Monthly Archives: dicembre 2014
con gli occhiali di Piero…
ANNIVERSARI. Un anno fa, il 14 dicembre 2013, su Aladinpensiero.
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FUEDDA SARDU
SU PANI DE SA FESTA
Su pani ddu spongiant in sa scivedda, ddu tendint faendiddu a modditzoseddus,
ddu imbruscinant in su sceti e candu est axedu ddu coint in su forru a linna; in sa palinedda ddui funt is cocois e is modditzoseddus cotus prontus a nci ddus ponni in sa mesa po is festas.
(De su Calendariu storicu artisticu de Quartu)
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Manifestada. Chi vuole intendere intenda.
Oggi domenica 14 dicembre 2014
Gli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà
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Manifestada Natzionali
- Il servizio su L’Unione Sarda on line
- Il servizio su Videolina
- Il servizio su La Nuova Sardegna
- Servizio fotografico su fb (Giacomo Meloni, CSS)
- Il servizio di SardiniaPost
SERRAI
Stop ai giochi di guerra
Evacuare i militari dai poligoni
Ripristino ambientale – Bonifiche
Risarcire le vittime e la Sardegna
A foras is basis de sa guerra
Impiego delle risorse ai fini di pace.
Una nuova politica per gli spazi culturali
A Cagliari nasce lo “Studentato Occupato Sa Domu”! Ed ora cambierà la politica della giunta Zedda sugli spazi culturali?
di Vito Biolchini*
Ricordo bene che già qualche mese fa un gruppo di giovani aveva occupato la sede staccata della scuola Manno di via La Marmora a Cagliari (nel quartiere Castello), abbandonata da anni, con l’intento di far nascere un centro culturale autogestito. Il tentativo durò però solo poche ore, stroncato subito dalla questura e dal comune. Stasera invece è andata meglio a circa 350 tra studenti medi e universitari, riunitisi sotto la sigla “Studentato Occupato Sa Domu”. Come hanno raccontato loro stessi in una nota stampa.
Da subito sono intervenute le forze dell’ordine che hanno minacciato denunce e uno sgombero imminente, ma successivamente anche il preside della scuola e il sindaco di Cagliari Massimo Zedda sono arrivati allo studentato occupato. Abbiamo avuto un incontro con entrambi ai quali abbiamo spiegato i motivi che ci hanno spinto a quest’azione e i problemi che vivono tutti i giorni gli studenti e gli universitari di Cagliari e zone limitrofe.
Evidentemente la campagna elettorale già in corso per le comunali del 2016 suggerisce all’amministrazione cagliaritana di centrosinistra di abbandonare l’atteggiamento di chiusura totale nei confronti di operazioni come questa. Per cui per fortuna niente sgombero e anzi massima disponibilità:
Al termine di questi incontri abbiamo ottenuto, molto probabilmente per lunedì, un incontro tra gli studenti occupanti e le istituzioni: il presidente dell’Ersu, Luca Funedda, l’assessore regionale alla pubblica Istruzione Claudia Firino, e il sindaco di Cagliari.
I giovani dello “Studentato Occupato Sa Domu” contestano i tagli all’istruzione, la mancanza di alloggi per universitari (“solo 725 posti letto nelle case dello studente a fronte dei 15.000 studenti fuori sede presenti”). Non solo: nelle loro intenzioni la scuola di via La Marmora (“uno dei tanti posti abbandonati o lasciati all’incuria presenti in città, uno stabile abbandonato al degrado da più di tre anni”) la scuola potrebbe diventare un polo culturale:
perché sentiamo il bisogno di uno spazio indipendente di ricerca e formazione, che possa essere un laboratorio politico, culturale e sociale, aperto agli studenti e a tutta la cittadinanza e slegato dalle logiche di profitto che stanno trasformando le università e le scuole in aziende, invece che un luogo di formazione e condivisione di saperi.
Riusciranno i nostri eroi nell’intento? Ce lo auguriamo caldamente. E ci auguriamo soprattutto che approfittando di questa occupazione, l’amministrazione Zedda compia una virata di 180 gradi e finalmente inizi a concedere a gruppi ed associazioni culturali i tanti spazi pubblici abbandonati da tempo in città. Era una promessa fatta in campagna elettorale che però è stata clamorosamente disattesa.
