Monthly Archives: settembre 2014
con gli occhiali di Piero…
ANNIVERSARI. Un anno fa su Aladinpensiero.
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E’ ANCORA POSSIBILE LA POESIA ?
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
(Eugenio Montale)
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STORIA SARDA: Lo strano “caso” di Ambrogio Machin.
E’ veramente curioso, se non strano, il “caso” di Ambrogio Machin, del quale si sa tutto con precisione, tranne che della sua nascita.
Strano perchè fu vescovo di Alghero e arcivescovo di Cagliari, quindi primate di Sardegna, teologo, studioso di S.Tommaso, esperto di diritto canonico.
Una versione lo dice nato nel 1580, data presunta perchè il canonico Domenico Martì fece scrivere sulla tomba del prelato, all’ingresso del santuario del duomo, “obdormivit in Domino 23 octobris 1640 aetatis 60″ ; ma un documento, rinvenuto da Pasquale Tola, lo fa nascere nel 1576.
Dove? A Sassari o ad Alghero, secondo il Tola, addirittura a Cagliari, secondo altri. In che giorno? O non si sa o il 12 luglio 1576 (Tola) o il 12 settembre (altri).
Di certo la sua famiglia fu di origine catalana, studiò ad Alghero e a Cagliari, dove divenne frate mercedario nel convento di Bonaria, vescovo di Alghero nel 1621, arcivescovo di Cagliari dal 20 settembre 1627, con bolla papale di Urbano VIII, fino alla morte, quando “si addormentò nel Signore il 23 ottobre 1640″ a 64 anni.
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SCACCHI: Passato e Presente.
Samuel Rosenthal. Il 12 settembre 1902 muore a Neully sur Seine uno dei più interessanti scacchisti di fine Ottocento. Polacco di nascita (1837), fallita la rivolta del 1864, si rifugia a Parigi dove, nel famoso Cafè de la Regence, vince nel ’65, ’66, ’67, i tornei annuali. Campione di Francia nel 1880. Pur con risultati alterni nelle sfide individuali, ebbe la ventura di vincere partite contro i grandi: Steinitz, Zuckertort, Anderssen, Blackburne, Chigorin, Paulsen.
Alexander Shabalov. Il 12 settembre 1967 nasce a Riga in Lettonia e ha per maestro il grande Mikhail Tal. Campione sovietico under 16 nel 1982, dieci anni dopo si trasferisce negli Stati Uniti, a Pittsburg, dove risiede. Ha vinto quattro volte il campionato degli Stati Uniti e una medaglia d’argento con la squadra statunitense alle Olimpiadi del 1998. Nel 2002 è arrivato alle finali del Campionato del mondo.
Pensieri di aladin
Don Abbondio rivolgendosi a Renzo Tramaglino, per confonderlo con un uso mistificatorio e prevaricatore di frasi latine oscure per il suo interlocutore [*]:
« Sapete voi quanti siano gl’impedimenti dirimenti?
Che vuol ch’io sappia d’impedimenti?
Error, conditio, votum, cognatio, crimen,
Cultus disparitas, vis, ordo, ligamen, honestas,
Si sis affinis,…”
cominciava don Abbondio, contando sulla punta delle dita.
“Si piglia gioco di me?” interruppe il giovine. “Che vuol ch’io faccia del suo latinorum?” »
[*] (I Promessi Sposi, cap. II)
MANIFESTADA NATZIONALE CONTRA A S’OCUPATZIONE MILITARE
MANIFESTADA NATZIONALE CONTRA A S’OCUPATZIONE MILITARE sabudu su 13 de Cabudanni a Santu Antoni de Santadi
Sabato tutti a Capo Frasca! I cinque fattori che hanno convinto anche i non indipendentisti a manifestare.
Vito Biolchini su vitobiolchini.it
in giro su Cagliari con la lampada di aladin…
Cagliari, ex Manifattura Tabacchi. Firino: “Confronto serrato col Comune”. Su L’Unione Sarda on line. Vedi precedenti su Aladinpensiero.
