Monthly Archives: ottobre 2013

LA STRAGE DEI PICCOLI MARTIRI

strage di gorlaIl 20 ottobre 1944 nella scuola elementare “Francesco Crispi”, quartiere Gorla a Milano, muoiono 184 bambini e tutti i loro insegnanti, rifugiati nel sotterraneo della scuola, sotto le bombe dei B24 americani.
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Bioeconomy e Chimica verde in Sardegna: per decidere informati nell’interesse dei sardi

Noi della news Aladin riteniamo necessario approfondire la questione della bioeconomy nel momento in cui può costituire un importante positivo investimento per l’economia della Sardegna. Sappiamo quali sono i rischi in termini di consumo del territorio e salvaguardia dell’ambiente. Tutto va valutato e rigorosamente misurato in termini di costi e benefici, fatto salvo il principio che nessuna concessione può essere accettata rispetto alla salvaguardia della salute dei cittadini. A noi sembra che sussistano le condizioni perchè le scelte vengano fatte nella misura e nei termini accettabili, purchè, ed è questo il punto, tutto sia sotto il controllo sociale, che si esercita in diversi modi, ma soprattutto con il potere sovraordinato delle Istituzioni rappresentative. Informarsi e approfondire per decidere informati, con l’aiuto determinante della comunità scientifica, rappresentata in massima parte dall’Università, la quale ultima deve essere assolutamente indipendente nel rilascio delle sue valutazioni e certificazioni. Con questo spirito “laico” abbiamo intrapreso e continuiamo il nostro lavoro, affidato come coordinamento al nostro redattore Vanni Tola, giornalista ed esperto in materia ambientale. Ovviamente siamo disponibili ad accogliere e diffondere qualsiasi contributo, anche radicalmente critico, purchè nello spirito del confronto democratico.
Tutti i contributi su bioeconomy e chimica verde apparsi su Aladinews sono recuperabiii nel link sottoindicato:

