Monthly Archives: marzo 2015

Creazione

creaziome Michelangelo LLIn verità, più che la creazione (dato che il bell’Adamo è già bell’e plasmato ed è venuto abbastanza bene), l’Eterno gli infonde lo Spirito. Ecco come Michelangelo ci da’ l’idea: dito contro dito, sta per scoccare la scintilla elettrica dello Spirito! Il Creatore si libra nello spazio cosmico circondato dalla sua schiera d’angeli e da Maria (Idea Neoplatonica, in mente Dei ab initio: è la fanciulla che sta sotto il suo braccio sinistro), all’interno del grande panneggio dalla forma di cervello umano (la “cosa” più potente della Creazione). Adamo è un giovane di bella e muscolosa corporatura, ma il suo sesso è decisamente infantile. Michelangelo vuole significare che l’Uomo è innocente come un bimbo appena nato. (licialisei)

Dominigu 22 de marzu 7° Congressu Nazionale CSS

con gli occhiali di Piero…

- Un anno fa, il 7 marzo 2014, su Aladinpensiero.

Ecce Homo

Ecce homo LL“Ecce Homo” di Antonio Ciseri (Ronco del Canton Ticino 1821-Firenze 1891). Ponzio Pilato mostra Gesù alla folla chiedendo se voglia la sua liberazione o quella di Barabba. Tutti conosciamo la risposta.
A. Ciseri fu un pittore di grande fama, dedito soprattutto alla pittura di soggetto sacro. Si colloca, artisticamente, tra il Realismo e il Purismo; artista dal disegno nitido e preciso, accurato nelle ricostruzioni storiche, elegante nella composizione, si ispirò alla “linea” artistica francese che va da Ingres a Gerome.
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Oggi sabato, sabudu, 7 marzo 2015

aladinewsGli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: TERRA PACE LAVORO SOLIDARIETA’ il 13 marzo alla Collina
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ape-innovativaLogo_Aladin_Pensieroaladin-lampada-di-aladinews312sardegnaeuropa-bomeluzo3-300x211Sardegna-bomeluzo22sedia-van-goghGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413
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La primavera dell’università

Università della Sardegna. L’Università di Cagliari sceglie il nuovo rettore
Primavera 5 3 15studenti di bolognaA partire da lunedì 9 (per proseguire il 20 Marzo e, ove occorra, con il ballottaggio tra i due candidati più votati, il 25 marzo 2015) la comunità universitaria di Cagliari vota per eleggere il nuovo rettore che resterà in carica per i prossimi sei anni. E’ di buon auspicio che il nuovo rettore venga eletto in primavera, che sia la primavera della nostra università!
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gonf UnicaUltimissime dall’Ateneo. Il rettore uscente Giovannino Melis ha rassegnato anticipatamente le dimissioni dalla carica con decorrenza 9 marzo. Pertanto fino all’entrata in servizio del nuovo rettore l’Ateneo sarà guidato dal pro rettore vicario Vanna Ledda.
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VannaLedda UnicaGIOVANNA MARIA LEDDA

PRORETTORE VICARIO
Delegato per l’internazionalizzazione.

Dal 9 marzo 2015 alla data di insediamento del nuovo Rettore: RETTORE facente funzioni dell’Università di Cagliari.

Terra di pace, lavoro, solidarietà

Terra di pace e solidarieta' logolungoCosa c’è dietro l’angolo
Riflessioni e Confronto pubblico
E’ passato un anno dall’insediamento della nuova giunta regionale e quasi due da quando abbiamo creduto necessario essere presenti nel quadro politico.
Abbiamo elaborato un documento che raccoglie riflessioni, idee e proposte per la nostra terra da condividere e approfondire con una comunità allargata, associazioni, soggetti collettivi, partiti politici, istituzioni e cittadinanza.
A partire dal confronto su questi temi intendiamo contribuire alla creazione di un programma di iniziative partecipate in grado di raccogliere e finalizzare le molteplici istanze presenti nel territorio regionale.
Venerdi 13 Marzo, presso la Comunità La Collina, a Serdiana, ore 17.30 – Segue Programma dell’evento.