Una nuova operazione “Mare nostrum” per una differente politica dell’accoglienza
di Vanni Tola
E’ cronaca di questi giorni. Migranti provenienti da lontani paesi dell’Africa settentrionale, in fuga dalla guerra e dalla miseria, dopo aver attraversato a piedi il deserto e affidato le loro vite agli scafisti e al mare, talvolta trovano temporaneo rifugio in alcuni paesi della nostra isola. Accade però che dopo alcuni giorni di permanenza in questi improvvisati centri di accoglienza, gli ospiti stranieri lasciano spontaneamente i loro nuovi rifugi per cercare fortuna altrove. Cosa c’è che non va nei nostri paesi, a Sadali, a Ottana, a Valledoria, a Lu Bagnu, in riva al mare della Costa Paradiso? La risposta è drammaticamente semplice. Questi luoghi di accoglienza, spesso isolati rispetto ai grandi centri abitati, mal collegati dai trasporti pubblici, non offrono che un alloggio con relativi servizi, piccoli aiuti materiali, un po’ di solidarietà della gente del posto ma anche l’assoluta certezza che difficilmente l’immigrato potrà intravvedere in tali località la possibilità di un reale inserimento sociale, di una valida prospettiva di vita, la possibilità di “mettere radici”. Meglio scappare lontano verso le grandi città. Un’altra considerazione. Più volte ci siamo occupati dell’andamento dei principali indicatori demografici dell’Isola. Dati drammatici, paesi destinati a scomparire nei prossimi decenni per mancanza di abitanti. Comparti produttivi fondamentali per la Sardegna, quale l’agro – pastorizia destinate a non avere un futuro per l’invecchiamento degli attuali addetti al settore e la mancanza di nuova forza lavoro da impiegare a causa del notevole decremento delle nascite. C’è un nesso tra l’arrivo di migranti nell’isola e la condizione di cronico spopolamento della nostra regione? Certamente sì. L’arrivo dei migranti, fenomeno in atto e storicamente irreversibile e l’eccezionale spopolamento della nostra regione, insieme, creano le precondizioni per attivare un differente approccio alla questione dell’accoglienza degli immigrati. Una programmazione organica di flussi immigratori, infatti, potrebbe perfino avere un influsso positivo per la situazione demografica della Sardegna e rappresentare nello stesso tempo una prospettiva di vita accettabile per gran parte dei migranti. Naturalmente a condizione che determini reali possibilità d’integrazione che vadano oltre le pur importanti iniziative di prima accoglienza, finora realizzate. In alcune realtà sono arrivate delle vere e proprie piccole comunità (è il caso delle venti copie di immigrati con bambini) che, se adeguatamente inserite in uno qualsiasi dei nostri paesini con saldo delle nascite negativo, scuole chiuse per mancanza di alunni, centinaia di case abbandonate nei centri storici, avrebbero potuto “fare la differenza”. Avrebbero potuto concorrere a modificare sensibilmente le tendenze demografiche in atto rivitalizzando la comunità ospitante, mantenendo in vita i servizi sociali, e la scuola fra questi, favorendo il recupero dei centri storici abbandonati, rivitalizzando la macro economia locale con l’impiego degli ospiti in lavori utili alla collettività (terre abbandonate, difesa dell’ambiente, ripopolamento aree rurali). Diversi osservatori dei fenomeni demografici, partendo dalla considerazione che in Sardegna si registrano tassi di natalità tra i più bassi al mondo e che i giovani continuano a emigrare, propongono da qualche tempo la necessità e l’urgenza di attivare interventi concreti ed efficaci per invertire la tendenza a un significativo spopolamento della Sardegna e delle zone interne in particolare. La sintesi delle ricerche effettuate ipotizza la realizzare un grande processo di riantropizzazione programmata – come avvenuto in altre aree del mondo con analoghi problemi di spopolamento – utilizzando la possibilità di razionalizzare e migliorare qualitativamente l’attuale politica dell’accoglienza dei migranti. Un progetto di reale inclusione che garantisca progetti di vita validi e accettabili a cominciare dal diritto di cittadinanza per i loro figli. Tali proposte, che potrebbero apparire il parto di fertili menti di sognatori, sono nella realtà saldamente presenti all’interno del dibattito nelle principali istituzioni della Comunità europea. Talmente presenti da essere state tradotte in un piano, il Programma Horizon 2020 per le politiche dell’integrazione che destina milioni di euro (in parte spendibili già dal corrente anno) per le politiche d’integrazione che i paesi comunitari volessero realizzare. Dedicare la dovuta attenzione a questo progetto potrebbe rappresentare per la Sardegna la possibilità di diventare un’area geografica di accoglienza e gestione programmata di flussi migratori che potrebbero, a loro volta, concorrere a rivitalizzare una società tendenzialmente minacciata di estinzione o comunque di un notevole ridimensionamento del proprio ruolo nel mondo. Non è un’operazione di poco conto, è un intervento che implica il superamento di difficoltà considerevoli, anche in termini culturali e di evoluzione del modo comune di pensare la convivenza con altri popoli e altre culture, che è cosa ben diversa dall’aiuto temporaneo e dall’ospitalità. Ma perché non provarci?