https://www.aladinpensiero.it/?s=La+Sardegna+e+la+bioeconomy
La Sardegna e la bioeconomy: i primi passi della chimica verde
chimica-verde-Maste-Unissdi Vanni Tola
Prosegue l’analisi delle comunicazioni presentate nel convegno “Il Nord Sardegna polo europeo della chimica verde” organizzato a Sassari, nello scorso mese di Settembre, dal Consorzio provinciale industriali e dal Dipartimento di Chimica e Farmacia dell’Università. Ci soffermeremo, questa volta, su alcune relazioni che hanno descritto significative attività riguardanti l’impiego delle bioplastiche. La Ecozema è una società di Vicenza creata circa duecento anni fa. Originariamente lavorava il legno per produrre mollette per il bucato, in seguito, con l’introduzione delle materie plastiche, si è riconvertita verso la produzione di mollette per bucato di plastica. In questo periodo – lo racconta il responsabile commerciale Mauro Apostolo – è in atto un processo di riconversione dell’Ecozema alle produzioni della chimica verde. Questa operazione, realizzata in collaborazione con Novamont, pone al centro l’impiego di un prodotto principe della chimica verde, il Mater-bi. Il Mater-Bi è un prodotto biodegradabile e compostabile che si ricava da componenti vegetali come l’amido di mais e polimeri biodegradabili ottenuti sia da materie prime di origine rinnovabile che da materie prime di origine fossile. Si presenta in forma di granulo e può essere lavorato secondo le più comuni tecnologie di trasformazione, per realizzare prodotti dalle caratteristiche analoghe o migliori rispetto alle plastiche tradizionali, ma perfettamente biodegradabili e compostabili. L’impatto ambientale di questi prodotti è minimo e si riduce la quantità di rifiuti post consumo. Nel caso specifico della società Ecozema il Mater-bi è utilizzato per la produzione di posate e altri oggetti per la ristorazione.
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La Ecozema è stata protagonista dei Giochi Olimpici di Londra 2012 nel settore dell’alimentazione di massa. Ha prodotto circa 13 milioni di pezzi di posate di plastica per ristorazione utilizzando 70 tonnellate di Mater-bi, che, come abbiamo ricordato, è un prodotto interamente compostabile. Ciò ha comportato un risparmio di emissioni di CO2 in atmosfera stimato in circa 20 tonnellate ed evidenti effetti positivi nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti nella regione londinese in occasione di questo grande evento internazionale. Un esempio concreto che indica quanto potrebbe essere realizzato, per esempio, in Sardegna applicando progetti analoghi alla ristorazione alberghiera, a quella ospedaliera e a quella delle grandi comunità. In Sardegna le applicazioni della chimica verde muovono i primi passi. Antonio Madau, Amministratore Unico Stemaplast Srl – Paulilatino (OR), ha presentato l’esperienza produttiva della propria azienda. La storia della Stemaplast inizia negli anni Novanta con la commercializzazione di imballaggi flessibili nell’isola. Nel 1998 l’azienda inizia la produzione e la trasformazione di materie plastiche diventando uno dei maggiori fornitori per il mercato regionale. Attualmente Stemaplast occupa 29 dipendenti ed è leader nel mercato regionale per la produzione di imballaggi flessibili, in polietilene di Alta e Bassa Densità, per l’alimentazione e per l’uso industriale e biopolimeri. I principali prodotti sono:
• Imballaggi flessibili per asporto merci (Shoppers Biodegradabili, compostabili in Mater-Bi e riutilizzabili PSV L.28/12);
• Sacchetti e Fogli Neutri per alimenti;
• Sacchi per la raccolta differenziata dei rifiuti (frazione secca e umida);
• Film estensibile per pallets;
• Film in bobina per uso alimentare e industriale .
La Stemaplast lavora annualmente 3600 tonnellate di prodotto con un impiego di 500/600 Tonnellate/ annue di Mater-Bi, circa 12.000 Kg al giorno. La Stemaplast è licenziataria Novamont (Lic. 021), e possiede oltre al marchio Mater-Bi, anche quello Ok-Compost che certifica l’effettiva compostabilità del prodotto ed è in fase di ottenimento del marchio CIC (Consorzio Italiano Compostatori.)
Interessante anche l’esperienza della Turris Sleeve S.c. ARL di Porto Torres che sta realizzando un impianto per la produzione di film termoretraibile per imballaggi speciali. L’impianto in progetto è destinato alla produzione di film per l’applicazione “SLEEVE”.
Lo “SLEEVE” termoretraibile è una manichetta o fascetta di film plastico saldata a tubo che, andando a ricoprire un oggetto di qualsiasi forma, lo riveste di una pellicola che può servire da imballaggio, da etichetta, da sigillo di garanzia. Questo film, debitamente riscaldato, si “ritira”, va cioè a seguire la silouette dell’oggetto che si vuol rivestire. Lo sleeve può essere stampato con immagini e testi, anche a colori, arrivando sino alla resa fotografica. Con questa tecnica è possibile personalizzare e impreziosire in modo semplice una confezione laddove sarebbe tecnicamente ed economicamente difficile ottenere analogo risultato con sistemi tradizionali. L’applicazione di “SLEEVE” ha un vastissimo utilizzo nel mercato italiano e in quello mondiale attualmente in forte espansione.
Le possibilità di impiego sono multi settoriali, dall’alimentare al farmaceutico, dalle bevande ai cosmetici, dai casalinghi ai giocattoli, dall’edilizia ai beni di largo consumo. Essendo facilmente stampabile può diventare marchio, imballaggio, testo d’istruzione d’uso, groupage, sigillo di garanzia del prodotto, oppure una qualsiasi combinazione degli stessi, secondo le esigenze. Lo sleeve si propone oltretutto con un ottimo impatto ecologico perché aderendo all’oggetto da rivestire grazie alle sue proprietà di termoretraibilità, non fa uso di collanti chimici per l’accoppiamento, cosa che, in fase di riciclaggio dei contenitori, comporterebbe ulteriori costose operazioni per rispettare le normative che ne regolano lo smaltimento. Da notare inoltre che l’incremento di mercato dello sleeve in Europa e negli Stati Uniti è stimato attorno al 15-20%.
La società Turris Sleeve S.c. ARL di Porto Torres intende produrre film in OPS in attesa di testare i nuovi prodotti della chimica verde (Mater-Bi® e derivati) con la prospettiva di svolgere un ruolo importante in un mercato con ottime prospettive di sviluppo.
Le esperienze descritte sono una piccola parte delle numerose attività di indotto che potrebbero operare in Sardegna per la lavorazione dei prodotti della bioraffineria di Matrìca. Le potenzialità dei prodotti di Matrìca, la buona disponibilità di terreni nell’area industriale di Porto Torres e la capacità di generare, intorno alla bioraffineria, l’insediamento di nuove attività di trasformazione dei prodotti di base della chimica verde, rappresentano la scommessa sul futuro di quel che resta del vecchio sito petrolchimico nel Golfo dell’Asinara.

