Monthly Archives: settembre 2014

COMMENTI POLITICI. La condizione dei sardi, oggi. I 1000 giorni renziani: per stare fermi?

vaso graffitiSoldati
di Giuseppe Ungaretti

Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie

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Incerto e lento recupero o crescita?
di Gonario Francesco Sedda

I numeri che riguardano l’economia e la società in generale vengono da agenzie informative “di parte” (sono “governative”, cioè articolazioni dell’apparato egemonico del blocco dominate). Qualcuno potrebbe dire che i numeri danno evidenza ai “fatti” e che davanti ai “fatti” le opinioni cedono il passo. Ma in realtà i fatti dicono poco o nulla. Siamo noi che li facciamo parlare, al servizio delle nostre convinzioni e delle nostre ideologie: le une e le altre sempre discutibili.
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), ha reso note le sue previsioni di una contrazione del Pil in Italia di – 0,10% per il 2014 e di una crescita del + 1,10% per il 2015 e del + 1,30% per il 2016. Ha previsto anche un deficit di bilancio al 3% sul Pil per il 2014 e del 2,1% per il 2015; un debito al 136,4% sul Pil per il 2014 e una sua graduale discesa per gli anni successivi; un aumento della disoccupazione fino al 12,6% per il 2014 rispetto al 12,2% del 2013 e una permanenza della stessa con valori a due cifre fino al 2017.
Non è cosa frequente che le previsioni (anche a breve termine) del FMI si siano avverate in positivo o in negativo “secondo i numeri”, ma vi è sempre qualche motivo perché questo organismo “dia i numeri”. E infatti il FMI non manca di ribadire le sue “raccomandazioni”. Con quei numeri e stime si potrebbero fare politiche economico-sociali molto diverse. Invece per il fondamentalismo liberista la strada obbligata è una e una sola. La “revisione della spesa” è uno «strumento importante» e tuttavia non è sufficiente: «ulteriori risparmi saranno difficili senza affrontare l’elevata spesa per le pensioni». «L’obiettivo dovrebbe spostarsi verso i risparmi sulle pensioni attuali, magari attraverso una maggiore indicizzazione progressiva». E non bisognerebbe dimenticare naturalmente la «spesa» sanitaria. Avanti dunque con «l’agenda di riforme ambiziose» di M. Renzi. Il Jobs Act, ad esempio, si muoverebbe nella «giusta direzione». Quando si dice dell’incontestabilità dei dati (o più spesso di sole stime) e quando organizzazioni “autorevoli e competenti” fanno parlare i dati (o semplicemente le proprie stime)!
E seppure le previsioni del FMI si avverassero (con la comparsa e la persistenza del segno + nel movimento del Pil nei prossimi anni), ciò basterebbe per far gridare a Renzi (detto Matteo il “Bomba”) di aver chiuso con successo i suoi miracolosi “mille giorni”? Di quale crescita si potrebbe parlare?
Se facciamo uguale a 100 le unità di Pil nel 2011, il quadro è il seguente:
Nel 2012 con un calo del -2,40% si sono perse -2,40 unità di Pil che è regredito a 97,60.
Nel 2013 con un calo del -1,90% si sono perse -1,85 unità di Pil che è ulteriormente regredito a 95,75.
Nel 2014 con un calo previsto del – 0,10% si perderebbero circa -0,10 unità di Pil che regredirebbe ulteriormente a 95,65.
Nel 2015 con una crescita prevista del +1,10% si ricupererebbero +1,05 unità di Pil che aumenterebbe fino a 96,70.
Nel 2016 con una crescita prevista del +1,30% si ricupererebbero +1,26 unità di Pil che aumenterebbe fino a 97,96.
Ciò vuol dire che, all’inizio dell’anno di scadenza dei mille giorni renziani, la crescita prevista dal FMI non riagguanterebbe le 100 unità del Pil 2011 preso come riferimento. Mancherebbero poco più di 2 unità di Pil. Per ricuperare ciò che mancherebbe rispetto al 2011 sarebbe necessario prevedere una crescita per il 2017 del +2,1%. Ma neppure la tromba amica del FMI osa far sentire tale previsione.
Dunque ci sarà forse un lento ricupero del Pil.
Intanto il presidente della Bce Mario Draghi lancia l’allarme: «la ripresa nella zona euro sta perdendo impulso, la crescita del Pil si è fermata nel secondo trimestre». E perché mai? In società che i capitalisti chiamano capitalistiche, chi dovrebbe garantire la ripresa facendoci uscire da una crisi che si è manifestata all’insaputa del FMI e della Banca Centrale Europea per opera di extraterrestri? I capitalisti? Non scherziamo! Contano forse qualcosa? Nulla o quasi: sono dei poveracci senza prepotere e senza potere, imbrigliati da lacci e laccioli, vessati dalla Grande Confraternita del Conservatorismo Trasversale. Come splenderebbe il sole se andassero in porto le “riforme strutturali” con i loro salvifici effetti antipopolari, con l’eliminazione delle “spese improduttive”, con il “grasso che cola” direttamente nelle tasche di chi si autodefinisce capitalista!
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* articolo pubblicato anche su Democraziaoggi
bandabassotti

