Monthly Archives: luglio 2013

La TAVOLOZZA di LICIA

A. Bronzino: Ritratto di Dante Alighieri con il testo della Commedia e la montagna del Purgatorio sullo sfondo…
dedicato a Roberta Guidi, della famosissima famiglia dei Conti Guidi del Casentino, che soccorse il sommo Poeta quando papa Bonifacio VIII e i Neri di Firenze lo condannarono all’ esilio (in realtà lo condannarono a morte, alla confisca dei beni e alla distruzione della sua casa; Dante si salvò perchè non tornò più a Firenze…).

Notate bene che, accanto alla sua mano destra è visibile il panorama di Firenze anche se, ai tempi di Dante, la cupola del Brunelleschi ancora non c’era !

La LAMPADA di ALADIN

Martedì 16 luglio convegno a Cagliari sull’agricoltura
La Consob pubblica il regolamento sul Crowdfunding (Comunicato stampa Consob del 12 luglio 2013)La Consob ha pubblicato oggi il regolamento in materia di “Raccolta di capitali di rischio da parte di imprese start-up innovative tramite portali on-line (equitycrowdfunding).

La TAVOLOZZA di LICIA

“La coroncina di papaveri” : William A. Bouguerau (la Rochelle 1825-1905) 

Domani il lancio di StartupCagliari


Parte startup Cagliari, iniziativa per rendere la città e la sua area vasta sempre più attraente per le startup innovative.

Aladinews per le startup innovative

Gli OCCHIALI di PIERO

TEATRO DELL’ASSURDO
Si avanza un Giudice della Corte di Cassazione e legge una dichiarazione:
“Se entro il 30 luglio non cade il Governo, condanneremo Berlusconi.Non è una minaccia, ma il risultato inevitabile di una vicenda parlamentare assurda e inaccettabile. Non c’è nessuna rivolta contro un altro potere dello Stato, ma abbiamo il diritto di informare i cittadini delle dinamiche politiche e parlamentari di fronte alle quali ci troviamo. Il nostro popolo deve avere la certezza che c’è ancora Giustizia a questo mondo”.
I VANTAGGI DELLA CIBERNETICA
Un tempo si tornava da chi ti aveva dato il voto e si faceva il tesseramento porta a porta. Ora invece si preferisce farlo on-line. E’ molto vantaggioso.
Infatti nessuno ti può sbattere la e-mail in faccia.

La LAMPADA di ALADIN

Gli OCCHIALI di PIERO: Marcel Proust, Michele Columbu…


MARCEL PROUST
Longtemps je me suis couchè de bonne heure. Parfois, à peine ma bougie éteinte, mes yeux se fermaient si vite que je n’avais pas le temps de me dire: “Je m’endors”.
Così inizia uno dei massimi capolavori della letteratura mondiale.
Marcel Proust nacque a Parigi il 10 luglio 1871.

Blomming, “Tre Shop in uno” ecco come cambia il modo di comprare e vendere: il Social Commerce

…volevo crearmi il “mio proprio lavoro” e fare qualcosa guidato anche dalla passione. In fondo, si tratta di poter essere indipendenti e liberi di decidere il proprio destino” (Nicola Junior Vitto).
di Alessandro Ligas, TTecnologico
Blomming è un’azienda italiana che racconta una storia in continua crescita che basa il suo business model nell’e-commerce sociale. Blomming è oggi nella sua quarta fase: quella del vero e proprio test di mercato. Le prime sono state il lancio dell’idea, il bootstrap vero e proprio e poi la prima crescita, anche internazionale, dopo il finanziamento avvenuto a luglio 2012 da parte di Vertis SGR.
Dal luglio 2012 è cresciuta di più del 200% su tutti gli indici principali, segno che l’idea fa presa anche sui mercati internazionali. Ora il lancio della Social Affiliation è il primo passo per la monetizzazione, che è la sfida di questa terza fase.
Abbiamo intervistato Alberto D’Ottavi cofondatore di Blomming, giornalista, blogger, docente ed esperto di innovazione digitale.