La LAMPADA di ALADIN

lampadadialadmicromicro13- Aggiornamenti su Cagliari candidata capitale europea della Cultura 2019
- Fondi Ue programmazione 2014-2020. Proposta sensata di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana

La Sardegna e la bioeconomy: i primi passi della chimica verde

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di Vanni Tola
Prosegue l’analisi delle comunicazioni presentate nel convegno “Il Nord Sardegna polo europeo della chimica verde” organizzato a Sassari, nello scorso mese di Settembre, dal Consorzio provinciale industriali e dal Dipartimento di Chimica e Farmacia dell’Università. Ci soffermeremo, questa volta, su alcune relazioni che hanno descritto significative attività riguardanti l’impiego delle bioplastiche. La Ecozema è una società di Vicenza creata circa duecento anni fa. Originariamente lavorava il legno per produrre mollette per il bucato, in seguito, con l’introduzione delle materie plastiche, si è riconvertita verso la produzione di mollette per bucato di plastica. In questo periodo – lo racconta il responsabile commerciale Mauro Apostolo – è in atto un processo di riconversione dell’Ecozema alle produzioni della chimica verde. Questa operazione, realizzata in collaborazione con Novamont, pone al centro l’impiego di un prodotto principe della chimica verde, il Mater-bi. Il Mater-Bi è un prodotto biodegradabile e compostabile che si ricava da componenti vegetali come l’amido di mais e polimeri biodegradabili ottenuti sia da materie prime di origine rinnovabile che da materie prime di origine fossile. Si presenta in forma di granulo e può essere lavorato secondo le più comuni tecnologie di trasformazione, per realizzare prodotti dalle caratteristiche analoghe o migliori rispetto alle plastiche tradizionali, ma perfettamente biodegradabili e compostabili. L’impatto ambientale di questi prodotti è minimo e si riduce la quantità di rifiuti post consumo. Nel caso specifico della società Ecozema il Mater-bi è utilizzato per la produzione di posate e altri oggetti per la ristorazione.
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Cagliari candidata capitale europea della Cultura 2019. Ecco la Giuria

logoMibacIl MiBAC rende nota la composizione della Giuria di selezione per il titolo di Capitale Europea della Cultura – Italia 2019
Roma, 17/10/2013

Si comunica che la giuria di selezione per il titolo di Capitale Europea della Cultura – Italia 2019 è composta dai seguenti membri:

Manfred Gaulhofer – Austria
Steve Green – Regno Unito
Jeremy Isaacs – Regno Unito
Jordi Pardo – Spagna
Elisabeth Vitouch – Austria
Anu Kivilo – Estonia
Norbert Riedl – Austria
Lorenza Bolelli – Italia
Gerardo Casale – Italia
Paolo Dalla Sega – Italia
Emma Giammattei – Italia
Alessandro Hinna – Italia
Francesco Manacorda – Italia
Cagliari cap cult2019
- Cagliari candidata capitale europea della Cultura 2019 su Aladinews

Gli OCCHIALI di PIERO su…

d'AlembertCITAZIONE DELLA SERA
Bisogna riconoscere che se, nel secolo in cui viviamo, il tono irreligioso non costa nulla ad alcuni scrittori, muovere accusa di irreligiosità non costa niente a certi altri. Siate cristiani – si potrebbe dire a questi ultimi, – ma a patto che lo siate tanto da non accusare con leggerezza i vostri fratelli di non esserlo. (Jean D’Alembert, Discorso preliminare dell’enciclopedia).

