Monthly Archives: febbraio 2015

Aneddoti accademici… o quasi

Statua togata Rettorato unicaStatua togata acefala e senza mani situata nell’atrio del rettorato dell’Università di Cagliari.
Secondo la tradizione rappresenta l’unico Rettore che si era messo in testa di riformare l’Ateneo e che a causa di questa pretesa la testa la perse. Invece per il sig. Masala Giovannino, capo bidello, la statua fu decollata e le sue mani mozzate in quanto la notte questo personaggio (che fosse o no Rettore) si permetteva scabrosi comportamenti con le altre quattro statue femmine situate poco distanti. Per essere precisi Giovannino sosteneva che la mutilazione avvenne in due tempi: prima le mani, poi, a causa dell’insistenza nei disdicevoli (sebbene non inconsueti in accademia) comportamenti (parliamo di una certa forma di linguismo), la testa intera.le 4 statue unica

Paesaggi urbani di Mario Sironi

Sironi paesaggio urbano4
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mario sironi paesaggio urbano 5
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Sirioni6

con gli occhiali di Piero…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413- Un anno fa, il 13 febbraio 2014, ricordando Antonio Cossu, su Aladinpensiero.
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Carta_regno_feudale_di_SardegnaSALVATORE CUBELLO
Il 13 febbraio 1470 muore a Oristano, dov’era nato nel 1398, Salvatore Cubello.
Era marchese di Oristano, marchesato istituito nel 1410, il cui titolo appartiene oggi al re di Spagna. Salvatore, ultimo dei Cubello (o Cubeddu), non avendo figli lasciò il titolo a Leonardo Alagon, figlio della sorella. Di Leonardo Alagon abbiamo parlato altre volte (vedi Aladinpensiero, 14 aprile e ancora il 19 maggio 2014), a proposito delle battaglie di Uras (1470) e di Macomer (1478).

Oggi venerdì 13 febbraio 2015

aladinewsGli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: M’illumino di meno/L’oggetto del desiderio – Contamination Lab all’Università della Sardegnalogo clab
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ape-innovativaLogo_Aladin_Pensieroaladin-lampada-di-aladinews312sardegnaeuropa-bomeluzo3-300x211Sardegna-bomeluzo22sedia-van-goghGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413

David

David di Donatello LLDonatello, David, 1440, Firenze, Museo del Bargello, bronze, h. 158
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Il David di Donatello (molto noto per via del premio cinematografico…), è in realtà un eroe dalla doppia identità, come si conviene nell’ambito Neoplatonico della Firenze tra ’400 e ’500. Egli è certamente David, ma è anche Hermes: testo biblico e mito antico si sovrappongono. Infatti, il giovane, ha sul capo il petaso di Hermes ed ha i calzari alati (anche se non si vedono nella foto). Sia Hermes che David hanno in comune l’uccisione di un gigante (Golia, Argo) e quindi una spada in mano. La nudità però è relativa all’idea del Bello che avevano gli antichi, non è contemplata come “valore” nella Bibbia. Anzi.
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Tiziano -Davide e Golia 1542-1544,Tiziano, Davide e Golia, 1542-1544, Venezia, chiesa di Santa Maria della Salute, cm 300×285 .
Notare la dismisura del gigante rispetto alla corporatura del piccolo, giovane, David.
Coraggio umano e disegno divino si uniscono per il felice esito del confronto.
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Orazio Gentileschi DavidOrazio Gentileschi, David Contemplating the Head of Goliath, 1615-1620, Roma, Galleria Spada, oil on canvas, cm 173×142.
Orazio Gentileschi è il babbo di Artemisia (Gentileschi) che, deluso dalla mancanza di talento dei due figli maschi, decise di insegnare l’arte della pittura alla sua figlia femmina, Artemisia. E ben gliene incolse…

Amarcord

Santa Chiara ft1 Lisa Schlastein IL MERCATO TIRA!
Foto di
Lisa SCHLANSTEIN

Ambroise Vollard: come farsi fare un ritratto da pittori celebri

Picasso Ritratto di Ambroise Vollard.
Immagini del “Secolo Breve”: Picasso, ritratto di Ambroise Vollard (1910).
- Ambroise Vollard era mercante ed esperto d’arte, amico di vari artisti tra fine ’800 e inizi ’900. Naturalmente, Picasso lo ritrae in “versione” cubista.
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Renoir Ritratto di Ambroise Vollard.
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- Ritratto di Ambroise Vollard: Ecco come lo vedeva Renoir…
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Cezanne Ritratto i Ambroise Vollard.
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- Ritratto di Ambroise Vollard: Ecco come lo vedeva Cezanne…
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con gli occhiali di Piero…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413- Un anno fa, il 12 febbraio 2014, su Aladinpensiero con la lettera sardoaustraliana n.5.
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35 NUMERO PERFETTO
F35
35 SAGGI
35 COLTELLATE
Col 35 si possono tollerare, non c’è cattiveria.