Finora la politica degli spazi culturali perseguita dal centrosinistra a Cagliari è stata a dir poco disastrosa, con bandi fatti male e ancora campati per aria, progetti morti sul nascere (come quello della “Casa delle associazioni”), e scelte sballate e mai messe laicamente in discussione. Tuttavia per cambiare rotta non è mai tardi, e non è un caso che il Pd cittadino nelle ultime settimane stia dichiarando ai quattro venti che la politica culturale della giunta Zedda ha bisogno di una “verifica”.
“Nei prossimi giorni all’interno dello spazio organizzeremo iniziative e momenti di confronto aperti a tutto il quartiere”, promettono i giovani dello Studentato Occupato Sa Domu.
A Cagliari c’è bisogno di cultura autogestita e autorganizzata. Speriamo che sia la volta buona.
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* Vito Biolchini su vitobiolchini.it
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Civic crowdfunding per i centri di aggregazione socio-culturali
di Franco Meloni
Civic crowdfunding. Cos’è? Superiamo per un momento il fastidio di questi termini anglofoni che ci invadono tutti i giorni e parliamo nel merito di un innovativo strumento finanziario e non solo: si tratta di un metodo per raccogliere soldi dai cittadini interessati a sostenere una certa proposta di rilievo civile e sociale (facciamo più avanti qualche esempio). Lo si fa attraverso una piattaforma tecnologica che semplifica la possibilità di fare i versamenti e di controllare tutti gli aspetti dell’operazione. Intendiamo che il contribuente o qualsiasi cittadino interessato deve poter accedere facilmente a un sito web dove sono presenti tutte le informazioni sul progetto proposto, sul come sta procedendo la raccolta dei fondi e come poi si spendono effettivamente i denari in attuazione di quanto prestabilito. Semplice? Non proprio, ma tutto attuabile stante le molte esperienze di successo in Italia e nel mondo. Ovviamente occorre disporre di un’efficiente organizzazione, di buona reputazione (di cui il cittadino si possa fidare) che gestisca tutte le fasi dell’attività: dall’ideazione del progetto alla sua definizione in dettaglio; dalla campagna di comunicazione alla raccolta dei fondi; dal loro effettivo utilizzo alla puntuale rendicontazione; e così via. Tutte operazioni che richiedono competenze professionali e costi di gestione. Le molte attività di crowfunding, che si esplicano in diverse tipologie (1), prevedono l’intervento di almeno due soggetti attuatori: il gestore della piattaforma tecnologica e di tutto quanto connesso e un istituto di credito che si occupi della parte di gestione finanziaria. Ecco, trattandosi nel nostro caso di “civic crowdfunding”, cioè di iniziative no-profit, senza scopi di lucro, è sostenibile che questi costi vengano sostenuti dalla Pubblica amministrazione. Per esempio per quanto riguarda la nostra regione, dalla Finanziaria regionale Sfirs, che già possiede le competenze professionali per svolgere adeguatamente tali funzioni, eventualmente dotandosi di quanto ulteriormente dovesse servire. Non dimentichiamo che il crowdfunding è sostenuto dall’Unione Europea e pertanto sarebbe possibile che i costi di cui parliamo siano a carico dei fondi di cui la Regione Sarda dispone nell’ambito della programmazione europea 2014-2020. E’ evidente che ci sono molti aspetti da chiarire per essere operativi, ma è senz’altro una strada innovativa (per la nostra realtà) da percorrere senza indugio. Almeno così proponiamo. Applicazioni pratiche, anche con carattere di sperimentalità, potrebbero essere quelle di recuperare all’uso sociale strutture abbandonate nella disponibilità dei Comuni o di altre Amministrazioni pubbliche. Avrete forse capito che sto parlando di un caso pratico che ci sta a cuore: del ricupero dell’attuale rudere già sede della Scuola Popolare dei Lavoratori di Is Mirrionis per realizzare un bel centro di aggregazione socio-culturale. In una certa parte (per esempio il 20 per cento) il costo del recupero potrebbe essere affrontato reperendo i fondi necessari appunto con un’operazione di civic crowdfunding, aggiungendosi a quelli della “mano pubblica” (Europa, Regione, Comune, Area ex Iacp, etc).