Appello ai parlamentari sardi: vogliamo i rappresentanti sardi nel Parlamento europeo

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I GIORNI PASSANO E NON CI RISULTANO ALLO STATO INIZIATIVE DEI PARLAMENTARI SARDI PER LA MODIFICA DELLA LEGGE (ITALIANA) CHE ESCLUDE I SARDI DAL PARLAMENTO EUROPEO
Lo ribadiamo: si ripropone con urgenza la modifica della legge elettorale per consentire ai sardi di eleggere propri rappresentanti nel parlamento europeo. Com’è noto l’attuale legge vede infatti la Sardegna costretta in un collegio unico “delle Isole” insieme con la Sicilia. La Sicilia conta quasi 5 milioni di abitanti, la Sardegna poco più di 1 milione e 600 mila. I numeri stessi dicono che da questo collegio unico andranno unicamente al Parlamento Europeo deputati eletti in Sicilia, come quasi sempre è avvenuto, tranne rarissime eccezioni. Un rappresentante sardo potrà farne parte solo nel caso che un siciliano si debba dimettere, come avvenuto poco tempo fa per le dimissioni di Crocetta, chiamato a presiedere la Giunta Siciliana, che hanno consentito l’ingresso di Francesca Barracciu che, con oltre 110 mila voti, non aveva ottenuto l’elezione. Alle prossime elezioni europee, previste per il maggio 2014, l’Italia dovrà eleggere 73 deputati. La legge parla di scelta proporzionale al numero dei cittadini, dunque, visto che gli italiani sono 60milioni, la Sardegna dovrebbe ottenere 2 parlamentari (certo, sì, matematicamente 1,5 circa, ma non è bello segare in due un parlamentare europeo). Invece, se la legge non cambia, non se ne avrà neppure uno. Abbiamo ancora nelle orecchie le dichiarazioni di 5 anni fa, nella campagna elettorale regionale, e le promesse di modificare la legge che ci penalizza. Non se fece nulla. Di ciò sappiamo tutti chi ringraziare e in che modo ringraziare. Recenti clamorose dichiarazioni, turche e milanesi, tendono a negare o a considerare fittizio lo stare nell’Unione Europea. Non siamo d’accordo, comunque se davvero altri non ci tengono, allora lascino liberi i posti cui hanno diritto. Nell’ambito dell’Unione, paesi come Malta (400 mila abitanti), Cipro (900 mila abitanti), hanno diritto a 6 deputati europei. Certo, si dirà, ma quelli sono Stati indipendenti. Bene. La Sardegna deve dichiararsi indipendente per avere voce in ambito europeo? Si abbia il coraggio di dirlo, oppure si abbia il più modesto coraggio di cambiare la legge. Su queste istanze abbiamo già raccolto numerose adesioni e l’ascolto di tanti sardi, ma persino i non sardi ci hanno espresso la loro sorpresa per una situazione come questa, che non ha gli onori della grande stampa né dei grandi mezzi di informazione. Il consenso ci viene sia da singoli che da associazioni culturali e sociali e va crescendo. Riproponiamo dunque il problema pubblicamente e interroghiamo tutti su questa domanda. Una domanda, avanzata da molti anni, finora senza risposta, che non va lasciata cadere. Chi la raccoglierà farà il suo dovere, chi la lascerà cadere ne pagherà le conseguenze. Da sardi vogliamo essere europei, dicano le forze politiche organizzate quale strada i sardi devono percorrere per arrivare a questo risultato. 
Ecco i parlamentari sardi  (da SardiniaPost)

Gli OCCHIALI di PIERO: Max Leopold Wagner, Barzel/Letta, Vinicius de Moraes, Giampaolo Loddo…

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  • MAX LEOPOLD WAGNER

Nacque a Monaco di Baviera , l’etnologo e glottologo Max Leopold Wagner. il 17 settembre 1880. A lui i sardi devono il Dizionario Etimologico Sardo (DES). Nella prefazione al DES ha parole di elogio per il primo dizionario sardo, quello del sacerdote Vincenzo Porru (1832): “… le sue indicazioni, definizioni ed esemplificazioni sono sempre precise e meritano ogni fiducia.
Egli conosceva bene anche i dialetti rustici del Campidano e ne ha accolto molte voci (…) Non esito a dire che il dizionario del Porru è uno dei migliori che si siano pubblicati su una parlata dialettale romanza. Disgraziatamente esso è stato trascurato dai linguisti.”
Wagner morì a Washington il 9 luglio 1962.