Oggi giovedì 12 febbraio 2015

aladinewsGli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: – Corriamo insieme… liberi dal dolore Karalis30 – Segnaliamo: Laboratorio Gramsci, l’utilizzo dei Quaderni come strumento di lavoro.
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ape-innovativaLogo_Aladin_Pensieroaladin-lampada-di-aladinews312sardegnaeuropa-bomeluzo3-300x211Sardegna-bomeluzo22sedia-van-goghGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413

Immagini dal “Secolo breve”

G. De Chirico Piazze d' Italia. (1938)- Immagini dal “Secolo breve”: Giorgio De Chirico, Piazze d’Italia. (1938).
La modernità ha comunque radici e atmosfere che sanno d’Antico. D’altro canto, l’Autore, benchè italiano, era nato a Volos, in Grecia: il luogo da cui erano partiti gli Argonauti. La Grecia e la classicità sono punti di riferimento essenziali e ricorrenti.
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Sironi veduta città con autocarro
- Immagini dal “Secolo breve”: Mario Sironi, Veduta urbana con autocarro.

Nazional-Popolare

San Remo Bomeluzodi Tonino Dessì
NAZIONAL-POPOLARE. Gramsci focalizza l’attenzione metodologica sulla vicinanza delle opere letterarie alla realtà concreta dei problemi, degli interessi e dei sentimenti di un popolo o nazione. L’oggetto dello studio letterario si estende al nesso fra intellettuali e nazione, fra intellettuali e realtà popolare e dunque sul carattere nazional-popolare di determinate opere e correnti letterarie. In particolare Gramsci riprende e corregge Croce su tre punti: 1) tende a rivalutare il contenuto di pensiero di un’opera e perciò, per esempio, a considerare positivamente anche la struttura della “Commedia” dantesca, che invece Croce condannava come “non poesia”; 2) studia il rapporto tra scrittore e società, proponendosi di inserire la storia degli scrittori e degli artisti all’interno della storia degli intellettuali e dunque di condizioni storiche e sociali precise e determinate; 3) tenta una mediazione tra critica estetica e critica politica, sull’esempio di De Sanctis. L’assunzione di De Sanctis a modello è funzionale alla proposta di una critica militante capace di fondere “la lotta per una nuova cultura, cioè per un nuovo umanesimo, la critica del costume, dei sentimenti e delle concezioni del mondo con la critica estetica o puramente artistica”.
Solo per aiutare almeno i giornalisti a essere consapevoli dei termini che usano. Non cè nulla di male, ma meglio saperlo. Baudo, infatti, che era totalmente ignorante in materia, quando gli diedero del nazional-popolare si offese a morte, ignorando che (forse) gli stavano facendo un complimento.

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fontana Istiritta di Nuoro
LA FAVOLA DI MARIEDDA
di Gavinu Dettori

MARIEDHA de NUGO’RO ( Nuoro), ma anche di ogni luogo.
di Pasquale Dessanay

Fit una die de ierru, mala e fritta,
fit bentu, e fit frocandhe a froca lada.
Mariedha, tota tostorada,
ghirabat chin sa broca dae Istiritta.
A cada passu fachiat s’arresciada
Sulandhesi sas’ungras poverita.
E dae sa fardita istratzulada,
chi essiat s’anchichedha biaita.
Mentres ch’andhabat gai, arressa arressa,
istabat pompiandhesi sa frocca,
chi imbiancabat una murichessa.
Tandho trambucat,
e a terra sa broca.
Mariedha pranghendhe tandho pensat,
chi li catzan su frittu chin sa scocca.