Quartucciu tomba a camera di Cuccuru LinuVANDALI
GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413Il 19 ottobre del 439 i Vandali conquistano Cartagine, vale a dire l’Africa del Nord. Da lì i Vandali procedono alla conquista di un regno che comprende Sardegna, Sicilia, Corsica e Baleari e che dura in Sardegna per circa 80 anni, dal 456 al 534. Rappresenta il regno un governatore, assistito da funzionari. La Chiesa sarda non viene perseguitata, mentre sono confinati in Sardegna alcuni vescovi del nord-africa, tra i quali Fulgenzio e Feliciano, che porta a Cagliari le spoglie di S.Agostino (vedi Aladin pensiero del 28 agosto).
Nel 533 l’episodio del governatore Goda, che si dichiara autonomo e si proclama re di Sardegna. Viene sconfitto e giustiziato. Tuttavia l’Impero d’Oriente sconfigge i Vandali e la Sardegna nel 534 diventa bizantina.
Reperti della presenza vandala si trovano ancora in Sardegna: non lontano da Cagliari, in agro di Quartucciu, si trova una tomba vandala, non molto ben curata. Si sa, i Vandali erano loro, noi no.

La LAMPADA di ALADIN su CAGLIARI candidata CAPITALE EUROPEA della CULTURA 2019

lampadadialadmicromicro13cacapeucult-300x210
- Franco Masala in un intervento su SardegnaSoprattutto (Da Capitale del Mediterraneo a Capitale Europea della cultura), avanza una serie di critiche non sull’iniziativa in sè ma sul come è stata gestita nella fase di redazione e presentazione della pre-candidatura. Senza entrare nel merito dell’intervento, almeno in questo momento, sembra invece opportuno sollecitare che il dibattito si allarghi il più possibile (e a questo fine stiamo contribuendo anche noi di Aladin) sia in relazione all’iter della candidatura, che prevede un primo vaglio entro il mese di febbraio 2014, sia soprattutto per andare oltre la medesima candidatura, cogliendo la circostanza come opportunità per riflettere sulla città e sul suo ruolo, su quanto esiste e va migliorato, su quanto si può proporre di nuovo. La Cultura ci salverà!: è uno slogan non ancora logorato. La Cultura senza dubbio potrà salvare la nostra città in un nuovo rapporto con la Sardegna, della quale deve meritare il titolo di CAPITALE. Cagliari quindi capitale europea della Sardegna. Intanto segnaliamo ancora il sito del Comune di Cagliari su cui sono pubblicati i materiali del progetto presentato al Ministero dei beni culturali per la candidatura: eccolo. Ogni qual volta parliamo di questo argomento riportiamo anche un link riassuntivo dei contenuti ripresi da questo sito: eccolo!

Colpa e vergogna della/nella storia dei Sardi

sardi-e-ape2-MG_4800-1024x5751-300x168Colpa e vergogna della/nella storia dei Sardi
di Mario e Salvatore Cubeddu
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Gli OCCHIALI di PIERO

CITAZIONE DELLA SERA
La lingua della madre è un’esperienza indispensabile di vita.
Solo nel dialogo con la madre e successivamente con le altre persone che abitano la nostra infanzia si sviluppano i due emisferi del cervello che presiedono l’esprimersi della nostra vita sentimentale e cognitiva.
(Elisabeth Jankowski).