Alcuni giorni fa ho partecipato all’incontro intitolato “Life in Italy is ok – Diritto alla salute in Italia“, organizzato dal Gruppo Emergency di Cagliari e Serrenti, con la partecipazione di Cecilia Strada. Nel dibattito che è seguito alle relazioni di Cecilia e degli esponenti locali di Emergency è, tra gli altri, intervenuto Gianni Argiolas, responsabile di un’associazione di volontariato in campo sanitario. Lui ha lamentato che gli organismi di volontariato non abbiamo tutto il sostegno che meriterebbero da parte delle amministrazioni pubbliche, in particolare ha rammentato la difficoltà di reperire sedi a canoni sostenibili. Ha anche proposto di recuperare il dismesso carcere di Buoncammino per destinarlo “in toto” alle organizzazioni di volontariato. E’ una proposta senza dubbio legittima, non so quanto vincente rispetto a tante altre che si sono proposte nel dibattito recentemente avviato. Vedremo. Certo è che le esigenze delle associazioni del terzo settore – tra queste citiamo, a mo’ d’esempio, quelle che intervengono rispetto a situazioni di disabilità o di disagio sociale o quelle che organizzano ulteriori attività culturali nel territorio – devono trovare risposte convincenti da parte delle pubbliche amministrazioni. Ma, aggiungiamo noi, non solo… Di questi problemi devono farsi carico tutti i cittadini, anche mettendo mano al portafoglio, ovviamente ciascuno in base alle proprie capacità economiche e finanziarie e alla propria sensibilità sociale. Ecco dunque la proposta di civic crowdfunding, come uno dei possibili strumenti da utilizzare. Gli esperti sostengono che le disponibilità di denari da parte di molte persone, singole o organizzate, siano notevoli e di gran lunga superiori a quanto la crisi in atto potrebbe far pensare. Anche se non fossimo del tutto convinti (è legittimo che facciamo i san Tommaso: provare per credere) è bene tentare di stanare queste risorse, se esistono e, se si, cercare di utilizzarle per investimenti in solidarietà e, in senso lato, per migliorare la qualità della convivenza sociale. Attendiamo qualche risposta da chi di dovere; per parte nostra proseguiamo nel nostro impegno con convinzione, fiducia e con una buona dose di creatività.
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(1) Sul crowdfunding Aladinews è da tempo impegnata. Di recente ha contribuito a realizzare un’iniziativa di studio e divulgazione in collaborazione con la Camera di commercio di Cagliari; ecco la pagina fb dell’evento.
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Incredulità di San Tommaso, Caravaggio
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La Sardegna e il turismo. Sei testimoni raccontano l’industria delle vacanze
L’industria delle vacanze attraverso il racconto di sei testimoni.
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di Vanni Tola
Parlare del turismo sardo tra la gente è sempre un’esperienza curiosa e intrigante. Si scopre che, come spesso accade per vicende calcistiche, anche in questo caso tutti diventano ”esperti”. Ciascun sardo ritiene, di essere profondo conoscitore della materia e, naturalmente, il depositario di progetti, piani e valide soluzioni per migliorare il comparto turistico. Tutto ciò deriva dal fatto che la conoscenza del settore è spesso superficiale e talvolta basata su luoghi comuni e credenze popolari diffuse piuttosto che su dati di fatto oggettivi. L’opera che presentiamo, Il libro “La Sardegna e il turismo” dello storico Sandro Ruju ha appunto il grande merito di individuare dei punti fermi per una migliore conoscenza del comparto turistico regionale. Un’indagine molto accurata realizzata intervistando testimoni e protagonisti dell’evoluzione del turismo in Sardegna. Lo storico Manlio Brigaglia, Bruno Asili, per lungo tempo direttore del Centro