MARIEDDA di NUORO ( traduzione letterale)
Era una brutta giornata d’inverno, molto fredda
Era freddo e nevicava a larghi fiocchi.
Mariedda tutta intirizzita,
rientrava con la brocca da Istiritta.
Ad ogni passo faceva la sosta,
per soffiarsi le unghie, poveretta.
E da sotto il vestito,tutto stracciato,
si vedevano le caviglie livide.
Metre camminava così, facendo le soste,
contemplava i fiocchi di neve,
Che imbiancava un gelso.
Così inciampò,
e la brocca cadde a terra.
Mariedda, piangendo , allora pensa,
che le scacceranno il freddo con la fune.

Una favola! Commovente, a sfondo educativo; una poesia, un quadro nitido di un momento di vita d’altri tempi, ma non tanto lontani ( negli anni cinquanta eravamo ancora così )
E’ la triste storia di una bambina povera, che come tutti i bambini,eravamo dediti alle commissioni ( in particolare la raccolta dell’acqua era l’onere primario dei bambini) Ed era un momento educativo, la prima assunzione di responsabilità: saper fare la commissione,…… ricordarsi quel che si doveva dire,…. Mariedda doveva andare alla sorgente per prendere l’acqua, con la brocca di terracotta sulla testa, ( solo le donne erano capaci di equilibrare i pesi sulla testa) poggiata e sostenuta dal “tidilighe“ ( una sorta di cerchio di straccio arrotolato , poggiato sulla testa, per proteggerla e distribuire il peso). La fonte era fuori della città ( non esisteva ancora l’acquedotto) nella zona di Istiritta, oggi quartiere popolato,( In quel quartiere è stato dopo, costruito l’Istituto per geometri che io ho frequentato). La fontanella, alimentata da una sorgente più in alto, era lì vicina a ridosso del mattatoio comunale. ……. ….
La commissione è andata male, una piccola distrazione,…….. Nonostante il freddo, Mariedda contempla la bellezza del nevicare, i fiocchi di neve che cadono volteggiando,…….Innocenza,curiosità e inesperienza: la bambina inciampa, cade e si rompe la brocca. Conosce che non scamperà dalla punizione, per il danno e la distrazione……E’ il momento della presa di coscienza della responsabilità affidatale e disattesa, e sa che non mancherà alla punizione. Pensava che con qualche sferzata di fune di cuio ( sa “socca”: si usava per prendere al laccio i bovini ) le sarebbe passato il freddo!………
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Illustrazione n.1: San Remo visto da Bomeluzo.
Illustrazione n.2: La fontana di Istiritta – Monumento a Mariedda – Nuoro 1999
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PENSIERI

Cecco Angiolieri “S’i fossi foco”

S’i fosse fuoco, arderei ‘l mondo;
s’i fosse vento, lo tempestarei;
s’i fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i fosse Dio, mandereil’ en profondo;
s’i fosse papa, allor serei giocondo,
ché tutti cristiani imbrigarei;
s’i fosse ‘mperator, ben lo farei;
a tutti tagliarei lo capo a tondo.
S’i fosse morte, andarei a mi’ padre;
s’i fosse vita, non starei con lui;
similemente faria da mi’ madre.
Si fosse Cecco com’i’ sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le zoppe e vecchie lasserei altrui.

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Ascolta

Corriamo con Karalis30

corriamo insieme Karalis30Sul sito dedicato si trovano le informazioni utili sull’evento che si svolgerà domenica 15 febbraio 2015 per le principali vie di Cagliari.
La manifestazione prevede, con partenza unica alle ore 9.00 dal viale Buon Cammino di Cagliari, una corsa competitiva agonistica di 30 Km omologata FIDAL, una corsa a staffetta 3×10 Km con squadre (miste, maschili o femminili) formate da da tre concorrenti, un corsa/camminata non competitiva di 6 Km circa. - segue –

viale Trastevere come l’Inferno: lastricato di buone intenzioni

lastricato- Scuola, Università e Ricerca: i 24 punti del rilancio secondo il Ministro della PI Giannini.

con gli occhiali di Piero

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413- Un anno fa, l’11 febbraio 2014, su Aladinpensiero: primo, ricordando SYLVIA PLATH e AMELIA ROSSELLI; secondo (letteraquatro).
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CartesioFALSE CITAZIONI
Penso, dunque sonno.
(René Descartes, detto Cartesio, morto a Stoccolma l’11 febbraio 1650)

Crali Incunenandosi
Immagini dal “Secolo breve”: Incuneandosi nell’abitato, Tullio Crali, 1938.