UN CONSIGLIO CHE NON SI CONSIGLIA A NESSUNO
60 consiglieri su 80, cioè tre quarti del Consiglio regionale della Sardegna. quella che in altre circostanze verrebbe chiamata “maggioranza qualificata” e qui più appropriatamente chiameremo “maggioranza squalificata”, sono indagati per aver fatto uso personale dei fondi destinati all’attività politica dei gruppi, in parole povere: hanno messo le mani nel cassetto sbagliato.
Il Presidente della Giunta regionale, famoso per essersi autodefinito Babbeo nel corso di un’indagine che lo riguarda, è rinviato a giudizio per abuso d’ufficio ed è in attesa di rinvio a giudizio per due distinte accuse di bancarotta. Questi signori sono stati preferiti dagli elettori nel febbraio del 2009, per ormai 5 anni sono stati al caldo, mentre almeno alcuni di loro dovevano stare al fresco, e magari si ripresenteranno agli elettori come il meglio che i loro democratici partiti son capaci di produrre.
Quando il sughero pesava e la pietra era leggera
ladri, briganti e furfanti, si mettevano in galera.

OBAMA ELOGIA LETTA
Dice che Obama ha lodato Letta: sta andando bene.GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413
Il Presidente Usa continua a perdere credibilità.

Oggi San Luca

Bomeluzo SanLuca
by Bomeluzo

VI DICO PERCHE’ I LAVORATORI DELL’ALCOA NON DEVONO ANDARE PIU’ A ROMA

CSS 1Lettera di Giacomo Meloni, Segretario nazionale della della Confederazione Sindacale Sarda

La SEDIA di VANNI: sulla tutela della salute dei cittadini nessuna tolleranza

radon radioattivita-300x240Blitz dei carabinieri del Noe a Fiume Santo.
Denunciato per inquinamento il direttore della centrale E.On.

A conclusione di una lunga e articolata attività di controllo i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Sassari hanno ispezionato la centrale elettrica della multinazionale E.On di Fiume Santo. La conseguenza immediata dell’intervento delle forze dell’ordine è stata la denuncia, a piede libero, del direttore della centrale termoelettrica Marco Bertolino per gravi inosservanze alle normative vigenti in materia di tutela ambientale. Sarebbero emerse, in particolare, grandi carenze negli impianti di depurazione delle acque reflue che confluiscono nel mare del Golfo dell’Asinara relativamente ai gruppi 3 e 4 alimentati a carbone con gravi conseguenze riguardo alla salubrità del mare. Secondo i carabinieri, inoltre, nella struttura non è stata garantita pienamente la prevenzione contro le polveri di carbone, attuando solo parzialmente l’irrorazione prevista dalle normative. In pratica si è venuto a determinare uno sprigionamento incontrollato di pericolose polveri nell’atmosfera sopra la soglia di sicurezza consentita per i valori rilevati di boro, cloruri e solfati. I controlli dei carabinieri si sono estesi anche agli impianti dei gruppi 1 e 2 alimentati con olio combustibile, ora praticamente fermi ma, oggetto di proroga per 700 ore con disposizione prefettizia per un loro utilizzo in occasioni di emergenza. Anche in questo caso si sono rilevate diverse le anomalie nelle infrastrutture che potrebbero determinare altri rischi per la sicurezza qualora tali gruppi fossero occasionalmente riattivati. Il tutto accade in un’area geografica che da tempo fa registrare livelli d’inquinamento ambientale impressionanti, superiori perfino, relativamente ad alcuni parametri di rilevazione, a quelli pur gravissimi registrati nell’area industriale di Taranto.sedia-van-gogh-4-150x150-bis1

