (che riproporremo nei prossimi giorni). Mutatis mutandis riteniamo sia utile riscrivere un testo analogo per i nostri consiglieri regionali che volessero farsi carico di sostenere la partecipazione popolare, a partire dai paesi e dai quartieri delle città sarde.
Centri sociali (oggi diciamo più pertinentemente “centri di aggregazione sociale”) in tutti i paesi e in tutti i quartieri urbani della Sardegna
Art.1
La Regione, per contribuire a porre le premesse per un effettivo esercizio del potere pubblico da parte dei cittadini e per creare in Sardegna la più ampia possibilità per i gruppi di base di produrre e ricevere informazioni, adotta una serie di provvedimenti legislativi.
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Enigmi
Il famoso palindromo del “Sator”: la scritta “Sator arepo tenet opera rotas” si legge da tutti e quattro i lati. Varie le interpretazioni ma l’enigma rimane ancora.
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L’enigma del significato [da Wikipedia]
Difficile stabilire il significato letterale della frase composta dalle cinque parole, dal momento che il termine AREPO non è strettamente latino. Alcune congetture su tale parola (nelle Gallie e nei dintorni di Lione esisteva un tipo di carro celtico che era chiamato arepos: si presume allora che la parola sia stata latinizzata in arepus e che nel quadrato essa avrebbe la funzione di un ablativo strumentale, cioè un complemento di mezzo) portano a una traduzione, di senso oscuro, quale Il seminatore, con il carro, tiene con cura le ruote, della quale si cerca di chiarire il senso intendendo il riferimento al seminatore come richiamo al testo evangelico.
Una interpretazione più semplice considera “Arepo” come nome proprio, da cui il significato diviene: Arepo, il seminatore, tiene con maestria l’aratro.
Imago Dantis
. Secondo Raffaello. La figura di Dante appare accanto a quella di Omero (considerato il più grande poeta in assoluto) e a quella di Virgilio. Omero, che secondo la tradizione è cieco, ha il volto del Laooconte, ritornato alla luce proprio in quegli anni (primi del ’500). L’affresco è nella Stanza della Segnatura,(il Parnaso), in cui i poeti antichi, del medioevo e contemporanei, stanno insieme ad Apollo e alle Muse.
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Moneta da 2 Euro. (Il profilo di Dante è tratto dall’immagine raffaellesca della Stanza della Segnatura)
Secondo Raffaello, Stanza della Segnatura: Il profilo di Dante appare tra i Teologi e Padri della Chiesa della “Disputa del S. Sacramento”.
Il lavoro editoriale della Cuec continua: ecco le novità
Le vicende giudiziarie non hanno bloccato l’attività della storica casa editrice cagliaritana.
Il lavoro della Cuec continua: ecco le novità.
CAGLIARI. La diffusione della notizia del fallimento della vecchia e storica cooperativa Cuec ha fatto nascere qualche dubbio sul futuro dell’omonima e prestigiosa casa editrice. Sardegna Novamedia, la società che da alcuni anni (dal 2010) ha acquisito la proprietà del marchio Cuec Editrice, fa sapere che niente è cambiato per effetto delle vicende giudiziarie: l’attività editoriale continua, non subirà alcuna interruzione. «Reduce dal successo riportato al recente Salone del libro di Torino – si legge in una nota diffusa ieri da Novamedia – la casa editrice Cuec Editrice by Sardegna Novamedia ha un ricco programma di attività per il 2015. Lo stesso catalogo verrà rilanciato puntando sul fatto che la Cuec nel tempo ha raccolto e valorizzato il meglio della saggistica e della ricerca prodotta nell’sola». – segue –
Oggi giovedì 21 maggio, giobia 21 de maju 2015
Gli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: La CAVALCATA SARDA – Aspettando la cavalcata sarda – Da giovedì 21 maggio a venerdì 22 maggio, alle ore 21, in Piazza d’Italia si svolgerà la rassegna di musica etnica “Trimpanu 2015” in collaborazione con l’associazione Kuntzertu”. Per la sua decima edizione, Trimpanu celebra i più importanti musicisti della world music sarda: ensemble storici come “Cordas et Cannas” e Elena Ledda con il suo prestigioso sestetto , le contaminazioni mediterranee dei Ta.Ma trio e la freschezza del DuoTrio. La novità assoluta per Sassari il TAMA TRIO, sonorità mediterranee con Nando Citarella, Mauro Palmas e Pietro Cernuto, da non perdere
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- Cavalcata sarda, Sassari, 20-24 maggio 2015 Sito dedicato del Comune di Sassari -
Arte, Musica & Socialità. Cantare insieme allunga la vita
Cantare in coro allunga la vita, riduce lo stress e ha per l’organismo umano gli stessi benefici di una lunga seduta di yoga. Sono cose che chi canta abitualmente intuiva da tempo ma ora sono state scientificamente provate da una ricerca dell’università di Goteborg, Svezia.
Cantare insieme produce un effetto calmante molto simile a quello dello yoga, dovuto al controllo della respirazione che il canto richiede. La Yale University, a sua volta, ha svolto una ricerca nel Connecticut, dimostrando che nelle cittadine che avevano un coro l’età media della popolazione era sensibilmente più alta. E’ provato, inoltre, uno stretto legame tra l’abitudine a cantare insieme e la coesione dei cittadini di un Paese.
Dove si canta molto, come in Irlanda e in Inghilterra, l’identità nazionale è molto forte, dove lo si fa poco e male, come in Italia, prevalgono gli interessi individuali. Detto per inciso forse, i sovranisti in Sardegna dovrebbero occuparsi più di questo aspetto, identificare un “inno nazionale” riconosciuto da tutti e cantarlo insieme in tutte le occasioni importanti.