VANITAS VANITATUM

de Piero Marcialis

Sa callentura est arziendi. Is elezionis regionalis sunt s’emergenzia prus intendia, no est ancora in sa bucca de totus, ma in sa conca eja.
Totus sonnant de fai su Presidenti de sa Regioni o asumancu su cunsilleri.
Calincunu dd’at nau giai, calincunu s’intendit giai acanta de su traguardu.
Seus a su Triunfu de sa Vanidadi, a ponni s’allirghia de una dì sceti, po unu
titulu de onori falsu, ananti a sa bellesa de bivi s’avventura storica de liberai unu populu de is cadenas suas.
Cappellacci est faendi de manus e de peis po c’arribai: commissariat provincias, currit a tot’is microfonus, cantat sa canzoni de sa zona franca, narat chi at arresuscitau a S.Elia…
Michela Murgia dezidit su 3 de austu.
Certu, si fiat de scioberai intra de custus duus, em’a votai siguru a Michela Murgia.
Ma sa lista est prus longa. Prus forti iat a porri essi Renato Soru, ma no parit chi issu s’intendat forti. Inzadas c’est Francesca Barracciu, ma s’opponit Deriu de Nugoro (po no nai de Lai e de atrus puru).
Certu, intra Deriu e Barracciu em’a scioberai Barracciu. Ma intra Barracciu e Murgia?
Murgia pero’nanta chi no tenit possibilidadi, unu gruppu indipendentista piticu su suu.
Barracciu però est de su PD, unu partidu chi s’est postu a guvernai cun Berlusconi.
E is indipendentistas ita nanta? E ita nant a “sinistra”?
Ma chini est sa “sinistra”? Su PD chi est cun su PDL? A su prus iat a essi centru. Sa “sinistra” iat a essi SEL, ma si andat cun su PD? Inzadas “sinistra” est chini non andat cun nisciunus? Su Movimentu 5 stelle? Rifondazione? E s’Idv ita fini at fattu? E Ingroia?
E Morus Arrubius? Est “sinistra”? Est indipendentista? Tot’e is duus? Sovranista, nanta.
‘esùmmaria… mancu malis chi a s’atra parti puru c’est pagu cos’’e arriri.
Cappellacci non praxit a totus. C’est Mauro Pili chi ddi fait cuncorrenzia.
E su PDL è centru o “destra”? Non est Oppi su centru? O su centru veru est su Psd’az?
Eh, su Psd’az est margiani, imoi innia, imoi innoi, aundi prus c’est su bobboi.
Po concludi: ma is sardus ita bolint?
Su cambiamentu? Tipu pastissu de Roma? Cinc’annus a denuntziai Cappellacci e a sa fini si ddu cojaus?
S’unidadi de sa sinistra? Cun chini? Cun chini non ‘ndi ‘olit sciri oppuru cun chini “seis totus de “destra”, ma deu no”?
S’unidadi de is sovranistas? E ita iat a essi? Un arrogu de PD e Sel, Morus Arrubius, Indipendentistas (cussus bonus, pustis eus a biri), Idv, Rifondazioni, Azioni Civili, ecc. ?
A ‘nci bogai a totus? Sa maggioranza assoluta a su Movimentu 5 stelle? Oppuru sa maggioranza assoluta a is indipendentistas (si sunt unius) cun in prus is movimentus (pastoris, artigianus, commerciantis, ecc.) ma, chi siat craru, sene “italianus”?
C’est de perdi sa spera candu bis chi custu populu no arrennescit a agattai sa ruga sua, a s’arreconnosci ind unu programma, a si ‘olli agiudai s’unu cun s’atru.
Perdius in mes’’e a milli fueddus, alluaus de una propaganda sene sustanzia, arrenconaus in sa tzeracchia, limosinendi in is passadissus de su Palazzu, oppuru rebellus chi si fidant de is ghias chi ddus faint vagai innoi e innia, in camineras sperdias chi mai s’incontrant.

Unu populu chi non agattat is intellettualis “organici” suus, cussus chi donant fueddu a is problemas de sa genti, ominis cun ambizionis mannas, non cussas piticas de capus chi no pigant sonnu, sonnendisì a ogus obertus unu postu a s’umbra de sa sabiesa falsa, sabiesa chi dividit e non unit, s’antigu diciu de s’egoismu sardu “budda beni sa pingiada mia”, chi parit sempri biu a “sinistra” e a “destra”.
Sardus bravus medas, stimant sa Sardigna, ma no stimant is sardus.
Certu seus una nazioni, ma podit essi chi no seus ancora unu populu.