Il fascino dell’Università della Sardegna, University of Sardinia

unica-uniss logodi Franco Meloni
Ammettiamo che il prof. Giuseppe Pulina, attualmente docente (illustre e autorevole, insomma uno di quelli che conta) dell’Università di Sassari fosse il più accreditato futuro rettore dell’Università della Sardegna, quella che si potrebbe formare con la (possibile, paventata o, al contrario, auspicata) unificazione dei due Atenei sardi, cesserebbe la sua avversione a detta operazione? Non fraintendetemi e, soprattutto non me ne voglia il prof. Pulina nel momento in cui uso la sua posizione al riguardo, anche perchè ha il pregio della chiarezza, come risulta espressa in diversi suoi interventi, ultimo quello su La Nuova Sardegna di oggi. Il mio ragionamento è questo: nel momento in cui i due Atenei si unificassero sul serio (e non con una finta federazione come l’esistente), dovrebbero cessare, sia pure con una certa gradualità, tutte le motivazioni ostative di tipo campanilistico o di appartenenza per fare posto invece a scelte ispirate a razionalità e soprattuto alla salvaguardia degli interessi delle popolazioni (sarde in primis), della scienza e, per ultimo ma non ultimi, dei giovani sardi. Certo occorrerebbe uno “spirito dei tempi” che allo stato non sembra soffiare sui cieli e sulle terre di Sardegna. Occorrerebbe, come occorre perchè ce n’è bisogno quanto il pane, ripensare tutta l’Università e il suo ruolo in e per la Sardegna, in e per l’Europa, e oltre… Discorso complesso, che non possiamo rimandare e, ovviamente, neppure lasciare appannaggio agli accademici (un po’ come la guerra: troppo seria e importante per essere lasciata in mano ai generali!). Insomma cerchiamo di discutere di questa grande questione con apertura mentale, tutto considerando… E, per favore, per prima cosa rivendichiamo e otteniamo (rivolgendoci allo Stato, all’Unione Europea, alla Regione) un treno veloce e frequente Cagliari-Sassari e viceversa, tale da consentirci di spostarci da una città all’altra in un’ora e mezzo. Questa si che sarebbe una condizione di effettivo successo dell’unificazione. E poi, a parte tutto, a me l’Università della Sardegna, University of Sardinia, mi piace!

La necessità di una rivoluzione culturale in tutta la sinistra, anzi nel corpo della società, e quindi in noi stessi come persone

pintor il manifesto sardoComportamenti e stili di vita individuali.
di Luigi Pintor
Dall’intervista di Annamaria Pisano a Luigi Pintor (1977) riportata da Marco Ligas su “il manifesto sardo”, speciale del 16 maggio 2013. L’argomento è così sintetizzato da Marco: “riguarda la contiguità tra la scelta politica/ideale necessaria per il cambiamento della società e il comportamento di noi stessi come singole persone che deve essere funzionale al cambiamento ipotizzato”. Ecco la domanda di Annamaria e la risposta di Lugi Pintor.

Non credi che la collocazione sociale di molti che si ritrovarono nel Manifesto, la loro incapacità di far politica in modo sostanzialmente diverso da quella che era stata la loro attività all’interno del PCI, rendeva già dall’inizio difficile l’attuazione del progetto politico del Manifesto?

Questa la risposta

Se c’è una cosa che abbiamo predicato fino alla noia, è stata la necessità di una rivoluzione culturale in tutta la sinistra, anzi nel corpo della società, e quindi in noi stessi come persone e come forza politica ed organizzazione nascente. Con questa formula di importazione (avremmo anche potuto dire riforma intellettuale e morale, e magari esistenziale) intendevamo una quantità di cose, relative alla ricerca di una nuova scala di valori (un nuovo modo di vivere, di produrre, di consumare), a un modo diverso di fare politica (tutto fondato sulla partecipazione diretta, sull’autogestione dal basso, sull’aderenza alla realtà sociale ed all’esperienza di massa) e così via. Ma intendevamo anche e soprattutto (o almeno io intendevo) anche un nuovo “stile” individuale. Ossia un rapporto più stretto (senza per questo cadere nell’astrazione o nel moralismo) tra le idee che si professano da un lato e la vita che si conduce dall’altro, cioè la propria collocazione pratica.