con gli occhiali di Piero…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413- Ricordando Michelangelo. A proposito di Aspirina, la situazione è peggiorata: non solo una confezione di semplice Aspirina (20 compresse da 500 mg) costa più di 5 euro, ma hanno messo in commercio una confezione con 8 aspirine (scatola new look con imballaggio di lusso) che costa più di 5 euro, e persino confezioni con 10 aspirine da 325 che costano sempre più di 5 euro. Tutto regolare? Un anno fa, il 6 marzo 2014, su Aladinpensiero.
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FUEDDA SARDU
Lunis, martis, mercuris, giobia, cenabara, sabudu, dominigu.
(Dizionariu sardu-italianu de Vissentu Porru, 1832).

Tra storia e mito, il romanzo come opportunità

stendardo di LepantoLa Relazione è stata elaborata per l’iniziativa “Alla ricerca della storia perduta”. La storia vera di Diego Henares de Astorga di Nicolò Migheli Hombres Y Dinero di Pietro Maurandi Le Carte del re di Pietro Picciau sono i tre romanzi che hanno animato il II° secondo appuntamento organizzato dalla Delegazione e dal FAI Giovani di Cagliari con la Presidenza regionale FAI lunedì 2 marzo 2015 alla Fondazione Banco di Sardegna via S. Salvatore da Horta, Cagliari.

di Nicolò Migheli

Nell’incontro precedente “Alla ricerca della storia perduta”, Vindice Lecis sosteneva che spesso il romanzo storico si nutre di dettagli, di particolari che a volte vengono trascurati dagli storici di professione. Nel caso del mio romanzo cinquecentesco è stato così, però solo in parte. Proprio in questi giorni si celebra il centenario della costituzione della brigata Sassari, un reparto militare composto interamente da sardi che si sacrificò sui fronti della Prima Guerra Mondiale.

L’epica della Brigata ha avuto due ragioni, la prima trasformare lo stigma lombrosiano sui sardi da “etnia delinquente” in “etnia combattente”; la seconda come catalizzatore del nostro riconoscimento in nazione, diventando una delle ragioni principali delle rivendicazioni autonomistiche. Grande storia e storia locale che si intrecciano creando mito in cui riconoscersi. Prima della Brigata, un altro reparto ha segnato l’immaginario dei sardi, il tercio de Cerdeña. Secondo la tradizione unità militare composta interamente da sardi, con quattrocento archibugieri imbarcati nell’ammiraglia Real di don Juan de Austria, avrebbe guadagnato la vittoria contro Alì- Paschà a Lepanto nel 1571 determinando l’esito dello scontro. Battaglia a cui partecipò anche Cervantes riportandone un braccio dilaniato da una proiettile turco.

L’aver contribuito ad un evento epico per le sorti della cristianità nel Mediterraneo, l’aver bloccato il pericolo ottomano, fu motivo di orgoglio per le èlite sarde; quel fatto d’arme sconfessava ai loro occhi la loro marginalità percepita, e quella della Sardegna. I fatti sono riportati da Salvador Vidal nel 1636 in Annales Sardinae, riprendendo la cronica dello spagnolo Jeronimo de Costial, il quale riferì che nell’ottobre del 1571 la flotta spagnola di rientro da Lepanto fece tappa a Cagliari , e che un corteo di soldati sardi e di popolo, portò in trionfo nella chiesa di San Domenico la bandiera del tercio, deponendola nella cappella di Nostra Signora del Rosario. Stendardo oggi conservato nella sagrestia di quella chiesa.