Piero Marcialis
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VANITAS VANITATUM

La febbre sta salendo. Le elezioni regionali sono l’emergenza più sentita, non ancora sulla bocca di tutti, ma nella testa sì.
Tutti sognano di fare il Presidente della Regione o almeno il consigliere.
Qualcuno lo ha già detto, qualcuno già si sente vicino al traguardo.
Siamo al Trionfo della Vanità, all’anteporre la gioia effimera per un titolo falsamente onorifico alla bellezza di vivere l’avventura storica di liberare un popolo dalle sue catene.
Cappellacci fa di mani e di piedi per arrivarci: commissaria province, corre a tutti i microfoni, canta la canzone della zona franca, dice che ha resuscitato S.Elia …
Michela Murgia decide il 3 di agosto.
Certo, fosse da scegliere tra questi due, il mio voto andrebbe sicuro a Michela Murgia
Ma la lista è più lunga. Più forte sarebbe Renato Soru, ma non sembra che lui si senta forte. Allora c’è Francesca Barracciu, ma si oppone Deriu di Nuoro (per non dir di Lai e di.altri ancora).
Certo, tra Deriu e Barracciu, sceglierei Barracciu. Ma tra Barracciu e Murgia?
Murgia però dicono che non ha possibilità, un piccolo gruppo indipendentista il suo.
Barracciu però è del PD, un partito che s’è messo a governare con Berlusconi.
E gli indipendentisti che dicono? E che dicono a sinistra?
Ma chi è la sinistra? Il PD che sta col PDL? Al massimo sarebbe centro. Sinistra sarebbe SEL, ma se va col PD? Allora sinistra è chi non va con nessuno? Il Movimento 5 stelle? Rifondazione? E l’Idv che fine ha fatto? E Ingroia?
E Rossomori? E’ sinistra? E’ indipendentista? Tutt’e due? Sovranista, dicono.
Gesùmmaria… Meno male che anche dall’altra parte c’è poco da ridere.
Cappellacci non piace a tutti. C’è Mauro Pili che fa concorrenza.
E il PDL è centro o è destra? Non è Oppi il centro? O il centro vero è il Psd’az?
Eh, il Psd’az è furbo, ora qui, ora là, dove meglio se po’ magna’.
In conclusione: ma che cosa vogliono i sardi?
Il cambiamento? Tipo pasticcio di Roma?
Cinque anni a denunciare Cappellacci e infine ce lo sposiamo?
L’unità della sinistra? Con chi? Con chi non ne vuole sapere o con chi “siete tutti di destra, tranne me”?
L’unità dei sovranisti? Che cosa sarebbe? Un pezzo di PD e Sel, Rossomori, Indipendentisti (quelli buoni, poi si vede), Idv, Rifondazione, Azione Civile, ecc.ecc.?
Mandare via tutti? Maggioranza assoluta al Movimento 5 stelle? Oppure maggioranza assoluta agli indipendentisti (se uniti) con in più i movimenti (pastori, artigiani, commercianti, ecc.) ma, sia chiaro, senza “italiani”?
C’è da perdere la speranza nel vedere che questo popolo non riesce a trovare una sua via, a riconoscersi in un programma, a voler collaborare con sé stesso.
Perduti tra mille proposizioni, incantati da futile propaganda, chiusi negli angoli della subalternità, questuanti nei corridoi del Palazzo, oppure ribelli fiduciosi nelle guide che li fanno vagare di qua e di là, per sentieri sperduti che non si incontrano mai.
Un popolo che non trova i suoi intellettuali organici, quelli che danno voce ai problemi della gente, uomini di grandi ambizioni, non quelle piccole di leader che perdono il sonno, sognando ad occhi aperti un posto all’ombra della falsa saggezza, saggezza che divide e non unisce, l’antico motto dell’egoismo sardo “budda beni sa pingiada mia”, che sembra sopravvivere a sinistra e a destra..
Tanti bravi sardi, amano la Sardegna, ma non amano i sardi.
Siamo certamente una nazione, ma forse non siamo ancora un popolo.

Piero Marcialis
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Il presente contributo viene pubblicato anche in altri siti/blog, nell’ambito di un accordo tra diverse persone (tutte impegnate nel movimento culturale “In sardu”), le quali dispongono di detti spazi virtuali che mettono a disposizione per favorire la circolazione di idee (e l’organizzazione di iniziative di carattere politico-culturale) sulle problematiche della Sardegna, senza limiti di argomenti e nel pieno rispetto delle diverse opinioni e impostazioni politiche e culturali, ovviamente nella condivisione dello spirito e dei comportamenti democratici. I contributi saranno pubblicati in italiano e/o in sardo.