Nel settore musicale e corale le associazioni culturali svolgono un compito importantissimo ma vivono una fase di grande difficoltà: i contributi pubblici diminuiscono in continuazione e arrivano pure in grave ritardo. In un quadro pure difficile a Cagliari esiste un’associazione musicale corale che organizza un centinaio di coristi, dai 3 agli 80 anni di età, che non si rassegna all’esistente, non si piange addosso ma cerca comunque una strada per realizzare i propri programmi. Studium Canticum compie 20 anni e li vuole festeggiare con un programma ambizioso, dal titolo Omaggio a Bach, che si svolgerà nei prossimi mesi. -segue -
Arte & Musica
Lorenzo Costa, (Ferrara, 1485 circa) “Concerto”. Immagine splendida che denota l’accuratezza nella resa dei particolari e la sensibilità musicale dell’artista: c’è un musico che suona il liuto e altri due personaggi, una donna e un uomo che cantano insieme a lui.
Si tratta di un canto polifonico, come si capisce dalla diversa apertura delle bocche; inoltre i due personaggi senza strumento battono il ritmo sul tavolo, come si capisce dalle mani. Molto belli anche i dettagli delle vesti.
Oggi mercoledì 20 maggio, merculis 20 de maju, 2015
Gli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: La CAVALCATA SARDA.
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- Cavalcata sarda, Sassari, 20-24 maggio 2015 Sito dedicato del Comune di Sassari -
Dante secondo Agnolo Bronzino
Imago Dantis: Dante secondo Agnolo Bronzino, 1530.
Il Poeta, incoronato d’alloro, regge un codice nel quale si intravedono delle terzine e volge lo sguardo verso la montagna del Purgatorio, illuminata da un alone di luce.
La sua mano destra è protesa verso l’immagine simbolica di Firenze (la cupola di S. Maria del Fiore), e sotto di essa, ancora più in basso , appaiono le fiamme dell’Inferno.
Un piccolo ma importante strumento di DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA
L’accesso civico ben spiegato sul sito della Regione Autonoma della Sardegna,a cura del “Servizio comunicazione istituzionale, trasparenza e coordinamento rete Urp e archivi” della Presidenza della giunta regionale.
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L’accesso civico è il diritto di chiunque di richiedere i documenti, le informazioni o i dati che le pubbliche amministrazioni abbiano omesso di pubblicare pur avendone l’obbligo.Con il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 si introduce l’istituto dell’accesso civico contemplato dall’articolo 5, ovvero del diritto a conoscere, utilizzare e riutilizzare (alle condizioni indicate dalla norma) i dati, i documenti e le informazioni “pubblici” in quanto oggetto “di pubblicazione obbligatoria”.
Questo istituto è diverso ed ulteriore rispetto al diritto di accesso ad atti e documenti amministrativi disciplinato dalla legge n. 241 del 1990. Diversamente da quest’ultimo, infatti, non presuppone un interesse qualificato in capo al soggetto richiedente e consiste nel chiedere e ottenere gratuitamente che le amministrazioni forniscano e pubblichino gli atti, i documenti e le informazioni, da queste detenuti, per i quali è prevista la pubblicazione obbligatoria, ma che, per qualsiasi motivo, non siano stati pubblicati sui propri siti istituzionali.
- Consulta i decreto legislativo n. 33 del 4 aprile 2013.
- Per le modalità di esercizio di questo diritto consulta la scheda informativa.
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- Per correlazione: l’accesso civico questo sconosciuto, su Aladinews.
Caravaggio
L’ affresco con Giove, Nettuno, Plutone è l’ unico realizzato, in tutta la sua carriera. L’ Artista, come noto, preferiva la pittura a olio su cavalletto.
Questo dipinto si trova a Villa Ludovisi, Roma; venne eseguito per il cardinale Del Monte nella stanza che era destinata agli esperimenti alchemici.
La difficile, virtuosistica ed acrobatica “prospettiva dal basso” mette in evidenza le tre figure, che si stagliano contro un cielo nuvoloso, in cui campeggia una sfera argentea che, in trasparenza, mostra alcuni segni zodiacali; più il cane Cerbero con tre teste simbolo di Plutone, che rappresentano rispettivamente: Giove, lo zolfo e l’aria; Nettuno, il mercurio e l’acqua; Plutone, il cloruro e la terra.
Secondo la tradizione Cerbero avrebbe la testa di Cornacchia, il cane del Caravaggio, sempre con lui, fino alla morte. (LL)
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Caravaggio. Il dipinto di Villa Ludovisi. Dipinto dal significato, in parte, misterioso: perchè Giove è quasi nascosto? Perchè Nettuno è nudo e mostra i genitali ?
Secondo la tradizione (Bellori), il Caravaggio fece questo dipinto per accontentare il suo amico e mecenate cardinal Del Monte il quale, certamente, gli suggerì il tema e dettò l’ iconografia. Particolare curioso è che le tre divinità sono tre immagini dello
stesso pittore che, per ottenere l’ arditissimo scorcio, sarebbe salito, nudo, su di uno specchio. Il volto di Nettuno, il più visibile, conferma la tradizione.
Chagal
Oggi martedì 19 maggio, martis 19 de maju, 2015
Gli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: OGGI “il sosia, diventare un altro”.
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- Cavalcata sarda, Sassari, 20-24 maggio 2015 Sito dedicato del Comune di Sassari -