sulla manifestazione dei pastori sardi con la lampada di aladin…

manifestaz 23 9 14 ft1lampadadialadmicromicro132mov pastori sardi 2- Pastori a Cagliari, sabato incontro con Pigliaru. “Senza risposte pronti a tornare con i trattori”. Su L’Unione Sarda on line di questa sera.
- Mille pastori in corteo: «Persi aiuti per milioni euro». Cagliari, la manifestazione promossa dal Mps protesta contro la Regione. Floris: «Siamo infuriati». SU La Nuova Sardegna on line.
- Due video pubblicati sulla pagina fb di Bustianu Cumpostu.
- Servizio fotografico sulla pagine fb di Giacomo Meloni.

Antonio Gramsci jr sulle orme del gande nonno Antonio Gramsci

Antonio Gramsci jrAntonio Gramsci jr. a Ghilarza
“Vi racconto chi era mio nonno”. – segue -
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Biblioteca popolare L'albero del riccio
Giovedì 25 alle ore 18 inaugurazione della biblioteca popolare “L’Albero del Riccio”, Cagliari via Doberdò 101. Con la presenza di Antonio Gramsci jr., l’Associazione culturale Antonio Gramsci di Cagliari inaugura la biblioteca popolare “L’Albero del riccio”, una nuova biblioteca nel cuore del quartiere di Is Mirrionis. La pagina fb dell’evento.

Oggi manifestazione del movimento dei pastori sardi. “La Regione ascolti il nostro grido di allarme”

Mov pastori sardiMPS – Movimento Pastori Sardi
DOCUMENTO MOVIMENTO PASTORI SARDI
In Sardegna la pastorizia ovi-caprina è costituita da oltre 16.000 aziende, con un patrimonio di capi di oltre 3.000.000 di ovini e oltre 250.000 caprini. Siamo la prima regione italiana produttrice con il 70% del latte ovino e il 50% del latte caprino.
La pastorizia è, dunque, un settore strategico intorno al quale si sviluppano decine di attività creando interesse economico e sociale. Soprattutto, la pastorizia svolge un ruolo ambientale fondamentale garantendo la manutenzione di oltre il 70% del territorio isolano.
Questa funzione di “manutenzione” del territorio è, oramai, riconosciuta a tutti i livelli, eppure nella stesura della nuova PAC nazionale questo settore è stato dimenticato dal piano zootecnico nazionale. (…) PER TUTTE QUESTE RAGIONI CHIEDIAMO . Il documento integrale.

sulla manifestazione dei pastori sardi con la lampada di aladin

lampadadialadmicromicro132mov pastori sardi 2- Su pastorizia e agricoltura inutili le contrapposizioni . Giuseppe Pulina su La Nuova Sardegna.
- I pastori sardi devono far sentire la loro voce a Bruxelles . Fortunato Ladu su La Nuova Sardegna.

Il premio della Fondazione Anna Ruggiu a Teresa Selimovic

fondazione Anna RuggiuMartedì 23 Settembre Sala del Municipio Selargius ore 17:00 Premi della Fondazione Anna Ruggiu
di Gianni Loy

Ormai da 12 anni la Fondazione Anna Ruggiu** promuove l’elevazione culturale delle popolazioni rom presenti in Sardegna mediante l’attribuzione di borse di studio ai giovani Rom più meritevoli per rendimento scolastico, con particolare attenzione a quanti riescono ad arrivare alle scuole superiori. L‘iniziativa muove dalla convinzione che la formazione e la cultura possano costituire un prezioso strumento di comprensione interculturale, di dialogo e di interazione tra individui e culture rispettosa delle peculiarità di ogni cultura.

