Monthly Archives: giugno 2014
Bezos il nuovo Gutenberg. La nuova rivoluzione dell’editoria è GutenBezos
Siamo nell’era GutenBezos. La IV rivoluzione digitale del libro nella lettura democratica – Intervista a Pierluigi Lai di Logus Mondi Interattivi
di Alessandro Ligas, Ttecnologico
L’uomo vuole, in generale, vivere nella sicurezza e in uno stato di equilibrio. L’innovazione impone all’uomo un cambiamento ed è questo che non piace. Deve faticare. Ma senza innovazione il mondo non cresce, non va avanti. (Pierluigi Lai)
L’innovazione non è solo quella delle app o quella dei progetti di alta ingegneria, oggi con gli strumenti che abbiamo a disposizione si può fare innovazione anche nel campo della cultura.
Dall’incontro di persone che condividono un modo di pensare e di lavorare assieme, dall’incrocio di svariate competenze e dal convergere delle sinergie nell’innovazione tecnologica e nell’ICT è nata la casa editrice Logus. -segue -
in giro per la rete con la lampada di aladin…
Sospetti su Prometeo
di Nicolò Migheli, by sardegnasoprattuto
Chi compie ricerca scientifica si lamenta di non essere compreso dal pubblico che di quegli studi dovrebbe esserne il beneficiario. Bastano campagne di stampa critiche, a volte anche denigratorie, per distruggere anni di sacrifici ed impegno. Spesso si dà la colpa alla mancanza di cultura scientifica in Italia, carenza a cui non si sottraggono anche molti giornalisti. Meno Croce e più Prigogine verrebbe da dire. In realtà la diffidenza non è solo una prerogativa italiana.
Gli Usa, il paese a più alto tasso di ricerca scientifica e tecnologica, vedono il proliferare di ampi movimenti anti scienza, tanto che è possibile nei programmi scolastici di alcuni stati chiedere l’abbandono delle teorie evoluzionistiche a favore di quelle creazioniste. Il problema non è nuovo. La positività assoluta del progresso scientifico è morta nelle trincee della I Guerra Mondiale quando i gas asfissianti fecero centinaia di migliaia di vittime. Gli antiparassitari in uso in agricoltura sono i discendenti di quelle terribili miscele. Così come Hiroshima fece scoprire all’uomo la possibilità di autocancellarsi dalla faccia della Terra. – segue –
Bene la Giunta regionale sui punti franchi, ma per Cagliari manca ancora il coinvolgimento del Comune e della Camera di Commercio. Quasi assente un vero dibattito politico. Un deficit di democrazia alla base delle difficoltà comunicative?
di Franco Meloni
Una prima osservazione da giornalisti, o semplicemente da cittadini. La comunicazione istituzionale della Regione (a partire da quella veicolata dal sito web) è decisamente carente, su tutte le questioni. Ci saranno senza dubbio problemi di carattere professionale (in sostanza risulta che la Regione non disponga di adeguati comunicatori) ma, cosa ancor più grave, sembra che la ragione prima sia da individuare in un consapevole “stile comunicativo” da parte del presidente e degli assessori (e quindi di tutta la struttura amministrativa) caratterizzato da estrema prudenza, fino alla reticenza, atteggiamento che in fondo comporta poco rispetto nei confronti dei cittadini, i quali hanno diritto a un’informazione aperta, completa, veritiera. Oggi questo diritto non è pienamente riconosciuto! La debole reazione e il totale immobilismo da parte delle istituzioni, a partire dalla Regione, alla brutta facenda dei licenziamenti dei lavoratori di Sardegna 1 lasciano intravedere una pericolosa deriva antidemocratica dei nostri amministratori, nel momento in cui, tutto sommato, cercano di evitare l’obbligo del rendiconto, il confronto, e quindi la disponibilità ad adeguare le politiche (spesso costruite a tavolino) alla volontà dei cittadini (singoli e associati) che si esprimono (e hanno diritto di esprimersi) anche al di fuori delle scadenze elettorali. Vigiliamo, ma i tempi non sono buoni, perchè troppi ritengono, anche quando non lo dicono, che la democrazia sia un peso eccessivo e non sopportabile per una società dinamica! Noi pensiamo invece che la partecipazione democratica, quanta più vasta e libera, sia condizione anche in termini di efficienza e non solo di efficacia per una società giusta e adeguata ai nostri tempi. Al riguardo non ci stancheremo di indicare negli studi di autorevoli esperti sulla democrazia partecipativa, a partire dal nostro concittadino prof. Umberto Allegretti, un sicuro riferimento scientifico a sostegno di quanto crediamo e sosteniamo a livello politico. Detto questo e promesso che torneremo su queste