Monthly Archives: gennaio 2014
oggi san Marcello
by Bomeluzo
#16gennaio #SanMarcello patrono di stallieri e allevatori di cavalli
sant’Efis sballiau
Per descrivere una persona brutta di faccia (o solo per farla passare come tale) i cagliaritani di Stampace usavano dire “leggiu commenti sant’Efis sballiau”. E, in effetti, questa statua lignea del santo (di origine bizantina, la più antica tra le tre statue dell’Arciconfraternità), non è proprio di bell’aspetto, ma lo “sbaglio” dell’artista si riferisce al fatto che pose nella mano destra del santo, anziché nella sinistra come la tradizione vuole, la palma del martirio.
Nella foto di oggi 15 gennaio, festa di sant’Efisio, Gianni esclama: “Oh Efis, ma ses leggiu diadeus!”
Nell’altra foto la seconda statua del santo, opera di Giuseppe Antonio Lonis (grande artista sardo su cui come Aladinews ci siamo soffermati e su cui torneremo), portata oggi in processione. E’ molto bella e appare maestosa, per merito del grande pennacchio, in effetti l’altezza è di 125 cm. La terza statua del santo presente nella chiesa di sant’Efisio in Stampace è quella portata in processione a Nora il primo maggio (con rientro in città il 4 maggio).
aspettendi Efis
«Ti chiedo anche, o Signore, di difendere questa città del popolo cagliaritano dalle incursioni dei nemici e fa che si allontanino dal culto degli idoli e respingano gli inganni dei diavoli e riconoscano come vero, unico Dio, Gesù Cristo, Nostro Signore. E quanti fra loro soffriranno per qualche malattia, se verranno nel luogo dove sarà posto il mio corpo, per recuperare la salute o se altrimenti si troveranno stretti dai flutti del mare o saranno oppressi da popoli barbari o saranno rovinati da carestie o da pesti, dopo aver pregato me, servo tuo, siano salvi per Te, Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, Luce dalla Luce, e siano liberati dalle loro sofferenze»
(Preghiera attribuita a sant’Efisio, riportata nella Passio Sancti Ephisi del presbitero Marco)
Stasera la Passio Sancti Ephisi, prima uscita di Sant’Efisio per il 2014, a cui parteciperanno oltre mille persone in abito tradizionale, parte da via Azuni alle 18.
Il Santo è atteso davanti al Municipio per le 18.30 e arriverà alla Chiesa a lui intitolata intorno alle 19, ora in cui inizierà la Messa officiata da Monsignor Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari.
Dalle 17.45 in via Roma, di fronte al Palazzo Civico, il coro polifonico S’Arrodia di Sinnai accompagnerà la Processione recitando “Is goccius” in onore del Santo. (fonte Cagliari Infopoint)
Aspettendi chi passidi su santu
Nel primo riquadro la statua lignea di sant’Efisio, realizzata dal grande scultore ligneo sardo del Settecento Giuseppe Antonio Lonis
gli occhiali di Piero su…
LUIGI CANEPA
Nasce a Sassari il 15 gennaio 1849 il musicista Luigi Canepa.
Talento precoce e spirito combattivo, studia musica a Milano e a Napoli, garibaldino a 18 anni, ferito e fatto prigioniero.
Compone nel 1871 l’opera “Davide Rizzio” (musicista, segretario e amante di Maria Stuarda) su libretto del cugino, lo scrittore sassarese Enrico Costa, che fu rappresentata in Italia e in Spagna.
Un’altra sua opera, Riccardo III (1879), è lodata da Verdi e da Ponchielli.
Tornato a Sassari si dedica all’insegnamento e viene eletto consigliere comunale coi repubblicani (1891). Muore il 12 maggio 1914.
A lui sono intitolati a Sassari il Conservatorio di Musica, la banda musicale e una scuola media. Cagliari, Oristano, Alghero, Tempio, Genova, hanno strade intitolate a lui.
MOLIERE
Jean-Baptiste Poquelin, noto Molière, nasce a Parigi il 15 gennaio 1622.
Troppo lungo sarebbe dire della sua vita. Sognava di diventare un grande autore tragico, finchè si accorse di essere un genio della comicità, lavoro assai più difficile, nel quale è stato tra i più grandi, se non il più grande.