L’esperienza di questi anni dimostra come sia possibile superare gli stereotipi ed i tabù che rendono difficile la convivenza tra due culture ad iniziare dai banchi della scuola. Quando l’iniziativa della Fondazione si incontra con la disponibilità di amministratori comunali attenti, di insegnanti capaci, di assistenti sociali disponibili, è stato ed è possibile raggiungere risultati positivi. La cerimonia di consegna delle borse di studio si svolgerà nella sala consiliare del Comune di Selargius, anche in considerazione dei recenti risultati positivi raggiunti dagli studenti di etnia rom residenti in questo Comune. - segue -

con gli occhiali di Piero…

coporaz-mare-Figari_2OCCHIALI DI PIEROANNIVERSARI. Figari, Freud e altri… Su Aladinpensiero il 23 settembre di un anno fa.

Martedì 23 settembre 2014

ape-innovativaLogo_Aladin_Pensieroaladin-lampada-di-aladinews312sardegnaeuropa-bomeluzo3-300x211Sardegna-bomeluzo22sedia-van-goghGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413

in giro con la lampada di aladin…

lampadadialadmicromicro
DRITTO E ROVESCIO MARIA LAIbandiera-scozzese-band 4 mori- Dopo il referendum in Scozia. È l’ora di chiedere poteri più incisivi. Massimo Dadea su L’Unione Sarda

Oggi lunedì 22 settembre 2014

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413Walt_Whitman_-_George_Collins_CoxANNIVERSARI. Su Aladinpensiero un anno fa.
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ape-innovativaLogo_Aladin_Pensieroaladin-lampada-di-aladinews312sardegnaeuropa-bomeluzo3-300x211Sardegna-bomeluzo22sedia-van-goghGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413

con la lampada di aladin su…

lampada aladin micromicro- Tra confusione e ritardi l’Isola diventerà un non luogo. Anthony Muroni, editoriale su L’Unione Sarda di domenica 21 settembre 2014.

Omaggio ai pastori sardi e di tutto il mondo

Sardegna-bomeluzo22
di Gabriele D’Annunzio

Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all’Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.

Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d’acqua natia
rimanga né cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d’avellano.

E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!

Ora lungh’esso il litoral cammina
La greggia. Senza mutamento è l’aria.
Il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquio, calpestio, dolci romori.

Ah perché non son io cò miei pastori?