importanti questioni (come impegnarci per colmare il deficit di democrazia?), su zona franca e dintorni sulla base delle poche notizie che ci arrivano dalla riunione con il prefetto di Cagliari (non sappiano neppure chi precisamente vi abbia partecipato e come ciascun partecipante si sia espresso) riscontriamo con soddisfazione la volontà della Giunta regionale di andare avanti con decisione nella realizzazione dei punti franchi a partire da quello di Cagliari, che sembrerebbe in stato di avanzata definizione e quindi di ravvicinata attuazione. Bene l’impegno a rivedere l’assurda legge regionale 20/2013, auspicabilmente nella linea di evitare ogni comportamento ulteriormente defatigatorio (risultato di un’impostazione di distribuzione clientelare di presunte opportunità territoriali) e, speriamo, perchè venga tolto al prefetto di Cagliari e ai prefetti delle altre province un ruolo che non spetta loro. E’ esattamente quanto abbiamo auspicato nel nostro precedente editoriale. Registriamo invece con preoccupazione, al di la di dichiarazioni generiche del sindaco di Cagliari, la sostanziale assenza nel dibattito e nelle decisioni da assumere in materia da parte, appunto, del Comune e, ancora, della Camera di Commercio di Cagliari. Ci sbagliamo? Se sì, battano un colpo! Segnaliamo, infine, una preoccupante carenza di dibattito di carattere generale e specifico su questa e altre importanti tematiche, tuttavia riconoscendo che positivamente e contro corrente si muovano soprattutto alcune importanti realtà associative (il convegno sullo Statuto sardo ne è una prova) e, finalmente, un buon numero di intellettuali sardi e… la rete, di cui anche noi siamo parte attiva. Bene, ma non basta!
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(dal sito web della RAS) La Giunta: subito la “Zona Franca” di Cagliari. La Giunta regionale, nell’incontro istituzionale convocato e presieduto stamani dal Prefetto Alessio Giuffrida sull’attuazione e il funzionamento delle zone franche in Sardegna, ha ribadito le scelte politiche indicate nel proprio programma.
CAGLIARI, 10 GIUGNO 2014 – La Giunta regionale, nell’incontro istituzionale convocato e presieduto stamani dal Prefetto Alessio Giuffrida sull’attuazione e il funzionamento delle zone franche in Sardegna, ha ribadito le scelte politiche indicate nel proprio programma. Al primo posto la necessità, come più volte affermato e come ribadito nella riunione odierna, di puntare a un sistema di semplificazione e vantaggi fiscali per le imprese dell’isola o per quelle da attrarre nel nostro territorio. In questo senso la Giunta ha ribadito il proprio interesse a accelerare l’introduzione di zone franche doganali come previsto dal decreto legislativo 75/98, la cui attuazione è stata rinviata troppo a lungo. E’ intenzione della Giunta ridurre in particolare i tempi per l’avvio delle attività della zona franca di Cagliari e procedere, con il coinvolgimento delle comunità locali, alla valutazione degli interventi e alla perimetrazione delle altre cinque zone franche previste dal decreto legislativo. Per la prima esiste già un progetto esecutivo e la Giunta ha convenuto con le autorità presenti alla riunione di convocare un tavolo per dare il via definitivo alla sua attivazione. Per quanto concerne la legge n. 20 del 2013, condivisi i forti profili di criticità normativa e di contenuto, la Giunta proporrà un disegno di legge che operi per una sua profonda modifica e delinei in maniera articolata gli interventi organici per il decollo delle zone franche in Sardegna.
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Nella foto piccola l’assessore regionale al bilancio e programmazione Raffaele Paci
gli occhiali di Piero su…
STORIA D’AUSTRALIA
L’11 giugno 1770 la nave Endeavour del capitano James Cook, proveniente da Botany Bay (vedi Aladinpensiero, Lettere dall’Australia n.14), rotta nord-est, si arenò in un banco. Non sapevano che si trattava della grande barriera corallina.
La nave riportò seri danni e fu costretta a fermarsi per due mesi per riparazioni, presso la foce di un fiume che chiamarono Endeavour River (nel Queensland).
La “Sonora Merenda” sul colle di Sant’Antonio
Osilo – Una “Sonora Merenda” sul colle di Sant’Antonio organizzata da Daniela Barca con la partecipazione di ottanta piccoli musicisti di alcune scuole medie della provincia e la partecipazione straordinaria del maestro Mauro Palmas che ha suonato insieme all’orchestra della Scuola Media n° 5, diretta dalla prof.ssa Sabina Sanna.