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- Horizon2020, per saperne di più
con gli occhiali di Piero…
ANNIVERSARI. Un anno fa su Aladinpensiero.
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STORIA SARDA
L’11 settembre 1339 Mariano, secondo figlio di Ugone II d’Arborea, è nominato visconte de Bas, conte di Marmilla e del Goceano.
Da conte del Goceano, prima ancora di divenire Mariano IV giudice d’Arborea, restaurò il castello di Burgos e diede nuovo impulso all’agricoltura, cose che tornarono utili dei successivi decenni di guerra contro gli aragonesi, che dovettero ritirarsi entro i confini di Cagliari e Alghero.
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I GRANDI CAPOLAVORI DELLA CIA
1973 Palazzo della Moneda Santiago del Cile
In Italia è uso di tenere la bandiera degli edifici pubblici a mezz’asta quando muore il Presidente di uno Stato estero. Per Allende non si fece.
La DC al governo trovò questa infame giustificazione: perchè Allende morì quando era stato già deposto. Nella foto il fumo della deposizione…
in giro sulle vecchie ma sempre valide considerazioni su Aladinews…
Camera di Commercio
(…) Dal passato vengono lezioni e stili di comportamento pubblico dai quali trarre giovamento imitando e riproponendo quanto di meglio possiamo cogliervi.
Al riguardo riproponiamo un intervento del direttore datato 6 aprile 2012
Oggi giovedì 11 settembre 2014
(Riceviamo da Bomeluzo, approviamo e condividiamo). Carissimi amici, l’estate volge al termine e così le sue mode. In questo 2014 sono andate per la maggiore le secchiate d’acqua, ma visto che non sono né utili né salutari, specialmente ora che arriva l’inverno, passiamo a qualcosa di più costruttivo e utile per aiutare la ricerca e le battaglie dei malati ad alta intensità assistenziale, per esempio secchiate di soldi! Noi di bomeluzo sosteniamo Tore Usala, il Comitato 16 novembre Onlus e Viva la Vita Sardegna Onlus. L’appello è rivolto al Governo, in particolare al Presidente Matteo Renzi. “DEVI PORTARE IL FONDO DELLA NON AUTOSUFFICIENZA AD UN MILIARDO SUBITO”.
- Comitato 16 Novembre ONLUS – IBAN IT37F0335901600100000065238
- Viva la Vita Sardegna ONLUS – IBAN IT39W0335901600100000014725
in giro con la lampada di aladin…
- Cagliari, ex Manifattura Tabacchi
Pd punta a “hub” per imprese cultura. Su L’Unione Sarda on line.
Sull’argomento vedi Aladin dello scorso 7 settembre. – segue -
Programmazione fondi europei 2014-2020: informiamoci, prepariamoci, organizziamoci… non perdiamo opportunità!
Fondi UE 2014-2020 e Finanziamenti Internazionali
Opportunità per i professionisti e i loro clienti
Spazio Europa – Via IV Novembre 149, Roma | 16 settembre 2014 | ore 14.30 – 18.30
Sala Blu, Palazzo delle Stelline – Corso Magenta 59, Milano | 18 settembre 2014 | ore 14.30 – 18.30 .
- segue -
Abbiamo necessità di politica, di buona politica
L’intendenza seguirà.
- Giunta regionale di ordinaria amministrazione. Amsicora su Democraziaoggi.
con gli occhiali di Piero…
ANNIVERSARI. Tre donne memorabili: Anna Lindh, Elisabetta di Baviera, Lady Godiva, e altro. Un anno fa su Aladinpensiero.
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PENSIERI
Prevalentemente sul passato.
Sul presente taccio, perchè ho pensieri che potrebbero incriminarmi.
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Continuando a riflettere.
(E. Munch. “Il pensatore di Rodin” 1907.)
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DOMENICO SIMON
Nasce ad Alghero il 10 settembre 1758, figlio del genovese Bartolomeo e di Madalena Delitala, Domenico Simon, che fu membro dello Stamento militare e nel 1793 partecipò con Girolamo Pitzolo alla delegazione che portò a Torino le famose 5 domande dei sardi al re. Fu quindi del partito degli “innovatori” o ispiratori del ventennio rivoluzionario sardo che va dal 1793 al 1812.
Di lui, e di tutta la famiglia Simon, parla con asprezza l’anonimo autore di una “Storia dei torbidi” (ne riferisce Federico Francioni nel suo “1793: i franco-corsi sbarcano in Sardegna, ed. Condaghes). – segue –