Regionale di Programmazione e Commissario dell’Esit e dell’Isola, Umberto Giordano anch’egli direttore dell’Esit dopo una lunga carriera trascorsa all’Ente provinciale per il Turismo di Sassari, Antonio Mundula esponente storico dell’imprenditoria alberghiera cagliaritana e, infine, due protagonisti dell’imprenditoria isolana: Pasqua Salis, realizzatrice insieme al marito Peppeddu Palimodde, dell’azienda che ha realizzato il complesso turistico di Su Gologone e Gianfranco Tresoldi che ha vissuto l’esperienza di direttore dell’albergo Pontinental di Platamona. Un albergo che nel 1963, con i suoi 300 posti-letto, era la più grande struttura ricettiva della Sardegna e operava per ben sei mesi l’anno. Attraverso il racconto dei protagonisti intervistati dall’autore, emerge una visione d’insieme del comparto turistico particolarmente interessante che fa giustizia di molti luoghi comuni. Prima degli anni Cinquanta il turismo in Sardegna era quasi inesistente, evidenti limiti locali ne impedivano lo sviluppo (malaria ancora diffusa, rete di trasporti quasi inesistente, assenza di capacità professionali e imprenditorialità di settore). In quegli anni l’isola aveva appena 700 camere d’albergo, di cui solo cinquanta col bagno. Attualmente l’attività ricettiva appare ampia e diversificata. Circa 110 mila posti-letto nei 920 alberghi e quasi altrettanti negli esercizi complementari, campeggi, villaggi e bad and breakfast. Dagli anni Cinquanta a oggi il turismo sarebbe stato, a parere di Manlio Brigaglia, il responsabile di una “catastrofe antropologica” da intendere naturalmente come profondo cambiamento nel modo di vivere e di pensare del popolo sardo. Quindi qualcosa di molto importante per l’Isola. Nell’introduzione del libro, l’autore evidenzia che il turismo locale, dopo una lunga fase di sviluppo, ha attraversato una preoccupante crisi caratterizzata da un considerevole calo delle presenze, particolarmente in Gallura (area che rappresenta circa il 40% dei flussi turistici isolani). Tale crisi ha determinato una consistente contrazione dell’indice di utilizzo delle strutture ricettive e quindi dei bilanci delle aziende operanti nel settore. Una nota positiva è rappresentata da un’inversione di tendenza avviata nel 2013 che ha riportato l’indice di presenza negli alberghi ai valori del 2011, facendo pure registrare un significativo cambiamento della domanda con una maggiore presenza di stranieri, favorita anche dallo sviluppo dei voli aerei low cost. Gli alberghi sardi, in prevalenza di fascia medio – alta, trovano difficoltà a competere sul mercato in termini di costi. Si tende a identificare l’avvio del turismo nella nostra regione con la nascita del Consorzio Costa Smeralda, in realtà, la valorizzazione turistica del nostro territorio ha una storia molto più lunga e ancora in parte da ricostruire. I primi stabilimenti balneari, per esempio, sorsero ad Alghero e a Cagliari nel biennio 1862-63, pochi anni dopo la creazione del più famoso Lido di Venezia. Molto prima della costituzione del Consorzio Costa Smeralda si registrarono nell’isola diversi tentativi di realizzare un’industria turistica. – segue –
con gli occhiali di Piero…
ANNIVERSARI. Lucia, ricordata da Dante, De Gregori, Beatles. Ricordo anche De La Bourdonnais e che la Repubblica tutela (ma davvero?) le minoranze linguistiche, e I sardi sono la minoranza linguistica più numerosa della Repubbica. Un anno fa, il 13 dicembre 2013, su Aladinpensiero.
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FUEDDA SARDU
CAVALLERI IN PORTA
A intro de su punzu, bene istrintu, si cuaian unos tantos ranos de asolu, e si invitaiat a unu de sos cumpanzos de jogu a ponner iscumissa, narande sos faeddos: cavalleri in porta. Chie esserat in animu de arriscare ddi torrada sa risposta: lassami intrare.