Di Molière ho tradotto in sardo, adattato e portato in scena “Le medecin malgrè lui”, ovvero Su dottori amarolla, con gli attori de La Maschera di S.Sperate, ormai tanti anni fa.
Autore e grande attore dalla voce chioccia, adatta al comico, morì praticamente sulla scena, e l’ultima volta c’era poco da ridere: recitava ne “Il malato immaginario” mentre era malato davvero, di tubercolosi, e con una risata forzata dissimulava la tosse che lo scuoteva; preso da convulsioni lo portarono subito a casa, in rue de Richelieu, due suore ad assisterlo, e morì alle dieci di sera del 17 febbraio 1673, a 51 anni.
C’est une étrange entreprise que celle de faire rire les honnetes gens.
PAUL LAFARGUE
Cubano, nato a Santiago il 15 gennaio 1842, liceale a Bordeaux e a Tolosa, studia medicina a Parigi. Innamorato di Laura Marx, bellissima figlia di Jenny von Westphalen e di Carlo Marx (il giovane si è affezionato prima a me, ma non ha tardato a far passare il suo fascino dal padre alla figlia), la sposa nel 1868, testimone di nozze Friedrich Engels.
Giornalista e attivista politico, partecipò alla Comune di Parigi nel 1871. – SEGUE -
elettorando&programmando: in giro per la rete con la lampada di aladin
- La conferenza-stampa di Francesco Pigliaru. Cristiano Bandini su SardiniaPost
- Perchè mi candido con Sardegna Possibile. Marina Spinetti su SardiniaPost
- Francesco Pigliaru a La Collina. Articolo di Vito Biolchini sul sito vitobiolchini
- Giovedì 16 gennaio Inaugurazione della sede di Cagliari di Sardegna Possibile. Evento su fb
Sardegna nelle e oltre le elezioni
Le elezioni che vengono, tra fantasmi ed attese
Abbiamo chiuso una settimana migliore delle precedenti, se concordiamo su una politica che abbia quale orizzonte di giudizio la fuoruscita dal governare presente e la prospettiva di insediamento nelle istituzioni di progetti di libertà per/con il nostro popolo.
Progetti: come aggettivarli? Sardisti, sovranisti, autonomisti, indipendentisti, separatisti… I concetti, che questi aggettivi sottendono, lasciano ciascuno una particolare e differente zona d’ombra o un cattivo ricordo, per come sono stati applicati o per le difficoltà a stenderli serenamente su un futuro percepibile. Rassicurano, però, due fatti: primo, la destra non è più sicura di vincere; secondo, l’ala ‘sardista’ (quella per la quale la Sardegna diviene il referente principale del pensare e dell’agire politico) forse non sarà espulsa del tutto dall’istituzione regionale.
Rassicurano, però, fino a un certo punto. Il cambio di guida del centro sinistra non risolve, di per sé, il dato di un PD reso retroguardia di un qualsiasi anche debole pernsiero autonomistico sia dall’incalzare della coscienza sovranista/indipendentista e sia dalla baraonda rivendicativa di un centrodestra che si è impossessato, quasi sempre stravolgendola, di parte significativa della strumentazione libertaria sarda disponibile (zona franca, flotta sarda, riduzione delle accise, limba …) . Visto che, nell’ultimo secolo, tutto quanto riguarda la libertà dei sardi come popolo è nato all’interno o intorno al partito sardo, con il suo precipitare nell’ultimo ventennio sono rimasti disponibili tutti i gioielli di famiglia, divenuti ingredienti che ogni cuoco politico cucina a seconda della dieta che ha scelto conveniente imporsi. - segue –
gli occhiali di Piero su…
PEPPINO MEREU
Il 14 gennaio 1872 nasce a Tonara il grande poeta sardo Peppino Mereu.
Una vita difficile, famiglia numerosa, persi entrambi i genitori, carabiniere a 19 anni, si congeda dopo sei anni per ragioni di salute. Malato, in urto col fratello, vive solo e campa la vita come poeta cantadore e come scrivano.
Muore l’11 marzo 1901, a 29 anni, pure ha lasciato tante poesie e più di una traccia nella cultura sarda: anche senza conoscerlo, tanti sardi hanno cantato o recitato i suoi versi, come “Nanneddu meu, su mondu est gai”.