Per dirla più semplicemente, o magari paradossalmente, io non posso impedirmi di pensare, per esempio, che due professori universitari che guadagnano nello stesso modo, subiscono nello stesso modo lo sfascio dell’Università, non insegnano di fatto nulla a nessuno, partecipano insomma di una stessa condizione e collocazione intellettualmente, socialmente e politicamente negativa, non si distinguano sostanzialmente l’uno dall’altro anche se uno manifesta idee di sinistra e l’altro di destra. Per me la loro identità, la loro “funzione comune”, pesa di più delle loro diversità, come l’identità di due tifosi di sport è più evidente dell’essere uno laziale e l’altro romanista. Nel dire che ognuno è la sua collocazione sociale, intendo dire che tutti siamo condizionati oltre misura nella mentalità e nei comportamenti, dalle abitudini, dalle pigrizie, dagli interessi materiali, dai privilegi grandi e piccoli che sono connessi al nostro ruolo sociale. E credo che nessuno possa operare in modo rivoluzionario se in pari tempo non mette in discussione, almeno tendenzialmente, se stesso, il proprio ruolo, la propria collocazione, insomma la propria vita: se non compie cioè una rivoluzione culturale, anzi più di una, con costante verifica del rapporto che si stabilisce o non si stabilisce tra ciò che si dice e si pensa e ciò che si fa. Ciò vale soprattutto per gli intellettuali, naturalmente, ma vale anche a livello operaio, contro il corporativismo o l’economismo.

***
– See more at: http://www.manifestosardo.org/pintor-e-la-sardegna-2/#sthash.l0XZZO1C.dpuf

Gli OCCHIALI di PIERO

ADDIO MONTI
Addio Monti, sorgente dalla Bocconi ed elevato al Chigi, cima ineguale, noto a chi è cresciuto tra i soldi, impressi nelle banconote, non meno che lo sia l’aspetto dei tuoi ministeriali; contanti, dei quali si sente lo scroscio, come un suono di tanti domestici, ville e villette esenti dall’Ici sul pendio, branchi di pecore pasciute, addio! Quanto è tristo il tuo passo ora che ti allontani. Ora tu vai, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, disabellisci i sogni di ricchezza, tu meravigliato di esserti potuto risolvere, e torneresti indietro, se non pensassi che, un giorno, tornerai dovizioso. Addio!
chopin_1 CITAZIONE DELLA SERA
Un istinto di morte inontrollabile si è impadronito da tempo della scuola italiana e imperversa con sinistra disinvoltura sulle sue ultime spoglie. Letteralmente sommersa dal calunnioso discredito che mondo politico e mass-media le hanno gettato addosso, il suo stato è ormai terminale e sono assai deboli le speranze di poterla in qualche modo rianimare.
(Anonimo, 1975).GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413
CHOPIN. Il 17 ottobre 1849 a Parigi, alle due del mattino, muore Chopin, il poeta del pianoforte.
Aveva soltanto 39 anni. Era nato in Polonia il 22 febbraio 1819, padre francese, madre polacca, entrambi musicisti. Malato fin da piccolo, pare di tubercolosi, alto 1 metro e 70 pesava 45 chili. La salute fu forse ostacolo al suo matrimonio con la contessa Maria Wodzinska, e pure al proseguimento della sua tempestosa relazione, durata due anni, con la scrittrice George Sand. Ha scritto un numero sterminato (oltre duecento) di composizioni, tutte per pianoforte, tra mazurche, studi, preludi, notturni, valzer, polacche, ballate, sonate…
Personalmente sono affezionato al Notturno n.20, che ho utlizzato in teatro a commento di un brano teatrale di Pier Paolo Pasolini.
o-circo-seuratIL BLUFF DELLA STABILITA’
Stabile, stabilità, è la parola d’ordine dell’epoca alfanolettica.
Sul tavolo fumoso della politica cala il Trise, tris di tasse in una sola, mentre si annunciano aumenti in busta paga.
Chi sa fare i conti dice che chi lavora (non sono molti, eh?) avrà circa 14 euro in più al mese, mentre la nuova imposta porterà via oltre 30 euro al mese per famiglia (anche quella senza lavoro e senza casa propria).
E’ solo un euro al giorno per famiglia…
Stretta è la foglia, larga è l’intesa,
vedi se hai soldi per fare la spesa.