Peccato che non sia una bandiera con le insegne di Filippo II, croce borgognona rossa in campo giallo, bensì uno stendardo con le barre catalane. – Visto che siamo ospiti di una fondazione bancaria, faccio appello affinché il Banco di Sardegna stanzi un finanziamento per il restauro di quelle insegne, oggi sono in condizioni pietose, esposte alla luce stanno per scomparire i colori ed il tessuto si sta stramando -

Il mito del primo tercio, percorse la storia sarda, ne parlarono lo stesso Lussu ed altri. Qualche anno fa Gian Paolo Tore dopo lunghe ricerche negli archivi di Madrid e Barcellona, pubblicò con il Cnr uno studio accurato sulle vicende di quel reparto che ebbe vita brevissima: dal 1565 al 1568. La ricerca rivelò che il tercio de Cerdeña, composto esclusivamente da soldati nativi di Spagna, aveva combattuto in Corsica, Malta e Fiandre e che poi era stato sciolto per ignominia dopo il saccheggio ed incendio di Jemmingen nei Paesi Bassi, villaggio forse protestante, ma facente parte dei domini di Filippo II.

Il duca d’Alba, comandante dell’esercito imperiale, si vide costretto a punire il reparto e chi si era macchiato del delitto. Se sardi hanno combattuto a Lepanto, non potevano essere certo inquadrati in quel tercio. Vi fu un secondo tercio de Cerdeña, reclutato negli anni Trenta del Seicento dal marchese di Sedilo che operò in Fiandre, quello sì totalmente composto da sardi. L’unico contatto, oltre alla denominazione, tra il primo tercio e la nostra isola, è il suo acquartieramento nel’inverno del 1565 in Stampace. La permanenza non fu facile. I soldati spagnoli si rifiutarono di onorare i contratti di affitto delle case, pretesero sconti nell’acquisto dei viveri, spesso non pagandoli. Si ebbero scontri continui con gli stampacini che non faticarono molto a tenere alta la loro fama di essere “cucurus cotus”, teste calde incline alla rissa.

Il Cinquecento sardo non ha prodotto solo il mito del tercio, è anche fonte di uno stigma negativo diventato presto autostigma. È il noto “pocos locos y mal unidos”. Attribuito a Carlo V, in realtà forse scritto in una lettera ad un amico spagnolo dal vescovo di Cagliari Parraguez de Castellejo. Il prelato per ragioni politiche venne denunciato all’Inquisizione come protestante. Accusa da cui venne scagionato. Parraguez de Castellejo se mai scrisse quelle parole, si riferiva ai nobili di Cagliari, tutti di origine spagnola, non certo ai sardi naturals che ai suoi occhi, come a quelli di qualsiasi aristocratico del tempo, non contavano nulla. Potenza però delle parole, se ancora oggi in molti le vogliono come tratto caratteristico dell’essere sardi. In realtà noi non siamo né locos, né mal unidos, più di altri. Tutti i fenomeni di solidarietà reciproca e le iniziative comunitarie del nostro tempo lo dimostrano.

Scrivere romanzi storici è imbattersi nel mito, è far dialogare personaggi reali con quelli di finzione, con il risultato che anche chi è vissuto allora diventa personaggio da romanzo, e quello creato dallo scrittore personaggio “storico”. Entrambi protagonisti di vicende coeve. Nel caso del Cinquecento poi, la ricchezza di documentazione, gli studi fatti da storici di professione, permettono di calarsi anche nel loro pensiero; capirne la quotidianità, le relazioni, il loro porsi davanti al mondo. In fin dei conti erano moderni, non molto lontani da come siamo noi. Il romanzo permette di sfatare il luogo comune della marginalità della Sardegna allora facente parte dell’impero più grande del mondo, dove non tramontava mai il sole. Il racconto permette di capire che si era centrali, terra di confine nella faglia tra cristianesimo ed islam. Tema tragicamente d’attualità se, proprio oggi, Domenico Quirico sulla Stampa scrive dell’Isis intitolando l’articolo sul ritorno della Storia nel Mediterraneo.