- Mini servizio fotografico
I licenziamenti a Sardegna Uno. Una, due… dodici coltellate alla democrazia
Sardegna Uno, l’ordine è stato eseguito: dodici licenziamenti. E la politica è rimasta a guardare
by vitobiolchini
“Tutti questi mesi non sono serviti a istituzioni e politica per provare ad affrontare la questione”.
È vero, non ci hanno neanche provato. Ma c’è da capirli. A differenza di come vengono spesso dipinti, i giornalisti non sono, rispetto alle altre categorie di lavoratori, quelli maggiormente propensi a fare favori ai politici. Perché dunque i politici avrebbero dovuto impegnarsi per loro? E poi per che cosa? Per salvare una manciata di posti di lavoro e magari mettersi contro uno degli uomini più potenti dell’isola? - segue -
la sedia di Vanni: attendendo buone nuove da palazzo ducale
Sassari
La Giunta prossima ventura
di Vanni Tola
Al momento l’unica certezza è rappresentata dall’elezione del Sindaco Nicola Sanna, il resto è nebbia. Cercare di capire ciò che accede intorno al nuovo Primo cittadino e, in particolar modo, in casa Pd è impresa ardua. Nicola Sanna, dopo aver sconfitto il vecchio gruppo dirigente del Pd alle primarie e aver conseguito una brillante affermazione alle elezioni, è ora all’opera per predisporre la nuova Giunta. E qui cominciano i problemi. Il neo Sindaco era a capo di un cartello elettorale composto da undici formazioni politiche. Alcune di queste formazioni sono state eliminate dalla scelta degli elettori, altre sono lì e attendono di avere la loro quota di rappresentanza in Giunta. Ma il principale problema è un altro. Il gruppo dirigente locale del maggior partito della coalizione, il Pd, ha mal digerito la sconfitta alle primarie e con un lavoro certosino, porta a porta, ha raccolto un risultato elettorale tale da poter pesantemente condizionare le scelte future del neo eletto Sindaco relativamente alla formazione della Giunta e, più in generale, nella amministrazione della città. Mai il Pd è apparso cosi diviso al proprio interno. Leggendo le cronache del quotidiano locale si apprende dell’esistenza all’interno del partito di un’area Spissu-Borghetto, di un’area Demontis, dell’area del segretario regionale Silvio Lai. Segue nell’ordine il gruppo Sanna-Carbini-Spanedda- Marras, l’area di Gavino Manca e Bruno Dettori, la storica area che fa riferimento a Progetto Sardegna e al gruppo di Duce-Spanedda, i Ganaiani (riferimento l’ex Sindaco Ganau), qualche civatina e probabilmente dimentichiamo qualcuno. Un’armata Brancaleone, piuttosto che un partito, che poi deve fare i conti con gli alleati di coalizione mentre qualcuno degli aspiranti a incarichi in Giunta ha già fatto sapere, senza troppi giri di parola, di essere pronto a passare all’opposizione se non saranno soddisfate le proprie richieste. In questa disperata situazione, il sindaco Sanna ha tentato il tutto per tutto assumendosi la responsabilità di predisporre una Giunta rendendone pubblica la composizione. Codice Renzi sul decisionismo in una mano e lista dei consiglieri nell’altra mano si apprestava a dare alla città di Sassari una nuova Giunta. Come don Abbondio, di Manzoniana memoria, ha incontrato sul suo cammino i “bravi” che, in un primaverile sabato pomeriggio, gli hanno comunicato che quella Giunta non andava varata, necessitavano radicali cambiamenti. Dalla mezzanotte del fatidico sabato la proposta di Giunta è stata ritirata e si sono riaperte le trattative all’interno del Pd. Il nuovo sindaco, a differenza di don Abbondio, pare coraggioso e determinato ma le trattative in corso nelle segrete stanze di partito e nei gazebo dei bar di via Roma non hanno finora prodotto risultati apprezzabili. La situazione appare particolarmente complicata e di difficile soluzione. – segue –
gli occhiali di Piero su…
GIACOMO MATTEOTTI
Il 10 giugno 1924 veniva assassinato Giacomo Matteotti.
Pochi giorni prima , il 30 maggio, aveva denunciato in Parlamento illegalità e violenze fasciste per vincere le elezioni.
La canzone popolare denunciò gli assassini e il mandante:
Erano in tanti Viola, Rossi e Dumini,
e il capo della banda Benito Mussolini.
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AVVISO (caso mai interessasse…)
Per qualche giorno sarò assente o poco presente.
Non posso partecipare agli inviti che mi inviate, sarà per la prossima volta.