(Cavalleri in porta, Istituto Tecnico Macomer, referente Antonio Frau)
Oggi sabato 13 dicembre 2014
Gli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà
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CASTEDHU: MANIFESTATZIONE – SIT-IN E CORTEU CONTRA A S’OCUPATZIONE MILITARE DE SA SARDINNIA. CAGLIARI: MANIFESTAZIONE – SIT-IN E CORTEO CONTRO L’OCCUPAZIONE MILITARE DELLA SARDEGNA
CASTEDHU: MANIFESTATZIONE – SIT-IN E CORTEU CONTRA A S’OCUPATZIONE MILITARE DE SA SARDINNIA – sabudu 13-12-14
CAGLIARI: MANIFESTAZIONE – SIT-IN E CORTEO CONTRO L’OCCUPAZIONE MILITARE DELLA SARDEGNA – sabato 13-12-14
Luogo di concentramento – Cagliari, Porto Militare nella zona che comprende il Molo Icnusa e Piazza Darsena
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- Approfondimenti sul sito Fondazione Sardinia
in giro con la lampada di aladin…
– l’economia
Nuova politica industriale partendo da veri manager.
Andrea Saba su La Nuova Sardegna
- crisi e lavoro
La solitudine della classe operaia abbandonata dalla politica.
Gianni Fresu, su La Nuova Sardegna.
- La cosa giusta per ragioni sbagliate.
Omar Onnis su SardegnaMondo
- Che guaio i politici senza cultura. Da Gramsci a Moro, da Croce a La Malfa, in Italia gli intellettuali sono stati alla guida dei partiti. Da vent’anni questo non è più vero. Imperano demagogia e populismo. Che inquinano e deformano la democrazia
Eugenio Scalfari su L’Espresso
Oggi venerdì 12 dicembre 2014
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Gli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà
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con gli occhiali di Piero…
ANNIVERSARI. Piazza Fontana vergogna italiana. Un anno fa, il 12 dicembre 2013, su Aladinpensiero.
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FUEDDA SARDU
CASTEDDU
Cantas e calis zittadis porinti bantai una presentada aici ? A manu deretta su stani de Molentargius aundi a su soli bivinti is mangonis o genti arrubia, a manu manca su stani di is piscadoris, Santa Ilia, a mesu sa Sedda de su Tiaulu e de una parti a s’atra duas spiaggias longas, Giorginu e su Poettu.
(Su stani, de Sergio Murru)
Sciopero generale 12 dicembre 2014. Manifestiamo uniti per i diritti!
CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI
Sono otto le manifestazioni territoriali organizzate da Cgil e Uil per lo sciopero nazionale del 12 dicembre. A Cagliari, il corteo da piazza Garibaldi, Via Sonnino, via XX Settembre, Via Regina Margherita fino alla terrazza del bastione San Remy dove ci sarà il comizio conclusivo con Domenico Pantaleo, segretario nazionale Flc Cgil e Francesca Ticca, segretaria generale Uil Sardegna. A Sassari, corteo da porta S. Antonio a piazza Fiume con gli interventi di Antonio Rudas, segretario Camera del Lavoro Cgil e Pietro Pellegrini, segretario nazionale Uila. A Nuoro corteo con partenza dal quadrivio e conclusione davanti alla Prefettura con Salvatore Barone, Cgil nazionale Area della Contrattazione e Felicina Corda, segretario generale Uil Nuoro. A Oristano il corteo da piazza Mannu fino a piazza Corrias per il comizio con Caterina Cocco, segretaria regionale Cgil e Angelo Medde, segretario generale Uil Oristano. A Olbia il percorso del corteo è da definire, la manifestazione verrà conclusa dagli interventi di Riccardo Sanna, Cgil nazionale Area delle politiche economiche e Federico Fadda, Uil Gallura. A Villacidro presidio nella zona industriale con Efisio Lasio, segretario generale Camera del Lavoro Medio Campidano e Gianni Olla, segretario regionale Uil. A Carbonia, corteo dalla stazione ferroviaria a piazza Roma, dove ci sarà il comizio con il segretario generale Cgil Sardegna Michele Carrus e Adolfo Tocco, Uil regionale. In Ogliastra il presidio nella statale 125 e gli interventi di Raffaele Lecca, segretario regionale Flai Cgil, e Marco Foddai, segretario generale Feneal Uil. LA CONFEDERAZIONE SINDACALE SARDA-CSS SARA’ PRESENTE NELLE PIAZZE CON LE PROPRIE BANDIERE E PORTERA’ DAL PALCO IL SALUTO AI MANIFESTANTI. A Cagliari parlerà Giacomo Meloni, segretario nazionale Sardegna.