La sua poesia in tristezza e allegria è sempre pervasa di sarda ironia (ho fatto la rima…), come quando tratteggia la maestra di scuola nell’epoca in cui si parla sardo, ma è obbligo parlare e scrivere in italiano:
Signora maestra,
per scriver minestra
no isco si cheret emma maiuscola…
La poesia si conclude con l’appello:
Non fate bordello,
facciamo l’appello:
Francesca Serpente: Presente.
Giuseppa Pignatta: Ammalata.
Gavina Pibiu: A su riu.
Luciana Gasparra: A sa giarra.
Marianna Frisciola: Cussa na’ chi non torrat a iscola.
La madre lo ha detto anche nel forno
che la maestra non capisce un corno
e pius de issa nd’ischit sa pizzinna
e dae cussu l’hat mandada a linna.
HUMPHREY BOGART
Il 14 gennaio 1957, a Westwood (Los Angeles) per un cancro alla gola, muore Humphrey Bogart. Affettuosamente detto Bogie, un mito del cinema in bianco e nero (quasi tutti i suoi film).
Grande amico di John Huston che nell’orazione funebre disse di lui: “non si era mai preso troppo sul serio, ma al lavoro teneva enormemente”.
Indimenticabile nei film: La foresta pietrificata, con Leslie Howard e Bette Davis; Una pallottola per Roy (sceneggiato da Huston); Il mistero del falco (regia di Huston); Casabanca con la Bergman; Acque del sud, film dove nel testo si contano due Nobel per la letteratura (Hemingway e Faulkner), sul set conosce Lauren Bacall, 25 anni più giovane, che due anni dopo sarà sua moglie; Il grande sonno; Il tesoro della Sierra Madre; La regina d’Africa (finalmente vince l’Oscar); L’ultima minaccia (quello con la battuta, ormai quasi proverbio, “è la stampa belleza e tu non ci puoi far niente”); L’ammutinamento del Caine; Sabrina; Ore disperate.
Nato a New York il giorno di Natale del 1899, amava andare a pesca in mare col suo battello, ed era un ottimo giocatore di scacchi (avrei potuto metterlo nell’elenco degli scacchisti morti a gennaio): pattò in simultanea contro Samuel Reshevsk, giocatore di livello mondiale, era arbitro nella Chess Federation, quattro sue partite si trovano su Internet.
Gli Stati Uniti gli hanno dedicato un francobollo.
MARIO GORDINI E SETTIMIO GARAVINI
Il 14 gennaio 1944 Mario Gordini e Settimio Garavini, partigiani comunisti, arrestati il 4 gennaio, dopo essere stati torturati, muoiono fucilati a Forlì. – segue -
il partito invisibile…
Ho l’impressione che ci sia un partito invisibile, trasversale, silenzioso di persone che vorrebbero fare concretamente, e hanno idee moderne e produttive per la Sardegna. Non parlano di politica, ma di quello che fanno o che potrebbero fare per la nostra isola: turismo, cultura, impresa. Vivono nel mondo reale e virtuale. Non fanno proclami né endorsement ma danno suggerimenti, sperimentano nuovi strumenti di comunicazione o promozione, sono spesso relegati in ultranicchie. Sono professionisti o pionieri, e vanno più veloci della politica. È a loro, e a quello che dicono e fanno, che bisogna prestare attenzione: potrebbe essere il secondo partito. Francesca Madrigali su fb
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con gli occhiali di Piero…
GIOVANNI FRANCESCO FARA
Il 13 gennaio 1591 è consacrato vescovo di Bosa Giovanni Francesco Fara.
Insigne storico sardo, laureato in diritto civile e canonico, studiò a Bologna e a Pisa. Nel 1580 pubblicò il primo volume del De rebus sardois.
Era nato a Sassari il 4 febbraio 1543. Morì a Bosa lo stesso anno che ne divenne vescovo, a soli 48 anni, Solo nel 1853 furono pubblicati gli ultimi volumi della sua opera sulla storia dei sardi.
Una via è a lui dedicata a Cagliari nel quartiere di Stampace.
ANGELO ZANTI
13 gennaio 1945, muore fucilato a Reggio Emilia il partigiano Angelo Zanti.