Tornerò presto con anniversari, citazioni, poesie, poetesse sconosciute, false citazioni, biografie vere e false, storia, storia sarda, nazioni che conquistano l’indipendenza, brani di racconti su cui sto lavorando e tutto questo per Aladin Pensiero e per i vostri (sempre graditi, vanitas vanitatum) Mi piace.
Monumenti chiusi. Liberate la villa Pattarozzi!
Il declino di villa Pattarozzi. Ci vorrebbe un consistente restauro per riportarla agli antichi splendori e a un suo appropriato utilizzo, ma intanto liberatela da erbacce, zecche, ratti e altri ospiti indesiderati!
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Auspichiamo che quanto prima la villa possa essere restaurata e ricuperata alle sue funzioni (abitative o di rappresentanza). Ma, a quanto se ne sa – anche sulla base dell’articolo di Pietro Picciau su L’Unione Sarda, che abbiamo ripreso da ComuneCagliariNews.it – spetta ai proprietari privati intervenire. Intanto però è intollerabile lo stato di abbandono del giardino di pertinenza della villa, colonizzato da erbacce e, a quanto dicono gli abitanti delle case adiacenti, abitato da zecche, ratti e altri ospiti poco piacevoli. Sulla base della propria recente ordinanza il Sindaco deve intervenire per ingiungere ai proprietari di provvedere a che si facciano le pulizie del giardino, mettendolo in sicurezza rispetto ai pericoli di incendi. Nulla sappiamo delle condizioni della villa. A prescindere dai diritti di proprietà, la cittadinanza ha diritto di sapere e di verificare se la villa possa essere restituita al suo antico splendore, come sarebbe bene e giusto.
Fonte delle informazioni: L’Unione Sarda. Articolo ripreso da ComuneCagliariNews, 3 marzo 2014. LA CITTÀ DIMENTICATA. Erbacce e giardino in abbandono nella residenza (1897) del Corso. La progettò Dionigi Scano e vi soggiornò Tommaso Marinetti - segue -
Quando la Regione programmava per la Cultura. Piano regionale per i beni culturali, gli istituti e i luoghi della cultura
Maria Antonietta Mongiu nel suo intervento al Convegno sullo Statuto, tutto improntato sulla Cultura e sulle politiche culturali per la Sardegna, in chiusura (la registrazione audio/video completa della manifestazione sarà presto disponibile in rete e ne daremo tempestiva informazione) ha invitato la Giunta regionale a togliere dai cassetti il “Piano regionale per i beni culturali, gli istituti e i luoghi della cultura” approvato nel corso del suo mandato di assessore regionale alla Cultura. Per la redazione del Piano – ha ricordato M.Antonietta – l’Assessorato si era avvalso della consulenza di Pierluigi Sacco, uno dei massimi esperti accademici europei in materia di Economia della Cultura. Aladin ha rintracciato la documentazione nel sito web della Regione e tosto ve la propone. In primis alla Giunta in carica!
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA. Giunta Regionale. Seduta del 18/11/2008
Delibera del 18 novembre 2008, n. 64/6 [file .pdf]
LR 14/2006. Norme in materia di beni culturali, istituti e luoghi della cultura. Art. 7 – Piano regionale per i beni culturali, gli istituti e i luoghi della cultura.
