Monthly Archives: maggio 2014
gli occhiali di Piero su…
SEBASTIANO SATTA
Avvocato, giornalista, scrittore, poeta, Sebastiano Satta nasce a Nuoro il 21 maggio 1867. Studia e si laurea a Sassari, dove scrive sul quotidiano L’Isola. Celebre la sua intervista a Tre banditi “scoop di fine secolo, il primo e forse il più grande della storia del giornalismo in Sardegna” (Ignazio Delogu).
Nel 1908 a causa di una paralisi non potè più parlare, per cui abbandonò la professione di avvocato e si dedicò esclusivamente alla poesia, fino alla morte, che giunse a soli 47 anni.
Nuoro gli ha dedicato la bella piazza realizzata da Costantino Nivola.
(Vedi su Aladin Pensiero, 16 dicembre 2013, la sua poesia I banditi).
———————-
FALSE BIOGRAFIE
GUGLIELMO TELL. Guglielmo Tell, non tutti lo sanno, era sardo.
Si chiamava Guglielmo Tedde. Nacque intorno al 1280, a Uri, o forse a Burgos.
Dell’infanzia, pastorello alle pendici del massiccio del Gennargentu, si sa poco, ma già da piccolo era famoso per la mira straordinaria, a mano nuda o con la fionda, come tutti i pastorelli, si sa.
Sui 20 anni si recò a Roma per il Giubileo indetto da Bonifacio VIII, là incontrò un possidente svizzero che lo assunse al suo servizio come guardiacaccia.
Primo emigrante sardo, divenuto svizzero si sposò ed ebbe un figlio, Hans, che lui chiamava Giuannicu in ricordo di suo padre.
Ignaro delle usanze del luogo, nel 1307, proprio il 18 novembre, giorno infausto per i sardi, si recò in città. Passando nella pubblica piazza non riverì, come d’uso, il cappello dell’imperatore e, ai richiami dei cittadini presenti, disse solo “Eh ba’!”
Fu arrestato e costretto dal tiranno locale, anche lui sardo, un certo Gessa che aveva cambiato il nome in Gessler, alla terribile prova di scagliare una freccia verso una mela posta sulla testa del figlio Hans. “Già che sei molto balente, vediamo come te la sbucci questa mela, o Tedde!”
Guglielmo colpì la mela, non con una freccia, come dicono, ma usando la fionda. “Fermo gioco, disse Gessa, così non vale!”
E lo fece arrestare di nuovo, ma Guglielmo scappò e fece il latitante.
Gessler gli diede la caccia, ma finì ucciso da un colpo arrivato da dietro un muretto a secco. Intanto altri sardi emigrati si erano uniti a Guglielmo: originari dei quattro Giudicati, cantavano le loro belle “cantones”, li chiamavano i Quattro cantones.
Cantavano “Procurade ‘e moderare balivos sa tirannia”, i Balivos erano i baroni di allora, proprietari delle terre protetti dall’imperatore.
Il 1° agosto 1308 i Quattro Cantoni si ribellarono e liberarono le terre dal dominio austriaco. Erano tutti federalisti e crearono la Confederazione. Per la lingua, nessun problema, ognuno parlava la sua e si capivano benissimo.
Guglielmo dicono che morì qualche anno dopo per salvare un bambino dalla furia delle acque durante un’alluvione, lo salvò, ma lui annegò, non sapeva nuotare.
PAESI CHE SCOMPAIONO
BORUTTA. Un grande passato.Il nome antico era Gruta, nella piana di Sorres, abitata fin dal neolitico, oltre 5mila anni fa. A Borutta si trasferì la popolazione della scomparsa Sorres, rasa al suolo dagli Aragonesi nel 1388,
Borutta fu quindi sede vescovile, Nel suo territorio, su una collina a poca distanza dal paese, la bellissima ex-cattedrale di S.Pietro di Sorres, XI e XII secolo, che oggi ospita un convento di frati benedettini.
Sotto il monastero è ancora visitabile la Grotta sa Rocca Ulari, abitata nel neolitico e utilizzata anche come luogo di sepoltura, ospita una colonia di pipistrelli di cinque diverse specie. Fino ad epoca recente se ne estraeva il guano.
Il 29 giugno, S.Pietro, una processione in costume parte a cavallo dalla chiesa parrocchiale e raggiunge il monastero per la festa del santo.
Fino a un secolo fa Borutta contava oltre 700 abitanti, oggi meno di 300, in continua diminuzione. E’ quindi destinata a scomparire. Se non si fa nulla…
in giro con la lampada di aladin…
– Coder Dojo a Cagliari da 5 al 7 giugno in Leggendo metropolitano
.
.
.