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lampadadialadmicromicro133Settembre, andiamo è tempo di manifestare: martedì i pastori in piazza a Cagliari
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INSISTIAMO
SPOPOLAMENTO, NUOVA POLITICA DI ACCOGLIENZA… UNA LEGGE REGIONALE DI INDAGINE PER POSSIBILI LINEE DI INDIRIZZO E AZIONE
ape-innovativaPosso sbagliarmi, ma non credo vi sia sufficiente e diffusa consapevolezza della questione “spopolamento e desertificazione” di grandi parti della Sardegna. Eppure gli studi degli esperti ne segnalano la gravità e le conseguenze disastrose proiettando i dati sui prossimi (non lontani) anni. Nella convegnistica e nei singoli interventi di intellettuali e politici (pochi) sono state avanzate proposte di intervento, assai differenziate, ma comunque serie e meritevoli di discussione e, una volta trovate quelle migliori, di traduzione operativa. Personalmente sono convinto che tra le risposte debba esserci una diversa “politica di accoglienza e integrazione”, soprattutto dei migranti del nord Africa, che non deve essere connotata come “buonista”, ma inserita in un robusto programma economico, che riguardi soprattutto l’agricoltura (in senso lato, quindi anche pastorizia, allevamento, etc). E’ una problematica complessa e delicata, tuttavia particolarmente urgente da affrontare. Una proposta che mi convince è che il Consiglio regionale affronti di petto la questione, anche attraverso un’apposita legge regionale che istituisca una commissione di indagine su detta problematica, fissando finalità, modalità e tempi precisi di svolgimento (tre mesi prorogabili a sei, per es.). Si dovrebbe cominciare, come d’obbligo, con una rilevazione dello “stato dell’arte”, già ricco di studi e proposte, per poi arrivare a concretizzare linee di intervento, sostenibili, condivise dalla maggioranza delle parti sociali e dalle istituzioni territoriali e, ovviamente, finanziabili, anche con l’utilizzo dei fondi europei (diretti e indiretti) della programmazione 2014-2020. Una legge regionale, così come proposta, costringerebbe il Consiglio a un forte coinvolgimento, come è indispensabile sia, ma la cosa più importante è che la maggioranza dei sardi venga attivamente coinvolta.
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Una nuova operazione “Mare nostrum” per una differente politica dell’accoglienza
Monte-Prama-pugilatore-237x300
sedia-van-gogh4di Vanni Tola
E’ cronaca di questi giorni. Migranti provenienti da lontani paesi dell’Africa settentrionale, in fuga dalla guerra e dalla miseria, dopo aver attraversato a piedi il deserto e affidato le loro vite agli scafisti e al mare, talvolta trovano temporaneo rifugio in alcuni paesi della nostra isola. Accade però che dopo alcuni giorni di permanenza in questi improvvisati centri di accoglienza, gli ospiti stranieri lasciano spontaneamente i loro nuovi rifugi per cercare fortuna altrove. Cosa c’è che non va nei nostri paesi, a Sadali, a Ottana, a Valledoria, a Lu Bagnu, in riva al mare della Costa Paradiso? La risposta è drammaticamente semplice. Questi luoghi di accoglienza, spesso isolati rispetto ai grandi centri abitati, mal collegati dai trasporti pubblici, non offrono che un alloggio con relativi servizi, piccoli aiuti materiali, un po’ di solidarietà della gente del posto ma anche l’assoluta certezza che difficilmente l’immigrato potrà intravvedere in tali località la possibilità di un reale inserimento sociale, di una valida prospettiva di vita, la possibilità di “mettere radici”. Meglio scappare lontano verso le grandi città. Un’altra considerazione. Più volte ci siamo occupati dell’andamento dei principali indicatori demografici dell’Isola. Dati drammatici, paesi destinati a scomparire nei prossimi decenni per mancanza di abitanti. Comparti produttivi fondamentali per la Sardegna, quale l’agro – pastorizia destinate a non avere un futuro per l’invecchiamento degli attuali addetti al settore e la mancanza di nuova forza lavoro da impiegare a causa del notevole decremento delle nascite. C’è un nesso tra l’arrivo di migranti nell’isola e la condizione di cronico spopolamento della nostra regione? Certamente sì. L’arrivo dei migranti, fenomeno in atto e storicamente irreversibile e l’eccezionale spopolamento della nostra regione, insieme, creano le precondizioni per attivare un differente approccio alla questione dell’accoglienza degli immigrati. Una programmazione organica di flussi immigratori, infatti, potrebbe perfino avere un influsso positivo per la situazione demografica della Sardegna e rappresentare nello stesso tempo una prospettiva di vita accettabile per gran parte dei migranti. Naturalmente a condizione che determini reali possibilità d’integrazione che vadano oltre le pur importanti iniziative di prima accoglienza, finora realizzate. In alcune realtà sono arrivate delle vere e proprie piccole comunità (è il caso delle venti copie di immigrati con bambini) che, se adeguatamente inserite in uno qualsiasi dei nostri paesini con saldo delle nascite negativo, scuole chiuse per mancanza di alunni, centinaia di case abbandonate nei centri storici, avrebbero potuto “fare la differenza”. Avrebbero potuto concorrere a modificare sensibilmente le tendenze demografiche in atto rivitalizzando la comunità ospitante, mantenendo in vita i servizi sociali, e la scuola fra questi, favorendo il recupero dei centri storici abbandonati, rivitalizzando la macro economia locale con l’impiego degli ospiti in lavori utili alla collettività (terre abbandonate, difesa dell’ambiente, ripopolamento aree rurali). Diversi osservatori dei fenomeni demografici, partendo dalla considerazione che in Sardegna si registrano tassi di natalità tra i più bassi al mondo e che i giovani continuano a emigrare, propongono da qualche tempo la necessità e l’urgenza di attivare interventi concreti ed efficaci per invertire la tendenza a un significativo spopolamento della Sardegna e delle zone interne in particolare. La sintesi delle ricerche effettuate ipotizza la realizzare un grande processo di riantropizzazione programmata – come avvenuto in altre aree del mondo con analoghi problemi di spopolamento – utilizzando la possibilità di razionalizzare e migliorare qualitativamente l’attuale politica dell’accoglienza dei migranti. Un progetto di reale inclusione che garantisca progetti di vita validi e accettabili a cominciare dal diritto di cittadinanza per i loro figli. Tali proposte, che potrebbero apparire il parto di fertili menti di sognatori, sono nella realtà saldamente presenti all’interno del dibattito nelle principali istituzioni della Comunità europea. Talmente presenti da essere state tradotte in un piano, il Programma Horizon 2020 per le politiche dell’integrazione che destina milioni di euro (in parte spendibili già dal corrente anno) per le politiche d’integrazione che i paesi comunitari volessero realizzare. Dedicare la dovuta attenzione a questo progetto potrebbe rappresentare per la Sardegna la possibilità di diventare un’area geografica di accoglienza e gestione programmata di flussi migratori che potrebbero, a loro volta, concorrere a rivitalizzare una società tendenzialmente minacciata di estinzione o comunque di un notevole ridimensionamento del proprio ruolo nel mondo. Non è un’operazione di poco conto, è un intervento che implica il superamento di difficoltà considerevoli, anche in termini culturali e di evoluzione del modo comune di pensare la convivenza con altri popoli e altre culture, che è cosa ben diversa dall’aiuto temporaneo e dall’ospitalità. Ma perché non provarci?
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- Horizon2020, per saperne di più