- All. Piano 64/6 [file .pdf]
- All. A DGR 64/6 [file .pdf]
- Scarica le mappe dalla pagina delle delibere della GR del 18/11/2008. All. 64/6 mappe da 1 a 4 [file .zip] – All. 64/6 mappe da 5 a 8 [file .zip]
la sedia di Vanni: attendendo buone nuove da palazzo ducale
Sassari
La Giunta prossima ventura
di Vanni Tola
Al momento l’unica certezza è rappresentata dall’elezione del Sindaco Nicola Sanna, il resto è nebbia. Cercare di capire ciò che accede intorno al nuovo Primo cittadino e, in particolar modo, in casa Pd è impresa ardua. Nicola Sanna, dopo aver sconfitto il vecchio gruppo dirigente del Pd alle primarie e aver conseguito una brillante affermazione alle elezioni, è ora all’opera per predisporre la nuova Giunta. E qui cominciano i problemi. Il neo Sindaco era a capo di un cartello elettorale composto da undici formazioni politiche. Alcune di queste formazioni sono state eliminate dalla scelta degli elettori, altre sono lì e attendono di avere la loro quota di rappresentanza in Giunta. Ma il principale problema è un altro. Il gruppo dirigente locale del maggior partito della coalizione, il Pd, ha mal digerito la sconfitta alle primarie e con un lavoro certosino, porta a porta, ha raccolto un risultato elettorale tale da poter pesantemente condizionare le scelte future del neo eletto Sindaco relativamente alla formazione della Giunta e, più in generale, nella amministrazione della città. Mai il Pd è apparso cosi diviso al proprio interno. Leggendo le cronache del quotidiano locale si apprende dell’esistenza all’interno del partito di un’area Spissu-Borghetto, di un’area Demontis, dell’area del segretario regionale Silvio Lai. Segue nell’ordine il gruppo Sanna-Carbini-Spanedda- Marras, l’area di Gavino Manca e Bruno Dettori, la storica area che fa riferimento a Progetto Sardegna e al gruppo di Duce-Spanedda, i Ganaiani (riferimento l’ex Sindaco Ganau), qualche civatina e probabilmente dimentichiamo qualcuno. Un’armata Brancaleone, piuttosto che un partito, che poi deve fare i conti con gli alleati di coalizione mentre qualcuno degli aspiranti a incarichi in Giunta ha già fatto sapere, senza troppi giri di parola, di essere pronto a passare all’opposizione se non saranno soddisfate le proprie richieste. In questa disperata situazione, il sindaco Sanna ha tentato il tutto per tutto assumendosi la responsabilità di predisporre una Giunta rendendone pubblica la composizione. Codice Renzi sul decisionismo in una mano e lista dei consiglieri nell’altra mano si apprestava a dare alla città di Sassari una nuova Giunta. Come don Abbondio, di Manzoniana memoria, ha incontrato sul suo cammino i “bravi” che, in un primaverile sabato pomeriggio, gli hanno comunicato che quella Giunta non andava varata, necessitavano radicali cambiamenti. Dalla mezzanotte del fatidico sabato la proposta di Giunta è stata ritirata e si sono riaperte le trattative all’interno del Pd. Il nuovo sindaco, a differenza di don Abbondio, pare coraggioso e determinato ma le trattative in corso nelle segrete stanze di partito e nei gazebo dei bar di via Roma non hanno finora prodotto risultati apprezzabili. La situazione appare particolarmente complicata e di difficile soluzione. Una possibilità è la predisposizione di una Giunta orientata al cambiamento e fortemente ancorata al programma elettorale che vedrebbe la luce, però, con una forte opposizione interna da parte di un consistente gruppo di appartenenti al maggior partito della coalizione. L’alternativa potrebbe essere una Giunta di compromesso tra il neo eletto sindaco e il vecchio gruppo dirigente del Pd con buona pace dei propositi di cambiamento, rinnovamenti, rottamazione del vecchio modo di fare politica che ha rappresentato l’asse portante del programma elettorale del sindaco Sanna. All’orizzonte si scorgono soltanto nubi minacciose, potrebbe perfino saltare tutto per aria. Il Pd, con buona pace dei proclami del segretario Lai, potrebbe subire un ulteriore processo di degrado politico. L’elettorato che ancora una volta ha mostrato di crederci, potrebbe scegliere l’area del disimpegno o dell’antipolitica. Sassari potrebbe diventare l’ennesima Livorno in mano ai grillini. Attendiamo buone nuove.
PODERI AL POPOLO per la sovranità agroalimentare
PODERI AL POPOLO 2 edizione: incontro dibattito sulla sovranità agroalimentare
11 giugno 2014, ore 17.00 – Aula Magna Dipartimento di AGRARIA dell’Università della Sardegna – Università di Sassari
Poderi al popolo seconda edizione è un occasione di scambio e di conoscenza tra realtà locali, regionali, nazionali e
internazionali che ha al centro il tema dell’agricoltura e
dell’accesso alla terra. Parteciperanno la Dottoressa Estelle Delèage, Università di Caen, che illustrerà la
possibilità di trasformare l’agricoltura onnivora-industriale in un agricoltura sostenibile, il Dottor Manel Epicur, Università di Valencia, che parlerà della Plataforma per la Soberania Alimentària del País Valencià, il Dottor Fabio Parascandolo, Università di Cagliari, interverrà sulle modalità di democratizzazione della gestione delle filiere agroalimentari. Infine il Prof. Francesco Nuvoli farà il punto sulla situazione in Sardegna e sulle politiche adottabili per consentire un reale accesso alla terra.
MODERA Marilena Budroni, Università di Sassari
SALUTI Giuseppe Pulina, Direttore del Dipartimento di Agraria Università di Sassari
Allegati
- Locandina (file PDF – 314 Kb)
- Poderi al popolo Invito (file PDF – 569 Kb)
- Poderi al popolo, fonte sito Uniss Dip. Agraria