PROBLEMI N(M)OSTRI. L’università sta morendo
di Giovanni Salmeri, su Roars
Fuori: in giro con la lampada di aladin…
- La Sardegna fuori dall’Europa?
di Salvatore Cubeddu
- La Sardegna fuori dal Galsi
by SardegnaSoprattutto
.
– segue –
I Cluster, questi sconosciuti
Dopo il Cluster CL.A.N Agrifood per l’agricoltura, decolla SPRING per la bioeconomy e la chimica verde.
di Vanni Tola
In un precedente articolo Aladinews si è occupato del Cluster CL.A.N. (Cluster Tecnologico Nazionale) AGRIFOOD presentato qualche mese fa nella sede della Società Porto Conte Ricerche. Un progetto importante per lo sviluppo del comparto agroalimentare isolano, realizzato con riferimento alle direttrici della politica comunitaria e in sintonia con le richieste e le caratteristiche dell’economia della globalizzazione. Descriviamo oggi un altro Cluster, che pure interessa la Sardegna, riguardo al progetto Matrìca per la riconversione del polo chimico dell’area industriale di Portotorres. Il Cluster Tecnologico Nazionale della “Chimica Verde” denominato SPRING – Sustainable Processes and Resources for Innovation and National Growth. Un megaprogetto che si pone l’obiettivo di incoraggiare lo sviluppo delle bioindustrie in Italia attraverso un approccio organico all’innovazione, per rilanciare la chimica italiana sotto il segno della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Facendo riferimento ai più recenti orientamenti dell’Unione Europea nel campo della bioeconomy, il Cluster Spring persegue lo scopo di stimolare la ricerca e gli investimenti in nuove tecnologie, con un costante dialogo con gli operatori economici del territorio. Le aziende promotrici del Cluster Spring sono Biochemtex, Novamont e Versalis - tre realtà industriali leader nello sviluppo di tecnologie e processi molto innovativi e nella messa a punto di materiali e prodotti da fonti rinnovabili – e Federchimica, che rappresenta l’industria chimica italiana nel suo complesso. Al Cluster aderiscono diverse imprese che operano nell’ambito della bioeconomy e rappresentano l’intera filiera italiana della chimica verde. Dalle imprese agricole a quelle impegnate nella ricerca di prodotti chimici da fonti rinnovabile e nelle biotecnologie industriali, comprese quelle che operano nella realizzazione di materiali e bioprodotti e nella trasformazione e lo smaltimento di materiali. Si contano al momento già 130 adesioni, tra aziende (45%), centri di ricerca (29%), enti locali (7%) e associazioni (19%) Un insieme di soggetti uniti da un progetto e una strategia di sviluppo comune per il comparto chimico. Otto Regioni italiane e, tra queste la Sardegna, si sono impegnate a sostenere l’attività del Cluster riaffermando la coerenza e la funzionalità delle loro strategie di programmazione e di sviluppo con gli obiettivi dell’iniziativa e impegnandosi a sostenere attività di supporto per lo sviluppo del progetto. Il Cluster Spring – con una rete di cooperazione fra le Amministrazioni interessate – persegue l’obiettivo di determinare ricadute positive nei territori con strategie di sviluppo coordinate a livello nazionale e locale. Il risultato di tali azioni dovrebbe favorire la crescita e lo sviluppo della bioindustria italiana attraverso l’innovazione e il rilancio della nuova industria chimica che dovrà essere caratterizzata da sostenibilità ambientale, sociale ed economica. - segue -
gli occhiali di Piero su…
FALSE CITAZIONI
Datemi un euro d’appoggio e vi solleverò il PIL.
(Archimede)
——-
- Accadeva il 20 maggio. Gli occhiali di Piero del 20 maggio 2013
——————–
.
POETESSE SCONOSCIUTE
IL PUNTO
Finita l’inutile ricerca.
Negli occhi ho conservato
un mare azzurro
e l’orizzonte vuoto
con una vela bianca
annegata nel sole.
E’ solo un punto
tra nascere e morire.
(Gianna Manca)
Start Up: Abinsula
Dall’Isola arriva la volontà e la forza di lavorare: “nella nostra terra e dalla nostra terra, dove viviamo, senza limiti”.
Intervista ad Andrea Sanna (Abinsula)
di Alessandro Ligas, Ttecnologico
I sogni nel buio del cassetto valgono quanto un paio di calzini. Tirateli fuori. (Andrea Sanna)
Abinsula significa “dall’isola” ed è un’azienda che offre soluzioni nei campi Web, Mobile, Smart TV e dei sistemi Embedded.
La società, fondata nell’aprile del 2012, è cresciuta costantemente riportando diversi successi di mercato tali da posizionarsi come una delle aziende riconosciute nel mondo automotive per la sua capacità di innovazione tecnologica.