Nato a Cavriago il 24 settembre 1896, socialista a 16 anni, consigliere comunale, nel ’21 diventa comunista. Antifascista, è costretto a emigrare in Francia nel ’23. Rientra clandestino un anno dopo e a casa sua si stampa l’Unità quindicinale. Nel ’29 deve fuggire di nuovo in Francia, ma anche da lì viene espulso e finisce al confino a Ventotene. Dopo l’8 settembre è con la Resistenza nel reggiano, ufficiale di collegamento tra i partigiani della montagna e il comando regionale. Arrestato il 27 novembre 1944, viene torturato a Villa Cucchi, condannato a morte l’8 gennaio 1945.
“Cosa importa morire? Sono certo che il nostro sacrificio non sarà vano”.
GENNAIO NON AMA GLI SCACCHI – segue -
[foto da ricercare in rete: i Prigioni di Michelangelo] Michelangelo: Prigione (il cosiddetto Schiavo ribelle) 1513. E’ il “compagno” del precedente. Al Louvre sono vicini e dialogano ininterrottamente da 5 secoli. Anche questo donato da Roberto Strozzi al re di Francia Francesco I.
Sardegna: che fare?
di Vanni Tola
Una campagna elettorale molto breve e fortemente segnata dalle polemiche interne ai partiti, dalla frammentazione delle forze politiche e dall’affannosa individuazione dei candidati alla Presidenza, penalizzerà certamente il confronto preelettorale sui programmi e sulle idee, limitandolo fortemente. Ciò nonostante alcuni temi centrali del confronto politico finiranno con l’occupare comunque la scena e avranno un ruolo fondamentale nelle scelte degli elettori. I principali problemi dalla Sardegna sono sostanzialmente noti. Una gravissima crisi dell’apparato produttivo industriale con conseguenze drammatiche sull’occupazionale. La necessità di ripensare un nuovo modello di sviluppo industriale che permetta alla nostra isola di avere uno spazio e un ruolo nella nuova riorganizzazione internazionale del lavoro e della produzione che i processi di globalizzazione stanno mettendo in evidenza. Un problema che impone un confronto sul nuovo modo di produrre prodotti chimici (es. chimica verde, biochimica) e, più in generale, sulle prospettive offerte dalla green economy che è strettamente connesso con la questione dell’approvvigionamento energetico e delle energie alternative e con i problemi di tutela della salute e dell’integrità dell’ambiente. Occorre poi confrontarsi nel merito delle problematiche riguardanti lo sviluppo e la valorizzazione delle più importanti risorse locali dell’isola, agricoltura e turismo in primo luogo, ma anche la pesca, la risorsa ambiente, i trasporti interni ed esterni, le comunicazioni.
-segue-
gli occhiali di Piero su…
ARNOLDO FOA’
Se n’è andato ieri alla bella età di 97 anni. Era nato a Ferrara nel 1916 e tra pochi giorni il 24 gennaio avrebbe compiuto i 98 anni. Ha lavorato fino all’ultimo, nonostante l’età. Oggi troveremo la sua biografia dappertutto, ma forse non diranno proprio di quando, circa trent’anni fa, a Cagliari con gli attori della Cooperativa Teatro Sardegna preparava “Questa sera si recita a soggetto” di Luigi Pirandello. Lo conoscemmo di persona in quella occasione, durante le prove al piccolo Auditorium di Piazza Dettori, dopo averlo visto al cinema e sentito nei dischi recitare Garçia Lorca.
E’ persino banale dire della sua straordinaria padronanza del palcoscenico e dei tempi teatrali e come si divertiva nelle prove a fare uscite fuori testo.
Nei momenti liberi passeggiava per Cagliari, difficilmente anonimo con quella faccia ben nota, pronta a tutti i passaggi, preferibilmente al sorriso.
Addio carissimo, da quando eravamo bambini ai nostri capelli bianchi ci hai fatto una bella compagnia.
PADRE LUCA CUBEDDU
Muore a Oristano il 12 gennaio (forse) 1828 (o 1829) padre Luca Cubeddu (Giovanni Pietro al battesimo). Nato a Pattada nel 1748 (s’ignora il giorno).
Prete, poeta e bandito (latitante con l’accusa, probabilmente ingiusta, di omicidio), celebrava messa ai banditi sotto l’ombra di una quercia. – segue -