La Sardegna di quegli anni era dentro il pensiero europeo, anche nella nostra terra vi era un piccolo movimento protestante, filiazione degli Alumbrados valenziani, bruciato dall’Inquisizione di Diego Calvo. Allo stesso tempo la tragica vicenda di Sigismondo Arquer rivela il suo legame con i circoli luterani di Basilea. Il filo rosso delle vicende di Diego Henares de Astorga è racconto di allora che serve all’oggi. Serve a capire ad esempio la multiculturalità, lo scontro tra classi, le forme del potere e del clientelismo. Temi del Cinquecento e temi di oggi. Se le vicende sono inserite in un romanzo d’avventura, un feuilleton scritto oggi, vi è anche la presunzione dell’autore che ricerche di carattere specialistico diventino accessibili anche al grande pubblico. In fin dei conti un tentativo di costruire un’epica per una terra che se n’è privata, una piccola pietra nell’edificio di un immaginario collettivo.

Per fare ciò occorre anche demitizzare, dando ai fatti lettura positiva senza indulgere nella vanagloria, evitando comunque di accarezzare quei sentimenti di impotenza e di risentimento che sono da sempre così popolari tra di noi. Se il romanzo può essere utile, ben venga. È chiaro che sono di parte, ma è quel che penso indipendentemente dall’essere anche l’autore di La storia vera di Diego Henares de Astorga.

D’altronde il tempo degli intellettuali organici non è ancora tramontato sul Mar di Sardegna. Per fortuna.
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* L’articolo di Nicolò Migheli viene pubblicato anche sui siti di FondazioneSardinia, Vitobiolchini, Tramasdeamistade, Madrigopolis, Sportello Formaparis, Tottusinpari e sui blog EnricoLobina e RobertoSerra, SardegnaSoprattutto.
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E allora? Si muove?

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La commissione parlamentare: saremo alleati della giunta
Impegni dopo le proteste, i fondi erano scesi a soli 30 milioni
Meta: «Più risorse alle ferrovie dell’isola Noi lo esigeremo»

SASSARI «Stiamo già operando per far arrivare più risorse finanziarie alla rete ferroviaria dell’isola». L’impegno è di Michele Meta, Pd, presidente della commissione parlamentare trasporti. «E per capire come la giunta regionale possa essere nostra alleata abbiamo così promosso un incontro per martedì con i suoi rappresentanti», spiega l’esponente democratico. Al vertice dovrebbe prendere parte il governatore o l’assessore Massimo Deiana. – segue –

E’ uscito “La Collina”

La collina gennaio 1 2015E’ uscito “La Collina”, trimestrale di informazione sociale della Comunità di Ettore Cannavera.
Redazione c/o Comunità La Collina, loc. S’Otta – 09040 Serdiana

EMILIO LUSSU tra AUTONOMIA e FEDERALISMO

emilio lussu 40 anniOGGI Giovedì ore 18.30 sala degli Affreschi ex Convento dei Cappuccini – via Brigata Sassari, Quartu S.E.
Convegno “EMILIO LUSSU TRA AUTONOMIA E FEDERALISMO”
Intervengono: Guido Sarritzu, Marcello Tuveri, Francesco Casula, Maria Dolores Picciau, Alberto Contu. PARTECIPAZIONE MUSICALE di Simone Onnis

con gli occhiali di Piero…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501419- Un anno fa su Aladinpensiero, il 5 marzo 2014-
- Emilio Lussuemilio-lussu

La realtà del lavoro e le riforme

lamaspattadaDomani venerdì 6 marzo iniziativa di Lamas e del Progetto Progressista
La realtà del lavoro e le riforme
«Risorse-Identità-Lavoro in Sardegna», Riforme del lavoro, quale rapporto con la realtà: questo il tema del convegno dibattito in programma venerdì 6 marzo, dalle ore 16, nella sala della Camera di commercio di Sassari in via Roma. – segue -

Oggi giovedì 5 marzo 2015

aladinewsGli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: Convegno sul lavoro a Sassari.
Primavera 5 3 15
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