Con sede principale a Sassari, ma presente anche a Torino ed a Cagliari, la società offre competenze di alto livello sulle tecnologie più recenti e vanta esperienze, in Italia e all’estero, nella progettazione di sistemi e applicazioni per diversi settori, con particolare attenzione alle tecnologie e architetture software opensource. – segue –
Le novità (si fa per dire) sul dopo Galsi
(Dal sito della Regione Sarda, 19 maggio 2014) Regione e Governo: sì alla metanizzazione della Sardegna
Il viceministro De Vincenti ha confermato l’interesse alla metanizzazione della Sardegna, così come rappresentato dalla Regione, dichiarando la scelta in linea con la Strategia Energetica Nazionale. Parallelamente, la Regione lancerà un confronto con tutti i Portatori d’Interesse sardi, così che le varie possibilità sulla metanizzazione possano essere valutate all’interno del più ampio Piano Energetico Regionale in via di definizione. – segue -
gli occhiali di Piero su…
FALSE CITAZIONI
Siamo a cavallo.
(John Wayne)
…………………..
- Un anno fa con gli occhiali di Piero (19 maggio 2013)
———————
.
INVITO ALL’ASTENSIONE
Votate tutti ma non i buffoni.
.
.
———————
LA BATTAGLIA DI MACOMER
Il 19 maggio 1478 Leonardo Alagon viene sconfitto a Macomer.
E’ lo scontro finale tra Aragona e Arborea, vinto dal vicerè Nicolò Carroz.
La battaglia, iniziata prima dell’alba, tra Borore e Macomer, dura tutto il giorno.
Tra i tanti uccisi c’è anche il figlio primogenito di Leonardo, don Artaldo.
Alagon, con gli altri due figli, i fratelli e il visconte di Sanluri, fugge a Bosa.
Là si imbarcano tutti per Genova, ma non vi arrivano: sono arrestati e condotti prigionieri prima in Sicilia, poi in Catalogna, dove Leonardo morirà dopo una lunga prigionia- Le figlie vanno in clausura nel monastero di S.Chiara a Oristano.
Nel 1479 la Spagna è ormai padrona incontrastata in Sardegna.
(su Leonardo vedi in Aladin Pensiero: 14 aprile 2013 e 14 aprile 2014, 5 settembre 2013).
la tavolozza di Licia
IL MAGNIFICO GERRIT. “Il violinista” (Gerrit Dou, Leida 1613-1675). Il personaggio si affaccia alla finestra mentre suona, lo spartito è sul davanzale, dove vi è appoggiato il solito lussuosissimo tappeto dai colori vivaci che contrasta col marmo del rilievo (solito tema dei piccoli Cupidi che danzano intorno alla capra Amaltea (?). Forse siamo in un locale, tipo un’osteria; due avventori siedono al tavolo, sullo sfondo. Il violinista guarda qualcosa… ma che cosa ?
———————–
IL FANTASTICO GERRIT. Gerrit Dou: “Il Cavadenti”, (detto anche dentista!).
Il povero villico dai calzoni a brandelli, per pagare il conto, ha portato un cesto con i prodotti della campagna (si vedono le uova…). Nello “studio” dentistico illuminato da una luce tenue che viene dalla finestra (riflessa dal paiolo di rame appeso), si intravedono un violino e un teschio (nella madia sullo sfondo), simboli della precarietà e dei dolori dell’esistenza ma anche dell’incoercibile gioia di vivere, e un bacile in primo piano, dove presumibilmente verrà deposto il dente cariato… il paziente stringe i pugni, il medico è assorto nella sua operazione. Ecco, dunque, come ci si cavava i denti nei bei tempi che furono…
—
[Materiale didattico. Le illustrazioni sono reperibili in rete: Gerrit]
in giro con la lampada di aladin per Galsi e dintorni
- Bye, bye, gasdotto Galsi, arrivano i rigassificatori? La posizione del Gruppo d’intervento giuridico
- Anche sul manifesto sardo
- Galsi, un no che inquieta. E sull’energia serve una moratoria, esattamente come nel 2004 si fece con la Salvacoste. Vito Biolchini sul sito vitobiolchini.it
- About Galsi sul sito della RAS.
- Pratica dell’obbiettivo. Gruppo d’intervento giuridico; per il Galsi la Giunta regionale disponga una “consultazione pubblica preventiva” - Sulla democrazia partecipativa sempre pertinenti e di sicuro riferimento le parole del prof. Umberto Allegretti (intervista di Unicafor del 2 aprile 2008)
- Una scelta economicista e rinunciataria: il commento di Aladin - segue -