Ecco i siti/blog (a cui nel tempo se ne aggiungeranno altri, auspicabilmente) :

- aladinews

- vitobiolchiniblog

- Fondazione Sardinia

- Tramas de amistade

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Il primo intervento di Salvatore Cubeddu

Il secondo intervento di Fabrizio Palazzari

Il terzo intervento di Nicolò Migheli

Il quarto intervento di Vito Biolchini

Il quinto intervento di Franco Meloni

Il sesto intervento di Salvatore Cubeddu

Il settimo intervento di Fabrizio Palazzari

L’ottavo intervento è di Vito Biolchini

Il nono intervento è di Piero Marcialis

Investire in Welfare crea nuova occupazione

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di Vanni Tola

E’ opinione diffusa che il welfare, cioè i servizi e le prestazioni sociali, rappresenti per il paese un costo improduttivo o addirittura uno spreco di denaro che va ad alimentare la crescita del debito pubblico. Da tale convinzione traggono origine le scelte di consistenti e progressivi tagli alla spesa pubblica con la convinzione di poter cosi contribuire a ridurre il deficit nazionale.

In realtà investire oculatamente nel Welfare potrebbe significare non solo migliorare la qualità di vita delle persone e delle famiglie ma anche favorire celermente ed efficacemente l’occupazione. L’affermazione è contenuta in uno studio condotto dalla Rete “Cresce il Welfare, cresce l’Italia”.  Un punto di vista diametralmente opposto all’opinione diffusa sul Welfare che, se accolta, porterebbe a un radicale ripensamento delle politiche sociali del nostro paese. I ricercatori della Rete fanno notare che tra il 2008 e il 2012, cioè nel bel mezzo della crisi economica, a fronte di una perdita di occupazione nei comparti manifatturieri di 3 milioni e 123 mila unità (Eu 15), si è registrato un incremento nei servizi di welfare, cura e assistenza, pari a 1 milione e 623 mila unità (+7,8%). E’ indiscutibile l’enorme crescita della domanda di welfare favorita, tra l’altro, dall’aumento della durata della vita e dall’invecchiamento della popolazione. A fronte di tale aumento della domanda alcuni paesi europei hanno agito orientandosi verso un’occupazione formalizzata, pubblica e privata, relativa a tale domanda di servizi. Altri invece, e tra questi l’Italia, hanno delegato il soddisfacimento della domanda di servizi alle famiglie. Naturalmente gli esiti di tali scelte hanno ottenuto risultati differenti sia in termini di qualità della vita che di creazione di nuova occupazione.

Gli OCCHIALI di PIERO su Rockfeller, Sandro Pertini, Artemisia Gentileschi

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ROCKFELLER
Il nome dei Rockfeller in Sardegna si fa esclusivamente in relazione al contributo data per la campagna antimalarica (vedi Erlaas su “Gli occhiali di Piero” 12 aprile, nel blog Aladin pensiero). Vediamola meglio questa famiglia.
L’iniziatore dell’immensa ricchezza fu John Davison Rockfeller, l’uomo più ricco di tutti i tempi. Nato a New York l’8 luglio 1839, figlio di un ciarlatano che campava vendendo un elisir che curava tutte le malattie, finì le scuole nel 1855 e si iscrisse a un corso di “businnes”: doveva essere formidabile, visti i risultati. Contabile in una piccola società, ne fonda una sua e nel 1863 investe in una raffineria di petrolio. Va bene, trova soci e fonda la Stardard Oil. Diventa monopolio, acquistando le aziende concorrenti, col sistema di mandarle in bancarotta e comprare alle aste fallimentari.

La settimana internazionale di Bomeluzo: da oggi l’Italia

by Bomeluzo

La TAVOLOZZA di LICIA


Angelica Kauffman : Coira 1741-Roma 1807″Il Disegno”
Angelica era una donna che sapeva veramente il fatto suo. Dovendo rappresentare l’allegoria del disegno ne da’ una personificazione femminile ! Il modello in marmo che viene ritratto è il celeberrimo “Torso del Belvedere”, scultura mutila degli arti, di età ellenistica, molto ammirato da Michelangelo che se ne servì come “base” per le sue figure di “Ignudi” della volta della Cappella Sistina.