Settembre, andiamo è tempo di manifestare: martedì i pastori in piazza a Cagliari

Mov pastori sardiMPS – Movimento Pastori Sardi
DOCUMENTO MOVIMENTO PASTORI SARDI
In Sardegna la pastorizia ovi-caprina è costituita da oltre 16.000 aziende, con un patrimonio di capi di oltre 3.000.000 di ovini e oltre 250.000 caprini. Siamo la prima regione italiana produttrice con il 70% del latte ovino e il 50% del latte caprino.
La pastorizia è, dunque, un settore strategico intorno al quale si sviluppano decine di attività creando interesse economico e sociale. Soprattutto, la pastorizia svolge un ruolo ambientale fondamentale garantendo la manutenzione di oltre il 70% del territorio isolano.
Questa funzione di “manutenzione” del territorio è, oramai, riconosciuta a tutti i livelli, eppure nella stesura della nuova PAC nazionale questo settore è stato dimenticato dal piano zootecnico nazionale.
Anche in Sardegna, nonostante le promesse di un grande cambiamento nel governo della Regione Sardegna proviamo una marcata sensazione di abbandono e di non ascolto. L’Assessorato all’Agricoltura si è, infatti, rifiutato più volte di riceverci. Sembra ripetersi l’esperienza del 2010, quando la “politica” rispose alle nostre richieste (presentate con una piattaforma ben articolata) con la legge 15. Legge da noi rifiutata e mai sottoscritta.
Cambiano i governi della regione, cambiano gli assessori, ma l’atteggiamento di chiusura nei nostri confronti è sempre lo stesso.
Oggi a quattro anni di distanza la “politica” sta compiendo lo stesso errore di valutazione sia nei confronti del settore sia nei confronti del Movimento che lo rappresenta.
In particolare, l’Assessore all’Agricoltura continua a ignorare le nostre richieste di incontro per discutere del comparto e del nuovo PSR.
Riteniamo che come Pastori, rappresentati da un Movimento storico, che ha sempre lavorato per migliorare le condizioni degli addetti al settore, con spirito proposito e costruttivo, abbiamo il diritto di esprimere il nostro punto di vista sugli investimenti per uno sviluppo sostenibile del settore.
Abbiamo, inoltre, l’esigenza ed il dovere di acquisire le informazioni di “prima mano”, direttamente dal massimo rappresentante della Regione Sardegna: il Presidente Francesco Pigliaru, per capire quali sono le linee programmatiche e di indirizzo della Regione Sardegna per i prossimi anni e non apprendere le notizie dai media.
In particolare, ci devono spiegare perché le risorse del “primo pilastro” della nuova PAC (aiuti diretti) siano inferiori a quelli della vecchia PAC.
Vorremo sentire dalla viva voce del Presidente Pigliaru perché ciò possa avvenire nonostante la nuova PAC sia stata pensata per sostenere, in particolare, l’economia agro-pastorale cui corrisponde il nostro modello di produzione estensivo. Vorremmo capire, nonostante i proclami ed i comunicati, se c’è l’effettiva volontà politica di sconfiggere, per sempre, tutte le epizoozie che affliggono il nostro settore, individuarne i modi, i tempi ed i mezzi più efficaci.
PER TUTTE QUESTE RAGIONI CHIEDIAMO . Segue il documento integrale.
- Continua con rassegna stampa.
- IL PUNTO DI VISTA DI GIUSEPPE PULINA. Protestare quando le cose vanno bene? . Giuseppe Pulina By sardegnasoprattutto.

con gli occhiali di Piero…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501414ANNIVERSARI. Un anno fa su Aladinpensiero.

Oggi domenica 21 settembre 2014

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